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SCARLAT

ALESSANDRO

STABAT MATER
Ph,R
SOPRAbJO,CONTRALTO
DL]E VIOLINI H B. C.

PT\RTTTLJRA

a cura cli
Sergio Balestracci

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PREFAZIONE

Alessandro Scarlatti praticò quasi tutti i generi musicali del suo tempo imprimendo
nuovo vigore alla tradizione musicale napoletana della quale Può essere ritenuto il
principale caposcuoladalla fine del seicento.Soprattutto la sua inesauribile vena creativa
irel teatro pei musica (con più di cento titoli, trabpere, pasticci e serenate)e nel repertorio
profano (con più di settecentocantate)e la sua costantepresenzanel campo della musica
sacra (con oltre trenta oratori e più di cento tra messee mottetti) lo portarono a ricoprire
ruoli di prestigo in diverse città italiane. Dalla natia Palermo 1o troviamo a Roma nel
'!.672,a soli dodici anni; qui dal 1678fu maestro di cappella nella Chiesa di San Giacomo
degli Incurabili e nel 1680è nominato maestro di cappella della regina Cristina di Svezia.
Dal 168e a soli ventitre aruri è a Napoli come maestro della Cappella Reale:in guella città
rimase per diciotto anni. Nel 1702è attivo a Firenze al servizio del principe Ferdinando III
de' Medici, poi nel 1.703per breve tempo a Napoli e quindi nuovamente a Roma,
dapprima al servizio del cardinale Ottoboni, poi vicemaestro,di, cappella di Santa Maria
Màggiore. Nel 1707 è a Venezia per assistereall'esecuzionedi due sue opere, quindi ad
Urbino. Dal 1708riprende l'incarico di maestro di cappella a Napoli, da cui si allontanò
per ritornare a Roma solo per qualche anno. Tra il1722 e íl7723 si stabilì definitivamente
nella capitale partenoPeadove moriva nel 1725.
À quedt'ultimò periodo risale lo Stabat mater, verosimilmente del 1723, open
matura quindi, di quegli ultimi anni in cui Scarlatti aveva pressochésmessodi comPorre.
La devozione versó la Madonna che piange il figlio morto in croce era sempre stata viva
nel sentimento popolare, anche nel periodo comPreso tta il 1564" quanlfo il -concilio di
Trento aveva tolio ia sequenzadalla liturgia e1I1727, anno in cui il papa BenedettoXIII Ia
reintrodusse. I Cavalieri della Vergine dei Dolori, costituiti a Napoli in confraternita,
avevano chiesto a Scarlatti di comporre lutrroStabatmater da eseguire ogni anno nella
chiesa di san Luigi, annessaal palàzzo reale in onore della vergine. Pare che l'organìco
esiquo (due voci,- due violini e basso continuo) fosse dovuto alle scarse possibilità
eco."nomiche dell'a rciconfraternita, il che impediva scelte polifoniche di ma_ggiorrespiro,
come, ad esempio, la versione a dieci voci adottata dal figlio Domenico pochi anni prirna
per musicare il testo di Tacoponeda Todi. La forma però si rivelò abbastanzamoderna da
iiproporsi quasi inalteràta nell'organico, con la so_la_aggiunta della viola, quando tredici
anni'più tàrdi Pergolesi compose un nuovo Stabat mater su richiesta della stessa
confraìernita che giudicava la- versione di Alessandro Scarlafti ormai antiquata. per
concezionee sensib"ilità.Come è noto la versione di Pergolesiacquistòben Prestomeritata
fama non solo in Italia; eppure la composizionedi Alessandro Scarlatti denota, pur nella
sua sobrietà,caratteristichedi notevole interesse.
Nel manoscritto del Conservatorio di Firenze (un altro viene segnalato da Giancarlo
Rostirollal all'Accademia di SantaCecilia a Rom4 oltre al solo episodio Quis esthomonella
biblioteca del Conservatoriodi Napoli) che questaedizíone ripropone fidelmente i silgoli
versetti sono Presentati in partitura separatamente.Diversi sono.gli aspetti peculiari:
innanzi tutto 6i evidenzia una c,rra estrèma nella declamazione del testo; sono presenti
due recitativi" come negli oratori; i primi quattro episodi hanno un carattete aspro che ben
esprime il dolore della-madre; gli episodi Quis est homo,Qyis n9-npossete_Pr.opeccatissono
imorontati ad un lirismo e a uia cintabilità che sfocia nell'affettuoso Vidit suum; Fac ut
arieat èun esempio significativo dell'aria di carattereper descrivereaffetti forti e vigorosi;
il versetto Iuxta cruceti è trattato con un artificio strumentale (i continui controtempi) che
mette il testo in una dimensione cii grande ed inedita efficacia; Quando c,orpustocca il
punto più alto di commozione per il cóntrastotra la semplicita melodica e la complessita

