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La lingua è come un guardaroba. La scelta di cosa “indossare” dipendono dalle situazioni. A seconda di:
Dove siamo, con chi parliamo, se scriviamo o parliamo, di cosa parliamo. Parlare è un modo di agire,
compiere delle azioni (salutare, ringraziare…). La lingua è uno strumento che viene utilizzato per
molteplici scopi. Vi sono diversi livelli stilistici per comunicare lo stesso messaggio.
- Volevo informarti : imperfetto utilizzato meno formalmente al posto del condizionale: vorrei
- A che ora è la lezione? – Scusi, saprebbe dirmi a che ora inizia la lezione?
Giusto o sbagliato viene utilizzato solo quando le regole dell’ordine delle parole della lingua vengono
violate.
Lingua come carta di identità, che fa trapelare informazioni sul parlante. Ad esempio, l’accento fa
intendere la provenienza.
Prova in itinere: alla fine del primo modulo, due o tre domande aperte sugli argomenti trattati. Sul
Syllabus sono presenti gli esempi di domande.
Terzo modulo: Alfonzetti, Parlare italiano e dialetto in Sicilia da trattare all’esame orale.
- scienza che ha come oggetto la lingua, nella prospettiva del suo rapporto con la società e quindi
le persone che la utilizzano.
- settore delle scienze del linguaggio che privilegia l’uso e le funzioni della lingua rispetto la
STRUTTURA. Come utilizzano i parlanti una lingua e a quale scopo lo fanno. Cassetta degli
attrezzi.
- studio della variabilità sociale della lingua che varia costantemente nel tempo. Variabilità non
solo temporale ma anche in base alle caratteristiche e competenze del singolo parlante.
La lingua non può essere studiata indipendentemente dalle situazioni e a fattori esterni che
determinano fortemente la stessa lingua. La disciplina nasce in USA negli anni ’50 del 900, proprio in
America per due ragioni: mescolanza etnica e culturale (melting pot) e dimensione antropologica della
ricerca linguistica dato che è fondamentale studiare la lingua per comprendere le caratteristiche di un
popolo.
Dimensione critica verso lo strutturalismo e il generativismo che hanno in comune l’idea che la lingua è
un oggetto di indagine autonomo indifferentemente dalle variabilità sociali, quindi contrariamente
quindi agli studi sociolinguistici.
Strutturalismo di Saussure: distinzione tra langue e parole e linguistica interna ed esterna porta
paradossalmente a trascurare lo studio dei fenomeni sociali. Questa distinzione ha portato gli studiosi di
questa corrente di linguisti a concentrarsi sulla struttura del linguaggio e quindi sulle variabili presenti in
tutte le lingue del mondo.
Generativismo di Chomsky: lingua capacità innata con avente struttura universale, analizzare ciò che di
comune c’è in tutte le lingue del mondo.
- Lingua strumento che riflette il pensiero; privilegia la componente innata del linguaggio.
- Lingua sistema autonomo, insieme omogeneo e indifferenziato; competenza ideale del parlante
nativo
- La struttura indipendente interamente dalla funzione sociocomunicativa, perché governata da
principi cognitivi e mentali.
Lingua meccanismo innato che si attiva solo vivendo in società. La capacità deve attivarsi entro i primi
dieci anni di vita.
13/3/2023
La prospettiva con la quale guardiamo qualcosa cambia la percezione di ciò che si vede.
Studiare sociolinguistica, senza nozioni linguistiche diventa difficile (nomi, pronomi, articoli, verbi,
preposizioni). Es. La nozione di frase relativa è indipendente dal contesto sociale, ma ciascuno dei modi
in cui la FR si può attualizzare in una certa lingua può avere significato sociale.
//// in cui, dove, che ci ho comprato (in ordine di formalità, quindi valore sociolinguistico differente)
Le nozioni sulle frasi relative sono concetti teorici, astratti e individuali. Il sociolinguista è interessato al
fatto che la frase relativa si può realizzare in modi diversi e contestualizzati a seconda del parlante.
Interesse ala variabilità, modi alternativi di dire la stessa cosa.
