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Nel 1909 Marinetti pubblica un manifesto del futurismo, cosa che successivamente verrà
fatta anche da altre correnti, a Parigi, che al tempo era considerata la cassa di risonanza
dell’Europa, facendo così nascere il futurismo. La corrente si distingue subito per le idee
rivoluzionarie che esprime negli 11 punti del manifesto, alcune delle più importanti sono: lo
sprezzo per il vecchio, per l’antico e tutto quello che rappresenta la cultura passata; vengono
inneggiata la modernità e la velocità, c’è una visione misogina rispetto alla donna, l’automobile
diventa uno dei simboli più importanti, pericolo, audacia, violenza, lotta e ribellione vengono
inneggiate; la guerra viene considerata l'igiene del mondo. Ci furono molti altri manifesti che
esponevano le linee guida riguardo a un determinato ambito, per esempio si creano i manifesti
della donna futurista, della cucina futurista, della pittura futurista, della scrittura futurista,
etc… Nel tempo si susseguiranno vari manifesti della pittura futurista. Il primo venne
presentato a Torino nel 1910 e tra i firmatari c’è Romani, tra i punti più importanti del
manifesto c’era il rifiuto verso la pittura accademica. Poi ci sarà quello tecnico della pittura
futurista CHE chiarisce alcuni aspetti stilistici, ad esempio viene sottolineata la persistenza di
un immagine nella retina e un'altro dei principi basilari della pittura futurista è il rapporto tra
immagine e movimento. Contemporaneamente si sta sviluppando la fotografia, soprattutto
quella in movimento. I fotografi Bragaglia saranno dei fotografi molto vicini all’ambito futurista.
Come già detto i futuristi esaltano la violenza, il progresso, la modernità, la velocità
(soprattutto l’automobile termine coniato da D’Annunzio che inizialmente era maschile ma
successivamente divenne femminile. L’esteta si distingue dai futuristi perché nonostante lui ami
il moderno non vuole distruggere il passato), sostengono che il passato debba essere distrutto
e che i luoghi come musei, biblioteche, librerie e accademie erano luoghi da distruggere ed
erano paragonabili a dei cimiteri, perché erano luoghi in cui delle persone morte si
accaparrano lo sguardo dei passanti a colpi di colore e, proprio come i cimiteri, era sensato
visitarli solo una volta l’anno. La donna per loro doveva stare a casa coi figli. C’erano delle
serate in cui veniva espressa la mentalità futurista attraverso degli spettacoli estremamente
provocatori. Il futurismo sarà inizialmente connesso ad un pensiero interventista a favore
della guerra, ma dopo la guerra ci sarà un ritorno all’ordine, dove il futurismo perderà il suo
nazionalismo e diventerà puramente decorativo. In quello stesso periodo si svilupperà
l'aeropittura (pittura vista dall’alto).
Gino Severini
Gino Severini era italiano ma si trasferì e insegnò a Parigi.
ballerina blu:
Umberto Boccioni è calabrese ma poi si trasferirà a Milano. Fece un viaggio a Parigi in cui
viene influenzato dal cubismo. Appartiene al primo futurismo e si forma con uno stile
divisionista ma poi introduce nel divisionismo i contenuti futuristi, quindi le sue opere cambiano.
Quando conoscerà il cubismo cambierà ancora stile. Non è riuscito a rappresentare bene le
sue opere tramite la scultura perché lo faceva in antitesi, ad esempio voleva raffigurare
opere in movimento ma usava materiali pesanti come il bronzo. Con le sue sculture voleva
rappresentare la figura che si fonde con lo spazio. Nel cortile della sua casa erano esposte
delle sculture costruite con materiali più sperimentali come il legno, che non sono rimaste in
quanto erano degli studi, anche se sarebbero state più coerenti con la filosofia del
movimento. Lo scultore che riuscì a conferire movimento alla scultura facendo apparire le
sue opere come se si si muovessero fisicamente come mosse dal vento fu Calder che già
negli anni 30 cominciò a studiare il movimento della scultura. Le sue opere che abbiamo
analizzato sono: la città che sale, forme uniche della continuità nello spazio, sviluppo di una
bottiglia nello spazio.
L'opera è un trittico nella quale con delle linee dipinge degli stati d’animo. Viene creata nel 1911. In
quest’opera troviamo anche una tematica moderna perché negli addii dipinge delle persone che
si trovano alla stazione. Ci sono 2 versioni di questo trittico, in quella successiva venne ispirato
dai cubisti quando fece un viaggio a Parigi; infatti da un punto di vista stilistico si vede una
forte geometrizzazione delle forme. La fusione di queste opere è esposta al Vittoriale. I
quadri:
- gli addii: le persone si abbracciano. Nella versione successiva si notano le lettere
stampigliate del treno
- quelli che vanno: ci viene data l’idea del treno che parte
- quelli che restano: c’è il colore verde, le linee sono verticali perché quelli che restano
stanno fermi. Nella versione successiva le figure sono più geometrizzate
Figure:
Marinetti: Le sue poesie venivano considerate opere d’arte perché creava dei disegni nelle
poesie(il primo fu il francese Polymère ,che era amico di Picasso, con i suoi caligràm. Dagli
anni 60 esiste la poesia visiva ispirata a loro)
Romani: pittore nato a Milano e morto a Brescia. Attualmente c’è una sua mostra a
Rovereto. Inizialmente firmò il manifesto della pittura futurista ma poi si cancellò dal
manifesto per qualche disaccordo interno. Non è considerato fondatore dell’ astrattismo
perché Kandinsky oltre a dipingere teorizza anche l’astrattismo.
Dottori: Dipinge molte vedute dall‘alto(esalta l‘aereo)
Antonio Sant‘Elia: appartiene al primo futurismo, e morì in guerra nel 1916. Era un architetto, i
suoi progetti, che non sono mai stati realizzati, sembrano anticipare le metropoli moderne e
viene quindi considerato un visionario perché molte città moderne sono simili ai suoi progetti.
Ad esempio la centrale elettrica, la città nuova, la stazione ferroviaria.
Boccioni: uno dei più importanti promotori futuristi. Morirà nel 1916 per una caduta a cavallo.
Carrà: sarà un altro celebre pittore futurista, ma dopo la prima guerra mondiale si stacca
dalla corrente.
Luigi Russolo:
dinamismo di un automobile:
Nasce a Torino e si trasferisce a Roma. Depero e Balla nel 1915 pubblicano un manifesto
“ricostruzione futurista del universo” con l’intenzione di far sì che il futurismo venisse
applicato ovunque. Addirittura aveva una casa a Roma tutta nello stile futurista, in via Oslavia.
Le sue opere che abbiamo analizzato sono: dinamismo di un cane al guinzaglio, velocità astratta
+ rumore
La sua casa è a Rovereto. Depero e Balla nel 1915 pubblicano un manifesto “ricostruzione
futurista del universo” con l’intenzione di far sì che il futurismo venisse applicato ovunque.
Appartiene al secondo futurismo, infatti non era nazionalista. puntava molto sull’aspetto
decorativo. Inventò la bottiglia del Campari. Idea i panciotti futuristi (gilet) che venivano usati
molto sono degli anni 20. Nel quadro trasmette un discorso formale e non politico.