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Universidad Nacional del Sur

Modelo de Examen de Lengua Moderna I/II Italiano


Carreras: Profesorado y Licenciatura en Letras

1. Leer el siguiente texto.

Avanguardie. Cultura in guerra?

Il primo Novecento si distingue in Europa per l’esplosione delle Avanguardie nei principali centri di cultura: Parigi,
Monaco, Berlino, Zurigo, Milano, Mosca.
Con il termine Avanguardie, tratto dal linguaggio militare e già usato nell’Ottocento con accezione politica per indicare i
gruppi alla testa di movimenti rivoluzionari, si intendono i vari fenomeni artistico-letterari, che si manifestano in
Europa dall’inizio del Novecento alla fine del primo conflitto mondiale. Più propriamente è meglio definirle Avanguardie
Storiche, per distinguerle dai movimenti che si diffonderanno dopo la Seconda Guerra Mondiale e che costituiranno le
Neoavanguardie.
Caratteristiche salienti delle Avanguardie Storiche sono:
• il rifiuto, da parte degli intellettuali, del ruolo sociale, rifiuto già manifestato da un certo Decadentismo;
• la frattura tra mondo della cultura e massa: l’intellettuale d’avanguardia si deve misurare con un pubblico non
più d’élite, colto, raffinato e capace di cogliere qualsiasi messaggio espresso dall'autore, bensì con un pubblico
debolmente acculturato e insensibile alle novità;
• il rifiuto della mercificazione della letteratura e dell’arte, l’una destinata a trasformarsi in prodotto editoriale,
l’altra ormai entrata nell’era della perfetta riproducibilità tecnica di qualunque immagine, mediante la fotografia
e il più recente cinema, in sorprendente e costante espansione;
• la conseguente crisi di identità di letterati e artisti;
• il rifiuto dei codici culturali tradizionali e l’uso di mezzi espressivi nuovi (incomprensibili e talora risibili per il
pubblico di massa);
• la sperimentazione di forme originali e aggressive e l’elaborazione di nuove poetiche;
• l’uso insistito di Manifesti per esplicitare le loro teorie non tanto al pubblico del tempo, quanto piuttosto alle
generazioni future, le sole capaci, forse, di leggere i loro testi e di decifrare il significato dei loro oggetti artistici.
Partendo dalla volontà delle Avanguardie di presentarsi come creatrici di nuovi codici linguistici, talvolta decisamente
alternativi a quanto fino ad allora conosciuto, i Formalisti Russi, che opereranno a partire dagli anni venti, forniscono la
chiave di lettura forse più adeguata del fenomeno, insistendo proprio sulla struttura linguistica (letteraria o artistica) e
sulla tecnica compositiva dei testi (letterari o artistici). La lettura sincronica, che potrebbe apparire limitativa, arricchisce
invece quella diacronica: capire il testo o l’opera di un artista dal suo interno aiuta a stabilire legami con altri testi e con
altre opere della stessa epoca fino a raggiungere una prospettiva globale, storica, riconoscendo omologie tra le basi
materiali di una determinata società e la sovrastruttura culturale che tali basi materiali producono e determinano.
Le Avanguardie sono spesso correlate tra loro, accomunate da un duro attacco antiborghese e antitradizionale,
accomunate dalle sperimentazioni più ardite sul piano linguistico, stilistico, ideologico, con stretta dipendenza tra i vari
livelli, accomunate, infine, dalle tematiche della modernità: negazione di sé, morte di Dio, caos, allucinazione, morte
dell’io, attivismo o nichilismo, grottesco, inconscio…
Le Avanguardie coinvolgono tutte le arti: pittura, scultura, letteratura, musica.
E tutte le arti usciranno dall’esperienza delle Avanguardie destrutturate. (...)
Si pensi al Futurismo italiano di Filippo Tommaso Marinetti e dei suoi amici milanesi e parigini, che, proponendo un
adeguamento delle arti alla corsa frenetica del progresso e l’uso delle "parole in libertà", danno avvio ad un processo di
revisione degli stessi mezzi espressivi e ad una concezione nuova dell’artista e dell’arte, chiamati a interpretare i miti
della modernità: la macchina, la velocità, la violenza, l’imperialismo, la guerra. Dal primo manifesto del 1909 su "Le
Figaro" ai numerosi altri, di cui il più interessante per le indicazioni sulla letteratura è quello del 1912, intitolato