Obiettivi sociolinguistica:
VARIETA’ di lingua:
La varietà rappresenta una serie di entità definite dalla relazione fra fenomeni/tratti linguistici e
fenomeni sociali e contestuali. Per stabilire la presenza di varietà bisogna: individuare i tratti linguistici,
correlandoli con altri fenomeni (variabilità diatopiche, compresenza diversità linguistiche associate
all’area geografica: siciliano: cadenza, a e o assenti di apertura o chiusura, raddoppiare le consonanti
libbro, colleggio, cilieggie, ottobbre (b e g intervocaliche). Individuare quindi tratti tipici dei parlanti di
una stessa area, stabilendo una correlazione linguistica, fonologica, sintattico e lessicale. A questo punto
è possibile stabilire che si tratta di una varietà diatopica.
Esempi:
1) Comunità LINGUISTICA: insieme di parlanti unificati da una lingua comune (piccolo centro, città,
metropoli, regione, intera nazione).
Diversa prospettiva rispetto alla linguistica teorica:
oggetto di analisi LINGUA+PARLANTI (uso e funzioni che i parlanti fanno di una lingua)
2) REPERTORIO LINGUISTICO o verbale:
Insieme delle risorse linguistiche a disposizione dei membri di una comunità linguistica, cioè
l’insieme delle varietà di una lingua o di più lingue impiegate dalla comunità (si possono avere
repertori monolingui, bilingui, multilingui).
Competenza comunicativa (uno dei concetti chiave della SL) possibile domanda
Risposta della SL, alla domanda: che cosa vuol dire sapere una lingua=
Fondamentale:
- Conoscere la struttura di una lingua: saper produrre delle frasi che siano grammaticalmente
corrette
- Ma anche fondamentale saper usare le frasi in maniera appropriata alla situazione (ciò richiede
diverse abilità)
Hymes: competenza riguardo a quando parlare e quando tacere, e riguardo a che cosa dire, a chi,
quando, dove, in quale modo (la forma del messaggio).
20/03/23
- Formale: focalizzata sul rispetto delle norme sociali; Maggiore autocontrollo nella scelta del
lessico, nella elaborazione sintattica, nella pronuncia.
- Informale: basata sulla relazione interpersonale
DOMINIO
RETE SOCIALE.
Ognuno di noi è il centro di una ragnatela di una serie di rapporti. La rete sociale è costituita dall’insieme
di legami/relazioni tra un individuo (ego di riferimento) e tutte le persone con cui questo i trova ad avere
rapporti frequenti o occasionali. Formata da diversi strati.
Variabili socio-demografiche
A) Variabili sociali
Implica una stratificazione/gerarchia sociale, quindi disuguaglianze nel possesso di beni,
prestigio, potere, influenza
Definizione: insieme di persone che occupano la stessa posizione nella gerarchia sociale
Criteri oggettivi: livello di istruzione, professione, reddito
Criteri soggettivi: valori, modelli e stili di vita, atteggiamenti
Livello di istruzione: fattore più rilevante nel determinare differenze linguistiche (bassa, media,
alta).
Gruppi stabili (legati alla professione= o transitori (vita militare, classe scolastica) o transitori (vita
militare, classe scolastica).
Diversa estensione: famiglia, parenti, gruppo di amici, associazioni politiche, comunità di immigrati,
ecc.
B) Variabili demografiche
B1) Età
Classe generazionale dei parlanti. Occorre stabilire classi di età più o meno ampie, a seconda dei fini
della ricerca:
Distinzione tra:
Tendenze generali:
- Giovani= maggiore tendenza alle innovazioni (avanguardia del mutamento linguistico), maggiore
uso di elementi substandard e di scarso prestigio
- Adulti= più conservatori, maggiore rispetto delle norme standard e di prestigio
- Anziani= regressione a varietà di minore prestigio
Cambiamenti che non si verificano solo nel linguaggio ma anche nelle ideologie e nei costumi.
Gruppo di pari (peer group) = gruppo di coetanei che condividono abitudini e atteggiamenti e opinioni,
partecipano ad attività comuni, nozione importante dal punto di vista sociolinguistico specie per
adolescenti e giovani.
B2) Sesso/genere
Distinzione tra:
- Sesso biologico
- Genere (gender) = concetto socioculturale che si riferisce all’insieme di ruoli e aspettative di
comportamento connesso con il sesso, frutto di costruzione socioculturale basata su stereotipi
Rapporto tra lingua e genere = molto studiato per le implicazioni politiche e socioculturali
Sessismo linguistico:
varie forme di discriminazione nel modo di rappresentare la donna rispetto all’uomo attraverso l’uso
della lingua; pregiudizi negativi nei confronti delle donne
Le differenze del comportamento linguistico sono spesso mediate più dallo status, dallo strato sociale.
