- distinzione tra moderno e contemporaneo non chiarita fino ad anni ‘70 e ‘80
. per molto si è chiamato moderna l’arte contemporanea “arte moderna prodotta da contemporanei”, poi “postmoderno”
che rischiava a sua volta di essere troppo identificato con specifico ambito dell’arte contemporanea
. inutile definire, ma piuttosto considerare arti visive che vanno da fine modernismo come facenti parte di un periodo
definito da assenza di unità stilistica tale da diventare tratto di categorizzazione
> autore parla di “arte poststorica”: qualsiasi forma d’arte prodotta nella storia può essere oggi emulata e rappresentata
PRE-MODERNISMO:
CARATTERISTICHE/STILI (stile: insieme di proprietà condivise da un complesso di opere che diviene un modo per
definire in che cosa consista opera d’arte) mimesi, rappresentazionalismo
- opera d’arte era tale se caratterizzata da mimesi (imitazione di realtà esterna concreta o possibile => risposta filosofica
alla domanda su natura dell’arte da Aristotele e XIX secolo), pittore ha scopo di ritrarre mondo nel modo in cui si
presenta
CRITICA: era vasariana (“le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani”) - arte in progressione narrativa
- secondo Hans Belting l’era dell’arte prende avvio circa nel 1400: fino a quell’anno immagini erano oggetto di
venerazione ma non ammirazione estetica (che è arte)
MODERNISMO:
FILOSOFIA: parte da Descartes, cifra distintiva è la svolta verso il soggetto
- NO focus su come siano le cose in realtà, ma su come è obbligato a pensare che siano il soggetto
. target: arrivare a capire come siamo noi e il mondo (pensato da noi, quindi l’uno è costruito a img e somiglianza
dell’altro)
CARATTERISTICHE:
1) rifiuto arte del passato: violava le regole della pittura fino ad allora conosciuta, indice di profonda rivoluzione
. mimesi diventa stile come tanti con avvento modernismo e epoca manifesti in cui si cerca di trovare nuova definizione
filosofica dell’arte
- nel 1933 per arte moderna si intendeva tantissime varietà di stili: impressionisti e postimpressionisti, surrealisti,
fauves, cubisti, astrattisti, suprematisti, non oggettivisti
. il modernismo non era una minaccia al realismo (HOPPER)
- negli anni ‘50/'60 il futuro appariva appartenere agli espressionisti astratti ancora tanti erano i realisti in America, non
disposti a cedere il futuro ad espressionismo astratto e per questo proteste e battaglie estetiche perché relegati da
astrattisti nel dimenticatoio storia dell’arte
. Hopper e sua moglie campagna contro arte astratta definita gobbledegook (lingua volutamente incomprensibile)
2) attenzione su condizioni di rappresentazione, il medium: modernismo usa arte per richiamare attenzione sull’arte, le
limitazioni costitutive dei mezzi espressivi della pittura considerate da maestri del passato come fattori negativi
(superficie piatta, forma del supporto, proprietà del colore) mentre nel modernismo sono fattori positivi (pollock,
picasso, braque, mondrian, kandinskij, matisse e cézanne derivano loro ispirazione da mezzo sul quale lavorano)
. pennellata è aspetto invece saliente della pittura impressionista in cui chiazze sono dissonanti e visibili: non è
trasparente, va guardato
. si guarda la pittura come l’atto del dipingere quindi si guarda da pov artista
3) slogan: prodotto artistico tipico della prima metà del XX secolo con precursori fine ‘800
- armory show 1913 usa come simbolo bandiera con abete della rivoluzione americana per rimarcare ripudio arte del
passato
- considerazioni del 1940 di Mondrian, Malevic, Reinhardt: unica vera strada è l’arte astratta
CRITICA: “cos’è l’arte?” - “cos’è che io posseggo che nessun’altra arte può possedere?”
