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Luca Calatroni
Sommario
I seguenti appunti sono una trascrittura e una possibilit di approfondimento della lezione Musica e Matematica tenuta dal Prof. M.P.
Bernardi, dal Dott. G. Albini e dal Prof. S. Antonini durante il corso
di Musica e..dialoghi tra discipline tenuto presso il Collegio Borromeo di
Pavia. In queste pagine introdurremo in modo elementare le denizioni
e le propriet caratteristiche delle ben note isometrie piane (traslazioni,
riessioni, rotazioni e glissoriessioni) per notare come nella pratica musicale ricorra un uso assiduo di esse, pi o meno consapevole. Daremo
alcuni esempi notevoli di una forma musicale che si serve in maniera singolare di queste trasformazioni, il canone, per poi introdurre le nozioni di
gruppo e sintetizzare la cosiddetta teoria dei modi a trasposizione limitata
introdotta e studiata per la prima volta da O. Messiaen. Concluderemo
con un breve accenno alla costruzione di una rete di altezze (Tonnetz)
utile soprattutto nello studio della musica post-tonale.
mano destra, la linea melodica vera e propria che conduce il canto e una linea
di sostegno, in forma di pedale, assegnate alla mano sinistra. Focalizziamo la
nostra attenzione sulla linea del canto, isolandola nelle sue prime quattro battute.
Senza preoccuparci, almeno per ora, dell'eetto sonoro risultante dal suo ascolto,
possiamo n da ora notare alcune analogie limitandoci semplicemente all'analisi
della scrittura. Osserviamo la prima battuta e notiamo che essa formata da
una nota di
2/4
3/4,
coerentemente all'anda-
l'andamento della linea sia leggermente diverso da quello della prima battuta
(dove gli ottavi hanno andamento ascendente, mentre qui presentano un andamento discendente) non si pu notare un'analogia formale: anche qui due quarti
pi due ottavi. Proseguiamo ancora, analizzando la terza battuta: notiamo che
essa ricalca esattamente la prima battuta del brano, cos come la successiva
quarta battuta la fotocopia della seconda.
non pi battuta per battuta, ma che consideri le due coppie di battute costituenti questo incipit, non pu non evidenziare come la terza e la quarta battuta non
siano altro che le prime due battute semplicemente spostate in avanti nel pezzo.
Vedremo in seguito quali sono le spiegazioni e le formalizzazioni di questa osservazione, per il momento possiamo limitarci a un'osservazione qualitativa nella
quale, per maggior chiarezza, possiamo anche rappresentare gracamente ci
che vogliamo dire. Riconsideriamo la prima battuta del brano osservando l'andamento melodico della voce superiore e compiamo la stessa osservazione anche
con le battute successive: stiamo pensando di collegare le note che compongono la melodia con una linea. Se siamo abbastanza abili nel disegno vediamo
che la linea ottenuta ha la forma tipica di una sinusoide, almeno nelle prime
tre battute. Identicando la prima battuta con un simbolo, la seconda con un
altro simbolo e usando gli stessi simboli per frammenti tematici simili, possiamo
inoltre dare vita al seguente pattern graco:
Non possiamo non apprezzare tale regolarit nella forma e siamo spinti a chiederci quali siano le possibili spiegazioni, osservazioni e gli eventuali modelli che
possono permetterci non solo di analizzare un qualsiasi brano, ma anche di
comprenderlo meglio. Proprio come nell'osservazione di un'opera d'arte o pi
semplicemente in una cornice la riproduzione regolare di un elemento (una foglia,
un ricamo..) conferisce all'oggetto osservato una veste di eleganza e razionalit,
possiamo cos supporre che un'analisi analoga fatta in ambito musicale permetta
un ascolto pi sapiente e un approccio pi matematico alla disciplina.
