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1) varietà linguistica globale : quante lingue ci sono al mondo? Che rapporto c’è tra diversità
linguistica e variazione geografica?
2) lingua e società : che rapporto c’è tra comportamento linguistico e variazione sociale?
Idioletto = lingua del singolo individuo.
3) lingua e comunicazione dal punto di vista pragmatico
Descrivere uso e funzioni sociali delle lingue è compito della sociolinguistica (cap.10) e della
pragmatica (cap.9)
Corrispondenza lingua-stato
circa 700 lingue per circa 230 stati = se fossero equamente distribuite..non meno di 27 lingue per
ogni stato.
Lingua nazionale: definizione classica, alto valore simbolico-identificativo.
Lingua ufficiale: per amministrazione, giustizia,istruzione,cultura,scienza, informazione, con valore
pragmatico-comunicativo.
Lingua legislativa: lingua impiegata nella pubblica amministrazione.
Lingua propria : catalano, forte valore simbolico in un entità regionale.
Lingua regionale : regioni con propria autonomia rispetto a Stato .
Lingua minoritaria : una lingua con meno diritti rispetto alla nazionale o ufficiale , con meno
parlanti, con meno prestigio.
differenziazione che nasce solo da ragioni di tipo sociale,politico,economico;
pochi o forse nessun parlante è monolingue = non sono mai esistite comunità monolingue.
Densità linguistica altissima ai tropici e man mano che si procede verso i poli diminuisce .
Correlazione tra diversità linguistica (lingue esclusive di quelle zone) e biodiversità ambientale.
Morte di una lingua : si perdono conoscenze di quella realtà .
Per i linguisti due lingue sono tali se non sono mutuamente intellegibili tra loro . In caso contrario
sono due varietà di una stessa lingua.
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* Quechua (Perù) : i linguisti riconoscono 27 varietà diverse . Ethnologue elenca una quarantina di
varietà , ma il governo ne riconosce solo sei accanto alla lingua ufficiale dello spagnolo .
*Hindi vs Urdu : dopo l’indipendenza due lingue diverse per due realtà culturali diverse:
Hindi → sistema di scrittura Devanagari / Urdu → sistema di scrittura arabo
Hindi → lessico dal sanscrito / Urdu → lessico ampliato dall’arabo.
Limiti dei conteggi delle lingue
-L’indice di diversità ( Greenberg)misura la probabilità totale di scegliere due persone della stessa
lingua prelevandole a caso all’interno della popolazione di una data area geografica (pag.17)
Si ottiene un indice di base grezzo : conta gli individui come parlanti di una sola lingua
- ‘Fattore di somiglianza’ calcola le differenze sulla base di una lista di 200 parole indicanti concetti
o oggetti di uso universale e quindi presenti in tutte le lingue.
Lingua e dialetto
Dialetto : lingua, propria di un numero limitato di parlanti , che convive con un’altra lingua dagli
usi più estesi.
Rispetto alla lingua con cui sono in rapporto , i dialetti sono: ristretti geograficamente, non scritti o
privi di letteratura, non usati in situazioni formali e genealogicamente imparentati tra loro.
Non ci sono differente strutturali tra lingua e dialetto(non è possibile esaminare suoni,forme e
costrutti di una lingua distinguendola da un dialetto);
può esserci una differenza per il lessico.
Differenza non linguistica, ma storica: dialetti o lingue non si nasce, ma si diventa.
Lingua e scrittura
La scrittura è un elemento importante perché rafforza le lingue eppure la scrittura
-non è un complemento necessario della comunicazione linguistica: filogeneticamente e
ontogeneticamente
-lingua e scrittura non sono necessariamente collegate nell’evoluzione delle comunità linguistiche:
ancora oggi almeno 650 milioni di adulti al mondo sono dichiaratamente analfabeti .
La scrittura nasce per una questione pratica di necessità legata al commercio.
-molte comunità linguistiche i cui parlanti condividono una o più lingue, usano la scrittura solo
parzialmente e solo limitatamente ai membri di alcune classi sociali .
- lingua orale e lingua scritta non si evolvono di pari passo.
spa: hijo [ixo]
ing : nine 9 [nain]
- la scrittura non è uno dei mezzi attraverso i quali le lingue si trasmettono di generazione in
generazione per via di acquisizione naturale : attraverso la scrittura si può apprendere una lingua
straniera , non acquisire una lingua materna.
