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I FAUVES - Matisse
Nel Salon del 1905 Matisse e un altro gruppo di artisti presentano delle opere destinate a
sconvolgere le regole del tempo. Nel Salon c’era una stanza con al centro una scultura tradizionale,
mentre sulle parete dei dipinti di giovani pittori e un critico disse: “Ecco Donatello tra le belve”
(non era effettivamente una statua di Donatello ma era stata costruita seguendo modelli tradizionali
e i quadri che la circondavano erano considerati “belve” perché erano nati per distruggere l’arte
precedente ovvero quella tradizionale)
CUBISMO - Picasso
Un altro movimento d'avanguardia è il cubismo che nasce introno il 1909 con l'apparizione del
quadro “Demoiselles D’Avignon” di Pablo Picasso, opera che nacque come un esperimento
(Picasso mise mano intorno al 1907, lo lascia stare e poi lo riprese e concluse nel 1909).
Picasso è un pittore del XX secolo, origine spagnole, con una cultura immensa perché si forma
come autodidatta fin da fanciullo, poi svolse i suoi studi in un'accademia e dopo va in Francia.
Mentre frequentava l'accademia, Picasso approfondita gli studi della tradizione spagnola e fu
attratto da Velázquez e Goya. A Parigi entra poi in contatto con l’arte dei Fauves e in particolare con
Cézanne e Matisse. Cézanne era il pittore che veramente aveva ammodernato l'arte secondo
Picasso.
Attraversa diversi periodi:
- periodo blu→opere prodotte nel periodo precedente al cubismo (→1905) basate sulle variazioni
del blu. È molto vicino ai Fauves: vede nei colori e nelle forme degli strumenti per veicolare le
emozioni. (Picasso aveva visto morire la sorella→crisi esistenziale→visione triste dell'esistenza in
quel momento). Durante questo periodo trasmette tristezza e solitudine. Il colore usato in funzione
emotiva deriva da Matisse, le forme solide e geometrizzate da Cézanne, il profilo e i contorni da
Degas. Rappresenta il mare, simbolo dell’ignoto, di ciò che non si conosce del futuro e del proprio
destino.
- periodo rosa→protagonisti sono gli uomini del circo e le donne che lavorano nel mondo circense
- cubismo (con le Demoiselles D’Avignon). Tende a demolire ciò che è venuto prima per creare
qualcosa di nuovo. Rispetto agli altri movimenti d'avanguardia, il cubismo si distingue per il fatto
che per gli altri prima era nata la teoria e poi c'era la pratica, nel cubismo avviene il contrario: prima
Picasso e Braque inventano il cubismo in pittura, poi Apollinaire crea il manifesto dove cerca di
teorizzarlo e afferma che ci sono diversi tipi di cubismo:
1- analitico: cubismo che parte dall’analisi della realtà
2- sintetico: si concentra sulla sintesi delle forme
3- orfico: introduce la componente del dinamismo e quella del colore. Alcuni esempi sono “Tour
Eiffel” di Delaunay oppure l'orinatoio di Marcel Duchamp, artista che eleva a dignità questo
oggetto (Duchamp ha vissuto una fase cubista prima di diventare dadaista). Il cubismo orfico
introduce nel cubismo di Picasso e Braque il movimento e il dinamismo (le loro opere erano cubiste
ma statiche e grazie a Duchamp e al cubismo orfico vieni introdotto il movimento e il colore→
dinamismo e luminosità). Il movimento introdotto nel cubismo è un fatto che generò un distacco tra
francesi e gli italiani: la critica francese sostiene che il colore e il dinamismo sia stato introdotto dai
francesi, gli italiani sostenevano che fossero stati alcuni artisti italiani che si erano trasferiti in
Francia (come Umberto Boccioni).
Braque e Picasso si sfidano a chi fa la cosa più moderna, che non si identificava immediatamente,
fino ad arrivare al dipinto “Violino e brocca” in cui Bacque pianta un chiodo finto che getta
un'ombra sulla parete→elemento che sembra imitare un vero chiodo. Nacque così una nuova
esigenza ovvero quella dei papier collé.
I papier collé sono dei collage con delle parti prelevate dall'oggetto e applicate poi sulla tela per
permettere allo spettatore di capire l'oggetto rappresentato a partire dall'oggetto stesso o dalla pittura
che imita l'oggetto.
BALLA
LAMPADA AD ARCO (1910-1911)
Viene rappresentata una lampada che brilla nella notte; dal vetro che protegge il filamento si
sprigiona una intensa luminosità che si propaga a raggiera. A destra, oltre l’alone creato dai tratti di
colori puri, si intravede una falce di luna. Balla aveva l’intenzione di esaltare l’utilizzo dell’energia
elettrica e dimostrare che vi era della bellezza anche nell’emissione luminosa di una lampada
industriale (→l’elettricità è talmente potente da oscurare la luna→metafora delle capacità
tecnologiche dell'uomo e esaltazione del progresso e elettricità) . I colori sono stati posti sulla tela
senza fusione tra le pennellate→si osservano i colori nella loro saturazione originaria. In centro i
colori sono chiari e si identificano gialli e verdi. Man mano che l’alone si espande infine i colori
diventano rossi, arancio e indaco.
