Sei sulla pagina 1di 11

LES LIAISONS DANGEREUSES

Aprendo il libro scritto da Pierre-Ambroise-François Choderlos De Laclos, Le relazioni pericolose, ci


troviamo davanti una copiosa raccolta di lettere (centosettantacinque in tutto) che numerosi personaggi
vissuti nella Parigi del Settecento si scambiano fra loro. Con la scusa di essere solamente il raccoglitore di
queste lettere, la figura del narratore, e insieme l’autore che si cela dietro di lui, rimangono estranei alla
vicenda ma si tratta, ovviamente, di un pretesto. Quello che ne risulta è un romanzo epistolare dove la voce
narrante è quella dei protagonisti delle vicende che raccontano le loro esperienze licenziose, le loro vite
cariche di corruzione, e che scoprono la loro emotività davanti al lettore in prima persona.       
I personaggi de Le relazioni pericolose, benché verosimili, sono invenzione dell’autore; De Laclos
immagina questi scambi di lettere, tenendosi lontano dalla vicenda e affermando di essere solamente un
redattore, ma le storie e i personaggi narrati sono una sua invenzione attuata con lo scopo di mettere in
mostra il cinismo, i giochi di potere e di seduzione che si nascondevano dietro la bella facciata della società
aristocratica di fine Settecento. Ci occuperemo di questo nel commento all’opera, basti ricordare, per ora,
che Le relazioni pericolose suscitò prevedibilmente un grande scandalo e che fu oggetto di censura per
svariati anni prima di essere riconosciuto come uno dei più bei romanzi scritti in quell’epoca in tutta
Europa.      

Trama

Il titolo è eloquente: le relazioni pericolose che intessono fra loro i protagonisti del romanzo li
condurranno ad una fine tragica.
La Marchesa di Merteuil, vedova e apparentemente rispettabile, e il Visconte di Valmont, noto libertino
che fa delle sue conquiste un punto di forza, sono legati da una perversa amicizia nata dalle ceneri di una
vecchia passione i cui segni sono ancora vivi nella marchesa. 
Offesa da un suo amante, monsieur Gercourt, la Marchesa di Mertueil decide di usare l’amico Visconte per
vendicarsi. Gencourt sta infatti per convolare a nozze con una giovane educanda appena uscita di convento,
Cecile De Volanges, e la Marchesa propone a Valmont di sedurre la ragazza e spingerla a tradire e umiliare
così il promesso sposo. Il Visconte non accetta all’inizio questo gioco: è troppo facile, per i suoi perversi
gusti, conquistare una ragazzina inesperta che avrebbe creduto alle più banali promesse e alle più facili
attenzioni; preferisce prede più degne di lui e della sua fame di seduzione. La sua attenzione è tutta per la
fredda Presidentessa De Tourvel, donna di alto rango, distaccata e restia alle attenzioni del Visconte.  

I piani della Marchesa cambiano davanti al rifiuto di Valmont e cerca quindi di avvicinare Cecile ad un
giovane dall’animo sentimentale e pacato, il cavaliere Danceny. Nel frattempo Valmont è presso sua zia, in
campagna, dove ha modo di restare in contatto con la Presidentessa e giocare la parte del pentito che vuole
redimersi dai vecchi peccati carnali per condurre una vita dignitosa e casta. La Presidentessa di Tourvel
non cede facilmente ai giochi mentali di Valmont che, nel frattempo, diviene intermediario fra Cecile e
Danceny che devono tenere nascosto il loro legame amoroso. In questo momento, però, Cecile cede a
Valmont (il quale ha deciso ormai di accettare la sfida iniziale della Marchesa), non riuscendo a resistere al
fascino della sua avvenenza e delle perversioni che nasconde, e si innamora di lui proprio come voleva
all’inizio la Marchesa di Mertueil. Non solo: ben presto anche la Presidentessa cede al Visconte che riesce
finalmente a possederla.   
Non potendo tenere più a freno la propria gelosia, a questo punto, la Marchesa impone al Visconte di
troncare le sue relazioni con le due donne ma il rapporto fra i due comincia a deteriorarsi, divenendo sempre
più morboso e malato e di qui a poco sfocerà in un tragico epilogo. Danceny, che ha scoperto dalla
Marchesa della relazione fra la sua amata Cecile e il Visconte, sfida a duello Valmont per salvare il suo
onore e lo uccide. Il Visconte di Valmont, prima di morire, è riuscito però a far avere a Danceny le lettere
della Marchesa: attraverso queste vengono scoperti gli intenti della donna e i suoi piani dietro ogni
relazione intessuta nel corso della storia dai protagonisti. Smascherata e, nel frattempo, ammalatasi e

sfigurata dal vaiolo, la Marchesa di Mertueil si ritira a vita convenutale (stessa sorte tocca alla giovane
Cecile). Lontana dalla società aristocratica e svergognata, muore poco dopo in convento.   