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o lo tti.ca ta lo g o del l e opere. E R I, Tori no 1972
cielle dissonanze; l'Amen fugato conclude l'intera opera con i'unico ttiltgro deiÌa
composizione.
Nel terzultimo versetto Scarlatti sceglie la variante Inflammatus et accensLis,mentre
Eac me tecum pie flere è modificato rn Fac me aere tecumflere ed è inserito, posposto a lurtt
crucent, nello stesso episodio (13), con la stessa intonazione. La numerazione de1 basso
continuo, già scarna all'iruzio, scompare quasi completamente a partire dall'episodiaT Pro
peccntis;in questa edízione le indicazioni dinamiche originali sono notate in grassetto,
mentre quelle suggerite dal revisore sono in corsivo tra parentesi. Le legature non originali
nelle parti strumentali sono tratteggiate, mentre i pochi inten'enti sul manoscritto
fiorentino sono indicati nell'apparato critico qui sotto indicato.

ABBREVIAZIONI

m.: rnisura
S: soprano
A: contralto
vl: violino
bc: bassocontinuo
DOI: do sottoi righi in chiavedi basso
DOZ: do in secondospazioin chiavedi basso,ecc.

APPARATO CRITICO

I1 segno* indica un trillo presentenel manoscritto.

Il segnor, indica un trillo aggiuntodal revisore.

2. Cuiusanimam
rn. 55. bc: la terzanota ha I'indicazionedi quartae sesta.

3. O quarntristis
m. 52.bc: SOL2,FA?, FA2"

5. Quis esthomo
m. 46-49.vi1. vi2: mancanoi trilli.
m,79. bc: la seconda notaè SOL2.
m. 87, S: la sillaba"ci" è messasottoil SOL.
m. 88, S: mancail trillo.

I0. Sanctarnster
m. 7-8, vll, vl2: i trentaduesimisonosedicesimi.
m. l8-19, vl1: i trentaduesimisonosedicesimi.
m. 3t)-31,vl2: i trentaduesimisonoseclicesimi.
m.46, vll,, vl2: ritmo non puntato.
m.47, vl1, vl2: i trentaduesimisonosedicesimi.
m.68-69, vl1, vl2: t trentaduesimisonosedicesimi.

12. Tui nati vulnereti


m.29. S: la terzanota è RE4.

A. 15,t4Àf.
V

Diamo qui di seguito le indicazioni agogiche e la destinazione vocale di ogni versetto; ogni
episodio è sempre concertato con due violini e basso continuo.

1. Stabat mater adagio soprano, contralto


2. Cuius animam moderatoe dolce soprano
3. O quam tristis pocoandante contralto
4. Quae moerebat adagio soprano, contralto
5. Quis est homo andante soprano
6. Quis non posset andantino contralto
7. Pro peccatis moderato soprano
8. Vidit suum dulcem natum moderato soprano, contralto
9. Pia mater andantino soprano
10. Sancta mater andantemoderato contralto
1.1,. Fac ut ardeat fandantino] soprano
12. Tui nati vulnerati adagio soprano, contralto
13. Iuxta crucem andantesmorzato contralto
14. Virgo virginum praeclara [andqntino] soprano
15. Fac ut portem recitatiao,adagioe piano contralto
76. Inflammatus et accensus andantino soprano
77. Fac me cruce recitatiao,largo contralto
18. Quando corpus adagioe piano soprano, contralto
79. Amen allegro soprano, Contralto

Ecco il testo della sequenza di ]acopone da Todi (vissuto tra il 1233e il 1306),con la
traduzione italiana.

STABAT MATER

StabatMater dolorosa Se ne stavadolorosala Madre


juxta crucemlacrimosa, in lacrimeaccantoalla croce
dum pendebat Filius. a cui eraappesoil Figlio.

Cuius animamgementem, La cui animagemente,


contristatamet dolentem, dolentee rattristata
pertransivitgladius. fu trafitta dalla spada.

O quam tristis et afflicta O quantoera triste e afflitta


fuit illa benedicta la madrebenedetta
MaterUnigeniti! di Dio Unigenito!

Quaemoerebatet dolebat, Piangevae si doleva


pia Mater, dum videbat la madrepietosa, vedendo
Nati poenasinclyti. divino figlio.
le sofferenzn,del

Quis est homo qui non fleret, Qualeuomo non piangerebbe


Matrem Christi si videret vedendola madredi Cristo
in tanto supplicio? in un simile strazio?

