Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Ludi: grandi feste in occasioni religiose per il POPOLO di Roma, a prescindere dalle classi sociali, finanziati
da spese pubbliche andare a teatro è gratuito.
Ludi Romani, organizzati dagli edili curuli, settembre (?) *vado a memoria non sono andata a ricontrollare
Lo spettacolo è un momento di unità, esaltazione dei valori comuni, utile per diffondere/mostrare modelli
sociali, positivi e negativi, si rivolge quindi a tutto il popolo.
TEATRO ANTICO
A Roma i teatri diventano stabili a partire da Pompeo (anni 60-50)
Gli spettacoli si susseguono per tutto il giorno (ci sono venditori di cibo)
Di solito si rappresentano le scene esterne (x es. Agamennone ucciso da Clitennestra, in
Agamennone)
Il teatro è un ambiente aperto: bisogna mantenere alta l’attenzione del pubblico
Teatro di maschere: le espressioni non importano un tubo
Attore: mestiere basso, senza stima sociale, adatto a schiavi e prostitute (nel caso del mimo e
pantomimo le donne possono recitare, il punto forte era il finale: nudatio mimarum). L’attore a
volte è definito effeminato, perché i maschi devono rappresentare anche personaggi femminili.
LA COMMEDIA
A Roma:
LA TRAGEDIA
Tragedia cuturnata, dal nome del sandalo alto, coturno, ambientazione greca
Tragedia traveata, toga con bordo rosso dei magistrati, ambientazione romana
IL MIMO
PANTOMIMO
ATELLANA
Alla fine della Repubblica ci sono due autori di Atellana: Pomponio e Nonio.
Il teatro è uno spazio all’aperto, la gara di pugilato vicino attira il pubblico di Terenzio.
Plauto è amato dal pubblico (a volte, anche dopo esser morto, è preferito a Terenzio per la sua comicità di
facile comprensione. Terenzio tende verso un pubblico più colto).
Alcune parti del Prologo non sono di Plauto, ma del capocomico che rimette la commedia in scena dopo la
morte dell’autore.
Moneta nuova: la moneta vale il suo tasso aureo, se c’è meno oro si fa un sesterzio con meno oro
monete nuove tendono ad essere peggiori ?
Operam dare: espressione perifrastica, colloquiale = supplicare. Comunque, varia il significato a
seconda del contesto.
Il titolo è una traduzione dal greco: le commedie di Plauto non hanno trame originali, ma si basano
su commedie greche
I personaggi non hanno nome sono personaggi tipici e hanno maschere riconoscibili, non
importa il nome del personaggio, ma il tipo
DIMOSTRATIVI: stimolano la fantàsia dello spettatore/lettore, creano immagini vivide (EVIDENTIA o
ENARGHEIA). Utili per far familiarizzare o spettatore con la scena e i personaggi (quella è la porta
della casa, questo è il vecchio marito...)
I personaggi agiscono tramite i servi. Punto di originalità di Plauto: servus callidus.
OCCUPATIO: precede le obiezioni del lettore/spettatore: come può uno schiavo compiere un
matrimonio? Agli schiavi era proibito possedere un patrimonium e potevano unirsi tra loro in un
contuberium, non matrimonio. Autore ammette di aver detto il falso (nessuno ha sete)
Grecia: ben conosciuta, ma straniera, ci sta che capitino cose strane. Cartagine: straniera e nemica
sconfitta da poco. Puglia: + greca che romana.
Plauto spoilera la fine. Il finale non è importante, tutti sanno che finirà bene. Ciò che è inatteso è lo
svolgimento della trama.
TACITO
Hister: parola di origine etrusca. Secondo alcuni il teatro sarebbe giunto a Roma dalla Grecia tramite gli
etruschi (x es. parola etrusca pérsona = maschera).
Roma è molto ricettiva, ma quando raggiunge il limite espelle (espelle sacerdoti di Iside, sacerdoti di alcuni
riti orgiastici...). Così avviene anche nel caso degli attori che vengono condannati moralmente (inscenano
cose vergognose e riprovevoli) e politicamente (gli attori avevano provato a far ribellare il popolo contro lo
Stato. Non va bene, il popolo deve rimanere tranquillo).
SVETONIO
Anche se il teatro non si occupa direttamente di politica, ogni tanto può creare complicazioni
SENECA, Tranqu.
Seneca attinge dai passi moralisti dei mimi, per mostrare che certi concetti/modi di comportarsi sono
universali e valgono per tutti.
LABERIO
Linguaggio elevato, nomina Democrito, Hyperionis richiede un certo sforzo intellettuale.
