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Lingua e Società

● Variazione Sociolinguistica di una lingua


○ Sociolinguistica: lingua e società
■ Come società e categorie sociali 🪞comportamenti linguistici
● Viceversa rapporto bidirezionale
○ Due settori della sociolinguistica:
■ Linguistica della variazione come lingua si manifesta uso dei parlanti
● Come una stessa lingua si presenta in forme ≠
○ Geograficamente
○ Collocazione sociale
○ Situazione comunicativa
■ Costituisce variazione sociolinguistica
■ Sociologia delle lingue posizione lingua nella società
● Analizza ciò che i parlanti ritengono errore
● “Il che” usato come introduttore relativa o subordinata
avverbiale
○ Il parlante lo ritiene un errore
○ Il sociolinguista no
● “I stracci” non è considerato un errore
○ “I stracci” in ragione di una regola generalizza l’articolo
determinativo pl. masch.
● un errore è un fatto relativo
○ dipende dal punto di vista
○ paragonato lingua standard è
○ per i sociolinguisti non è errore ciò che il parlante regolarizza regola di sua
competenza
■ fenomeno: interferenza della lingua nativa
● parole funzionali trasportate perché simili
● tipico delle interlingue
● interlingua ➡️ varietà sviluppata da chi impara L2
○ non ancora acquisita pienamente
○ stadio di apprendimento
● possiamo dire che esiste una regola grammaticale quando:
○ si presenta in maniera costante in un gruppo di individui che parlino la stessa
lingua
○ è grammaticale sia il libro l’hanno rubato sia il libro è stato rubato rientrano
nella competenza del parlante
○ non è grammaticale Marco mangia mela la
● è di interesse sociolinguistico quando
○ due modi di dire la stessa cosa
○ poterli mettere in relazione a fattori sociali verificarne la dipendenza
● prospettive della linguistica:
○ descrittive descrizione dei fatti linguistici
○ prescrittive imposizione leggi
■ purismo condanna ai neologismi
● sociolinguistica: ambito delle scienze umane EMPIRICO
● lavora su dati linguistici concreti e autentici
● lavora sul campo e ricava dati
○ raccolti in dei corpus
■ corpus ParlaTO
● interviste a parlanti con ≠ provenienze geografiche
● fotografare repertorio plurilingue torinese
● Varietà di lingua
○ tratti linguistici + fattori extra-linguistici
● che cos’è?
○ una lingua si manifesta ≠ nei suoi usi concreti dei parlanti
● si manifesta in :
○ provenienza geografica
○ collocazione sociale
○ situazioni comunicative
■ Tutto ciò prende il nome di Varietà di lingua
○ Fotografa uno dei modi in cui una lingua si presenta negli usi concreti
● Dal P.o.v sociolinguistico lingua è una somma di varietà
○ Co-occorrenza
○ Una varietà è definita a partire dalle sue co-occorrenze
■ Che (introduttore generalizzato) + bassa istruzione, dialettofonia,
acquisizione imperfetta italiano
● Sono in co-occorrenza
○ Italiano popolare è una varietà dell’italiano
○ I versanti della co-occorrenza:
■ Linguistico
■ Sociale
● Fondamentale: ausilio supporto statistico
○ Slide: Malaga interviste strutturate
■ Co-occorrenza regolare dei tratti linguistici
● Attraverso indice di Pierson
○ 0< co-occorrenza regolare
○ = 0 non sono correlate
○ 0> c’è un tratto ma non c’è l’altro
● Dimensioni di Variazione
○ Punti di riferimento per individuare e classificare le varietà di lingua:
■ Diatopia ➡️ variazione attraverso lo spazio geografico ≠
● Italiano regionale ➡️ italiano del Piemonte
■ La pronuncia > livello di analisi più evidente [kham’phare]
■ Curve intonative:
● Standard [↘️↗️] ascendente
● Sicilia [↗️↘️]
■ Differenze lessico
● Geosinonimi ➡️ parole sinonimi diffuse ≠ regioni
○ Piemonte ➡️ Tagliare
○ Lombardia➡️ Bruciare
● Hanno valore gergale: varietà usata da un certo gruppo, in certe
situazioni
■ Differenze morfologiche:
● Suffissazione ≠
○ Stupidizia > -ità
○ Libricillo
■ Differenze morfosintattiche
● Solo più > prima ne avevo di più
■ Termini dell’italiano di Svizzera
● Considerabile varietà diatopica
● Italiano con caratteristiche proprie
○ Patriziato: ente pubblico proprietario dei beni di uso
comune
■ Raddoppiamento fono-sintattico
● Cedro e Argan
■ Diastratia➡️ la lingua varia strato sociale > collocazione sociale
● Età
● Sesso
● Livello di istruzione
○ Italiano popolare
■ Istruzione bassa
■ Dialettofonia
■ Slide: G.Rovere, i tratti dell’italiano popolare; testo di un uomo trasferitosi in
Svizzera
● Scarsa familiarità con ortografia: “linsicuressa, liniziativa”
○ la scuola che ci insegna
● Lingue del Repertorio > parlate
● Sovraestensione del che
■ Slide: G. Zagrebelsky, Fondata sul lavoro
● Lessico astratto ➡️ condizione, economico
● Subordinazione
● SN complesso, ricco di modificatori
● Tratti che compaiono in contesti formali
■ Diafasia ➡️ varia a seconda situazione comunicativa
■ Due macro fattori di variazione difasica:
● Variazione di registro: rapporto simmetrico e asimmetrico
○ Formale
○ Informale
○ Italiano formale/informale
● Kip, esame orale
○ Studente in sede d’esame
■ Elementi tipici:
● Costruzioni passive > informale
● Relativizzazione con pronome del quale
● Lessico: semantica specifica
● Morfologia: vi come costrutto locativo
● Struttura frasi: subordinazione
○ Relativa
○ Completiva
○ Temporale
○ Avverbiale
● ParlaTO, Stadio delle Alpi- Juve
○ Colloquialismi > beccarsi
○ Formule fraseologiche > da paura > valore elativo
○ Sintassi: anacoluto
■ Tema: il delle alpi
■ Rema: non potevi vedere le partite
● Tema > libero, non ci sono elementi che lo
leghino al Rema
● Variazione di sottocodice: argomento del discorso
○ Linguaggio iperspecialistico
○ Modulo della dichiarazione dei redditi
■ Variazione di sottocodice e Variazione di registro sono indipendenti:
linguaggio specifico in contesto informale
■ Diamesia ➡️ la lingua varia in base al mezzo
● Considerata come terza dimensione DIAFASIA
○ Scritto
○ Orale