Quis non possetcontristari, Chi non si rattristerebbe


Christi Matrem contemplari contemplandola madredi Cristo
dolentemcum Filio? dolenteai piedi della croce?

Pro peccatissuaegentis Ella vrde Gesùtra i tormenti


vidit Jesum in tormentis, espostoalle percosse
et f-lasellissuMitum. per i peccatidel suo popolo.
7
Stabatmater

Adagio

vl1

v12

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iu - xta cru - cem la-cri - mo - sa

iu - xta cru - cem l a-cri - mo - sa

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Cuius animam

vl1

v12

BC

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a - nr-nam

Per- tran

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A. 1544M.
tem con-tri - sta

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A. 1544N4.
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O qram tristis

PocoAndante

vl1

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BC

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A . 1544M.
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be-ne - di-cta ma - ter u-ni-

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A. 1544tr{.
Quae moerebat

Adagio

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BC

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A. 1544M.
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I

et do-le - bal, me - bat

Quae bat,

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4

dum vi - de bat Na -ti poe - IìAS in - cly-ti

in - clyti

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cly - ti.

Na-ti poe cly - ti.


- bat, et tre bat dum
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- bat, me -bat

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bat Na - ti poe

- bat Na - ti poe

A. 1544Ìvf.
Na - ti poe

cly - ti Na-ti

cly-ti.

A. 1544N,{.
Quis est homo

Andante

vl1

vI2

BC

63
4

A. 1544M.
oui
I
non fle ret, Chri - sti ma - trem

sup - pli

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1544N{.
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2I

qui non fle-ret, Chri-sti ma - trem SI vi deret in to sup - pli

to sup - pli

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-:

Chri - sti ma-trem de - ret tan - to tan-to sup - pli

A . 1544ìvt.
23

vi - de -re t
Quis non posset

Andantino
vl1

vl2

con - tri
BC

A. 1544N{.
25

con-tem
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tri - sta

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27

con-tem
A. 1544À,{.
29

Pro peccatis

Moderato

vl1

v12

BC

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i. I -l --r+ ,\l
p

ca - tis gen-tis

gel - lis

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33

8
Vidit suum dulcem natum

Moderato

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i ìJ+ - \i
- dit su - um dul-cem na

dit su - um dul-cem

A . 1544M.
\ lirl r '1
dit su - um dul-cem

dit su - um dul-cem na

A. 154-1
M.
en-tem de-so -

dum

\l-ri\f

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Pia mater

Andantino

vl1

v12

BC

A. 1544M.
39

mo - ris,

t-
t-
L
ge-am

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A. 1544M.
4I

cum lu D r-a
I
mo - rls,
A. 1544M.
43

10
Sanctamater

Andantc moderato

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11

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45

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í-\
me-o va

A. 1544M.
A. 1544N{.
77
Facut ardeat

[Andantinol

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49

ar-de-at

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Pt 1
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De - uh, ut si - bi com - pla

A . 1544M.
5I

do Chri-stum De

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bi com - plu

,\. 1544l,{.
5J

72
Tui nati vulnerati

di - gna - ti Pro me

vul - ne-ra tam di - gna - ti


ti vul-ne - ra-ti, tam di-gna

vul-ne - ra-ti, tam

A . 1544M.
me-cum di - vi-de

me-cum di

cum di -vi -de


-':
+-
*
I

a
13
Iuxta crucem

Andante smorzato

vl1

v12

A. 1544M.
57

in plan

si - de-ro.

cru - cem tec-um


A . 1544M.
59

de-ro

Fac me cllm fle - re,


______c_

te - cum fle - re,


,\. 1544M.
6I

con - do do-nec e

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xe-ro
62

74
Virgo virginum praeclara

[Andantino]

r . -. . \f
l . l :r++ _\r.
63
cum PlSn

gi - num Prae

A . 1544M.
65

-7'=
74 ,|i

A. 1544tú.
67

15
Facut portem

Recitativo
Adagio e piano

+ (r

ut por - tem Chri - sti mor - tem, pas - si


ù:r---- --l {
:
sor - tem, gas re - co

A. 15441,,f.
69

76
Inflammatus et accensus
In - flam ac - cen€us, per

A. 154-tX,{.
7I

In - flam ma - tus CCN - SUS, Vir - Bo,


A. 1544À,{.
73

77
Facme cruce

RecitativoLargo

Fac me cru-ce cu-sto - di-ri, mor-te Chri-sti prae-mu-


18
Quando corpus

Quan - do

Quan - do

A. 1544tl{.
75

tur tac ut a mae do

netur

--a,=n
19
Amen

./11

vlz

BC

A. 1544Ìvf.
77
A. 1544tlv{.
men

men

- men
A . 1544M.

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