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FILOLOGIA GERMANICA

1)-LINGUE NORDICHE:Islandese (dal norreno, è la più conservativa), Feroese (lingua uff delle isole Faer
Oer con danese), Norvegese (evolve da norreno, ma cambiamenti profondi perché in Norvegia era imposto
danese fino 1848, quando viene creata lingua Nynorsk), svedese (molti prestiti dal basso tedesco come
danese, ma sv più conservativo)

-LINGUE GERMANICO OCCIDENTALE:Nederlandese (fiammingo, Olanda + Belgio), olandese


(Olanda, su di lei base del nederlandese)

-LINGUE GERMANICHE MODERNE NEL PANORAMA INDOEUROPEO: Tedesco moderno (diffuso


grazie a riforma protestante e Lutero, ha dialetti ed è parlato anche in Pensylvania), Jiddish (deriva da alto
tedesco medio ed è parlato da comunità israelita e ha alfabeto ebraico), inglese moderno (prestiti da francese
e ling. Scandinave, SVO, morfemi flessivi, lingua franca, molte varietà)e Afrikaans—> derivano da fasi
antiche di varietà germaniche; prime attestazioni II sec dC con iscrizioni runiche. Non c’è lingua madre
come per lingue neolatine, ma è stata ricostruita da studiosi; non tutte lingue antiche hanno continuità nella
modernità es: gotico.
-Possono essere raggruppate in sottogruppi—>

-ULTERIORE SUDDIVISIONE LINGUE GERMANICHE: germanico occidentale è il più numeroso,


suddivisione con denominazioni Tacito= Ingevoni (Frisoni, Sassoni, Anglosassoni e Franchi= germani del
nord= zona nord occ), Ermioni (zona Elba, da loro nascono Longobardi, Bavaresi, Alemanni; isoglosse
SMC), Istevoni (Franchi, SMC parziale)—> corrispondono a 3 leghe di culto

-METODO STORICO COMPARATIVO: primi lavori su lingue indoeuropee, tutto comincia con scoperta
Sanscrito (somiglia a lingue europee antiche) interesse per somiglianze tra lingue con ipotesi lingua
comune (1700)
-Schlegel: grammatica comparata diventa strumento storico, per scoprire relazioni tra lingue a livello
grammaticale e lessicale (ma metodo rigoroso è di Bopp per i morfemi)
-Rask: identifica mutamento fonetico regolare nelle lingue germaniche grazie a comparazioni tra antico
islandese, latino e grec, secondo lui se 2 lingue hanno mutamenti fonetici regolare sono imparentate—>
individua PMC (poi formulata da Grimm)
-Grimm: raccolta fiabe e racconti popolari e Deutsche Grammatik, storia della lingua tedesca e dizionario
etimologico tedesco. Porta avanti teoria Rask e indaga su correlazione tra lingue germaniche e quelle
dell’alto tedesco. Metafonia (umlaut) modificazione vocale radice causa desinenza è la spiegazione dei
plurali irregolari foot—> feet. Formula PMC
-Schleicher: chiarifica rapporti originaria e derivata (indoeuropeo-sanscrito); introduce tecnica:
ricostruendo suoni, morfemi e parole della lingua originaria, introduzione asterisco per lingue o forme non
riconosciute, introduce albero genealogico per spiegare discendenza tra lingue
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-INNOVAZIONE CONDIVISA: tratto linguistico innovativo rispetto alla protolingua presente nelle lingue
figlie. Si assume che innovazione condivisa abbia avuto origine da lingue figlie che poi ne hanno genererete
altre.
-TEORIA ALBERO GENEALOGICO: troppo schematica, cattura solo rapporti verticali; ma possono
esserci rami anche tra lingue separate (Schleicher)
-TEORIA ONDE DI SCHMIDT: critica albero di Schleicher, tra le lingue vi sono contatti —> metafora
sasso nell’acqua. Confini dei fenomeni si possono definire attraverso ISOGLOSSE, no differenze nette ma
aree di transizione

2-3)-GERMANICO COMUNE: ricostruzione da caratteristiche comuni a tutte le lingue germaniche,


probabilmente derivate da dialetti più che da una lingua unica. Si differenzia da lingue IE per 7 tratti:
accento, esito di A e O, esito sonanti, PMC, nascita verbi deboli, doppia declinazione dell’aggettivo,
particolarità del lessico e sistema vocalico

-ACCENTO: prevalentemente libero e musicale (=posizione variabile con tratto distintivo) come proto-
germanico. Nel germanico comune accento è su sillaba radicale (RIZOTONIA)= desinenze , prefissi e
suffissi sempre atoni. Sillaba tonica evidenziata con conseguente perdita delle sillabe finali. Passaggio da
sistema flessivo (desinenze) a analitico (articoli, pronomi, preposizioni)

-VOCALI DA IE A GERMANICO:
VOCALI BREVI IE= Ă, Ŏ, Ǝ Ĕ Ĭ Ŭ

GERM= *ă *ĕ *ĭ *ŭ

VOCALI LUNGHE IE= Ā, Ō Ē Ī Ū

GERM=. *ō *ē *ī *ū

DITTONGHI IE= AI, OI AU, OU EI EU

GERM= *ai *au *ī *eu

-ESITO SONANTI: IE NASALI= L, R, M, N erano forse sonanti—> avevano funzione vocalica e


sostenevano una sillaba; GERM = /u/ vocale d’appoggio es Hunda germ, Kntòm ie, centum lat.

-PRIMA MUTAZIONE CONSONANTICA: attorno 200-400 aC; in IE consonanti si distinguono per


modo di articolazione (occ, gas, liq, sv, sib), luogo d’articolazione (lab, dent, pal, vel, labiovel), soridtà/
sonorità (sorde, sonore, sorde aspirate e sonore aspirate)—> PMC riguarda OCCLUSIVE e viene anche
chiamata LEGGE DI GRIMM. Prestiti dal celtico mostrano PMC, perché entrati dopo V sec, mentre quelli
latini no (II-I sec aC)
LABIALI DENTALI VELARI LABIO-VELARI

SORDE P T K KW *f, *ϸ, *h, *hw

No mutamento
se pecedute da
S, in PT e KT
muta solo il
primo elemento

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SONORE B D G GW *p, *t, *k, *kw

Diventano
quindi
occlusive sorde

SONORE BH DH GH GWH *b/, *d/ð, *g/,


ASPIRATE *gw/

Diventano
fricative sonore
e occlusive
sonore
(allofoni),
occlusive
sonore se a
inizio parola,
dopo nasale o
geminate

-LEGGE DI VERNER: OCCLUSIVE SORDE DELL’IE danno esito a FRICATIVE SONORE se si


trovano a interno a parola , in ambito sonoro e se accento non cadeva su sillaba precedente, tutto ciò è
successo prima che l’accento venisse fisato su sillaba radicale. Prima del II-I sec

Doppia declinazione dell’aggettivo


L‘indoeuropeo segue un unico modello di flessione (quella forte)—> la declinazione debole è quindi una
innovazione del germanico rispetto alle lingue indoeuropee.
-La declinazione debole segue la declinazione in –n e si usa quando l’aggettivo è preceduto dall’articolo
o dal dimostrativo. Per questo motivo si dice che la declinazione debole ha una funzione
individualizzante (identifica l’individuo).
-La declinazione forte è di tipo pronominale e si usa in assenza di un determinante (= articolo o
dimostrativo), o quando l’aggettivo è in posizione predicativa (segue il nome).
-Le forme del comparativo e del superlativo seguivano la declinazione debole; in inglese, le desinenze
morfologiche sono molto ridotte, ma vediamo ancora i suffissi del comparativo e del superlativo, che
derivano dalle seguenti forme:
Comparativo germ *-iz/*oz < ie. –IS- Superlativo germ *ist/*ost < ie. –IS-TO- Verbi forti e verbi deboli
• Credit cards accepted > modo di formazione del passato e del participio passato attraverso il
morfema –ed—>verbi deboli
• I verbi deboli formano il passato e il participio passato unendo alla radice un elemento in dentale (-
d- o –t-);
• Speak, spoke, spoken > modo di formazione del passato e del participio passato attraverso
l’apofonia (variazione della vocale radicale, fenomeno messo in luce da Grimm, cf. lezione 2)—
>verbi forti
• Il sistema di formazione del passato e del participio attraverso l’apofonia segue un modello
indoeuropeo;
• I verbi forti delle lingue germaniche antiche si suddividono in 7 classi;
• Rispetto ai verbi forti giunti a noi nelle lingue germaniche moderne, per le lingue germaniche
antiche si distinguono quattro voci: vi era nella forma del preterito un diverso vocalismo tra le
forme del singolare e del plurale;
• I verbi deboli rappresentano una innovazione del gruppo delle lingue germaniche rispetto alle
altre lingue ie.;
• La flessione debole è il modulo produttivo per la formazione dei verbi—>la flessione forte rimane
come fossile nelle lingue germaniche moderne;

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Il sistema verbale nelle lingue germaniche

• Dall’ie. le lingue germaniche hanno ereditato il modo imperativo, il modo indicativo (non
marcato) e il modo congiuntivo (modo della possibilità, incertezza, dall’antico ottativo ie. modo del
desiderio, della potenzialità);
• Nel germanico si vede però una ristrutturazione del sistema dei tempi del passato—>in germanico
vediamo una unica forma di passato sintetico, il preterito, nella quale sono confluiti gli aspetti del
perfetto (azione nel passato) e dell’imperfetto (azione continuata o ripetuta nel passato);
• Il tempo presente delle lingue germaniche aveva anche un carattere durativo, e veniva usato anche
per esprimere il futuro;
• Nel germanico abbiamo quindi una opposizione temporale-aspettuale tra presente e passato.

I verbi preterito-presenti
Verbi preterito-presenti (ossia i verbi modali come can, shall, will) sono caratterizzati dalla reggenza
dell’infinito senza preposizione (*I can to swim) e dal morfema zero alla terza persona singolare (*she cans).
• Perché preterito-presenti? Presentano i tratti del passato dei verbi forti ma hanno significato presente: la
prima e la terza persona singolare sono a desinenza zero e hanno un diverso vocalismo tra singolare e plurale
(visibile soprattutto in tedesco). Queste forme possono essere ricondotte a forme di origine indoeuropea.