Personaggi

La Marchesa di Mertueil
Questa donna dell’alta aristocrazia francese, protagonista de Le relazioni pericolose, è vedova, intrattiene
relazioni con i più alti rappresentati della società francese secondo l’etichetta e i costumi del tempo, riceve i
suoi ospiti, li intrattiene con discorsi convenienti e pacati che mostrano un animo di nobildonna estranea ai
peccati. In realtà, sotto questa maschera che la Marchesa porta davanti al pubblico dell’alta società francese
si nasconde una donna maliziosa ai limiti della perfidia, amante del peccato, libertina, intimamente
innamorata di Valmont che era stato un suo vecchio amante. È lei a gestire le relazioni dei protagonisti
intessendo trame subdole che tornino a favore del suo perverso gusto di controllo.   

Il Visconte di Valmont
È notoriamente un seduttore avvezzo al peccato e alla lussuria, a differenza della Marchesa non ha
bisogno di nascondere con eccessivo zelo la sua natura perversa, a un uomo aitante e libertino come lui era
concessa una reputazione del genere cerca di nascondere il suo vero essere solo al fine di conquistare le sue
prede, facendo credere alla donna di essere cambiato e redento grazie all’amore che prova per lei.  

Il Cavaliere Danceny
Il giovane ragazzo romantico e idealista è uno dei personaggi che ne Le relazioni pericolose sono in buona
fede e oggetto delle macchinazioni della Marchesa e del Visconte.
Innamorato di Cecile crede ai grandi ideali che dominavano il tempo in cui è composto il romanzo:
l’onestà, l’onore, la fedeltà all’amata. Uccide Valmont in un duello e ha poi l’importante ruolo di portare la
trama al suo scioglimento svelando, attraverso le lettere ricevute dal Visconte, le trame ordite per tutto il
tempo dalla Marchesa.    

Cecile Volanges
È una giovane educanda di ottima famiglia appena uscita dal convento, sede primaria dell’educazione
femminile del tempo. La sua vicenda è circolare, esce dal convento all’inizio del romanzo e verrà rinchiusa
qui, di nuovo, alla fine delle vicende, dopo aver scoperto un mondo malizioso, aver ceduto alle tentazioni
carnali e ai giochi di potere dei personaggi che ha intorno e di chi credeva di potersi fidare. 

La Presidentessa di Tourvel
Questa donna non ha nessuna intenzione di cedere alle lusinghe di Valmont. È l’incarnazione della donna
restia, rigida, incentrata sul ruolo che ricopre e sull’immagine che ha di sé la società circostante. Valmont è
attratto proprio da questo suo essere ritrosa e inaccessibile e alla fine riuscirà ad averla e consumare con lei
il tanto atteso rapporto carnale. 

Commento all’opera

Dopo aver letto Le relazioni pericolose di De Laclos è facile intuire come abbia turbato gli animi della
borghesia e della nobiltà parigina del tempo. L’autore non mette in scena personaggi remoti vissuti in
epoche remote, ma attanti dedotti dalla comune vita parigina dell’epoca, chiunque poteva riconoscersi,
nell’alta società, nei personaggi e negli ambienti descritti nelle licenziose lettere che De Laclos ha l’ardire di
scrivere e pubblicare. È ovvio che la società si ritenga offesa da questa interpretazione cinica e lussuriosa
che l’autore ne dà.   

Ricordiamo che, oltre alla suscettibilità di ogni società quando si tentino di svelare i suoi retroscena torbidi,
ci troviamo nel Settecento, l’Età dei Lumi, il tempo in cui la società francese, più di ogni altra, era convinta
di essere la rappresentazione delle più alte vette del progresso civile e sociale: non si poteva accettare una
critica aperta alla società, che rappresentava il culmine dell’evoluzione intellettiva umana, come quella
contenuta ne Le relazioni pericolose.   
De Laclos ebbe molti problemi in seguito alla pubblicazione del romanzo Le relazioni pericolose, che
venne immediatamente censurato, ma in realtà l’autore non è il seduttore smaliziato che traspare dalle sue
carte. Era un uomo timido, fortemente innamorato di sua moglie alla quale scriveva e pensava
continuamente durante i viaggi che la vita militare gli imponeva. Quello che vuol fare con Le relazioni
pericolose è proprio educare, dissuadere dal condurre una vita tanto libertina e peccaminosa perché la
sorte, a condurre una vita così dissipata, è segnata e ci sarà solo morte e reclusione. 

Libertinismo

Libertinismo. Il termine “libertinismo” aveva originariamente significato, a partire dal tardo


rinascimento, un atteggiamento di pensiero: il libertino era allora quello che più tardi si sarebbe chiamato il
“libero pensatore”, cioè colui che rifiutava, innanzi tutto, qualsiasi ortodossia religiosa. Ma poiché chi pensa
liberamente non può non mettere in discussione anche le norme morali e poiché, d’altra parte, rispondeva a
una condizione diffusa, oltre che a un preciso intento propagandistico, la tesi che il deista o l’ateo fosse
anche un individuo immorale, con l’andare del tempo e soprattutto nel corso del XVIII secolo il termine
libertinismo acquista definitivamente il significato di dissipazione morale, più particolarmente in ambito
erotico. Sembra che a tale evoluzione vada parallela anche un’evoluzione dei costumi sessuali, che
tenderebbero a emanciparsi.
È insufficiente la documentazione relativa alla vita sessuale delle grandi masse popolari, urbane o contadine,
mentre è storicamente attestata in Francia – soprattutto a partire dall’età della reggenza – l’esistenza negli
strati sociali più elevati di circoli raffinati, che talvolta non disdegnavano di giustificare il loro edonismo con
una miscredenza più o meno apertamente dichiarata e con la critica dei “pregiudizi” morali o religiosi.
Donde il problema: fino a che punto il libertinismo, nel senso moderno della parola, è stato un positivo
processo di liberazione sessuale, che realizza, almeno parzialmente, le mete che si riprometteva in ogni
ambito il pensiero razionalista e laico, e fino a che punto, invece, è stato l’estrema degenerazione di
un’aristocrazia ormai socialmente parassitaria e corrotta?

