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Lingua e linguistica:
Linguistica studio scientifico del linguaggio umano; disciplina descrittiva. Obiettivi:
specificare la natura del linguaggio, e in particolare le potenzialità che esso conferisce all'uomo e le limitazioni che gli
impone
identificare, almeno in forma astratta e alla stregua di modello, le regole che i parlanti di una lingua applicano nel
produrre e ricevere un messaggio linguistico
descrivere e spiegare i cambiamenti che si attuano nel tempo nell'organizzazione e nella struttura delle lingue
Lingua: ciascuno dei sistemi simbolici, propri della specie umana ma diversi da comunità a comunità e in qualche
misura anche da individuo a individuo, trasmessi per via culturale e non ereditati biologicamente, basati su simboli
vocali o, in casi particolari, su simboli gestuali, attraverso i quali gli appartenenti alle società umane conoscono la
realtà, la categorizzano, sviluppano pensieri articolati, comunicano le proprie conoscenze e i propri pensieri. Le lingue
sono trasmesse per via culturale e non ereditate biologicamente. La facoltà di linguaggio fa parte del nostro corredo
biologico ed è trasmessa per via ereditaria. Le lingue che si acquisiscono grazie a questa facoltà dipendono
dall'ambiente in cui il bambino è inserito W. von Humboldt parla di lingue storico.
Una definizione di lingua
La lingua è un codice che organizza un sistema di segni dal significante primariamente fonico - acustico,
fondamentalmente arbitrari e doppiamente articolati, capaci di esprimere ogni esperienza esprimibile, posseduti come
conoscenza interiorizzata che permette di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di elementi
Il linguaggio umano
La facoltà verbale è specie-specifica dell'uomo
Precondizioni anatomiche e neuro fisiologiche:
1.volume e struttura del cervello
2.conformazione del canale fonatorio
Linguaggio umano: Proprietà/caratteristiche
Discretezza elementi si distinguono gli uni dagli altri per esistenza di limiti precisi/definiti
Doppia articolazione formulare un numero alto di segni, cioè di entità dotate di significato e significante mediante i
fonemi che non hanno significato ma hanno la capacità di distinguere significati
Ricorsività possibilità di costruire frasi sempre nuove, inserendo in una frase data un’altra frase e così via in teoria
all’infinito
Dipendenza dalla struttura il senso di una frase è il risultato delle relazioni e interdipendenze che ogni elemento ha
con gli elementi vicini ma anche con quelli più lontani all’interno della frase
Linguaggiocapacità di sviluppare un sistema di comunicazione dotato di caratteristiche proprie
Linguaè la forma specifica che questo sistema di comunicazione assume nelle varie comunità
La tipologia linguistica
La tipologia linguistica si occupa della variazione interlinguistica classificando le lingue storico-naturali in base ad
affinità strutturali sistematiche (tipi linguistici). Studia gli elementi comuni e diversi tra le lingue.
Agrammaticalità e grammaticalità
Agrammaticale non significa scorretto, (la linguistica non è disciplina normativa) ma mal formato per
il parlante nativo
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Concreto e astratto
Livello astratto (ideale, teorico) Livello concreto (reale, individuale)
Langue (Saussure) Parole (Saussure)
Lingua della collettività, sociale e astratta Esecuzione linguistica di un individuo, atto individuale
Codice (Jakobson) Messaggio(Jakobson)
Insieme di potenzialità Costruito sulla base delle unità fornite dal codice
Competenza (Chomsky) Esecuzione(Chomsky)
Tutto ciò che l’individuo sa della propria lingua Tutto ciò che l’individuo fa linguisticamente
Paradigmatico e sintagmatico
Sintagmatico rapporti tra elementi in praesentia = co-presenti; concatenazione di parole e lettere che si concordano
per genere e numero
Paradigmaticorapporti (in absentia) tra elementi in assenza tra elementi che possono comparire uno alla volta in un
certo contesto es. questo, quel, il non possono comparire insieme davanti a un nome, appartengono a un paradigma, se
uso questo libro non posso usare anche questo quello libro
Sincronia e diacronia
Sincronia rapporto tra elementi simultanei; si esclude il fattore tempo
Diacronia rapporto tra elementi attraverso il tempo; lo studio del cambiamento linguistico è diacronico cioè studio di
un fenomeno attraverso il tempo.
Il codice
Insieme di corrispondenze, fissatesi per convenzione, tra qualcosa e qualcos'altro che fornisce le regole di
interpretazione dei segni
Sistemi di corrispondenze tra significato e significante
I segni linguistici costituiscono il codice lingua
I segni
Lingua come sistema di segni
Segno: entità costituita da un'espressione e da un contenuto
Espressione: parte sensibile del segno
Contenuto: parte concettuale del segno (Louis Hjelmslev)
La lingua è un sistema di segni
Il segno linguistico
I segni linguistici sono simboli. Si tratta di unità a due facce, inseparabili tra loro: da una parte c'è la forma o
espressione linguistica (significante), dall'altra il concetto a cui quella forma rimanda (significato).
Segno linguistico
segno entità dotata di significante e significato
significante forma sonora, espressione
significato rappresentazione mentale, concetto, contenuto
Proprietà del segno:
Distintività, un segno si distingue da un altro segno
Linearità, il segno si estende nel tempo se orale, nello spazio se scritto (successione prima / dopo)
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Arbitrarietà (associazione tra significante e significato) non esiste una legge di natura che determini l’associazione tra
significato e significante ma la relazione è determinata in base a una convenzione sociale
Biplanarità: Due facce compresenti in un segno Il linguaggio è biplanare, poiché è costituito da due piani, quello
dell'espressione e quello del contenuto Significante/significato
Lingua e dialetto
Dialetto: lingua propria di un numero limitato di parlanti che si trova a convivere con un’altra lingua dagli usi più estesi
• Il dialetto è un sistema linguistico: ogni dialetto ha un sistema fonologico, morfologico, sintattico, ecc.