La formazione delle parole


• Una eredità indoeuropea è la formazione delle parole tramite suffissi e prefissi derivazionali;
• Suffisso ie. ISKO- > germ *-isk-
• Indica appartenenza e provenienza etnica: ingl. English, ted. Englisch, ags. englisc
«anglico», norr. danskr «danese»—>funzione ancora produttiva
• Il suffisso si usava anche per indicare qualità, ad es. ags. cildisc > ingl. childish «Infantile»,
oppure as. himilisk, come ted. himmlisch «celeste, caratteristico del paradiso»
• Altro meccanismo di formazione delle parole molto produttivo ereditato dall’indoeuropeo è la
composizione: combinazione di due o più radici lessicali diverse;
• Nelle lingue germaniche si ha l’ordine modificatore-testa —>Ad es. hairdryer «asciugacapelli»

Pronomi
• Alcuni pronomi delle lingue germaniche continuano delle serie ie.: I, II, III persona NOM del
gotico: Ik, þu, is < ie. EGOM, TU, EIS
• Tuttavia, non è possibile ricostruire delle serie comuni per tutti i pronomi;
• gotico e ata. condividono la forma del maschile e del neutro della III pers. sing: ie. EIS > got. is, ata.
er ; ie. ID > got. ita, ata. iz
• Le altre lingue del gruppo germanico occidentale e le lingue nordiche usano per la terza persona
singolare maschile la radice germanica *h > inglese he.
• Nelle lingue germaniche i pronomi si declinano per persona, numero e caso e la terza persona
singolare distingue in maschile, femminile e neutro:
got. NOM is (m.), si (f.), ita (nt.)
• I pronomi interrogativi derivano dalla radice ie. KWE-/KWO:
Ad es. ata hwer > ted wer, hwaz > ted was ags. hw > ingl. who, ags. hwæt > what norr. hvat > sv. vad

La marcatura del soggetto


• I verbi delle lingue germaniche antiche avevano una ricca morfologia verbale—>questo
rendeva possibile l’assenza del soggetto sintattico espresso;

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• Nelle lingue germaniche moderne, ciò non è più possibile, probabilmente anche a causa del
livellamento delle desinenze morfologiche;

La flessione nominale e verbale


La flessione nominale e verbale era molto più ricca negli stadi antichi delle lingue germaniche; con il passare
del tempo, molte desinenze si sono indebolite. Tra le lingue germaniche moderne, quella che ha ridotto in
maniera più estrema le desinenze è l’inglese, mentre quella più conservativa, che presenta delle desinenze
che sono cambiate relativamente poco rispetto allo stadio più antico, è l’islandese.
Il sistema dei casi è eredità dell’indoeuropeo, ma degli 8 casi originari troviamo i 4 casi che conosciamo:
Nominativo, Dativo, Accusativo e Genitivo (casi come lo strumentale sono confluiti nel dativo);

Lingue sintetiche e lingue analitiche


• Visti i dati che abbiamo esaminato, possiamo concludere che più andiamo indietro nel tempo, più
incontriamo forme sintetiche, mentre le lingue moderne, oltre a ridurre la morfologia nominale e
verbale, hanno introdotto forme analitiche.
• Lingue sintetiche: lingue che esprimono le relazioni grammaticali attraverso le desinenze nominali e
verbali attaccate alla radice lessicale.
«canterò» la desinenza –ò esprime il tempo futuro, modo indicativo e la prima persona singolare;
• Lingue analitiche: lingue che esprimono le relazioni grammaticali attraverso parole
indipendenti: I will study next week—>il modale will esprime significato di futuro che si combina al
verbo lessicale all’infinito;
• Il germanico comune era una lingua di tipo sintetico, come il latino. Vista l’antichità delle
forme di tipo sintetico, si può ricostruire questa caratteristica anche per l’indoeuropeo.
• Abbiamo visto che le lingue germaniche moderne presentano strutture di tipo analitico, abbiamo
quindi dei mutamenti sintattici da strutture sintetiche a strutture analitiche.
• Noi abbiamo visto come esempio di mutamento da forme sintetiche a forme analitiche la nascita
delle forme perifrastiche.
• Il tempo presente delle lingue germaniche aveva anche un carattere durativo, e veniva usato anche
per esprimere il futuro;
• In germanico vediamo una unica forma di passato sintetico, il preterito, nella quale sono
confluiti gli aspetti del perfetto (azione nel passato) e dell’imperfetto (azione continuata o ripetuta
nel passato);
• Nel germanico abbiamo quindi una opposizione temporale-aspettuale tra presente e passato.
• Con il tempo, le lingue germaniche sviluppano delle forme perifrastiche per esprimere il carattere
risultativo nel passato, per esprimere il futuro, il passato e una azione continuativa;

Definizione forme perifrastiche:


• Costrutti formati da un ausiliare che esprime un significato morfologico cui si unisce un verbo
lessicale.
Significato morfologico temporale—>futuro Significato morfologico aspettuale—>risultativo (Saibene-
Buzzoni, p. 310). Di seguito i punti principali:

• Per le forme perifrastiche del passato si usava il verbo avere e il verbo essere (opposizione verbi
transitivi/verbi intransitivi, in inglese si estende l’uso del verbo avere) + il participio preterito;
• Inizialmente il participio era attributivo, concordava in genere, numero e caso con il complemento
oggetto;
• Con il fissarsi della costruzione, i verbi avere e essere acquisiscono ruolo grammaticale e il participio
non è più attributivo;

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• Ci sono due strategie per esprimere il futuro: modali come «volere» o «dovere» + infinito,
oppure il verbo «cominciare, diventare» + infinito;
• In inglese e in svedese abbiamo la prima strategia, mentre in tedesco abbiamo la seconda;
• I modali si riferiscono al reame delle possibilità, delle intenzioni, il verbo werden del tedesco
(diventare) indica qualcosa in divenire;

• Il passivo si forma usando due strategie: essere + participio preterito oppure werden
(diventare) + participio preterito;

• In realtà, entrambe le strategie venivano usate, ma in inglese si fissa la prima, mentre in tedesco si
trovano entrambe;
• In svedese, all’ausiliare verða viene sostituito bli(ve), che significa comunque «diventare».
• La forma progressiva dell’inglese ha origine in ags. con costrutti in cui il verbo essere viene
utilizzato insieme al participio presente o a forme in –ung.

La sintassi delle lingue germaniche antiche e moderne: SOV/SVO e il V2

• Nelle lingue OV, il verbo segue l’oggetto;


• Nei composti troviamo l’ordine modificatore-testa;
• Gli aggettivi e i genitivi precedono il nome;
• Abbiamo posposizioni.

• Nelle lingue germaniche antiche, la struttura dei composti segue l’ordine Modificatore-Testa, Il
complemento al genitivo precede il nome, l’aggettivo precede il nome, si trovano sia preposizioni
che in qualche caso posposizioni. In generale, si conclude che le lingue germaniche antiche
presentano caratteristiche tipiche delle lingue OV (Oggetto-Verbo). Per quanto riguarda la
sintassi delle frasi subordinate e principali, dobbiamo fare delle precisazioni, dovute sia a un ordine
più libero nella frase, sia a dei mutamenti in corso.
-Le frasi subordinate presentano generalmente l’ordine OV (quindi ordini in cui l’oggetto
precede il verbo lessicale che lo seleziona come complemento); questo si osserva anche nelle frasi
principali delle attestazioni più antiche, come le iscrizioni runiche.
-Per quanto riguarda ags. e aisl, nelle frasi principali (e per aisl. e lingue nordiche anche nelle
subordinate) si iniziano a vedere però ordini di tipo SVO, in cui l’oggetto segue il verbo. Questi
ordini si fissano nell’inglese moderno e nelle lingue nordiche, a differenza del tedesco, che
mantiene una sintassi di tipo SOV.
-Un altro fenomeno che caratterizza le lingue germaniche è quello del Verbo Secondo (V2)—>il
verbo finito (che esprime tempo, modo e persona) si trova in seconda posizione di frase; ad
esempio, anche se la frase inizia con un avverbio, troviamo sempre il verbo finito in seconda
posizione, seguito poi dal soggetto.
-In tutte le lingue germaniche moderne abbiamo il verbo in seconda posizione nelle frasi
interrogative: Whom have you met?
-Nelle frasi principali dichiarative invece il fenomeno del V2 è presente in tutte le lingue ad
eccezione dell’inglese.
-In inglese moderno, quando la frase viene introdotta da un elemento negato, troviamo il
verbo in seconda posizione: Never have I seen such an awful film—>Questi ordini di parole
vengono chiamati ordini V2 residuali.
-Nelle lingue germaniche antiche, il fenomeno del V2 è obbligatorio nelle frasi interrogative e
dopo elementi negativi, ma ci sono differenze per quanto riguarda le frasi principali dichiarative e
le subordinate.

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-In antico islandese, il verbo flesso si trova in seconda posizione sia nelle principali che nelle
subordinate (fenomeno che continua negli stadi moderni, con differenze), l’anglosassone e
l’antico alto tedesco mostrano il fenomeno del V2 nelle frasi principali dichiarative (ma non
generalmente nelle subordinate). Questo fenomeno continua nelle frasi principali dichiarative del
tedesco, ma non in inglese.

4) -I GERMANI
Abbiamo a disposizione fonti sia dirette (testimonianze scritte prodotte dalle popolazioni) che indirette
(toponimi = dimostravano lo stanziamento del popolo in un determinato luogo attraverso i lasciti linguistici)
sull’esistenza di queste popolazioni. Le prime fonti dirette sono le iscrizioni runiche ovvero testi brevi
incisi su pietra e altri materiali con l’alfabeto runico e le più antiche risalgono al 2sec d.c e si trovano nella
Danimarca e Norvegia attuali ed essendo brevi hanno poche informazioni su queste popolazioni.
I popoli germanici volevano conservare e trasmettere notizie e informazioni su di loro attraverso la scrittura
e uno dei primi documenti è la Bibbia gotica che è una traduzione del vangelo di Wulfila. Tutto quello
che noi sappiamo dei germani ci è arrivato dagli storici:
• 1)  GIULIO CESARE: autore latino che nel suo trattato De bello gallico (50ac) fa un resoconto
delle sue imprese a nord delle alpi, fu il primo a distinguere Galli e Germani > i contatti tra Roma e i
Germani si intensificano con il viaggio di Cesare in Gallia che all’epoca era abitata da popolazioni
celtiche > i Germani di Cesare sono popolazioni che minacciano i territori celtici lungo il Reno
obbligando i Galli a chiedere aiuto a Roma. Non tutti i germani di cui si occupa Cesare diedero
origine alle lingue germaniche: Cesare non entrò in contatto con i germani che diedero origine alle
lingue nordiche. Vediamo quindi i Galli ad occidente mentre i Germani in una zona tra Danubio e
destra del Reno.

• 2)  CORNELIO TACITO: il trattato più importante riguardi i germani è De origine et situ


germanorum (98 d.C.), più comunemente noto come Germania di Tacito, qui descrive usanze,
cultura, religione e struttura socio-giuridica di moltissime tribù e descrive le popolazioni
germaniche in un’epoca molto più antica rispetto alle prime testimonianze dei germani
stessi. Si tratta di un trattato etnografico e vi racconta che nel 113 ac i furono i primi scontri con le
popolazioni germaniche, da qui si originarono diverse spedizioni per conquistare i territori al
confine dell’impero romano per rafforzarlo ma ciò non vi riuscì perché iniziarono le invasioni
barbariche. Tacito non vuole descrivere la storia dell’impero ma si occupa di descrivere le
popolazioni che vivono al di là del confine con l’impero romano: gli abitanti della Germania libera,
quella che si estende ad est del corso del Reno e ignora gli abitanti del corso occidentale del Reno,
che erano divisi in Germania Inferiore e Superiore. Inoltre Tacito confronta gli usi dei Romani con
quelli dei Germani, segnalando somiglianze, differenze, culti comuni (ad esempio, le divinità
germaniche vengono equiparate a divinità romane). Inoltre non sappiamo se Tacito conoscesse di
persona la Germania che descrive e le informazioni che vi riporta sono tratte da fonti greche e latine.
Tacito parla di una antica suddivisione dei Germani in tre gruppi: Erminoni, Ingevoni e
Istevoni ovvero popolazioni che noi chiamiamo oggi Germani occidentali
RIASSUMENDO: Tacito ha una visione idealizzata dei Germani, essendo il suo un trattato
etnografico, Tacito si pone il problema delle origini dei Germani, che risolve assumendo che siano
«autoctoni» > i Germani non possono essersi mescolati con altre genti, dato che nessun altro popolo
avrebbe mai scelto una terra tanto inospitale per abitarci, per Tacito, dato che nessuno può solcare il
mare ostile del nord e dato che in genere ci si sposta via mare per colonizzare altre terre, l’unica
conclusione è che i Germani siano autoctoni

-Inizialmente con il termine Germani si designavano delle popolazioni che occupavano una certa zona e che
parlavano lingue simili. Con l’intensificarsi dei contatti tra romani e germani, entrano nella storia diverse

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denominazioni, che identificano diverse popolazioni o tribù, come ad esempio, Goti, Longobardi, Vandali,
ecc..
La cerchia nordica rappresenta tutti quei territori abitati da queste popolazioni e sappiamo che
questi popoli erano originariamente stanziati in un territorio che comprendeva la Scandinavia
meridionale (Svezia e Norvegia meridionali), la Danimarca (penisola dello Jutland e isole danesi) e la
pianura della Germania settentrionale dai primi secoli a.C.