scritto parlato

legame con la + -
situazione

riferimento all’io - +

prossimità fisica - +

cooperazione nella - +
produzione

dialogicità - +

partecipazione - +
emotiva

spontaneità nella - +
comunicazione

fissazione degli + -
argomenti

carattere pubblico + -
● il messaggio è pensato in base al mezzo
○ La diversa concezione del messaggio
● Sono di rilievo le modalità di concezione e produzione del messaggio e il canale fisico per la
comunicazione:
○ Concezione ➡️Produzioni Scritte ➡️canale di comunicazione grafico ➡️ lontananza
○ Concezione ➡️ Produzione parlata ➡️ canale di comunicazione fonico ➡️ vicinanza
○ Paradosso ➡️ comunicazione elettronica ➡️ spazio virtuale, come se fossimo
assieme
■ E’ una produzione scritta
■ Conversazione parlata resa grafica

• Diacronia:

● Architettura di una lingua:

○ Il modo in cui una lingua è organizzata in varietà e i suoi rapporti con esse
■ Ita.pop > Ita.colto >ita.standard
■ Diasistema: Lingua articolata come una somma di varietà
○ Grafico Architettura di una lingua:
■ A. Verticale: diastratia
■ A. Orizzontale: diatopia
■ A. Obliquo: diafasia