Il romanzo libertino. Il romanzo erotico – libertino è esemplarmente rappresentato dall’opera di un


discusso personaggio, il Marchese de Sade. Teorico del piacere totale svincolato da ogni norma etica (e per
questo incarcerato più volte e per molti anni), Sade è estraneo ai presupposti fondamentali
dell’Illuminismo: non crede né al progresso, né alla bontà naturale dell’uomo, anzi per lui la natura è
essenzialmente maligna. Una concezione del piacere come violazione, oltre che come violenza:
trasgressione ludica dei divieti sociali e della stessa normalità dei comportamenti, godimento del male e
della sofferenza dell’altro, reso oggetto e vittima: sadismo, appunto, come lucida follia.

Il romanzo nel 1700

A partire dal ‘700 il romanzo è il genere letterario più diffuso.


Questo successo si deve al fatto che il romanzo è un genere indipendente, non soggetto a particolari regole,
quindi si adatta a qualsiasi argomento. Inoltre usa tutti i linguaggi, che vanno dal gergo popolare alla
lingua tecnica, con l’ovvio risultato di fare presa su un qualsiasi tipo di lettore.
Ma soprattutto il romanzo è un genere imposto e voluto dalla nuova cultura borghese illuminista, infatti è
proprio l’intellettuale illuminista il nuovo protagonista del secolo. La borghesia detiene il potere economico
e cerca la propria affermazione sociale e politica, rivendicando gli ideali illuministici.

Gli stessi grandi esponenti del pensiero illuminista, Rousseau, Voltaire e Diderot sono autori di romanzi
e le loro opere sono il mezzo per diffondere idee e opinioni, per discutere e esaminare problemi sociali, per
indagare nella psiche umana.
I personaggi e le situazioni, anche se insoliti o fuori dal comune, sono sempre concreti e realistici. Con loro
vengono esaltate le virtù come l’intraprendenza, l’iniziativa individuale e la capacità di lottare per
migliorare la propria condizione sociale. Le vicende sono spesso presentate come esperienze personali,
vissute e autentiche, infatti si usa spesso la narrazione in prima persona. Il linguaggio è vivo, semplice,
prevalentemente di uso comune.

Tipologie di romanzo

Le principali tipologie di romanzo moderno:

• Romanzo di avventura
Narra vicende avventurose che possono esser più o meno inverosimili ma che comunque non fanno
parte della quotidianità, come viaggi o esplorazioni, ricerche di tesori, naufragi, sfide…

• Romanzo di formazione
Narra il processo di crescita e di maturazione di un giovane che si trova in circostanze di vita difficili
e poi superate tutte le difficoltà si inserisce con dignità nel mondo degli adulti. Il più importante è
“Gli anni di noviziato di Hester”

• Romanzo sentimentale
Analizza molto gli stati d’animo dei personaggi, si usa il metodo della scrittura epistolare (mediante
uno scambio di lettere), “Le relazioni pericolose”

• Romanzo nero o gotico


Narra storie fantastiche, notturne, ambientate tra le rovine di castelli medioevali.

• Romanzo filosofico
Narra storie spiritose da cui l’autore trae spunto per esprimere la propria concezione del mondo

• Romanzo libertino
Il tema principale è la libertà sessuale. “Le relazioni pericolose”

Commento del Manuale:

Pp. 86-96
Il romanzo francese nasce sul modello di quello inglese. Modelli—> Fielding e Richardon, con Pamela che
colpisce l’attenzione di molti letterati francesi: Diderot, Rousseau…
Inaugura il romanzo francese Lesagne con il Diable Boiteux—> satira della società parigina e Gil Blas de
Santillane—> legato romanzo picaresco ( una narrazione apparentemente autobiografica, fatta in prima
persona e in cui il fittizio protagonista descrive le proprie avventure dalla nascita alla maturità. L'eroe è una
persona di bassa estrazione sociale, generalmente un orfano nato da genitori ignoti e abbandonato a se
stesso in un mondo ostile).

Altro autore chiave è Abbé Prévost con Histoire du chevalier De Grieux et de Manon Léscaut. Il romanzo è
un inno alla passione ma si risolve nei divieti pronunciati dalla ragione, alla vita saggia e regolata.la passione











viene vista come caduta verticale, è frivolezza e fatuità, tormento e inquietudine.la passione è la ragione
stessa dell’infelicità. Le cinque sequenze del romanzo passano dalla felicità alla tristezza.

