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Schomberg

Nato a Vienna il 13 settembre del 1874 è considerato uno dei padri della musica del novecento e il
massimo esponente dell’espressionismo musicale. Morirà a Los Angeles il 13 luglio del 1951.
Con lui ci sarà la rifondazione del linguaggio musicale; partendo dal ATONALISMO (abolizione
della gerarchia dei suoni, tonica-dominante) fino ad arrivare alla DODECAFONIA (fondata sull’uso
di serie di suoni comprendente tutti i dodici suoni del sistema).
Scriverà un manuale d’armonia chiamato “Armonielehre” fondamentale per la didattica (1909-11).
• Kammersymphonie: in MI+.(1906) Concepita sulla grande tradizione romantica
postwagneriana, sembra voglia tagliare i rapporti con la musica del passato dando origine a
una ricerca della sospensione tonale, che più tardi diventerà la dodecafonia.
L’organico è essenzialmente cameristico solo quindici strumenti, ed abbandona così la
grande orchestra. Formalmente la sinfonia si raggruppa in un solo movimento, diviso in
cinque diverse sezioni senza soluzione continua. La cellula germinatrice è l’intervallo di
quarta.
• Pierrot Lunaire: del 1912, scritto per voce recitante e ensamble strumentale, è
caratterizzato del Sprechgesang, ovvero un cantato parlato; uno stile vocale che oscilla tra il
canto e il recitato. Questa composizione è una delle più rappresentative della fase atonale
del compositore; priva di un’indicazione di tonalità. La composizione, insieme ad altre, fa
parte di un ciclo dove il compositore stesso rinuncia alle convenzioni del linguaggio
armonico tonale (questo arriva anche dal contesto storico in cui siamo inizio della prima
guerra mondiale).
• Verklarte Nacht: Notte Trasfigurata, è la prima grande composizione strumentale di
Schoberg (1917). è un poema sinfonico ispirato a una lirica (poetica). Nel brano si trova una
libertà armonica, allora, inaudita (quarto rivolto di un accordo di nona), inoltre grazie
all’utilizzo del cromatismo Schomberg oltrepassa i limiti di una chiara definizione tonale.
C’è anche la presenza di leitmotive.
Schomberg in questa composizione unisce due scuole di scrittura musicale antitetiche fra di
loro, così facendo si sposta, trascende, i limiti del dibattito musicale del suo tempo. L’opera
non può dirsi né tardoromantica né nel poema sinfonico.
• Un sopravvissuto a Varsavia: Op. 45 è un Oratorio per voce recitante, coro maschile e
orchestra, del 1947; è una composizione dodecafonia; questa composizione viene definita
dai critici “il più grande monumento che la musica abbia m ai dedicato all’Olocausto”.
Il brano inizia con un’introduzione orchestrale che porta subito l’ascoltatore nell’ottica della
riflessione, che è proprio l’intento del brano. Gli squilli di tromba, le dissonanze, i crescendi
improvvisi creano una scena straziante, inizia così a parlare la voce narrante, che descrivi sul
sottofondo dell’orchestra i tristi fatti avvenuti.

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