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LEZIONE 8

Principi fondamentali della riforma di Gluck, anni 60, anni 50 prima della riforma su input di durazzo si
avvicina all’opera comique francese per portarla a vienna, quello è un repertorio che lui tratta, prende
spunto per la riforma. Alternanza di parlato e cantato non entra nella riforma, riguarda le opere italiane
dove il parlato non esiste. Prende spunto da alcune arie nell opera comique. Nasce il signspiel tedesco.
Contenuti nella prefazione dell’Alceste. Le arie tende a farle diventare più sillabiche, meno fiorite con più
attenzione alla parola. Recitativi secchi scompaiono dalle opere riformate, rimpiazzati da recitativi
accompagnati, l’orchestra accompagna sia nei recitativi che nelle arie. Gluck tende a rendere recitativo più
vicino all’aria e viceversa, un arioso perenne. La sinfonia introduce quello che si troverà una volta aperto il
sipario. Idea della messa in scena, la danza, Angiolini, passa da essere una semplice esibizione un
accompagnamento all’azione scenica, legata all’idea del coro, si muove in conformità all’azione, sono i
movimenti dei solisti ma soprattutto del coro.

Cipressi legati ad idea della morte, mesta sinfonia, non è l’ouverture, accompagna le prime azioni, questa è
l’idea della “danza” fatto che portino fiori e ghirlande, non da intendere come balletto ottocentesco. Una
parte si occupa di fuochi e profumi, sparge fiori, l’altra intona coro. Quando orfeo piange, seguita il ballo, è
semplicemente il movimento del coro che fa gesti di dolore, è una pantomima più che un ballo, attraverso
movimento corpo, braccia, busto, cercano di suggerire al pubblico immagine di dolore, mestizia.

Versione metateatrale, cantanti si vestono prima di andare, ricostruzione 700 con orchestra che suona
come all’epoca anche nella disposizione degli strumenti. In teatro non vedremmo niente. Quella che
abbiamo ascoltato è l’ouverture. Controtenore, uomo che canta in falsetto, per imitare timbro dei castrati,
altrimenti orfeo dovrebbe essere una donna. Vaclav luks direttore. Strumenti intorno ad un tavolone lungo,
ognuno ai due lati. Ouverture 1762, potrebbere essere 1 tempo sinfonia di haydn, stile viennese dell’epoca,
non segue gli ideali di gluck, deve essere adatta a ciò che succede dopo, è festosa, allegra, il sipario si apre
con funerale, teoria e pratica non vanno di pari passo. Danza iniziale, movimenti scenici del coro.

Quello di prima era un coro, tutte le voci procedono in maniera omoritmica, per rendere udibili le parole,
idea è quella di aver chiarezza anche nel canto collettivo, la parola è centrale. Non c’è stacco tra pezzo di
prima e recitativo, senza soluzione di continuità, orchestra accompagna sempre. Questo è il ballo. Non c’è
cesura netta neanche in questo caso tra una sezione e l’altra. Coreografie non c’era modo di notarle,
inventato dal regista moderno. Viene ripreso coro dell’inizio. Adesso si sfocia in quella che libretto denota
aria, c’è una prima strofa davvero ariosa, molto regolare. Adesso si trasforma in recitativo accompagnato.
Adesso il recitativo torna ad essere aria, stessa musica ma cambiano parole. L’aria si ritrasforma in
recitativo accompagnato. Recitativo si ritrasforma nell’aria con la stessa musica, ma ricambia il testo.
Giunge in arrivo amore ad aiutarlo. È tutta una lunga scena, nella partitura è divisa, all’ascolto non si
percepiscono le fratture, gluck crea un arco drammaturgico e musicale, è tutto un fluire abbastanza
continuo. Anche sul piano del sentimento non c’è niente di eccessivo che rompe con quello che precede o
segue, c’è sempre un tono medio di dolore, dolore misurato perché siamo nel classicismo. Così come è
armonioso dolore espresso dalla musica, allo stesso modo è equilibrata la struttura drammaturgica. Un
italiano farebbe fatica a definire aria. L’ha presa dall’opera francese, era più libera, le ha manipolate e ha
creato struttura più mobile, è strofica, ogni volta che torna l’aria c’è stessa musica, però in mezzo ci sono
questi recitativi, crea contrasto ma non rude, marchio di tutto l’orfeo.