Come fa carriera una varietà di lingua ?
Criterio per eccellenza definitorio dell’opposizione lingua vs dialetto è il prestigio : riconosciuto
socialmente dai parlanti alla lingua standard
Secondo Weinreich valore reale o supposto, che una lingua o una sua varietà o anche soltanto talune
manifestazione di essa assumono agli occhi di un individuo o di determinati gruppi o classi ai fini di
un avanzamento sociale.
Al prestigio possono contribuire :
lealtà linguistica e attaccamento personale, orgoglio linguistico; fattori culturali; lingua scritta; il
prestigio che i parlanti riconoscono ad una varietà linguistica fa sì che questa venga selezionata per
essere standardizzata.
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CLASSIFICAZIONE DELLE LINGUE
Classificazione genealogica : spiega la somiglianza strutturale che esiste tra lingue diverse
attraverso rapporti di parentela: questo modello di albero genealogico viene elaborato nel 1861 dal
tedesco August Schleicher che interpretò il rapporto fra i sottogruppi linguistici , un albero con
ramificazioni che raffigurano le relazioni sia nel campo che nello spazio. Lingue che mostrano delle
corrispondenze comuni appartengono alla stessa famiglia linguistica : il motivo della loro
somiglianza risiede nella derivazione comune da una lingua originaria, il proto indo-europeo (da cui
non derivano solo lingue europee , perciò la comunità originaria ha subito cambiamenti che l’hanno
portato a dividersi e spostarsi). Questo modello è stato applicato a più famiglie linguistiche , tranne
quelle di tradizione orale.
Classificazione tipologica : studia le caratteristiche strutturali comuni alle lingue e le raggruppa in
tipi linguistici ( italiano fa parte del modello SVO = soggetto,verbo,oggetto come tutte le altre lingue
con questa struttura).
La tipologia linguistica identifica i ‘tratti universali assoluti’ (presenti in tutte le lingue, ad
esempio : tutte le lingue hanno vocali) e
‘tratti universali implicazionali’( che avvengono solo in una certa condizione , ad esempio : se
esistono vocali nasali in una lingua ce ne saranno di non-nasali ).
I due modi per individuare i tipi linguistici sono basati sulla
- morfologia : lingu → isolanti / aggiuntivanti / flessiva / polisintetiche
- sintassi: SVO , SOV ,VSO (97% delle lingue al mondo) VOS, OVS, OSV .
Classificazione areale : studia le caratteristiche comuni tra le lingue non imparentate, ma
geograficamente contigue e storicamente conviventi tra loro. Perciò le lingue non sono statiche , ma
un contatto prolungato può portare ad una convergenza ( es. lega balcanica e area indiana)
L’ ARBITRARIETA’ DEI SEGNI LINGUISTICI
Il segno è un’entità complessa costituita da un ‘ espressione percepibile e di un contenuto
riconducibile al mondo reale. I criteri distintivi dei segni sono :
- intenzionalità
- rapporto tra espressione e contenuto; tra il ‘qualcosa’ (segno) che sta per qualcos’altro e serve a
comunicare un contenuto x
I tipi di segni sono (Peirce):
- indici : segni in cui espressione e contenuto sono legati da un rapporto naturale e causale , non
sono intenzionali
- segnali : motivati naturalmente , ma usati intenzionalmente
- icone : rinviano a un oggetto o evento per analogia , in virtù di una somiglianza con esso, usati
intenzionalmente.
Elementi iconici sono usati anche nella lingua parlata:
- onomatopea “ belare”
- ideofono “ bleeeee”
- simboli : segni in cui il legame tra espressione e contenuto è di tipo convenzionale , cioè garantito
da una tradizione culturale a cui partecipano tanto l’emittente quanto il destinatario del segno.
Ferdinand de Saussure disse : “ la maggior parte delle persone riduce il linguaggio ad una lista di
parole corrispondenti ad una lista di oggetti.. ma una segno linguistico non è dato da un legame tra
una cosa e un nome , bensì tra un concetto e una successione di suoni. Quest’ ultima è l’impressione
psicologica del suono che si manifesta nella mente dell’ascoltatore.
Il rapporto nei simboli tra espressione e contenuto è arbitrario .”