Di seguito riportiamo alcuni esempi di motivi ricorrenti nell'arte che presentano
una certa analogia con quanto visto: esse sono una sorta di sinusoidi in cui per
compaiono elementi aggiuntivi che in un certo senso distruggono quasi tutti gli
elementi di simmetria della gura.
La seguente fotograa stata scattata nel Duomo della Madonna del Carmine
di Pavia.
2 Le isometrie piane
Introduciamo brevemente in questa sezione le denizioni e i concetti principali
che verranno applicati successivamente nell'analisi di alcuni frammenti musicali.
Nel piano, con il termine
isometria
s tale che la distanza di due qualsiasi punti uguale alla distanza del loro
trasformati. Le isometrie piane sono:
traslazioni
rotazioni
riessioni
glissoriessioni
2.1 Le traslazioni
Una traslazione un'isometria in cui due punti si corrispondono se il segmento
orientato che li unisce congruente ed ha stessa direzione e verso di un segmento
orientato dato, detto
vettore di traslazione.
e, intuitivamente, possono essere pensate come movimenti rigidi dello spazio dal
momento che la loro propriet caratteristica dunque quella di mandare ogni
coppia ordinata di punti in un'altra che denisce lo stesso vettore.
2.2 Le rotazioni
O e ampiezza assegnati, l'isometria che
centro, e associa ad ogni punto P del piano,
detto
e che l'angolo
O,
0
P OP
chiamato
sia congruente ad
simmetria centrale
OP 0
di centro
O.
2.3 Le riessioni
Nel piano le isometrie dette
riessioni
simmetrie assiali.
(o, analogamente,
r.
Chiamiamo dunque
riessione
r),
la trasfor-
simmetria assiale
di asse
mazione del piano in s che ad ogni punto del piano associa il suo punto corrispondente rispetto alla retta
r.
2.4 Le glissoriessioni
Una glissoriessione nel piano la composizione della riessione rispetto ad
una retta
isometrie inverse.
disposti in ordine crescente dal pi grave al pi acuto. Cos facendo una qualsiasi melodia pu essere rappresentata da una legge
in modo che
y = f (x).
x ssiamo
1 per l'asse
il semitono temperato
y.
60)
graca mediante segmenti che indicano il valore di durata di ogni singolo suono,
ossia il loro scorrere nel tempo e l'altezza assoluta di ognuno di esso riferita
alla scala temperata. Osserviamo anche la presenza di tratti verticali, non tipici dal punto di vista matematica, ma che esprimono continuit dal punto di
vista musicale. Poniamo come origine del nostro riferimento (ovvero il livello
traslazione verticale.
1 Con semitono temperato si intende la distanza fra un qualsiasi suono della scala e il
suo immediatamente successivo, sia in senso ascendente che discendente. Esso l'intervallo
l'intervallo pi piccolo del nostro sistema musicale (sistema temperato ) e corrisponde alla
met di un tono
Figura 7:
Un frammento melodico
Traslazione
Figura 8:
5.
trasporto.
l'esecuzione del frammento considerato o in ritardo (traslazione verso destra) o in anticipo (traslazione verso sinistra) rispetto all'originale.
La
traslazione obliqua.
Figura 9:
Secon-
do
riessione ha richiesto l'introduzione di un'alterazione (il si[); una trasformazione che anzich operare in questo modo avesse un si naturale come
trasformato, sarebbe scorretta perch non manterrebbe il rapporto tra le
altezze di suoni vicini, caratteristico invece di una riessione e, in generale,
di un'isometria. Nella melodia di partenza, infatti, le note nali
distano un tono, mentre l'intervallo tra
si
(naturale) e
do
do
sione.
re
solo di un
inver-
dall'asse
trasporto.