Secondo atto, grazie ad amore va negli inferi a recuperare euridice e trova un coro di furie che lo bloccano,
canto vero e proprio alternato ad episodi di ballo, facevano danze per mettere paura ad orfeo, piano piano
orfeo canta un’ “aria”, un monologo e coro risponde così via, ogni volta che canta coro diventa meno
violento. C’è una suddivisione tra coro ballo, aria, all’ascolto è arco unico. Scena unica in cui furie arrabbiate
si placano grazie a canto di orfeo. Coristi si muovevano e c’erano ballerini professionisti, in mezzo al coro,
meglio pantomima che balli. Azioni che servono a suggerire pathos, sentimento. L’azione della pantomima
è suggerire attraverso movimento un sentimento.

L’arpa finge la cetra. Questa era un’aria che sfuma in un coro, che sfuma a sua volta in un’aria. Orfeo
entrerà negli inferi.

3 scena che ascoltiamo dall’Orfeo. Siamo nell’ultimo atto, ha recuperato euridice, non deve voltarsi e
invece lei comincia a dirgli perché non ti volti, lui è costretto a girarsi e lei muore nuovamente, lui canta aria
famosissima anche all’epoca, divenne un evergreen anche al di fuori dell’opera. Che farò senza euridice, è
un’aria più tradizionale, è davvero un pezzo chiuso, ha forma diversa da quella italiana, un compositore
italiano avrebbe fatto aria con daccapo, prima recitativo. Euridice viene riportata in vita grazie ad amore.
Nell’aria c’è il tema che ritorna tre volte, aria a rondò, a ritornello e in mezzo ci sono 2 episodi differenti.
Questa tipologia era tipica dell’opera francese. Questa tipologia di aria che è più leggera, ritorno del tema
alleggerisce, non è tema virtuosistico del castrato, può cantarlo chiunque, molto orecchiabile, era nato per
un tipo di opera leggera come l’opera comique. Prende strutture più leggere e le impianta nell’opera
italiana.

Händel, orfeo di monteverdi nel 600, sparisce nel 600 perché costava troppo, l’impresario se deve investire
soldi li investe in ciò che il pubblico piace scenografia e cantanti, risparmia anche su orchestra. Nell’opera
metastasiana non c’è neanche. Nell’opera mercantile, non pagata da corte, il coro scompare. Se l’opera è
pensata per corte non fa differenza pagare. Il problema è l’impresario, risparmiare su ciò che non porta
effetto immediato sul pubblico. Non c’è spazio per il coro, la stasi dell’azione è affidata ad aria.

Gluck non è mercantile, via di mezzo a opera per teatro pubblico e pagato dallo stato, durazzo era
sovrintendente degli spettacoli, i soldi dell’orfeo sono pubblici, poi c’è richiamo a grecità, nella tragedia
greca il coro c’è, se in questo momento del 700 epoca di forte ritorno al classicismo, guardi a tragedia
greca, il coro è fondamentale, non puoi eliminarlo, serve come richiamo all’antico.

Vale sia per opera seria che buffa. Lo sposo di 3 marito di nessuna, opera buffa di cherubini giovane in cui
non c’è il coro, perché era fatta per teatro veneziano, impresariale. Nell 800 torna il coro, per rappresentare
il popolo.

Armide → gluck arriva a parigi e gli mettono contro compositore italiano per creare battaglia frizzante, per
far spettacolo. Gluck scrive l’armide su libretto di quinault, Piccinni, nasce querelle tra gluckisti e piccinisti.
Vince piccinni, poi però se ne va a parigi e può portare avanti la riforma scrivendo ifigenie. All’inizio ha sorta
di opposizione a parigi.

Fa parte degli esperimenti che si portano avanti nel ducato di parma per rinnovare l’opera italiana, non ha
nessun successo e nessuna fortuna. Promosso da primo ministro della corte di parma du tillot, assume
traetta e gli fa scrive opere che non siano alla maniera metastasiana, è tutto un filone di quegli anni, l’opera
italiana si riforma da sola, non dall’alto.

Opera francese in generale o solo opera comique → struttura chiusa deriva da intermezzo italiano, a rondò.

