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Che cosa è un lingua?


a) parlata,scritta,segnata
b) umana, animale
c) lingua, dialetto, gergo
d) viva, morta
e) ufficiale e informale
Il concetto di lingua che nasce e si definisce su fattori esterni , non solo su parametri prettamente
interni.
Descrivere il funzionamento interno delle lingue è compito della linguistica generale, ma anche
come si evolve una lingua.

Come si evolve una lingua?


buono < bŏnus : suono in sillaba aperta -esito = dittongo
porco < pŏrcus : sillaba non aperta -esito = vocale o
(in comune hanno l’accento)

Temi collaterali
1) varietà linguistica globale : quante lingue ci sono al mondo? Che rapporto c’è tra diversità
linguistica e variazione geografica?
2) lingua e società : che rapporto c’è tra comportamento linguistico e variazione sociale?
Idioletto = lingua del singolo individuo.
3) lingua e comunicazione dal punto di vista pragmatico

Descrivere uso e funzioni sociali delle lingue è compito della sociolinguistica (cap.10) e della
pragmatica (cap.9)

Quante lingue ci sono al mondo ?


7.117 lingue viventi (Ethnologue)
Lingue transglottiche = di comunicazione globale tra diversi stati(inglese/spagnolo)
-9 lingue più grandi con 100> milioni di parlanti : inglese,spagnolo,mandarino,portoghese,arabo.
giapponese,bengalese,hindi,russo
-83 lingue con 10>milioni di parlanti
-Il 52% delle lingue del mondo sono parlate da comunità che contano meno di 10.000 parlanti
*Secondo Austin solo il 4% dell’intera popolazione mondiale parla il 96% delle lingue del mondo!!

Corrispondenza lingua-stato
circa 700 lingue per circa 230 stati = se fossero equamente distribuite..non meno di 27 lingue per
ogni stato.
Lingua nazionale: definizione classica, alto valore simbolico-identificativo.
Lingua ufficiale: per amministrazione, giustizia,istruzione,cultura,scienza, informazione, con valore
pragmatico-comunicativo.
Lingua legislativa: lingua impiegata nella pubblica amministrazione.
Lingua propria : catalano, forte valore simbolico in un entità regionale.
Lingua regionale : regioni con propria autonomia rispetto a Stato .
Lingua minoritaria : una lingua con meno diritti rispetto alla nazionale o ufficiale , con meno
parlanti, con meno prestigio.
differenziazione che nasce solo da ragioni di tipo sociale,politico,economico;
pochi o forse nessun parlante è monolingue = non sono mai esistite comunità monolingue.
Densità linguistica altissima ai tropici e man mano che si procede verso i poli diminuisce .
Correlazione tra diversità linguistica (lingue esclusive di quelle zone) e biodiversità ambientale.
Morte di una lingua : si perdono conoscenze di quella realtà .

Come contare le lingue ?


Ethnologue: 33 lingue censite tra cui lombardo , siciliano , veneziano,piemontese, ‘napoletano-
calabrese’ ;
sono classificati come dialetti e quindi non conteggiati nel calcolo della diversità linguistica,
pugliese, abbruzzese e molisano → distinzioni prive di fondamento obiettivo

Per i linguisti due lingue sono tali se non sono mutuamente intellegibili tra loro . In caso contrario
sono due varietà di una stessa lingua.

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* Quechua (Perù) : i linguisti riconoscono 27 varietà diverse . Ethnologue elenca una quarantina di
varietà , ma il governo ne riconosce solo sei accanto alla lingua ufficiale dello spagnolo .
*Hindi vs Urdu : dopo l’indipendenza due lingue diverse per due realtà culturali diverse:
Hindi → sistema di scrittura Devanagari / Urdu → sistema di scrittura arabo
Hindi → lessico dal sanscrito / Urdu → lessico ampliato dall’arabo.
Limiti dei conteggi delle lingue
-L’indice di diversità ( Greenberg)misura la probabilità totale di scegliere due persone della stessa
lingua prelevandole a caso all’interno della popolazione di una data area geografica (pag.17)
Si ottiene un indice di base grezzo : conta gli individui come parlanti di una sola lingua

- ‘Fattore di somiglianza’ calcola le differenze sulla base di una lista di 200 parole indicanti concetti
o oggetti di uso universale e quindi presenti in tutte le lingue.

1. lingue senza nome


2. lingue con più nome
3.molte lingue non si conoscono .
4.governi ignorano o proibiscono l’uso di alcune lingue.
5.le lingue possono avere diversa funzionalità.
6.numero di lingue ufficiali limitato : Es. ONU = 6 lingue ufficiali (ar,cin,fr,ing,ru,spa), 2 lingue di
lavoro (fr e ing) con 193 stati membri.
7.molte lingue del mondo sono a tradizione orale.

Concetto di lingua è usato in maniera convenzionale e flessibile tra linguisti


Definizione generale di lingua che si basa su criteri scientifici:
lingua :
a. ciascuno dei sistemi simbolici,
b. propri della specie umana
c. ma diversi da comunità n comunità
d. e in qualche misura anche da individuo a individuo
e. trasmessi per via culturale
f. non ereditati biologicamente
g. basati su simboli vocali o
h. su simboli generali
i. attraverso i quali gli appartenenti alle società umane conoscono realtà , la categorizzano ,
sviluppano pensieri articolati , comunicano le proprie conoscenze e pensieri.
Differire in termini di ..
-dimensione , solitamente una lingua ha più parlanti di un dialetto.
(ma è relativo se si considera il numero di parlanti di inglese nel mondo)
-comprensibilità tra parlanti.

Pertanto Kloss ha introdotto la nozione di lingua per distanziazione e per elaborazione .