- moderno NON è solo “molto recente”, se no tutta la pittura di Cézanne e Manet dovrebbe essere considerata tale, e
tale anche tutta quella pittura che, seppur coeva a modernismo, non ne abbraccia i presupposti (es: pittura accademia
francese e dopo surrealismo)
KAHNWEILER: “un nuovo modo di espressione, come il cubismo oggi, appare spesso illeggibile, solo quando
scrittura all’inizio strana diventa abituale vedendo frequentemente immagini si producono associazioni e si riconosce
quanto raffigurato”
- tratta tutti gli stili come forme di scrittura in particolare impressionismo sostenendo per analogia che con esercizio il
cubismo diventerà leggibile quanto impressionismo (cosa MAI VERIFICATA)
PAFONSKY:
- storia arte consiste in sequenza di forme simboliche che si sostituiscono una all’altra senza comporre uno sviluppo
. prende scoperta della prospettiva lineare, simbolo di progresso, e la trasforma in quella che definì una forma
simbolica, un modo diverso di organizzare lo spazio
CLEMENT GREENBERG:
- Manet primo pittore modernista:
. dopo di lui impressionisti rifiutano preparazione della tela e verniciatura perché occhio non avesse dubbio sul fatto che
i colori usati fossero quelli provenienti da tubetti e barattoli (mentre prima pennellata doveva restare del tutto invisibile)
- ha merito di aver interpretato la storia postvasariana come autonalisi e identificato modernismo con sforzo di dare alla
pittura fondamenti incrollabili derivati da scoperta della propria essenza filosofica
- la pittura modernista non aveva abbandonato la rappresentazione di oggetti riconoscibili ma di una spazialità che possa
accogliere oggetti riconoscibili
> questa scelta era stata presa per separarsi logicamente dalla scultura, quindi i realisti sono ad un gradino inferiore
dell’evoluzione storica
. afferma che il risultato minacciava di ridurre il dipinto a una superficie relativamente indifferenziata quindi
approssimandola a status di parete o di una decorazione
> artisti come pollock
. genesi dell’astrattismo materiale: trasformazione da contenuto a superficie o stessa vernice
DANTO:
- il modernismo è caratterizzato da accesso a nuovo livello di coscienza sottolineando che rappresentazione mimetica è
passata in secondo piano rispetto a riflessione sui mezzi e metodi di rappresentazione
- è giusto dire che esiste un tipo di essenza metastorica nell’arte che si manifesta solo attraverso la storia, ma non è
giusto identificarla con stile artistico specifico (es: astrattismo del 1940), intendendo che tutto il resto è falso (cosa che
facevano i manifesti)
- a tutte le teorie manca un l’idea di cosa avesse innescato il passaggio a un nuovo livello di riflessione
- l’ascesa a livello più maturo di consapevolezza filosofica impregna tutta cultura => FASE DELL’AUTOCRITICA
connotato modernismo
. si espresse spesso attraverso manifesti proprio perché fase in cui parve che lo scenario fosse destinato a mutare
. pulizia e liberazione dell’arte da tutto ciò che non le è essenziale => eco politica di pulizia etnica (totalitarismo
equivalente politico)
- quello che vuole l’arte consiste nella comprensione filosofica di cosa sia l’arte
. primo falso cammino intrapreso fu identificarsi con rappresentazione
. secondo falso cammino è estetica materialistica di Greenberg in base alla quale arte ha distolto attenzione
dall’illusione per concentrarla su proprietà materiali tangibili
> per questo la critica è passata da interpretazione del contenuto delle opere (vasari) a descrizione opere stesse
(Greenberg)
- modernismo giunge a termine quando divario tra opera d’arte e semplice oggetto reale non si potrà più articolare in
semplici termini visivi e si abbandonò estetica materialista a favore estetica del significato (con la pop art)
CARATTERISTICHE:
(arte nata all’interno di una determinata struttura produttiva, non semplicemente attuale)
1) non descrive uno stile ma un modo in cui stili vengono usati
2) senza slogan
3) non impartisce direttive contro arte passato né diversa da moderna anzi arte passato è a disposizione artisti
- non è accessibile lo spirito in cui quell’arte è stata creata, vero, ma per come è stata pensato il contemporaneo (idea di