○ Rappresenta lo spazio della variazione in una lingua


■ Sub-standard:
● Usi spontanei > parlati
● Meno prestigiosi
● Varietà informale
■ Standard:
● Convergenza assi
● Varietà non marcata
■ Supra Standard:
● Formale
● Varietà colta
● Usi meno spontanei > scritti
● Nessuno è parlante nativo delle varietà formali
○ Apprese a scuola
○ Situazioni che le presentano
○ Costruite nel tempo > insicurezze > simile parlanti non nativi
○ Competenze esplicite: sapere quale regola sta alla base di un comportamento
● Parlanti molto più sicuri nelle varietà informali
○ Competenze implicite
○ ++ sicurezza
● Standard
○ Chi fa la norma?
■ Ammon: 4 fattori in gioco collegati tra di loro
● Codici linguistici: grammatiche e dizionari > fissano il
lessico+strutture dello standard
● Comportamento dei parlanti e degli scriventi professionisti:
scrivono testi modelli
● Autorità normative: correggere, insegnanti
● Esperti di lingua: danno giudizi, cosa è standard su studio
○ Linguisti
○ Fattori non sempre convergono
■ Considerare tratti Standard anche se non sono codificati nelle grammatiche
■ Se valutati positivamente dalle istituzioni linguistiche > motivi validi perché i
tratti siano standard
○ Altro fattore in gioco: il parlante comune
■ Agente di norma > influenza diretta sulla fissazione della norma
■ Uso concreto e effettivo
■ Decisivo nel trasformare lingua standard
● Lingue europee > ridefinizione della norma
○ Ciò che prima era standard in senso tradizionale > non è più
l’unico modello
■ Altro standard sulla base dell’utilizzo dei parlanti
● I tratti sub-standard > standard
○ Tipo letterario non è più solo
○ Si affermano usi medi
■ Centro architettura > neo standard
● Neo-standard
○ Centro assi
○ Fenomeni che fanno carriera > tipici > non marcati
■ Ordine marcato costituenti (sogg.-v.-c.ogg)
■ Ristrutturazioni del sistema verbale
● Vado in pensione tra due anni anziché Andrò
■ Che polivalente
○ Berruto:
■ Sviluppo italiano anni ‘60
■ Affermarsi come standard costrutti che non erano presenti nelle
grammatiche > erano di uso popolare, da evitare > italiani regionali
■ Fattori sociali > scuola, urbanizzazione
■ Progressiva standardizzazione italiano parlato
○ Erano già presenti nell’italiano:
■ Dislocazione a Sinistra, placito di capua
■ Che polivalente come introduttore di sub. con valore locativo, Petrarca nel
Canzoniere
○ Nel 1900 considerati validi
○ In italiano e in l.europee due norme standard:
■ Standard letterario > valido nel domino scritto
■ Standard parlato > più informale
○ Che natura avranno i nuovi tratti del ‘900?
■ Natura lessicale e morfosintattica > di contatto con inglese
● Abbiamo dei veri e propri calchi strutturali delle frasi inglesi
○ Chi faceva cosa > who did what
○ Inaspettatamente un amore è sbocciato > ing. ordine rigido
delle frasi
■ Molti tratti del neo-standard presenti da tempo, altri nuovi > ing.
● Abbiamo una nuova architettura:
○ Ita. Standard letterario > lontano assi > vicino allo scritto

○ Ita. Neostandard > vicino assi > it. regionale colto medio

● Due modelli di riferimento per uso corretto della lingua


○ Uso scolastico
○ Comunicazione mediale
● Possono coesistere tutti e due > notare i tratti ma non la presenza di varietà > necessita co-
occorrenze
● Nel parlato lo standard letterario è ancora usato?
○ Verifica empirica per constatare le due varietà standard