Figura 10:
riessione
inversione
contrario la melodia di partenza, partendo dunque dall'ultima nota e andando a ritroso no alla prima. Nel nostro piano cartesiano infatti ci che
succede che la rappresentazione dell'inciso melodico viene con questa
trasformazione ribaltata a sinistra dello zero temporale ovvero dell'istante
in cui ha inizio il suono. Abbandonando qualsiasi osservazione sconsiderata sull'inversione dello scorrere del tempo, tale tipo di trasformazione
da interpretare come spiegato sopra. Va comunque notato come, sebbene
in una lettura
retrogradazione.
Figura 11:
Glissosimmetria
glissoriessione.
simmetria assiale rispetto ad un asse orizzontale con una traslazione equiversa di vettore con modulo 4 (corrispondente per noi alla durata di un
quarto) notiamo come la traslazione in avanti (ovvero diretta stavolta in
direzione positiva dell'asse
x)
simmetria centrale
Figura 12:
Glissosimmetria
canone.
dux )
principale. Con
imitazione
comes )
che seguono e
imitano la voce
dux com-
dux
da parte dei
comes
semplice. L'esempio pi
Fra' Martino.
si parla di canone
Nel caso di traslazione in direzione verticale e orizzontale ovvero di imitazione della melodia proposta dal
dux
da parte dei
comes
a qualsiasi
intervallo che non sia l'ottava o l'unisono si parla di canone all'intervallo (per esempio si parler di canone alla quarta o al quarto grado se la
melodia del
dux
quarta).
trario
inversione
iniziano simultaneamente,
si parla di
canone a specchio.
cancrizzante.
comites.
enigmatici
dux
e quelle dei
e possono essere
dettagli tecnici, possiamo citare qui alcuni esempi, per la maggior parte raccolti
nell'elenco stilato da padre G.B. Martini
pratico di contrappunto :
comes de-
dux.
Figura 13:
di Guillaume de Machaut
comes
deve
questo canone il
comes
tralascia le
di Guillaume
dux (qui indicato come cantus ) esegue una melodia che viene proposta dal
triplum, suo comes, esattamente uguale ma in moto retrogrado. La terza voce
il
del tenor composta da una melodia che ha durata met della precedente e
viene eseguita una volta in un verso e una seconda volta nel verso contrario.
Ci che emerge da questi esempi che la scelta di una linea melodica principale
cui sovrapporre le altre linee melodiche trasformate in modo tale che il risultato sia gradevole all'ascolto, un'operazione veramente dicile e di natura e
approccio razionale e matematico. Per concludere questa sottosezione di esempi accenniamo solo al fatto che un autore successivo a de Machaut, Guillame
Dufay us le proporzioni geometriche per edicare vere e proprie architetture
musicali. Alcuni studiosi hanno rilevato che le proporzioni usate da Dufay in
un suo mottetto (
10
la sezione aurea.
nota come
Variazioni Goldberg
Aria
che hanno relazioni tra le voci dall'unisono alla nona; quasi tutti sono canoni
accompagnati, in cui la voce del basso indipendente. Nel XVIII secolo si diffuse tra vari compositori il divertimento di comporre musica mediante l'utilizzo
dei dadi. In tale forma di composizione automatizzata si faceva uso di numeri
casuali per mettere insieme frammenti melodici. Nel 1757 Johann Philipp Kirnberger pubblic una guida alla composizione delle polonaise e dei minuetti con
l'aiuto dei dadi. A Mozart si deve invece la pubblicazione di un manuale per la
composizione di valzer con l'aiuto dei dadi. Il manuale venne pubblicato da N.
Simrock a Berlino nel 1792, con istruzioni in tedesco, francese e inglese. Durante
il Romanticismo le simmetrie musicali e la matematica in musica divennero poco
interessanti, durante il 900 invece questi approcci compositivi vengono riscoperti. L'uso di forme matematiche aleatorie viene sviluppato da alcuni compositori
come John Cage, l'utilizzo di rigide tecniche contrappuntistiche si ritrova invece
nella tecnica di composizione a dodici note inventata da Arnold Schoenberg, il
quale dopo aver abbandonato il sistema tonale si posto di fronte al problema
di dare una forma alla propria musica che fosse in qualche modo percepibile.