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parola ‘albero’ = simbolo
- espressione di albero = suoni che compongono la parola albero
- contenuto di albero = concetto, ciò che definisce
I segni che costituiscono la base del nostro linguaggio sono i simboli.
espressione contenuto
-Arbitrarietà formale : nonostante gli esseri umani dispongano di un medesimo apparato fonatorio
per produrre i suoni e di un medesimo sistema percettivo per riceverli , i sistemi di suoni delle
lingue umane sono differenti tra loro.
Spa : ca[Ө]a ‘caccia’ vs ca[s]a ‘casa’
*fonemi specifici solo di alcune lingue : suoni click delle lingue click.
Spesso una sostanza fatta di suoni fisicamente molto simili è formata diversamente ( cioè
diversamente ritagliata in fonemi) da lingue diverse.
-trasparenza = un segno è tanto più trasparente quanto più facile è riconoscere e segmentare i suoi
componenti sul piano dell’espressione (trasparenza morfotattica) ;
e quanto più facile è assegnare loro un significato sul piano del contenuto
(trasparenza morfosemantica).
Espressione:
creazione ~ creare
pressione ~ premere
Contenuto:
accendisigari ~ accendino (suffisso -ino non forma solo nomi di strumento, ma anche altri tipi di
nome : orecchino, gattino, spazzino, trentino).
-diagrammaticità = un segno è tanto più diagrammatico quanto è più facile mettere in relazione i
componenti della sua espressione coi rispettivi componenti del contenuto:
cani ~ radio
‘i’ è la parte di significante che porta il significato di ‘plurale’.
*Il principio base utile all’identificazione dei simboli (segni ling) è che il rapporto tra la forma e il
contenuto del simbolo stesso, non è un rapporto naturale o casuale, ma arbitrario . Si può osservare
grazie alla quadri-partizione *
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-Come possono comprendersi gli esseri umani ?
Perché ...
1. parole concretamente prodotte (sostanza dell’espressione) ricondotte a immagini acustiche
astratte (forma dell’espressione) → significante
2. sensi concreti delle parole (sostanza del contenuto) riconducibili a classi astratte di sensi (forma
del contenuto) → significato e accezioni
* materia della linguistica : non sono le astrazioni , ma i prodotti della lingua (testi) e i giudizi dei
parlanti sui testi (elementi concreti).
- ciò che interessa al linguista è lo studio del sistema (langue- astrazione e idealizzazione condivisa)
fatto a partire dagli atti concreti (testi).
Chomsky
COMPETENZA tutto ciò che l’individuo sa della propria lingua – astratto e osservabile attraverso i
giudizi dei parlanti (non i testi)
- competenza grammaticale = conoscenza delle regole che permettono di produrre enunciati ben
formati
- competenza pragmaticale = conoscenza delle regole di adeguamento degli enunciati ai contesti
d’uso .
La competenza ha sede nella mente dell’individuo , diversamente dalla Langue (fatto socialmente
condiviso).
ESECUZIONE tutto ciò che l’individuo fa con la lingua – concreto. Tale nozione corrisponde
orientativamente a Parole.
Capacità dei parlanti di costituire dei raggruppamenti a partire dagli elementi di cui dispongono
( che sono nella nostra competenza) .
- rapporti sintagmatici o in praesentia : collegano gli elementi linguistici compresenti lungo la
catena lineare degli enunciati → linearità del significante (asse orizzontale, delle associazioni):
“un bambino guarda la televisione” → questi elementi sono tra di loro in rapporti sintagmatici:
un – bambino ( genere e numero)
guarda - la televisione ( verbo e complemento oggetto)
un bambino - guarda (entrambi singolari)
la - televisione (genere e numero)
L’attuazione di un determinato elemento in una certa posizione nel messaggio implica la presa in
conto degli elementi che compaiono nelle posizioni o precedenti o susseguenti dello stesso
messaggio. Le relazioni sintagmatiche realizzano le potenzialità del sistema, ma non tutte.
- rapporti associativi : si instaurano tra elementi nella competenza del parlante
(un richiama uno, due , tanti ) sottotipo:
- rapporti paradigmatici o in absentia (asse verticale, delle scelte) : ogni unità ha un rapporto con
le altre del medesimo livello. Ogni attuazione di un elemento del sistema di segni in una certa
posizione nel messaggio implica una scelta in un paradigma e la scelta di un elemento esclude
necessariamente la scelta degli altri. → (un richiama il , la)
* paradigma= classe di parole funzionali → ( guarda richiama corre, mangia)
→ ( bambino richiama gallo, leone)
I rapporti sintagmatici e paradigmatici riguardano le relazioni a livello di sistema e quindi non solo
quelle che si instaurano entro le frasi tra parole , ma anche tra gli elementi all’interno della parola
(morfema) → bambin – o (morfema)
e i suoni (fonemi) .