■ Cerruti e Vietti
● 36 tratti lessicali-morfosintattici
○ Solo 23 di questi erano corrispondenti sia
■ Ita letterario
■ Ita neo
● Obiettivo: si può verificare co-occorrenza ita lett negli es. Esami
orali?
○ Tratti Neo-standard co-occorrono
■ Rapporto simmetrico
■ Conversazioni libere
■ Interviste semi-strutturate
○ Tratti Standard letterario co-occorrono
■ Esami orali
■ Rapporto asimmetrico
○ Questo studio ci dice che nel parlato dei ragazzi coesistono due varietà che vengono
regolate in base al rapporto simmetrico
○ Notiamo che nel “dominio” Standard Letterario > tratti Neo standard > perché più
multifunzionale
● Standard regionale
○ In varie aree d’italia sono socialmente condivisi fenomeni di varietà che tendono a
co-occorrere sia:
■ Parlanti colti
■ Parlanti incolti
■ Alta formalità
■ Alta informalità
○ Sono fenomeni che danno il via a norme regionali
■ Standard regionali
■ Italiani regionali standard
○ Solo più
■ Tratto del Piemonte
■ Usato nei giornale
■ Segnato nei dizionari > come regionale
● Ita neo-standard (nucleo pan-italiano) < innestano < tratti provenienti standard regionali
○ Riferito pronunce standard
○ Nessun modello di pronuncia è entrato nell’uso
■ La scuola non insiste ma
● Concentrandosi su l'ortografia è diventata modello anche per la
pronuncia
■ Ha dato due esiti:
● Alcuni tratti regionali non compaiono nell’uso controllato > grafia
indirizza es. Passa [s] scempia > è presente nella pronuncia
controllata ma permette la degeminazione
● Per effetto dell'ortografia alcune pronunce regionali si diffondono
liberamente > perché l’ortografia non da indizi

● Standard Nazionale

○ L’italiano può essere considerata una lingua pluricentrica?


■ Lingua ufficiale in più paesi -> hanno sviluppato varietà standard diverse

○ Pluricentrica: una lingua che abbia sviluppato più centri di elaborazione

○ Esempi: Tedesco

■ Germania

■ Austria

■ Svizzera

○ Italiano?

■ Italiano in Svizzera:

● Una delle lingue ufficiali e nazionali confederazione

● Ticino: lingua della socializzazione primaria e scolastica

● Parlato in 4 vallate del Canton Grigioni

● Parlato degli immigrati italiani

● E’ L2 dei cittadini Svizzeri

■ Che peculiarità assume l’italiano?

● Elvetismi semantici

○ Azione = voto scolastico

● Elvetismi formali

○ Autopostale = corriera

● Elvetismi assoluti: ita di Svizzera ha un suo lessico istituzionale

○ Corso di ripetizione = leva militare

● Tratti morfologici:

○ Presenti in ita italia e ita svizzera

■ Ita svizzera: mozione nominale >>>


● Flessione di genere per referenti animati
femminili

○ Consigliera-consigliere

○ 100% di mozioni femminili

● Subordinazione e coordinazione variano:

○ Congiunzioni subordinanti

■ Ita Svizzera >>

● Quindi italiano plurcentrica?

○ Contro

■ Differenze minime, per lo più il lessico

■ Comunità italiana in Svizzera piccola

■ Diversità su fatti ideologici che su premesse


linguistiche

○ A favore

■ Identità nazionali sono diverse

■ Tratti italiano di svizzera genesi diversa

■ Italiano di svizzera gode di prestigio

● Codifica: non esiste una norma standard codificato per ita di svizzera

○ No modelli che codifichino uso corretto

○ Svizzeri a scuola > italiano d’italia

■ Inglese uk e inglese usa: due grammatiche differenti

○ Cancelleria predisposto strumenti per la traduzione dei


documenti istituzionale

■ Obiettivo: standardizzazione della terminologia

■ Prescrive ai traduttori la scelta del corrispondete


italiano di svizzera
■ Sviluppo dal basso e dall’alto

● Basso: si consolida norma uso medio >


spontanea

● Alto: cancelleria> caratteri istituzionali

● Sociologia delle lingue

○ Settore della sociolinguistica > interesse distribuzione lingue e la posizione sociale

■ Stabilire posizione sociale:

● Status: usi a cui una lingua può adempiere in una comunità

● Funzione: usi che compie effettivamente la lingua

○ Sono in relazione con il prestigio di una lingua

■ Gaelico irlandese non usato per l’inglese

● Per un certo status è necessario avere attributi

○ Geo-politici

○ Socio-demografici

○ Linguistici

○ Nozione importante per sociologia delle lingue: repertorio linguistico

● Repertorio linguistico:

○ Insieme delle lingue che i membri di una comunità utilizzano per comunicare tra di
loro

