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Lo stile italiano: Arcangelo Corelli

È il 1687 e ci troviamo a Roma opulenta, contesa tra antiche famiglie


nobiliari e temibili cardinali senza scrupoli. Dietro ai sontuosi marmi
barocchi però ci sono i bassifondi le Taverne in cui si agita un'umanità
oscura fatta di Briganti e vagabondi.
Il Cardinal De stress in un giorno della Primavera di quell'anno aveva fatto
montare Quattro Fontane di vino nelle piazze più popolose della città le
fontane versavano vino ininterrottamente, e al popolo veniva distribuito
pane in abbondanza vicino alla salita di Piazza di Spagna su cui non era
ancora stata costruita la scalinata il cardinale aveva fatto montare un palco
con un enorme orchestra.
Una cronaca del tempo riporta che a concertare la grande orchestra barocca
quel giorno era stato uno dei musicisti più famosi della città, un
compositore geniale che costruì la sua carriera a Roma, il suo nome era
Arcangelo Corelli.
Tutta Piazza di Spagna doveva essere rimasta incantata dalla dignità e dalla
maestà della musica di Corelli, il suo primo concerto grosso si apre con un
movimento dall'incedere solenne regale che utilizza tutta la massa sonora
disponibile al tempo.
Ma come la città di Roma, la musica di Corelli vive di contrasti e nei suoi
concerti gli adagi maestosi sfociano nelle vivacità degli Allegri
lo stile innovativo di Corelli sarà la base per Vivaldi handle Bach e per tutto
il Settecento musicale.
La sua fama sarà legata soprattutto all'opera sesta, una raccolta di concerti
grossi che verrà stampata solo dopo la sua morte un distillato di oltre 30
anni di attività compositiva.
Nel rinascimento la musica strumentale era considerata inferiore a quella
vocale, perché a differenza dei brani vocali corredati da un testo, non
riusciva a raggiungere l'intelletto degli ascoltatori, non possedeva ancora
una sua semantica
Nel 500-600 qualcosa cambia, il liutaio Cremonese Andrea Amati a metà del
Cinquecento perfeziona il violino e lungo tutto Il Seicento grandi liutai
italiani rendono questo strumento sempre più duttile ed espressivo. Tra 600
e 700 il culmine della Tecnica costruttiva viene raggiunto da un liutaio
Cremonese: Antonio Stradivari.
Insieme agli strumenti anche lo stile della musica strumentale si sviluppa e
si diversifica Ottenendo sempre più dignità, le stampe di musica
strumentale si moltiplicano e i violini conquistano lentamente la propria
supremazia a raggiungere il massimo degli esiti espressivi sarà proprio
Corelli con cui la pura musica strumentale assume una potenza espressiva
inaudita.

La sua musica, di una idea filosofica forte e al tempo stesso di richiami


folcloristici come all’abusatissimo tema della “Follia”, ha dato un forte
impulso alla composizione successiva a lui e la ricerca anche virtuosistica
del Corelli violinista è stata preziosa per lo sviluppo della musica
strumentale italiana.

Naturalmente si incomincia con la Follia.


come già accennato sopra, questo popolare tema in re minore sia tra i più
celebri e più ripresi e variati e amati dai compositori barocchi, è Corelli
l’autore a cui più è legata la sua fama ai giorni nostri. L’opera è appunto una
serie di variazioni sul tema, in cui si alternano momenti condotti dal
continuo al clavicembalo e brillanti scatti di virtuosismo quasi isterico del
violino.
Il concerto in Sol minore per la notte di Natale è forse il più celebre della
serie dei 12 concerti grossi di Corelli. Tra i più lunghi della serie, il concerto
è l’ultimo dei “concerti da chiesa” e conta ben 6 movimenti
Le sonate per violino di Corelli rappresentano il culmine del suo sforzo
virtuosistico, nonostante la costruzione armonica sia tutt’altro che spoglia
o abbia funzione di semplice accompagnamento.

Queste sonate rimasero famose ben oltre la morte del compositore, che
spesso era anche esecutore unico all’epoca, e come ha affermato il critico
James Mannheim, rappresentano un buon esempio di ornamenti liberi,
ovvero non scritti e lasciati per quanto possibile alla discrezionalità del
solista.

Il Concerto in Re Maggiore fu uno dei lavori più popolari del repertorio


Corelliano, tanto da essere stampato anche “all’estero” (prima a Roma poi
addirittura ad Amsterdam) già durante la vita del compositore, e nel 1800 si
contavano già ben 42 edizioni. L’opera è una vera perla del barocco italiano,
ma lo stesso Corelli era molto critico dei suoi lavori in quanto sentiva come
una grave pecca la assoluta predominanza del violino a danno degli altri
strumenti.