• Lingua vs. dialetto: differenza socioculturale, non linguistica
La situazione italiana
Il quadro sociolinguistico dell’Italia contemporanea è un repertorio multilingue a fianco dell’italiano e delle sue varietà
regionali, composto da almeno cinque lingue forti di immigrazione: rumeno, albanese, arabo, cinese, ucraino. In Italia si
parla la lingua ufficiale che è l’italiano e molti dialetti italiani regionali. Esistono 3 grandi italiani regionali: quello
del Nord, quello del Centro e quello del Sud. Ogni lingua è stratificata sia socialmente che geograficamente. Italiano:
• Italiano scritto
• Italiano parlato formale
• Italiano parlato informale
• Italiano regionale
• Dialetto di koinè (identifica una regione dialettale)
• Dialetto del capoluogo di provincia
• Dialetto locale
La lingua è stratificata quindi in diversi registri linguistici che i parlanti possono usare e cambiare dall’uno all’altro.
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La classificazione tipologica
Due lingue sono tipologicamente correlate se manifestano una o più caratteristiche comuni. Due tipi: tipologia
morfologica (struttura delle parole) e tipologia sintattica (gruppi di parole e frasi).
Tipologia morfologica:
isolante mancanza quasi totale morfologia:i nomi non si distinguono né per caso né per genere né per numero; i
verbi non presentano differenze di persona, di numero, di tempo e di modo ma la forma verbale è unica (es. Cinese)
agglutinanteogni parola contiene tanti affissi quante sono le relazioni grammaticali (es. Turco)
flessivo flessione molto ricca; le diverse relazioni grammaticali sono espresse da un unico suffisso che esprime più
relazioni grammaticali (es. Italiano, Greco, Latino); il sottotipi analitico può realizzare le relazioni grammaticali anche
mediante più parole, mentre il sottotipo sintetico concentra tale espressione in una sola parola
polisintetico o incorporante una sola parola può esprimere tutte le relazioni che ad esempio in italiano sono espresse
da una frase intera.
Non esistono tipi linguistici puri
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Tipologia sintattica:
si basa sull’osservazione che esistono correlazioni sistematiche tra l’ordine delle parole in una frase e altre
combinazioni sintattiche; per tale motivo è chiamata anche tipologia dell’ordine delle parole. Le combinazioni
sintattiche analizzate sono:
la presenza in una lingua di preposizioni o di posposizioni
la posizione del verbo rispetto al soggetto e all’oggetto nella frase dichiarativa. Sei ordini possibili:
SVO, SOV, VSO, VOS, OSV,OVS
l’ordine dell’aggettivo rispetto al nome
l’ordine del complemento di specificazione, genitivo rispetto al nome
- Principio di precedenza: tra i costituenti nominali il soggetto deve precedere l’oggetto per la sua priorità logica
- Principio di adiacenza: verbo e oggetto devono essere contigui, per la loro stretta relazione sintattico –semantica
Universali implicazionali mette in relazione due o più proprietà linguistiche legate tra loro in un rapporto di
implicazione del tipo se X allora Y
La tipologia areale
Lingue che sviluppano alcune caratteristiche in comune perché sono parlate in zone geografiche
contigue, anche se genealogicamente non in relazione. Queste lingue formano una lega linguistica e
presentano caratteristiche comuni.
Premesse necessarie, ma non sufficienti:
- presenza di più lingue, non tutte immediatamente imparentate;
- loro collocazione in zone geograficamente contigue;
- condivisione di tratti linguistici significativi
Occorre escludere che i tratti condivisi siano dovuti a:
- tendenze tipologiche generali;
- familiarità genetica
Indiano Iranico
Lingue antiche:vedico, sanscrito Lingue occidentali:persiano antico, avestico
Lingue moderne: hindi, urdu Lingue orientali:persiano moderno, curdo
Italico occidentale
Italico orientale (Italia antica)
Latino che da origine alle lingue romanze:
Basco
portoghese, spagnolo, francese, italiano, romeno.
