-ESCHILO
Eschilo è il primo tragediografo che opera in Grecia, di cui abbiamo dei testi, un autore la
cui vita non è ben chiara, dal momento che le fonti non riportano grandissimi dettagli.
Nella sua carriera Eschilo scrisse intorno alle 90 opere, ma solo sette tragedie sono giunte
fino a noi con un testo integrale, mentre di alcune sappiamo solo i titoli, che vengono
riportati nei papiri.
Eschilo è il primo tragico dell’antica Grecia di cui ci sono giunti dei testi, insieme a quelli di
Sofocle e Euripide, che lo seguiranno in questo tipo di produzione.
- giunte ai giorni nostri solo sette tragedie: I Persiani (rappresentata nel 472 a.C.); I sette
contro Tebe (rappresentata nel 467 a.C.); Le supplici (rappresentata nel 463 a.C.); Prometeo
incatenato (rappresentata tra il 470 e il 460 a.C. e sarebbe stata messa in scena nell'ultimo
venticinquennio del V sec.). Ne farebbero fede i punti di contatto con i
cavalieri di Aristofane, ma soprattutto una concezione dello spazio scenico e del suo uso
particolarmente sofisticato. Gran parte della critica crede, però, alla paternità eschilea di
questa tragedia ; Orestea - trilogia (rappresentata nel 458 a.C.) e che
comprende Agamennone, Coefore, Eumenidi.
-SOFOCLE (tragediografo)
Sofocle abolì l'obbligo della "trilogia legata", usò per primo nella tragedia il terzo attore
(usato poi anche da Eschilo in una scena dell'Orestea), portò da dodici a quindici i coreuti e
perfezionò l'uso di scenografie.[6] L'introduzione del terzo attore avrebbe comportato una
maggiore articolazione dei rapporti interpersonali ed una nuova scioltezza dinamica del
ritmo teatrale. L'aumento del numero dei coreuti da dodici a quindici infatti avrebbe
consentito di accentuare la funzione del corifeo e dell'elemento spettacolare.
restano solo sette: Aiace fra il 450 e il 442 a.C.; Antigone 442 a.C.; Trachinie fra il 438 e il
429 a.C.; Edipo re data incerta: secondo alcuni fra il 429 e il 425 a.C., secondo altri più tarda;
vince il secondo premio; Elettra data incerta: secondo alcuni fra il 418 e il 413 a.C., secondo
altri, più verosimilmente, fra il 410 e il 409; Filottete 409 a.C., vince il primo premio; Edipo a
Colono 406 a.C., rappresentata postuma nel 401 a.C. (secondo altri nel 405), vince il primo
premio.
UNITà ARISTOTELICHE
-unità di azione, unità di tempo e unità di luogo.
5ATTI:
- l'opera tragica è scandita secondo una partizione:
- prologo (scena introduttiva),
- parodo (canto di ingresso del coro nell'orchestra),
- episodi (cioè atti, in numero variabile da tre a cinque),
- stasimi (canti corali che separano gli episodi),
- esodo (scena finale).
ACADEMIE FRANCAISE (teatro francese nel 500 e nel 600 discorso che viene dopo Hotel
de Bourgogne)
- Il cardinale Richelieu incoraggiò lo sviluppo dell’arte e della letteratura francese con gli
ideali italiani e classiicisti. Col suo regno incoraggio la cultura, la letteratura e gli spettacoli
teatrali. Fece costruire nel suo palazzo il primo teatro all’italiana e promosse l’Academie
Francaise: accademia che studia lo stile e la lingua francese e ha funzione di arbitrio del
gusto letterario. All’Academie Francaise viene dato il compito di emettere verdetto al “Cid”
un’opera di Pierre Corneille (ispirata a “Le infanzie di Cid” di de Castro) che descriveva gli
eventi di 6 anni in 24 ore e per questo nacque una controversia sul fatto che non
rispettasse la verosimiglianza (dramma sul tema dell’amore e dei doveri nei confronti della
famiglia). L’Academie censura tutto tranne gli aspetti che trattavano della cultura classica
GOLDONI
- 1700
- Commedia italiana
- Distacco commedia dell’arte
- Crea nuovo modo di fare teatro
- 1 Ripristina l’importanza del testo letterario a teatro contro l’improvvisazione propria
della commedia dell’arte.
- 2.Vengono abolite le maschere e sono invece preferiti dei personaggi caratterizzati psi-
cologicamente
- Temi: vita quotidiana , problemi società
- La locandiera, servitore di due padroni , la bottega del caffè
DIDEROT (1700)
-Fu uno dei massimi rappresentanti illuminismo
- fa parte della riforma dei generi drammatici
- Si opponeva alla rigidità dei generi drammatici : commedia e tragedia, e sosteneva l’esi-
stenza di generi intermedi le quali riuscissero toccare uomo medio e le sue condizioni
sociali
- Scrisse “il paradosso dell’attore” dove diccene il distacco emotivo e il senso critico
dell’attore consente una migliore resa artistica
- Usava ambienti reali perche pesava che il pubblico riusciva ad immedesimarsi di
più in un ambiente di illusione totale della realtà.
STANISLAVSKIJ (1900)
-in russia reduce convenzioni 800
- i primi progressi significativi si anno con apertura del “ teatro d’arte di mosca “ per ope-
ra di S. E dacenko
- Decisero di sperimentare insieme la produz. Di opere teatrali secondo nuovo principi
- Ogni dettaglio è scelto con enorme cura
- Pone attenzione su addestramento dell’attore = nasce il “ metodo di stanislaski
- “Personificazione”: l’attore davanti ad un testo si trova parole morte da fr vivere
- Attore deve risalire ai pensieri e alle azioni che lo hanno generato, passando per la pro-
pria “memoria emotiva”
- “reviviscenza”L’obbiettivo è ricorstruire la natura dell’evento si parte dall’immaginazione
,domandandosi cosa fare io se??
- Altro problema è il pubblico perché si che attore si immedesimi nella parte
- Cerchio d’attenzione: all’inizio è vero cerchio proiettato con dentro degli oggetti, attore
deve concentrarsi su di essi, lattenzione oltre la 4^parete è stata sostituita = l’attore
raggiunge la “solitudine in palco”
- Opere rappresentate es. checov
IL SIMBOLISMO RUSSO E LA BIOMECCANICA. MEJERCHOL’D (1900)
- Simbolismo russo: trova riferimento in un periodico chiamato il mondo dell’arte si
afferma 1905 anno in cui Stanislavskij fonda un laboratorio per speriementare il dramma
antirealistico affidandone la direzione a Mejercold che era stato membro del Teatro d’arte
a Mosca. Fonda il Primo Studio che prepara gli attori secondo il sistema Stanislavskij: corpo
e voce dell’attore allineati per ogni esigenza scenica, giustificazione interiore dell’attore per
quello che compie sul palcoscenico (guarda Stani).
DARIO FO
- Anni 60
- Scena italiana
- Si rivolge ad un pubblico popolare di lavoratori
- Commedie dai pungenti toni satirici
- Gli spettacoli più famosi sono una serie di spettacoli montati a mo di monologhi
- Sottolinea questa autentica cultura popolare
- i testi sono tratti da racconti popolari ecc
- Usa il gramelot
- Linguaggio scenico originale : suoni, cadenze fonetiche, mimiche ecc