Altro romanzo celebre e più amaro di Manon è Égarements du coeurs et de l’esprit. Qui rimane l'immagine
della maschera e la belle inconnu rimane tale. Ritorna l'idea di Marivaux cioè la sublimazione dell'eros che
è la volontà di far tacere il proprio senso di colpa.

Romanzo simbolo dell’epoca è Les liaisons dangereuses di Choderlos De Laclos pubblicato nel 1782. Qui
mancano del tutto sia frivolezza che sentimentalismo. Il tono è impassibile, austero. Valmont è il libertino
seducente e ricco, frequentatore di salotti, amante delle difficoltà. Frequenta la Présidente de Tourvel solo
per capriccio e per la soddisfazione di far crollare la sua alta morale religiosa. Il personaggio centrale è la
Marquise de Merteuil a cui Valmont in via le sue lettere.è una creatura diabolica che nasconde una vita
dissoluta sotto una maschera devota, ghiotta di intrighi, macchinatrice, amante e amica di Valmont, lo fa
spesso strumento delle sue fantasie e lo incarica di compromettere Cecile de Volanges, appena uscita dal
convento, per vendicarsi del suo ex amante. Valmont riesce a avere una liaison con la ragazza e la ingravida
pure. La Merteuil la fa abortire. Alo stesso tempo Valmont riesce a sedurre la Tourvel, ma questo fa
ingelosire la Merteuil che gli da un ultimatum (o lei o l’altra). Valmont lascia la Tourvel, lei muore di chagrin
e intanto la Merteuil non rispetta la promessa fatta a Valmont e svela al fidanzato di Cécile che Valmont è
stato suo amante. Danceny lo sfida a duello e Valmont muore. La Merteuil si ammala, viene sfigurata dalla
malattia, si ritira in campagna e perde tutti i soldi e la villa, Danceny lascia perdere Cécile e la Merteuil (di
cui era diventato l’amante), ma prima pubblica tutte le lettere tra lei e Valmont come vendetta (aveva
scoperto che era stata lei ad architettare tutto), Cècile torna in convento, la madre di Cècile è disperata dalla
scelta della figlia. Ê la Merteuil l’incarnazione del male, Valmont solo il suo agente. Il finale dell’opera
rappresenta il pessimismo dell’autore nei confronti della società: il mal esiste e trionfa facilmente grazie alla
sua fascination. Valmont infatti vuole trionfare con i suoi mezzi razionali e le sue azioni sono sempre il
risultato dei suoi principi: se l’intento fosse onesto, sarebbe un modello di comportamento. Nelle sue lettere
è spesso usato un lessico quasi militare, con riferimenti culturali e un linguaggio preciso, tecnico, quasi
militare.
Alla fine dell’opera il vero sconfitto è solo Valmont che forse era riuscito a trovare davvero l’amore,
nonostante non sia facile capirlo data la freddezza del linguaggio epistolare.

Altro esponente del romanzo del 700 è Saint-Pierre, autore di Paul et Virginie (1788) che utilizzò molto
l’aspetto esotico nella narrazione. Il romanzo si conclude male, con un’immagine molto in voga all’epoca, il
naufragio come simbolo dell’affondamento di ogni speranza.

Vi è infine il Marchese De Sade, che ebbe molto successo per i temi trattati e per lo scandalo che produsse
nonostante non abbia dato un contributo spiccato alla letteratura del tempo. Propone infatti un’esaltazione
del crimine, delle passioni, i quanto afferma che l’uomo segue le orme della natura che è malvagia. Opere
più celebri: Justine e Les 120 Jours de Sodome.

La letteratura settecentesca suscita diverse reazioni: da un lato diverte per le avventure, viene ammirata per
la lucida critica e l’ironica intelligenza, dall’altro suscita irritazione per il limite umano che fa emergere.
L’amore è perlopiù asservito per l’ambizione e l’interesse, è un frivolo gioco, un diletto epidermico.
Nel Paysan Parvenu di Marivaux l’eroe considera come raffinamento la propria degradazione. Il senso di
colpa crea la sublimazione (elevazione) affettiva. Il sentimento è l’alibi della sua cattiva coscienza.

Il tema femminile del secolo è la coquetterie, l’amore non ha più significato, tutto è frivolo. Qui sta lo scopo
di questa letteratura, far riflettere il lettore su cosa sia giusto fare e pensare alla lettura di una società così
priva di valori.
L’uomo del 700 infatti celebra la ragione, ma poi nasconde oscuri timori. Rifiuta le passioni perchè le
reputa sgomento e teme di venirne sopraffatto.

In questa narrativa è centrale anche il tema della perversione a cui sono indotti i personaggi femminili.
Mentre in realtà la donna settecentesca era sveglia e aveva potere all’interno dei salotti, nei romanzi invece
viene descritta come debole, innocente e vittima (come in Richardson, in Sade e perfino in Manzoni). La
donna può però anche decidere di essere l’oggetto delle piaghe maschili perché non si lascia demêler. Tale
comportamento celebra la superiorità femminile, vicino a lei in questo caso l’uomo è sprovveduto, oppure
libertino, mascherando così la sua sensibilità. Terzo stereotipo settecentesco è quello della donna che
utilizza la virtù com arma. É il caso della Tourvel.
Nonostante ciò per tutti i personaggi delle opere di questo secolo vi è il tragico abisso che separa sogno e
realtà, l’ansia dell’assoluto che desiderano e che il reale sopprime.