LA CERCHIA NORDICA E LE ORIGINI: In questa area non ci sono tracce nei nomi di luoghi (toponimi)
di uno strato linguistico diverso da quello germanico e quindi l’assenza di toponimi riconducibili a lingue
diverse ci fa concludere che quest’area fosse per un periodo abitata solo da popolazioni di origine
germanica.
Dalla cerchia nordica i popoli germanici si sono poi spostati all’interno dell’odierna Europa entrando così in
contatto con diverse popolazioni, come i Galli e i Romani. Le singole tribù germaniche sono dapprima citate
nelle fonti classiche e successivamente, sono gli stessi autori di origine germanica a lasciare loro dirette
testimonianze scritte (spesso in latino)

L’ETÀ DELLE MIGRAZIONI: I popoli germanici, stanziati nei primi secoli a.C. nella cerchia nordica,
migrano verso il sud del continente europeo e verso oriente e l’età delle migrazioni o delle invasioni
germaniche va dalla fine del IV secolo d.C. fino al VI secolo d.C. (con il 568, anno dell’arrivo dei
Longobardi in Italia)

I GERMANI ORIENTALI: lingua gotica a rappresenta il ramo delle lingue germaniche orientali. I
Germani orientali erano rappresentati dalla popolazione dei Goti, ma anche dalle popolazioni di Vandali,
Rugi, Gepidi e Burgundi, che non hanno lasciato testimonianze linguistiche dirette
• I Goti: a partire dal II sec. d.C i Goti erano stanziati lungo le coste baltiche e nella pianura tra l’Oder
e la Vistola. Verso la fine del II sec. d.C. migrano verso sud-est, arrivando verso la fine III sec. d.C.
sul Mar Nero. Si dividono in due gruppi, quello degli Ostrogoti (o Goti dell’est) e quello dei Visigoti
(detti goti minores, si convertono al cristianesimo detto arianesimo nel 4 secolo dc > questa religione
verrà adottata anche dagli Ostrogoti, Vandali e parte dei Longobardi). I Goti hanno contatti
altalenanti con Bisanzio. I Visigoti si spostano verso l’odierna Francia, fondando un regno con
capitale a Tolosa (conquistato poi dai Franchi) e uno con capitale a Toledo (la cui fine è segnata
dall’arrivo degli Arabi nel 711);

• Gli Ostrogoti in Italia: alla fine del V secolo l’imperatore bizantino invia gli Ostrogoti in Italia a
contrastare il re barbarico Odoacre. Il re Ostrogoto Teodorico batte Odoacre ed entra in Italia
settentrionale. Nel 493 conquista del regno italico e insediamento a Ravenna

VANDALI E BURGUNDI: Del passaggio dei Burgundi restano tracce nei toponimi. Il nome della regione
francese della Borgogna risale a un regno burgundo fondato nella valle del Rodano (schiacciato dai Franchi).
I Vandali si spingono attraverso l’odierna Francia nella penisola iberica fino nell’odierna Tunisia e Algeria e
del loro passaggio resta probabilmente traccia nel nome della regione spagnola dell’Andalusia;

I GERMANI OCCIDENTALI: i Germani occidentali si sono stanziati nei primi secoli d.C. fra il Reno e
l’Elba e sono quelle popolazioni germaniche che Tacito chiama Ingevoni, Istevoni ed Erminoni e che hanno
dato origine alla lingua tedesca, nederlandese e inglese
a) Istevoni: gruppo di tribù centrali tra basso Reno e la Weser;
b) Ingevoni: Germani del Mare del Nord;
c) Erminoni: Germani dell’Elba;

- I Germani del Reno-Weser (ISTEVONI): tra le tribù del Reno-Weser è dominante la tribù dei Franchi,

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che dà origine alla regione tedesca della Franconia, i Franchi iniziano a premere ai confini dell’impero
romano già dal III secolo. Dal IV secolo sconfinano nell’attuale Belgio e alla caduta dell’impero romano
d’occidente hanno occupato il territorio fra Reno e Mosa > le antiche città romane di Bonna (Bonn), Treviri
(Trier) Magontiacum (Mainz/Magonza) e Colonia sono in mano franca. Con Clodoveo il regno si estende a
quasi tutta la Gallia, il dialetto germanico viene assorbito dal latino locale e Clodoveo compie anche la
conversione al cristianesimo . Il regno franco si consolida sempre di più ed è con Carlo Magno che inizia la
vera espansione portando alla costruzione dell’impero carolingio. Carlo Magno riuscirà a domare i Sassoni e
i Frisoni, e sconfiggendo i Longobardi in Italia (774) annette la penisola fino all’Abruzzo

 I Germani del Mare del Nord (INGEVONI): i Germani del Mare del Nord comprendono Frisoni, Angli,
Sassoni e Iuti. I Sassoni si costituiscono come lega da diverse tribù pre-esistenti verso il II sec. d.C. e ai
tempi di Tacito erano noti solo Frisoni e Angli
• Gli Anglosassoni: Sassoni, Angli, Iuti e gruppi di Frisoni iniziano a migrare verso il V secolo dalle sedi
originarie (Jutland e coste della Germania e Olanda attuali), si spostano verso l’attuale Inghilterra sud-
orientale e la Britannia, vecchia provincia romana, viene abbandonata dalle legioni romane, che lasciano
l’isola al proprio destino. La conquista dell’Inghilterra continua anche nel VI secolo e si forma il popolo
degli anglosassoni > la lingua degli invasori prevale su quella locale. Si formano vari piccoli regni:
- Kent
- Sussex
- Essex > suffisso ags. –seaxe (sassoni) - Wessex
- East Anglia
- Mercia
- Northumbria
I vari regni sono inizialmente in contrasto tra loro, ma nel IX secolo sono interessati dalle incursioni
vichinghe, contrastate da Alfredo il Grande re del Wessex e dopo un piccolo regno danese, nel 1036 torna
una dinastia anglosassone al trono (Capitale Winchester, poi Londra)
Nel 1066 però l’Inghilterra viene nuovamente invasa, questa volta da Guglielmo duca di Normandia.

• I Frisoni sono menzionati da Tacito come Frisii e nei primi secoli d.C. si trovano nell’attuale Olanda
settentrionale e lungo le rive del Mar del Nord, alcuni partecipano alla conquista dell’Inghilterra ma non
riuscendo a mantenere una entità politica autonoma, sono inglobati nelle organizzazioni statali dei popoli
vicini

• Sassoni: i Sassoni sono sconosciuti a Tacito e si costituiscono come lega di tribù preesistenti nelle
pianure dell’attuale Germania settentrionale. Il nome sassone viene probabilmente dal termine sax, che
indicava una sorta di pugnale. Non erano organizzati in un vero e proprio regno e si reggono con una
assemblea annuale. Vengono sottomessi dai Franchi e convertiti. Dopo la divisione dell’impero
carolingio, la Sassonia rientra nel regno tedesco e condividerà le sue sorti politiche e storiche con il resto
della Germania.

• -  I Germani dell’Elba (ERMINONI): inizialmente erano stanziati lungo il corso dell’Elba e


comprendono varie tribù:
Svevi (Suebi in Tacito) emigrano verso ovest e si stabiliscono nella penisola iberica, una parte degli
Svevi scende però durante il III sec. d.C. verso la Germania sud-occidentale insieme agli Alamanni >
raggiungono nel V secolo il sud della Germania arrivando nell’attuale Svizzera tedesca e vengono
poi inglobati nel regno franco
Al gruppo dei Germani dell’Elba fanno parte anche i Baiuvari, o Bavari o Bavaresi > attraversano il
Danubio e vanno a occupare la Germania sud-orientale (Baviera) e odierna Austria nel VI secolo. Il
territorio bavarese verrà incluso con Carlo Magno all’impero franco. Anche i Longobardi si
trovavano lungo l’Elba nei primi secoli d.C. e si spostano successivamente in Pannonia (Ungheria
attuale) dove entrano in contatto con gli Ostrogoti.
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I GERMANI SETTENTRIONALI E LE INCURSIONI VICHINGHE: i vichinghi norvegesi nel 793
attaccarono il monastero anglosassone di Lindisfarne, sull’Isola di Lindisfarne (oggi Holy Island), i
vichinghi giungono di sorpresa dal mare e distruggono il monastero e poi spariscono.
I Germani settentrionali non partecipano all’età delle migrazioni come i popoli citati in precedenza ma
rimangono a lungo nelle sedi scandinave originarie, per poi espandersi a partire dall’VIII secolo:
Danesi > sono insediati nella Svezia meridionale e sulle isole danesi, si estendono solo a partire dal V secolo
nella penisola dello Jutland;
Geati > si trovano a nord dei Danesi nella Svezia meridionale si trova il popolo dei Geati (Götar), verranno
vinti dai vicini Svíar, abitanti della Svealand (ora regione svedese centrale con Uppsala)
Norvegesi > si espandono gradualmente verso nord a partire dalla Norvegia, dapprima occupano i fiordi,
per poi penetrare nell’interno montagnoso

LE INCURSIONI VICHINGHE: con la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo si apre l’età vichinga =
periodo dell’espansione marinara degli Scandinavi. Vichingo non è un nome di popolo ma probabilmente
deriva dal termine vík «baia». Prima dell’età delle incursioni, i contatti con il popolo romano avvenivano
attraverso canali commerciali > questo muta successivamente, anche a causa dell’espansione di popolazioni
dallo Jutland verso l’Inghilterra, che porta a un ricollocamento di gruppi provenienti dalle isole danesi.
Anche Sassoni e Frisoni erano noti in età romana per le loro incursioni sulle coste britanniche e galliche.
L’espansione e l’insediamento di popoli scandinavi in regioni soggette alle loro incursioni è stato
probabilmente condizionato da ragioni di natura economica o logistiche. L’espansione vichinga è stata
inoltre favorita da innovazioni tecnologiche, che hanno migliorato le caratteristiche delle navi per renderle
adatte alla navigazione in alto mare, facilitata ad esempio dall’uso della vela.
Ancora oggi possiamo vedere come erano fatte le navi vichinghe grazie ad alcuni ritrovamenti e a musei
dedicati.

LE ROTTE VICHINGHE: le rotte vichinghe seguono tre direzioni principali:


- OVEST: alla ricerca di terre da colonizzare da parte dei vichinghi norvegesi e danesi
- SUD OVEST: ci sono imprese di conquista da parte dei Danesi
- EST: si spostano soprattutto con intenti commerciali i vichinghi svedesi, noti come Variaghi o Vareghi
Verso occidente abbiamo le incursioni sulla costa occidentale scozzese e le isole Shetland e Ebridi. I
vichinghi fecero incursioni e stabilirono insediamenti anche sulle coste irlandesi e dall’820 le incursioni
hanno luogo anche nel continente (sacco di Parigi, Colonia, Aquisgrana, Amburgo) per un’esigenza di
esercitare un monopolio commerciale sui traffici. Dal IX secolo in poi iniziarono i primi processi di
colonizzazione e vi furono molti attacchi: in Inghilterra ci fu la suddivisione dell’isola in sfere di influenza,
in Francia il re è costretto a concedere un’intera regione in feudo ai Vichinghi (Danesi e Norvegesi) ovvero
la Normandia > i Normanni si francesizzano per lingua e cultura e il duca normanno Guglielmo che
conquisterà l’Inghilterra vi porta una forte influenza francese

L’ESPANSIONE NORVEGESE: un’importante conseguenza dell’espansione norvegese è la


colonizzazione dell’Islanda > A partire dall’874 diverse famiglie lasciano la Norvegia e si stabiliscono sulle
coste e nelle valli islandesi
- Islanda: è la più antica repubblica d’Europa che si regge con una assemblea generale annuale «Allthing»
> da qui partono poi la spedizione di Erik il Rosso che va a colonizzare la Groenlandia e con queste
spedizioni alcuni viaggiatori arrivano addirittura sulle coste dell’America del Nord

I VARIAGHI: gli Svedesi si spostano attraverso il Baltico risalendo i fiumi russi, dove fondano empori
commerciali come Novgorod e Kiev. Scendono fino al Mar Nero e al Mar Caspio e intrecciano rapporti
commerciali con i Bizantini e con gli Arabi;

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FINE DELL’ETÀ VICHINGA: l’età vichinga finisce nell’XI secolo, i regni di Norvegia, Danimarca e
Svezia si erano nel frattempo consolidati e l’Islanda rimane una repubblica indipendente fino al 1262.

