Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il 900 inizia in Italia nel 1903. Abbiamo due autori fondamentali: Pascoli e d’Annunzio. (Sparti acque)
PASCOLI D’ANNUNZIO
I Canti di Castelvecchio (1903) Alcyone (1903)
Poesia delle piccole cose Poesia delle grandi gesta eroiche
Sublime dal basso (opposizione alla decadenza) Sublime dall’alto (opposizione alla decadenza)
Linguaggio tecnico per indicare nomi di frutti, Virtuosismo linguistico (raffinatezza, latinismi,
alberi, attrezzi da lavoro, animali (paesaggio grecismi, linguaggio artificiale)
contadino)
Impressionismo lirico Panismo (fusione totale dell’io con la natura, ma
anche umanizzazione della stessa – una sorta di
scambio amoroso, erotico-sensuale)
Fonosimbolismo (onomatopee) Esaltazione della vita inimitabile
Natura consolatrice Il ricorso al mito come nuovo mondo nel quale dar
vita all’eroe moderno.
Il poeta è l’individuo che realizza l’espressione del
fanciullino, il quale vede con meraviglia e
spontaneità, come per la prima volta, il reale. Il
poeta è ispiratore di valori quali famiglia, patria,
civiltà costumi.
Quante e quali sono le avanguardie storiche? Qual è l’avanguardia più impostante? IL FUTURISMO
Il 1903-1904 è anche il momento delle avanguardie storiche: Futurismo, Dadaismo, Surrealismo ed…
Espressionismo. Il Futurismo si sviluppa dal 1909. Il 20 febbraio 1909 su Le Figaro una rivista parigina, da
Filippo Tommaso Marinetti (punto di riferimento per tutto il movimento artistico futurista). È forte
l’influenza francese esercitata su Marinetti da Apollinaire. 1) rifiuto totale della tradizione (“uccidiamo il
chiaro di luna” e “l’automobile è più bella della nike di samotracia”). 2) esaltazione di ogni forma di forza e
di violenza (massima espressione del dinamismo umano). 3) esaltazione della guerra come igiene del
mondo (nella battaglia l’uomo mostra tutta la sua bestialità di uomo-macchina = realizzazione
antropologica). 4) esaltazione della velocità e delle macchine (“noi futuristi viviamo già nell’assoluto, poiché
abbiamo già creato l’eterna velocità onnipresente = mitizzazione della realtà). Frequente utilizzo di slogan
(fondamentali poi in epoca fascista = costruzione teatrale del mito del fascismo).
Dal punto di vista letterario: il manifesto della poesia futurista è pubblicato nel 1912, vige la regola delle
PAROLE IN LIBERTA’ cioè: eversione sintattica, abolizione della punteggiatura, aggettivi, avverbi, analogie e
metafore, composizioni tipografiche ardite (accostamenti privi di nessi sintattici – disposizione per formare
oggetti tecnici o bellici), utilizzo di onomatopee per indicare il rumore, legate al dinamismo degli oggetti,
Milano e Firenze i centri più importanti (Milano soprattutto perché città industrializzata).
L’espressionismo nasce nel 1905. Una definizione: è la tendenza a far interagire codici linguistici e stilistici
differenti per ottenere effetti dissonanti e originali. Per Contini si estende da Dante (Commedia) a Carlo
Emilio Gadda. Si fondono: termini popolari e varianti dialettali, neologismi, lessico raro, varietà linguistiche
dell’italiano – sintassi complessa e spezzata. Molti autori dell’espressionismo italiano fanno parte de “La
Voce” (1908/1916). Cos’è il Frammentismo? Sperimenta la forma del frammento (da cui il Frammentismo):
testi brevi, intensi, evocativi, spesso testi in prosa (Il mio Carso, Slataper). Adesione alle teorie di Bergson.
Frammento = espressione dell’analisi interiore. Tra i maggiori vociani: Piero Hahier, Giovane Boine (critico
letterario, poeta, si ispira a Baudelaire e Rimbaud- pubblica nel 1915 Frammenti = il titolo è emblematico
dell’arte del frammentismo). Dino Campana: poeta orfico (Baudelaire e Rimbaud) = magia della parola per
evocare significati nascosti dietro la superficie delle cose (la sia è una poesia visiva e visionaria = per le
proprie liriche prende spunto da paesaggi o dipinti). Camillo Sbarbaro: poeta importante perché ispira
Montale (nei suoi testi compare spesso la folla cittadina che crea disagio e alienazione). Espressionisti
furono anche Pasolini, Zanzotto, Noventa.
