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“Belve selvagge”. Capostipite: Henri Matisse. Userà la forza espressiva del colore per trasmettere la
gioia di vivere. Furono criticatissimi dalla critica.
L’elemento principale di questa avanguardia è quella di esprimere gli stati d’animi. Le radici
artistiche del movimento le troviamo in Van Gogh. C’è una pennellata materica molto calzata che
crea dei solchi. Riprende inoltre i colori antinaturalistici di Gaugein, campiture di colore e contorni
netti e definiti. C’è anche una deformazione ad esempio dei corpi
Nell’autunno nel 1905 organizza una mostra indipendente nel Salon D’Automnes. Al centro della
sala era collocata una scultura dai caratteri classici, tanto che un critico dell’epoca ci parla di questa
statua circondata da opere moderne e rivoluzionarie “sembrava di vedere un tra i Fauves”
Gli artisti sono quasi lusingati dalle critiche. Essi vogliono infatti ricercare un’ingenuità nelle opere
che si ritrova in popolazioni lontane o nei bambini (infatti le critiche avevano detto che le loro opere
sembravano fatte da un bambino che gioca con una scatola di colori)
La loro volontà era la potenzialità espressiva del colore. Si esprimevano attraverso il colore che
doveva esprimere la gioia di vivere che faceva riferimento al mondo dell’infanzia.
I padri del puntinismo erano stati partecipi del linguaggio dei Fauves
Qui Matisse ne opera in qualche modo in simbiosi. Quello che stona è la dissonanza
dell’associazione dei colori.
GIOIA DI VIVERE:
Solitamente associa colori complementari che insieme disturbano in una composizione che però è
ancora abbastanza armoniosa
FINESTRA APERTA
tema della metafora della pittura come finestra sulla realtà. Abbiamo appunto entrambi gli stili. I
colori sono molto luminosi, assenza di chiaroscuro e prospettiva se non un accenno nelle finestre.
GIOIA DI VIVERE:
Matrice gioiosa del movimento dei Fauves, per ritrovare la pienezza della vita in gioia e natura.
3 fasce
1. primo piano: la figura è più piccola della coppia che si abbraccia
2. Medio
3. Sfondo
Sono assenti le ombre quindi c’è bidimensionalità con linee di contorno nette. Andrà verso una
semplificazione sempre più importante di forme e figure sempre più verso l’infanzia. Abbiamo poi
dissonanze pittoriche accostando colori complementari.
L’effetto un po’ piramidale dello sfondo e alcune figure riprendono cezanne
SIGNORA IN BLU
La forma si semplifica ulteriormente. Trionfo della bidimensionalità e del linearissimo. La
pavimentazione si interseca con la parete
Nel 1941 Matisse subisce un intervento chirurgico e così dovrà stare in carrozzina —> non riesce
più a dipingere. Inventerà una nuova tecnica “ritagliare” “cut out”
Sono dei guazzi ritagliati. I suoi assistenti realizzavano fogli di carta colorati con la tecnica del
guazzo (tempera diluita con gesso, gomma radica — più consistente e lucida) che poi lui ritagliava
e creava delle forme. Sono come dei collage infantili: sempre più semplificazione, anche se non
vera e propria astrazione. Però estrema semplificazione che ci si avvicina molto. (Nome: nudo blu
1952)
L’ART NOUVEAU:
Questa arte moderna e progressista
Sulla scia di Morris prosegue il percorso realizzando un’arte moderna, progressista e democratica
Il nome deriva da la Maison de l’art nouveau, un negozio che sarà aperto a Parigi nel 1895 e verrà
chiesta la creazione di stanze dove all’interno verranno esposti vari oggetti.
Poi abbiamo le vetrate. Struttura in metallo con decorazioni che riprendono elementi della natura.
