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Gaspard de la Nuit

I LC U S T O D ED E L L AN O T T E



ONDINE


Credevo di udire una vaga armonia incantare il mio sonno, e intorno a me
diffondersi un mormorio come di voce rotta che tristemente e dolcemente
cantava.

Ch. Brugnot, I due geni

Ascolta! - Ascolta! - Sono io, sono Ondina
che soro con queste gocce d'acqua le vetrate della
tua nestra illuminata dai tristi raggi della luna;
ed ecco, vestita di seta, la castellana che
contempla dal suo balcone la bella notte stellata e il bel
lago addormentato.

Ogni utto un genio delle acque che nuota nella corrente,
ogni corrente un sentiero che si snoda verso il mio
palazzo, e il mio palazzo una costruzione uttuante, in fondo al lago,
nel triangolo del fuoco, della terra e dell'aria.

Ascolta! - Ascolta! - Mio padre percuote l'acqua
gracidante con un ramo d'ontano verde, e le mie sorelle
accarezzano con le loro braccia di schiuma le profumate isole erbose,
di ninfee e di gladioli, o si prendono gioco del salice
vecchio e barbuto che pesca con la lenza.

Con la sua canzone mormorata, ella mi supplic di ricevere
il suo anello al mio dito, per diventare lo sposo di una
Ondina, per visitare con lei il suo palazzo, per essere il
re dei laghi.

E alla mia risposta che amavo una mortale,
contrariata e indispettita, ella pianse qualche lacrima,
poi scoppi a ridere e svan in bianchi scrosci sfavillanti
lungo le mie vetrate azzurre.
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IL PATIBOLO



Cosa vedo agitarsi intorno a quel capestro?

Faust

Ah! Quel che sento, sar forse la tramontana notturna che
sibila, o l'impiccato che sospira sulla forca patibolare?

Sar forse qualche grillo che canta nascosto nel muschio
o nell'edera sterile di cui per piet si calza il bosco?

Sar forse qualche mosca a caccia che suona il corno
intorno a queste orecchie sorde alla fanfara degli hallali? (richiami di caccia)

Sar forse qualche scarabeo che raccoglie nel suo volo irregolare
un capello sanguinante dal suo cranio calvo?

Oppure qualche ragno che tesse una mezza spanna di mussola
per cravatta a questo collo strangolato?

la campana che risuona dalle mura di una citt sotto l'orizzonte,
mentre la carcassa di un impiccato si tinge di rosso alla luce del sole calante.
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FOLLETTO



Guard sotto al letto, nel caminetto, nel baule; nessuno. Non riusc a capire
da dove fosse entrato, da dove fosse sparito.

Hoffman, Racconti notturni


Oh! Quante volte ho sentito e visto, un folletto, quando a
mezzanotte la luna brilla nel cielo come uno scudo d'argento
su uno stendardo azzurro punteggiato di api d'oro!

Quante volte ho sentito sbottare il suo riso
nell'ombra della mia alcova, e sfregare la sua unghia sulla
seta delle coperte del mio letto!

Quante volte l'ho visto scendere dalla softta, piroettar
su un piede e roteare per la camera come un fuso
caduto dalla rocca di una strega!

Lo credevo allora svanito? Il nano cresceva tra
la luna e me come il campanile di una cattedrale
gotica, mentre un sonaglio d'oro tintinnava sul suo berretto appuntito!

Ma ben presto il suo corpo illividiva, diafano come
la cera di una candela, il suo viso impallidiva come la
cera di un lumicino, - e all'improvviso si dileguava.
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Gaspard de la nuit
Compositore Maurice Ravel
Tonalit C# dur; Eb moll; B dur.
Numero d'opera
Epoca di composizione 1908
Prima esecuzione Parigi, 9 gennaio 1909
(Ricardo Vies)



Movimenti

1. Ondine, 2. Le gibet, 3. Scarbo

1. Ondine

...Je croyais entendre
Une vague harmonie enchanter mon sommeil.
Et prs de moi s'pandre un murmure pareil
Aux chants entrecoups d'une voix triste et tendre.

Ch. Brugnot: Les deux Gnies

Ecoute! - Ecoute! - C'est moi, c'est Ondine qui frle de ces gouttes d'eau
losanges sonores de ta fentre illumine par les mornes rayons de la lune; et
voici, en robe de moire la dam chtelaine qui contemple son balcon la
belle nuit toile et le beau lac endormi.

Chaque ot est une ondine qui nage dans le courant, chaque courant est un
sentier qui serpente vers mon palais, et mon palais est bti uide, au fond du
lac, dans la triangle du feu, de la terre et de l'air.