-Lingue per elaborazione : lingua in grado di soddisfare tutte le esigenze di una società , legati ad
attività sociali, politiche, culturali , tecnologiche ed hanno un consolidato sistema di scrittura.
Kloss individua diversi gradi progressivi di elaborazione (reticolo di Kloss) in base ai campi di
applicazione (temi specifici, materie umanistiche, scienze naturali e tecnologia) e gradi di sviluppo
(gradi di prosa comune non sorvegliata, grado di scuola superiore e grado universitario )
Il concetto di elaborazione implica quello di standardizzazione = creare un modello di riferimento
comune per i parlanti, parametro determinante per lo status di una lingua.
- Lingua per distanziazione riconosciuta come lingua a sé in virtù delle proprie caratteristiche
strutturali che a tutti i livelli di analisi la contraddistinguono e differenziano da altre lingue (distanza
tra le lingue difficile da riconoscere : continuum)
-Tre prototipi di lingue storico-naturali :
per distanziazione ( parlate zingare, diverse varietà di cinese)
per elaborazione (ceco,slovacco, norvegese-svedese-danese)
per distanziazione ed elaborazione (italiano, tedesco, inglese, francese) → in comune hanno lo
status che occupano all’interno della propria nazione.

Lingua e dialetto
Dialetto : lingua, propria di un numero limitato di parlanti , che convive con un’altra lingua dagli
usi più estesi.
Rispetto alla lingua con cui sono in rapporto , i dialetti sono: ristretti geograficamente, non scritti o
privi di letteratura, non usati in situazioni formali e genealogicamente imparentati tra loro.
Non ci sono differente strutturali tra lingua e dialetto(non è possibile esaminare suoni,forme e
costrutti di una lingua distinguendola da un dialetto);
può esserci una differenza per il lessico.
Differenza non linguistica, ma storica: dialetti o lingue non si nasce, ma si diventa.

Lingua e scrittura
La scrittura è un elemento importante perché rafforza le lingue eppure la scrittura
-non è un complemento necessario della comunicazione linguistica: filogeneticamente e
ontogeneticamente
-lingua e scrittura non sono necessariamente collegate nell’evoluzione delle comunità linguistiche:
ancora oggi almeno 650 milioni di adulti al mondo sono dichiaratamente analfabeti .
La scrittura nasce per una questione pratica di necessità legata al commercio.
-molte comunità linguistiche i cui parlanti condividono una o più lingue, usano la scrittura solo
parzialmente e solo limitatamente ai membri di alcune classi sociali .
- lingua orale e lingua scritta non si evolvono di pari passo.
spa: hijo [ixo]
ing : nine 9 [nain]
- la scrittura non è uno dei mezzi attraverso i quali le lingue si trasmettono di generazione in
generazione per via di acquisizione naturale : attraverso la scrittura si può apprendere una lingua
straniera , non acquisire una lingua materna.
Come fa carriera una varietà di lingua ?
Criterio per eccellenza definitorio dell’opposizione lingua vs dialetto è il prestigio : riconosciuto
socialmente dai parlanti alla lingua standard
Secondo Weinreich valore reale o supposto, che una lingua o una sua varietà o anche soltanto talune
manifestazione di essa assumono agli occhi di un individuo o di determinati gruppi o classi ai fini di
un avanzamento sociale.
Al prestigio possono contribuire :
lealtà linguistica e attaccamento personale, orgoglio linguistico; fattori culturali; lingua scritta; il
prestigio che i parlanti riconoscono ad una varietà linguistica fa sì che questa venga selezionata per
essere standardizzata.

Come fa una varietà divenire lingua ?


Standardizzazione : questo processo non avviene in modo casuale , ma è frutto di un intervento
diretto e premeditato da parte della società: per cui da una situazione in cui prima esistevano solo
varietà geografiche non standard si passa ad una situazione in cui una varietà viene selezionata
come modello linguistico di riferimento : lingua.
Specialisti e politici conferiscono lo statuto di lingua ad una varietà più prestigiosa e importante.
Fasi del processo :
1.selezione = si sceglie una varietà che acquisisce maggior prestigio
2.codificazione = qualche istituzione si occupa di redigere grammatiche , dizionari ,di fissare delle
norme comuni e riconosciute dalla comunità
3.elaborazione della funzione = deve essere possibile utilizzare la varietà standard in tutte le
funzioni collegate al governo e con la scrittura tecnica e letteraria
4.accettazione = la varietà deve essere accettata dalla popolazione come modello di riferimento,
come lingua nazionale che assume un valore unificatore.

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CLASSIFICAZIONE DELLE LINGUE
Classificazione genealogica : spiega la somiglianza strutturale che esiste tra lingue diverse
attraverso rapporti di parentela: questo modello di albero genealogico viene elaborato nel 1861 dal
tedesco August Schleicher che interpretò il rapporto fra i sottogruppi linguistici , un albero con
ramificazioni che raffigurano le relazioni sia nel campo che nello spazio. Lingue che mostrano delle
corrispondenze comuni appartengono alla stessa famiglia linguistica : il motivo della loro
somiglianza risiede nella derivazione comune da una lingua originaria, il proto indo-europeo (da cui
non derivano solo lingue europee , perciò la comunità originaria ha subito cambiamenti che l’hanno
portato a dividersi e spostarsi). Questo modello è stato applicato a più famiglie linguistiche , tranne
quelle di tradizione orale.
Classificazione tipologica : studia le caratteristiche strutturali comuni alle lingue e le raggruppa in
tipi linguistici ( italiano fa parte del modello SVO = soggetto,verbo,oggetto come tutte le altre lingue
con questa struttura).
La tipologia linguistica identifica i ‘tratti universali assoluti’ (presenti in tutte le lingue, ad
esempio : tutte le lingue hanno vocali) e
‘tratti universali implicazionali’( che avvengono solo in una certa condizione , ad esempio : se
esistono vocali nasali in una lingua ce ne saranno di non-nasali ).
I due modi per individuare i tipi linguistici sono basati sulla
- morfologia : lingu → isolanti / aggiuntivanti / flessiva / polisintetiche
- sintassi: SVO , SOV ,VSO (97% delle lingue al mondo) VOS, OVS, OSV .
Classificazione areale : studia le caratteristiche comuni tra le lingue non imparentate, ma
geograficamente contigue e storicamente conviventi tra loro. Perciò le lingue non sono statiche , ma
un contatto prolungato può portare ad una convergenza ( es. lega balcanica e area indiana)
L’ ARBITRARIETA’ DEI SEGNI LINGUISTICI
Il segno è un’entità complessa costituita da un ‘ espressione percepibile e di un contenuto
riconducibile al mondo reale. I criteri distintivi dei segni sono :
- intenzionalità
- rapporto tra espressione e contenuto; tra il ‘qualcosa’ (segno) che sta per qualcos’altro e serve a
comunicare un contenuto x
I tipi di segni sono (Peirce):
- indici : segni in cui espressione e contenuto sono legati da un rapporto naturale e causale , non
sono intenzionali
- segnali : motivati naturalmente , ma usati intenzionalmente
- icone : rinviano a un oggetto o evento per analogia , in virtù di una somiglianza con esso, usati
intenzionalmente.
Elementi iconici sono usati anche nella lingua parlata:
- onomatopea “ belare”
- ideofono “ bleeeee”
- simboli : segni in cui il legame tra espressione e contenuto è di tipo convenzionale , cioè garantito
da una tradizione culturale a cui partecipano tanto l’emittente quanto il destinatario del segno.