Linee sinuose che richiamano tralci e rami
Abbiamo poi l’industria della grafica con la tecnica litografica. Permetterà una produzione di
stampe a grande tiratura
Anche nelle opere di baudì è straordinario il rapporto con la natura. Lui usa il cemento armato. C’è
idea di una natura che cresce e respira. Aspetto organico dell’architettura stessa che sembra
respirare e muoversi
A Parigi lo stile è molto legato a rendere democratica un’arte che deve essere alla portata di tutti e
coinvolgerà l’industria metropolitana
Ad esempio le entrate delle metropolitane: Sono sempre con ghise con motivi fitomorfi . Linee
curve e sinuose
VIENNA:
È una città che a metà ottocento subisce una ristrutturazione del centro storico e diventerà un centro
di propulsione di stile architettonico e artistico. C’è ad esempio l’architetto Hocto Vargner. Stile
geometrico, sintetico e più schematico rispetto alla Francia, ma comunque con elementi decorativi
caratterizzanti. Sempre propensione per questi materiali nuovi
Nel 1897 19 artisti fondano la “secessione viennese”. È una associazione che vuole distaccarsi
dall’istituzione tradizionale accademica artistica di Vienna. Viene chiamata così da secessio plebis:
a Roma quando il popolo era in conflitto con i patrizi si allontanava verso i colli per fondare una
nuova Roma.
Questi artisti non sono in contrasto con le istituzioni come gli artisti delle avanguardie. Il governo
gli da infatti un terreno per questo palazzo della secessione
—>Prima volta che viene costruito un palazzo per esporre arte contemporanea
È una sorta di cibo con sopra una cupola con fogliame d’oro: oreficeria applicata alla scultura
All’ingresso troviamo una porta con rappresentate tre gorgone e altre foglie d’oro
Era chiamato “ver sacrum”—> la primavera sacra. È anche il titolo della rivista che questi artisti
scrivevano e publicavano. La primavera fa rinascere alla vita e rompe la tradizione per portare
modernità (gli artisti giovani hanno bisogno di esprimersi)
Klimt fa parte della secessione e anche lui realizzerà dei manifesti. Usa tematiche dall’antica Grecia
per contrapporre razionalità e arazionalità
Una scritta in tedesco sul palazzo dice “Al tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”
All’interno abbiamo il fregio di Beethoven, opera molto importante di Klimt. Alfred roller fece la
locandina
Il progetto artistico fu realizzato da Joseph Offman, che realizza lo spazio come se fosse una chiesa.
C’erano tre navate. Nella principale c’era la statua dell’apoteosi di Beethoven (marmi policromi
ripresi dalla tradizione greca e riprende la statua di Fidia)
GUSTAV KLIMT:
Nasce in un sobborgo di Vienna. La famiglia ha un’inclinazione artistica particolare. Il padre è
orafo e la madre è propensa alla musica
Non si iscrive all’accademia più tradizionale ma sceglie una scuola indirizzata ad un approccio
molto più pratico all’arte.
Ebbe una donna per tutta la vita che sarà la sua musa ispiratrice. È una donna moderna, sarta di
livelli molto arti (conoscerà coco Shanel e dior).
Non amava la vita troppo movimentata e risiedeva in una casa in campagna
Intorno al 1901 comincia a inserire nei ritratti dei motivi geometrici e più lineari. Un tratto
distintivo delle sue opere sarà di unire forme geometriche delle vesti e sfondo ad uno stile più
naturalistico e minuzioso (effetto chiaroscurale) per le parti scoperte dalle vesti (es. volto e mani)
C’è quindi compenetrazione di stili diversi
Sarà importante per lui sia il lavoro di famiglia e sia il viaggio a Ravenna dove scoprirà i marmi
bizantini e la luminosità degli ori, che lui riapplicherà nei suoi dipinti
-ritratto di Adele Blockbauer: fondo dorato che rimanda agli ori bizantini e invece c’è naturalismo
in mani e volto.
Il Bacio:
Accosta due stili diversi
1. essenziale, astratto, bidimensionale, sintetico, geometrico
2. Realismo, naturalismo, chiaroscuro nelle parti scoperte del corpo
Nella rappresentazione dell’uomo utilizzava linee più lineari (quadrati e rettangoli). Per la donna
usava forme curve (cerchi). Si identificano infatti i confini tra una figura e l’altra.
La donna ha sembianze di Emile Flonge.
Il bacio rappresenta un amore sacro (estasi amorosa), lontano da sensualità ed erotismo.
Usa oro
Gestualità virile per l’uomo e più morbida e abbandonata per la donna
Art nouveau: decorativismo, linee curve, colore steso in maniera piatta, fitomorfismo, insistenza
sulla figura femminile