-LA SOCIETÀ GERMANICA: Le informazioni più importanti sulla società germanica si possono trovare
in fonti latine > Cesare e Tacito la descrivono come una società agricola che non è organizzata in classi e
nella quale la proprietà privata si spartiva equamente tra clan

FAMIGLIA: istituzione centrale nelle società germaniche che sta alla base delle leghe tribali, la famiglia qui
è intesa come clan familiare > si definisce con il concetto di SIPPE = legami familiari allargati e il termine
lo ritroviamo anche nella religione in quanto la moglie di Thor è Sif ovvero protettrice della famiglia.

SIPPE = FAIDA ovvero una serie di azioni vendicative tra famiglie o tra partiti politici. Faida = origine
longobarda e secondo Tacito tutta la parentela e quindi la Sippe era coinvolta in azioni di vendetta privata
nei confronti di un membro di un altro clan che aveva commesso un torto ad uno dei membri della
Sippe.
I torti potevano essere pagati attraverso un compenso in bestiame o in denaro > GUIDRIGILDO =
prezzo pagato per compensare uccisione di un membro del clan
Secondo Tacito la società germanica è una diarchia istituzionalizzata = comandanti nominati per
operazioni militari mentre i re sono eletti per nobiltà di stirpe. La figura che Tacito descrive varia a
seconda dei popoli germanici e in generale RE = rappresentante stirpe o di un agglomerato territoriale.
Queste figure si esprimono attraverso radici diverse delle lingue germaniche.
Tacito con il termine DUX si riferisce al rappresentante del potere militare e quest’ultimo viene espresso in
diverse forme a seconda delle lingue germaniche.

CESARE: i germani ripartivano le terre equamente fra diversi clan attraverso l’assemblea, si trattava di
società agricole che si occupavano di allevare bestiame. I capi venivano eletti solo in vicinanza delle
operazioni militari.
In Tacito inoltre vediamo un mutamento della società perché appaiono delle forme eterogenee che
diventeranno sempre più presenti con il corso degli anni
Nelle società germaniche inoltre c’era il THING = assemblea degli uomini liberi che si riuniva in tempi
prestabiliti, il consiglio era dominato da figure molto importanti dell’aristocrazia ma le decisioni venivano
prese da tutti, il resto dell’assemblea decideva se bocciare o meno le proposte dei capi. In questa assemblea
c’erano discussioni belliche, trattati di pace e questioni di giustizia. In questa assemblea era possibile che la
dignità del principe potesse essere conferita anche ai giovani per nobiltà o per riconoscimenti degli
antenati.

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Un altro termine importante nelle società germaniche era il COMITATUS = esercizio delle armi, per il
comitatus era molto importante essere disposti a dare la propria vita per i comandante. La ricompensa
consisteva nella spartizione di eventuali bottini, richieste di ricompense e in generale il vitto e
l’equipaggiamento militare. Si tratta di una compagnia di uomini che si affermano sulla scena come una
nuova classe sociale, che va a minare la precedente struttura agricola, dove non sempre si trovava un potere
centralizzato, ma retta dall’assemblea
Tacito dice che le donne avevano abilità divinatorie e molte di esse erano a servizio di imperatori
romani. Afferma che anche le donne erano sui campi di battaglia per curare le ferite e le figure
femminili erano oggetto di adorazione tra le tribù germaniche. Nonostante questo le società
germaniche erano fortemente patriarcali. Le fonti più importanti riguardo le donne della società germanica
si trovano nei codici giuridici e nonostante siano in posizione secondaria vantano di diritti economici ed
ereditari
Dopo l’età delle migrazioni apparvero altri nomi all’interno delle società germaniche come ad esempio
FRIO = uomo libero. Emerge anche la figura inferiore all’uomo libero ovvero il SEMILBERO che deve
versare tributi nonostante abbia permesso la coltivazione della terra. Compare inoltre il termine LETI e ci
sono delle fonti in cui emerge anche la figura di SCHIAVO

-RELIGIONE E CULTI: Le fonti principali della mitologia nordica sono:


- Edda di Snorri > è in prosa
- Edda poetica
- Ynglingasaga
È possibile trovare altre informazioni riguardo la mitologia nordica nelle Gesta Danorum di Saxo
Grammaticus.
È presente inoltre un’influenza del pensiero cristiano e gli dei sono corrotti e li attende un destino fatale dal
quale non possono sfuggire.

EDDA DI SNORRI > si tratta di un trattato inteso all’educazione del poeta ed è utile al poeta per fare la
sua arte. È divisa in 3 parti:
1) «Gylfaginning, inganno di Gylfi», rappresenta la trattazione fondamentale della tradizione mitica
norrena, è la parte del libro meglio realizzata. Gylfi, re svedese, si reca nella terra degli Asi per interrogare
gli dei e assume un nome fittizio Gangleri e qui pone le sue domande a tre figure, che si riveleranno essere
Odino, è una parte sotto forma di dialogo
All’origine del mondo vi era il Grande Vuoto (Ginnungagap), dal quale sono nati due mondi: Nilfheimr a
Nord e Muspellsheimr a sud. Dalla gelida brina del Nord e il vento caldo del Sud si è originato il colossale
gigante Ymir e la mucca Auðumla: Ymir genera due esseri animati, maschio e femmina, e un gigante a sei
teste, dal quale discende la stirpe dei Giganti del Gelo.
Compaiono poi dal ghiaccio salato Buri (colui che genera), che genera Borr (il generato), il quale da
origine con la gigantessa Bestla a Odino, Vili e Vé > Questi tre esseri uccisero Yimir dal cui corpo si creò il
mondo
La terra di Mezzo (Miðgarðr) viene formata dalle sue sopracciglia ed è il grande recinto di terra destinato
agli uomini. Gli dei invece si dividono in due famiglie: gli Asi sono associati alla sovranità, al diritto e alla
guerra, mentre i Vani sono legati alla magia, alla fecondità e alla pace > Risiedono i primi in Ásgarðr: una
fortezza celeste cui si accede attraverso il ponte dell’acrobaleno (Bifr st). La dimora dei Vani è invece
Vanaheimr
I diversi regni sono retti da Yggdrasil, il frassino dai cui rami è possibile scorgere la fine del mondo e presso
le sue radici si estendono il regno degli Asi, la Terra dei Giganti e Hel, Il regno dei morti (di morte naturale).
Infine, anche le Norne (le tessitrici del fato) siedono sotto le radici di Yggdrasil.
La stirpe degli uomini è stata generata con due pezzi di legno da Odino, Vili e Vé > Askr è il primo uomo, e
Embla la prima donna, che genereranno la stirpe umana.

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La mitologia nordica è inoltre popolata da giganti, nani, elfi e Idisi (madri che proteggono gli uomini). Una
ulteriore figura femminile di rilievo è quella delle Valchirie, che scelgono e portano a Odino i guerrieri
morti in battaglia, nella «sala dei morti in battaglia» (Valhalla)

ODINO
• Più importante e antico fra gli Asi, viene chiamato padre di tutti gli dei
• Divinità celebrata dai poeti, è stato appeso all’albero del mondo nove notti per acquisire i suoi poteri, che
prevedono la conoscenza delle rune e della preveggenza
• Ha ceduto un occhio in cambio della saggezza ed è raffigurato con due corvi sulle spalle, Huginn
(pensiero) e Muninn (memoria)
• Verrà accompagnato dai guerrieri morti in battaglia nella battaglia finale

THÓR
• Il più venerato in realtà dalla popolazione scandinava, nonostante i poeti diano la preminenza a Odino
• Ci sono diversi antroponimi formati con il nome di questa divinità (Thorgils, Thorstein)
• Difensore del mondo degli dei e degli uomini dai Giganti, che uccide con il suo martello

TÝR
• Appartiene alla stirpe degli Asi, ma ci sono poche notizie su questa divinità
• Garante dei patti (richiamo all’Assemblea), perde un braccio a causa del lupo Fenrir, figlio di Loki, che
divorerà Odino alla fine del mondo

LOKI
• Per quanto riguarda Loki, non risultano tracce di venerazione, probabilmente è frutto di una operazione
erudita
• È un dio subdolo che tenta di portare scompiglio nell’ordine cosmico
• Infatti genera tre figli mostruosi che portano caos: Hel custode del regno dei morti, Fenrir, lupo che
divorerà Odino, e J rmungandr, serpe che giace sul fondo dell’oceano, di cui Thor è acerrimo nemico
• Loki capeggerà le forze del male alla fine del mondo

FRIGG
• Frigg appartiene alla stirpe dei Vani ed è moglie di Odino
• Associata a Venere, è dea dell’amore materno, protettrice delle partorienti
• Il nome del ‘venerdì’ è sostanzialmente derivato dal teonimo di Frigg

LE NORNE
• Le Norne sono tre figure femminili che simboleggiano il Fato
• Vivono in una sala sotto Yggdrasil, nei pressi della fonte del destino (Urðabrunnr)
• Esprimono il destino di ognuno alla nascita e i loro nomi sono etimologicamente connessi al volgere e lo
scorrere degli eventi:
- Urðr (cf. verbo tedesco werden) tesse il filo della vita e stabilisce le leggi
- Verðandi (participio presente della stessa radice): dipana il filo della vita e ne cura lo svolgersi nel
presente
- Skuld (cf. skulu «dovere»): simboleggia la necessità del divenire, colei che taglia il filo della vita

VÖLUSPÁ «la profezia della veggente» > Primo canto dell’Edda poetica, narra la visione della Volva, una
profetessa che Odino evoca per conoscere il destino del mondo. La profetessa, partendo dalla narrazione
dell’origine del mondo, narra a Odino come finirà il mondo, con la battaglia finale tra gli dei e le forze del
caos. Prevede la morte di suo figlio Baldr, e la stessa uccisione di Odino da parte del lupo Fenrir.

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5) -I LONGOBARDI: FONTI: Paolo Diacono: Historia Langobardorum, dalle origini al 744, in latino (La
storia dei longobardi si interrompe con la morte di Liutprando nel 744, ultimo periodo di gloria del regno);
Editto di Rotari (643): codice di leggi longobarde emanato dal Re Rotari a Pavia; Origo Gentis
Langobardorum, VII secolo.

