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RIASSUNTO CENTO ANNI DI LETTERATURA ITALIANA 1910-2010 MARCO BAZZOCCHI

“PARTE PRIMA: INIZIO SECOLO”


XX sec: mescolanza di generi, forme, dialoghi --> dati dall’insieme di tanti scrittori con diverse prospettive e
tradizioni poetiche --> tante proposte letterarie e di letterati
Tra la fine dell’800 e gli inizi del 1900 la letteratura venne usufruita da cerchie sempre più ristrette e
delimitata (Baudelaire/Leopardi), per cui si ridusse a un tipo di arte che deve sfornare opere brevi e che
possano soddisfare rapidamente il piccolo pubblico (=crisi dei generi codificati)

Per coinvolgere, invece, la massa, serve usare un genere che “prende” moralmente e emotivamente
In EU si sviluppa dunque il progredire di una “letteratura di massa”--> l’opera d’arte diventa il nido della
soggettività che con l’immaginazione afferma la sua volontà di non sottomettersi ai processi di
razionalizzazione della modernità --> gli autori di questo periodo esprimeranno, di fronte a questo
fenomeno portatore di mediocrità e estensione, per poi riduzione, del valore (dai beni di lusso alle arti non
tradizionali= tutti hanno accesso a tutto) una reazione di shock e una reazione agli shock di questo
fenomeno, in cui l’io lirico si trova frammentato e trascinato in una sensazione di perdita del proprio
mondo interiore che non ha più simboli a cui aggrapparsi--> si verranno a creare diversi filoni di pensiero

 I CREPUSCOLARI
-Temi: l’aggettivo “crepuscolare” descrive i toni di questa nuova poesia caratterizzata dalle
atmosfere dimesse, dai toni gravi, dalle luci basse e da una poetica che si avvicina alla prosa, e
che si allontana dai toni eroici, grandiosi ed estetizzanti di D’Annunzio a cui contrappongono, come
dice Edoardo Sanguineti, «la nuda prosaicità della vita borghese». La poesia crepuscolare, che vede
in Roma e Torino i suoi principali centri di sviluppo, si allontana dai grandi ideali per dedicarsi alla
descrizione di una quotidianità venata di malinconia in cui il poeta rinuncia a qualunque ruolo da
protagonista, limitandosi ad un ruolo marginale.
-Autori principali:
Corrado Govoni (modello del catalogo di oggetti descritti elementarmente (che corrispondono al
desiderio di rappresentare la superficie colorata del mondo) , tecnica fotografica/montaggio
visivo per dare forza espressiva all’immagine, schema di verso libero, per far risaltare la
mancanza di un “centro”, ma sempre ben costruito)
Marino Moretti (tono medio, principio del “io non ho nulla da dire” per esprimere una
“rivoluzione silenziosa”, dissimula abilmente i grandi temi della poesia ufficiale)
Guido Gozzano (mettere in mostra se stesso attraverso personaggi diversi in preda a sogni
erotici o illusioni intellettuali, tecnica del ripiegamento nel passato come reazione al processo di
modernizzazione, osservazione del sistema della moda e dei comportamenti femminili):
“I colloqui”, “L’amica di Nonna Speranza”, “La via di rifugio”

 I SIMBOLISTI
-Temi: l poeta simbolista rifiuta la tradizionale logica e referenzialità del linguaggio e ricorre a
tecniche come il simbolo, l’allegoria, l’analogia, la metafora ricercata, la sinestesia. Crea
accostamenti imprevisti, usa in modo sapiente e simbolico gli spazi bianchi e gli artifici tipografici e
iconici. Si assiste a una proposta di estetizzazione complessiva del mondo.
-Autori principali:
D’Annunzio
Pascoli

 I FUTURISTI
-Temi: Il futurista è colui che provoca scandali, irrita il pubblico borghese, rifiuta e nega il passato
affermando la propria identità, ammira e valorizza la velocità/movimento/dinamicità come simboli
di un nuovo stile di vita sempre più moderno. Futurista= Avanguardista= colui che si espone in
prima fila, con un tono quasi imperioso, dittatoriale e prepotente, esprimendosi attraverso forme
d’arte come la pittura, musica, innovazioni tipografiche.
Si affermarono i manifesti e le riviste (queste ultime soprattutto nella fase della prima
modernizzazione dello Stato Italiano che poi, sempre sotto il governo di Giolitti, sarebbe caduto con
lo scoppio della 1WW --> più importanti “Leonardo” (da Giovanni Papini), “La Voce” (da Giuseppe
Papini), “Lacerba” (da Papini+ Soffici)
-Autori principali:
Filippo Tommaso Marinetti:
“Manifesto tecnico della Letteratura Futurista”: cancellare la sintassi, cancellare l’immagine
dell’uomo meditativo che usa il pensiero con quell’uomo-macchina che si fa centro di flussi
percettivi e della velocità dell’epoca, disporre le immagini secondo un maximum di disordine,
distruggere la psicologia e introdurre nella letteratura il rumore, il peso e l’odore.
“Zang Tumb Tumb”: poema in cui si mescolano l’esaltazione per la guerra e per la tecnologia, il
valorizzare l’uso (e non la qualità) che la modernità fa dell’opera con lo scopo di raggiungere e
coinvolgere un pubblico di massa; si deve dimenticare il libro e la pagina ben scritta per
puntare invece a risultati più veloci
Aldo Palazzeschi ( distacco dalla visione milanista e modernista di Marinetti, gusto per la
teatralità, il bizzarro, gioco di distruzione del linguaggio e stravolgimento delle immagini
attraverso la creazione di atmosfere di sospensione e di una tradizione di scene che rimandano
al circo, ai clown, al buffone (= l’anima del poeta, teatrale e esibizionista anche per esprimere
la sua omosessualità)  una poesia che si presenta come un “film Liberty”, che produce
meraviglia ma anche provocazione, un gioco condotto agli estremi che svuota il linguaggio di
significati):
“Il codice di Perelà”: storia di un uomo di fumo come a rappresentare un Cristo moderno di cui
tutti si innamorano/ invidiano  accusato della morte di un domestico che aveva tentato di
imitarlo bruciando se stesso  va in cella ma sfuma come una nuvola attraverso il camino:
simbolo di colui che agisce smontando aspettative, convenzioni e luoghi comuni agendo con il
silenzio.

“PARTE SECONDA: NELL’ORBITA DEL MODERNISMO”

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