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riviste letterarie

rivista italiana di cultura e politica. Fu fondata nel 1908 da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini.
Attraverso diverse fasi continuò le pubblicazioni fino al 1916. Nonostante la breve vita, è considerata PREZZOLINI
la Voce (Firenze) una delle più importanti riviste culturali del Novecento: si caratterizzò per la spregiudicatezza delle RENATO SERRA
battaglie culturali e di costume, oltre che per la vivace polemica sul conformismo della borghesia GIUSEPPE DE ROBERTIS
1908-16 italiana d'inizio Novecento.

fondata da G.Papini e A. Soffici a Firenze. Aderì al Futurismo.Si avvalse della collaborazione di


Lacerba (Firenze) A.Palazzeschi
Dopo un burrascoso rapporto con Marinetti e varie polemiche aumentò la convergenza in campo
1913-1915 artistico e politico
A Cardarelli, che nel 1920 prenderà la direzione insieme a Saffi, si deve il programma
antisperimentale e antivanguardistico della rivista: il ritorno della tradizione letteraria italiana,
la Ronda (Roma) 1919-23 attraverso la prosa di Leopardi, una poetica del frammento a scapito del romanzo e della poesia (il
primo perché ritenuto essere scaduto a puro genere di consumo, la seconda perché esaurite le
potenzialità stilistiche). cecchi, bacchelli, cardarelli
il selvaggio Mino Maccari e Curzio Malaparte - aree laterali - carattere rivoluzionario ed antiborghese del primo
fascismo
Frontespizio 1929-1940 Carlo Bo

. Ad essi si affiancarono altri intellettuali, provenienti dalla rivista «La Ronda» (1919-1923): Riccardo Bacchelli e
Antonio Baldini, insieme agli stilisti lirici[non chiaro] più giovani, come Bonaventura Tecchi, Arturo Loria, Alessandro
Bonsanti. I due gruppi professavano visioni diverse del ruolo della letteratura nella società contemporanea: i
Solaria 1926-1934 "solariani", riprendendo lo spirito intransigente di Gobetti, dichiarano un diverso impegno di "denuncia
Il gruppo dei fondatori
comprendeva Eugenio Montale,
moralistica ideologicamente caratterizzata" nei confronti della realtà contemporanea, quella cioè del fascismo, Leone Ginzburg, Aldo Garosci,
rivendicando quindi l'importanza della partecipazione politica degli intellettuali a fronte della situazione Guglielmo Alberti, Giacomo
contemporanea. I "rondisti", invece, erano convinti di poter realizzare una civiltà letteraria autonoma al di fuori Debenedetti, Mario Gromo,
dei compromessi politici. Tra i collaboratori della rivista, in posizione problematica, comparve anche Carlo Umberto Morra di Lavriano e
Emilio Gadda. Sergio Solmi
Letteratura 1937-1968 diretta allora da Alessandro Bonsanti
900 diretta allora da Bontempelli
invocato un nuovo sperimentalismo che recuperi il modello plurilinguistico di Dante, una lettura
della società sulla scorta del pensiero di Gramsci, una stilizzazione aperta. Viene recuperato
l'espressionismo in chiave antinovecentesca, ovvero contro il simbolismo chiuso e artificioso. Vi si
accostano anche Franco Fortini ed Edoardo Sanguineti che poi seguiranno altri percorsi.

Rivista fondata da Vittorini, di linea progressita ma non rigidamente comunista presto osteggiata
dal partito. Propugna un impegno degli intellettuali non solo in campo umanistico ma con un
Politecnico 1945-47 approccio che oggi definiremmo multidisciplinare, l'incontro delle competenze. Lo scontro di
Vittorini con Togliatti portò alla chiusura della testata. Ma l'esperienza fu ripresa dalla casa editrice
Einaudi.

Vittorini la ideò appunto nella casa editrice. Basata su numeri monografici. Fu promossa anche da
Il Menabò 1959-1967
Italo Calvino, altro punto di riferimento della politica culturale di Einaudi nel dopoguerra.

fondata a Bologna da Pasolini, Roversi, Leonetti. Rifiuto dell'ermetismo e del neorealismo nella sua
Officina 1955-59 versione ideologico-politica. Vi collaborò Franco Fortini, acuto polemista e saggista del secondo
novecento.
Il Verri 1956 Milano. Ideale di libera sperimentazione fondato dal critico e teorico Luciano Anceschi.
date chiave quadro generale
1900-1919 - tendenze culturali, artistiche, letterarie di rottura con la tradizione
Modernismi e e trasgressione dei canoni artistici. Parigi centro culturale delle avanguardie.
avanguardie Rompono i ponti con le forme artistiche tradizionali, soprattutto con quelle di
maniera sia attraverso opere sia attraverso manifesti.
Crepuscolari es. DADAISMO (scultura) irrisione e rovesciamento della realtà quotidiana
Futuristi es. CUBISMO (Picasso) deformazione, rottura con la prospettiva rinascimentale
Espressionisti es. DODECAFONIA, composizione musicale su base atonale
es.ESPRESSIONISMO, voluta deformazione dei codici espressivi e dei soggetti
Ungaretti delle varie arti.
Pirandello es. INTERSECAZIONE SCRITTURA E GRAFIA (Guillaume Apollinaire) calligrammi

Croce e la critica
letteraria
1902 Estetica di Benedetto Croce - assume ruolo dominante nell'ambito della critica
letteraria che si protrarrà a lungo nel secolo XX (superiorità della lirica
sulla prosa e nell'ambito della lirica degli ideali classici rispetto alle
avanguardie.

1908 nasce la rivista la Voce (1908-1916, ma influente anche in seguito)


scrittori sperimentali ma non trasgressivi. Firenze e Milano i centri della cultura
dominante in Italia. Tendende verso la lirica e la prosa frammentaria più forti
rispetto alla prosa narrativa.

