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rivista italiana di cultura e politica. Fu fondata nel 1908 da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini.
Attraverso diverse fasi continuò le pubblicazioni fino al 1916. Nonostante la breve vita, è considerata PREZZOLINI
la Voce (Firenze) una delle più importanti riviste culturali del Novecento: si caratterizzò per la spregiudicatezza delle RENATO SERRA
battaglie culturali e di costume, oltre che per la vivace polemica sul conformismo della borghesia GIUSEPPE DE ROBERTIS
1908-16 italiana d'inizio Novecento.
. Ad essi si affiancarono altri intellettuali, provenienti dalla rivista «La Ronda» (1919-1923): Riccardo Bacchelli e
Antonio Baldini, insieme agli stilisti lirici[non chiaro] più giovani, come Bonaventura Tecchi, Arturo Loria, Alessandro
Bonsanti. I due gruppi professavano visioni diverse del ruolo della letteratura nella società contemporanea: i
Solaria 1926-1934 "solariani", riprendendo lo spirito intransigente di Gobetti, dichiarano un diverso impegno di "denuncia
Il gruppo dei fondatori
comprendeva Eugenio Montale,
moralistica ideologicamente caratterizzata" nei confronti della realtà contemporanea, quella cioè del fascismo, Leone Ginzburg, Aldo Garosci,
rivendicando quindi l'importanza della partecipazione politica degli intellettuali a fronte della situazione Guglielmo Alberti, Giacomo
contemporanea. I "rondisti", invece, erano convinti di poter realizzare una civiltà letteraria autonoma al di fuori Debenedetti, Mario Gromo,
dei compromessi politici. Tra i collaboratori della rivista, in posizione problematica, comparve anche Carlo Umberto Morra di Lavriano e
Emilio Gadda. Sergio Solmi
Letteratura 1937-1968 diretta allora da Alessandro Bonsanti
900 diretta allora da Bontempelli
invocato un nuovo sperimentalismo che recuperi il modello plurilinguistico di Dante, una lettura
della società sulla scorta del pensiero di Gramsci, una stilizzazione aperta. Viene recuperato
l'espressionismo in chiave antinovecentesca, ovvero contro il simbolismo chiuso e artificioso. Vi si
accostano anche Franco Fortini ed Edoardo Sanguineti che poi seguiranno altri percorsi.
Rivista fondata da Vittorini, di linea progressita ma non rigidamente comunista presto osteggiata
dal partito. Propugna un impegno degli intellettuali non solo in campo umanistico ma con un
Politecnico 1945-47 approccio che oggi definiremmo multidisciplinare, l'incontro delle competenze. Lo scontro di
Vittorini con Togliatti portò alla chiusura della testata. Ma l'esperienza fu ripresa dalla casa editrice
Einaudi.
Vittorini la ideò appunto nella casa editrice. Basata su numeri monografici. Fu promossa anche da
Il Menabò 1959-1967
Italo Calvino, altro punto di riferimento della politica culturale di Einaudi nel dopoguerra.
fondata a Bologna da Pasolini, Roversi, Leonetti. Rifiuto dell'ermetismo e del neorealismo nella sua
Officina 1955-59 versione ideologico-politica. Vi collaborò Franco Fortini, acuto polemista e saggista del secondo
novecento.
Il Verri 1956 Milano. Ideale di libera sperimentazione fondato dal critico e teorico Luciano Anceschi.
date chiave quadro generale
1900-1919 - tendenze culturali, artistiche, letterarie di rottura con la tradizione
Modernismi e e trasgressione dei canoni artistici. Parigi centro culturale delle avanguardie.
avanguardie Rompono i ponti con le forme artistiche tradizionali, soprattutto con quelle di
maniera sia attraverso opere sia attraverso manifesti.
Crepuscolari es. DADAISMO (scultura) irrisione e rovesciamento della realtà quotidiana
Futuristi es. CUBISMO (Picasso) deformazione, rottura con la prospettiva rinascimentale
Espressionisti es. DODECAFONIA, composizione musicale su base atonale
es.ESPRESSIONISMO, voluta deformazione dei codici espressivi e dei soggetti
Ungaretti delle varie arti.