B)
RÉSUMÉ

Choderlos de Laclos fait publier ce roman épistolaire en 1782. “Les liaisons dangereuses” sont une oeuvre
majeure de cette époque, portant à son sommet la forme épistolaire. Dans un contexte d’affrontement entre
puritanisme et libertinage, l’auteur a tenté de démontrer au libertin que cette voie est sans issue (résultat).
Le vicomte de Valmont et la marquise de Merteuil sont deux libertins dans les liaisons dangereuses qui
cachent leur complicité aux yeux de tous en ne communiquant que par correspondance. Ils y échangent
leurs exploits d’alcôves.

Le Vicomte s’amuse à mener ses conquêtes à leur perte et la marquise venge son sexe auprès des hommes.
Le premier finira par perdre la vie dans un duel, désespéré d’avoir déshonoré sa dernière victime, dont il
était finalement tombé amoureux. La deuxième perdra sa réputation et sa fortune dans un procès, ainsi que
sa féminité dans une maladie.

Résumé du roman Les liaisons dangereuses


Le roman épistolaire de Choderlos de Laclos dépeint au travers de 170 lettres la corruption morale et la
décadence de l’aristocratie à la fin du 18ème siècle, dans la France pré-révolutionnaire.
La marquise de Merteuil, une des protagonistes des liaisons dangereuses, a un compte à régler avec le comte
de Gercourt, qui l’a abandonnée pour une autre femme. Elle cherche un moyen de l’humilier. Le comte
s’apprête à épouser la jeune Cécile de Volanges, dont la mère vient tout juste de la faire sortir du couvent. Si
Cécile pouvait être déshonorée avant le mariage ! La marquise de Merteuil élabore alors un plan
machiavélique pour assouvir sa vengeance. A cette fin, elle sollicite l’aide d’un de ses amis, le vicomte de
Valmont, dont le passe-temps célèbre consiste à multiplier les conquêtes.
Mais de Valmont est déterminé à séduire la vertueuse Madame de Tourvel, connue pour sa piété et la fidélité
conjugale, alors que Monsieur de Tourvel, magistrat, est absent pour les besoins d’une affaire judiciaire. Le
vicomte de Valmont a trouvé en Madame de Tourvel le défi ultime, qui lui apporterait un trophée unique
pour compléter sa liste déjà longue. Suite du résumé du roman de Laclos…
Madame de Merteuil des Liaisons dangereuses devient la confidente de Cécile et encourage son amour pour
son professeur de musique le chevalier Danceny. Merteuil et Valmont font mine de vouloir aider les amants
afin de gagner leur confiance, et pouvoir les utiliser plus tard à leurs propres fins.
Merteuil suggère au vicomte de séduire Cécile afin d’obtenir sa revanche sur le futur mari de celle-ci.
Valmont refuse, trouvant la tâche trop facile, et préférant se consacrer à séduire Mme de Tourvel. Madame
de Merteuil promet à Valmont de passer une nuit avec lui s’il réussit à séduire Madame de Tourvel et à lui en
fournir la preuve écrite.
Le vicomte de Valmont, un des personnages des liaisons dangereuses, s’attend à un succès rapide, mais
séduire sa victime ne s’avère pas aussi facile qu’avec ses autres conquêtes. Mais il découvre que la Madame
de Volanges a écrit à Madame de Tourvel au sujet de sa mauvaise réputation. C’est alors que Valmont se
décide à aider la marquise et de séduire Cécile de Volanges.

Madame de Merteuil révèle à Madame de Volanges la correspondance secrète de Danceny et de sa fille.


Madame de Volanges, voulant s’assurer que le mariage prévu avec le comte de Gercourt aura bien lieu,
ferme alors sa porte à Danceny et emmène Cécile chez Madame de Rosemonde.
C’est l’occasion qu’attendait Valmont pour les suivre et devenir l’intermédiaire entre les deux amoureux.
Danceny demande à Cécile de donner la clé de sa chambre à Valmont afin que celui-ci puisse y entrer en
toute discrétion. C’est ainsi que, le soir même, Valmont fait la conquête de Cécile.

Pour continuer le résumé des Liaisons dangereuses… De son côté, Madame de Tourvel, qui est sur le point
de succomber, prend la fuite. Elle est en proie aux pires tourments et s’interdit de lire les lettres que
Valmont lui envoie. Pour la reconquérir, il obtient un rendez-vous avec elle par l’intermédiaire de son
confesseur. Une fois devant elle, il adopte le rôle du libertin repenti sur le point de se convertir.