1909 MANIFESTO FUTURISMO - Filippo Tommaso Marinetti - Parigi


subito affiancato da artisti e musicisti.
tratti aggressivi, tecnologici. Si legò a movimenti politici estremi/rivoluzionari
si diffuse in Italia senza mai raggiungere un grande valore in letteratura;
più interessanti i manifesti che non le opere letterarie

-sviluppo dell'industria editoriale e della stampa. Amplimento del pubblico.


importanza di pubblicazioni adatte ad un pubblico più ampio e meno acculturato
es. Liala, De Amicis

Lo scoppio della prima guerra mondiale determina la fine di quest'epoca per la


prematura scomparsa di tanti giovani scrittori e costituisce un banco di prova
per le avanguardie. Il futurismo si schierò a favore dell'interventismo e poi del
fascismo. Il filone vociano-espressionista finì per essere contrario alla guerra

narrativa: quadro vario e privo di linee preminenti


la narrativa possedeva una tradizione molto meno consolidata rispetto alla poesia
dominata dal modello manzoniano
D'annunzio, De Amicis, Deledda
Pirandello, considerato il vero sperimentatore fin dal 1904
Federigo Tozzi per la scrittura espressiva

Teatro pre-pirandello
Giuseppe Giacosa (1847-1906)
Illica e Giacosa
D'Annunzio
P.M. Rosso di San Secondo
1919-1945 esaurimento progressivo delle avanguardie dopo l'esito drammatico della IGM
ritorno all'ordine alcuni esponenti continuarono le proprie battaglie schierandosi a favore di regimi
ermetismo (Luzi e Quasimodo) politici (Marinetti e fascismo)
il canzoniere di Saba
Montale le sperimentazioni non terminarono di colpo, diedero anzi risultati importanti
oggi definiti come MODERNISMO (non più votati alla novità, tendevano a ricostituire
romanzi: un rapporto con la tradizione - sentita come patrimonio stabile e rassicurante -
Svevo da cui attingere e da reinterpretare.
Gadda
L'unica vera nuova avanguardia è il SURREALISMO - Manifesto a Parigi nel
prosa d'arte Andrè Breton, Paul Eluard - dal francese sur realism 1924
prende spunto da teorie psicanalitiche di Freud e Jung per dare spazio alla
teatro e affermazione creatività derivata dall'inconscio senza alcun legame con la razionalità
del cinema es. Salvador Dalì e la sua collaborazione con il regista Luis Bunel

cultura di massa, in Italia sale al potere il fascismo con conseguente condizionamento del dibattito
totalitarismo, culturale e successivamente abolizione della libertà di espressione. 1922
riviste militanti Molti intellettuali si ridussero a manifestare il proprio silenzio in modo occulto.
Altri furono esiliati o incarcerati (Antonio Gramsci).

La non adesione al fascismo riguardò la scelta di argomenti lontani dalla propaganda


fascista; ASTRATTI-SIMBOLICI (ermetismo) e ALLEGORICI-REALISTI (Montale, Saba)

Importanti figure del mondo della cultura come Ungaretti e Pirandello, per non
parlare di D'Annunzio, aderirono al fascismo.

La Ronda: ritorno al classicistico alla tradizione italiana


1919
rapporto più libero con la tradizione fondamentale anche per i maggiori poeti di
questa fase Montale, Saba, e l'Ungaretti del Sentimento del Tempo (sorta di
petrarchismo simbolista).

La prosa d'arte, che dovrebbe ricondurre i vari sperimentalismi ad una scrittura


lirica, raffinata, vien presto abbandonata a favore di una tendenza ad una narrazione
diretta (Giuseppe Antonio Borgese nel 1921). Messa in pratica da
Alberto Moravia - Elio Vittorini - Italo Svevo - C.E. Gadda

editoria di massa: Liala, Pittigrilli - umorismo di Achille Campanile

si rafforza un filone neo-realistico a partire dal cinema 1943-44


nuovi realismi secondo dopoguerra (Yalta, guerra fredda; crisi di Cuba; muro di Berlino)
impegno dei letterati rinascita culturale europea e italiana
1945-1962
una nuova figura dell'intellettuale e sviluppo dell'industria culturale
libero dibattito e impegno politico (tra imposizioni politiche e consenso incondi-
zionato e nuove riflessioni con rottura vs schemi borghesi-esistenzialismo)
potere d'influenzamento della cultura di massa. Ruolo della TV (1954)
cultura d'elite e cultura di massa

neorealismo e sperimentazioni. Pasolini

la poesia: Luzi, Caproni.

una nuova stagione del romanzo: Moravia, Vittorini, Pavese, Calvino,


Fenoglio, Morante.
1963-1979
varie forme di profonde modifiche rapporto cultura alta e cultura popolare
nuovi sperimentalismi sempre maggior attenzione dei mass media e del sistema industriale e commerciale
la cultura come materia di consumo
proteste studentesche sfruttamento mass media per costruire successi e best seller
stagione del terrorismo
assassinio Moro pop art
femminismo dimensione umana degli artisti e star schiacciata e ridotta a icona

IL NUOVO SISTEMA CULTURALE CONDUCE ALLA PERDITA DEI PRESUPPOSTI


UMANISTICI, COMPRESO QUELLO PER L?ARTISTA DI INTERPRETARE IN MODO
NUOVO LA REALTA' UTILIZZANDO LA TRADIZIONE, CHE DIVENTA IMPROVVISAMENTE
UN SERBATOIO DI CITAZIONI, analoghe a quelle infinite proposte dai mass media
dfenitia POSTMODERNA, ma diventerà significativa alle fine degli anni '70

Rinnovate sperimentazioni soprattutto nel campo della poesia, dove soprattutto


operano i membri della neo-avanguardia.
In campo narrativo, oltre alle opere di Calvino, emergono autori che privilegiano
il plurilinguismo in varie direzioni.

Intellettuali e scrittori trovano ancora spazio di intervento ampio, che si ridurrà


negli anni successivi.
POESIA
CREPUSCOLARI (APPUNTI)
SERGIO CORAZZINI (1886-1907) romano
CORRADO GOVONI (1884-1965) ferrarese che poi si sposta vs il futurismo
MARINO MORETTI (1885-1979) cesanatico 1910 Poesie scritte con il lapis
GUIDO GOZZANO (1883-1916)
(vedi dettagli) TOTO' MERUMENI 1907 La via del rifugio
1911 I colloqui

FUTURISMO (APPUNTI)
FILIPPO TOMMASO MARINETTI (1876 - 1944) 1909 Manifesto futurista
1909 Mafarka il futurista romanzo
1912 Battaglia Peso+Odore
1914 Zang Zang Tumb Tumb
Luciano Folgore (1888-1966)
Paolo Buzzi (1874 - 1956)

filone FUTURISMO FIORENTINO


Giovanni Papini (1881 - 1956)
Ardengo Soffici (1879 - 1964)
ALDO PALAZZESCHI (1885-1974) 1910 L'incendiario
(vedi dettagli) LA PASSEGGIATA 1911 Il codice di Perelà testi narrativi
1914 Controdolore diario manifesto
1934 Le sorelle Materassi romanzo
1966 Il buffo integrale narrativa
1967 Il doge narrativa