Umbro
Regionale galego, catalano e varietà del ladino
sannita
Brittanico:
Gaelico: gallese
irlandese cornico
gaelico di Scozia bretone
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Fonetica
Livello di analisi della linguistica che studia la produzione e la percezione dei suoni linguistici ( i foni)
- fonetica articolatoria: studia i foni in base al modo in cui vengono articolati
- fonetica acustica: studia i foni in base alla loro consistenza fisica e alle modalità di trasmissione
- fonetica uditiva (o percettiva): studia i foni in base al modo in cui vengono ricevuti, percepiti
Fonetica articolatoria
- descrive l'anatomia dell'apparato fonatorio
- studia il processo di fonazione
- fornisce criteri e termini per la classificazione dei foni
Apparato fonatorio
È l'insieme delle strutture anatomiche che l'uomo utilizza per parlare È formato da organi che, pur appartenendo
primariamente agli apparati respiratorio e digerente, svolgono anche funzioni fonatorie Produzione del suono:
Polmoni --> trachea --> laringe (corde vocali) --> faringe --> cavità orale
Cavità orale
Lingua, Palato duro, Alveoli, Denti, Labbra,Cavità nasali
Organi mobili
pliche vocali, velo palatino, lingua, labbra
Organi fissi
Faringe, palato duro, alveoli, denti
Vocali e consonanti
Vocali: foni prodotti senza frapposizioni al passaggio dell'aria
Consonanti: foni prodotti mediante frapposizioni (totali o parziali) al passaggio dell'aria
Affricate: suoni che iniziano con un'articolazione di tipo occlusivo e terminano con un'articolazione di tipo fricativo
Nasali: il velo palatino si posiziona in modo tale da lasciar passare l'aria attraverso la cavità nasale
Laterali: la lingua si posiziona contro i denti e l'aria fuoriesce dai due lati della lingua stessa
Vibranti: vibrazione o dell'apice della lingua o dell'ugola
Approssimanti: gli organi articolatori vengono avvicinati, ma senza contatto. Es. it. [j] e [w]
Punti di articolazione
Bilabiali: il suono è prodotto mediante l'occlusione di entrambe le labbra
Labiodentali: il suono deve attraversare una fessura che si forma appoggiando gli incisivi superiori al labbro inferiore
Dentali: la parte anteriore della lingua tocca la parte interna degli incisivi
Alveolari: la parte anteriore della lingua tocca o si avvicina agli alveoli
Palato-alveolari: la parte anteriore della lingua si avvicina agli alveoli ed ha il corpo arcuato Palatali: sono prodotte
con la lingua che si avvicina al palato
Velari: sono prodotte con la lingua che tocca il velo palatino
Le vocali
Tre parametri di classificazione:
- altezza della lingua (chiusura/apertura della cavità orale)
- avanzamento/arretramento della lingua
- arrotondamento/non arrotondamento delle labbra
Le semivocali
Approssimanti: suoni con modo di articolazione intermedio tra vocali e consonanti fricative
Semivocali/semiconsonanti
I dittonghi
Approssimante + vocale in una stessa sillaba
- dittongo ascendente: approssimante + vocale accentata; [j] e [w] semiconsonanti
- dittongo discendente: vocale accentata + approssimante; [i] e [u] semivocali
- iato: combinazione di due vocali appartenenti a sillabe diverse
LA TRASCRIZIONE FONETICA
L'IPA permette di riprodurre qualunque suono di qualunque lingua
Consonanti
occlusive bilabiali: [p] sorda pelle ['pɛlle] [b] sonora bello ['bɛllo] [bel’lino]
occlusive dentali: [t] sorda tana ['tana] [d] sonora dono ['dono]
occlusive velari: [k] sorda cava ['kava] [g] sonora gallo ['gallo]
fricative labiodentali: [f] sorda fine ['fine] [v] sonora vite ['vite]
fricative alveolari: [s] sorda sale ['sale] [z] sonora sgarro ['zgarro]
fricative palatali (postalveolari): [ʃ] sorda scena ['ʃena] [ʒ] sonora garage [ga'raʒ]
affricate dentali: [ts] sorda mazzo ['mattso] [dz] sonora zelo ['dzelo]
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affricate palatali: [ʧ] sorda cena ['ʧena] [ʤ] sonora gelato [ʤe'lato]
nasale bilabiale: [m] meno ['meno]
nasale labiodentale: [ɱ] infimo ['iɱfimo]
nasale dentale: [n] neve ['neve]
nasale palatale: [ɲ] gnomo ['ɲɔmo]
nasale velare: [ŋ] àncora ['aŋkora]
laterale dentale (alveolare): [l] luna ['luna]
laterale palatale: [ʎ] egli ['eʎi]
vibrante dentale (alveolare): [r] rana ['rana]
Vocali e semivocali:
anteriori (non arrotondate): semivocale (approssimante) [j] chiaro ['kjaro]
Vocale alta (chiusa): [i] filo ['filo]
Vocale medio-alta (semichiusa): [e] gelo ['ʤelo]
Vocale medio-bassa (semiaperta): [ɛ] aperto [a'pɛrto]
Centrale
Vocale bassa (aperta): [a] bassa ['bassa]
Posteriori (arrotondate):
semivocale (approssimante): [w] quale ['kwale]
Vocale alta (chiusa): [u] uno ['uno]
Vocale medio-alta (semichiusa): [o] colpa ['kolpa]
Vocale medio-bassa (semiaperta): [ɔ] colla ['kɔlla]
Fonologia
Mentre la fonetica si occupa dell'aspetto fisico dei suoni, la fonologia si occupa della funzione linguistica dei suoni
Fono : fonetica = fonema : fonologia
Fonologia: disciplina che ha per oggetto di studio i suoni linguistici, non considerati nel loro aspetto fisico (acustico-
articolatorio), ma in quanto elementi di un sistema
Fono --> parole Fonema --> langue
Quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere scambiati tra loro senza con ciò mutare il
significato delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di due diversi
fonemi
['kane] ['pane] /k/ /p/
/'kane/ /'pane/
Coppia minima: coppia di parole uguale in tutto tranne che per la presenza di un fonema al posto di un altro in una certa
posizione
Prova di commutazione
Fonema: la più piccola unità linguistica dotata di valore distintivo
Quando due suoni della stessa lingua compaiono nelle medesime posizioni e si possono scambiare tra loro senza creare
variazione di significato nella parola, questi due suoni sono soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonema
Allofoni
Es. nasali
Fonemi: unità minime di seconda articolazione
Identificati sulla base delle caratteristiche articolatorie che li contrassegnano
Es. /p/ 'occlusiva bilabiale sorda'
In ogni sistema, ogni unità si definisce in relazione a tutte le altre unità; ogni fonema viene indicato in modo univoco da