PRESTIGIO
È un fattore che influenza il comportamento linguistico. Una determinata valutazione sociale positiva,
attribuita a qualcuno o qualcosa ed è anche una varietà di lingua, ritenuta degna di imitazione. Si
contrappone a questo concetto il concetto di STIGMA che corrisponde a una valutazione negativa,
marchio sociale di qualcosa non accettata socialmente e quindi sottoposto a sanzione negativa.
Di una varietà:
Proprietà di solito attribuita alle lingue standard. Il prestigio è un concetto relativo. Cambio della s
che diventa sonora (come al nord) per rendere più altolocato il parlato. Assimilazione di una cadenza
dialettale dovuta inconsciamente a una considerazione di prestigio elevato o minore del parlato
dialettale.
27/03/2023
Concetto elaborato da Labov, possiamo definirlo come un elemento del sistema linguistico che varia
in correlazione con contesti extralinguistici. Le diverse forme assunte dalle variabili si chiamano
varianti. Contrassegni. Variabili th, r, forme standard di prestigio, forma substandard di prestigio.
Lebov ha elaborato questo concetto in rapporto alla pronuncia. È possibile applicarlo ad altri livelli
linguistici, per esempio alla morfosintassi? Altri sociolinguisti lo hanno studiato.
Varianti: - gli/le variabile morfosintattica con mantenimento della opposizione di genere: It. Standard
in cui/ a cui
Quali elementi possono diventare variabili sociolinguistiche, assumere cioè valore socio-simbolico?
Casualità e arbitrarietà:
- la marcatezza sociale non è una proprietà inerente al sistema linguistico, ma mediata dal gruppo
sociale
- Un certo elemento è mercato socialmente solo perché usato da determinati gruppi sociali, cioè
per le connotazioni sociali ad esso associate, non perché intrinsecamente peggiore.
Endocomunitario…
Compresenza di più lingue o varietà ben differenziate per SPECIALIZZAZINE FUNZIONALE e diverso
PRESTIGIO
Caratteristiche:
Varietà A: chiesa, discorsi politici, lezioni universitari, telegiornali, articoli di giornale, letteratura
Esempio: Haiti: francese e creolo; paesi arabi: arabo classico e varietà arabe; latino e lingue romanze nel
medioevo.
3/04/2023
Testo M. D’Agostino.
1. L’esperienza personale
Nella complessità del reale si può ritagliare un dato analitico (nei momenti di preghiera intima si
parla italiano o in siciliano?) La lingua, il siciliano, la pronuncia sono concetti troppo ampi da
studiare. Lo scopo della ricerca è quello di ritagliare “pezzetti” per studiare i frammenti. La materia
linguistica è molto complessa, l’oggetto della sociolinguistica è una riduzione della lingua.
Raccogliere e costruire il dato della ricerca.
3. L’osservazione
Osservare vs Osservarsi
Analisi linguistica vs autoriflessione metalinguistica
(dati autentici) (esempi a tavolino; giudizi d grammaticalità)
Il paradosso dell’osservatore:
“Scopo ella ricerca linguistica su una comunità di parlanti è scoprire come la gente parla, quando non è
sottoposta ad una osservazione sistematica; ma solo con una osservazione sistematica possiamo
raccogliere questi dati” – Williamo Labov, cit. in D’Agostino, p. 219).
L’osservazione occulta – L’osservazione partecipante (paradosso dell’osservatore: se voglio osservare il
reale non posso essere un osservatore esplicito che significherebbe impedire la spontaneità ma dall’altra
parte solo con una osservazione sistematica possiamo studiare e raccogliere dati).
4. Il raccoglitore
competenze tecniche;
competenze sociocomunicative;
5. L’intervista in sociolinguistica
asimmetria interazionale, non naturalità, confrontabilità del dato (stessa tipologia di interazione con
gli intervistati)
Tre tipi:
6. Registrazione e trascrizione
cosa trascrivere
come trascrivere
Tre tipi di trascrizione: ortografica, conversazionale, fonetica. (Oltre la trascrizione oggi: l’annotazione o
il tagging).
4/4/2023
La lingua come il nostro guardaroba e la nostra carta d’identità (diamo informazioni su noi stessi, chi
siamo e da dove veniamo). La scelta “dell’abito” che indossiamo varia dalla situazione comunicativa.