Etnogenesi (processo di formazione)


Ricorrono diversi topoi (motivi ricorrenti) della tradizione germanica—> l’origine in terra scandinava, La
figura dei due condottieri che guidano il popolo nella loro migrazione (per Longobardi sono sono Ibore e
Aione, termine gotico: testimonianza del contatto tra goti e longobardi nell’Europa orientale ); Attribuzione
dell’etnonimo da parte di una figura divina (Si attribuisce anche ai Winnili, poi Longobardi, la venerazione a
Wotan/Godan (Odino))

Origine dei Longobardi


-Dalla cerchia nordica, migrano seguendo il corso dei fiumi. Nei primi secoli dC si trovano lungo l’Elba e dal
V sec si spostano a sinistra del Danubio e si stabiliscono in Pannonia (contatto con Goti e adozione
confessione ariana)
-si muovono verso Italia alla ricerca di nuovi territori, non cercano collaborazione con ceto romano,
integrano goti sopravvvissuti
-Long passano da oralità a scrittura dopo che entrano in italia: scrittura era in latino, longobardo solo per usi
non ufficiali inizialmente= diglossia. Anche nomi sono a base long e latina (Domniperto, Bonetruda), poi
long scopare a favore latino

Lingua Longobarda
-della lingua non ci sono documenti diretti, no frasi intere, no indicazioni, no sintassi; solo citazioni sulle
fonti oppure prestiti integrati nella lingua italiana. È nel ramo germanico occidentale, Ermioni,(perché
ē1—> a e si vedono esiti della seconda mutazione consonantica, b—>p, (presente da linea Benrath in giù) e
condivide con gotico e (breve)—> i. Parole ritrovate si riferiscono a istruzioni giuridiche o classi sociali:
-haldius: semilibero
-mundium: tutela
-faida e guidrigildo
-Aboino: guida un insieme di popolazioni
-fara: indica un tessuto di alleanze politiche e familiari insediate in un territorio
-Faramannus: significa guerriero in movimento
-Marpahis: temine long.
-Arimannus\Arimanna: significa guerriero del re
-Gasindius: seguace del re
-Lithingi: nome dei Long , suffisso -ing indica appartenenza ad una stirpe

Prestiti dal longobardo a ita


-seconda lingua per prestiti germanici dopo il francese è italiano: campo semantico guerra (tregua e
bandiera), relazioni sociali (faida, castaldo e guidrigildo, baruffa, ricco, sgherro), parti del corpo(guancia,
milza, schiena, stinco, zanna), colori (grigio, bianco)
-parole entrate in uso per sostituire termini latini ormai desueti.
-Toponimi più imp si trovano nell’Italia sett.—> Lombardia, Brera, suffisso ing, Pertica

Langobardia Maior e Minor

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-Alboino nel 568 guida Long in italia e conquista prima il Friuli e poi Italia sett e Toscana
(Langobardia Maior); poi territori attorno a Spoleto e Benevento creando ducati autonomi (Langobardia
Minor).
-Capitale regno Long è Pavia (regno finisce con Carlo Magno. Resiste il ducato di Benevento fino a 1076,
poi diventa principato) e duchi obbligati versare parte dei guadagni nei ducati del regno
-Regno mai stato solido, anche fede è alla base di scontri (conversione si completa nel VII sec con Friuli e
Veneto ultimi)
-Long promuovono culto dell’arcangelo Michele che uccide drago come Beowulf e Sigfrido
-Longobardi erano classe dominante, i conquistati latini la classe più bassa, più tardi opposizione sarà tra
possidenti e non possidenti (arimanno= ceto libero e dominante). Fine distinzione popolo lat e long fatta
coincidere con arrivo cattolicesimo
-Importante tappa di assimilazione culturale è Editto di Rotari, che fa fissare leggi long (influenza cultura
giuridica romana)—> volontà di ordinare la società, istituendo guidrigildo al posto della faida
-ultimi anni regno segnati da politiche di Astolfo e Desiderio (ultimo re) e miravano ad espandere fino a
Roma—> 756 Astolfo assedia Roma e nel 771 desidero vi si reca con esercito. Papa chiama Carlo Magno e lui
assedia Pavia e cattura Desiderio. Figlio di Desiderio, Adelchi, si arrende e e fugge a Costantinopoli. 776
rivolta nel Friuli

Longobardi in Veneto
-Alboino entra prima nel Friuli (all’epoca Veneto comprendeva triveneto, parte Lombardia e parte Istria ed
erano in mano bizantina), Veneto è uno dei primi territori conquistati da Long
-Centri imp: Padova, Monselice, Oderzo, Belluno, Feltre, Ceneda (Vittorio Veneto), imp perché attraversati
da via Claudia Augusta (collegava vecchio impero con territori d’oltralpe)
-Reperti trovati più che altro vicino a zone di comunicazione (si muovevano su strade romane)
-Entrano nel dominio long anche Treviso, Vicenza e Verona (zone lagunari protette da avamposti bizantini)
-Spesso i duchi stringevano alleanze con nemici della corona longobarda
-Re Rotari conquista di Oderzo—> bizantini costretti ad andare lungo le coste

Reperti
-selpolture con corredi, elementi architettonici, iscrizioni epigrafiche, documenti con donazioni territori,
necropoli attorno a città rilevanti (spesso usavano ubicazione di epoche precedenti)
-Ritrovati pettini in osso tra corredi funebri—> valore apotropaico, testa vista come la sede delle forze vitali
dell’individuo
-Fibula in lamina d’oro, ritrovamento raro e legato esclusivamente a corredi di sepolture femminili del ceto
dominante longobardo
-Nelle tombe femminili si trovano anche corredi preziosi, come anelli e collane (collana di matrice Romano-
bizantina
-Croci su volti dei defunti
-Epigrafi: modello comune, scritte in latino sul piano orizzontale (Gli epitaffi delle lastre tombali di
personaggi della elite longobarda sono dei veri e propri carmi celebrativi: la scrittura è distribuita in modo
da avere lo spazio adeguato per il testo). La grafia è una capitale longobarda: lettere allungate e compresse
lateralmente

Aspetto
-uose: tipo di pantaloni, ted Hose
-Teodolinda: cattolica ma discendente Lithingi sposa duca di Torino Agilulfo—> il figlio Adaloaldo sarà il
primo re dei Longobardi cattolico
-inizia processo conversione Long. Portando pace tra Long. E chiesa (papa Gregorio Magno)
-gioielli imp.

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-Palazzo: Monza

Gambara
-madre di Ibore e Aione
-decisiva decisione combattere Vandali anziché pagare contributo
-Intercessione di G. A Frea, moglie Odino per vittoria Winnili (longobardi)

6)-LE RUNE: Le rune erano un tipo di scrittura tipiche dei popoli germanici i quali le usavano prima
di adottare l’alfabeto latino. Le rune sono attestate fin dal 1-2 secolo dc e avevano un impegno
epigrafico. Venivano incise su vari materiali come legno, pietra e osso ed erano iscrizioni brevi. Le
iscrizioni runiche più numerose si trovano in Scandinavia e sono quelle più antiche di tutte e col tempo sono
rinvenute iscrizioni runiche anche in Europa nei luoghi in cui hanno transitato i germani.
ALFABETO RUNICO = origine molto probabile negli alfabeti nord-italici tra i quali rientra anche
L’ALFABETO VENETICO > usato prima che si diffondesse la scrittura nell’Italia settentrionale, il
venetico era la lingua che parlavano i veneti antichi e si pensa che l’alfabeto venetico si sia diffuso tramite
contatti popolazioni germaniche e abitanti regione alpina che venne poi trasformato nei segni runici.
ALFABETO RUNICO = l’alfabeto originario era formato da 24 segni che erano divisi in 3 serie da 8 segni
ciascuna ed avevano un ordine fisso.

Possiamo notare che l’alfabeto inizia con le rune f, u, þ, a, r, k ed è proprio per questo che venne
chiamato fuþark. I corni di Gallehus sono la testimonianza più antica delle iscrizioni runiche. Possiamo
notare che questi segni non hanno ne angoli retti e ne tratti orizzontali e i primi usi erano sul legno > si
incideva seguendo l’andamento delle fibre verticali del legno.
Ogni runa ha un nome che inizia con il suono che la runa stessa indica > la runa per indica <t> indica
Tyr, la runa per <a> indica as «aso, dio> e <þ> indica þurs «gigante», si trovano anche molti nomi di
piante e animali, e altri che significano ricchezza (<f>, fé) > i nomi delle rune sono indizi della loro
antichità (divinità molto antiche) e di una religiosità primitiva (animali e piante)
Alcuni nomi di rune, come «ricchezza» o «disgrazia», oppure «dono» fanno pensare a un loro uso
divinatorio. A supportare questa tesi c’è Tacito. Anche se Tacito non descrive questi «segni distintivi», quasi
sicuramente si tratta di rune, ognuna delle quali poteva esprimere una parola intera e quindi essere
interpretata come responso divinatorio. Tuttavia, i dati di cui disponiamo ci mostrano un uso funzionale
delle rune.
RUNA = significato collegato a qualcosa di segreto o nascosto > in area nordica o antico inglese runa era
nota con il significato di carattere runico.
Molte rune vennero integrate con l’adozione dell’alfabeto latino e nell’elaborazione di quello gotico di
Wulfila > un esempio di runa integrata è <þ>
SUCCESSIVE EVOLUZIONI = la serie runica di 24 segni subì delle evoluzioni perché dalla Scandinavia si
diffuse anche in Frisia, Germania ed Inghilterra e quindi si arricchì di alcuni segni tipici frisoni e
anglosassoni. La serie aumentò a 28 segni e poi a 33

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Possiamo notare che il 4 segno non è più una <a> ma una <o> e quindi il nome cambiò in fuþork.
Degli esempi di iscrizione runica sono il cofanetto Franks e la croce di Ruthwell.
In area scandinava però nel corso dell’VIII secolo il sistema di scrittura runico si riduce a 16 segni > ciò
comporta però delle ambiguità fonetiche dato che alcune rune vanno a valere su più suoni.

L’uso delle rune continua per qualche tempo anche dopo la cristianizzazione > esistono i RUNICA
MANUSCRIPTA che sono dei codici manoscritti con delle tracce di materiale runologico e li troviamo
soprattutto in area anglosassone, norvegese, islandese e svedese tra 11 e 15 secolo.

7) -L’EVOLUZIONE DELLA SCRITTURA DOPO LA CRISTIANIZZAZIONE: cultura germanica è


prevalentemente orale, rune usate per brevi iscrizioni, mentre le gesta degli eroi e consuetudini
giuridiche venivano trasmesse oralmente (testimonianze Tacito e Paolo Diacono), conferma arriva
da rielaborazioni successive dove emergono figure comuni nelle diverse tradizioni letterarie.
Contatto con scrittura arriva con cristianizzazione. In area orientale grazie a traduzione Bibbia ad opera
Wulfila, in area occidentale e nordica attraverso latino (legato cristianesimo). Con arrivo cattolicesimo
vengono creati monasteri dove inizieranno ad essere copiati e prodotti codici manoscritti nello
scriptorium). Scritti composti da fogli di pergamena ricavata da pelli di animale ripiegati e cuciti.
-si sviluppano diverse calligrafie: Inghilterra= minuscola anglosassone o insulare, diffusa attraverso
missionari anche in Islanda e Scandinavia; sul continente= carolina, diffusa tra eruditi e scribi che
appartenevano a scuola palatina di Carlo Magno (base nostra scrittura , in particolare a stampa)
-copiatura di manoscritti fonte di errori: a volte avveniva sotto dettatura, trascrivevano in maniera errata
alcune parti, per scarsa conoscenza del latino o della lingua che stavano copiando, oppure perché per errore
saltavano delle righe o delle parole nel testo. In alcuni casi, la pratica di raschiare le pergamene, cancellando
il testo per fare posto a un nuovo testo ha fatto si che alcuni scritti andassero perduti (palinsesti)
-Inizialmente si copiavano testi in latino, poi si sentì la necessità di usare il volgare per mediare gli scritti
latini necessari per formare culturalmente i clerici e per trasmettere ai laici illitterati i fondamenti del credo

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-In area anglosassone e continentale si fece largo uso di glosse e glossari: le glosse documentano quali
fossero i vocaboli di più difficile comprensione, e dalle glosse sopra le linee o ai margini dei testi nascono
raccolte di glosse: i glossari
-Dopo le prime fasi dell’evangelizzazione si tradussero le vite dei santi, la Bibbia e i Vangeli, il Padre Nostro,
il Credo. Autori germanici misero per iscritto anche la storia del proprio popolo e i canti eroici che fino ad
allora erano circolati in forma orale, anche codici di leggi entrarono a fare parte della produzione scritta