ESPRESSIONISMO (APPUNTI)
Clemente Rebora (1885-1957) 1914 Frammenti lirici
(vedi dettagli) XLIX 1922 Canti anonimi
Giovanni Boine (1887-1917)
Piero Jahier (1884-1966)
Scipio Slataper (1888-1915)
Dino Campana (1885-1932) 1914 Canti orfici
Camillo Sbarbaro (1888-1967) 1914 Pianissimo
(vedi dettagli) Taci anima stanca di godere

GIUSEPPE UNGARETTI (1888-1870) 1916 Porto Sepolto


(vedi dettagli) SONO UNA CREATURA 1919 Allegria di naufragi
1931 L'Allegria
1933 Sentimento del tempo
1942 L'Allegria (definitiva)
1947 Il dolore
1950 La terra promessa
1952 Un grido e paesaggi
1960 Taccuino di un vecchio
1969 Vita di un uomo (canzoniere)
saggi e interventi critici traduzioni
RIVALUTAZIONE DELLE FORME CANONICHE
IN PROSA D'ARTE E POESIA
-Emilio Cecchi, Riccardo Bacchelli,
Vincenzo Cardarelli
principali esponendi della Ronda che esplicita
quindi una tendenza opposta a quelle sia
di tipo avanguardistico che di tipo decadentiste
e tardosimboliste
Molti suoi esponenti aderirono al regime

ERMETISMO (appunti)
SALVATORE QUASIMODO (1901-1968) 1930 Acque e terre
1942 Ed è subito sera

Alfonso Gatto (1901-1968)

Mario Luzi (1914-2005)


ermetico solo nelle primissime raccolte

POESIA IN DIALETTO (v. sheet)

UMBERTO SABA (U. POLI 1883-1857)


elaborazione idea del Canzoniere 1913
1921 prima stesura Canzoniere
(vi confluiscono le raccolte 1945 secondo Canzoniere
posteriori al 1921)
Cuor morituro 1925-30
1944
parole 1933-34
ultime cose 1935-43
nuova terza parte del canzoniere (postuma) 1961 sistemazione postuma
Mediterranee 1946
Sei poesie della vecchiaia 1953-54
Epigrafe 1947-48
1946 Scorciatoie e raccontini
romanzo incompiuto scritto nel 1953 1975 Ernesto
1948 storia e cronistoria del C

EUGENIO MONTALE (appunti) 1896-1981


1925 Ossi di seppia
1939 Le occasioni
1956 La bufera e altro
1971 Satura
si assiste a un cambiamento nelle linee dominanti
l'ermetismo lascia il posto a una lirica
diretta e concreta (nel caso di Quasimodo
sfocia nella retorica)
Montale, grazie alla sua poesia intrisa di concretezza
nonostante la complessità, diventa il modello
ispiratore di molti giovani poeti
Ungaretti lascia le atmosfere rarefatte di Sentimento

Il neorealismo entra in poesia sostanziandosi in riferimenti storici concreti


e in caratteri quotidiani. Dal punto di vista formale prevalgono tecniche
prosastiche, con un linguaggio semplice e versi lunghi.
Con LAVORARE STANCA Cesare Pavese è un anticipatore del neorealismo in poesia
Questi poeti si ispirano a modelli statutitensi quali Edgar Lee Masters e
Walt Whitman. Entra il tema della resistenza e la condizione del proletariato.
Es. ROCCO SCOTELLARO (1923-1953).

MARIO LUZI (1914-2005)


INCITAMENTI
apice dell'ermetismo 1940 Avvento notturno
1952 Primizie del deserto
1957 Onore del vero
tappa fondamentale anche per l'intera poesia 1963 Nel magma
1978 Fuoco della controversia
1985 Per il battesimo dei nostri frammenti
1994 Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini

LINEA ANTINOVECENTISTA
rifiuto delle forme letterarie tipiche del '900 in primis le sperimentazioni
avanguardistiche.
quindi stile semplice, valorizzato da U.Saba
SANDRO PENNA (1906-1977)
ATTILIO BERTOLUCCI (1911-2000)
GIORGIO CAPRONI (1912-1990)
vedi appunti 1943 Cronistoria
1956 Il passaggio di Enena
Anna Picchi la madre 1959 Il seme del piangere
1965 Congedo del viaggiatore cerimonioso
postuma 1991 Res amissa

POESIA IN DIALETTO (v. sheet)


NUOVE SPERIMENTAZIONI: LINEA LOMBARDA
LUCIANO ERBA (1922-2010)
GIORGIO ORELLI (1921-2013) SVIZZERO
NELO RISI (1920-2015)
BARTOLO CATTAFI (1922-1979)
questi si distinsero negli anni '50

VITTORIO SERENI (1913-1983)

NUOVE SPERIMENTAZIONI: GRUPPO OFFICINA


1955-1959
EDOARDO SANGUINETI (1930-2010) 1956 Laborintus
2004 Mikrokosmos (raccolta)
1963 Capriccio italiano (NAR)
1986 Smorife (racc, narr)

ELIO PAGLIERANI (1927-2012) 1962 La ragazza Carla

AMELIA ROSSELLI (1930-1996) 1989 Sonno-Sleep


1958 La libellula
2012 Opera Poetica

VITTORIO SERENI (1913-1983) 1941 Frontiera


1947 Diario d'Algeria
1965 Gli strumenti umani
1981 Stella variabile

ANDREA ZANZOTTO (1921-2011) 1951 Dietro il paesaggio


1954 Elegia e altri versi
1957 Vocativo
1962 IX Ecloghe
1968 La beltà

FRANCO FORTINI 1917/1994 1965 Una volta per sempre


1973 Questo muro
1984 Paesaggio con serpente
1994 Composita solvantur

GIOVANNI GIUDICI 1924-2011 1965 La vita in versi


1986 Saluz
1996 Empie stelle
2000 I versi della vita
NARRATIVA
PIRANDELLO (appunti) (1867-1936)
1904 Il fu Mattia Pascal
1908 saggio sull'umorismo
1908 saggio arte e scienza
1909-13 I vecchi e i giovani
1915 Quaderni di Serafino Gubbio operatore
progetto iniziato nel 1922 Novelle per un anno
progettato nel 1909 1926 Uno nessuno centomila

ESPRESSIONISMO
prosa di carattere espressionista ricca di asperità e vocaboli rari
gli scrittori legati alla "Voce" hanno usato il frammento o il poema
in prosa o prosa di tipo lirico.
- Enrico Pea (1881-1958) usa il vernacolo in funzione antiidillica 1944 il romanzo di moscardino
-Lorenzo Viani (1885-1936) usa toni grotteschi x vite emarginati 1928 Angiò uomo d'acqua
va sottolineata la componente anarchica che contraddistingue
molti espressionisti.
- Federigo Tozzi(1883-1920) 1919 Con gli occhi chiusi
due linee tra gli anni 20-30
1) la rivista La Ronda puntava ad una prosa d'arte, prendendo spunto
dal frammentismo vociano inserendolo in una struttura più
solida come racconti e novelle.
Firenze fu la patria di elezione di tale prosa d'arte:
Arturo Comisso, Anna Banti, Arturo Loria, Romano Bilenchi.

