Sergio Sablich
Tra il primo e lultimo dei sei Quartetti intercorrono trentanni: dal 1909 al
1939. Sono date significative, giacch segnano momenti fondamentali
tanto nellevoluzione stilistica di Bartk quanto nelle vicende della sua
vita: rispettivamente la svolta dopo un periodo di crisi, che si attua
proprio con la chiarificazione del Primo Quartetto, e la decisione di
abbandonare lUngheria per motivi politici e di trasferirsi negli Stati Uniti
(il Sesto Quartetto lultima opera scritta da Bartk in patria). Non a
caso in uno scritto pubblicato sulla Revue Musicale nel 1921, Zoltn
Kodly, che di Bartk era stato il punto di riferimento negli anni pi acuti
della crisi (una crisi di identit provocata dalla difficolt di armonizzare la
tradizione colta con le nuove istanze di una musica nazionale e
autenticamente popolare), riconosceva nel Primo Quartetto il
superamento di un dramma interiormente vissuto: una specie di ritorno
alla vita di unanima approdata alla foce del nulla.
Sul Secondo Quartetto op. 17 sembrano pesare le ombre degli anni della
prima guerra mondiale e le conseguenti ripercussioni esistenziali, che ne
spiegano altres la lunga e tormentata genesi. Bartk lo compose fra il
1915 e il 1917 nel villaggio di Rakoskeresztur, vicino a Budapest, dove si
era ritirato insieme con la prima moglie Marta. La prima esecuzione ebbe
luogo a Budapest ad opera del Quartetto Waldbauer-Kerpely, a cui era
dedicato, il 3 marzo 1918, appena un anno dopo la prima del balletto Il
principe di legno e due mesi prima del debutto dellopera Il castello del
duca Barbabl. Mettendo laccento su queste circostanze, si soliti
vedere in questo lavoro lo specchio rovesciato del Primo Quartetto, una
sorta di ribaltamento dellitinerario di liberazione che Bartk vi aveva
percorso e che qui conduce invece a una discesa negli abissi oscuri di un
destino tragico e desolato.
Per carattere e forma il Sesto Quartetto assai diverso dagli altri che lo
precedono ed lunico a presentare la tradizionale struttura in quattro
tempi, anche se reinterpretata in modo ricercatamente non
convenzionale. Nonostante sia lultimo, non apre evoluzionisticamente
vie nuove, ma guarda piuttosto di nuovo nostalgicamente al passato (a
Beethoven soprattutto) e potenzia semmai laspetto dellintrospezione
psicologica, del ripiegamento interiore quale unica fonte di consolazione
e di riflessione artistica. A questo atteggiamento si contrappongono il
delirio visionario, la rivolta aspra e urlante, la deformazione ironica e
grottesca, laltra faccia dello struggimento e della passione.
I dieci anni che separano il Secondo dal Terzo Quartetto sono anni di
fondamentali esperienze compositive e di ascolto, soprattutto grazie alla
conoscenza dei lavori di Arnold Schnberg e di Alban Berg. Influenze
delluno e dellaltro (di Berg anzitutto la Suite lirica) sono riscontrabili sia
nel Terzo che nel Quarto Quartetto, lavori gemelli nati a breve distanza di
tempo, nei quali il compositore assimila maniere altrui senza rinunciare a
sviluppare i principi indipendenti del proprio stile. Il Terzo Quartetto,
terminato nel settembre 1927 ed eseguito per la prima volta a Londra il
19 febbraio 1929 dal Quartetto Waldbauer-Kerpely, ha il primato della
brevit, ma non certo unopera facile. La struttura segue lo schema
dellalternanza tra movimenti lenti e veloci, in una disposizione per non
pi ternaria ma binaria: resa ancor pi complessa dal fatto che la coppia
contrastante della Prima parte: Moderato e della Seconda parte: Allegro
viene ripresentata e nello stesso tempo sviluppata da una duplice
ripresa, con la Ricapitulazione della prima parte: Moderato e la Coda:
Allegro molto. Abbiamo cos quattro episodi che si succedono in un unico
arco senza soluzione di continuit. Il primo Moderato unisce spunti
contrappuntistici a effetti timbrici ben noti di musica della notte; il
secondo collega una ispirazione di chiara matrice popolare a invenzioni
timbriche straordinarie, con glissandi, pizzicati, suoni armonici e ampi
arpeggi simili a suoni di chitarra. La ricapitolazione della prima parte
nella sua brevit accentua il tono del raccoglimento interiore, che si
riverbera nella coda in forma ancor pi concisa e concentrata.
Nel 1928 il Terzo Quartetto vinse, a pari merito con la Serenata per
cinque strumenti di Alfredo Casella, il primo premio al concorso della
Musical Fund Society of Philadelphia fondato dalla mecenate americana
Elizabeth Sprague-Coolidge, sanzionando cos a livello internazionale
linserzione di Bartk tra i protagonisti della musica contemporanea.