-I GERMANI DEL MARE DEL NORD: Frisoni, Angli, Sassoni (lega da diverse tribù pre-esistenti verso il II
sec. d.C) e Iuti
-Anglosassoni: sassoni, Angli Iuti e Frisoni iniziano a migrare attorno al V sec e si spostano nell’attuale
Inghilterra sud-orientale. Trovano popolazione britannico-romana. England—> Englaland (paese Angli),
dalla mistura si formano anglosassoni
-lingua invasori prevale su celtico (Nella Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum di Beda, vengono nominati i
due capi migranti Hengest e Horsa che hanno guidato Angli, Sassoni e Iuti alla conquista della Britannia)
-si formano piccoli regni: Kent (primo a convertirsi), Sussex, Essex, Wessex, East Anglia, Mercia,
Northumbria—> suffisso gas. -seaxe (sassoni)
-Si convertono a cristianesimo nel 597, quando Papa Gregorio Magno invia Agostino a predicare presso il re
del Kent, prima diocesi Canterbury
-Alquino da York—> maggior letterato
-IX sec incursioni vichinghe, dopo parentesi danese ritorna nel 1036 una dinastia anglosassone al trono, poi
di nuovo invasa, da Guglielmo duca di Normandia: dinastia normanno-francese, battaglia Hastings
-Fonti tradizione letteraria anglosassone: Cronaca Anglosassone—> narra successo della battaglia di
Brunanburh usando stilemi poesia eroica (kenniagr= tigli di guerra, tiglio indica scudo e frassino le
lance). QUest’opera costituisce la prima storiografia non latina dell’occidente europeo, fatta comporre da
re Alfredo del Wessex e fa parte di un progetto di acculturazione promosso dal re (Revival of learnings). È
un testo in prosa, è tramandata da 4 versioni con nucleo comune (da inizio era Cristiana a ultimo periodo del
regno di Alfredo), contiene genealogie dei re di Northumbria e Merica e fa risalire alla genealogia della casa
reale di Alfredo il capostipite Adamo
-Con re Alfredo si impone dialetto sassone occidentale come standard letterario
-X e Xi sec spiccano opere di Aelfric e Wulfstan—> sermoni, omelie e vite dei santi
-L’anglosassone è la prima lingua europea a raggiungere una forma letteraria sovraregionale standard
-con l’evangelizzazione si erano stabiliti importanti centri come Canterbury e Lindisfarne (in Northumbria),
che avevano formato i maggiori intellettuali dell’epoca; Da queste scuole nasce la Historia Ecclesiastica di
Beda, La produzione era principalmente in latino, mentre Alfredo fa tradurre le opere in anglosassone,
stabilendo l’importanza della lingua volgare.
-Si tratta di vere e proprie antologie poetiche, omogenee dal punto di vista linguistico e grafico: aspetto che
differenzia la produzione ags dalle altre aree germaniche
-componimenti poetici ags. sono sia di natura prettamente eroica di tradizione germanica, che di natura
cristiana; Si trovano anche incantesimi, indovinelli e poesie profane su temi comuni agli esseri umani
-Tra i componimenti poetici spicca il Beowulf, 3000 versi, scritto attorno IX sec, argomenti tipi della
poesia eroica germanica, con elementi favolistici (mostri e draghi), interamente ambientato in
scandinavia (no ing). Linguaggio poetico elaborato, metrica è regolare e lessico ricco. Sicuramente
prima c’era tradizione orale. Più antico del Beowulf è Widsith, componimento che rievoca i nomi
degli antichi re e popoli germanici.
-Figure frequenti: arpista che accompagna recitazione (scop), ingeld= guerriero, fabbro Weland
-Codex Vercellensis, o Vercelli Book, è un codice redatto nell’Inghilterra sud-orientale verso la fine
del X secolo; Contiene testi in prosa e in versi, di carattere religioso, riuniti in un unico codice per
scopi meditativi e spirituali; È uno dei quattro codici che contengono la produzione poetica ags.
Conservato a Vercelli dal XII sec. È un giurista tedesco, Friedrich Blume, a indentificarne la lingua nel 1822;
Non solo la lingua in cui è tradito è risultata misteriosa per secoli, un mistero che poi è stato risolto, rimane
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un mistero ancora da risolvere come il codice sia arrivato dall’Inghilterra a Vercelli; Ipotesi: dono di un
illustre pellegrino ospitato presso la Cattedrale? Il codice contiene anche delle rune, che vanno a comporre
il nome Cynewulf: Cynewulf è stato un poeta dell’VIII secolo, i cui testi sono stati successivamente
rielaborati nella varietà del sassone occidentale;

8)LE FONTI E LA TRADIZIONE LETTERARIA DEL GERMANICO CONTINENTALE:


-I GERMANI OCCIDENTALI: inizialmente stanziati tra Reno ed Elba (Tacito li chiamava Istevoni, tra
basso Reno e Weser, Ingevoni, Mare del Nord e Ermioni, dell’Elba, hanno dato origine a lingua tedesca,
inglese e nederlandese)

-I GERMANI DEL RENO-WESER (ISTEVONI): Tra le tribù più dominanti, Franchi, Dal IV secolo
sconfinano nell’attuale Belgio e alla caduta dell’impero romano d’occidente hanno occupato il territorio fra
Reno e Mosa. Con Clodoveo regno si estende a tutta Gallia, il dialetto germanico viene assorbito dal latino.
Clodoveo fa convertire popolo a cattolicesimo (buoni rapporti con il clero e l’aristocrazia locale gallo-
romana). Regno si consolida e mostra potenza militare, include Germania centro-meridionale e Francia.
Con Carlo Magno inizia espansione e prende Italia fino ad Abruzzo (sconfiggendo Sassoni, Frisoni e
Longobardi)

-I GERMANI DEL MARE DEL NORD (INGEVONI): sono Frisoni, Angli, Sassoni e Iuti (Tacito conosceva
solo Frisoni e Angli)
-SASSONI: (lega di diverse tribù), nome deriva da sax, un pugnale, non erano organizzati in un regno, si
reggevano con assemblea annuale. Conquistati da Franchi e fatti convertire a Catt. Dopo la divisione
dell’impero carolingio, la Sassonia rientra nel regno tedesco e condividerà le sue sorti politiche e storiche
con il resto della Germania

-I GERMANI DELL’ELBA (ERMIONI): inizialmente lungo Elba, comprendevano varie tribù, Svevi
migrano verso ovest fino a penisola iberica, una parte però scende verso Germania sud-occidentale con
Alamanni (raggiungono sud Germania, svizzera tedesca e poi inglobati nel regno franco). Fanno parte anche
Bavari che occupano Baviera e Austria, verranno inglobati da Carlo Magno. Contatto con ostrogoti.

-SECONDA MUTAZIONE CONSONANTICA: Interessa solo alto-tedesco, individuata da Grimm,


interessa occlusive del germanico comune;
-/pf,ts,kx/ —>in posizione iniziale, dopo consonante o quando geminate—> a ricate

/p,t,k/
-/f,s,x/ —> in posizione mediana o nale dopo vocale—> fricative sorde

/b,d,g/ /p,t,k/ —> occlusive sonore> occlusive sorde/

-si considera alto tedesco solo ciò che presenta SMC, comincia attorno VI sec, non è applicata
uniformemente
-I dialetti alto-tedeschi: dialetti centro-meridionali, si divide in due zone: area tedesco-superiore (alemanno
e bavarese, realizzazione II LV) e area tedesco-centrale (dialetti franconi, parziale realizzazione ed è origine
del tedesco standard). Si pensa II LV sia stata originata a sud e poi diffusa oltre linea Benrath (in
francone abbiamo solo d—>t e tedesco superiore solo k—> kx, germ 0—-> d ata, germ o:—> uo ata, germ ē2—
> ia ata

-Fonti e tradizione letteraria germanico occidentale continentale: cristianizzazione Germania avviene più
tardi e ad opera Franchi, da sud a nord, nascono monasteri dove si copiano e traducono testi latini. Più
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fi

ff

antico doc ata= Abrogans 765 (elenco di vocaboli latini rari o difficili che il vescovo Arbeone aveva portato
da Pavia, allora capitale del regno longobardo)
-Glossari erano suddivisi per aree tematiche, oppure in ordine alfabetico e spesso contengono più
sinonimi sia in latino che nel volgare per spiegare un determinato lemma; La tecnica di comprensione
di testi latini e la costruzione di glossari è stata diffusa nell’impero franco, si trovano anche termini
anglosassoni. Nelle Glossa cassellane (da Kassell, dove il codice è conservato) si trova una sezione che
costituisce un vero e proprio manuale da conversazione;
-Traduzioni: Successivamente, specialmente su impulso di Carlo Magno, vengono tradotti importanti testi
religiosi, come la regola benedettina (IX secolo) o l’Armonia dei Quattro Vangeli di Taziano; Il monaco
Taziano aveva composto nel II secolo d.C. il Diatessaron, ossia una armonizzazione dei quattro vangeli; Il
testo è stato fatto tradurre a Fulda e il testo latino era stato fato arrivare dall’Italia a Fulda da parte di S.
Bonifacio; Le prime traduzioni, come quella della regola benedettina, seguono fedelmente parola per parola
l’originale latino, fino a diventare via via più indipendenti; La traduzione della Armonia dei Quattro Vangeli
di Taziano, ad esempio, segue addirittura la suddivisione in righe del testo latino; Generalmente ricalca
anche la sintassi latina, ma in alcuni casi si vede la sua indipendenza dal latino, tramite l’inserimento di
pronomi, dimostrativi, forme perifrastiche. i lavori di Notker Teutonico, un monaco di S. Gallo che tradusse
dal latino commentando i testi; Non solo testi religiosi, ma anche di importanti autori latini, come Boezio,
Virgilio;
-Poesia: La produzione poetica di area ata è scarsa, se confrontata con quella ags.; La prima attestata è la
«Preghiera di Wessobrunn», del IX secolo, arrivata a noi in soli 9 versi;
Metro allitterante, tema cristiano della creazione;
L’unico frammento di poesia epica tradizionale germanica è il Carme di Ildebrando, il più antico brano di
epica germanica e l’unico in tedesco antico; Sono poi conservate le formule magiche di Merseburgo
(manoscritto del X secolo) in cui troviamo riferimenti a divinità pagane;
Nel primo compaiono le idisi, figure divine femminili della mitologia germanica, nel secondo, troviamo
Odino, Baldr e Freyja; Liber Evangeliorum theodisce conscriptum (IX secolo): scritto dal monaco Otfried di
Weißenburg: poesia in rima sulla narrazione dei Vangeli abbandono del verso allitterante germanico;

-Il ruolo di Carlo Magno: si preoccupa di accentrare il potere, Fonda ad Aquisgrana la Schola
Palatina: accademia reale di studiosi, alcuni chiamati personalmente da Carlo Magno, come Alcuino
di York o Beda, con il fine di uniformare la liturgia. Anche per Carlo Magno il volgare è importante:
in un primo stadio della rinascita carolingia sottolinea l’importanza di tradurre i sacramenti in volgare; Con
il XVII Canone del Concilio di Tours (813) sancisce l’obbligo per i predicatori di tradurre le omelie «in
rusticam romanam linguam aut thiotiscam»; con questa espressione ci si riferisce a volgari dell’impero
carolingio. Inoltre la volontà di Carlo Magno di far mettere per iscritto gli «antichi canti barbari», con
le gesta e le guerre degli antichi re; li fece mettere per iscritto e li imparò a memoria (CM era semi
analfabeta!)

-Area antico sassone: fa parte germanico occidentale e lingue ingevoni, no SMC. Basso tedesco antico:
basso tedesco in contrapposizione all’alto tedesco (II LV), ma per il periodo antico è rappresentato solo dal
sassone, perciò si parla di antico sassone. Antichi sassoni furono sottomessi da Carlo Magno, costretti a
convertirsi, letteratura sassone è di argomento religioso. Testi più estesi: Heliand (narra vita di cristo in
5000 versi allieterai) e Genesi (3000 versi di argomento biblico, creazione), redatta anche formula di
rinuncia al diavolo e incantesimi contro malattie.