TOMMASO LANDOLFI sintetizzò al meglio le tendenze di una


scrittura colta e manierista con le tendenze che ricercavano
componenti surreali e fantastiche. Autore ancora forse non del
tutto apprezzato.

1.1) si differenziano alcuni autori che privilegiano una sorta


di realismo magico-surreale ed una scrittura fantastica-surreale
Dino Buzzati (1940 il deserto dei tartari), Massimo Bontempelli, Alberto Savinio

2) si sviluppa un nuovo tipo di realismo che pone in primo piano


l'interpretazione della realtà storica e quella psicologica.
Sostenuta dal critico G.A.Borgese.

Questo nuovo tipo di realismo è legato alla volontà di


documentare la vita italiana, a volte con finalità polemimche vs
il regime.
CORRADO ALVARO (1898-1957) 1930 Gente di Aspromonte
CURZIO MALAPARTE (1898 - 1957) 1931 I Racconti di Sodoma e Gomorra
1944 Kaputt
1949 La pelle
CARLO BERNARI (1909-1994) 1934 Tre operai
IGNAZIO SILONE (1900-1978) 1933 Fontamara
EMILIO LUSSU (1890-1975) 1938 Un anno sull'altipiano

i primi romanzi di grandi scrittori


ALBERTO MORAVIA 1929 Gli indifferenti
ELIO VITTORINI 1941 Conversazioni in Sicilia

ITALO SVEVO (1861-1928) VEDI APPUNTI


SCONFITTA DEGLI ECCENTRICI 1892 UNA VITA (Alfonso Nitti)
INETTITUDINE RADICALE 1898 SENILITA' (Enrico Brentani)
TEORIE DARWINIANE 1923 LA COSCIENZA DI ZENO (Zeno Cosini)
TEORIE PSICOANALITICHE (Edoardo Weiss)

CARLO E. GADDA (1893-1973) VEDI APPUNTI


in volume nel 1961 1938-41 La cognizione del dolore
in volume nel 1957 1946-47 Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
raccolta di racconti, in parti recuperati da un precedente romanzo 1944 L'Adalgisa
La nuova esigenza di realismo (raccontare i fatti accaduti) venne prima dal cinema che non dai romanzi (un mix tra spinta documentaria e montaggio dal vivo
Gli anni 40-50 si caratterizzarono da varie modalità di intendere il realismo
ma con alcune caratteristiche di fondo che avvicinarono alcuni autori,
parliamo così di neo-realismo. Non si tratta di una scuola, ma di un insieme di voci che andavano scoprendo la nuova
realtà italiana. Un nuovo modo di guardare il mondo, morale e ideologie proprie dell'antifascismo.

gli scrittori si ispirarono al modello cinematografico (taglio narrativo più breve e montaggio scene più veloce rispetto
a narrativa ottocentesca. Molti testi nascono più per una volontà di offrire una testimonianza che non per pure
esigenze artistiche.

comincia a farsi strada una narrativa che interpreta la realtà italiana attraverso personaggi semplici, bonari o comici,
che incarnano i vizi del cittadino medio (aspetti poi ripresi nel cinema dalla commedia all'italiana)
es. SAGA di DON CAMILLO, che venne poi trasposta in una serie fortunata di film.

L'aspetto della traducibilità di un romanzo in film diviene sempre pià rilevante e può decretare il successo o meno
di un'opera.(Alberto Moravia)

ALBERTO MORAVIA (1907-1990) vedi anche linguistica


fase di analisi e intepretazione interiotià 1927 GLI INDIFFERENTI
con implicazioni psicanalitiche 1944 AGOSTINO
testi sempre più legati alla storia italiana dopoguerra 1947 LA ROMANA
dialettismi e popolarismi come strumenti per calare la narrazione 1954-59 RACCONTI ROMANI
nella prospettiva culturale dei personaggi. 1957 LA CIOCIARA
cerca di adattare al romanzo sperimentale le sue tematiche 1960 LA NOIA
quali VUOTO ESISTENZIALE E MORALE DELLA BORGHESIA, 1965 L'ATTENZIOINE
RAPPORTO TRA DENARO,SESSO,SOCIETA' 1978 LA VITA INTERIORE
dfficilmente riesce a produrre risultati innovativi (genesi del terrorismo)

ELIO VITTORINI (1908-1966)


inizia la sua attività durante il fascimo. A Mi aderì alla resistenza. 1938-39 CONVERSAZIONI IN SICILIA
romanzo-capolavoro a sfondo allegorico. Le riflessioni del prota 1941 IN VOLUME
gonista al suo rientro in sicilia sia sul proprio ruolo politico sia 1945 Uomini e no (criptico resisteza)
sulla condizione dell'Italia Meridionale. 1949 Le donne di Messina
1969 Le città del mondo (incompiuto)
Impegno culturale con la rivista il Politecnico
Aspro dissidio con Togliatti, rivendicò l'autonomia degli iintellettuali rispetto alla politica ufficiale
promosse iniziative in tal senso con la casa editrice Einaudi.
Fervido sostenitoe dei giovani autori; perseguiva nuovi modelli; coordinò l'antologia AMERICANA
numerosi saggi ed interventi, spesso polemici 1957 Diario in pubblico

CESARE PAVESE (1908-1950)


fu al fianco di Vittorini alla Einaudi fino al suicidio. Trasferitosi a Torino, fu in contatto con i giovani intellettuali
poco affini al fascismo radunati attorno a Giulio Einaudi.
Interesse letteratura angloamericana che iniziò a tradurre dopo la laurea. E già nei suoi primi versi se ne colgono gli effetti
(metri lunghi e narrativi, immagini metaforiche) 1936 Lavorare stanca
due anni di confino per sospetto antifascismo - salute minata
durante la guerra appartato nel Monferrato, scelte politiche non del tutto nette
Poi aderisce al PCI e collabora con la Einaudi.
Opere più fortunate (47-50) 1947 Il compagno
Prospettiva mitica, elementi di cronaca, impossibilità di trovare 1949 Il carcere
un luogo nel quale non ci sia macchia di violenza, ove radicarsi 1949 La casa in collina
definitivamente. 1950 La luna e i falò
1951 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (versi)
1952 Il mestiere di vivere (diario)