Dal punto di vista pittorico vi è l’influenza del pointillisme francese, il colore intenso, puro e
innaturale rimanda all'espressionismo.
CARRÀ
MANIFESTAZIONE INTERVENTISTA (1914)
Carrà raffigura un volo di foglietti propagandistici lanciati da un aereo su Piazza del Duomo a
Milano. Nel dipinto non rappresenta figure umane o elementi del paesaggio. I volantini interventisti
volteggiano nel cielo creando una immagine astratta. Al centro è dipinto un cerchio pieno dal quale
partono alcuni elementi rettilinei a raggiera. La struttura poi ricorda l’elica frontale di un aereo e le
scritte, di diversi formati e colori, sembrano riprodurre i rumori della folla che manifesta.
Il riferimento dell’opera va alle attività di sostegno a favore della dichiarazione di guerra contro
l’Austria da parte dell’Italia. Sono infatti evidenti nel dipinto le immagini del tricolore italiano e le
scritte inneggianti come Trieste italiano.
Fu realizzato con la tecnica del collage e grazie a questa soluzione la superficie bidimensionale del
dipinto conferma la volontà di astrazione del maestro. L’impianto cromatico di Manifestazione
interventista è caldo, con maggior uso di toni sul giallo e rosa. Al centro compaiono linee nere che
sbiadiscono verso i lati, mentre in basso compare il tricolore della bandiera italiana in verde, bianco
e rosso.
BOCCIONI
LA CITTÀ CHE SALE (1910)
In primo piano è rappresentato un cavallo, di fronte a esso si trovano altri due cavalli: uno bianco e
uno rosso. Sullo sfondo ferve l’attività degli operai e si intravedono altri cavalli che portano avanti i
carichi. L’edificio, ancora in fase di costruzione è circondato dalle impalcature e svetta su tutte le
figure. La città che sale è un dipinto che si ispira alla costruzione di una centrale elettrica nella
periferia di Milano. Il progresso industriale, tanto amato dai pittori futuristi, è qui rappresentato
dalla costruzione della centrale elettrica: i tram che passano velocemente, le case in costruzione e,
sul fondo, le ciminiere delle fabbriche che producono.
Per raffigurare lo spostamento e la rapidità del movimento i pittori futuristi ricorsero alla fusione fra
soggetto e ambiente attraverso un turbinio di colori e scie cromatiche.
Non vi sono ombre e luci tradizionalmente chiaroscurale. Le figure quindi, non creano un senso di
profondità attraverso la prospettiva aerea che crea la resa atmosferica del dipinto.
Cavallo al centro = emblema della forza lavoro, no chiese sullo sfondo ma fabbriche e palazzi con
dei ponteggi (→progresso del popolo). Il colore è applicato attraverso la tecnica divisionista, mentre
l’intensità del colore è espressionista. Il senso del dinamismo, del progresso, della velocità è
tipicamente futurista.
BOCKLIN
ISOLA DEI MORTI (1880)
Böcklin immagina un luogo isolato nel quale i sepolcri sono scavati nella roccia. Gli alti cipressi
sono tipici dei luoghi di sepoltura e rimandano al lutto. La barca accompagna il defunto nel suo
ultimo viaggio. Infatti, la figura umana è in piedi e avvolta da una tunica bianca.
Un uomo conduce la barca a remi. La sua figura evoca il personaggio di Caronte, il traghettatore
delle anime dell’Inferno di Dante Alighieri.
Arnold Böcklin nel dipinto L’Isola dei morti rivela la tendenza a subordinare il disegno al colore.
Infatti i toni dell’opera sono fortemente contrastati e accesi. Volontariamente, l’artista non utilizzò
lo sfumato leonardesco che prevede la perdita di saturazione dei toni. Infatti, i colori usati da
Böcklin sono brillanti grazie ad una tecnica adatta ad accentuare la luminosità delle tinte pure.
Dal punto di vista pittorico presenta elementi di realismo. I cipressi sono esageratemene grandi e
nonostante il loro apparente realismo per il modo in cui sono dipinti, creano un disorientamento
nello spettatore dato dal fatto che sono presenti elementi realisti ma allo stesso tempo anche
elementi simbolisti. No figure che parlano e comunicano, ma è vuoto, c'è un silenzio che si impone
nel vuoto e sembra investire lo spettatore.
DE CHIRICO
LE PIAZZE METAFISICHE
Piazza ripresa in un pomeriggio assolato dove sono presenti architetture tipiche della tradizione
italiana (porticati, monumento civico al centro, ciminiera di una fabbrica), cielo che crea
un'atmosfera cupa (→ lo vede da Cosmè Tura, artista del 400 che forza le immagini). Edifici che
con la loro monumentalità sembrano quasi interrogare lo spettatore perché sono delle piazze
deserte, sono concepita come dei vuoti teatri dell'anima. Gli edifici sono i veri protagonisti ma non
è presente nessuna persona. Le prospettive sono introvabili→ congruenza prospettica che crea
disorientamento.