■ Carattere gerarchico con usi differenti

○ Esempio: i rapporti tra dialetto e standard

■ Trattabili evoluzioni di repertorio

■ Differenze presenti già Medioevo > affermano nel XIX e XX

● Cambiamenti sociali > rapporti mutano dialetto e standard

■ Passaggio da diglossia > diaglossia


● Diglossia

○ Tipo di repertorio caratteristico XIX e XX

○ Compresenza di due varietà di lingue diverse A e B in una singola comunità di


parlanti

■ Sensibilità di diversità strutturale: A e B

■ B non è una lingua pienamente elaborata > usabile in tutti i domini

● Kloss: 1 a 9

○ Strumenti per trattare argomenti scientifici

■ Differenza funzionale:

● A > usi alti

● B > usi bassi

■ Non c’è sovrapposizione di domini

■ B usata nella conversazione quotidiana

■ Uso di B nella socializzazione primaria > perché non c’è sovrapposizione di


domini

■ Non ci sono gamme di varietà > non ci sono continuum di varietà

● E’ possibile solo quando sono usate negli stessi domini

■ Non ci può essere discorso bilingue

● Non c’è un dominio che permetta utilizzo congiunto

○ Altro tipo di DIGLOSSIA

■ Diglossia Mediale

● A: uso scritto

● B: uso parlato
■ In diglossia mediale abbiamo nel parlato formale A o B? Abbiamo B perché
A = uso scritto

○ Raro in EU rapporti di Diglossia:

○ Caso della Norvegia > diglossia mediale

■ 1814: indipendenza > lingua ufficiale danese > questione lingua > quale
lingua prendere come standard?

■ 1885: riconosciuti 2 standard scritti

● Bokmal “lingua dei libri” > norvegizzazione danese standard

● Nynorsk > varietà arcaiche e rurali di dialetti norvegesi

■ Per il parlato non esiste un modello normativo riconosciuto in Norvegia >


contesto scolastico: gli insegnanti seguono le varietà degli studenti

● Dilalia: successivo

○ Fenomeno area italo-romanza

■ Rapporto di diglossia fino 1800

○ Parliamo di Dialalia quando sono lingue per distanziazione > c’è differenza
strutturale > già presente in diglossia

○ Solo A lingua elaborata pienamente

○ C’è sovrapposizione di domini: A -> nei domini bassi (B)

○ A e B usati nella conversazione quotidiana, soprattutto A

○ Si generano delle sotto varietà di A e di B

■ Aumentano le possibilità di contatto

○ Ci può essere il discorso bilingue

● In situazioni di dialalia: il dialetto è una lingua?

○ Motivo: si parla di lingue per distanziazione


○ Sì: il dialetto ha una sua propria struttura e variazione interna

■ Il parlante non dirà di parlare italiano particolare > ma il Piemontese

○ No: se noi consideriamo dialetto una lingua per elaborazione

● Dialalia in Europa?

○ Caso raro

○ Difficile che i dialetti primari > mantengano ancora quote distintive


(Piccardo,Aragonese e Leonese)

○ Casi ++ in cui dialetti sono diventate varietà della L Standard >

■ Forse sia A che B (quando ancora in Diglossia > molto repertorio linguistico
in comune)

■ I dialetti primari (COSERIU, dialetti coesistenti alla fissazione lingua


standard) i dialetti italo-romanzi

■ I dialetti secondari: varietà che si diffondo in seguito per effetto della lingua
standard > le varietà regionali

● Diaglossia

○ Repertorio tipico diffuso in Europa è la Diaglossia

○ Riduzione della differenza strutturale tra dialetto e standard

■ Fanno parte della stessa lingua

○ Fiandre

■ 1830 > lingua ufficiale del belgio era il francese

■ 1888> neerlandese lingua ufficiale nelle Fiandre

■ Fine 1800:

● Dialetti: francesi, fiamminghi e neerlandesi

■ A: dialetti neerlandesi > scritto

■ B: dialetti primari fiamminghi > parlato


● Situazione di diglossia mediale 1930 c.a.