NEO-REALISMO e MEMORIALISMO
VASCO PRATOLINI (1913-1991) 1944 Il quartiere
filone intellettualmente impegnato / romanzi legati alla vita 1947 Cronaca familiare
dei quartieri poveri di FI/ poi schematizza l'opposizione 1950 Metello (trilogia)
EROE POSITIVO-BORGHESE NEGATIVO/poi sperimentale 1963 La costanza della ragione

CARLO CASSOLA (1917-1987)


violenze e vicende scottanti guerra e dopoguerra 1960 La ragazza di Bube
molto apprezzati i racconti lunghi (lirismo) 1954 Il taglio del bosco

GIORGIO BASSANI (1916-2000)


Più vicino alla letteratura come ricordo con echi della ricerca proustiana.
Narratore, poeta, consulente editoriale. 1956 Cinque storie ferraresi
vicende personali durante il periodo fascista emergono nei romanzi. 1962 Il giardino dei Finzi-Contini

NATALIA GINZBURG (1916-1991) 1963 Lessico familiare


Inserita nell'ambiente di Einaudi a TO e RO. forme verbali idiolettiche
Grande impegno etico-civile trattazione di ricordi efficace
quadro periodo fascista

CARLO LEVI (1902-1975) 1945 Cristo si è fermato a Eboli


memorialistica, resoconto della sua permanenza in Lucania al
confino, testimonia il perdurare delle condizioni di arretratezza
dell'Italia del sud

MARIO RIGONI STERN (1921-2008) 1953 Il sergente nella neve


memorialistica - tragedia Armata Italiana in Russia

PRIMO LEVI (1919-1987) - cultura classica e formazione scientifica 1947 Se questo è un uomo
Chimico - torinese di origine ebraiche - catturato e dep. Auschwitz 1963 La tregua
invece di limitarsi a ricordarlo e stigmatizzarlo, il suo fu un 1982 Se non ora quando
vero sforzo di ripensamento per tornare a comprendere 1986 I sommersi e i salvati (saggio)
scritto per uno studio pacato dell'animo umane, ma ancora
vibrante per l'offesa subita. Approccio razionale.
Evoca implicitamente ed esplicitamente inferno dantesco.
La tregua invece, sempre dedicata alla Shoah, ha un tono più
comico-picaresco.
Scrisse poi altre opere letterarie e saggistiche, sempre con un La chiave a stella
approccio concreto-scientifico.
Nell'ultima opera , raccolta di saggi sulla realtà dei campi di
concentramento. I salvati devono descrivere per continuare a
comprendere e trasmettere a chi non ha vissuto per fare si che
non si ripetano

BEPPE FENOGLIO (1922-1963)


Narrativa legata all'esperienza di guerra, filtrata da una forte
rielaborazione letteraria. Oggi considerata una fra le più notevoli
dell'intero novecento.
inizia con un diario romanzato ma edito solo nel 1994 1946 Appunti partigiani
approvati anche da Vittorini e pubblicati 1952 I ventre giorni della città di alba
racconto a metà tra testo scritto e racconto orale-popolare 1954 La malora (neoverismo)

Genesi de Il Partigiano Johnny piuttosto complessa


probabilmento lo imposto a partire dal 55-56, un libro grosso che
doveva comprendere il periodo 43-45. Lo scrisse in inglese, o meglio
in fenglese, cioè un suo linguaggio a base di anglosassone e coniazioni
ricavate dall'italiano.di tale stesura rimango i 10 capitoli conclusivi
Nel 56-58 riscrive l'opera in italiano pur mantenendo molte espressioni
e calchi dall'inglese. A causa di perplessità da parte dell'editore,
rimaneggiò parecchio l'opera sacrificando molto la parte sulla resistenza
ed usci nel 59 come PRIMAVERA DI BELLEZZA, apprezzabile ma non convincente. (ed. critica nel 1978)
Nel 1968 venne edito un testo ritrovato fra le sue carte, presumibilmente un ampio
frammento del famoso libro grosso, titolo redazionale IL PARTIGIANO Johnny.
Linguaggio ricco di metafore, neologismi, costruzioni ardite. Stile sublime
che rende epico-tragica la narrazione della Resistenza.
UNA QUESTIONE PRIVATA esce nel 1963 dopo la morte precoce.
Romanzo di amore e di guerra di altissimo valore.

ELSA MORANTE (1912-1985)


infanzia difficile che condizionò il suo modo di scrivere ad esempio propensione alla ricostruzione fiabesca
DIVERSIFICAZIONE STILISTICA FRA LE SUE OPERE caratteristica peculiare.
lusinghieri consensi di pubblico e della critica 1948 Menzogna e sortilegio
I fatti non sono come appaiono e gli inganni sono necessari alla
vita stessa dei personaggi coinvolti in una sorta di sortilegio.
Visione realistica e deformazioni oniriche. In sostanza rappresenta
enfaticamente la durezza del reale per esorcizzarla.
Più semplice e stilisticamente più limpido del precedente 1957 L'isola di Arturo
Una sorta di racconto di iniziazione-formazione e di avventura
con risvolti psicanalitici (rapporto con la madre morta ect)
uscito con grande battage pubblicitario 1974 La storia
Le storture che travolgono i deboli nella grande macchina degli
eventi mondiali. Una sorta di romanzo tolstojano letto come
apologo nei confronti dell'indifferenza della Storia.
Un po' criticato per i toni patetici
testo ricco di ispanismi e termini gergali. Stile sostenuto. 1982 Aracoeli

tra giornalismo e satira


Mario Soldati (1906-1999) intreccio tra giornalismo, letturarura,cinema
Cesare Zavattini (1902-1989) filone satiro-umoristico - sceneggiatore
Ennio Flaiano (1910-1972) filone satiro-umoristico - sceneggiatore

narrativa meridionale
Vitaliano Brancati (1907-1954)
conservatore, satira fuori dagli schemi 1941 Don Giovanni in Sicilia
1949 Il bell'Antonio
1954 Paolo il caldo

Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957) 1958 Il gattopardo


Uscito postumo a causa di vari rifiuti da parte degli editori
Sensibilità psicologica, malinconia segnata dal sensus finis,
preziosa accuratezza ma lontana dalle forme innovative
di reinterpretazione della narrativa tradizionale

PIERPAOLO PASOLINI (1922-1975)