Des rebondissements (colpi di scena) dans le résumé du livre de Choderlos de Laclos


La marquise de Merteuil prend Danceny pour amant, au grand dam de Valmont qui tente de rapprocher
Cécile de celui-ci. La tension entre les deux libertins ne cesse de croitre.
Dans ce passage des Liaisons dangereuses, Valmont annonce triomphalement à la Madame de Merteuil sa
victoire sur Madame de Tourvel, mais la marquise, se doutant qu’il est épris (infatuato)de sa victime, refuse
d’honorer sa promesse tant qu’il n’a pas rompu. Ainsi, de passionnément amoureuse, Madame de Tourvel
est plongée dans le plus noir désespoir lorsqu’elle reçoit de son amant une lettre de rupture écrite par la
marquise.
Merteuil révèle à Danceny que Valmont a séduit Cécile. Danceny et Valmont se battent en duel, et Valmont
est mortellement blessé. Avant de mourir, il se réconcilie avec Danceny, lui donnant des lettres prouvant
l’implication de Madame de Merteuil. Ces lettres sont suffisantes pour ruiner sa réputation et elle s’enfuit à
la campagne, où elle contracte la variole.
Pour conclure ce résumé des liaisons dangereuses, son visage est marqué de façon permanente et elle est
rendue aveugle d’un œil, si bien qu’elle perd son plus grand atout (risorsa): sa beauté. Mais les innocents
souffrent bien plus de ses manoeuvres: apprenant la mort de Valmont, Madame de Tourvel succombe à une
fièvre et meurt, tandis que Cécile retourne au couvent.

ANALYSE

Publié en 1782 et écrit par Choderlos de Laclos, les Liaisons Dangereuses constituent une œuvre majeure
du XVIIIème siècle, unique en la matière, puisqu’il s’agit d’un romain épistolaire (l’intrigue se construit et
se déroule au fur et à mesure de lettres que s’envoient les différents protagonistes). Cette œuvre, qui est une
source de réflexion sur de nombreux sujets délicats, fut l’objet de nombreuses adaptations
cinématographiques.

Le roman épistolaire
L’intrigue met en scène deux principaux personnages, la marquise de Merteuil et le comte de Valmont, qui
seront tous deux les bourreaux (carnefici) des autres personnages, qu’il s’agisse de Madame de Tourvel, le
chevalier Danceny ou bien la jeune Cécile de Volanges.

L’élément majeur de cette œuvre littéraire est le fait que ce soit un roman épistolaire : l’échange de lettres
entre les protagonistes créé une certaine proximité avec lecteur, lui donnant l’impression qu’il s’agit de
témoignages authentiques. Chaque personnage est laissé à l’appréciation (valutazione) du lecteur, qui va
prendre part, ou non, aux différentes actions. Ce type d’écriture est particulièrement novateur pour
l’époque, dans un contexte où les Lumières placent l’homme au centre des préoccupations : ici, pas de
narrateur, rien que des lettres, signées (ce qui est à nouveau gage d’authenticité).
On assiste donc à un entrelacement des différents protagonistes : entre dominants et dominés, il n’y a qu’un
pas. Ce sont les forts contre les faibles, les plus séducteurs contre les plus pieux, l’expérience contre la

jeunesse, les hommes contre les femmes. Ce roman épistolaire est donc l’occasion de constater un certain
nombre de dualismes, d’analyser les relations de pouvoirs entre les différents personnages.

Des notions récurrentes : le libertinage, la morale, la vengeance


A la lecture de cette œuvre, trois grandes notions en découlent : le libertinage d’abord, auquel nous
pourrions ajouter l’idée de passion (particulièrement prégnante dans les lettres, notamment celles de
Madame de Tourvel, qui cherche à lutter désespérément contre ses envies).

L’autre notion importante serait celle de la morale, puisque c’est toute la visée de l’œuvre : Choderlos de
Laclos, au travers de cette œuvre, décrit non seulement les mœurs de l’époque, mais aussi les condamne, au
vu de la fin tragique des différents personnages. Toujours concernant la morale, on retrouve beaucoup
l’aspect religieux, ce qui créé un véritable décalage avec les manipulations et les mensonges des deux
libertins. On voit s’opposer le mensonge à la vérité, les passions à la raison de l’esprit.
Enfin, l’idée de vengeance est plutôt récurrente, notamment lorsqu’il s’agit de Madame de Merteuil, femme
mûre, expérimentée, qui cherche à montrer le pouvoir du sexe dit faible sur les hommes en matière de
séduction. Cette dernière considère toute entreprise de séduction comme étant une « guerre », l’amour
étant une « bataille », que seule une personne peut remporter. L’idée de vengeance est directement reliée à
celle d’amour : c’est à ses dépens que chaque personnage va en apprendre sur ses véritables motivations et
sentiments.
Ce roman s’apparente donc à un jeu de séduction, opposant les libertins à leurs « victimes », puisque ces
mêmes personnages sont non seulement victimes des libertins (incarnés par Merteuil et Valmont) mais aussi
de leurs propres pulsions (Madame de Tourvel, Cécile de Volanges qui « bénéficie » de cours particuliers,
donnés par Valmont).

Le jeu des masques/rôles : la société est un théâtre


Ce jeu entre les personnages est d’autant plus prégnant dans les adaptations cinématographiques, puisque
l’on se représente mieux les interactions, les échanges implicites (avec les regards notamment). Le jeu de
rôles reprend cette opposition dominants/dominés que nous évoquions un peu plus haut : les « maîtres du
jeu », qui sont Merteuil et Valmont, sont en fait à la fin ceux qui en pâtissent, ceux qui souffrent, Valmont
d’avoir torturé Madame de Tourvel puis d’avoir été blessé mortellement lors d’un duel, et Merteuil, d’avoir
perdu sa réputation en société en plus d’avoir été défigurée par la petite vérole.