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Un segno linguistico è caratterizzato da una doppia articolazione .
Questo insieme di segni linguistici , organizzati in base alla Parole, sono gerarchicamente
organizzati e vengono analizzati secondo due procedure di analisi
-prima articolazione : segni che hanno sempre espressione e contenuto → can - ; fior - = morfemi.
-seconda articolazione : analizza esclusivamente il piano dell’espressione con unità di significante
prive di contenuto che danno luogo combinandosi a unità di prima articolazione → -e ; - ile ; -i
= fonemi .
i segni della lingua sono analizzabili applicando entrambe queste procedure → proprietà della
doppia articolazione.
Suoni prodotti attraverso il turbamento del flusso dell’aria che vine sospinto dai polmoni all’esterno
del corpo → suoni polmonari diversi dai suoni non- polmonari (i click).
L’aria è incanalata nella rete dei bronchi per convogliare nella trachea che collega polmoni e tratto
vocale .
Polmoni → trachea e laringe → cavità nasale e bocca
Fonazione :
- egressiva = l’aria muove dai polmoni attraverso bronchi e trachea e raggiunge laringe
- ingressiva = l’aria viene introdotta
- avulsiva = indipendente dalla respirazione , i suoni avulsivi sono i suoni click.
Tratto vocale : ultimo percorso compiuto dal flusso d’aria prima di fuoriuscire all’esterno nel
quale sono creati volontariamente o meno numerosi diaframmi al flusso d’aria.
[o]
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CONSONANTI : foni caratterizzati da un diaframma nel cavo orale, ma anche da una serie di altri
organi del tratto vocale. Non per forza il meccanismo laringeo è in funzione.
Si classificano secondo:
1) modo di articolazione : dipende dal tipo di diaframma
- consonanti ostruenti (suoni che vengono realizzati quando il diaframma ostruisce il flusso d’aria
e provoca un innalzamento della pressione nel tratto vocale) che si dividono in :
occlusive e fricative ; le occlusive sono divise ancora in momentanee e affricate.
- consonanti sonoranti (suoni in cui il diaframma non determina una pressione nel flusso d’aria)
che si dividono in : nasali , vibranti , laterali , approsimanti .
2) luogo di articolazione : la superficie del tratto vocale dove il suono viene articolato (labbra,
corona, il dorso, laringe e faringe e glottide)
3) coefficienti laringei : le consonanti realizzate con la glottide in vibrazione sono dette sonore , le
consonanti realizzate con la glottide aperta sono dette sorde.
Le consonanti realizzate con attivazione ritardata del meccanismo laringeo rispetto al rilascio del
diaframma consonantico sono dette sorde aspirate.
Le sole consonanti che oppongano sorde a sonore sono le ostruenti .
Le sonoranti sono sempre sonore e non sono mai aspirate.
Occlusive : sono caratterizzate da un diaframma che, per una fase, impedisce all’aria di uscire dal
tratto vocale. La loro realizzazione avviene in tre fasi :
impostazione= gli organi articolatori si muovono per assumere la posizione particolare necessaria
alla realizzazione del diaframma
tenuta= il diaframma blocca il flusso d’aria
soluzione= l’aria fuoriesce rapidamente.
- Glottidali : il diaframma è realizzato dalle due pliche vocali. La glottide è quindi impegnata nella
realizzazione dell’occlusiva e non può entrare in vibrazione
[ʔ] occlusiva glottidale sorda : ted. auge [‘ʔaʊgǝ]
In italiano tale consonante può trovarsi solo facoltativamente davanti a parola cominciante per
vocale : aiuto! [ʔa’juto].
Fricative : il diaframma ostacola l’uscita dell’aria creando una forte differenza di pressione
all’interno del tratto vocale . Per effetto dell’ostacolo l’aria fuoriesce creando attrito nel suo
incontro con gli organi articolatori e provocando un rumore di frizione.