Stile Francese

È il 1687 a versailles l'orchestra del re quel pomeriggio intenta a provare un


te deum composto per festeggiare il sovrano luigi xiv.
improvvisamente però la musica si interrompe di colpo e un urlo terrificante
rimbomba in ogni angolo della reggia rompendo la tranquillità della corte
del re sole. Ad avere urlato era stato il compositore di corte l'italiano
giovanni battista lulli
era musicista stimatissimo dal sovrano il quale lo ricopriva di onori e aveva
addirittura fatto da padrino al suo primogenito ma la carriera di lulli dopo
quel giorno non sarebbe durata ancora a lungo
lully era un personaggio molto in vista aveva fatto una carriera sfolgorante
attirandosi l'invidia di molti era diventato ricchissimo e tutti sapevano che
era partito da niente
Era nato a firenze in una famiglia di umilissime origini aveva solo 14 anni
quando cominciò ad esibirsi come buffone danzatore violinista
ma un giorno la duchessa annamaria d'orléans chiese allo zio di passaggio a
firenze di riportarle a corte un piccolo italiano per aiutarla a imparare la
lingua e così il giovane popolano fiorentino partì alla volta della francia per
diventare il cameriere personale della duchessa nel grande palazzo
nel 1653 nella sfarzosa sala del petit bordò a parigi assistiamo
ad un balletto celebrativo le balle della lui il “balletto della notte”
improvvisamente entra in scena un giovane vestito come un sole sfolgorante.
Tutta la platea si alza da applaudire per il ragazzo Quindicenne in un
tripudio di musica
gian battista lulli è cosi che inizia la sua sfolgorante carriera alla corte del re
sole. Lui porterà in francia l'opera italiana e l’ adatterà al gusto francese
inaugurando la tragédie lyrique che aveva caratteristiche diverse dalla
contemporanea tradizione italiana a venezia in quegli anni l'opera era tutta
focalizzata ad esaltare la bellezza della melodia del canto la cantabilità e
l'anima dell'identità musicale italiana mentre invece questa nascente
tradizione francese si focalizzava molto sui valori recitativi drammaturgici
dell'opera e inoltre dava molta importanza alla danza e ai cori,

Una delle caratteristiche della musica di Lully.


è la ricchezza strumentale dell’orchestra, era divisa in cinque sezioni di
archi più sezioni aggiuntive di legni ottoni e percussioni
l’orchestra del re contava 300 elementi la solennità delle overture di lully
esprime tutta la grandiosità della corte del re sole il simbolo
dell'assolutismo monarchico e gli deteneva nelle sue mani tutti i poteri
esecutivi, legislativi e giudiziari e poteva condannare a morte chiunque
senza processo
le scene del sonno sono molto comuni anche nell'opera veneziana di questo
periodo e lully rappresenta il sonno attraverso queste placide melodie dei
flauti.
lui li scrisse 13 opere di questo genere inaugurando la storia del teatro
musicale francese a fine carriera era diventato ricco e famoso
la sua produzione spazia all'interno di generi diversi tra cui la musica vocale
sacra e questo ci riporta all'inizio della nostra storia è
il 1687 luigi 14 ha commissionato a lui li un grandioso te deum ma durante
le prove il compositore interrompe bruscamente la musica con un urlo
lancinante tremendo egli come si usava fare al tempo era intento a dirigere
battendo a terra il tempo con un pesante bastone di ferro ma lui quel giorno
si lascia trasportare dalla musica e con il bastone si trafisse il piede
procurandosi una bruttissima ferita, andò presto in cancrena e il
compositore morì un mese dopo a causa della ferita all'età di 55 anni il più
ricco e famoso compositore francese si era dato la zappa sui piedi.

Il tango è un genere musicale e un ballo. È per lo più in tempo binario,


originario della regione del Río de la Plata. Nato
in Argentina ed Uruguay come espressione popolare e artistica, comprende
musica, danza, testo e canzone. Nessuno sa chi abbia dato il nome di tango a
questo ballo, né si sa esattamente perché si chiami in questo modo.
Il tango argentino è caratterizzato da tre ritmi musicali diversi ai quali
corrispondono altrettante distinte tipologie di ballo: Il Tango, la Milonga e
il Tango vals (Vals criollo). Musicalmente il Tango ha un tempo di 4/4 (la sua
introduzione coincide con l’apparizione del bandoneon, e fu creato per
rallentare il ritmo) o 2/4 (ritmo iniziale del Tango che veniva dalla Milonga),
come la Milonga, mentre il Tango Vals, che deriva dal Valzer ha tempo 3/4.

il musicista argentino Astor Piazzolla, Nato a Mar del Plata, in Argentina,


da una famiglia di immigrati italiani, all’età di quattro anni si spostò con i
genitori a New York: proprio in questa città il giovane Piazzolla iniziò a
suonare il bandoneón, una specie di fisarmonica a due mani che è
tradizionalmente associata ai gruppi musicali che suonano il tango. Sempre
a New York compose, undicenne, il suo primo tango, seguì le lezioni di Bela
Wilda, allievo del grande pianista Rachmaninoff, e infine conobbe una delle
leggende della musica tanguera di allora, Carlos Gardel.Imbevuto di
influenze musicali classiche ma dell’influsso della scena jazz newyorchese,
Piazzolla tornò a Mar del Plata nel 1936, cominciando a suonare in svariate
orchestre di tango. Trasferitosi poi a Buenos Aires e iniziata anche la
carriera di arrangiatore, il musicista fondò nel 1946 la sua** Orquesta
Típica**, per poi studiare a Parigi insieme alla grande compositrice e
direttrice d’orchestra Nadia Boulanger. Una volta tornato in Argentina,
Piazzolla si cimentò in quello che sarà chiamato nuevo tango, un approccio
innovativo e rivoluzionario che mescolava elementi della **musica da
camera **e di improvvisazione jazz, ma senza parti cantate, con grande
scorno dei puristi del tango argentino tradizionale.Seguirono anni di grande
successo internazionale, con diversi soggiorni all’estero,** Italia compresa**,
dove nel 1973 compose forse il suo album più famoso, Libertango. Durante
la dittatura dei militari in Argentina dal 1976 al 1983 Piazzolla si trasferì
nuovamente nel nostro Paese, nonostante la sua relazione con il
dittatore Jorge Rafael Videla rimane oggetto di controversie. In quegli anni
partecipò a diversi progetti, come la colonna sonora per il film **Enrico
IV di Marco Bellocchio nel 1982.Nell’agosto 1990, mentre si trovava a Parigi, fu
colpito da un’emorragia cerebrale che lo lasciò in coma per quasi due anni.
Morì il 4 luglio 1992 senza mai riprendere conoscenza.

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