Pirandello es. INTERSECAZIONE SCRITTURA E GRAFIA (Guillaume Apollinaire) calligrammi
Croce e la critica
letteraria
1902 Estetica di Benedetto Croce - assume ruolo dominante nell'ambito della critica
letteraria che si protrarrà a lungo nel secolo XX (superiorità della lirica
sulla prosa e nell'ambito della lirica degli ideali classici rispetto alle
avanguardie.
Teatro pre-pirandello
Giuseppe Giacosa (1847-1906)
Illica e Giacosa
D'Annunzio
P.M. Rosso di San Secondo
1919-1945 esaurimento progressivo delle avanguardie dopo l'esito drammatico della IGM
ritorno all'ordine alcuni esponenti continuarono le proprie battaglie schierandosi a favore di regimi
ermetismo (Luzi e Quasimodo) politici (Marinetti e fascismo)
il canzoniere di Saba
Montale le sperimentazioni non terminarono di colpo, diedero anzi risultati importanti
oggi definiti come MODERNISMO (non più votati alla novità, tendevano a ricostituire
romanzi: un rapporto con la tradizione - sentita come patrimonio stabile e rassicurante -
Svevo da cui attingere e da reinterpretare.
Gadda
L'unica vera nuova avanguardia è il SURREALISMO - Manifesto a Parigi nel
prosa d'arte Andrè Breton, Paul Eluard - dal francese sur realism 1924
prende spunto da teorie psicanalitiche di Freud e Jung per dare spazio alla
teatro e affermazione creatività derivata dall'inconscio senza alcun legame con la razionalità
del cinema es. Salvador Dalì e la sua collaborazione con il regista Luis Bunel
cultura di massa, in Italia sale al potere il fascismo con conseguente condizionamento del dibattito
totalitarismo, culturale e successivamente abolizione della libertà di espressione. 1922
riviste militanti Molti intellettuali si ridussero a manifestare il proprio silenzio in modo occulto.
Altri furono esiliati o incarcerati (Antonio Gramsci).
Importanti figure del mondo della cultura come Ungaretti e Pirandello, per non
parlare di D'Annunzio, aderirono al fascismo.
FUTURISMO (APPUNTI)
FILIPPO TOMMASO MARINETTI (1876 - 1944) 1909 Manifesto futurista
1909 Mafarka il futurista romanzo
1912 Battaglia Peso+Odore
1914 Zang Zang Tumb Tumb
Luciano Folgore (1888-1966)
Paolo Buzzi (1874 - 1956)
ESPRESSIONISMO (APPUNTI)
Clemente Rebora (1885-1957) 1914 Frammenti lirici
(vedi dettagli) XLIX 1922 Canti anonimi
Giovanni Boine (1887-1917)
Piero Jahier (1884-1966)
Scipio Slataper (1888-1915)
Dino Campana (1885-1932) 1914 Canti orfici
Camillo Sbarbaro (1888-1967) 1914 Pianissimo
(vedi dettagli) Taci anima stanca di godere
ERMETISMO (appunti)
SALVATORE QUASIMODO (1901-1968) 1930 Acque e terre
1942 Ed è subito sera
LINEA ANTINOVECENTISTA
rifiuto delle forme letterarie tipiche del '900 in primis le sperimentazioni
avanguardistiche.
quindi stile semplice, valorizzato da U.Saba
SANDRO PENNA (1906-1977)
ATTILIO BERTOLUCCI (1911-2000)
GIORGIO CAPRONI (1912-1990)
vedi appunti 1943 Cronistoria
1956 Il passaggio di Enena
Anna Picchi la madre 1959 Il seme del piangere
1965 Congedo del viaggiatore cerimonioso
postuma 1991 Res amissa
ESPRESSIONISMO
prosa di carattere espressionista ricca di asperità e vocaboli rari
gli scrittori legati alla "Voce" hanno usato il frammento o il poema
in prosa o prosa di tipo lirico.
- Enrico Pea (1881-1958) usa il vernacolo in funzione antiidillica 1944 il romanzo di moscardino
-Lorenzo Viani (1885-1936) usa toni grotteschi x vite emarginati 1928 Angiò uomo d'acqua
va sottolineata la componente anarchica che contraddistingue
molti espressionisti.
- Federigo Tozzi(1883-1920) 1919 Con gli occhi chiusi
due linee tra gli anni 20-30
1) la rivista La Ronda puntava ad una prosa d'arte, prendendo spunto
dal frammentismo vociano inserendolo in una struttura più
solida come racconti e novelle.
