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FALSTAFF

Compositore: Giuseppe Verdi; nato 10 ottobre 1813 a “Le Roncole” in Emilia Romagna, morto il 27
gennaio 1901.
Librettista: Arrigo Boito
Libretto: Le allegre comari di Windsor
Anno di composizione: 1890-1893
Data e luogo della prima rappresentazione: 9 febbraio 1893 a “Teatro alla scala”
Argomento: Falstaff vuole conquistare due dame di nome Alice Ford e Meg Page e durante la
vicenda viene sempre preso in giro.
Genere dell’opera: Commedia lirica/opera buffa
Personaggi principali e timbro di voce: Falstaff baritono, Pistola basso, Madama Quickly
mezzosoprano, Nannetta soprano, Dr Cajus tenore, Fenton tenore, Ford baritono, Mrs. Meg Page
mezzosoprano, Alice Ford soprano, Bardolfo tenore.
Trama: L'anziano e corpulento Sir John Falstaff, alloggiato con i servi Bardolfo e Pistola presso
l'Osteria della Giarrettiera, progetta di conquistare due belle e ricche dame: Alice Ford e Meg
Page. A questo scopo invia alle due comari altrettante lettere d'amore perfettamente identiche.

 L’ascolto: Tutto nel mondo è burla/ fuga finale (atto III, quadro II)
Tutto nel mondo è burla.
L'uom è nato burlone,
La fede in cor gli ciurla,
Gli ciurla la ragione.
Tutti gabbati! Irride
L'un l'altro ogni mortal.
Ma ride ben chi ride
La risata final.

Tutto nel mondo è burla sta a indicare che tutto nel mondo è contingente, precario, ingiustificato,
non necessario, e che qualsiasi cosa noi tentiamo di fare, non riusciremo mai a lasciare
un'impronta profonda nell'essere.
Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901)
è stato un compositore e senatore italiano.
Universalmente riconosciuto fra i più importanti compositori di opere liriche, subentrò ai
protagonisti italiani del teatro musicale del primo Ottocento: Gioachino Rossini, Vincenzo
Bellini e Gaetano Donizetti; come Richard Wagner, interpretò in modo originale, seppur differente,
gli elementi romantici presenti nelle sue opere.
Simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l'Unità d'Italia e partecipò attivamente
per breve tempo anche alla vita politica; nel corso della sua lunga esistenza stabilì una posizione
unica tra i suoi connazionali, divenendo un simbolo artistico profondo dell'unità del Paese. Fu
perciò che, un mese dopo la sua morte, una solenne e sterminata processione attraversò Milano,
accompagnando le sue spoglie con le note del Va', pensiero, il coro degli schiavi ebrei
del Nabucco. Il Va' pensiero, da lui scritto circa 60 anni prima, esprimendo di fatto i sentimenti
degli italiani verso il loro eroe scomparso, dimostrò fino a che punto la musica di Verdi fosse stata
assimilata nella coscienza nazionale.
Le sue opere rimangono ancora tra le più conosciute ed eseguite nei teatri di tutto il mondo, in
particolare la cosiddetta "triade verdiana": Rigoletto (1851), Il trovatore (1853) e La traviata (1853).

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