Le Ceneri di Gramsci IV 1942 Poesie a Casarsa (dialetto friulano)
1954 La meglio gioventù (dialetto friulano)
1955 Ragazzi di vita (NAR)
1957 Le ceneri di Gramsci
1956 Il pianto della scavatrice
1958 L'usignolo della chiesa cattolica
1959 Una vita violenta (NAR)
1961 La religione del mio tempo
1971 Trasumanar e organizzar
1975 La nuova gioventù (dialetto friulano)
1992 Petrolio (NARR)
ITALO CALVINO (1923-1985)
1946 Il sentiero dei nidi di ragno
1946 Il sentiero dei nidi di ragno - struttura di tipo fiabesco
1952 Il visconte dimezzato (trilogia I nostri antenati)
1957 Il barone rampante
1959 Il cavaliere inestistente
1956 Fiabe Italiane (curata)
1963 Marcovaldo
1963 La giornata di uno scrutatore
1965 Le cosmicomiche
1967 Ti con zero
1973 Il castello dei destini incrociati
1979 Se una notte di inverno un viaggiatore
1983 Palomar (racconti)
Alberto Arbasino - 1930 1963 Fratelli d'Italia
vicino alla neo-avanguardia 1976
1993

Giorgio Manganelli (1922-1990)


affine al gruppo 63 ma non ideologico, ipermanieristico 1979 Cento piccoli romanzi fiume

Gianni Celati (1937) 1973 Le avventure di Guizzardi


scrittura comico-grottesca con personaggi surreali contro
il perbenismo

varie forme di espressionismo narrativo


mirano a una più o meno forte mescolanza di linguaggi per
ottenere in primo luogo una distanza dall'italiano standard
ANTONIO PIZZUTO (1893-1976) 1956 Signora Rosina
LUCIANO BIANCIARDI (1922-1971) 1962 La vita agra
LUCIO MASTRONARDI (1930-1979) 62-64 Trilogia personaggi a Vigevano
LUIGI MENEGHELLO (1922-2007) 1963 Libera nos a Malo
GIOVANNI TESTORI (1923-1993) 1958 Il ponte della Ghisola
1972 Amleto (deformazione)
TEATRO - CINEMA CRITICA LETTERARIA - CULTURA
PIRANDELLO (appunti) (1867-1936) Benedetto Croce e l'idealismo 1902 Estetica
Prima fase - Teatro Siciliano 1916 Liolà nume tutelare
a partire dal 1916 approfondisce il personaggo Il berretto a Sonagli
teatrale che incarna le riflessioni dell'autore Pensaci Giacomino
(funzione liberatoria e dissacrante umorismo)
primi drammi grotteschi 1917-18 Così è se vi pare
Il giuoco delle parti
svuota per intero il teatro borghese 1920 tutto per bene
come prima meglio di prima
si apre la fase piuù importante 1921 Sei personaggi
tema della pazzia 1922 Enrico IV
1924 Ciascuno a suo modo
1930 questa sera si recita a soggetto
si genera il cosiddetto pirandellismo 1930 come tu mi vuoi
si apre l'ultima fase, mitologico-simbolica 1928 la colonia
1929 Lazzaro
1930-33 i giganti della montagna
Revisione del filone regionalistico con Eduardo (1900-1984) Giovanni Gentile (1875-1944)
1931 Natale in casa Cupiello idealista ma sostenitore dello
1945 Napoli milionaria stato assoluto
1946 Filumena Marturano
Piero Gobetti
Il cinema fu utilizzato dal regime come strumento di propaganda, valorizzando Anotnio Gramsci
autori e registi da contrapporre a quelli americani.
Data la crescente popolarità fu un polo di attrazione per molti letterati (D'Annunzio Emilio Cecchi
collaborò per Cabiria). Pirandello ed altri comunciarono a sceneggiare alcune proprie Giuseppe Antonio Borgese
opere. Emilio Cecchi ebbe la direzione di Cinecittà. Si formarono registi che poi Carlo Bo
avrebbero dato vita al neorealismo cinematografico. Giuseppe De Robertis
Gianfranco Contini (uno dei maggiori del '900)
Roberto Longhi (Critico d'arte)
manzi (un mix tra spinta documentaria e montaggio dal vivo) riacquisizione della libertà di stampa, arricchimento del dibattito politico e culturale
Rossellini 45-46 Roma città aperta sulla rifondazione dello stato italiano
Paisà nascita di una nuova editoria promossa da intellettuali di varia formazione (spesso
Vittorio de Sica Sciuscià schierati a sinistra ma con posizioni autonome o contrastanti con i partiti).
Luchino Visconti (primo film che fece parlare 42-43 vicenda esemplare di GIULIO EINAUDI che nella sua casa editrice coinvolse filosofi,
di neorealismo) letterati, storici. VITTORINI E PAVESE prima e poi ITALO CALVINO.
questi uomini di cultura consigliarono sia traduzioni di romanzi e saggi sia la
Teatro pubblicazione di nuovi autori.
Ugo Betti, Diego Fabbri, Giorgio Strehler
altri editori favorirono pubblicazioni più di massa, con collane a larga diffusione.
Cinema
Michelangelo Antonioni,, Federico Fellini L'opera di Anceschi costituì uno dei punti di riferimento della critica italiana
Pierpaolo Pasolini che si affrancò delle idee crociane. Molte ricerche portarono al superamento della
opposizione poesia-non poesia e portarono a nuove interpretazione dei classici.
Neorealismo e commedia all'italiana Idee progressiste E anticrociane: Sapegno, Salinari, Russo
Competenze filologiche erudite: Dionisotti
Nuovi spazi culturali offerti dai mass-media Sensibilità interpretativa raffinata: Getto, Monmigliano
postmoderno Termine usato per connotare la condizione antropologica e culturale conseguente alla crisi e all’ass
capitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in una fase caratterizzata dalle dimensioni planetarie dell’econom
messaggi pubblicitari, dall’invadenza della televisione, dal flusso ininterrotto delle informazioni sulle reti telemati
contrasto con il carattere utopico, con la ricerca del nuovo e l’avanguardismo tipici dell’ideologia modernista, la c
per una disincantata rilettura della storia, definitivamente sottratta a ogni finalismo, e per l’abbandono dei grandi p
fatti propri dalla modernità, dando luogo, sul versante creativo, più che a un nuovo stile, a una sorta di estetica del
del repertorio di forme del passato, in cui è abolita ogni residua distinzione tra i prodotti ‘alti’ della cultura e quell
LA POESIA IN DIALETTO
DISTINGUERE DA POESIA DIALETTALE, CHE PERPETUA MODELLI POPOLAREGGIANTI, BOZZETTISTICI.