Ferdinand de Saussure disse : “ la maggior parte delle persone riduce il linguaggio ad una lista di
parole corrispondenti ad una lista di oggetti.. ma una segno linguistico non è dato da un legame tra
una cosa e un nome , bensì tra un concetto e una successione di suoni. Quest’ ultima è l’impressione
psicologica del suono che si manifesta nella mente dell’ascoltatore.
Il rapporto nei simboli tra espressione e contenuto è arbitrario .”

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parola ‘albero’ = simbolo
- espressione di albero = suoni che compongono la parola albero
- contenuto di albero = concetto, ciò che definisce
I segni che costituiscono la base del nostro linguaggio sono i simboli.

Struttura del segno linguistico ( Hjelmslev )


analizzando una quadri-partizione del segno ling:

espressione contenuto

forma significanti accezioni, significati


(fonemi)

sostanza suono concreto sensi in contesto


(foni)
Espressione :
fonema “N” → parola angolo la base della lingua sul velo
parola cane lingua sul palato, alveoli
parola invito denti superiori toccano il labbro sotto , più avanti degli alveoli.
Tre modi di pronunciare la n , ma sul piano astratto, hanno stessa forma n
1 fonema > 3 foni → opposizione concreto / astratto concetto che ritroviamo sempre in linguistica.
Contenuto :
sostanza del contenuto : piano concreto → il senso cambia a seconda del contesto
forma del contenuto : significato concreto .
Lingue diverse articolano diversamente la propria espressione e il proprio contenuto :
vocali orali + vocali nasali (fr, pt)
vs
vocali orali (it.)
wood (ing.) // legna, bosco (it.)
→ minfestazione del principio di arbitrarietà.
Dalla forma dell’espressione non capiamo il contenuto.

Caratteristica primaria del segno = ARBITRARIETA’


-Arbitrarietà assoluta : rapporto tra forma e sostanza dell’espressione
L’arbitrarietà è l’assenza di ragioni naturali, logiche o psicologiche che facciano sì che un dato
segno sia così com’è, cioè che una data espressione sia in relazione con un dato contenuto.
Nessuna ragione naturale o logica per cui una data espressione sia in relazione con un dato
contenuto.
loop(inglese) = giro / lup (rumeno) = lupo
burro (ita) / burro = asino (spa)
Rapporto tra forma e contenuto è arbitrario → lingue differiscono tra loro

-Arbitrarietà formale : nonostante gli esseri umani dispongano di un medesimo apparato fonatorio
per produrre i suoni e di un medesimo sistema percettivo per riceverli , i sistemi di suoni delle
lingue umane sono differenti tra loro.
Spa : ca[Ө]a ‘caccia’ vs ca[s]a ‘casa’
*fonemi specifici solo di alcune lingue : suoni click delle lingue click.
Spesso una sostanza fatta di suoni fisicamente molto simili è formata diversamente ( cioè
diversamente ritagliata in fonemi) da lingue diverse.

(ita) dita= i lunga [i:] // ditta = i breve [i]


(ing) fool (pazzo) [ u:] // full (pieno) [u]
* spettrogramma = rappresentazione grafica dell’intensità di un suono in funzione del tempo e della
frequenza.

-Arbitrarietà semantica: rapporto tra forma e sostanza del contenuto:


ciascuna lingua ritaglia la materia del contenuto formandola in materia propria.

italiano : gamba | piede | braccio | mano ( 4 forme diverse)


russo : nogá | rogá (2 forme)
rumeno : picior | braţ | mână

-Arbitrarietà semantica in diacronia:


latino: patruus = fratello del padre / avunculus = fratello della madre
francese: oncle
italiano : zio
spagnolo : tío

-Limiti dell’ arbitrarietà (pag 49)


accanto a segni totalmente arbitrari esistono segni motivati:
ideofoni : bum , tic tac → imitano o evocano a eventi
onomatopee : bomba, ticchettio → espressione imita il contenuto
chicchirichì (ita)/ cocorico (fr) / cock- a -doodle - doo (ing)
- motivazione (iconimia o significato descrittivo) : relazione tra i diversi componenti riconoscibili
nell’espressione di un segno e i rispettivi componenti del contenuto:
benzina – benzinaio
occhio – occhiale } gradi di arbitrarietà
cane – canile
La motivazione è relativa:
apribottiglie *addetto all’apertura delle bottiglie
* cattivo sommelier
portacenere *carbonaio

-trasparenza = un segno è tanto più trasparente quanto più facile è riconoscere e segmentare i suoi
componenti sul piano dell’espressione (trasparenza morfotattica) ;
e quanto più facile è assegnare loro un significato sul piano del contenuto
(trasparenza morfosemantica).
Espressione:
creazione ~ creare
pressione ~ premere
Contenuto:
accendisigari ~ accendino (suffisso -ino non forma solo nomi di strumento, ma anche altri tipi di
nome : orecchino, gattino, spazzino, trentino).
-diagrammaticità = un segno è tanto più diagrammatico quanto è più facile mettere in relazione i
componenti della sua espressione coi rispettivi componenti del contenuto:
cani ~ radio
‘i’ è la parte di significante che porta il significato di ‘plurale’.