Il est important de relier à ce jeu de masques, de rôles, la notion de secret : en effet, les lettres ont un
caractère tout à fait personnel, malgré tout, elles peuvent être lues par n’importe qui, tout comme Madame
de Volanges qui s’approprie le courrier que s’envoie sa fille et le chevalier Danceny, ou bien tout comme
Valmont qui parvient à lire le courrier de Madame de Tourvel. Si le secret est révélé, alors les jeux n’ont plus
lieu d’être : c’est ce qui arrive à la fin, lorsque la correspondance entre Valmont et Merteuil est révélée. Il
s’agit là d’une notion prédominante.
Enfin, l’évocation des lieux publics se fait à diverses reprises, comme le théâtre « là où il faut être vu », c’est
d’ailleurs là que les gens se regardent, voire même s’observent. Le final de l’adaptation cinématographique
de Stephen Frears (1988) est d’ailleurs tout à fait révélateur : en société, tout n’est question que
d’apparences (image et réputation à assurer dans les lieux de rencontres) et donc de secrets.
Au final, l’amour est un jeu auquel tout le monde perd, jusqu’à en mourir. De même, le roman, écrit sous
forme de lettres, permet au lecteur d’apprécier toute la saveur des différentes interventions, d’apprécier
l’ironie des situations, d’apprécier toute l’envergure et toute la majesté des personnages, qu’ils soient
libertins ou victimes. La stratégie fonctionne à merveille, puisqu’elle amène le lecteur à s’identifier et à
prendre part à l’intrigue : d’ailleurs, chaque lettre constitue un témoignage relativement subjectif, puisqu’il
émane des personnages eux-mêmes. Le lecteur est donc contraint d’être sans cesse sur ses gardes, jusqu’au
dénouement final (mort de Valmont, destruction de la réputation de Merteuil).

PERSONNAGES

La marquise de Merteuil
Il convient de préciser que le protagoniste principal de ce roman épistolaire est sans aucun doute la
marquise de Merteuil, seule survivante à la fin du récit. C’est une véritable caricature de l’aristocrate
libertine. Elle représente la femme sous toutes ses splendeurs à l’époque de Louis 15. Effectivement, elle
s’est instruite seule afin d’être cultivée et intelligente.
Dans sa propre éducation, elle a intégré la maîtrise des passions. Elle est donc capable de contrôler et
manipuler les autres mais aussi de ne pas se laisser dépasser par ses émotions. Elle sait les refouler afin
d’obtenir ce qu’elle veut, et cela quel qu’en soit le prix. Ce rôle est profond. La marquise de Merteuil
partage sa capacité à ravaler ses larmes et à ne pas se laisser influencer par ses sentiments.
Elle avoue que c’est un véritable apprentissage qui nécessite beaucoup de volonté. Il convient de préciser
que ce personnage a fait évoluer les mœurs tant en choquant la société. En effet, ce type d’attitude était
jusque là consacrée aux hommes. Cette supériorité aussi bien intellectuelle que physique a su choquer. De
plus, la marquise de Merteuil est également très sûre d’elle, un trait de caractère qui était jusqu’alors réservé
aux hommes.
Cette assurance, dans les liaisons dangereuses, se manifeste principalement en ce qui concerne la nécessité
d’avoir le dessus sur les autres. Ainsi, elle constitue le personnage ayant le plus de pouvoir durant tout le
long du roman. Il est primordial d’assister à sa déchéance afin de mettre en avant les valeurs. La moralité est
finalement préservée à travers la déchéance de ce personnage.

La présidente de Tourvel
La Présidente du livre de Laclos représente la femme parfaite. Il est vrai que sa vie ne fait pas l’objet de
beaucoup de précisions mais même si on en apprend peu sur ses goûts et son éducation, elle constitue sans
aucun doute la vertu. Elle est également assimilée à un certain idéal bourgeois. Elle fait preuve de sensibilité
et sincérité. Chacun de ses actes prouve son honnêteté. Effectivement, elle va jusqu’à faire preuve de
sacrifice juste pour pouvoir venir au secours du vicomte, homme dont elle tombée amoureuse.

Le personnage du vicomte de Valmont


Ce personnage représente un vrai Don Juan. Il ne ressent aucune culpabilité ni scrupules. C’est un véritable
manipulateur, faisant preuve d’hypocrisie, de méchanceté et même de cruauté. Il ne croit pas en dieu et va
jusqu’à le blasphémer. En effet, pour vanter ses exploits sexuels, il utilise des termes religieux. Ce vrai
libertin ne se laisse porté ni par la sensualité ni par l’amour. Dans un passage important du roman, il expose
sa propre philosophie.
Il va néanmoins se faire prendre à son propre jeu et être puni de ses actes malveillants. Il tombe dans son jeu
de séduction et devient amoureux de Tourvel. Cet amour, naît sous l’immoralité, va mener à sa propre perte.