un fascio di tratti distintivi
Le caratteristiche articolatorie diventano, sul piano della fonologia, proprietà astratte, tratti distintivi o pertinenti
Due fonemi sono differenziati da almeno un tratto fonetico pertinente
I fonemi dell'italiano
Non tutte le lingue hanno gli stessi fonemi, né tutte hanno lo stesso numero di fonemi
L'italiano standard ha 30 fonemi
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La sillaba
Sillaba minima in italiano: vocale (nucleo sillabico)
Struttura sillabica canonica in italiano: CV ['kane]
V ['amo]
VC ['ente]
CCV ['grano]
CVC ['manto]
CCCV ['spremo]
(attacco) nucleo (coda)
Sillabe con coda si dicono chiuse, sillabe senza coda si dicono aperte
Morfologia
Studio della struttura interna delle parole
Definizione di parola Unità del linguaggio umano istintivamente presente alla consapevolezza dei parlanti
cosa significa analizzare una parola dal punto di vista morfologico? riconoscere i confini tra gli elementi che li
compongono
come si può definire la parola? unità che non può essere interrotta, al cui interno non può essere inserito altro
materiale linguistico
come si può definire il morfema più piccola unità linguistica dotata di significato, unità minima di prima
articolazione
che differenza c’è tra morfema e parola? la parola è un morfema libero o legato in modo completo dotato di senso
compiuto
Tipi di morfemi
morfemi
liberi es. mai
legati radici es. can +il+e
Classificazione funzionale
- morfemi lessicali radice = informazione lessicale
- morfemi derivazioni affisso = suffisso, prefisso (ogni morfema che si combina con una radice)
- morfemi flessionali del nome: genere/numero del verbo: modo/tempo
Classificazione posizionale
- morfemi lessicali legati: radici
- morfemi grammaticali (derivazionali e flessionali) legati: affissi
Affisso: ogni morfema che si combina con una radice
Affissi prefissi, infissi, suffissi, circonfissi, transfissi
Morfemi sostitutivi: morfemi i cui morfi non sono isolabili segmentalmente; sostituzione di un fono ad un altro fono
Es. ingl. tooth/teeth
Morfo zero: Es. russo
Morfemi cumulativi: morfemi flessionali che recano contemporaneamente più di un significato o valore : Es. snelli
Caso particolare: amalgama fusione di due morfemi non più distinguibili nel morfema risultante nel = in + il
Derivazione
come funziona la derivazione? parola derivata un solo morfema con prefisso o suffisso
suffissazione? -zion- -ment- -ier- -tor- -bil- -os -ezz- -ist- -al- -tiv- -il
suffissi :
valutativi
diminutivi -in- -ell- -ucci
accrescitivi –on
peggiorativi-acci
che cos’è la derivazione zero? processo di formazione di parola da una categoria all’altra
es. agg. vicino - n. vicino
Composizione
La composizione combina due forme libere, la derivazione una forma libera e una legata
Classificazione dei composti
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Le parole composte
• Composti endocentrici: Uno dei due elementi funziona da 'testa', l'altro da modificatore; Capostazione 'capo della
stazione'
• Composti esocentrici: Nessuno dei due elementi funziona come testa; Lavastoviglie
• Composti dvandva (scr. 'coppia') (o coordinativi): Costituiti da due teste; Cassapanca
N+N capostazione
Agg+Agg dolceamaro
V+V saliscendi
Avv+Avv sottosopra
V+N lavastoviglie
V+ Avv buttafuori
N+Agg cassaforte
N+V manomettere
Prep+N sottopassaggio
Prep+V sottomettere
Derivazione e composizione
Parola derivata --> un solo morfema lessicale
Parola composta --> più morfemi lessicali
Composti neoclassici --> intermedi tra parole derivate e parole composte; due morfemi lessicali di cui uno o entrambi
non compaiono come parole autonome (semiparole, affissoidi) Es. psicologia
Le parole macedonia
Cantautore (cantante + autore)
Smog (smoke + fog)
Semplogica (semplice + logica)
Cos’è il suppletivismo?
quando in una serie morfologicamente omogenea si trovano radicali diversi che intrattengono
rapporti semantici senza evidenti rapporti formali
p.e. acqua - idrico, fegato – epatico
La suffissazione
Processo più produttivo e importante dei procedimenti di formazione di parola dell'italiano
-zion- -ment- -ier- -tor- -bil- -os-
La prefissazione
Non muta, in italiano e altre lingue europee, la classe grammaticale della parola
Gestibile/ingestibile Realizzabile/irrealizzabile Logico/illogico
L'alterazione
Suffissi valutativi:
Diminutivo (-in-, -ell-, -ucci-, ecc.)
Accrescitivo (-on-, ecc.)
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La conversione
(O 'suffissazione zero' o 'derivazione zero')
Processo di formazione di parola con il quale si opera la trasposizione di un lessema da una categoria lessicale a un'altra
Es. vicino Agg V
La flessione
Le parole che troviamo in un enunciato sono forme flesse di parola, cioè forme che esprimono, oltre ad un significato
lessicale, anche uno o più significati grammaticali. I morfemi flessivi (o flessionali) non modificano il significato della
radice lessicale su cui operano. I morfemi flessionali realizzano valori delle categorie grammaticali. La flessione del
nome: in italiano genere e numero
La flessione nominale
Numero
It. singolare/plurale
Caso
Mette in relazione la forma nominale con la funzione sintattica che ricopre nella frase
Lessico:
1. Lessico mentale dei parlanti
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Dizionario
Corrisponde al livello di langue
Sono contenuti i lemmi entrate lessicali (non parole flesse)
Enciclopedia contiene informazioni su tutte le conoscenze del mondo
Dizionario definisce conoscenze di tipo linguistico, lessicale
Calchi e prestiti
Sono forme di interferenza tra sistemi linguistici diversi
Calchi skyscraper
Prestiti
⁃ adatti parole italiane a tutti gli effetti entrate a far parte del lessico italiano es. algebra
⁃ non adatti conservano forma estranea alle regole fonologiche italiane es. leader, film, sport
Sigle e abbreviazioni
Le sigle sono il risultato dei procedimenti di formazione di parola non prevedibili. Si tratta di processi di morfologia
minore che non sono descritti ne come derivazione ne come composizione; si tratta di cancellazione (prof. tv).