Schoenberg arriv quindi al contrappunto e alle leggi di simmetria per una necessit di tipo formale e percettivo. Nella tecnica seriale di Anton Webern, un
allievo di Schmberg, i parametri altezza, durata, timbro vengono controllati
separatamente e sottoposti a ferree leggi generative.
11
fughe
mento che rappresenta un simmetrico del primo sintagma: notiamo che i valori
musicali delle note che compongono il tema sono rimasti inalterati cos come
i rapporti intervallari tra le note (movimento per gradi congiunti iniziali e poi
12
aumentato
(ovvero la
cui durata delle note costituenti per esempio raddoppiata), un tema rovesciato
e un secondo sintagma mischiati mirabilmente insieme.
lati
poligono regolare di
in se stesso.
niti.
lati possiede
rotazioni e
2n
riessioni. Se
n pari
n/2 assi di simmetria che congiungono i punti medi di lati opposti e n/2
assi di simmetria che congiungono vertici opposti. In ogni caso, ci sono in tutto
2n
Facciamo un esempio
D6
S2 S1 = R1 6= S1 S2 .
13
In generale, il gruppo
D2n
R0 , . . . , Rn1
S0 , . . . , Sn1
D6
Prima di denirlo
r>0
appartenente a
vale:
B(P, r)
e raggio
r.
Ogni gruppo
e le traslazioni appartenenti a
formano
isometrie che lasciano globalmente inalterata una sinusoide. Riferendoci all'esempio iniziale, possiamo dunque capire che tale gruppo di isometrie applicato
alla linea melodica del Valzer, la lascia globalmente inalterata.
14
5 Simmetrie tonali
Quello che vogliamo fare ora introdurre una nuova rappresentazione graca
dei dodici suoni di una scala ponendo questi come vertici di un dodecagono regolare, come in gura:
scale
Do, Mi
Sol,
Immaginiamo di suonare
triade )
di
D24
maggiore.
che ci permetta di passare da accordo maggiore ad uno minore (in questo caso
quindi vorremmo passare da un accordo di do maggiore ad uno di do minore).
Ricordiamo che, essendo il dodecagono una gura con un numero pari di vertici, una delle simmetrie possibili quella avente per asse la retta passante per i
punti medi di lati opposti. Consideriamo allora il lato congiungente i due vertici contraddistinti da
Re]
(o
Mi[) e Mi.
di questi due suoni piuttosto che l'altro discrimina il carattere maggiore o minore dell'accordo. Infatti l'accordo di do maggiore risulta, come abbiamo detto,
essere formato dai suoni:
Do, Mi
Sol,
15
sei sole note tra le quali, appunto, non compaiono semitoni. La scala esatonale
di Do la seguente: Do, Re, Mi, Fa], Sol], La], Do.
R1
Do]
e, proseguendo nelle
16
Do
in un Preludio di Debussy
modo che il movimento graduale dal basso all'acuto dei suoni componenti presenti la stessa sequenza di intervalli.
prima trasposizione
tonica
la dierente accezione del termine trasposizione rispetto al suo consueto uso nel
lessico musicale italiano. Da qui in avanti si useranno le denominazioni usate
da Messiaen. Stabilita la convinzione secondo cui:
1 = semitono
2 = tono
3 = terza minore
4 = terza maggiore
17
6 = tritono
12 = ottava
dodici semitoni
sei toni
due tritoni
= scala cromatica
= scala esatonale
ogni terza minore 3 si pu dividere in 1+2 (equivalente a 2+1 facendo cominciare la scala dal secondo grado della precedente).
ogni terza maggiore (4), escluse le combinazioni precedenti (2+2), si pu dividere in:
1+3 (equivalente a 3+1)
2+1+1 (equivalente a 1+2+1 e a 1+1+2).