Firenze fu la patria di elezione di tale prosa d'arte:
Arturo Comisso, Anna Banti, Arturo Loria, Romano Bilenchi.
gli scrittori si ispirarono al modello cinematografico (taglio narrativo più breve e montaggio scene più veloce rispetto
a narrativa ottocentesca. Molti testi nascono più per una volontà di offrire una testimonianza che non per pure
esigenze artistiche.
comincia a farsi strada una narrativa che interpreta la realtà italiana attraverso personaggi semplici, bonari o comici,
che incarnano i vizi del cittadino medio (aspetti poi ripresi nel cinema dalla commedia all'italiana)
es. SAGA di DON CAMILLO, che venne poi trasposta in una serie fortunata di film.
L'aspetto della traducibilità di un romanzo in film diviene sempre pià rilevante e può decretare il successo o meno
di un'opera.(Alberto Moravia)
NEO-REALISMO e MEMORIALISMO
VASCO PRATOLINI (1913-1991) 1944 Il quartiere
filone intellettualmente impegnato / romanzi legati alla vita 1947 Cronaca familiare
dei quartieri poveri di FI/ poi schematizza l'opposizione 1950 Metello (trilogia)
EROE POSITIVO-BORGHESE NEGATIVO/poi sperimentale 1963 La costanza della ragione
PRIMO LEVI (1919-1987) - cultura classica e formazione scientifica 1947 Se questo è un uomo
Chimico - torinese di origine ebraiche - catturato e dep. Auschwitz 1963 La tregua
invece di limitarsi a ricordarlo e stigmatizzarlo, il suo fu un 1982 Se non ora quando
vero sforzo di ripensamento per tornare a comprendere 1986 I sommersi e i salvati (saggio)
scritto per uno studio pacato dell'animo umane, ma ancora
vibrante per l'offesa subita. Approccio razionale.
Evoca implicitamente ed esplicitamente inferno dantesco.
La tregua invece, sempre dedicata alla Shoah, ha un tono più
comico-picaresco.
Scrisse poi altre opere letterarie e saggistiche, sempre con un La chiave a stella
approccio concreto-scientifico.
Nell'ultima opera , raccolta di saggi sulla realtà dei campi di
concentramento. I salvati devono descrivere per continuare a
comprendere e trasmettere a chi non ha vissuto per fare si che
non si ripetano
narrativa meridionale
Vitaliano Brancati (1907-1954)
conservatore, satira fuori dagli schemi 1941 Don Giovanni in Sicilia
1949 Il bell'Antonio
1954 Paolo il caldo
I dialetti furono avversati dal regime fascista che puntava a un purismo linguistico, più che altro per tenere sotto controllo le
forze centrifughe legate alle tradizioni e alle culture locali.
Non va dimenticato che fino al secondo dopoguerra almeno, i dialetti costituivano la lingua della maggioranza della popolazione
e la lingua italiana (toscano) era patrimonio di una fascia molto limitata della popolazione.
La scelta lirica della poesia in dialetto può essere, quindi, in alcuna misura, spontanea.
Tuttavia molti degli autori dialettali sono per lo più colti, e la loro scelta linguistica è dettata da ragioni peculiari:
- difesa di culture locali minacciate della italianizzazione forzata (oppressione del regime)
- mimesi, cioè caratterizzare personaggi - elementi degli ambienti popolari
- possibilità offerte del dialetto per la sua natura squisitamente orale
- durante il periodo fascista consente di dar voce a sentimenti diversi, contrastanti con i trionfalismi fascisti
Nel secondo dopoguerra la tradizione poetica in dialetto h più facilità di essere accolta grazie alla difesa delle culture regionali
dopo la forzata italianizzazione del periodo fascista. Ma l'intersezione dei dialetti è molto più affine ad un plurilinguismo colto
Tuttavia l'incremento della alfabetizzazione e della scolarizzazione, le migrazioni interne, i canali di comunicazione in primis la TV
favorirono la diffusione della lingua italiana (e il formarsi di coinè dialettali) soprattutto nei grandi centri urbani industrializzati.