Un acronimo si forma a partire dalle lettere iniziali di ogni parola (CGIL); altre formazioni sono chiamate parole –
macedonia che sono incroci che derivano dall’abbreviazione di parti di parole
Sintassi
si occupa di come si compone una frase
struttura gerarchica - rappresentazione ad albero
parole contenuto e parole funzione?
parole piene contenuto (lessicale)
parole vuote funzione (grammaticale)
La sintassi
Livello di analisi della linguistica che studia la struttura delle frasi
Si occupa delle modalità di combinazione delle parole in unità di livello superiore
Unità di analisi: sintagma, frase
Frase: unità comunicativa autonoma
Il sintagma
La minima combinazione di parole che funziona come un'unità sintattica (della struttura frasale)
Funzioni sintattiche
In una costruzione, parti diverse hanno funzioni diverse
Ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase
Tradizionalmente
Soggetto 'colui che compie l'azione'
Predicato verbale 'l'azione'
Oggetto 'chi subisce l'azione'
Complementi
Specificazione, termine, mezzo o strumento, modo o maniera, argomento, tempo, stato in luogo, moto a luogo, moto da
luogo, moto per luogo, secondo termine di paragone, ecc.
In alcune lingue le funzioni grammaticali non sono segnalate da nulla, se non dall'ordine degli elementi; in altre lingue
possono esistere marche formali esplicite per indicare la funzione dei diversi elementi Morfologia di caso
I circostanziali
Non rientrano nello schema valenziale del verbo
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Frase o enunciato
è un gruppo di parole (sintagmi) che esprime un senso compiuto; composta da:
Testa
Verbo
Argomenti (obbligatori)
Circostanziali (non obbligatori)
Tipi di frase
Complessità
Semplice
Complessa (+ frasi)
⁃ coordinate (e)
⁃ subordinate
Rapporto dipendenza
Principali
Subordinate
Argomentali
⁃ soggettive
⁃ completive
⁃ interrogative ind.
Circostanziali
Relative
Restrittive
Appositive
Modalità
⁃ dichiarative
⁃ interrogative -si/no -who/what/which/where/when
⁃ imperative
⁃ esclamative
Polarità
⁃ affermative
⁃ negative
Diatesi
⁃ attive
⁃ passive
Segmentazione o marcatura
⁃ frasi non marcate sono di uso comune;soggetto e tema (ciò di cui si parla) coincidono
il bambino rincorre la palla
⁃ frasi marcate soggetto e tema non coincidono
⁃ dislocate sx es. la palla (tema ciò di cui si parla compl. oggetto), la rincorre il bambino (rema ciò che predico
del tema)
⁃ dx es. la prendi una fetta di torta
⁃ a tema sospeso questo Signore, Dio gli ha toccato il cuore
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Frasi complesse
La sintassi del periodo
Coordinazione --> frasi allo stesso livello gerarchico (asindetica/polisindetica)
La docente spiega la coordinazione e gli studenti prendono appunti
Subordinazione --> rapporto di dipendenza tra proposizioni
Mentre la docente spiega la subordinazione, gli studenti prendono appunti connettivi
Le frasi subordinate
Subordinate avverbiali (o circostanziali) --> causali, temporali, concessive, ipotetiche, finali
Implicite vs. esplicite
Subordinate completive (o argomentali)--> sostituiscono un costituente nominale maggiore della frase; saturano una
valenza del predicato verbale: soggettive, oggettive, interrogative indirette
Subordinate relative --> modificano un costituente nominale della frase
Subordinate avverbiali:la docente partirà quando la lezione sarà finita
Frasi relative: il gatto che avevo trovato è scappato
Il testo
Testo: combinazione di frasi insieme al contesto in cui rappresenta un’unità comunicativa
Contesto extralinguistico
Cotesto linguistico
La deissi
Contesto extralinguistico, riferimenti alla realtà esterna
Deissi personale, Deissi spaziale, Deissi temporale, Deissi sociale, Deissi testuale
La deissi spaziale“La deissi spaziale è rappresentata da espressioni la cui interpretazione richiede il riferimento alle
coordinate spaziali dell’enunciazione. Ne sono membri avverbi deittici di luogo come qui/qua, lì/ là, verbi deittici di
movimento, come andare/ venire, determinanti e pronomi dimostrativi come questo e quello, presentativi come voici/
voilà”
Semantica e pragmatica:
Semantica studio del significato delle espressioni linguistiche
Pragmatica studio del modo in cui il linguaggio influisce sul significato, uso delle frasi letterale e non letterale
Semantica
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Livello di analisi linguistica che studia il significato Ma che cos’è il significato? “Chiedersi quale sia la natura del
significato significa interrogarsi sul modo in cui l’individuo e il suo pensiero, la realtà esterna e la lingua sono in
relazione” (Jezek)
Segno linguistico: significante/significato “il segno linguistico unisce non una cosa e un nome, ma un concetto e
un’immagine acustica” (Saussure)
Il significato
Concezione referenziale (o concettuale): concetto, immagine mentale
Concezione operazionale (o contestuale): legata all’uso linguistico; ciò che accomuna i contesti d’impiego di un segno,
la totalità dei contesti in cui può comparire
- Significato denotativo : costituisce la parte ‘oggettiva’ del significato di una parola, condivisa dai membri di una
comunità linguistica
- Significato connotativo : aspetti del significato che hanno carattere di ‘attributo’, le proprietà che possono aggiungersi
al significato di base (denotativo) es. ‘fegato’, ‘volpe’, ecc.