I primi 3
18
19
20
tonalit tradizionalmente concepita. Durante gli anni Ottanta del secolo scorso la necessit di studiare alcuni passaggi tipici di questa musica impose agli
studiosi un nuovo approccio matematico dal momento che i vecchi strumenti di
analisi apparivano inadeguati alle nuove forme che risultavano essere non pi
basate sull'armonia tonale. In questa nuova matematizzazione conuirono di-
2 limitate al
caso del sistema temperato (le teorie dei due studiosi avevano una portata pi
ampia), oltre che le teorie di Eulero (il quale propose un primo esempio di
Ton-
in cui conuiscono
teorie Neo-Riemanniane.
7.1 Tonnetz
Con
triadi,
21
Nella
costruzione del Tonnetz due altezze sono adiacenti a meno di rivolto di quinta
Senza entrare nel dettaglio elenchiamo qui le caratteristiche che constraddistinguono tale grafo:
spigolo contenuto nella frontiera di due facce distinte (in altre parole,
nessuna faccia adiacente a se stessa lungo uno spigolo). Il toro qui lo
spazio ambiente pertanto la frontiera di ogni faccia unione di spigoli.
L'insieme degli automorsmi di tale grafo, ovvero il gruppo di trasformazioni che mappa vertici in vertici e preserva le relazioni di adiacenza
isomorfo a
D24 .
6
Il grafo transitivo per vertici : tale propriet importante perch sottolinea il fatto che tale grafo, a meno di etichettamento, non permette di
distinguere due vertici.
4 Nella teoria dei gra tale grafo denito semplice e 6-regolare dal momento che non ha
punti adiacenti con se stesso e il suo grado minimo e massimo coincidono con 6.
5 Si denisce immersione di un grafo G in una supercie S una funzione continua e iniettiva
i : G S . Nella maggior parte dei casi, il grafo G si assume sia un sottoinsieme della supercie
S , e la mappa i la mappa di inclusione. Data un'immersione le componenti del sottoinsieme
S \ G sono dette regioni. Se ogni regione omeomorfa a un disco aperto, l'immersione detta
cellulare e le regioni sono dette facce dell'immersione. La chiusura nella supercie S di una
regione in un'immersione cellulare non necessariamente omeomorfa al disco chiuso.
6 Un grafo si denisce transitivo per vertici se per qualsiasi coppia di vertici esiste un
elemento del gruppo di automorsmi che mappa il primo nel secondo.
22
Le
di un grafo un grafo che ha per vertici le facce del primo, ed tale che
due vertici sono adiacenti se le due facce hanno una linea in comune, sembra
ragionevole etichettare i vertici del duale con il nome delle triadi in questione.
Indicheremo d'ora in poi con
D(T on)
sue caratteristiche:
D(T on)
modo tale che ad ognuno corrisponda una triade distinta e che quindi
i vertici costituenti
D(T on)
minori;
Due triadi sono adiacenti se hanno una linea (e quindi due vertici del
Tonnetz) in comune;
D(T on)
Aut(D(T on))
= D24
ed transitivo per
vertici;
23
24
D(T on) ovvero di quei cicli massimali che passano una sola
25
D(T on)
26
Figura 24:
Beethoven
27
Riferimenti bibliograci
[1]
Giovanni Albini, Modelli Matematici Per L'Analisi E La Composizione Musicale: Uno Studio Sul Tonnetz E Sulle Teorie Neo-Riemanniane, tesi di
Laurea Specialistica, Universit di Pavia, A.A. 2007/2008.
[2]
[3]
David J. Benson,
Musica e Matematica
12/11/2010.
[4]
Enrico Cupellini,
Simmetrie in musica,
Athanassios Economou,
[7]
Willey
Interscience, 1987.
[8]
David J. Hunter, Paul T. von Hippel, How rare is simmetry in musical 12-ton rows?, The mathematical association of America, monthly 110,
Febbraio 2003.
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