■ Diffusione radio > neerlandese standard : parlato informale (diglossia


parlata) > entra in contatto con i dialetti primari > sub-standard di varietà
intermedie (quello che accade in ita neo-standard) > Tussentaal = italiano
neo standard

○ Fenomeno tipico delle varietà di repertorio è la formazione dei neo-standard

■ Tussentaal

■ New Copenhagen

● No standard regionali

● Media diffondono neo standard Copenhagen

● Danese standard tradizionale già su base Copenhagen la differenza è


che:

○ Perdita dei dialetti

○ Da scritto > parlato

○ Uso del nuovo danese basato su varietà basse

■ Quindi:

● Neo-Standard Danese: varietà basse

● Standard tradizionale: varietà alte

■ Estuary English

■ Noveau francais

■ Neo-standard German

■ Italiano Neo-standard

○ Varietà affini > trattate come dei neo standard ma formano diversamente

■ Espaneol comun

■ Cypriot Greek

● Koiné: contatto orizzontale con altre varietà (basse)


○ Contatto con dialetti primari, tratti marcati si fissano e si
mescolano

● Le Koinè possono poi diventare neo-standard

○ Entrano domini di uso basso e risalgono

● Caso francese: sintesi dei passaggi di repertorio:

○ Francese, diaglossia mediale nel 1539 > ordinanza che istituisce il francese come
lingua ufficiale della Francia > il francese già in uso nell’uso scritto