- Significato linguistico
- Significato sociale es. marche di prima e seconda persona nelle lingue del sud-est asiatico
- Significato lessicale (insieme aperto)
- Significato grammaticale (insieme chiuso)
Il lessico
Unità minima di analisi della semantica: lessema
Parola considerata dal punto di vista del significato
Lessema ǂ lemma
Lessico:lessema = dizionario:lemma
Lessico: astratto, insieme di parole e di informazioni associate a queste parole, immagazzinato nella nostra mente,
descritto dal dizionario, oggetto concreto (tentativo di descrizione)
Lessico = insieme dei lessemi di una lingua
Lessicologia ǂ lessicografia
Il lessico è la componente della lingua più esposta all’influenza di altre lingue (prestiti, calchi)
Semantica lessicale
Ambiguità
Un’espressione è ambigua quando può prendere convenzionalmente due o più significati
Es. Bea ha una vecchia credenza
L’ha fatta restaurare di recente
Su di essa basa tutta la sua esistenza
Ambiguità
Polisemialessema con stesso significante con significati connessi tra loro, parola che ha più
significati tutti collegati es. esecuzione (artistica, pena) collo (corpo umano, bottiglia) mano (corpo
umano, vernice).
Omonimialessemi con stesso significante ma significato diverso, parola che si riferisce a entità
diverse es. vite (pianta, utensile) spesso (aggettivo, avverbio).
Spostamenti di significato
Metafora il significato di una parola si estende per una similitudine che viene istituita tra due situazioni
Metonimia il significato di una parola si estende per contiguità concettuale (es. contenente/contenuto)
Estensione
Metafora uso traslato di una parola
Metonimiaestendere il significato di una parola a un altro significato connesso per contiguità
es. mano, arto - vernice - gioco cart
e
Relazioni di significato
Sinonimia più lessemi diversi con stesso significato
Antinomia significati opposti espressi da due lessemi es. bianco/nero o CONTRARI
Contradditori vero/falso
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La grammaticalizzazione
Fenomeno per cui forme linguistiche libere perdono a poco a poco la loro autonomia fonologica e il loro significato
lessicale, fino a diventare forme legate con valore grammaticale
Lessico e grammatica -> continuum
Es. suffisso -mente
Semantica frasale
Enunciato --> livello della parole
Frase --> livello della langue
Condizioni di verità: ambito della logica
Connettivi (o connettori)
Congiunzioni coordinanti e subordinanti
E, o, ma se, benché, poiché
Le massime di Grice
Il principio di cooperazione
- massima di quantità: dare un contributo tanto informativo (non di più e non di meno) quanto è richiesto
- massima di qualità: non dire ciò che si sa essere falso; non dire cose per cui non si hanno prove adeguate o di cui non
si è certi
- massima di modo: evitare espressioni ambigue o oscure; essere brevi; essere ordinati nell’esposizione
- massima di relazione (o pertinenza): attenersi alle indicazioni date dagli altri parlanti e dal contesto (non andare fuori
tema)
La variazione linguistica
Sociolinguisticasettore della linguistica che studia le relazioni tra la lingua e la società
Variabile sociolinguisticainsieme dei modi coi quali i parlanti possono realizzare una data unità di un sistema
linguistico in funzione di una data variazione di tipo sociale; ciascuno dei modi è detto variante. La sociolinguistica
studia le diverse modalità di realizzazione della lingua a seconda delle diverse tipologie di parlanti.
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La linguistica teorica ha invece come oggetto principale di studio il linguaggio umano come capacità.
Competenza comunicativacapacità dei parlanti di utilizzare la lingua nei modi appropriati alle varie situazioni. È un
fatto individuale
Il neo-standard varietà di lingua comunemente usata dalle persone colte che ammette come pienamente corretti
alcune forme e costrutti fino a tempi non lontani ritenuti non facenti parte della ‘buona’ lingua
Comunità linguisticainsieme delle persone che parlano una determinata lingua e ne condividono le norme d’uso; la
comunità è stratificata, non omogenea
Repertorio linguisticoinsieme dei codici e delle varietà che un parlante è in grado di padroneggiare all’interno del
repertorio linguistico più ampio della comunità cui appartiene. Quando un parlante dispone di più varietà è facile che
passi dall’una all’altra passaggi chiamati “code switching”
Le lingue possono esprimere relazioni con i pronomi di cortesia (Lei/Voi) di contro ai pronomi della solidarietà (tu)
Dialettologia studio dei dialetti e ha avuto due aspetti:la dialettologia diacronica e la geografia linguistica.