un museo in cui tutta l’arte trova posto senza criterio a priori su come debba presentarsi opera d’arte) non esistono piani
estranei a realtà artistiche né tali realtà risultano separate l’una dall’altra
CRITICA:
- 1993: museum of modern art, tavola rotonda su tematica abstract painting: end or beginning?, con punto di partenza
teoria di Crimp secondo cui pittura sarebbe morta e produzione come quella di Ryman fatta di archetipici quadrati
bianchi sarebbe l’esempio lampante
. la pittura monocromatica esisteva già nel 1933 anche se poco nota
- anni ‘80 critiche radicali contro pittura:
. si rifacevano a impostazione greenberghiana dando per scontato che produzione pittura pura fosse obbiettivo storia
secondo loro raggiunto, quindi non era rimasta alcuna nuova finalità che la pittura dovesse soddisfare
. si vede nella fotografia la fine della pittura (Delaroche)
- se per Crimp permettere alla pittura di essere contaminata da fotografia significa morte della pittura, per autore è fine
esclusività della pittura pura come veicolo della storia dell’arte
- l’opera di Malevic del 1915 di quadrato nero può essere visto come fine della pittura, ma anche come inizio di simbolo
del futuro in cui pittura astratta poteva esistere
. il quadrato nero è colmo di significato o la sua vuotezza è metafora
> pittore affermava che dentro il quadrato della tela c’è un quadrato dipinto con la massima espressività e in base alle
leggi della nuova arte (il suprematismo)
>> al funerale l quadrato nero fu posizionato come icona della madonna => nell’immaginario dei critici suprematisti era
la morte della pittura
GREENBERG:
- arti visive si trasformarono in modo tale (=> pop art) che una pratica critica guidata da estetica (greenberghiana) smise
di essere applicabile
. nel 1960 il modernismo era al tramonto ma secondo Greenberg sarebbe continuato
> pur sapendo che arte stava andando incontro a svolta tendeva a considerarla una deviazione dalla direttrice della storia
da lui prefigurata ritenendo che espressionismo astratto fosse forza trainante dell’arte modernista
. avendo fallito l’espressionismo astratto unico modo di far progredire arte nella sua missione storica era attraverso
l’astrazione postpittorica o color field painting
> non fu in grado di spiegare come pop art segnò il nuovo corso delle arti visive e la relegò alla categoria di “ novelty
art” insieme al minimalismo sostenendo che fosse roba facile e rassicurante sotto una messa in scena provocatoria e
fosse un movimento destinato a crollare, e quando poi negli ultimi 30 anni, fino a 1990 si era vista solo quella considerò
la situazione come decadenza > parlò di declino espressionismo astratto verso “manierismo”
DANTO:
- già all’inizio degli anni ‘60 il cambiamento è dato dall’emergere della pop art con totale adesione al realismo per
questo venne identificato Hopper precursore
. la pop arte sovverte antico insegnamento di Platone (lega arte nel gradino più basso della realtà, perché attività
mimetica) che specificava tre gradi di realtà di un letto (come idea, come oggetto falegname, come imitazione oggetto
falegname ad imitazione idea)
> adesso apparivano letti veri e propri e occorreva domandarsi cosa li rendesse arte
> libertà data da fine ricerca filosofica (caratterizzante modernismo)
> si inserisce in un periodo di fermento (contro razzismo e contro maschilismo)
> la pop art in quanto tale consiste nella trasfigurazione di simboli della cultura popolare nell’arte alta: richiede di
ricreare logo come esempio di realismo socialista o trasformare lattina di Campbell in soggetto pittura a olio e propria
che impiega grafica pubblicitaria come stile pittorico
> si mette in contrasto con l’arte nel suo complesso a favore della vita reale
> risponde ad un desiderio diffuso tra la gente di godersi la vita nel presente così com’era non su piano diverso o altro
mondo o in stadio successivo della storia
>> l'espressionismo astratto non progredì forse perché a differenza della pittura tradizionale non poteva essere altro
che arte, senza assolvere ad alcuna funzione sociale, trovava la sua ragione d’essere nella collezione ma tagliato fuori
dalla vita VS la pop art è totalmente nella vita <<