-Motivazione ed etimologia : recupero della motivazione originaria dei segni linguistici;


basi etimologiche = basi complesse , strutturate e analizzabili per i parlanti.
(ita) maschio < (lat) masculus ‘maschietto’
(ing) lady < (ags) hlǣfdige ‘impasta pane’
(ing) lord < (ags) hlāford ‘guarda pane’

*Il principio base utile all’identificazione dei simboli (segni ling) è che il rapporto tra la forma e il
contenuto del simbolo stesso, non è un rapporto naturale o casuale, ma arbitrario . Si può osservare
grazie alla quadri-partizione *

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-Come possono comprendersi gli esseri umani ?
Perché ...
1. parole concretamente prodotte (sostanza dell’espressione) ricondotte a immagini acustiche
astratte (forma dell’espressione) → significante
2. sensi concreti delle parole (sostanza del contenuto) riconducibili a classi astratte di sensi (forma
del contenuto) → significato e accezioni
* materia della linguistica : non sono le astrazioni , ma i prodotti della lingua (testi) e i giudizi dei
parlanti sui testi (elementi concreti).

Per cui, al centro della teoria linguistica vi è la dialettica tra :


1. sistema linguistico = sovraindividuale e non delimitabile
2. enunciati = concreta attività individuale ma continuamente rinnovabile e modificabile
3. individui che usano la lingua = usano la lingua sulla base di convenzioni condivise , ma
contemporaneamente inseriscono nuovi elementi e modi di parlare.
Dicotomie saussuriane : principi generali per l’analisi della lingua
- Langue (piano astratto) – parole (piano concreto) +
competenza – esecuzione (Chomsky - generativismo) .
- rapporti sintagmatici – associativi - paradigmatici (come sottotipi di quelli associativi) .
- prospettiva diacronica – sincronica (strutturalismo) .

PAROLE l’atto linguistico individuale , l’esecuzione concreta realizzata dall’individuo


(sostanza di contenuto ed espressione) ~ atto di parola
LANGUE è il bene a disposizione di una comunità. E’ l’insieme di conoscenze mentali , regole
interiorizzate insite nel codice lingua. Costituisce la capacità di produrre messaggi come sapere
astratto distribuito tra e condiviso dai membri di una comunità. Consente agli atti individuali di
funzionare .
* Parole = esecuzione concreta della Langue.

- ciò che interessa al linguista è lo studio del sistema (langue- astrazione e idealizzazione condivisa)
fatto a partire dagli atti concreti (testi).

Chomsky
COMPETENZA tutto ciò che l’individuo sa della propria lingua – astratto e osservabile attraverso i
giudizi dei parlanti (non i testi)
- competenza grammaticale = conoscenza delle regole che permettono di produrre enunciati ben
formati
- competenza pragmaticale = conoscenza delle regole di adeguamento degli enunciati ai contesti
d’uso .
La competenza ha sede nella mente dell’individuo , diversamente dalla Langue (fatto socialmente
condiviso).
ESECUZIONE tutto ciò che l’individuo fa con la lingua – concreto. Tale nozione corrisponde
orientativamente a Parole.

Saussure : prospettive di analisi


due diverse prospettive con le quali si può guardare alle lingue e ai fatti linguistici in relazione
all’asse temporale.
- diacronica = considerazione delle lingue lungo l’asse temporale nella loro evoluzione
storicamente → ita. gatto < lat. cattum
- sincronica = la considerazione delle lingue e degli elementi della lingua facendo un taglio
sull’asse temporale e guardando ad essi come si presentano in un determinato momento senza
considerare la loro storia e evoluzione → esaminare stadi della lingua.

Capacità dei parlanti di costituire dei raggruppamenti a partire dagli elementi di cui dispongono
( che sono nella nostra competenza) .
- rapporti sintagmatici o in praesentia : collegano gli elementi linguistici compresenti lungo la
catena lineare degli enunciati → linearità del significante (asse orizzontale, delle associazioni):
“un bambino guarda la televisione” → questi elementi sono tra di loro in rapporti sintagmatici:
un – bambino ( genere e numero)
guarda - la televisione ( verbo e complemento oggetto)
un bambino - guarda (entrambi singolari)
la - televisione (genere e numero)
L’attuazione di un determinato elemento in una certa posizione nel messaggio implica la presa in
conto degli elementi che compaiono nelle posizioni o precedenti o susseguenti dello stesso
messaggio. Le relazioni sintagmatiche realizzano le potenzialità del sistema, ma non tutte.
- rapporti associativi : si instaurano tra elementi nella competenza del parlante
(un richiama uno, due , tanti ) sottotipo:
- rapporti paradigmatici o in absentia (asse verticale, delle scelte) : ogni unità ha un rapporto con
le altre del medesimo livello. Ogni attuazione di un elemento del sistema di segni in una certa
posizione nel messaggio implica una scelta in un paradigma e la scelta di un elemento esclude
necessariamente la scelta degli altri. → (un richiama il , la)
* paradigma= classe di parole funzionali → ( guarda richiama corre, mangia)
→ ( bambino richiama gallo, leone)

I rapporti sintagmatici e paradigmatici riguardano le relazioni a livello di sistema e quindi non solo
quelle che si instaurano entro le frasi tra parole , ma anche tra gli elementi all’interno della parola
(morfema) → bambin – o (morfema)
e i suoni (fonemi) .

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Un segno linguistico è caratterizzato da una doppia articolazione .
Questo insieme di segni linguistici , organizzati in base alla Parole, sono gerarchicamente
organizzati e vengono analizzati secondo due procedure di analisi
-prima articolazione : segni che hanno sempre espressione e contenuto → can - ; fior - = morfemi.
-seconda articolazione : analizza esclusivamente il piano dell’espressione con unità di significante
prive di contenuto che danno luogo combinandosi a unità di prima articolazione → -e ; - ile ; -i
= fonemi .

i segni della lingua sono analizzabili applicando entrambe queste procedure → proprietà della
doppia articolazione.