- Bilabiali : [ɸ] fricativa bilabiale sorda : it.fiorentino capo [‘kaɸo]
[β] fricativa bilabiale sonora : sp. haber [a’βer]
- Labiodentale : il diaframma è realizzato dall’incontro del labbro inferiore con gli incisivi
superiori:
[f] fricativa labiodentale sorda: it. fifa[‘fifa] ; ingl. few[fju].
[v] fricativa labiodentale sonora: it. viva[‘viva].
- Dentale : il diaframma è realizzato dall’incontro della lamina della lingua con gli incisivi
superiori : l’apice della lingua è generalmente spinto in posizione interdentale:
[θ] fricativa dentale sorda : ing. thigh[θaɪ] ‘coscia’
[ð] fricativa dentale sonora : ing. this[ðɪs]
- Alveolari : [s] fricativa alveolare sorda : it. sasso [‘sasso]
[z] fricativa alveolare sonora: it. smettere [‘zmettere]
- Postalveolari : il diaframma è realizzato dall’incontro dell’apice della lingua con una zona del
palato molto avanzata , immediatamente retrostante agli alveoli dentali.
[ʃ] fricativa postalveolare sorda : it. scena[‘ʃɛna]
[ʒ] fricativa postalveolare sonora : it.toscano ragione[ra’ʒone].
- Palatali : modalità di realizzazione varie per bersaglio e articolatore
[ç] fricativa palatale sorda : ted. Ich ‘io’.
- Velare : [x] fricativa velare sorda : spa. hoja[‘oxa]
[γ] fricativa velare sonora : spa. fuego[ˈfweγo]
- Uvulari: il diaframma è realizzato dall’incontro del dorso della lingua con l’ugola.
[ʁ ] fricativa uvulare sonora : fr. rose[ʁ oz]
[χ] fricativa uvulare sorda : ted. bach [baχ] ‘ruscello’
- Glottidali: il diaframma è realizzato mediante l’accostamento delle due pliche vocali.
[h] fricativa glottidale sorda: ing. he [hi:]
Affricate : il diaframma è realizzato in modo analogo a quanto avviene nelle occlusive , sicché esse
sono considerate un sottogruppo di quelle : l’articolazione consonantica però , alla sua soluzione,
provoca un rumore di frizione analogo a quello delle fricative. Queste consonanti sono
caratterizzate quindi da una fase fricativa : perciò sono indicate mediante due diversi simboli IPA ,
quello di un’occlusiva seguito da quello di una fricativa.
-SONORANTI : il diaframma non determina una differenza rilevante di pressione nel flusso
dell’aria. Esse possono essere suddivise in nasali, vibranti, laterali, approsimanti.
- Nelle consonanti nasali il diaframma situato nel tratto vocale è molto simile a quello realizzato
nelle occlusive . Durante l’articolazione di queste consonanti il velo palatino è però abbassato:
pertanto il flusso dell’aria non è interrotto , ma fuoriesce dalle cavità nasali.
[t] [d] velo palatino in tensione
[n] velo palatino rilassato quindi l’aria risale ed esce dalle narici
- Laterali : il diaframma è realizzato dalla lingua nella linea mediana (sagittale) della cavità orale .
Il flusso dell’aria che fuoriesce agevolmente da uno a da entrambi i lati della lingua.
[l] laterale alveolare : it. lato[‘lato]
[ʎ] laterale palatale : it. gli[ʎi]
[ɫ] laterale alveolare velarizzata : contemporaneamente all’articolazione alveolare il dorso della
lingua si solleva verso il velo palatino , similmente a quanto avviene nell’articolazione di [l] (si
ricorre pertanto al medesimo simbolo IPA a cui viene aggiunto un diacritico) ; è la l inglese finale di
parola o preconsonantica:
ing. feel[fi:ɫ]
- Approsimanti : in queste consonanti non si realizza un vero e proprio diaframma ; gli articolatori
sono solo avvicinati tra loro e il flusso d’aria non subisce ostacoli rilevanti. Foneticamente sono
piuttosto simili ai suoni vocali, ma occupano di solito , rispetto a questi , una diversa posizione nella
sillaba
- labiopalatale : [ɥ] approssimante labiopalatale : avvicinamento e arrotondamento delle due labbra
e del dorso della lingua al palato :
fr. huit[ɥit] ‘otto’ : it. colloquio[kol’lɔkɥjo]
-labiovelare : [w] approssimante labiovelare: it. uovo[‘wɔvo]
-palatare : [j] approssimante palatale: it. ieri[ ‘jɛri].
