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Letteratura Contemporanea
Università degli Studi di Milano
41 pag.
- dopo la fine della seconda guerra mondiale il rapporto degli intellettuali con la politica
volgeva fortemente all’adesione alle ideologie di sinistra.
- L’influenza di Benedetto Croce fece sì che la letteratura italiana non si aprisse a stimoli
provenienti dagli altri paesi Europei (rimane legata agli ideale estetico-idealisti). Eppure in
contrasto con l’etica crociana molti giovani propongono letture e valutazioni autonome dei
nuovi scrittori (Debenedetti, Contini…).
Per una scansione del Novecento si possono mettere in rilievo i temi portanti di un periodo ma
senza dimenticare
- le minoranze in contrasto con la tendenza di quel periodo; anzi spesso i più grandi
capolavori del Novecento sono fuori dalle linee di tendenza del loro periodo (Coscienza di
Zeno, Il partigiano Johnny).
- il rapporto fra letteratura italiana e tendenze internazionali (perché spesso la formazione
dei nostri intellettuali avviene a stretto contatto con movimenti e autori d’avanguardia
attivi altrove, soprattutto Parigi e poi Stati Uniti). È una continua interazione (esempio:
Pirandello corregge sei personaggi in cerca di autore sulla base dei contatti con i registi ed i
movimenti d’avanguardia del teatro europeo).
CARATTERI FONDAMENTALI
1. Interazione fra lingua nazionale (sempre più consolidata dalla creazione di un sistema scolastico
di base) e dialetti. Questa interferenza arriva a particolari forme di espressionismo (ex Gadda).
Dalla seconda metà del secolo la scelta del dialetto diventa forzata e difensiva perché fuori tempo
e diventa plurilinguismo colto perdendo un po' della sua vivacità (ex Pasolini). La vivacità inizia ad
essere data più che dai dialetti, dai gerghi (ex gergo giovanile).
2. Divaricazione del destino della poesia e della narrativa. La poesia è dotata di una propria
tradizione che comporta un confronto diretto con i modelli a partire da Dante, Petrarca, Leopardi.
La prosa è continuamente rinnovata come se azzerata (Mengaldo le chiama “costanti ripartenze”).
Non è vero che non abbiamo prosatori di alto valore (forse più sul racconto breve che romanzo)
ma è vero che la prosa non svolge in Italia (a differenza di altri paesi Europei) la funzione di
proporre una ricostruzione della società nel suo insieme. Questo avviene sicuramente per la
difficoltà di trovare una lingua che fosse comune ma non artificiosa. Non è mai avvenuta una
Il teatro e il melodramma
Il teatro italiano nel primo Novecento risulta ancora legato a schemi realistico-veristi. Continua il
successo del genere teatrale da sempre più fortunato in italia: il melodramma, di cui massimo
esponente è Giacomo Puccini. Non va dimenticato il successo del teatro Dannunziano.
Il teatro dei futuristi tenta un’innovazione violenta ed avanguardistica che propone testi in libertà,
parodie, battute satiriche o paradossali per scandalizzare il pubblico borghese. Più duraturi sono i
risultati di autori ricollegabili all’espressionismo per l’uso di una teatralità grottesca, fra i quali va
citato il siciliano Pier Maria Rosso di San Secondo.