9) -LE FONTI E LA TRADIZIONE LETTERARIA DELL’AREA NORDICA


-I GERMANI SETTENTRIONALI E LE INCURSIONI VICHINGHE: non partecipano a migrazioni come
altri popoli germanici, si espandono dall’VIII sec.
-Danesi insediati nella Svezia meridionale e isole danesi, poi anche Jutland. Geati si trovano sopra i danesi
nella Svezia meridionale e verranno sconfitti da Sviar. In Norvegia si espandono norvegesi
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-LE INCURSIONI VICHINGHE: prima contatti con romani attraverso canali commerciali, poi rapporti con
Franchi. Le rotte vichinghe seguo 3 rotte principali: ovest—> ricerca terre da parte vichinghi norvegesi e
danesi; sud-ovest—> danesi; est—> vichinghi svedesi (Variaghi/Vareghi); verso occidente incursioni Scozia,
isole Shetland e Ebridi. Incursioni anche in Irlanda e poi anche nel continente alla ricerca di monopolio
commerciale.
-Regno vichingo si stabilisce nel X secolo con capitale York, re Canuto il Grande riunisce sotto la sua
corona tutta l’Inghilterra, la Danimarca e la Norvegia. Franchi cedono Normandia. Normanni si
francesizzano e il duca normanno Guglielmo che conquisterà Inghilterra porta grande influenza francese.
-Importante conseguenza espansione norvegese= conquista Islanda, più antica repubblica d’Europa, retta
con assemblea generale “Allthing”. Da Islanda Erik il rosso colonizza Groenlandia e alcuni arrivano ad
America del Nord (saga Erik il rosso e saga dei Groenlandesi)
-I variaghi: Svedesi fondano empori commerciali, arrivano fino a Mar Nero e Caspio, contatti con Bizantini e
Arabi
-Età vichinga finisce nell’XI sec, regni di Norvegia, Danimarca e Svezia si son consolidati e Islanda
indipendente fino 1262
-Iscrizioni runiche erano diffuse in area nordica, qui è concentrato il numero maggiore di iscrizioni runiche,
ma si riduce alfabeto da 24 a 16 (pietre Jelling). Ultime iscrizioni a carattere epigrafico e attestate anche
dopo cristianizzazione

-IL PROTO-NORDICO: dal II-III al IX sec dC, iscrizioni mostrano lingua omogenea e unitaria in tutta
Scandinavia; sintassi OV; diversi mutamenti linguistici con età vichinga e prime divisioni dialettali.
Vichinghi derignano la loro lingua con donsk tunga (lingua danese). Questo è periodo di massima
espansione di lingue nordiche. Inghilterra e Normandia tracce nella toponomastica (Sky, they, York), anche
in Russia

-NORRENO: fase successiva al proto-nordico a partire da X sec. Lingua letteraria dell’Islanda e


Norvegia medievali (detta antico nordico o antico islandese)
-Anno 1000 introduzione cristianesimo in Islanda e Norvegia porta alfabeto latino e pergamene,
rune solo per uso epigrafico. Primi manoscrivi erano giuridici (grágás, oca grigia), Primo Trattato
Grammaticale Islandese che contiene una proposta di adattamenti ortografici per rendere i suoni del
norreno; Saga di Re Olaf in Santo: inizio della letteratura vera e propria. Dopo inizia saga dei re e
Landnamabok (libro sulla presa della terra), narra occupazione Islanda, poi saga Erik il rosso e saga dei
Groenlandesi

-Edda di Snorri o Edda in prosa: manuale per i poeti di corte, gli scaldi, in cui si spiega la mitologia
nordica pre-cristiana, la tecnica poetica, la metrica e la ricchezza dei sinonimi del linguaggio poetico
e le figure retoriche;

-Edda poetica: raccolta di carmi di autori anonimi, opera più famosa della letteratura norrena;
Trentina di poesie su argomenti mitologici e eroici, di varia epoca; Per argomento mitologico: Voluspa,
la profezia della veggente; Tra i carmi eroici troviamo il Sigurðarkviða («Il carme di Sigurdr»), in cui si
trattano i temi del ciclo nibelungico-volsungico, i cui personaggi principali sono Attila, Sigfrido (Sigurdr),
Crimilde (Gudrun) e Brunilde; arrangiamento più antico rispetto a quanto compare nel Cantare dei
Nibelunghi
-Snorri scrive anche la Heimskringla: raccolta di materiali storici e rielaborazione delle saghe dei re di
Norvegia; Oltre alla poesia eddica, di contenuto tradizionale, la letteratura norrena ha tramandato anche la
poesia scaldica, una poesia di encomio o di infamia, composta dagli scaldi, i poeti di corte; Argomenti vari,
tecnica complessa, con molte figure retoriche e metrica elaborata, la cui interpretazione non sempre è
evidente; Contenute nei racconti in prosa, nelle saghe o citate da Snorri nella sua Edda;

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-FONTI AREA DANESE E SVEDESE: scarsa documentazione, iscrizioni runiche, Saxo Grammaticus,
scrive storia della Danimarca (Gesta Danorum) in latino, mentre Snorri (contemporaneo) scrive in
norreno. In Danimarca la conversione era stata portata a termine da missionari tedeschi, che introdussero
la tradizione del latino come lingua scritta; In Islanda e Norvegia avevano operato missionari anglosassoni
che portarono la tradizione di scrivere in volgare;
-1550: traduzione della Bibbia in danese moderno secondo la Riforma protestante; In Svezia si trova una
grande quantità di iscrizioni runiche (ultime del XV secolo!), mentre le prime attestazioni in alfabeto latino
risalgono al 1250, quando vengono raccolte le leggi dei Geati occidentali Sviluppo svedese moderno con la
traduzione della Bibbia e la Riforma protestante

10)-BEOWULF: fonte letteraria anglosassone, datazione attorno IX sec


-Peculiare la materia: tratta argomenti tipici della poesia eroica germanica, con elementi favolistici
(mostri e draghi) ed è interamente ambientato in Scandinavia, dell’Inghilterra non c’è traccia;
-Presenta un linguaggio poetico elaborato, la metrica è regolare e il lessico molto ricco; Fa sicuramente capo
a una lunga tradizione orale di poeti e rielaboratori;

-IL CODICE: Il testo del Beowulf si trova nel manoscritto Cotton Vitellius A XV, conservato alla British
Library, uno dei quattro codici che conservano la poesia ags; Il codice si compone di due parti, la seconda
(Nowell Codex) contiene il testo del Beowulf insieme ad altri quattro testi, di cui uno in versi; I cinque testi
che fanno parte del Nowell Codex sono diversi, ma hanno in comune la tematica del mostro; In Beowulf,
infatti, sono descritti tre mostri: Grendel, la madre di Grendel e un drago che sta a guardia di un tesoro; Il
codice originariamente si trovava nella collezione della famiglia Cotton; La famiglia ha poi donato il codice
alla nazione, ma nel 1731 il codice è stato vittima di un incendio; I margini delle pagine sono bruciati, e i fogli
sono stati incollati a dei supporti per evitare che si disintegrassero;
-arrivato a noi in un’unica copia, titolo attribuito successivamente, copiato attorno X, XI sec. Si riconosce la
stesura da due diverse mani. Materi risale a età migrazioni, eventi sembrano finzione, solo un evento storico:
scrive delle gesta dei Franchi, nella cronaca di Gregorio di Tours: si dice che Hygelac, signore Geati morì in
battaglia contro Frisoni, attorno 521 in Frisia, vuol dire che dalla composizione orale del testo alla copia su
manoscritto sono passati circa 5 secoli.
-Lessico e sintassi databili torno VIII e IX secolo e composto dopo cristianizzazione dell’Inghilterra
(Beowulf si rivolge a padre onnipotente)

-Trama: La trama è ambientata tra la Danimarca e la Svezia meridionale;


Re Hrothgar, re dei danesi, deve fare i conti con Grendel, un mostro (della stirpe di Caino) che viene dalle
paludi ogni notte nella sua sala dell’idromele (mead-hall) e divora i guerrieri che lì si trovano; A Beowulf, che
fa parte della stirpe dei Geati (quei Geati sconfitti dai vicini Sviar, cf. età delle migrazioni), giungono
racconti di quanto succede a Re Hrothgar, e si mette in viaggio per dare aiuto e conquistare così con le sue
gesta la fama; Beowulf si reca da Hrothgar e gli dice che gli deve un favore, in quanto Hrothgar aveva aiutato
a suo tempo suo padre e si offre quindi per sconfiggere il mostro; Tema della Sippe: così come le faide,
anche i favori erano un «affare di famiglia»; Beowulf sconfigge Grendel a mani nude, strappandogli un
braccio; Grendel torna alla sua palude e muore; Hrothgar dona a Beowulf una ricca ricompensa; La madre di
Grendel decide di vendicarsi e uccide il consigliere del re; Beowulf si reca nella caverna dove la madre di
Grendel si nascondeva e la uccide; I Geati ritornano a casa, la casata di Hygelac si estingue e Beowulf diventa
re dei Geati;
-descritto come un re giusto e saggio, A causa di un ladro, viene scatenata l’ira di un drago che sorvegliava
un tesoro; Beowulf, , decide di affrontare il drago recandosi con 11 guerrieri del suo seguito e il ladro nella
tana; Intima ai suoi guerrieri di lasciarlo affrontare il drago da solo, ma le cose si mettono male ( alla vista del
drago, i guerrieri scappano, solo Wiglaf rimane) narrano dell’uccisione del drago da parte di Beowulf, che
viene aiutato da uno dei guerrieri del suo seguito, Wiglaf; Beowulf è ferito, per questo Wiglaf corre in suo
aiuto, Wiglaf incoraggia Beowulf ricordandogli le sue gloriose gesta; Beowulf sconfigge il drago, ma è ferito
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a morte; Ordina a Wiglaf di prendere il tesoro e di costruirgli una


pira per il suo funerale; Dona poi a Wiglaf il suo collare d’oro e muore; Wiglaf teme per le sorti dei Geati,
minacciati dagli Sviar, dai Franchi e dai Frisoni e non più protetti da Beowulf; Il funerale di Beowulf consiste
nella sua cremazione in una pira contenente tesori e armature (Cf. Tacito!) 12 guerrieri dei Geati girano
attorno la tomba di Beowulf cantando le sue gesta;
-Temi: Gesta eroiche e canti; Generosità del capo; Ineluttabilità del destino;
Argomenti che abbiamo trattato insieme che troviamo anche in Beowulf:
Importanza dei canti eroici Faide tra tribù o clan familiari
La presenza di cantori nella sale dei re
Riti di sepoltura:
All’inizio del poema, si legge della morte di Syld Scefing, mitico progenitore della stirpe dei re danesi, che
viene lasciato andare alla deriva su una nave coperta di tesori e armi;
Beowulf invece viene bruciato su una pira con tesori e armi;

11)-IL CARME DI ILDEBRANDO


-Il carme di Ildebrando è il più antico testo di poesia eroica germanica ed è contenuto nel codice
Kassel, ha 68 versi e venne studiato molto per vari decenni. La lingua del carme ha caratteristiche antico
sassoni, longobarde, bavaresi, franconi.
-Il codice che contiene questo carme ha avuto una storia travagliata, venne composto a Fulda e conservato li
fino al saccheggiamento della biblioteca nel 1632. Alcuni codici vennero ritrovati dopo il saccheggiamento e
tra essi troviamo anche quello del carme e vennero consegnati a Kassel.
-Il codice si salva anche dai bombardamenti della seconda guerra mondiale perché venne conservato in un
luogo sicuro ed era un codice molto importante perché conteneva la più antica testimonianza poetica della
letteratura in lingua tedesca.
-Nel 1943 venne spostato da Kassel e nel 1945 sparirà per sempre perché passerà sotto controllo americano,
verrà poi comprato da una compagnia di New York e per evitarne il riconoscimento verrà staccata la prima
pagina che conteneva le prime righe del carme e il timbro della biblioteca di Kassel.
-Il codice finirà poi a Los Angeles e nel 1955 ritorna in Germania, senza il primo foglio, che si riunirà al
codice solo negli anni ‘70
-Il manoscritto è stato copiato a Fulda nei primi decenni del IX secolo ed è stato redatto in due diverse
scritture: insulare e carolina.
-I testi copiati nel codice raccolgono i comportamenti etici propriamente cristiani, mentre gli altri testi sono
degli strumenti argomentativi contro pagani e oppositori
-Il testo poetico del Carme tratta dello scontro tra un padre e un figlio, uno scontro che deve avere
luogo per forza, lo scontro tra padre e figlio può anche essere visto in chiave cristiana, il quanto il figlio
(l’umanità) non vuole entrare in comunione con il padre
-Come per Beowulf, anche per questo testo si deve supporre un lungo periodo di gestazione e trasmissione,
prima che venisse fissato sulla pergamena tra VIII e IX secolo. Abbiamo un arco cronologico di circa
due secoli tra la sua formazione orale e la definitiva trascrizione
-Abbiamo una presenza del lessico anglosassone, basso tedesco, gotica e longobarda bavarese
-Possiamo dire che la storia è nata in ambienti longobardi in quanto i goti vennero inglobati nella
società longobarda (es: bisnonna di Alboino era la sorella di Teodorico, Alboino all’arrivo della bisnonna si
trasferisce da Teodorico stesso a Verona)
-Paolo Diacono afferma che i longobardi amavano cantare le gesta eroiche e molte di esse vennero dipinte
nei palazzi > Si è fatta strada l’ipotesi che la trama del carme di Ildebrando fosse stata composta in ambiente
longobarda, fortemente influenzato dall’ambiente gotico, per poi diffondersi in area bavarese anche
grazie ai legami stretti attraverso il matrimonio di Teodolinda con Autari