I dialetti furono avversati dal regime fascista che puntava a un purismo linguistico, più che altro per tenere sotto controllo le
forze centrifughe legate alle tradizioni e alle culture locali.

Non va dimenticato che fino al secondo dopoguerra almeno, i dialetti costituivano la lingua della maggioranza della popolazione
e la lingua italiana (toscano) era patrimonio di una fascia molto limitata della popolazione.

La scelta lirica della poesia in dialetto può essere, quindi, in alcuna misura, spontanea.

Tuttavia molti degli autori dialettali sono per lo più colti, e la loro scelta linguistica è dettata da ragioni peculiari:
- difesa di culture locali minacciate della italianizzazione forzata (oppressione del regime)
- mimesi, cioè caratterizzare personaggi - elementi degli ambienti popolari
- possibilità offerte del dialetto per la sua natura squisitamente orale
- durante il periodo fascista consente di dar voce a sentimenti diversi, contrastanti con i trionfalismi fascisti

VIRGILIO GIOTTI TRIESTE 1885-1957


BIAGIO MARIN GRADO 1891-1985
GIACOMO NOVENTA VENEZIA 1898-1960
DELIO TESSA MILANO 1886-1839

Nel secondo dopoguerra la tradizione poetica in dialetto h più facilità di essere accolta grazie alla difesa delle culture regionali
dopo la forzata italianizzazione del periodo fascista. Ma l'intersezione dei dialetti è molto più affine ad un plurilinguismo colto

Tuttavia l'incremento della alfabetizzazione e della scolarizzazione, le migrazioni interne, i canali di comunicazione in primis la TV
favorirono la diffusione della lingua italiana (e il formarsi di coinè dialettali) soprattutto nei grandi centri urbani industrializzati.
La poesia in dialetto venne quindi da aree più laterali. Piuttosto dettata da una logica difensiva o per manifestare nostalgia
di una dimensione sociale in via di estinzione. Oppure per proporre una denuncia contro la massificazione e la globalizzazione
(es.Pasolini)

ALBINO PIERRO TURSI 1916-1995


TONINO GUERRA S.ARCAN 1920-2012PENSARE AD ALTA VOCE, UN SOLILOQUIO CHE TRASMETTE A DUE Più GIOVANI CONTERRANEI
NINO PEDRETTI S.ARCAN
RAFFAELLO BALDINI S.ARCAN 1924-2005
dimensione narrativa e ricca di personaggi e di alter ego dell'io lirico.

PIERPAOLO PASOLINI 1922-1975A' CASARSA (41-43)

la definizione di POESIA NEO-DIALETTALE è divenuta di uso comune per definire la produzione di versi in dialetto negli anni 70-80
ad opera di autore consapevoli del processo di estinzione e/o di trasformazione dei dialetti nella nuova realtà socio-culturale.
ANDREA ZANZOTTO PIEVE DI S. cc
- aveva già raggiunto una posizione preminente poetando in italiano.
- dialettofono tra i dialettofoni. Non nasconde nel suo italiano parlato il marcato accento trevigiano, ma possiede una cultura
amplissima. Z considera il dialetto come un idioma minacciato dalla civiltà dei mass-media al pari del linguaggio letterario leopardiano.
Non c'è in Z. la tradizionale opposizione fra dialetto e lingua letteraria, in quando vede entrambe soccombere di fronte alla barbarie
tecnologica che impoverisce e appiattisce l'espressione verbale.

ERNESTO CALZAVARA TREVISO 1907-2000 trasferito a Milano


- SPERIMENTALISMO, che nasce da forti istanze polemiche e critiche nei confronti dei mass-media (imbecillimento a TV)
FRANCO LOI GENOVA 1930- Milanese di adozione
-realistica, espressionistica, sperimentale, "dantest". Autodidatta.
Un milanese parlato a Milano negli anni Cinquanta, quando per le immigrazioni, per i precisi cambiamenti di ordine sociale,
la lingua non aveva più un suo tessuto fermo, chiuso, ma era completamente aperta, il milanese, in quel momento era una vera
e propria lingua, culturalmente aperta a tutte le esperienze": così Franco Loi definisce il suo dialetto. La lingua usata da Loi è un milanese
cittadino, contaminato da apporti dei dialetti rustici, di altre influenze(lombarde e non), di lingue straniere, di latino, e naturalmente di
italiano. Loi si avvale di un dialetto intriso di forme colte

A partire dagli anni '70 la scelta di scrivere poesia dialettale è sempre meno spontanea ma piuttosto controcorrente, legata a forme di
espressione da contrapporre a quella dell'italiano medio-standard.
PIERPAOLO PASOLINI (1922-1975)
Poeta, scrittore, drammaturgo, regista, sceneggiatore. Uno dei maggiori artisti e intellettuali del XX secolo, caratterizzato da una estrema versatilità.
Usa la lingua italiana e friulana.
Fu un attento osservatore della società italiana del II dopoguerra. Figura controversa per la radicalità dei suoi giudizi assai critici verso la borghesia
e la società dei consumi Aveva aderito alle idee comuniste mantendendo sempre una grande indipendenza di giudizio, sempre
a favore del popolo piuttosto che del partito.

POESIE IN DIALETTO
Secondo Contini rappresenta un punto di svolta nella poesia dialettale.
La sua opera POESIE A CASARSA risale infatti al 42 e divenuta poi la sezione di apertura de LA MEGLIO GIOVENTU' (1954)
- evoca il Friuli materno e la sua umanità povera e campestre che sembra preservata in una sorta di EDEN
con consapevolezza stilistica e linguistica (Contini = neotrobadorica).
-rappresentano anche l'attrazione di P. per un mondo di innocenza che avverte minacciato

LA MEGLIO GIOVENTU' - il titolo è desunto da un dolente canto popolare di guerra-


Si presenta come una preghiera corale rivolta a Dio che rimane indifferente alla dispora della meglio gioventù
ieri per la guerra e oggi per l'emigrazione.

Vent'anni dopo, riscrive le vecchie poesie (seconda forma de La meglio gioventù) e le inserisce nella NUOVA GIOVENTU' (1975)
una riscrittura al negativo, tesa a denunciare il cambiamento antropologico di un popolo che, abbandonata la cultura contadina,
aderiva alla non-cultura della società capitalista trasformandosi in massa arida, violenta, infelice.