La poesia in dialetto venne quindi da aree più laterali. Piuttosto dettata da una logica difensiva o per manifestare nostalgia
di una dimensione sociale in via di estinzione. Oppure per proporre una denuncia contro la massificazione e la globalizzazione
(es.Pasolini)
la definizione di POESIA NEO-DIALETTALE è divenuta di uso comune per definire la produzione di versi in dialetto negli anni 70-80
ad opera di autore consapevoli del processo di estinzione e/o di trasformazione dei dialetti nella nuova realtà socio-culturale.
ANDREA ZANZOTTO PIEVE DI S. cc
- aveva già raggiunto una posizione preminente poetando in italiano.
- dialettofono tra i dialettofoni. Non nasconde nel suo italiano parlato il marcato accento trevigiano, ma possiede una cultura
amplissima. Z considera il dialetto come un idioma minacciato dalla civiltà dei mass-media al pari del linguaggio letterario leopardiano.
Non c'è in Z. la tradizionale opposizione fra dialetto e lingua letteraria, in quando vede entrambe soccombere di fronte alla barbarie
tecnologica che impoverisce e appiattisce l'espressione verbale.
A partire dagli anni '70 la scelta di scrivere poesia dialettale è sempre meno spontanea ma piuttosto controcorrente, legata a forme di
espressione da contrapporre a quella dell'italiano medio-standard.
PIERPAOLO PASOLINI (1922-1975)
Poeta, scrittore, drammaturgo, regista, sceneggiatore. Uno dei maggiori artisti e intellettuali del XX secolo, caratterizzato da una estrema versatilità.
Usa la lingua italiana e friulana.
Fu un attento osservatore della società italiana del II dopoguerra. Figura controversa per la radicalità dei suoi giudizi assai critici verso la borghesia
e la società dei consumi Aveva aderito alle idee comuniste mantendendo sempre una grande indipendenza di giudizio, sempre
a favore del popolo piuttosto che del partito.
POESIE IN DIALETTO
Secondo Contini rappresenta un punto di svolta nella poesia dialettale.
La sua opera POESIE A CASARSA risale infatti al 42 e divenuta poi la sezione di apertura de LA MEGLIO GIOVENTU' (1954)
- evoca il Friuli materno e la sua umanità povera e campestre che sembra preservata in una sorta di EDEN
con consapevolezza stilistica e linguistica (Contini = neotrobadorica).
-rappresentano anche l'attrazione di P. per un mondo di innocenza che avverte minacciato
Vent'anni dopo, riscrive le vecchie poesie (seconda forma de La meglio gioventù) e le inserisce nella NUOVA GIOVENTU' (1975)
una riscrittura al negativo, tesa a denunciare il cambiamento antropologico di un popolo che, abbandonata la cultura contadina,
aderiva alla non-cultura della società capitalista trasformandosi in massa arida, violenta, infelice.
POESIA
1957 Le ceneri di Gramsci - Si è trasferito a Roma.
sono poemetti in terzine. Enfatizza tendenze ormai consolidate.
- alta retorica, mito del popolo come portatore di un sano vitalismo, contrapposizione ideologica nei confronti della borghesia
mediocre e conservatrice.
La sua ideologia populista viene calata nella poesia, rilegge in chiave espressionista la realtà presente , in particolare
le borgate romane.
Usa l'endecasillabo e la terza rima dantesca con notevole libertà.
Molti sono i componimenti di Pasolini, alcuni editi a molta distanza dalla scrittura.
NARRATIVA E CINEMA
Le prime opere appartengono al periodo friulano e sono più centrate su passioni erotiche che non su aspetti storico-sociali.
Amado mio / atti impuri poi pubblicati nel 1982.
Più vicino agli ideali del neo-realismo è il successivo IL SOGNO DI UNA COSA (pubblicato nel 62 ma risalente al 48-49).
Il trasferimento a Roma registra una svolta significativa: a Roma nota profonde contraddizioni, conosce la realtà misera
ma vitale delle borgate popolari.
RAGAZZI DI VITA del 1955: è incentrato sulle borgate romane, una realtà misera ma vitale e a suo modo felice (secondo P.)
dialoghi secchi in un romanesco gergale e con descrizioni liriche. Vuole applicare le sue idde sul plurilinguismo, ma la
stilizzazione appare piuttosto monocorde. La perseguita oggettività è solo esteriore.
E' un romanzo picaresco, spesso drammatico e violento, con una visione populista (i ragazzi pasoliniani possono violare la legge
ma restano sempre i migliori). La posizione dell'autore trapela frequentemente, volutamente o meno.