Dadaismo 1916 – Surrealismo 1924. Movimenti prevalentemente artistici (pittura e scultura): provocatori e
dissacranti (si ricordi l’orinatoio di Duchamp – Fontana, 1917). Forti tendenze verso l’inconscio (Dalì,
Magritte).
Giuseppe Ungaretti: Ungaretti 1880/1970) si inserisce nel novero delle sperimentazioni avanguardiste,
studia a Parigi tra il 1912 e il 1914, frequentando anche Apollinaire, il quale aveva stretti rapporti con
Marinetti – formazione ungarettiana fuori dai circoli italiani. La formazione francese pone al centro della
riflessione: interesse tardo simbolista (Mallarmè) e futurista (contatti con Papini, Palazzeschi, Soffici – scrive
anche su “Lacerba”, rivista futurista fiorentina). Politicamente è vicino agli ambienti futuristi e per questo
accoglie con entusiasmo l’ingresso dell’Italia in guerra. Dall’esperienza della guerra nasce Il Porto Sepolto
(1916). Nel 1919 pubblica Allegria di Naufragi (il nucleo iniziale è costituito da Il Porto Sepolto) è il libro più
rilevante del primo 900 (nel 1931 nuova versione dal titolo l’Allegria, poi ulteriore rielaborazione del 1942).
La novità della raccolta: versificazione spezzata come ritmo esistenziale – versicolo Che cos’è il versicolo?
(Affinità con il futurismo e Apollinaire). Alta funzione della poesia (tradizione simbolista, ma il verso
spezzato si coniuga all’esperienza del dolore per la grande guerra – concretezza all’esperienza simbolista).
Nell’eversione di Ungaretti non c’è lo scardinamento beffardo della tradizione letteraria, ma un nuovo
senso (frammentario) dell’esistenza umana. No vitalismo futurista – no ironia crepuscolare. Esaltazione
della parola (valenza magica, sublimatrice del tragico dell’esistenza). Esperienza biografica esibita: trincea,
attesa della morte, soldato in mezzo ai soldati fuori da ogni finzione letteraria. L’utilizzo del presente
indicativo, la prima persona = esperienza diretta e testimoniale della lacerazione esistenziale causata dalla
guerra = la raccolta diventa un diario o un memoriale. Questa condizione risulta essere l’emblema di tutta
una generazione = la marginalità dell’intellettuale moderno e si realizza nel dolore della guerra
l’intellettuale diventa il fante, ma anche l’esiliato, il nomade, l’emigrato). Il grido del poeta è un grido
unanime, poiché rappresenta un’intera generazione. Il secondo tempo della poetica ungarettiana è
costituito da Sentimento del Tempo (1933, 1936, 1943). La peculiarità della raccolta: fine dello
sperimentalismo avanguardista e ritorno all’ordine (restaurazione letteraria). Stile petrarchesco e
leopardiano (rigore formale). Distacco dalle vicende della realtà circostante (lo sfondo è mitico, favolistico,
astratto, sfumano i controlli dell’io). Registro aulico. Vicino all’ambiente degli ermetici che lo elessero a
modello. Si attenuano i riferimenti all’esperienza biografica. Riflessione sullo scorrere del tempo e sul
connubio di vita e morte.
Help teaching Letteratura 21/12/2020
http://www.novecentoletterario.it/profili/profilo%20di%20pirandello.htm
Per la Narrativa la svolta nel 900 arriva con Pirandello: nel 1904, con la pubblicazione del Fu Mattia Pascal
Pirandello pubblica un romanzo tipicamente modernista. Queste nuove forme di sperimentazione fanno
capo all’etichetta di modernismo. Non distrugge la tradizione, ma dialogano con la tradizione. Non c’è mai
una frattura, ma un rinnovamento attraverso il dialogo. Pirandello è un uomo dell’800, non nasce nel
periodo del liberismo, nesce a Girgenti, odierna Agrigento, nel 1867, arriva a questa svolta modernista con
una formazione di base non modernista. Capuana è importante per la sua svolta dando a Pirandello la
formazione positivista. Lui è il primo a credere nell’attività del giovane Pirandello. Mal Giocondo è una
racconta di ispirazione tardo romantica, mentre le Novelle sono di ispirazione regionalistica,
l’ambientazione è quella siciliana. Va poi a Bonn dove si laurea e qui incontra culturalmente altri autori che
si aggiungeranno alla sua conoscenza. Il fatto di proporre nel 1904 il Fu Mattia Pascal ci fa capire la svolta,
senza avere una formazione moderna, in maniera quasi innata, in lui c’era questo senso moderno che pian
piano viene fuori. Il Fu Mattia Pascal è umorista e precede il Saggio sull’Umorismo del 1908, (Pirandello
passa alla storia per questo romanzo, ma lui ha sempre preferito il teatro e le novelle, Pirandello ha un
amore platonico verso Marta Abba). Nel 1943 vincerà il Nobel non per l’attività da romanziere, non da
novelliere ma per la sua attività teatrale. I romanzi sono una felice parentesi nella sua attività letteraria. La
novella nell’8-900 acquista una grande importanza con l’ingresso del nuovo pubblico che è quello borghese.