Dialettologia diacronica studio dell’evoluzione di una lingua ad un determinato dialetto;
Geografia linguistica ha prodotto gli atlantici linguistici (atlante Gilleron)
Albero genealogico gerarchia, dipendenza e i rami del’albero non hanno punti di contatto; ciò è sbagliato perché le
lingue sono in continuo contatto
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Lingue in contatto
Prestito
Il mutamento linguistico
Variazione linguistica in diacronia
Oggetto di indagine della linguistica storica
Il mutamento fonetico
Assimilazione Processo per cui un fono assume uno o più tratti di un altro fono che gli è contiguo
Dissimilazione Differenziazione tra foni quando due foni simili o uguali non contigui diventano diversi
Metatesi Spostamento dell’ordine dei foni all’interno di una parola
Aferesi Caduta di foni in posizione iniziale di parola
Sincope Caduta di foni in posizione interna di parola
Apocope Caduta di foni in posizione finale di parola
Epentesi Aggiunta di foni all’interno di parola
Protesi Aggiunta di foni all’inizio di parola
Epitesi Aggiunta di foni alla fine di parola
Il mutamento morfologico
grammaticalizzazione di -mente
es. con mente serenaserenamente
percepito ormai come suffisso aggiunto
Il mutamento sintattico
Lat. SOV > it. SVO
Bambini:
⁃ povertà dello stimolo
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⁃ acquisizione L1 vs apprendimento L2
⁃ esiste predisposizione innata
-Acquisizione vs apprendimento (diversi)
-Non è un processo di ripetizione passiva
Basati sull'elicitazione:
- studio trasversale
- la comprensione precede la produzione
- apprendimento per dimenticanza
- Sistema di trascrizione omogeneo
- bambini di pochi giorni e settimane hanno già una competenza fonologica sviluppatissima
Test di wug per capire se bambini hanno appreso “regole astratte”; si chiede di fare il plurale di una parola inventata
La seconda lingua
Periodo critico per lo sviluppo del linguaggio senza uno stimolo appropriato durante questo periodo diventa difficile
o addirittura impossibile sviluppare il linguaggio; Il caso dei bambini selvaggi
Periodo critico:
L1 < 5 anni
L2 < pubertà per apprendere come madre lingua, accento
Punto di partenza
L1 L2
povertà dello stimolo L1
istinto del linguaggio grammatica universale
grammatica universale grammatica universale mediata da L1
- errori di interferenza
- errori di sviluppo
L'interlingua
Introdotto da Selinker (1972) : ‘sistema linguistico a sé stante […] che risulta dal tentativo di produzione da parte
dell’apprendente di una norma della lingua obiettivo.
Le interlingue
- ordine naturale di acquisizione
- differenze individuali
Processo di acquisizione L2
interlingua = lingue provvisorie
comprensione > produzione
fossilizzazione nell’interlingua = raggiunto scopo, mancanza di motivazione
Imparare due lingue
i bambini non fanno confusione; apprendimento parallelo; facilità nella commutazione di codice
Fasi di sviluppo di L2
fase prebasica : organizzazione nominale dell’enunciato, dettata da criteri pragmatici ; struttura topic-comment; gli
elementi lessicali sono accostati fra loro senza esplicitare nessi sintattici e logici; confusione tra classi di parole;
apprendimento formulaico
fase basica : apprendente più autonomo dal punto di vista comunicativo; verbo come nucleo della frase, anche se in una
forma non finita; scarsità o assenza di parole-funzione; forme non marcate; principio focus-last; enunciati giustapposti o
coordinati
fase postbasica : struttura più vicina a quella prevista nella varietà d’arrivo; morfologia più ricca e complessa; accordo
sintattico; prime subordinate stadi intermedi: morfologia e subordinazione compaiono in modo più sistematico, ma con
‘zone di fragilità’
varietà avanzate: morfosintassi solitamente corretta, ma con sporadiche deviazioni rispetto alla varietà d’arrivo, nella
pronuncia, nella prosodia, o ad altri livelli
varietà quasi-native: lessico e grammatica sono senza errori, ma le intuizioni grammaticali e l’articolazione del discorso
sono talvolta difformi rispetto al modello nativo di L2
Capitolo: Cervello e linguaggio
Neuropsicologia e linguaggio
Neuropsicologia: studio della relazione tra fenomenologia e basi nervose delle funzioni cognitive.
Associazione di certo numero di sintomi costituisce la sindrome
Sistema nervoso centrale
Specializzazione dell’emisfero sinistro nei processi linguistici
⁃ Area di Broca scoperta nel 1861, scoperta a seguito di autopsie a pazienti deceduti affetti da afasia
⁃ Area di Wernike nel 1874, teoria in base alla quale la corteccia cerebrale è organizzata in mosaico di aree collegate tra
loro dedicate a specifiche funzioni. Quando due strutture del cervello vengono attivate congiuntamente tendono a
restare regolarmente associate. Linguaggio è organizzato in diversi centri collegati tra loro.
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Cervello e linguaggio
Paul Broca (1861) → basi neurologiche del linguaggio; neuroscienze cognitive del linguaggio
Afasie: disturbi acquisiti del linguaggio conseguenti a lesioni acute dell'encefalo
Specializzazione dell'emisfero sinistro per il linguaggio
Oggi: tomografia computerizzata, risonanza magnetica, neuro- immagini
- tomografia a emissione di positroni (PET)
- risonanza magnetica funzionale (RMf)
Il sistema nervoso periferico è importante nelle vocalizzazioni sia perché invia al cervello informazioni sensoriali sulla
posizione degli organi articolatori, sia perché veicola i comandi provenienti dai centri corticali per il controllo motorio
fine delle strutture laringee e sopralaringee coinvolte nella produzione linguistica
Inizialmente, gli elementi gestuali della comunicazione del bambino sono più comprensibili di quelli vocali
Dai 9 mesi, gesti usati intenzionalmente:
- tendere verso oggetti con gesto di apertura chiusura del palmo della mano per RICHIEDERE, guardando
contemporaneamente l’adulto
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Entro il primo anno di vita gli esseri umani sono potenzialmente pronti a discriminare e ad apprendere tutte le lingue
umane. L'uomo possiede un apparato uditivo preprogrammato geneticamente alla discriminazione di caratteristiche
distintive dei suoni del linguaggio, ma l'esperienza è decisiva per lo sviluppo e la messa in atto delle potenzialità
linguistiche. A livello filogenetico l'abbassamento della laringe è stato determinante per la capacità di produrre e
modulare i complessi suoni necessari al linguaggio. A livello ontogenetico questo processo ha luogo entro i primi 11-18
mesi. Dai 6 ai 9 mesi il bambino può produrre un repertorio di suoni che comprende tutta la gamma posseduta
dall'uomo ed è teoricamente in grado di usare tutte le lingue del mondo. Da 9 mesi a 1 anno la gamma dei suoni si
restringe. Discriminazione e produzione dei suoni del linguaggio sono capacità tra loro interdipendenti.