Cinque livelli dell’analisi linguistica sono gerarchici e interdipendenti


- fonetica : livello della sostanza dell’espressione (piano concreto)= realizzazione concreta dei suoni
(produzione , trasmissione (fonetica acustica) , percezione (fonetica uditivo percettiva))
unità = fono .
- fonologia : livello della forma dell’espressione (piano astratto)= analisi del significante secondo le
procedure della seconda articolazione → unità minima = fonema = elementi sonori che hanno un
valore distintivo .
- morfologia : livello definito della prima articolazione (significante + significato)
unità minima = morfema
unità massima = lessemi (parole)
- sintassi : definita dalla prima articolazione, ma di rango superiore
unità minima : lessema
unità massima : frase.
- semantica : livello dell’intero piano del contenuto (più difficile da definire)
unità minima = noemi
unità massima = tratti semantici .

* fonemi → morfemi → lessema (parola) → frase → testo.


FONETICA
tipi di analisi fonetica – la fonetica analizza la sostanza dell’espressione -
1) articolatoria → studia il modo in cui l’espressione linguistica è prodotta dal parlante , classifica i
suoni in base ai modi in cui vengono prodotti e gli organi di produzione.
E’ la prima a nascere nell’800 , ma già da prima per lingue non europee grazie ai missionari si era
diffusa, con dizionari, grammatiche, traduzione di testi religiosi ...
2) acustica → studia la trasmissione dei suoni linguistici nell’aria . I primi esperimenti risalgono
alla fine dell’800 m ail suo vero sviluppo si ha dopo la II guerra mondiale , con l’uso civile delle
tecnologie nate per scopi militari
3) uditiva → studia l’ascolto e la percezione dei suoni linguistici da parte dell’ascoltatore.
Connessa alle attività neurologiche e cerebrali.

Suoni prodotti attraverso il turbamento del flusso dell’aria che vine sospinto dai polmoni all’esterno
del corpo → suoni polmonari diversi dai suoni non- polmonari (i click).
L’aria è incanalata nella rete dei bronchi per convogliare nella trachea che collega polmoni e tratto
vocale .
Polmoni → trachea e laringe → cavità nasale e bocca

Fonazione :
- egressiva = l’aria muove dai polmoni attraverso bronchi e trachea e raggiunge laringe
- ingressiva = l’aria viene introdotta
- avulsiva = indipendente dalla respirazione , i suoni avulsivi sono i suoni click.

Tratto vocale : ultimo percorso compiuto dal flusso d’aria prima di fuoriuscire all’esterno nel
quale sono creati volontariamente o meno numerosi diaframmi al flusso d’aria.

Il tratto vocale inizia nella laringe e termina nella bocca:


- Laringe dentro la quale abbiamo le pliche vocali che vibrano oppure no a seconda se sono in
tensione oppure no.
Le pliche vocali=> glottide → tipo di suoni laringali (attivazione della laringe) ;
glottidali (attivazione della glottide)
- Faringe : organo più rigido e contribuisce alla produzione dei suoni faringali
-L’ ugola : contribuisce con il suo movimento all’articolazione dei suoni ugulari
-Il velo palatino : che è la parte molle del palato , può essere rilassato o in contrazione → suoni
velari
- Il palato duro: al centro della bocca che contribuisce di suoni palatali
- Alveoli : sono rappresentati dalla parte superiore delle gengive→ suoni alveolari
- Denti :articolazione dei suoni solo incisivi → suoni dentali
- Labbra: articolazione suoni labiali
* Naso articolazione di suoni nasali → velo palatino rilassato e consente all’aria di passare nella
cavità nasale
* La lingua: radice (attaccatura) + dorso (parte centrale) + corona ( apice e lamina)
contribuisce ad articolare suoni

Quando la glottide è in tensione(vibrazione) produce suoni sonori .

Fase di apertura → spinta dell’aria verso l’esterno


Fase di chiusura
Le posizioni della glottide :
- normale respirazione
- respirazione forzata
- produzione di foni sordi
- mormorio
- produzione di foni sonori
- laringalizzazione
-produzione dell’occlusiva glottidale
- bisbiglio
La diversa tensione delle fasce muscolari comprese nella laringe consente di distinguere tra diverse
modalità della voce tra cui :
voce modale = parlare normale (3,5)
voce mormorata = sussurro, solo parte delle pliche vocali è in vibrazione (4,8)
voce cricchiata = vibra solo la parte meno rigida del meccanismo

IPA = INTERNATIONAL PHONETIC ALPHABET


Mediante l’ Ipa è possibile operare una trascrizione fonetica , ovvero una rappresentazione scritta
delle caratteristiche fonetiche di una determinata espressione linguistica orale.
- Trascrizione fonetica = rappresentazione scritta delle caratteristiche fonetiche di una determinata
espressione ling orale. (parte dall’alfabeto latino)
- Translitterazione = resa in un sistema grafico prescelto di un’espressione ling originariamente
scritta in un altro sistema grafico tradizionale.

Usi della trascrizione fonetica:


- la rappresentazione della pronuncia di singole parole nei dizionari
- la trascrizione di parlato in ricerche sul campo
- la base x la scrittura di varietà che non hanno un uso scritto, comprese varietà substandard di
lingue anche scritte
- l’indicazione di valori fonetici in ricerche di acustica o in altri settori della fonetica sperimentale
- indicazione dei suoni linguistici in scritti di logopedia, fisiologia, patologia del linguaggio.
Consonanti polmonari classificate secondo :
- luogo di articolazione
- modo di articolazione.
Vocali classificate
a seconda dei movimenti della lingua in alto o in basso → asse verticale
a seconda se avanza o indietreggia → asse orizzontale.
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Foni vocalici( vocoidi) : si realizzano senza diaframmi all’interno del tratto vocale.
Foni consonantici (contoidi) : si realizzano mediante un diaframma (restringimento o chiusura ) del
tratto vocale.
Il tratto vocale : ultimo percorso compiuto dal flusso d’aria prima di uscire all’esterno . Nella parte
più interna troviamo la laringe mentre il confine esterno sono le labbra.
Nel tratto vocale si possono creare in modo volontario o irriflesso numerosi diaframmi al flusso
d’aria perché molte superfici del tratto sono mobili → organi articolatori (laringe,
glottide[compresa tra le pliche che attivano il meccanismo laringeo-vibrazione] , faringe, lingua,
velo, ugola , palato duro , denti , labbra e cavità nasali).
Le vocali presuppongono l’azione del meccanismo laringeo , le consonanti non necessariamente.
VOCALI
sono realizzate senza un diaframma ; presuppongono vibrazione delle pliche vocali (azione del
meccanismo laringeo) ; si distinguono tra loro per la posizione che i diversi organi del tratto vocale
assumono durante la loro produzione.
Parametri di classificazione delle vocali :
1)anteriorità / posteriorità → posizione del dorso della lingua che varia il volume della cavità
orale , che sarà minore nelle vocali anteriori e maggiore nelle vocali posteriori.
2)altezza → posizione del dorso e della radice della lingua che variano il volume della cavità orale
e faringale , che sarà < nelle vocali basse e > nelle vocali alte.
3)arrotondamento → arrotondate (procheile) ; non arrotondate (aprocheile) ; distese
4)nasalizzazione → posizione del velo palatino: alzata= vocali orali ; abbassata= vocali nasali.

[o]

vocale medio-alta, posteriore, arrotondata : it. voce, botte (del vino)


[ɛ] vocale medio-bassa , anteriore, non arrotondata: it. festa, venti (plurale di vento)
[ɔ] vocale medio-bassa , posteriore, arrotondata: lotto, corpo, botte (plurale di botta)
[æ] vocale bassa, anteriore, non arrotondata: ing. bad, black
[i] vocale alta , anteriore, non arrotondata : it. fili,vinti
[ı] vocale alta, anteriore,non arrotondata, centralizzata (tendente verso il centro): ing. bit,thin
[u] vocale alta, posteriore, arrotondata: tu, lutto
[Ʊ] vocale alta, posteriore, arrotondata , centralizzata: ing. book, pull
[e] vocale medio-alta, anteriore, non arrotondata : mele, venti ‘20’ , ing. bay .

La produzione dei suoni: gli ostacoli


ostacolo laringeo | ostacolo superiore
vocali + -
consonanti sonore + +
consonanti sorde - +
silenzio - -

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CONSONANTI : foni caratterizzati da un diaframma nel cavo orale, ma anche da una serie di altri
organi del tratto vocale. Non per forza il meccanismo laringeo è in funzione.
Si classificano secondo:
1) modo di articolazione : dipende dal tipo di diaframma
- consonanti ostruenti (suoni che vengono realizzati quando il diaframma ostruisce il flusso d’aria
e provoca un innalzamento della pressione nel tratto vocale) che si dividono in :
occlusive e fricative ; le occlusive sono divise ancora in momentanee e affricate.
- consonanti sonoranti (suoni in cui il diaframma non determina una pressione nel flusso d’aria)
che si dividono in : nasali , vibranti , laterali , approsimanti .

2) luogo di articolazione : la superficie del tratto vocale dove il suono viene articolato (labbra,
corona, il dorso, laringe e faringe e glottide)

classe | organo articolatore | luoghi di articolazione


labiale → labbro inferiore → bilabiale (B, P) e labiodentale (F, V)
coronale → corona della lingua → dentale (thin ing.); alveolare (L , N); postalveolare; retroflesso
dorsale → dorso della lingua → palatale; velare; uvulare
radicale → radice della lingua → faringale
glottidale → pliche vocali → glottidale.

3) coefficienti laringei : le consonanti realizzate con la glottide in vibrazione sono dette sonore , le
consonanti realizzate con la glottide aperta sono dette sorde.
Le consonanti realizzate con attivazione ritardata del meccanismo laringeo rispetto al rilascio del
diaframma consonantico sono dette sorde aspirate.
Le sole consonanti che oppongano sorde a sonore sono le ostruenti .
Le sonoranti sono sempre sonore e non sono mai aspirate.

- OSTRUENTI : il diaframma ostruisce il flusso d’aria e determina un forte innalzamento della


pressione nella parte del tratto vocale che precede il diaframma.
Le ostruenti si suddividono ulteriormente in occlusive e fricative .

Occlusive : sono caratterizzate da un diaframma che, per una fase, impedisce all’aria di uscire dal
tratto vocale. La loro realizzazione avviene in tre fasi :
impostazione= gli organi articolatori si muovono per assumere la posizione particolare necessaria
alla realizzazione del diaframma
tenuta= il diaframma blocca il flusso d’aria
soluzione= l’aria fuoriesce rapidamente.

- Bilabiali : il diaframma è realizzato mediante l’accostamento delle labbra


[p] occlusiva bilabiale sorda : it. papà [pa’pa]
[b] occlusiva bilabiale sonora : it. babbo [‘babbo]
- Alveolari : il diaframma è realizzato dall’incontro dell’apice della lingua con gli alveoli dentali
[t] occlusiva dentale sorda : it. tempo [‘tɛmpo]
[d] occlusiva dentale sonora: it. dado [‘dado]
- Retroflesse : l’apice della lingua è spinto indietro , in modo che la superficie inferiore della parte
anteriore della lingua aderisca alla regione postalveolare.
[ɖ] occlusiva retroflessa sonora : sardo caddu [‘kaɖɖu] ‘cavallo’ .
- Velari : il diaframma è realizzato dall’incontro del dorso della lingua con il velo palatino.
[k] occlusiva velare sorda : it. caro [‘karo]
[g] occlusiva velare sonora: it. gamba [‘gamba]; guscio [‘guʃʃo].

- Glottidali : il diaframma è realizzato dalle due pliche vocali. La glottide è quindi impegnata nella
realizzazione dell’occlusiva e non può entrare in vibrazione
[ʔ] occlusiva glottidale sorda : ted. auge [‘ʔaʊgǝ]
In italiano tale consonante può trovarsi solo facoltativamente davanti a parola cominciante per
vocale : aiuto! [ʔa’juto].