Funzione del coro prima di Gluck e danza? Unico precedente è il coro greco dinamico, non c’era nell’opera.
Così come farà wagner, tutti quelli che vogliono far rinascere l’opera guardano a tragedia greca.
Poi ripassiamo a musica strumentale, andiamo ad Haydn che incominciava a scrivere sinfonie.

FRANZ JOSEPH HAYDN

1732 in cittadina della Bassa Austria Rohrau, muore a vienna nel 1809. Studia come fanciullo cantore a
santo stefano, cattedrale vienna, quando muta la voce bisogna decidere se castrarlo o no, si decide di no,
viene mandato via dal coro di voci bianche, nel 1750 ca va a servizio da Nicola Porpora, grandissimo
operista di scuola napoletana, stesso palazzo di metastasio, faceva insegnante di canto. Conosce da vicino
sia porpora che metastasio, fa ragazzo di bottega, da commissioni ad accompgnamento a cantanti, gli
insegna i segreti del mestiere. Negli ultimi anni 50, 57-59 va in servizio in alcune famiglie aristocratiche
viennese, tra cui conti Morzin, avevano un’ampia biblioteca musicale con tutto ciò che di nuovo la musica
strumentale aveva prodotto, sinfonie di Sammartini, considerato papà italiano della sinfonia. Inizio anni 60
diventa vice maestro di cappello e poi maestro della famiglia Esterhazy, più importante famiglia nobiliare
dell’impero asburgico dopo gli asburgo, origine ungherese, avevano possedimenti in ungheria e a vienna,
avevano residenza ad eisenstadt dove Haydn opera. Più avanti il grande patrono di Haydn Nikolaus si fa
costruire altra reggia su modello di Versailles che lui chiama Estheraza, fino ai primi anni 90 Haydn vive tra
Eisenstadt, Estheraza e Vienna, i luoghi degli estherazy. Miklos o nikolaus, stessa persona. Lo chiamano
addirittura il magnifico, non badava a spese. Haydn racconta che con questo padrone ebbe un rapporto
stretto, quasi di scambio artistico, Surian pag 341, estherazy lo spinge alle novità, condizione migliore per
un artista. Haydn negli anni diventa compositore più celebre al mondo grazie alla stampa delle sue opere.
Anni 80-90 arrivano commisioni da tutte le parti all’ultimo haydn, era onore per nikolaus avere artista di
questo peso. Tutto ciò che ha scritto, maggior parte 107 sinfonie, 68 quartetti, musica da camera, anche le
opere, principalmente per estherazy, opere sia in italiano che tedesco, sia musica per teatrino di
marionette. Musica sacra per le cerimonie degli estherazy. Poi per nikolaus ha scritto un sacco di musica per
baryton, strumento che suonava solo nikolaus, doveva scrivergli la musica, musica da camera o concerti.
Poi un sacco di musica per lira organizzata, strumento dell’epoca, perché re di Napoli ferdinando IV virtuoso
di lira organizzata chiede musica da camera e concerti.

Viola, violoncello e baryotn. What is a baryton and who is Haydn? Video yt. Corde che vibrano per simpatia.
Lira organizzata, ha scritto molto meno perché non aveva in casa ferdinando IV. Una specie di ghironda
medievale.

Primi anni 90 quando Nikolaus muore gli succede il figlio, poco interessato a musica, smantella la cappella
musicale e manda in pensione haydn, gli dà vitalizio, e improvvisamente diventa compositore libero. Viene
acchiappato da solomon, violinista, faceva impresario a londra, organizzava concerti. Londra era piazza in
cui il pubblico non si stancava mai, molte possibilità anche finanziarie, sommerge haydn d’oro e lo fa
andare in inghilterra. Fa 2 viaggi, 91-95, un paio di viaggi, ci sta a lungo, mesi e mesi. Viene accolto come se
fosse un re, sia dal pubblico che dagli aristocratici, lo riempirebbero ancora più d’oro se si trasferisse, ma
Haydn vuole tornare nella piccola vienna, londra gli sembra caotica.