Poi lo stile si abbassa (elucificare, termine più basso)
Chiusa parodica
Pubblico: variegato
I mimi avevano spesso un argomento mitologico, tramite scherzi e burla tramandavano il patrimonio
culturale antico.
MACROBIO, Saturnalia
Saturnalia: si svolgevano a dicembre, periodo in cui non c’era né la guerra, né lavoro nei campi. La gente sta
in casa e organizza banchetti.
IL BANCHETTO
Ciò che si dice a tavola determina il banchetto, non ciò che si mangia.
Sono banchetti di parole, non vengono mai descritte le portate di cibo. 1
Elenco di alcune massime di Publilio + storie dell’attore Pilade e del discepolo Hylas.
APULEIO, Florida
Florida: antologia di orazioni.
C’è un certo grado di esagerazione Apuleio vorrà blandire il pubblico definendolo competente e attento.
CICERONE, De Oratore
Oratorio di un oratore è più indulgente
CICERONE, Orat.
Concinnitas: discorso ben equilibrato dal punto di vista sintattico.
La percezione di un discorso ben formato è innata e naturale. Esiste un gusto innato tipico degli uomini,
anche senza aver studiato la retorica.
CIL 4.4966-67
Corpus Inscriptionis Latinarum
Firma: Tiburtinus epohse, Tiburtino lo fece MA non è detto che l’autore del graffito coincida con l’autore
della poesia
Gioca sulla metafora del fuoco per amore
Paragone paradossale: acqua delle lacrime alimenta il fuoco d’Amore, non lo spenge
QUESTIONI LINGUISTICHE:
(m) la doppia si pronunciava in modo debole, non si scrive (convenzione ortografica di scrivere le doppie è
del latino classico e colto)
1
Il cibo è menzionato nelle parodie del topos del banchetto [cena di Trimalchione (Petronio), cena di Nasidieno
(Orazio)]
ULTIMI DUE VERSI
Sono aggiunti o fanno parte?
Sara: non è riuscito a spengere il fuoco i vicini rimangono coinvolti
Fabiana: passare la fiamma = passare l’amante
CLE 950
Il più lungo fra i carmi poetici pompeiani
CHI ASCOLTA
Donna, pupula
CHI SCRIVE
ULTIMI VERSI
Si interrompe.
Ultimi versi di una mano diversa (q è diversa dalle altre, sembra un’altra calligrafia)
Cita verso di Ovidio che riguarda amanti (Piramo e Tisbe) e parete.
RIFERIMENTI LETTERARI
Ovidio, Tristia
Lucrezio, De rerum Natura
Ovidio, Metamorfosi, Piramo e Tisbe: paries quid amantibus obstas?
LAUDATIO TURIAE
Età augustea
Iscrizione commemorativa: marito canta le lodi di Turia, moglie di un magistrato, salvato dalla donna al
tempo delle proscrizioni
Eccezionale: donna lodata per virtù maschili le donne di solito si lodano in quanto lanifiche/buone madri
NONIUS DATUS
Resoconto di un ingegnere orgoglioso che riesce a sistemare lo scavo di un tunnel fatto male
(A Roma non ci sono differenti dialetti per distinguere i registri linguistici come accade in Grecia. Il latino si
evolve nel tempo e nei testi latini ciò che fa la differenza è il grado di arcaismo.)
CICERONE – FAMILIARES
In base al contesto usa un linguaggio diverso
Anche i metri sono associati a generi definiti (giambi teatro, invettiva, Catullo, epistole di Orazio, per una
comunicazione più bassa | dattili epica, elegia, comunicazione alta)
HISTORIA AUGUSTA
Fonte abbastanza screditata, anche se storia
Vari autori che contribuiscono a scrivere la vita degli imperatori
No buon uso delle fonti, notizie succose e pettegolezzi
Paradossale: Oriente è il luogo del lusso, immoralità, mollezza, le milesie vengono da Mileto
Asino fa da critico a una storia da cicala (lepidus, alessandrinismo) l’asino si ferma alla superficie, non
coglie il vero ammonimento.
AUTOIRONIA: la narrativa tende a presentarsi come inutile. Gli autori definiscono i propri racconti come
storie da vecchie. Ben diverso dall’epica (canto ispirato dalle Muse)
APULEIO, Subscriptio
Un testo entra nel canone quando è studiato a scuola.