Suscitò scandalo e subì un processo per oscenità con molti intellettuali che si schierarono in sua difesa.
UNA VITA VIOLENTA del 1959 - continua nella sua scomoda ma fervida attività. In realtà questo secondo romanzo appare
troppo ideologizzato e stereotipato.
Lo stesso Pasolini si rende conto che la scrittura non gli è sufficiente ad esprimere tutte le sue potenzialità narrative e
scegli di passare alla REGIA CINEMATOGRAFICA.
1961 Accattone
1971-73 Trilogia della vita (Decameron, Canterbury Tales, Mille e una notte)
1969 Medea
1964 Il vangelo secondo Matteo
1975 Salò o le 120 giornate di Sodoma (De Sade)
Lavorò al suo capolavoro letterario PETROLIO pubblicato postumo e incompiuto nel 1992
Vengono trattati senza censure tutti i temi cari all'artista-intellettuale contro corrente
Invadenza del potere politico e del capitalismo, capitalismo distrutture delle culture e società contadine,
la bontà del popolo, la repressione degli impulsi erotici, la morte.
riscontriamo in questo opera in grado più intenso le propensioni di fondo di Pasolini
- RICERCA DEL SACRO in persone, situazioni che sembrerebbero totalmente estranei
- LA REALTA' DEL POPOLO nascosta agli occhi dei borghesi e del perbenismo
- questa ricerca del sacro come ESPRESSIONE CORPOREA E VITALE
- RIFIUTO DEI COMPROMESSI
PASOLINI SAGGISTA (vedi rivista OFFICINA), intellettuale scomodo, attento all'evoluzione della lingua
e difensore dei dialetti. Scrisse su vari quotidiani incluso CORSERA.
ITALO CALVINO (1923-1985)
Ha dimostrato che è possibile rimanere all'interno di una lingua piana, senza eccessivi scarti rispetto alla medietà,
senza privarsi delle possibilità di esplorare le diverse risorse stilistiche e con grande efficacia
Fondamentale operatore culturale negli anni 50-60, esercitò grande influenza sugli autori successivi.
Ruolo nella casa editrice Einaudi. VIVACITA' INTELLETTUALE
Le sue capacità intellettuali si rivelano non solo come scrittore e saggista ma anche per la capacità
di individuare con grande acutezza nuovi autori. (Fenoglio).
Ha sempre svolto un percorso di ricerca personale coerente, pur seguendo le principali correnti letterarie coeva.
Caratterizzato da approccioatteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'ironia,
dall'interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre
cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.
I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia
de I nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d'inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della
riflessione sulla storia e la società contemporanea.
La sua statura si misura tenendo conto anche della sua grande efficacia come saggista e critico.
1946 Il sentiero dei nidi di ragno - struttura di tipo fiabesco Vicende singolari al limite della parodia che valgono
1952 Il visconte dimezzato (trilogia I nostri antenati) soprattutto per il loro significato allegorico, allegorie
1957 Il barone rampante che riguardano la natura umana e la storia.
1959 Il cavaliere inestistente Es. Barone rampante->abbandono impegno nel PCI
Oscilla tra tentativi di avvicinamento alla cronaca (Marcovaldo, 1963) e l'interesse per il fantastico (raccolta le fiabe italiane 1956)
Vari scritti quindi di tipo satirico-polemico. Questa fase si può considerare conclusa con La giornata dello scrutatore (1963)
Dal 1964 la sua riflessione è sempre più focalizzata sulle modalità scientifiche e letterarie di interpretare la realtà.
Si trasferisce a Parigi. Si interessa alle nuove posizioni strutturaliste e semiologiche, cioè su una riflessione scientifica sul
linguaggio. Sviluppa una nuova modalità di scrittura, verso la metaletteratura (scrittura e interpretazione del mondo).
Nella nuova poetica calviniana si enseriscono le COSMICOMICHE e a seguire altre opere tra cui
il castello dei destini incrociati, storie intrecciate con perfette simmetrie, influenza dell'analisi strutturalista delle fiabe
e dell'Orlando Furioso.
Fino al Se una notte di inverno un viaggiatore (costituito da combinazione di 10 incipit), affine alla logica narrativa
post-moderna della citazione continua e riuso di tutte le narrazioni già sperimentate.
Racconti PALOMAR riavvicinano al problema dell'interpretazione del reale.