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LOPERA A NAPOLI

Premessa
Lopera in musica fu introdotta a Napoli a met del XVII secolo.
Il vicer spagnolo conte dOate fece venire da Roma una compagnia nomade di
cantanti, i Febi Armonici, i quali presentarono lopera Didone di Cavallli, alla quale
segu, lanno dopo, LIncoronazione di Poppea di Monteverdi. Nel 1654 fu aperto al
pubblico il teatro S.Bartolomeo.
Lopera a Napoli nel Seicento prima di Scarlatti
Durante il periodo che precedette larrivo di Alessandro Scarlatti, a Napoli si
eseguivano unicamente opere del repertorio veneziano. Esse erano abbastanza spesso
rimaneggiate secondo le esigenze locali, e nel lavoro di adattamento si segnal
Francesco Cirillo, che era uno dei tenori della troupe dei Febiarmonici.
Francesco Provenzale (1627 ca.-1707)
Primo operista napoletano fu un musicista di solida formazione tradizionale. Visse
nella citt natale, ove fu prima insegnante nei conservatori di S.Maria di Loreto e
della Piet dei Turchini, poi maestro della cappella reale. Fu tra i primi cultori del
genere melodrammatico a Napoli. Egli rimaneggi alcune opere veneziane e ne
compose altre. A noi sono pervenute: Il schiavo di sua moglie e Stellidaura vendicata.
Oltre alla conoscenza del teatro monteverdiano, esse rivelano il gusto per il poetico e
una vivacit comica di stampo popolare.
I Conservatori Napoletani
Intanto i quadri dei compositori e dei cantanti, si andavano formando in 4
orfanotrofi che erano chiamati Conservatori.
Essi portavano nomi suggestivi: dei Poveri di Ges Cristo; della Piet dei
Turchini; di S.Maria di Loreto e di S.Onofrio a Capuana. Essi furono le prime
istituzioni pubbliche in Europa destinate alla formazione professionale dei musicisti.
Erano nati durante il secolo XVI come istituzioni caritative assistenziali con il nobile
proposito di raccogliere linfanzia abbandonata e gli orfani. Per integrare le entrate
della beneficenza , i figlioli ospitati partecipavano alle cerimonie di culto, celebrate
con laccompagnamento della musica e del canto, nelle chiese cittadine, e queste
prestazioni rese necessario fornire loro una, non rudimentale, educazione nel canto e
nella musica. Queste esigenze stimolarono, tra il 1620 e il 1650, listituzione,
allinterno dei Conservatori, di vere scuole di musica le quali a poco a poco assunsero
una definita fisionomia didattica in quanto si insegnavano il canto, gli strumenti a
fiato e ad arco, il clavicembalo e il contrappunto.

La rapida crescita ed affermazione di quella che fu chiamata la scuola napoletana


ha il maggior punto di forza nellazione proprio in questi 4 Conservatori e
nellimpegno che vi profusero i maestri che vi erano designati.
Francesco Durante (1684-1755)
Fu il caposcuola della scuola napoletana. Maestro a S.Onofrio, ai Poveri di Ges
Cristo e a S. Maria di Loreto, lasci una produzione copiosa di musiche religiose
e di composizioni strumentali, per cembalo e per orchestra. Non scrisse opere,
ma furono suoi allievi alcuni dei maggiori operisti napoletani: Pergolesi,
Piccinni, Paisiello. La sua produzione comprende oratori, 11 messe, varia
musica sacra a voci sole e con strumenti, sonate, toccate e 1 concerto( per
clavicembalo) con archi.
La sua opera segna un momento intermedio fra lo stile barocco, di cui conserva
latteggiamento sapiente, pur respingendo laustera magniloquenza, e quello
galante, di cui gi conosce lamabilit espressiva ma non ancora la
semplificazione di linguaggio.
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Si espresse in tutti generi della musica vocale, senza trascurare la musica strumentale.
La sua importanza storica definita dal collocarsi nel punto di separazione tra lopera
veneziana del XVII secolo e lopera seria del XVIII secolo.
Con la copiosa produzione di opere che si susseguirono in 40 anni di attivit, a
cavallo tra il Sei e il Settecento, egli fiss gli elementi e i caratteri dellarchitettura
musicale che sarebbe servita da modello agli operisti di almeno due generazioni.
Inoltre, con le numerose opere composte per Napoli e per la cui esecuzione radun i
migliori cantanti disponibili, egli port questa citt a dividere, con Venezia, il ruolo di
capitale dellopera.
Nato a Palermo, svolse la maggior parte della sua attivit artistica a Napoli e a Roma.
A Roma era arrivato a 12 anni per compiere gli studi musicali e qui compose la prima
opera Gli equivoci nel sembiante ( 1679). Nel 1684 si trasfer a Napoli. Fu nominato
maestro della cappella reale, ma si fece apprezzare soprattutto per le opere che
componeva. Motivi vari di insoddisfazione lo indussero nel 1702 a lasciare Napoli.
Dopo un breve soggiorno a Firenze, presso il principe Ferdinando III dei Medici,
riprese la Strada di Roma. La vita musicale romana era in quegli anni particolarmente
felice: vi operavano Corelli e Pasquini e vi soggiorn anche il giovane Hndel. Nel
1707, Napoli pass dalle mani degli Spagnoli a quelle degli Austriaci. Nuovo vicer
fu nominato il cardinale Vincenzo Grimani della celebre famiglia patrizia veneziana,
il quale convinse Scarlatti a ritornare a Napoli. A Napoli egli trascorse il resto della
sua vita ed ivi mor. Furono suoi allievi il figlio Domenico e J.A.Hasse.
Nella sua copiosissima produzione il primo posto spetta alle opere, anche perch
lattivit di compositore teatrale fu quella che assorb tanta parte del suo ingegno
creativo. Scrisse effettivamente 66 opere nuove ( ma solo di 34 ci giunta la musica
2

completa). Di esse 45 furono rappresentate per la prima volta a Napoli, 14 a Roma, 5


vicino Firenze. Tra le pi importanti si citano: la citata Gli equivoci nel sembiante; La
statira che lultima fatica teatrale; Il trionfo dellonore, una delle prima commedie
in musica; La Griselda.
Lasci anche una copiosa produzione in altri generi vocali e strumentali tra cui si
ricordano: 26 scenate e cantate; 811 cantate ad 1 a 2 voci con basso continuo; 7
oratori in latino; 38 oratori in italiano, composti in prevalenza per Roma, ma anche
per Napoli e Firenze ( lOratorio per la passione di nostro Ges Cristo; La Vergine
addolorata; Il trionfo della S.S. Vergine); 13 messe, alcune con strumenti; 72 mottetti,
salmi, inni e composizioni varie; 7 sonate per flauto ed archi, concerti e sonate.

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