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TRAMA: lo sfondo del carme è lo scontro tra Odoacre e Teodorico > Odoacre era diventato re d’Italia e
Teodorico venne inviato dall’imperatore romano d’Oriente a scacciare Odoacre, cosa che avverrà nel
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Il poema parla dell’incontro e dello scontro tra Hildebrand e Hadubrand e l’episodio è tratto dagli
eventi del conflitto tra Teodorico e Odoacre. Quest’ultimi sono due personaggi reali, storici. La storia reale
è un incipit del mito, le vicende della storia vengono cambiate. Nel testo, abbiamo l’incontro tra due capi
di schiera, Hildebrand e Hadubrand. Si incontrano in un terra di confine prima dello scontro. Si fanno
delle domande per capire chi sono. Hildebrand è il campione dell’esercito di Teodorico, Hadubrand
invece di Odoacre. Hildebrand racconta di aver seguito Teodorico in esilio, quando era stato cacciato
dall’Italia dall’usurpatore Odoacre. Racconta anche di aver dovuto abbandonare la moglie e il figlio.
Hadubrand invece spiega che il padre lo aveva abbandonato da piccolo. Hildebrand si rende conto di
avere di fronte a sé il figlio, gli svela di essere suo padre e gli offre un anello in segno di pace. Il ragazzo
però rifiuta il dono, perché non può tradire il suo signore. Avviene quindi lo scontro. Non si sa come
vada a finire perché il carme finisce qui.

PERSONAGGI:
• 1)  ILDEBRANDO: era un guerriero fedele a Teoderico, è citato in diversi componimenti
successivi ed incarna il motivo narrativo del maestro d’armi e protettore del re

• 2)  ADUBRANDO: figlio di Ildebrando, che Ildebrando aveva lasciato in patria dato che era
dovuto scappare in esilio con Teoderico, i due non conoscono l’identità dell’altro e il duello

TEMI: molto forte è il tema del comitatus: Adubrando è legato a Odoacre, che lo protegge e per questo
non lascia la sua corte.
-Abbiamo poi una contrapposizione tra i valori del comitatus e della Sippe e ci sono anche richiami a
procedure giuridiche (viene nominato il dinc ovvero thing come scontro giuridico).
-Ci si riferisce alla donazione di anelli o bracciali non solo come premio che il condottiero da ai
membri del suo seguito, ma anche come pegno offerto in amicizia da Ildebrando, che si compie davanti
alla schiere, che sono anche testimoni e sono chiamati a giudicare come nell’assemblea la sincerità
delle parole di Ildebrando e Adubrando però non può accettare, perché compirebbe un atto di
vassallaggio e si macchierebbe di tradimento

12) -LA LEGGENDA DI SIGFRIDO


-La saga dei Volsunghi fa parte della materia nibelungico-volsungica che venne attestata sia da
narrazioni di area tedesca e nordica sia da materiale iconografico, si tratta di una sovrapposizione di
memorie collettive, strutture leggendarie e narrative e prende avvio da fatti storici realmente
accaduti: sterminio della famiglia reale burgunda a opera degli Unni nel 436.
Abbiamo testimonianze tarde di questa opera e si inserì all’interno di altre opere come l’Edda di Snorri per
via del tema comune ovvero la materia nibelungico-volsungica, fu molto difficile stabilire un rapporto tra le
varie opere.
-La materia nibelungica comprende un ciclo di leggende che circola in tradizione orale in tutta l’area
germanica continentale, dall’italia ostrogota, all’estremo nord scandinavo e islandese. I Nibelunghi
erano gli abitanti del regno conquistato da Sigfrido nel Cantare dei Nibelunghi. Nella seconda parte
dell’epica il nome viene associato alla tribù dei Burgundi. I Nibelunghi sono possessori di un tesoro
maledetto che porterà sventura a chiunque lo possegga
-Nella saga vi sono 3 componenti:
1) Gotica
2) Franca
3) Scandinava

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-Nella saga dei Volsunghi prevale ancora la logica della Sippe: Guðrún (Crimilde) si vendica contro il
marito Attila per l’uccisione dei suoi fratelli, mentre la Crimilde «tedesca» si vendica contro i fratelli
che le hanno ucciso il marito: clan famigliare contro coppia di sposi cattolica. Si tratta di un testo in
prosa, che costituisce un tentativo di costruire un racconto completo e presenta incoerenze con i canti
dell’Edda poetica
-Racconta la storia di una famiglia, che trae origine da Odino e il capostipite è Volsung, nome che non
troviamo nel Nibelungenlied. È il primo romanzo del mondo scandinavo, erede delle saghe islandesi che
raccontavano storie di famiglie pioniere, fa parte delle Fornaldarsögur (saghe dei tempi antichi o saghe
leggendarie), redatte in Norvegia ed ha una struttura ben precisa:
• 1)  INTRODUZIONE
• 2)  DESCRIZIONE GIOVENTU’ EROE
• 3)  CICLI DI AVVENTURE
• 4)  CONCLUSIONE

-Troviamo inoltre il concetto di onore e l’assoluta fedeltà ai giuramenti, la vendetta, il rifiuto di porre
fine alla faida con il guidrigildo, l’affermazione dell’individuo nei confronti della collettività.
-La saga dei Volsunghi è di origine norvegese, ma tramandata in un manoscritto copiato in Islanda e
una volta in possesso il vescovo islandese lo donò al re di Danimarca e qui vi rimase nei magazzini
della biblioteca fino al 1821 quando venne riscoperto.
-La Saga è tramandata insieme ad un’altra saga, quella di Ragnar Loðbrók (Ragnar brache pelose):
personaggio semileggendario cui si fa risalire la dinastia dei re di Norvegia e l’anello di congiunzione
tra la leggenda di Sigfrido e la saga di Ragnar sarebbe Áslaug, figlia di Sigfrido e Brunilde, che sposa
Ragnar, i quali daranno luce alla stirpe dei re norvegesi

-QUANDO È STATA COMPOSTA LA SAGA? Nella saga, soprattutto nelle prime imprese giovanili di
Sigfrido il compilatore avrebbe celebrato re Håkon, che era figlio illegittimo del re e fu riconosciuto
in seguito, e come Sigfrido era stato allevato da un tutore;. Le vicende che narrano della nascita di
Sigfrido e della sua permanenza presso un’altra corte si trovano solo nella Saga dei Volsunghi e nella
tradizione norrena.
Inoltre il compilatore della saga ha utilizzato una raccolta di canzoni eroiche dall’Edda Poetica, il cui
manoscritto risale al 1270 circa, mentre il testo si pensa venne composto attorno al 1250. Riferimenti alla
materia si trovano anche nell’Edda di Snorri, composta non prima del 1225, mentre la Saga di Teoderico da
Verona, dalla quale la Saga dei Volsunghi prende un capitolo, è stata composta tra 1250 e 1260;
Si pensa che la saga dei Volsunghi sia stata redatta non prima del 1260, comunque sotto il regno di
Håkon;

-DI COSA PARLA LA SAGA? La saga narra di una lunga successione di sanguinose vendette: ad
esempio, Sigurðr (=Sigfrido) è spinto a uccidere il drago Fáfnir per vendicare il padre di Reginn,
Hreidmarr, ma Reginn viene a sua volta ucciso da Sigurðr perché quest’ultimo meditava di
ingannarlo. Brunilde esige la morte di Sigurðr per vendicarsi di essere stata ceduta a un altro uomo, e
anche Attila uccide per vendicare la sorella Brunilde;
-La vendetta è una delle caratteristiche delle saghe leggendarie e inoltre è sancita dal diritto germanico e
si tratta di uno strumento previsto dalla giurisprudenza per ristabilire i principi violati e sanare il
danno provocato dall’azione ingiusta (guidrigildo = sia Brunilde che Guðrún rifiutano compensi in
denaro, gioielli o beni immobili per sanare i torti subiti)
-La storia di Sigurðr è tramandata nella saga dei Volsunghi, nell’Edda poetica, nell’Edda di Snorri e ci sono
riferimenti anche nella Saga di Teoderico da Verona e nella forma tedesca Sigfried, è tramandata anche nel
cantare dei Nibelunghi;
-Secondo la redazione della saga dei Volsunghi, Sigurðr è figlio di Sigmund e Hjordis, e viene allevato
alla corte del re Hjalprek, il cui figlio, Alfi, sposerà Hjordis dopo la morte di Sigmund, il suo tutore è

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Reginn, che lo spinge a uccidere il drago Fáfnir per vendicare la morte del padre Hreidmarr, Fáfnir
viene ucciso con la spada Gramr, forgiata da Reginn e proprio Fanfir custodisce un tesoro, che è
maledetto, ma Sigurðr decide di prenderlo con sé nonostante gli avvertimenti del drago morente, poi
arrostisce il cuore del drago e scottandosi un dito e mettendolo in bocca riesce a capire il linguaggio
degli uccelli e da questi apprende che -Reginn vuole ucciderlo, decapita Reginn e parte alla volta del
tesoro. Da Brunilde Sigurðr riceve consigli e sapienza e impara le rune e i due poi si innamorano e
giurano fedeltà. Sigurðr parte poi alla volta della corte di Gjuki, dove conosce Guðrún. Con un
inganno, Sigurðr spinge Brunilde a sposare Gunnar, il fratello di Guðrún e una volta scoperto
l’inganno, Brunilde medita la sua vendetta e fa uccidere Sigurðr nel suo letto;

-MATERIALE ICONOGRAFICO: abbiamo diverse rappresentazioni iconografiche della leggenda di


Sigfrido ovvero iscrizioni runiche e rappresentazioni di alcuni episodi della leggenda. Queste
rappresentazioni sono diffuse in Scandinavia e rappresentano un anello di connessione tra la cultura
orale e quella scritta. Troviamo inoltre alcuni riferimenti anche nel Beowulf. Furono trovate anche
delle testimonianze in Inghilterra e sono quelle più antiche e in particolare furono ritrovate due croci
che servivano a commemorare un antenato. —> Pietra di Ramsund , XI secolo. Oltre a pietre runiche, è
stato ritrovato anche un arazzo con le gesta di Sigurðr. Più antiche sono le testimonianze iconografiche
ritrovate in Inghilterra; Considerate le testimonianze più antiche della leggenda volsungica,
secondo quarto del X secolo croci dell’isola di Man; Altra croce è quella di Halton, che raffigura diverse
scene, tra cui Sigurðr che arrostisce il cuore, una fucina con un fabbro, un uomo con la testa mozzata;

-Sigfrido
-Edda
-Beowulf (leggi bene)
-Carme Ildebrando
-Germani
-Vichinghi
-Rune
-Traduzioni
-Grammatica
-Esercitazioni

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