Fricative : il diaframma ostacola l’uscita dell’aria creando una forte differenza di pressione
all’interno del tratto vocale . Per effetto dell’ostacolo l’aria fuoriesce creando attrito nel suo
incontro con gli organi articolatori e provocando un rumore di frizione.
- Bilabiali : [ɸ] fricativa bilabiale sorda : it.fiorentino capo [‘kaɸo]
[β] fricativa bilabiale sonora : sp. haber [a’βer]
- Labiodentale : il diaframma è realizzato dall’incontro del labbro inferiore con gli incisivi
superiori:
[f] fricativa labiodentale sorda: it. fifa[‘fifa] ; ingl. few[fju].
[v] fricativa labiodentale sonora: it. viva[‘viva].
- Dentale : il diaframma è realizzato dall’incontro della lamina della lingua con gli incisivi
superiori : l’apice della lingua è generalmente spinto in posizione interdentale:
[θ] fricativa dentale sorda : ing. thigh[θaɪ] ‘coscia’
[ð] fricativa dentale sonora : ing. this[ðɪs]
- Alveolari : [s] fricativa alveolare sorda : it. sasso [‘sasso]
[z] fricativa alveolare sonora: it. smettere [‘zmettere]
- Postalveolari : il diaframma è realizzato dall’incontro dell’apice della lingua con una zona del
palato molto avanzata , immediatamente retrostante agli alveoli dentali.
[ʃ] fricativa postalveolare sorda : it. scena[‘ʃɛna]
[ʒ] fricativa postalveolare sonora : it.toscano ragione[ra’ʒone].
- Palatali : modalità di realizzazione varie per bersaglio e articolatore
[ç] fricativa palatale sorda : ted. Ich ‘io’.
- Velare : [x] fricativa velare sorda : spa. hoja[‘oxa]
[γ] fricativa velare sonora : spa. fuego[ˈfweγo]
- Uvulari: il diaframma è realizzato dall’incontro del dorso della lingua con l’ugola.
[ʁ ] fricativa uvulare sonora : fr. rose[ʁ oz]
[χ] fricativa uvulare sorda : ted. bach [baχ] ‘ruscello’
- Glottidali: il diaframma è realizzato mediante l’accostamento delle due pliche vocali.
[h] fricativa glottidale sorda: ing. he [hi:]

Affricate : il diaframma è realizzato in modo analogo a quanto avviene nelle occlusive , sicché esse
sono considerate un sottogruppo di quelle : l’articolazione consonantica però , alla sua soluzione,
provoca un rumore di frizione analogo a quello delle fricative. Queste consonanti sono
caratterizzate quindi da una fase fricativa : perciò sono indicate mediante due diversi simboli IPA ,
quello di un’occlusiva seguito da quello di una fricativa.

- Labiodentale: [pf] affricata labiodentale sorda: ted. pfeffer[‘pfɛfǝ] ‘pepe’


- Alveolari: [ts] affricata alveolare sorda : it. forza [‘fɔrtsa]
[dz] affricata alveolare sonora: it. zero [‘dzɛro]
- Retroflesse: [ʈʂ] affricata retroflessa sorda : siciliano patri[‘paʈʂi] ‘padre’
[ɖʐ] affricata retroflessa sonora: calabrese gaddu[‘gaɖɖʐu] ‘gallo’.

-SONORANTI : il diaframma non determina una differenza rilevante di pressione nel flusso
dell’aria. Esse possono essere suddivise in nasali, vibranti, laterali, approsimanti.
- Nelle consonanti nasali il diaframma situato nel tratto vocale è molto simile a quello realizzato
nelle occlusive . Durante l’articolazione di queste consonanti il velo palatino è però abbassato:
pertanto il flusso dell’aria non è interrotto , ma fuoriesce dalle cavità nasali.
[t] [d] velo palatino in tensione
[n] velo palatino rilassato quindi l’aria risale ed esce dalle narici

nasale bilabiale : m → it. mamma[‘mamma]


nasale labiodentale: ɱ → it. invece[iɱvetʃe]
nasale alveolare : n → it. nano[‘nano]
nasale palatale: ɲ → it. gnomo [‘ɲɔmo]
nasale velare: ŋ → it. tengo[‘tɛŋgo]

- Le consonanti vibranti e monovibranti sono realizzate mediante un diaframma intermittente , che


a intervalli permette la fuoriuscita del flusso dell’aria. Nelle monovibranti è presente un solo ciclo
di chiusura e riapertura , sicché esse sono assimilabili a occlusive con una frase di tenuta
brevissima.
[r] vibrante alveolare : it. raro [‘raro]
[ɾ] monovibrante alveolare : sp. pero [peɾo]
[R] vibrante uvulare : ted.rot[Ro:t] ‘rosso’

- Laterali : il diaframma è realizzato dalla lingua nella linea mediana (sagittale) della cavità orale .
Il flusso dell’aria che fuoriesce agevolmente da uno a da entrambi i lati della lingua.
[l] laterale alveolare : it. lato[‘lato]
[ʎ] laterale palatale : it. gli[ʎi]
[ɫ] laterale alveolare velarizzata : contemporaneamente all’articolazione alveolare il dorso della
lingua si solleva verso il velo palatino , similmente a quanto avviene nell’articolazione di [l] (si
ricorre pertanto al medesimo simbolo IPA a cui viene aggiunto un diacritico) ; è la l inglese finale di
parola o preconsonantica:
ing. feel[fi:ɫ]

- Approsimanti : in queste consonanti non si realizza un vero e proprio diaframma ; gli articolatori
sono solo avvicinati tra loro e il flusso d’aria non subisce ostacoli rilevanti. Foneticamente sono
piuttosto simili ai suoni vocali, ma occupano di solito , rispetto a questi , una diversa posizione nella
sillaba
- labiopalatale : [ɥ] approssimante labiopalatale : avvicinamento e arrotondamento delle due labbra
e del dorso della lingua al palato :
fr. huit[ɥit] ‘otto’ : it. colloquio[kol’lɔkɥjo]
-labiovelare : [w] approssimante labiovelare: it. uovo[‘wɔvo]
-palatare : [j] approssimante palatale: it. ieri[ ‘jɛri].