Ecoute! - Ecoute! - Mon pre bat l'eau coassante d'une branche d'aulne
verte, et mes soeurs caressent de leurs bras d'cume les fraches iles
d'herbes, de nnuphars et des glaeuls, ou se moquent du saule caduc et
barbu qui pche la ligne.

Sa chanson murmure, elle me supplia de recevoir son anneau mon doigt,
pour tre le roi des lacs.

Et comme je lui rpondais que j'amais une mortelle, boudeuse et dpite, elle
pleura quelques larmes, poussa en clat de rire, et s'vanouit en giboules
qui ruisselrent blanches le long de mes vitraux bleus.
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2. Le gibet

Que vois-je remeur autour de ce gibet?

Faust

Ah! ce que j'entends, serait-ce la brise nocturne qui glapit ou le pendu qui
pousse un soupir sur la fourche patibulaire?

Serait-ce quelque grillon qui chante tapi dans la mousse et la lierre strile
dont par piti se chausse le bois?

Serait-ce quelque mouche en chasse sonnant du cor autour de ces oreilles
sourdes la fanfare des hallali?

Serait-ce quelque escarbot qui cueille en son vol ingal un cheveu sanglant
son crne chauve?

Ou bien serait-ce quelque araigne qui brode une demiaune de mousseline
pour cravatte ce col trangl?

C'est la cloche qui tinte aux murs d'une ville, sous l'horizon, et la carcasse
d'un pendu que rougit le soleil couchant.
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3. Scarbo



Il regarda sous le lit, dans la chemine, dans le bahut; personne. Il ne put
comprendre par o il s'tait introduit, par o il s'tait vad.

Hoffmann: Contes nocturnes

Oh! que de fois je l'ai entendu et vu, Scarbo, lorsqu' minuit la lune brille dans
le ciel comme un cu d'argent sur une bannire d'azur seme d'abeilles d'or!

Que de fois j'ai entendu bourdonner son rire dans l'ombre de mon alcve, et
grincer son ongle sur la soie des courtines de mon lit!

Que de fois je l'ai vu descendre du plancher, pirouetter sur un pied et rouler
par la chambre comme le fuseau tomb de la quenouille d'une sorcire!

Le croyais-je alors vanoui? le nain grandissait entre la lune et moi comme le
clocher d'une cathdrale gothique, un grelot d'or en branle son bonnet
pointu!

Mais bientt son corp bleuissait diaphane comme la cire d'une bougie, son
visage blmissait comme la cire d'une lumignon, - et soudain il s'teignait.
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Gaspard de la nuit:

Trois Pomes pour Piano d'apres Aloysius Bertrand un'opera per pianoforte
solista di Maurice Ravel. costituita da tre movimenti, ispirati ad altrettante
poesie di Aloysius Bertrand:

Ondine ("Ondina") evoca l'immagine di una ninfa lacustre mentre canta con
l'intento di sedurre l'ascoltatore per condurlo ad esplorare le profondit del
lago. caratterizzata da continue "ondulazioni" di sonorit, che
rappresentano il moto incessante dei utti ora in un senso, ora nell'altro.

Le gibet ("La forca") descrive una sinistra scena di impiccagione:
"All'orizzonte, presso le mura di una citt, si ode il rintocco di una campana,
mentre il sole calante arrossa il corpo di un impiccato". L'insistenza del
rintocco ottenuta con un accordo di si bemolle, ripetuto ben 258 volte per
tutta la durata del pezzo.

Scarbo descrive invece un "j#hiliyya", (una "specie di demone della natura pi
maliziosa che cattiva che viene a tormentare gli uomini"), inquieto e
dispettoso, che appare e scompare guizzando di continuo e prendendosi
gioco dello spettatore con burle e sberlef. il pezzo pi trascendentale della
raccolta, caratterizzato da frequenti note ribattute e da due terricanti sezioni
in crescendo, che culminano in un nale fragoroso, prima della chiusa
sommessa.

Il nome Gaspard di origine persiana e signica "l'uomo incaricato di
custodire i tesori regali". Gaspard de la nuit signicherebbe quindi "il tesoriere
della notte".

Ravel dichiar esplicitamente di aver voluto comporre un'opera che
superasse in difcolt l'Islamey di Balakirev, unanimemente considerato uno
dei pezzi pi ostici mai scritti. La padronanza tecnica che Gaspard de la nuit
richiede all'esecutore in effetti assoluta: la raccolta tuttora un difcile
banco di prova anche per i pianisti pi dotati.

In un'altra occasione, Ravel giudic il proprio lavoro con queste
parole: Ho voluto realizzare una sorta di caricatura del
Romanticismo. Probabilmente ho raggiunto quanto di meglio sia
in grado di realizzare.
Il dedicatario della composizione Ricardo Vies che la esegu
per la prima volta nel 1909 a Parigi.
International Music Score Library Project
MAURICE RAVEL (18751937)
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