"Manifesto tecnico della letteratura futurista", l’Avanguardia dei Futuristi respinge ogni forma consueta di causalità e di
consequenzialità, sostituendo all’impianto logico del pensiero l’uso libero dell’analogia, dell’"immaginazione senza fili",
del "sostantivo-doppio", proponendo la distruzione della sintassi, l’abolizione dei tradizionali segni di interpunzione, l’uso
del verbo all’infinito, le "parole in libertà", l’uso di forme grafiche particolari, nella convinzione che la parola non valga
solo per l’immagine mentale che può produrre, ma anche per l’aspetto visivo e acustico. Non si può non considerare la
felicissima stagione pittorica futurista di Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Ardengo Soffici (pittore e
scrittore), Gino Severini, Fortunato Depero e l’adesione al futurismo di moltissimi altri scrittori, pittori, scultori, musicisti
(come Francesco Balilla Pratella), che, accordandosi alla dinamica civiltà industriale, propugnano teorie basate sul
dinamismo plastico, sulla scomposizione della lingua, delle forme, dei colori, dei suoni per riprodurre il movimento e
non solo quello esteriore, ma anche quello interno alla materia, come intuizione delle linee-forza degli oggetti. Il
Futurismo ha anche un pittoresco versante spettacolare: chiassose esibizioni pubbliche, serate, beffe, insulti, zuffe,
curiose performances, che anticipano certi strumenti moderni della propaganda e della comunicazione.
Si pensi al Dadaismo, un movimento d’avanguardia estrema e radicale, nato, non a caso, a Zurigo, in territorio neutrale,
negli anni della Grande Guerra (1916-1918), attorno ad un caffè letterario, il "Cabaret Voltaire", fra artisti, poeti e
pensatori di varia provenienza (…). Il linguaggio dei dadaisti, in letteratura, distrugge ogni tessuto logico del discorso,
propone una scrittura rivoluzionaria, formata di suoni e di fonemi in libertà, al limite del paradosso e del nonsense. Il
Dada, secondo Tristan Tzara è portavoce "di una rivolta che era comune a tutti i giovani, una rivolta che esigeva
un’adesione completa dell’individuo alle necessità della sua natura, senza riguardi per la storia, la logica, la morale
comune, l’Onore, la Patria, la Famiglia, l’Arte, la Religione, la Libertà, la Fratellanza, e tante altre nozioni corrispondenti a
delle necessità umane, di cui però non sussistevano che delle scheletriche convenzioni, perché erano state svuotate del
loro contenuto iniziale". (…)
Non clamorosa negli atteggiamenti esterni, ma significativa, in Italia, è l’Avanguardia Vociana per certi versi vicina
all’espressionismo, per altri ad un frammentarismo a fondo autobiografico: l’autobiografismo dei Vociani, concepito
come alternativa al romanzo, è proprio il necrologio del romanzo inteso in senso tradizionale. Papini parla di scoperta di
una nuova "arte interna". Papini, Boine, Bacchelli, Campana, Cardarelli, Cecchi, Jahier, Rebora, Sbarbaro, Slataper
hanno, infatti, in comune una scrittura smembrata in frammenti e aliena da ogni continuità narrativa, oppure una
poesia dotata di un suo ritmo interiore non predeterminato da schemi fissi, ma dettato da personali preferenze
espressive. Curiosamente, per i Vociani, la poesia tende ad assumere cadenze prosastiche, mentre la prosa viene
utilizzata per trascrivere le nuove concezioni dell’io, attribuendole un significato non lontano da quello della lirica. (…)
Cultura in guerra, dunque? Sì. Le prospettive di innovazione delle Avanguardie sono tante… vistose o dimesse… La
ricerca del nuovo è l’obiettivo comune… ma il cammino è incerto… Il "segno" e la "parola" sono diventati armi: dei
boomerang.

Texto extraído de: http://www.fauser.edu/students/saurin/html/avanguardiemain.htm

2. Desarrollar, en español y con palabras propias, las siguientes consignas.


a. Resumir las características de las vanguardias históricas.
b. ¿Por qué, según los formalistas rusos, es enriquecedora la lectura sincrónica de un texto?
c. ¿Qué aspectos son compartidos por las vanguardias?
d. ¿Qué propone el Futurismo italiano? ¿Qué medios utiliza para llevar a cabo su propuesta?
e. ¿Cómo es la literatura dadaísta?
f. Explicar qué representa el dadaísmo según Tristan Tzara.
g. ¿Cuáles son los rasgos de la literatura en la vanguardia vociana?

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