Le personnage de Cécile de Volanges


Cécile de Volanges va incarner à la perfection la naïveté, la jeunesse fraîche et sensuelle. Elle est jolie mais
simplement physiquement. Effectivement, elle ne fait pas preuve de qualités d’un point de vu intellectuel.
Elle n’a pas particulièrement de principe, ni de volonté. Ce personnage va très bien montrer l’innocence
que peuvent avoir les jeunes femmes du couvent.
Elle n’a jamais été confronté aux problèmes de la vie et de la société, elle est donc facilement corruptible.
Elle va d’ailleurs facilement tomber dans la débauche et ce sera un jeu d’enfant pour Valmont de la séduire.
A travers ce personnage, Chaderlos de Laclos a tout simplement voulu montrer comment la société va
pouvoir pervertir l’innocence d’une femme.

Le pouvoir de la lettre

Le rôle de la lettre dans le récit de Choderlos de Laclos

La lettre va montrer la perversion de la correspondance. En effet, la fin, c’est une preuve de diffamation
envers la marquise. Elle peut également être interceptée, c’est le cas de celle rédigée par Tourvel pour
Valmont. Elle peut également servir de piège. Lorsque Tourvel refuse de recevoir les lettre de Valmont, il
décide d’imiter l’écriture de son époux afin qu’elle les ouvre.
La lettre a donc un outil d’action. Elle peut être assimilée à une véritable arme. C’est également un outil
d’analyse et d’information. Elle permet aux personnages de procéder à une certaine introspection et prouve
l’existence sociale.

La puissance du genre épistolaire


Le roman épistolaire va permettre d’obtenir différents points de vue, notamment grâce à l’absence de
narrateur. Ainsi, une même action sera racontée par différents personnages, ce qui est intéressant pour le
lecteur. Il est mesure de cerner le personnage et peut savoir quand celui-ci fait preuve d’hypocrisie. C’est
ainsi le cas de la scène où Valmont et Cecile ont une relation.
Les deux personnages vont raconter cette même nuit à Merteuil. La scène des carrosses de Valmont est
également reprise par de nombreux personnages (Tourvel, Valmont,…). Enfin, c’est également le cas de
l’épisode ou Valmont joue le bienfaiteur auprès des pauvres, qui est raconté par Tourvel à Volanges et par
Valmont à Merteuil. De plus, le lecteur a l’impression de s’immiscer dans la vie des personnages en lisant
des lettres, qui sont censées être personnelles.
Il est vrai que le lecteur va pouvoir en savoir plus sur chaque personnage et sur sa sincérité. Il devient
spectateur des dissimulations et des apparences. Il devient confident puisqu’il connait la vérité et les
manigances. Ainsi, il va s’en dire que le lecteur devient important mais va se sentir complice. Il est certain
que le genre épistolaire permet au lecteur de toujours être dans l’action.

Il ne va pas se lasser, d’autant plus que chaque personnage a sa propre façon d’écrire, avec son propre
champ lexical. Lors de la rédaction du roman, le genre épistolaire est à son apogée. La particularité de
Laclos est d’avoir associer une succession de lettre avec une intrigue tragique bien montée. En effet, chaque
lettre fait avancée l’histoire.
Il est certain que les lettres ont un sens réfléchi. Leur ordre est de tout importance. Le sens dramatique est
préservé. Ainsi, même si parfois, le lecteur est complice, il arrive que ce soit l’inverse. Par moment, il
apprend a postériori la manipulation et s’est fait piégé au même titre que les protagonistes. Ces jeux de
contraste maintiennent le lecteur dans l’intrigue.

C’est le cas par exemple des lettres successives de Cecile et de Merteuil, qui vont être complétement
opposées. L’une expose sa naïveté tandis que l’autre parle de son art de dissimuler. Dès le début ce
contraste est mis en avant avec la lettre plate de Cecile suivi de la lettre profonde et réfléchie de la marquise.
De plus, la forme et le fond sont en parfaite adéquation.
Effectivement, le libertin va tout simplement manigancer à distance. La lettre offre un véritable pouvoir
même si celui ci est à distance. Par exemple, Merteuil parvient à tout gérer et contrôler par lettre. Valmont
va quant à lui écrire à Danceny pour avoir la clé de la chambre de la jeune Volanges, au lieu d’aller
directement lui parler.
En ce qui concerne la distribution des lettres, on peut s’apercevoir qu’au tout début du roman, il existe deux
intrigues. Par conséquent, certaines lettres sont exclusives mais par la suite, on se rend compte que les deux
se rejoignent. Ainsi, il faut tout de même noter que dans l’incipit, Danceny n’écrit pas à Rosemonde, ni à
Merteuil et Cécile n’écrit pas à Valmont.
Il convient d’ajouter que six personnages sont des correspondants importants : Rosemonde, Mme de
Volanges, sa fille Cécile, Tourvel, Merteuil et bien sûr Valmont. On peut remarquer 5 correspondants
secondaires. Ajoutons que, bien que la marquise soit le personnage principal des Liaisons Dangereuses, ce
n’est pas elle qui a écrit le plus de lettre. Cependant, ses lettres ont tellement de puissance que l’on
comprend rapidement son poids dans l’intrigue.

-LINK: https://www.lepetitlecteur.fr/?s=les+liaisons+dangereuses

Potrebbero piacerti anche