Diversi modi di utilizzare la lingua per agire. Non giusto o sbagliato ma appropriato o non appropriato.
Varietà diatopica dell’italiano. I dialetti regionali sono secondari. I dialetti nazionali sono primari
(anche l’italiano che deriva dal fiorentino letterario).
M’ho visto, mi ha piaciuto, se ci saresti venuto (uso del condizionale in un contesto errato) ti avresti
divertito. (tratti che evidenziano una scarsa istruzione) scambio di ausiliari essere per avere. La forma
più migliore superlativo analogico, comparativo di maggioranza trattato come gli altri. La maltesa
femminile analogico, generalizzazione della regola dei sostantivi ignorando la classe ambigenere degli
aggettivi che finiscono per e. Il che polivalente, che ci sono gli sconti invece di usare il quale. I sconti il
parlante nel suo paradigma degli articoli confonde o sconosce gli.
Polistirolo invece di colesterolo sostituzione di parole per assonanza, scarsa padronanza del linguaggio
tecnico.
Possibili domande:
11/04/2023
Norma prescrittiva
Labov, attenzione linguistica del parlante palermitano nell’esempio della trascrizione fonetica
(registrazione e trascrizione (3). Il parlante romano indebolisce invece i suoni. (recuperare
mappa fonetica dalle slide)
Software ELAN, isolare traccia video e audio per isolare vari livelli di annotazione (fonetico,
ortografico, parti del discorso ecc.). Organizzazione e elaborazione del dato per costruire un
corpus di studio non solo sociolinguistico (studio dei gesti es.).
Per questo motivo esistono i corpora che sono una risorsa informatica per raccogliere e
interrogare una grande quantità di testi.
CORIS/CODIS
Riepilogo:
1. L’esperienza personale; 2 Fenomeni e dati linguistici; 3 L’osservazione; 4 Il raccoglitore e il
campione; 5. L’intervista in sociolinguistica; 6. Registrazione e trascrizione; 7. I corpora.
Tenendo a mente i diversi punti trattati, immaginiamo il disegno della ricerca e la costruzione del dato se
volessimo studiare:
Bilinguismo endogeno (interno) a bassa distanza strutturale (dialetti simili all’italiano) con dilalia
(lingua del dominio alto invade i domini bassi)
Bidialettismo: quando A e B sono due varietà di una stessa lingua (la Toscana e Roma).
1) Dialetti italoromanzi
2) Minoranze linguistiche e alloglossie
Dialetti italiani è una formazione non chiara meglio utilizzare il termine dialetti d’Italia.
Es. Italiano (dialetto primario), Parlare in italiano in una regione (dialetto secondario), parlare in dialetto
regionale (dialetto terziario).
Per distinguere i confini linguistici ricerco la distribuzione nello spazio di un fenomeno = Il concetto di
isoglossia (glossa lingua, iso lo stesso) da una ricerca sociolinguistica si delineano le linee che tracciano
le isoglossie.
Aree dialettali.
Dialetti toscani
Dialetti sardi
All’interno delle altre lingue presenti in Italia, è possibile distinguere due concetti:
1) Minoranza linguistica
2) Alloglossia
Legge 492/1999
“Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”.
Alloglossia (allo diverso da tutto quello attorno). Al Friuli e alla Sardegna è stato riconosciuto lo stato di
minoranza linguistica ovvero che la loro parlata è diversa da quella di tutte le altre regioni cosa che ai
linguisti, non a tutti, non va bene. La distanza strutturale è alta effettivamente dall’italiano.
18/07/2023
Definizione semplice:
un italiano regionale (IR) è un italiano che varia su base geografica, cioè una varietà marcata in ditopia.
Visione puristica o prescrittiva vs visione realistica o descrittiva: descriviamo come parla la gente a
prescindere se ci piaccia o meno. Facendo sociolinguistica facciamo acquisiamo gli strumenti per
analizzare la lingua.
Regione = area; es: italiano regionale settentrionale/ piemontese (piu’ specifico) / torinese; tratti
differenti nel nord Italia.
Italiani regionali come dialetti dell’italiano (dialects). I veri e propri Dialects, modi geograficamente
differenziati di usare l’italiano.
Es. Mbare, italiano regionale. Combattere, regionalismo siciliano non diffuso in tutta la Sicilia.
