Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
*Saggi collegarsi dal sito jstore dall’università BAU. Inserire titolo saggio per scaricarlo*
I due elementi fondamentali sono il monologo e l’aside. Diciamo che immaginando ciò in un palcoscenico
moderno con la 4 parete il tutto diventa molto fittizio. Il teatro nel teatro sembrerebbe difficile da
immaginare oggi ma in esso ci sono degli attori che recitano in cui è presente un pubblico però che in realtà
sono attori e sono parte dell’opera. Lo spettatore era coinvolto al 100%.
Spazio anti-naturalista, nessun mutamento di luce, si prediligeva la parola e non c’era separazione tra
pubblico e attori.
All’inizio del 600 inizia a manifestarsi una distinzione tra il pubblico che poi condizionerà la produzione
teatrale stessa.
Una classe borghese puritana contraria a ogni forma di spettacolo che aveva sempre più potere economico
e faceva della religione un’arma di classe, gestivano l’aristocrazia e la corte. Le compagnie di attori adulti
operavano nei teatri pubblici inizialmente per poi cercare fortuna in quelli privati.
C’è la nascita del repertorio sia per il teatro pubblico che per quello privato.
Nel periodo di Giacomo 1, la struttura dello spazio teatrale, il teatro diventa il salone del palazzo barocco.
La scena diventa fissa costituita da due ordini di archi, ai lati del palco non c’è spazio per il pubblico in piedi,
la wooden O diventa rettangolare, i cortigiani si possono sedere sul palco su sedie.
I copioni: tranne un alcuni casi i testi erano considerati dei pretesti, non delle opere letterarie, quindi erano
fatti per essere messi in scena per la rappresentazione che era in continuo mutamento. Un teatro senza
possibilità scenografica affascina il pubblico attraverso la parola e lo stretto contatto tra pubblico e attori. Il
testo è una partitura che viene fuori durante la rappresentazione attraverso gli attori e le reazioni del
pubblico. Ricorda molto la commedia dell’arte italiana. Il vero testo è la rappresentazione nel teatro di S.
molti drammaturghi affidavano solo i testi alle compagnie. S. non ha mai pubblicato i suoi testi. Spesso i
copioni erano scritti a più mani e a volte erano cambiati dagli attori per varie ragioni tra cui le reazioni del
pubblico. Non venivano pubblicati i copioni per evitare che altri potessero mettere in scena. Stational
Register è dove i copioni venivano registrati dai librai. Non tutti andavano dalla compagnia per riceve i testi,
ma molte si ottenevano per vie traverse.
1. BAD QUARTOS testi venduti da attori (attori traditori) come accadde per R&G
2. FOUL PAPERS le prime stesure scritte dall’autore che le compagnie concedevano ai librai che le
stampavano, spesso c’erano correzioni
3. PROMT BOOK è il copione usato nelle prove
FORMATI:
1. IN FOLIO: i formati dei copioni e la grandezza dei volumi. Questo formato è quello base (broadside)
piegato una sola volta (4 PAG)
2. QUORTO: il foglio è piegato due volte (8 PAG)
3. IN OCTAVO: il foglio base piegato 3 volte (16 PAG)
4. IN SEDICESIMO: piegato 4 volte (32 PAG)
Della 40 di drammi scritti da S o ai quali partecipò nella stesura, solo 14 vennero stampati durante la sua
vita, all’inizio non compariva nemmeno il suo nome. La maggior parte dei drammi apparve 7 anni dopo la
sua morte. Anche se nella prefazione si dice che i testi sono scritti come concepiti da S, in realtà erano
molto diversi. Alcuni testi vennero mescolati. Ecco perché si mette in questione il concetto di originalità. I
testi di S sono testi aperti. Nel 1965 Honingann fu il primo a mettere in questione l’autorialità di S e
l’impossibilità di fornire una lettura univoca di questo testo. Nel 1985 questo autore studiò anche gli anni
perduti della vita di S. 20 anni dopo Wells afferma che i testi di S sopravvissuti al tempo sono drammi in vari
stadi di composizione, ciascuno di essi è un’istantanea scattata tra le tante che invece non vennero
scattate. A volte vengono pubblicate nello stesso volume più istantanee. Solo leggendole tutte è possibile
compararle e avere un quadro completo.
Nel 1592 S era molto noto negli ambienti teatrali londinesi. Negli anni della peste pubblicò due poemetti
dedicato al suo mecenate il conte di Southampton: Venus and Adonis (1593) e The Rape of Lucrece (1594).
SONETTI
Le opere in versi di S raggiungevano un livello veramente alto. Nel 500-600 era il teatro la macchina di
comunicazione più famosa, ma ciò che si celebrava maggiormente era la poesia, che però non era per tutti.
Nel periodo elisabettiano Shakespeare e i grandi drammaturghi erano considerati poeti di teatro (che le
opere fossero scritte in versi o meno). Infatti Shakespeare fin dai primi anni della sua carriera era
annoverato tra i ‘poeti’ (nel 1598 era definito l’Ovidio inglese) e gli uomini di lettere. Oltre ai due poemi
narrativi, Venus and Adonis e the Rape of Lucrece, con il nome di Shakespeare figurano (a stampa e più
spesso in manoscritto) molti componimenti poetici.
A pubblicare per la prima volta i sonetti fu l’editore Thomas Thorpe. Questi testi vengono registrati nello
Stational Register, nel 20-05-1609. È un volumetto in quorto e contiene dei sonetti numerati da 1 a 154. In
appendice c’è un poemetto A Lover’s Complaint. C’è una dedica firmata T.T. per cui si è pensato fosse la
firma di Thomas Thorpe ed è dedicata a una sigla Mr. W.H., the only begetter. Si è pensato a chi aveva
fornito i sonetti o quello a cui essi erano rivolti. Probabilmente W.H. era colui che ha fornito i sonetti per
farli pubblicare. (ROMANZO DEDICATO A MR. W.H. AUTORE? OSCAR WILDE) si è pensato al conte di
Southempton, William Herbert. Ancora oggi WH è avvolto nel mistero.