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- Proprietà segmentali : sequenza fonica = concatenazione di eventi discreti in simultanea, finzione
approssimativa a fini pratici
-Proprietà prosodiche (sovrasegmentali): proprietà fonetiche che non possono essere descritte,
nemmeno in una finzione approssimativa, come simultanee , poiché la loro descrizione richiede
necessariamente il ricorso alla variabile del tempo.
- lunghezza dei segmenti
- sillaba
-accento
- tono
- intonazione

- Lunghezza dei segmenti : breve o lungo


vocali : breve lungo consonanti : breve lungo
[a] [a:] [p] [pp] [p:]
[ă]mikron [ā]makron
[a] [aa]
affricate: [ts] [tts]
[dʒ] [ddʒ]
-Durata dei segmenti : fortemente variabile, tra i 20 e 500 millisecondi ;
in italiano C e V presentano variazione di durata ma la trascrizione fonetica registra e rappresenta
solo le differenze di durata che hanno un valore linguistico.
-Durata segmentale in italiano
consonanti: dopo pausa o dopo consonante hanno sempre il grado breve tra due vocali :
fato [‘fato] , fatto [‘fatto] → ha valore distintivo
o tra una vocale e una sonorante approssimante , vibrante o laterale :
Appia [‘appja] , applica [‘applika]
possono essere brevi o lunghe
-Fanno eccezione otto consonanti :
· 5 generalizzano il grado lungo tra le vocali o tra vocale e sonorante:
la fricativa palatale sorda : pesce [‘peʃʃe]
l’affricata alveolare sorda : pazzo [‘pattso]
l’affricata alveolare sonora : rozzo [‘roddzo]
la nasale palatale : ragno [‘raɲɲo]
la laterale palatale : figlio [ ‘fiʎʎo]
· 3 consonanti ammettono solo realizzazioni brevi :
fricativa alveolare sonora [z]
le due approssimanti [w] e [j]

vocali : 5 gradi di lunghezza determinata dalla posizione dell’accento e dalla struttura della sillaba
strabreve [ĕ]
breve [e]
medio-lungo [eˑ]
lungo [eː]
stralungo [eːː]
-Durata delle vocali in italiano:
vocali toniche sono più lunghe delle atone ; le vocali toniche in sillaba chiusa o in posizione finale
sono leggermente abbreviata ; quando si trovano in penultima sillaba tendono ad essere più lunghe
rispetto a quelle in voci sdrucciole (accento sulla terzultima sillaba).
Variazione a livello di espressione : non hanno valore distintivo.

Sillaba : unità fonetica minima che il nostro organismo è in grado di produrre e percepire
nucleo = elemento fondamentale che ha un volume maggiore rispetto a gli altri (picco di sonorità) ,
può essere preceduto e seguito da:
attacco = margine che precede il nucleo
coda= margine che segue il nucleo
-sillaba chiusa: sillaba con una coda
[per] perdiamo [per’dja.mo] → p= attacco+ e=nucleo+ r=coda
-sillaba aperta : sillaba senza una coda
[ta] tavolo [‘ta.vo.lo] → t= attacco + a= nucleo

L’unico elemento necessario è il nucleo della sillaba, che può essere prodotto e percepito anche in
isolamento. Il nucleo può essere occupato da qualsiasi fono che abbia una sufficiente sonorità :
quindi innanzi tutto le vocali , ma anche da sonoranti e da fricative .
Esempi di sillabe inglesi con nucleo consonantico:
[tl] little [‘lı.tl]

Accento , Tono, Intonazione : alcune variazioni delle vibrazioni della voce hanno valore
linguistico:
frequenza (asse verticale)
intensità (addensamenti di colore)
durata (asse orizzontale)
Accento : in una parola composta da più sillabe, si chiama accento, la maggiore prominenza di una
di queste sulle altre, ottenuta grazie all’interazione di volume, altezza, durata del nucleo sillabico
tonico rispetto ai nuclei atoni .
Lingue ad accento fisso : la posizione dell’accento è determinata da una serie di regole , per cui
sarà sempre prevedibile la posizione della sillaba prominente : sull’ultima sillaba (francese) , sulla
penultima (polacco) o sulla prima (il ceco)
Lingue ad accento libero : le regole lasciano un margine di libertà su un gruppo di sillabe in cui può
potenzialmente cadere l’accento (italiano)
- Regole dell’accento libero in italiano:
la sillaba tonica è una delle ultime tre della parola
tronche: città
piane: casa
sdrucciole: piccolo
Ulteriori ritrazione dell’accento si può avere solo in due casi:
a)parole seguite da pronomi atoni : consideralo , comunicamelo
b)alcune voci di terza persona plurale di verbi che alla prima dell’indicativo presente hanno
l’accento sulla terzultima : scivolare- scivolo – scivolano .

Tono e Intonazione : in base alla variazione dell’altezza della voce , le lingue si dividono in due
tipi:
- lingue tonali , ad accento melodico : il dominio della variazione di altezza è costituito dalla sillaba
o dalla parola ; in questi sistemi i diversi toni hanno la capacità di distinguere tra diverse parole.
Cinese mandarino :
[ma˥] ‘madre’ (con tono alto)
[ma ] ‘ingiuriare’ (con tono alto discendente)
[ma ] ‘lino’ ( con tono alto ascendente)
[ma ] ‘cavallo’ (con tono basso discendente)
- lingue non tonali , ad accento d’intensità :il dominio della variazione è costituito dalla frase : il
movimento della frequenza di vibrazione della glottide determina una linea melodica , detta
intonazione, che accompagna l’intera frase e fornisce informazioni grammaticalmente rilevanti:
E’ arrivato Antonio
E’ arrivato Antonio?
E’ arrivato Antonio!

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