Nascita del linguaggio articolato: 30-50 mila anni fa
Classificazione:
dislessia profonda (nomi letti più facilmente dei verbi, errori visivi, incapacità di leggere le non-parole, entrambi
sistemi -doppia via- danneggiati)
dislessia superficiale (leggono correttamente le non-parole e quelle con ortografia regolare)
dislessia fonologica (deficit nella lettura delle non-parole e parole sconosciute)
dislessia linguistica (lettura normale, numerosi errori, sostituzione o omissione di lettere/parole)
dislessia percettiva (lettura lenta, non molti errori)
dislessia mista (lettura lenta, numerosi errori
Calcolo capacità che include, linguaggio, memoria, percezione, rappresentazione dello spazio, del corpo e funzioni
esecutive
⁃ utilizzo di sistema di simboli
⁃ logografico numeri arabi
⁃ fonografico
Acalculiadisturbi del calcolo conseguenti a lesioni cerebrali
Classificazione:
anaritmetia difficoltà nelle fondamentali operazioni aritmetiche
alessia incapacità di scrivere e leggere i numeri presentati nell’emicampo sinistro, possono scrivere spontaneamente e
sotto dettatura
acalculia spaziale allinemanto delle cifre in modo sbagliato
Discalculia
Le afasie
Quadri clinici di alterazione più o meno grave della comprensione e della produzione del linguaggio conseguente a
lesioni cerebrali , in genere localizzate nell'emisfero sinistro, successive all'acquisizione del linguaggio
Approccio classificatorio
Lesioni anteriori (in genere frontali) : prevalenza di disturbi sintattici
Lesioni posteriori (in genere temporali): prevalenza di problemi lessicali
Alterazioni quantitative dell'eloquio: Aumento o riduzione del ritmo di produzione nell'unità tempo rispetto a valori
medi, tipici di una data lingua
Alterazioni qualitative:
parafasia fonemica: sostituzione, trasposizione, omissione di uno o più fonemi all'interno della parola che il paziente
intende produrre
neologismo: produzione di parole impossibili da riconoscere; la sequenza di queste 'non parole' rispetta tuttavia la
struttura sillabica della lingua nella quale il parlante si sta esprimendo
parafasia semantica: una parola inappropriata nel contesto, ma semanticamente collegata alla parola target
parafasia verbale: una parola inappropriata nel contesto del discorso e che non ha alcuna somiglianza fonemica o
relazione semantica con la parola target
anomia: incapacità di reperire una parola durante compiti di denominazione o durante l'espressione verbale spontanea
circonlocuzione (uso di frase per sostituire parola mancante)
conduite d’approches (autocorrezione fino ad arrivare a parola corretta)
ecolalia: involontaria e incontrollabile tendenza a ripetere quanto immediatamente espresso dall'interlocutore
perseverazione: ripetizione involontaria di sillabe, parole o sintagmi
stereotipia: uso ripetuto di parole o frasi
agrammatismo: impoverimento della struttura sintattica della frase
paragrammatismo: uso errato di morfemi grammaticali che non comporta riduzione di eloquio
gergo fonemico o verbale: alterazione dell'eloquio che comporta l'impossibilità di riconoscere molte delle parole per
alterazioni a livello sia fonemico, sia lessicale o sintattico
difficoltà articolatorie (o aprassia verbale)
Una precisa diagnosi di afasia deve basarsi su test standardizzati che prendano in considerazione i molteplici piani delle
lingue storico-naturali
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● Livello fonologico: esplorato in uscita (output) in particolare tramite analisi della generazione dei suoni e delle
sillabe, e in entrata (input) tramite la discriminazione e l'identificazione di questi suoni e delle parole formate a partire
da essi
● Livello semantico: è esplorato tramite analisi dell'abilità di comprendere, scegliere e produrre parole con 'funzione
semantica'; l'accesso al lessico viene valutato tramite prove di denominazione su confronto visivo ma anche tramite
eloquio spontaneo
Afasia e bilinguismo
Rilevante per la neurolinguistica è conoscere se le diverse lingue che un soggetto bilingue utilizza sono rappresentate
nelle stesse strutture cerebrali o sono invece rappresentate in strutture cerebrali differenti
Il recupero parallelo dell'afasia in soggetti afasici bilingui farebbe supporre una comunanza dei substrati
rappresentazionali delle lingue
Altre modalità di recupero:
● Selettivo: soltanto una lingua recupera, mentre l'altra non presenta alcun miglioramento
● Successivo: si assiste al miglioramento di una lingua e soltanto successivamente delle altre
● Antagonistico: al miglioramento delle prestazioni in una lingua corrisponde il peggioramento delle prestazioni in
un'altra
'reazioni afasiche nei poliglotti'
● Switching: passaggio (o commutazione) più o meno frequente da una lingua all'altra
● Mixing: mescolamento di due o più lingue all'interno della stessa frase
⁃ inferenza
⁃ ironia e sarcarsmo
⁃ presupposizione
⁃ cambiamento codice linguistico
⁃ formule di cortesia