Le ultime 12 sinfonie, londinesi, per concerti pubblici che lui diresse a londra. Seguono sinfonie parigine,
degli anni 80, commissionate da parigi, haydn era una divinità europea, una star. Anche a parigi c’era forte
attività concertistica promossa dalla massoneria, attraverso la musica di istruire il popolo, attraverso la
musica sinfonica, qualcosa di più esoterica, più meditata non come opera volgare, aiuta la visione, la musica
strumentale ha bisogno che pubblico vada alla ricerca del significato, usava come chiave per aprire la
mente di più gente possibile.
Da londra haydn ha modo di conoscere un compositore che altrimenti non avrebbe mai conosciuto, a
londra si continuava ad eseguire Händel, per esperienza diretta conosce gli oratori di haendel con grandi
cori ed orchestre, non era che non lo conoscesse, lo aveva conosciuto assieme a Bach a casa del conte van
swieten, uomo molto importante della politica austriaca, anni 80 aveva tirato remi in barca, concerti di
musica antica a casa sua, collezionista, aveva manoscritti di haydn ed haendel, invitava amici, musicisti
come haydn e mozart per ascoltare questa musica che altrimenti nessun altro avrebbe ascoltato. Nel
momento in cui Mozart e Haydn conoscono la musica incominciano ad usare in maniera più densa il
contrappunto, la loro musica diventa più complicata. Mozart metà anni 80 inizia a scrivere fughe. Haydn
conosceva haendel ma sulla carta o per averlo sentito in versioni modernizzata da Van Swieten.

Torna da londra con libretto per oratorio “la creazione”, capolavoro nel campo dell’oratorio, dà la spinta ad
haydn per scrivere nuovo oratorio non di stampo sacro, le stagioni, di stampo profano. Sono le ultime due
grandi opere, insieme alle 6 messe che scrive per gli estherazy. 6 messe e 2 oratori ultime opere.

Molte delle sinfonie portano dei nomignoli, a volte sono originali, a volte dati dall’editore per renderle
meglio, hanno varia origine, a volte descrivono la situazione London → pensata per londra, Oxford →
pensata per essere eseguita ad Oxford. Altre invece prendono il nome dà il carattere musicale che hanno,
tra le prime sinfonie Mattino, pomeriggio, sera, Matin, midi, soire, prendono il nome dal fatto che la musica
è descrittiva, li ha dati lo stesso Haydn. Altre prendono il nome dal carattere della musica, sinfonia militare,
richiami a musica militare, tamburi, fiati, rullo di timpani. Il filosofo → sinfonia pensosa. Alcune hanno
carattere tragico Trauer, ha a che fare con lutto, funebre. Altre prendono ill nome dalla situazione in cui
venne eseguita Il miracolo, cadde il lampadario del teatro e non fece morti.

Sinfonia degli addii, a causa dell’ultimo movimento, in 4 movimenti, anni 70 del 700, periodo in cui Haydn
scrisse gruppo di sinfonie in minore, mai scritto in minore tranne primo periodo degli anni 70, ci si è
interrogati. 2 ipotesi: 1) ancore legate a certa iperespressività di stampo barocco, teoria degli affetti, 1
tempo degli addii ha tante dissonanze fatte da ritardi tipicamente baroccheggianti; 2) seguono un’onda
espressiva di quell’epoca, anni 70 in germania sono epoca dello sturm und drang, movimento artistico, che
viene considerato pre-romanticismo, prende nome da dramma tempesta e assalto, impeto. Nell’arte
vengono accentuate le passioni, l’emotività. È un periodo in cui abbiamo tardo barocco, empfindsamerstil e
preromanticismo, ugualmente ipersentimentali. La trauer è una di queste.

Il finale è un presto, allegro, haydn spesso nelle sinfonie inserisce cose inaspettate, improvvisamente arriva
un adagio, una delle deviazioni rispetto ad aspettative del pubblico per scherzare con pubblico, sa di parlare
con pubblico consapevole. Inserire la trovata nuova, c’è un dialogo fra lui e chi ascolta, un tener sveglia
l’attenzione dell’ascoltatore.

Progressioni tipicamente barocche. Esposizione, sviluppo, ripresa. Coda lenta, adagio, improvvisa, pian
piano tutti escono, è una sorta di messinscena, una performance. Una sorta di sciopero contro Nikolaus,
certa occasione, non aveva permesso all’orchestra di lasciare la residenza estiva di estheraza per tornare a
eisenstadt dai parenti, l’orchestra sta con padrone. Mette su una rivolta. Nikolaus era giocoso e dà il
permesso a tutti di tornare dalle famiglie.

Primo tempo di una londinese

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