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ELLENISMO

Periodo:
dalla morte di Alessandro Magno, 323 a. C. alla battaglia di Azio nel 31 a. C.

Contesto storico:
Dopo la morte di Alessandro Magno, l'Impero Macedone entra in crisi,
inizia una guerra tra I DIADOCHI (I funzionari di Alessandro Magno).
Alessandro controllava un territorio molto vasto che si estendeva fino al fiume Indo.
Non avendo eredi decide di dividere questo grande impero in tanti piccoli regni affidati ai suoi
funzionari i quali instaurarono, dopo la morte di Alessandro, un governo molto simile alla
monarchia.

Il TERMINE ELLENISMO indica la “contaminazione”e “l'influenza” della cultura greca.


Quindi, l'arte ELLENISTICA (greca) si diffonde in tutto il bacino orientale del Mediterraneo fino
all'Asia meridionale e centrale.
Diviene uno stile UNIVERSALE.

Determina:
un cambiamento tecnico stilistico in ambito artistico,
un cambiamento simbolico che risponde a un cambiamento della forma di governo.

Ad Atene, l'arte era il simbolo della democrazia, dell'intera cittadinanza ateniese.


Nel fregio del Partenone, per esempio, sono raffigurati un po' tutti: cavalieri, giovani donne che
portano il peplo, offerenti, tutte le personalità politiche, Fidia e le divinità. Tutti hanno la stessa
importanza.
Con l'Ellenismo si sviluppa una nuova visione concentrata solo sulla figura dei PRINCIPI.

Nell'ALTARE DI PERGAMO, infatti, viene esaltata solo la famiglia degli Attalidi.


NIKE DI SAMOTRACIA

Prodotta in Atene a RODI.


Si tratta di una scultura originale in marmo conservata parzialmente ( mancano testa braccia).
Scoperta dell' 800 a Samotracia (isola greca),
più tardi fu ritrovato il basamento a forma di prua di Nave.
In origine collocata in un santuario, oggi al Louvre.
la scultura si andava a specchiare su un Ninfeo sottostante.
Celebra la vittoria di una guerra.

Caratteristiche:
forte dinamismo, suggerito;
– dalle gambe aperte in movimento,
– e dalla veste mossa dal vento. E' il tipico panneggio fidiaco, effetto bagnato, attaccato al
corpo (addirittura è possibile vedere l'ombelico).
ALTARE DI PERGAMO

Pergamo era situata sulla costa dell'Asia Minore (corrisponde oggi all'odierna Turchia),
era la capitale del Regno degli Attalidi.

L'altare viene costruito per commemorare una guerra vinta dagli attalidi contro I Galati (I Celti),
in origine era collocato nella parte alta della città (acropoli),
attualmente conservato all'interno del museo di Berlino.
Dedicato a Zeus e ad Atena portatrice di Vittoria.

Descrizione:
è di forma rettangolare,
il basamento è poggiato su cinque gradini, da si elevava un alto zoccolo rivestito di marmi, sul
quale si ergeva l’altare vero e proprio, al centro di un cortile circondato da porticati ionici.

il Grande Fregio
che corre intorno all’alto basamento, raffigura la lotta degli dei dell'Olimpo contro i Giganti: la
gigantomachia;
è un altorilievo (quasi a tutto tondo):
– le figure sporgono nello spazio reale, nei gradini,
– spiccano le due figure di Zeus e Atena.

Del piccolo fregio


è posto sulla parete di fondo del peristilio intorno all’altare vero e proprio, che rappresenta la
storia della vita di Telefo, il mitico fondatore della dinastia Attalide, che regnava su Pergamo.
SCENA di Atena che lotta contro Alcineo.
La scena è costruita secondo una diagonale,
come le figure del Partenone. È un chiaro riferimento alla scultura di Fidia.
É una citazione non solo formale, ma anche simbolica perché gli Attalidi volevano paragonare il
governo a quello di Pericle.

Caratteristiche:
– drammaticità
– dinamismo

Il pathos è espresso:
– dal corpo in diagonale con i muscoli in tensione,
– dal forte contrasto chiaroscurale,
– dalla testa rivolta verso l'alto,
– dagli occhi scavati.

Atena afferra per I capelli il gigante Alcioneo.


Alcioneo afferra il braccio di Atena nel tentativo di allentare la presa. Piega il ginocchio a terra,
mentre la testa rivolta verso l'alto è piegata all'indietro. La bocca semiaperta e gli occhi scavati
conferiscono alla scena più drammaticità.
IL LAOCOONTE

La scultura proviene da Rodi,


realizzata da tre artisti
è un altro esempio di pathos,
è una delle opere più famose
è un originale in marmo ritrovato nel 1506 nella Domus Aurea immediatamente riconosciuta,
viene chiamato Michelangelo per un parere tecnico,
acquistata da Giulio II,
la scultura fonda la nascita dei Musei Vaticani.

Il tema è ripreso dalla letteratura omerica:

Chi era Laocoonte?


Secondo la mitologia Laocoonte era un veggente troiano (sacerdote di Apollo) che aveva
previsto che dentro il cavallo di legno si erano nascosti I greci. Cerca di convincere i troiani a
non accettare questo dono.
Athena, però, desisderosa diportare a termine la distruzione di Troia, lo punisce: fa sì che due
serpenti escano dal mare e vadano ad uccidere sia il Laocoonte che i suoi figli, avviluppando a
sè tutti i corpi, stritolandoli fino alla morte.
E' rappresentato un momento drammatico,
Laocoonte, non sta solo liberando se stesso ma, soprattutto i suoi figli.
La posa è sempre basata su una linea diagonale (come nelle figure rappresentate nel altare di
Pergamo).
Laocoonte è colto nel momento di maggior tensione muscolare, con il volto sofferente e
angosciato.

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