teoria della fine dell’arte: ogni oggetto può essere arte, l’uomo stesso (non giudizio CRITICO ma STORICO
OGGETTIVO), non intendendo che non sarebbe più stata prodotta alcuna forma d’arte precludendo la possibilità di
tecnologie che metteranno a disposizione degli artisti lo stesso ventaglio di possibilità creative della pittura da cavalletto
ai tempi
1) non esiste più una struttura oggettiva con un solo stile che la definisce, anzi, esiste una struttura storico-oggettiva in
cui tutto è possibile
. non c’è più nessuna forma d’arte ambasciatrice esclusiva della storia, parlare di fine dell'arte implica che un approccio
critico del tipo “solo alcuni popoli hanno fatto la storia, così solo alcune classi, così solo alcune correnti artistiche, tutto
il resto non è degno di considerazione” non è ammissibile
. non esistono quindi più “arti al di fuori della storia”: tutto è possibile e tutto può essere arte
> es: arte africana: questa offre spaccato di uno stadio di mimesi di gran lunga precedente a quello conosciuto nell’arte
europea e viene trattata con curiosità
. questi oggetti diventano fondamentali per storia modernismo come in Picasso e critici li guardano con occhi nuovi
senza tracciare distinzione tra arte moderna e primitiva
. il modernismo dà cittadinanza ad ampliamento del gusto (il dottor Johnson stigmatizzava l’arte africana come barbara,
semplicemente perché lontana da ciò che possiamo comprendere, ci si libera da questo atteggiamento nel momento
dell’universalismo kantiano del gusto)
. si può dire che nell’arte africana è il sentimento più che il gusto a definire la forma: fine del modernismo mette fine a
tirannia del gusto e fa spazio a surrealismo, con lato antiformale e antiestetico
2) la fine dell’arte si verifica quando emerge a consapevolezza la vera natura filosofica dell’arte:
- Hegel su arte simbolica (considerato da autore unico che ha colto pienamente complessità del concetto di arte): ciò che
in noi ora è suscitato da opere d’arte è oltre a godimento immediato il nostro giudizio perché sottoponiamo alla nostra
meditazione I il contenuto II i mezzi di manifestazione dell’opera d’arte e appropriatezza o meno di entrambi
. quindi requisiti I e II sufficienti per tracciare anatomia della critica (ENTRAMBI CONCETTI DIPENDENTI DALLA
STORIA)
. per autore essere opera d’arte comporta I avere contenuto II incarne il significato
> dare alla brillo box o alla fontana uno status d’arte significa che gli esperti capirono che queste opere avevano
significati che i loro equivalenti indistinguibili non possedevano e compresero che anche il modo in cui queste opere
incarnavano tali significati
>> avevano ben poco da dire in termini di piacevolezza ma avevano un livello sufficiente del “giudizio” di hegel per
autorizzare affermazione secondo cui arte si era trasformata quasi in filosofia
> il successo di Duchamp e Warhol dimostra che estetica non è di fatto una proprietà essenziale dell’arte, che non c'è
nessuna caratteristica specifica che opera debba possedere, e questo mette fine a modernismo e intero progetto storico
che l’ha improntato a tentativo di distinguere le qualità essenziali da quelle accessorie dell’arte purificandola
= arte non ha più responsabilità della proprio definizione filosofica (all’inizio questo avvicinamento a filosofia fu
inteso come DOVERE di produrre arte che incarnasse essenza filosofica -> errore) e non c’è modo in cui opere
d’arte debbano necessariamente apparire=
MUSEI:
>> il museo oggi è pieno NON di arte morta ma opzioni artistiche
1) ARTE PUBBLICA:
- in America sempre esistita forma di arte pubblica rappresentata da costruzione monumenti celebrativi
- in tempi relativamente recenti si collocano i monumenti negli spazi pubblici dove i fruitori sperimentino emozioni
estetiche come in un museo
2) ARTE DEL PUBBLICO:
- conferire a pubblico voce in capitolo in forme d’arte con cui dovrà convivere negli spazi extra-museali
. è chiamato a partecipare a processo decisionale che avrò ripercussioni su vita estetica
> il land artist Christo coinvolge sempre i futuri fruitori delle sue opere, inoltre effimere
>> spazi extra-museali sono per durata temporale opera d’arte