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- Proprietà segmentali : sequenza fonica = concatenazione di eventi discreti in simultanea, finzione
approssimativa a fini pratici
-Proprietà prosodiche (sovrasegmentali): proprietà fonetiche che non possono essere descritte,
nemmeno in una finzione approssimativa, come simultanee , poiché la loro descrizione richiede
necessariamente il ricorso alla variabile del tempo.
- lunghezza dei segmenti
- sillaba
-accento
- tono
- intonazione
vocali : 5 gradi di lunghezza determinata dalla posizione dell’accento e dalla struttura della sillaba
strabreve [ĕ]
breve [e]
medio-lungo [eˑ]
lungo [eː]
stralungo [eːː]
-Durata delle vocali in italiano:
vocali toniche sono più lunghe delle atone ; le vocali toniche in sillaba chiusa o in posizione finale
sono leggermente abbreviata ; quando si trovano in penultima sillaba tendono ad essere più lunghe
rispetto a quelle in voci sdrucciole (accento sulla terzultima sillaba).
Variazione a livello di espressione : non hanno valore distintivo.
Sillaba : unità fonetica minima che il nostro organismo è in grado di produrre e percepire
nucleo = elemento fondamentale che ha un volume maggiore rispetto a gli altri (picco di sonorità) ,
può essere preceduto e seguito da:
attacco = margine che precede il nucleo
coda= margine che segue il nucleo
-sillaba chiusa: sillaba con una coda
[per] perdiamo [per’dja.mo] → p= attacco+ e=nucleo+ r=coda
-sillaba aperta : sillaba senza una coda
[ta] tavolo [‘ta.vo.lo] → t= attacco + a= nucleo
L’unico elemento necessario è il nucleo della sillaba, che può essere prodotto e percepito anche in
isolamento. Il nucleo può essere occupato da qualsiasi fono che abbia una sufficiente sonorità :
quindi innanzi tutto le vocali , ma anche da sonoranti e da fricative .
Esempi di sillabe inglesi con nucleo consonantico:
[tl] little [‘lı.tl]
Accento , Tono, Intonazione : alcune variazioni delle vibrazioni della voce hanno valore
linguistico:
frequenza (asse verticale)
intensità (addensamenti di colore)
durata (asse orizzontale)
Accento : in una parola composta da più sillabe, si chiama accento, la maggiore prominenza di una
di queste sulle altre, ottenuta grazie all’interazione di volume, altezza, durata del nucleo sillabico
tonico rispetto ai nuclei atoni .
Lingue ad accento fisso : la posizione dell’accento è determinata da una serie di regole , per cui
sarà sempre prevedibile la posizione della sillaba prominente : sull’ultima sillaba (francese) , sulla
penultima (polacco) o sulla prima (il ceco)
Lingue ad accento libero : le regole lasciano un margine di libertà su un gruppo di sillabe in cui può
potenzialmente cadere l’accento (italiano)
- Regole dell’accento libero in italiano:
la sillaba tonica è una delle ultime tre della parola
tronche: città
piane: casa
sdrucciole: piccolo
Ulteriori ritrazione dell’accento si può avere solo in due casi:
a)parole seguite da pronomi atoni : consideralo , comunicamelo
b)alcune voci di terza persona plurale di verbi che alla prima dell’indicativo presente hanno
l’accento sulla terzultima : scivolare- scivolo – scivolano .
Tono e Intonazione : in base alla variazione dell’altezza della voce , le lingue si dividono in due
tipi:
- lingue tonali , ad accento melodico : il dominio della variazione di altezza è costituito dalla sillaba
o dalla parola ; in questi sistemi i diversi toni hanno la capacità di distinguere tra diverse parole.
Cinese mandarino :
[ma˥] ‘madre’ (con tono alto)
[ma ] ‘ingiuriare’ (con tono alto discendente)
[ma ] ‘lino’ ( con tono alto ascendente)
[ma ] ‘cavallo’ (con tono basso discendente)
- lingue non tonali , ad accento d’intensità :il dominio della variazione è costituito dalla frase : il
movimento della frequenza di vibrazione della glottide determina una linea melodica , detta
intonazione, che accompagna l’intera frase e fornisce informazioni grammaticalmente rilevanti:
E’ arrivato Antonio
E’ arrivato Antonio?
E’ arrivato Antonio!