Quello di Pirandello è un successo non solo letterario ma anche di consumo, le sue opere non sono state
capite subito ma una volta capito il romanzo spopola. Il romanticismo condizione l’intero 800. Il Mastro
Don Gesualdo è il romanzo che taglia ogni rapporto con il romanticismo. Tuttavia Pirandello fin dalle prime
prose giovanili (le novelle) nonostante l’ambientazione verista pone al centro delle sue storie le
caratteristiche tipicamente moderne: Amori senza amore 1894, 3 novelle in queste novelle si comincia a
parlare di deviazione delle norma, le protagoniste sono 3 donne che vivono un contrasto difficile con la
famiglia. Dagli anni 30 fino alla morte si appassionerà al surrealismo con Binet. Pirandello disseminò in tutte
le sue opere i diversi nuclei del suo pensiero, tornando spesso sugli stessi concetti e dandoceli per
frammenti. Come bene ha scritto G. Macchia “egli compone e scompone: mette un tassello in un punto, e
lo utilizza tale e quale in un altro. Costruisce, sembra soddisfatto, ma poi con gli stessi materiali, sbozzati e
diversamente collocati, ricomincia un ‘altra costruzione... Così frasi di Binet, di Séailles, di Blondel vengono
scaricate senza molti complimenti in pagine di un romanzo, in battute di commedie, anche famose. Ciò è
dovuto al carattere composito di tutta la produzione di Pirandello, fatta di pièces l’una legata all’altra in
vista di un ipotetico insieme, e da una continua volontà di sperimentare forme diverse, quasi a ritrovare
quella più aderente ad un’idea della vita, come un sarto di classe col suo modello”. La deformazione fisica è
tipica dell’atteggiamento umorista dell’autore. Saggio 1893 Arte e coscienza d’oggi, in questo saggio riflette
sul positivismo, in particolare riflette se la scienza ci può dare la chiave di lettura per conoscere tutto. Il Fu
Mattia Pascal viene pubblicato su rivista, comincia questa nuova tecnica, quella dell’umorismo. Nel 1901
pubblica l’Esclusa. Vi si narra la storia di Marta Aiala che, creduta ingiustamente adultera, viene cacciata di
casa dal marito. Dopo alcune peripezie la donna finisce con l’essere aiutata da un suo vecchio pretendente
e ne diviene l’amante. Il marito nel frattempo ha avuto modo di ricredersi e si è reso conto di aver
condannato la moglie senza possedere le prove della sua colpevolezza. Decide così di ritrovarla e le chiede
di tornare da lui. La donna, benché ora sia adultera davvero, tanto che dall’amante aspetta anche un figlio,
decide di ricostituire la sua prima famiglia. Confessa allora onestamente al marito la colpa che nel
frattempo ha commesso, ma egli la riprende ugualmente con sé. Nella forma del Fu Mattia Pascal rientra
anche l’aspetto burocratico. Nel 1908 Pirandello scrive il Saggio l’Umorismo dove mette a fuoco le teorie
elaborate sul Mattia Pascal, è un saggio diviso in due parti fra una distizione fra comico e umoristico:
l’autore comico fa una distinzione allontanandosi da tutto ciò che è la norma suscitando il riso, l’umorista
non si ferma a questo ma subentra nel momento in cui mi fa sentire il contrario, (il sentimento del
contrario), io dopo aver avvertito la situazione rido ma rifletto. C’è qualcosa che va oltre le apparenze.
Esempio: A una vecchia imbellettata “Il sentimento del contrario”. Vedo una vecchia signora, coi
capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile cosmetico, e poi tutta goffamente imbelletta e
parata d’abiti troppo giovanili per la sua età. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia
signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, in
un primo momento e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è
appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi
suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a truccarsi e ad apparire
così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna
che, parata così, nascondendo così le rughe e i capelli bianchi, riesca a trattenere a sé l’amore
del marito molto più giovanile di lei, ecco che io non poso più riderne come prima, perché
appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andare oltre a quel primo avvertimento, o
piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo
sentimento del contrario ( l’umorista non si accontenta di sorridere del contrario ma ci riflette
e trae conclusioni). Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umorista.
La deformazione che è un tratto che da diversità, nell’economia del romanzo mi fa vedere quello che sta
succedendo, mi fa andare oltre. “Maledetto sia Copernico”.