IV secolo Sallustio scrive una sorta di tesi su Apuleio e lavora sul testo nel codice entrano anche le
subscriptiones
Aristea: mitologico
Isigono: scrive paradossi, Àpista, cose incredibili
Ctesia: Perikà, Indikà
Onesicrito: compagno di Alessandro Magno
Filostefano: discepolo di Callimaco, Perì potamon paradoxon
Egesia: scrive su Alessandro Magno
I poeti sollecitano le orecchie e intrecciano favole incantevoli (aures oblectare, dulcem fabulam nectere)
Nel racconto risuonano alcune idee filosofiche, ma i due topi non rientrano in modo netto in modelli
filosofici definiti. C’è un po’ di epicureismo (non puoi soddisfare tutti i tuoi desideri, per raggiungere
l’hedoné devi diminuire i desideri), c’è un po’ di epicureismo volgarizzato (ricerca del piacere, eliminando la
parte difficile del controllo dei desideri), c’è un po’ di carpe diem (consuma il tuo giorno fino in fondo
perché del domani non ti puoi fidare).
Interpretazione tradizionale: vita tranquilla della campagna > vita caotica e pericolosa della città
MA
Orazio, Mecenate sono cittadini, la satira di Orazio in generale parla della città, non della campagna
Il racconto è simile a una favola, ma non c’è la morale esplicitata alla fine.
La narrativa può insegnare, ma alludendo, suggerendo in modo vago (al contrario un trattato filosofico
tende a proporre modelli precisi)
OVIDIO, Metamorfosi
Vespero
Ceice Dedalione
Narra la storia
Autolico Filammone
PETRONIO, 61-62
Tacito descrive Petronio
Stravagante
Irrispettoso delle autorità
Arbiter elegantiae
Morte = parodia della morte del filosofo (Socrate, Seneca), Petronio parla di amori
Irriverente nei confronti della società
Secondo alcuni potrebbe essere la parodia del romanzo di Caritone, ma la cronologia pone dei problemi
La tradizione del romanzo è più antica di Caritone, in quanto si fa la parodia di un bersaglio che è
ben noto al pubblico, quindi di un genere che deve essere ormai ben affermato
Petronio si inserisce in una tradizione parodica ben consolidata
CENA DI TRIMALCHIONE
Si mangia tanto e strano + chiacchere di tipo poco aulico = lontano dal topos del banchetto
MARZIALE
Marziale non è un moralista, non predica la verità, non vuole dare consigli. Il poeta osserva: vede la vita che
lo circonda e la ritrae con realismo e buona dose di cinismo. Vita quotidiana in chiave comica.
Xenìa: epigrammi che accompagnavano, appunto, i doni che ci si scambiava durante i Saturnali
Apophoreta: cose da portar via dopo un banchetto, doni destinati ai commensali alla fine di un convivio.
Citroni ipotizza Xenia e Apophoreta siano letteratura per i Saturnali, libri che si presentano come dei
repertori di idee per regali e testi di biglietti poetici da utilizzare durante il periodo dei Saturnali. Xenia e
Apophoreta non hanno una vera e propria forma didascalica, non insegnano tecniche/attività da esercitare
nel tempo libero, ma sono un repertorio utile, che può essere d’aiuto per lo svolgimento di una delle
attività più caratteristiche dei Saturnali: il dono.
Per di più nei proemi delle due raccolte c’è solo un accenno alla praticità, conta soprattutto
l’intrattenimento che ne deriva sono POESIA LEGGERA che può accompagnare/sostituire i giochi dei
Saturnali.
Secondo Citroni la festa dei Saturnali non è solo collegata a Xenia e Apophoreta, ma a più libri degli
epigrammi (V sembra suggerire una coestensione del libro con la festa dei Saturnali.
Citroni quindi analizza gli indizi sparsi nei libri e cerca di rispondere a questa domanda: i libri degli
epigrammi di Marziale sono pubblicati e diffusi a Dicembre?
DONO TIPICO: libri (di autori più o meno noti), raccolte di proprie poesie
Poesia = elemento vivo e attivo di piacevole intrattenimento durante la festa dei Saturnali, la
produzione libraria si inseriva con le sue offerte in questo bisogno di divertimenti e di distrazioni
OVIDIO, Tristia
IDEA CLASSICA: la letteratura deve trattare di cose utili!
DIFESA DI OVIDIO: non sono il solo ad aver parlato di cose futili! Pensate a tutte quelle cose che circolano a
dicembre!
Racconta delle consuetudini dell’Africa: resoconti delle guarigioni recitati di fronte al popolo (sono cose
create per essere diffuse, sono una propaganda per il tempio e per l’ideologia religiosa)
ACTA PETRI
Contesa tra Pietro e Simon (apostolo autonominato)
Gli atti di Pietro sono scritti in greco nel II sec. e poi viene fatta una traduzione latina testo destinato a
una grande circolazione (forse anche letto pubblicamente per chi non sa leggere)