○ La lingua diventa collante per lo stato > motivo per cui > dialect lost

• In una situazione di diaglossia la perdita dei dialetti = perdita delle varietà intermedie
• Perdita del dialetto in dialalia
o Sondaggio 1970-2015
o Percentuali persone differenti con diversi contesti relazionali
▪ Italiano
▪ Dialetto
▪ Italiano e dialetto
o Anni 50-70: prime classi di parlanti italiani
o 1974: uso relazionale > prevalentemente il dialetto
• Differenze anche in base alle regioni:
o Italia nord-sett.>> dialetto
o Italia meridionale peninsulare << dialetto
• Documentario: Italia dei Dialetti di Collodi
o Passaggio da dialettofonia a italofonia > prime classi di parlanti
o Il dialetto sta perdendo le sue funzioni
▪ Regressione in base al tipo di uso
• Parlante anziano > lingua L1 ed è la lingua effettiva
o Uso monolingue
• Parlante giovane > funzione ludica o espressiva
o Uso misto
▪ Quando parliamo di Regressione > impoverimento
• Parlanti
• Funzionale
▪ Quando parliamo di regressione > VITALITA’
• 2 versanti:
o Esterno: perdita dei domini > parlanti
o Interna: perdita dei tratti linguistici > in favore della lingua
dominante
• Le due vitalità sono separate?
o Non hanno la stessa forza
▪ Es. Dialetti Italiani
• Perso esterna
• Mantengono interna
• Parametri Unesco > 9
o Trasmissione generazionale
o Numero assoluto parlanti
o Proporzione parlanti rispetto alla tot della comunità
o Perdita fenomeni impiego
o Uso nuovi domini e media
o Materiali per educazione linguistica e alfabetizzazione
o Atteggiamenti e politiche linguistiche
o Atteggiamenti dei parlanti
o Ammontare documentazione lingua
• Categorie di pericolo di lingue minacciate
o Da 5 (safe) a 0 (extinct)
▪ 5: tutte le generazioni
▪ 4: vulnerabile, la maggior parte dei ragazzi ma in
certi domini
▪ 3: i ragazzi non imparano più
▪ 2: parlata solo dai nonni
▪ 1: i nonni la parlano infrequentemente
▪ 0: non ci sono più parlanti
▪ Lingua standard e dialetto possono entrare in contatto con le lingue
minoritarie
▪ Lingua Minoritaria: lingua parlata da una comunità di parlanti che si trovi in
una minoranza demografica
• Ha valore identitaria
• La comunità che parla lingue minoritarie > minoranze linguistiche
• Non è strettamente imparentata con la lingua ufficiale però può
esserlo anche in caso contrario
• Italiano in Svizzera
• In italia 13 lingue minoritarie:
o Di cui 12 tutelate a livello nazionale legge 482/1999 > usate
in ambiti alti
▪ Sardo
▪ Friulano
▪ Tedesco e i dialetti (walser, cimbro e mocheno etc)
▪ Francese
▪ Dialetti zingari > sparso > 120.000
▪ Franco provenzale
▪ Albanese > Molise, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia
▪ Sloveno (Gorizia e Trieste)
▪ Occitano
▪ Ladino dolomitico
▪ Catalano
▪ Greco
▪ Croato
o Lingue minoritarie ≠ lingue di immigrazione (o recente)
▪ L. Minoritarie: radicate storicamente
• Francese
• Tedesco
• Sloveno
▪ L.immigrazione: apporto recente
• Arabo
• Le lingue minoritarie sono tutelate legge 482/1999
o Distinzione fondamentale:
▪ Bilinguismo di Fatto: non ha leggi che la tutelino ma
coesiste con la lingua ufficiale di stato > dialetti
Italiani
▪ Bilinguismo di Diritto: lingue sancite
legislativamente
o Si parla di popolazioni che sono immigrate
o Popolazione italiana che da sempre ha un'altra lingua nel
suo repertorio linguistico
o Art. 3:
▪ La legge tutela la lingua come minoritaria in
principio di auto-rivendicazione
o Art 4:
▪ Uso della lingua in contesto scolastico
• Modalità decise
▪ Uso della lingua in 2 casi:
• Lingua oggetto > storico e culturale
• Lingua stessa
• Il francese della Val D’Aosta
• Altro tipo di repertorio che non è in rapporto Gerarchico:
o Fondamentale per capire al meglio:
▪ Repertorio comunitario
• Repertorio individuale (sotto-insieme comunitario)
o Monolingue
o Plurilingue
▪ Bilingui
▪ Multilingui
o Due lingue per usi sia alti che bassi:
• Bilinguismo:
o Sociale: presenza di due lingue senza ≠ funzionale
▪ Francese e Italiano in Val D’Aosta
o ! All’interno di uno stesso sistema possiamo avere anche rapporto di dialalia
▪ Valle d’Aosta:
• Italiano (A)
• Franco-provenzale (B)
o Il bilinguismo sociale si può dividere in:
▪ Bilinguismo sociale monocomunitario
• Il bilinguismo caratterizza la comunità
o Comunità valdostana
▪ Bilinguismo sociale bicomunitario
• Due lingue coesistono all’interno di una comunità
o Alto Adige: ita e ted convivono
o Sono due comunità separate
o I bambini scelgono
• Necessaria distinzione tra lingue minoritarie e lingue di recente immigrazione:
o Lingua presente in un certo territorio non radicata storicamente ma è dovuta ad un
apporto immigratorio recente
• Possiamo distinguere:
o Bilinguismo endogeno: storicamente radicato italiano e dialetti
o Bilinguismo esogeno: rapporto immigratorio recente, italiano e arabo
o Bilinguismo simmetrico: rapporto con due lingue che hanno funzione analoga nel
repertorio, Italiano e Francese
o Bilinguismo asimmetrico: rapporto tra due lingue con funzioni ≠ italiano e franco
provenzale
• Studio Istat stranieri in Italia:
o Repertorio della comunità ghanese di Bergamo
▪ Repertorio di partenza
• Repertorio plurilingue
o Inglese > ufficiale Ghana
o 2 L intermedie:
▪ TWI > lingua veicolare
• Usata tra parlanti di lingue diverse
▪ Student Pidgin (WAPE)
• Pidgin> lingua di contatto tra due lingue (L.
Colonizzatori e L. native)
o Ha poche funzioni
o Se sopravvive diventa un Creolo
o Livello basso:
▪ Ghanaian Pidgin English (WAPE)
▪ Lingue locali Ghana
▪ Hausa
• Repertorio di arrivo in Italia:
o Italiano
o Student Pidging
o Bergamasco
▪ + quelle di partenza
o Esempio di repertorio plurilingue complesso: Camerun
▪ 2 L ufficiali (coloniali o esolingue)
▪ 14 lingue nazionali
▪ 9 lingue veicolari (Pidgin e arabo)
▪ 150 lingue indigene tribali
• Contatto linguistico
o In presenza di bilinguismo
o In assenza di bilinguismo:
▪ Quando padroneggiate in una qualche misura
▪ Quando sussistono rapporti tra comunità o parlanti
o 2 tipi di contatto:
▪ Contatto nel sistema:
• Sistemi linguistici di due o più lingue sono esposti all’azione dell’uno
e dell’altro
o Soggetti a trasferimenti di elementi linguistici della lingua
fonte alla lingua ricevente
• Calchi: trasferimenti o replicazione di un pattern
o Schema strutturale
▪ Preferirei non discutere di chi faceva cosa (who did
what)
o Significato
▪ Guerra fredda (cold war)
▪ Etichetta (label)
• Prestiti: replicazione del materiale linguistico
o Inglese > Italiano
▪ Talk show
▪ Giocattolo
o Due parametri
▪ Acclimamento: diffusione sociale di un determinato
prestito che arriva dalla lingua fonte
• Convenzionalizzazione: riconosciamo come
estranea ma nostra
▪ Adattamento: prestito che arriva da un'altra lingua
≠ da quella ricevente
• Talk show cambia la pronuncia
o Si adattano i suoni
▪ Contatto nel discorso
• Due lingue usate entrambe in uno stesso discorso
o Quando parlante si rivolge a interlocutori ≠ con lingue ≠
o Quando usa più lingue ≠ con uno stesso interlocutore
• Macro funzioni del contatto del discorso: ! Possono sovrapporsi !
o Ha valore pragmatico comunicativo
▪ Il parlante non passa a caso da L1 a L2
▪ Dettato da preferenze linguistiche
• Alternanza di codice
o Parlante A usa lingua per rivolgersi a B e un’altra per
rivolgersi a C
• Code mixing/enunciazione mistilingue/codice interfrasale
o Parlante si rivolgere ad un solo interlocutore con ≠ lingue
o Passaggio in confine di frase
o Parlante usa parole della lingua nativa x esprimersi meglio
• Code Switching
o Parlante padroneggia bene le lingue
o Prospettiva pragmatica > essere + efficiente nella
comunicazione
• Tag Switching
• Fenomeno ulteriore del contatto
o A cavallo tra
▪ Contatto nel sistema
▪ Contatto nel discorso
o Ibridazione
▪ Avviene a livello lessicale
• Parole costituite da morfemi di lingue differenti
▪ Duvrare
• Piemontese duvr-è
• Italiano -are
o Come distinguere tra prestito e ibridismo?
▪ Duvrare e Dribblare
• Piano formale: non c’è differenza
• Piano considerazione sociale:
o Dribblare > acclimatamento
o Duvrare >è estemporaneo e momentaneo
• Fenomenologia del contatto linguistico:

o Distinguiamo due categorie che si differenziano in base a determinati fenomeni che


presuppongono o meno il bilinguismo dei parlanti
▪ Lingua a contatto: non presuppongono il bilinguismo
• il prestito
• Il calco (a metà strada)
▪ Lingua in contatto: presuppongono il bilinguismo
• Code switching
• Code mixing
• Alternanza di codie
• Ibridazione
• Contatto selvaggio: situazioni di mescolanza caotica
• Esiti del contatto linguistico:
o Morte di una lingua
o Nascita di una lingua
▪ Pidgin
• Diversa dalla lingua di partenza
• Tok Pisin > Papua, Nuova Guinea
• Si è creolizzato
▪ Lingue miste
• Media Lengua, Ecuador
• Simile alla lingua di partenza
o Grammatica derivata dal quechea e lessico spagnolo
• Nasce per ragioni identitarie:
o Popolazione si identifica nella lingua mista
o Regressione
o Perdita L
o Decadenza linguistica
o Logorio linguistico
o Morte per cattura
o Convergenza
▪ Verticale: dialetti-L
▪ Orizzontale: verità alla pari > Koneizzazione
o Interlingue
• Language Mix e varietà fuse:
o Percorso evolutivo discorso bilingue: Auer, 3 fasi
• Percorso diacronico
o Code switching
▪ Usa le due lingue nel discorso
o Language mixing
▪ Discorso bilingue con funzione pragmatico-
informativa
o Fused lects
▪ Uso fisso e convenzionale di una lingua per certe
parti del discorso, altre parti altre lingue
• Percorso seguito Media Lengua

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