POESIA
1957 Le ceneri di Gramsci - Si è trasferito a Roma.
sono poemetti in terzine. Enfatizza tendenze ormai consolidate.
- alta retorica, mito del popolo come portatore di un sano vitalismo, contrapposizione ideologica nei confronti della borghesia
mediocre e conservatrice.
La sua ideologia populista viene calata nella poesia, rilegge in chiave espressionista la realtà presente , in particolare
le borgate romane.
Usa l'endecasillabo e la terza rima dantesca con notevole libertà.
Molti sono i componimenti di Pasolini, alcuni editi a molta distanza dalla scrittura.

NARRATIVA E CINEMA
Le prime opere appartengono al periodo friulano e sono più centrate su passioni erotiche che non su aspetti storico-sociali.
Amado mio / atti impuri poi pubblicati nel 1982.
Più vicino agli ideali del neo-realismo è il successivo IL SOGNO DI UNA COSA (pubblicato nel 62 ma risalente al 48-49).
Il trasferimento a Roma registra una svolta significativa: a Roma nota profonde contraddizioni, conosce la realtà misera
ma vitale delle borgate popolari.
RAGAZZI DI VITA del 1955: è incentrato sulle borgate romane, una realtà misera ma vitale e a suo modo felice (secondo P.)
dialoghi secchi in un romanesco gergale e con descrizioni liriche. Vuole applicare le sue idde sul plurilinguismo, ma la
stilizzazione appare piuttosto monocorde. La perseguita oggettività è solo esteriore.
E' un romanzo picaresco, spesso drammatico e violento, con una visione populista (i ragazzi pasoliniani possono violare la legge
ma restano sempre i migliori). La posizione dell'autore trapela frequentemente, volutamente o meno.
Suscitò scandalo e subì un processo per oscenità con molti intellettuali che si schierarono in sua difesa.
UNA VITA VIOLENTA del 1959 - continua nella sua scomoda ma fervida attività. In realtà questo secondo romanzo appare
troppo ideologizzato e stereotipato.
Lo stesso Pasolini si rende conto che la scrittura non gli è sufficiente ad esprimere tutte le sue potenzialità narrative e
scegli di passare alla REGIA CINEMATOGRAFICA.

1961 Accattone
1971-73 Trilogia della vita (Decameron, Canterbury Tales, Mille e una notte)
1969 Medea
1964 Il vangelo secondo Matteo
1975 Salò o le 120 giornate di Sodoma (De Sade)

Lavorò al suo capolavoro letterario PETROLIO pubblicato postumo e incompiuto nel 1992
Vengono trattati senza censure tutti i temi cari all'artista-intellettuale contro corrente
Invadenza del potere politico e del capitalismo, capitalismo distrutture delle culture e società contadine,
la bontà del popolo, la repressione degli impulsi erotici, la morte.
riscontriamo in questo opera in grado più intenso le propensioni di fondo di Pasolini
- RICERCA DEL SACRO in persone, situazioni che sembrerebbero totalmente estranei
- LA REALTA' DEL POPOLO nascosta agli occhi dei borghesi e del perbenismo
- questa ricerca del sacro come ESPRESSIONE CORPOREA E VITALE
- RIFIUTO DEI COMPROMESSI

PASOLINI SAGGISTA (vedi rivista OFFICINA), intellettuale scomodo, attento all'evoluzione della lingua
e difensore dei dialetti. Scrisse su vari quotidiani incluso CORSERA.
ITALO CALVINO (1923-1985)
Ha dimostrato che è possibile rimanere all'interno di una lingua piana, senza eccessivi scarti rispetto alla medietà,
senza privarsi delle possibilità di esplorare le diverse risorse stilistiche e con grande efficacia
Fondamentale operatore culturale negli anni 50-60, esercitò grande influenza sugli autori successivi.
Ruolo nella casa editrice Einaudi. VIVACITA' INTELLETTUALE
Le sue capacità intellettuali si rivelano non solo come scrittore e saggista ma anche per la capacità
di individuare con grande acutezza nuovi autori. (Fenoglio).
Ha sempre svolto un percorso di ricerca personale coerente, pur seguendo le principali correnti letterarie coeva.
Caratterizzato da approccioatteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'ironia,
dall'interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre
cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.
I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia
de I nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d'inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della
riflessione sulla storia e la società contemporanea.
La sua statura si misura tenendo conto anche della sua grande efficacia come saggista e critico.

Formazione laica e tecnica (famiglia di scienziati), studia agraria a Torino.


Precoce militanza di sinistra e partecipazione alla resistenza.
Dal 46 inizia la sua attività di saggista e giornalista, interprete dei mutamenti della società italiana.
Nella seconda metà degli anni 50 la sua posizione di intellettuale e scrittore è ormai consolidata.
Alterna testi a sfondo fiabesco ma con chiari riferimenti allegorici alla contemporaneità, ad altri
più direttamente impegnati.
All'inizio degli anni 60 va in crisi il suo rapporto con il partito comunista ed ha una fase di ripensamento
della sua poetica, accogliendo tendenze di matrice strutturalista.
E' del 1979 il romanzo SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE, che lo consacra come celebrità internazionale.
Con il Nome della Rosa di Eco, viene citato come esempio di POSTMODERNISMO.

1946 Il sentiero dei nidi di ragno - struttura di tipo fiabesco Vicende singolari al limite della parodia che valgono
1952 Il visconte dimezzato (trilogia I nostri antenati) soprattutto per il loro significato allegorico, allegorie
1957 Il barone rampante che riguardano la natura umana e la storia.
1959 Il cavaliere inestistente Es. Barone rampante->abbandono impegno nel PCI

Oscilla tra tentativi di avvicinamento alla cronaca (Marcovaldo, 1963) e l'interesse per il fantastico (raccolta le fiabe italiane 1956)
Vari scritti quindi di tipo satirico-polemico. Questa fase si può considerare conclusa con La giornata dello scrutatore (1963)

Dal 1964 la sua riflessione è sempre più focalizzata sulle modalità scientifiche e letterarie di interpretare la realtà.
Si trasferisce a Parigi. Si interessa alle nuove posizioni strutturaliste e semiologiche, cioè su una riflessione scientifica sul
linguaggio. Sviluppa una nuova modalità di scrittura, verso la metaletteratura (scrittura e interpretazione del mondo).
Nella nuova poetica calviniana si enseriscono le COSMICOMICHE e a seguire altre opere tra cui
il castello dei destini incrociati, storie intrecciate con perfette simmetrie, influenza dell'analisi strutturalista delle fiabe
e dell'Orlando Furioso.
Fino al Se una notte di inverno un viaggiatore (costituito da combinazione di 10 incipit), affine alla logica narrativa
post-moderna della citazione continua e riuso di tutte le narrazioni già sperimentate.
Racconti PALOMAR riavvicinano al problema dell'interpretazione del reale.

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