Fonetica: sigilia
Quando analizziamo l’italiano possiamo fare a meno di attenzionare la diatopia poiché è sempre
presente nell’analisi.
Non solo fatti superficiali quando parliamo di variazioni diatopiche ma anche tratti “profondi”: La
diatopia nella competenza grammaticale del “parlante nativo”:
La soluzione ai dubbi: diversa semantica del verbo venire (a. venire/diventare; b. venire/arrivare)
La variazione diatopica dell’italiano si manifesta anche in cose poco chiare per la nostra grammatica es.
la semantica del verbo venire che può variare da regione a regione.
Esistono idee, rappresentazioni culturali, connotazioni che diamo alle varietà regionali dell’italiano. Studi
ormai classici sul tema, con elicitazione (fare produrre, far emergere) di opinioni e/o attegiamenti:
Cosa emergere:
pregiudizi socioculturali sui parlaniti: assenza di un modelo di prestigio univoco; diversi gradi di
prestigio delle diverse varietà (+ it. Sett. – it. Merid.); mutamenti in corso nel prestigio delle diverse
varietà.
2/05/2023
Discorso di fine anno del presidente della repubblica apparentemente momento in cui possiamo
sentire un italiano standard, non è invece così, contesto in cui dovrebbe emergere una unitarietà
linguistica.
Labov elicitava la risposta ponendo una domanda diretta. Anche le opinioni e gli atteggiamenti
possono essere elicitate. Opinioni nascoste che emergono attraverso risposte linguistiche es. “Non
sono razzista, ma…”.
Ascoltare un audio con parlati di accenti regionali differenti, con lo stesso testo, solo in base alla
pronuncia attiviamo rappresentazioni stereotipate. Non vi è un modello di prestigio unico
(fiorentino, Benigni connotazione positiva, romano Alberto Sordi, milanese efficienza). Con diversi
valori di riferimento diverse varietà regionali hanno differenti prestigi. L’italiano napoletano però è
intrinseco di stigmi molto diffusi nel paese. Italiano di Firenze superato a livello di prestigio dal
romano; Il milanese si sta imponendo sempre di più. Modello milanese imposto anche
mediaticamente es. Reel Instagram. Napoletano diffuso tramite le produzioni filmiche e seriali.
4. Slide.
La marcatezza diatopica dell’italiano, ovvero i tratti “diagnostici” dell’IR coinvolgono in misura diversa i
vari livelli d’analisi: in ordine decrescente
8/5/2023
Lessico: amarostico, annacare, attenzionare, babbo, baglio, dolciera, fracco, matrice, sdegnare, stradale;
Semantica: acido, ammaccato, avvicinare, banchina, camminata, collera, combattere, levarsi, mollica,
rovesciare, scoppiare, spingere, tovaglia, umido;
Fraseologia: buttare sangue, buttare voci, calare la pasta, essere di matrimonio, fare la cucina, mezza
parola, stare a speranza, stare dentro, tutte cose;
Fatti di morfologia e sintassi.
Particolari costruzioni verbali: di mangiare, mangia; sto tornando (“torno subito”); bambini, mi
raccomando, senza correre! (copiare); nel pomeriggio a casa sono (Montalbano).
pronomi: la pasta fatta mia= non si ci può dire niente! (pronome clitico, pronome piccolo che si lega al
verbo)
e forme verbali: dessi, stassi, dasti, èbbimo, dovettimo, ecc. (forme analogiche di coniugazione dei verbi
dialettali)
Usi della reduplicazione: Pippo cammina casa casa; a quando a quando ci sono riuscito (per una volta
che) …; chi viene viene, io ci vado. (chiunque, dovunque).
(slide)
Se la marcatezza diatopica non implica marcatezza diastratica e diafasica siamo di fronte al concetto di:
italiano neo-standard.
L’italiano non è una lingua in senso monolitico ma è un insieme di varietà, identificabili in base alle
principali dimensioni di variazione.
Identifico una varietà quando noto un insieme di fatti linguistici correalati a uno o piu’ fatti sociali
(banalmente essere siciliani).
Per rendere conto di questa gamma di varietà, Berruto ha proposto (nel 1987) una rappresentazione
grafica dell’architettura dell’italiano.
N.B.: solo alcuni di questi fenomeni sono diagnostici, che permettono il sottocodice utilizzato (medicina,
rinite, siciliano, burocratico ecc.).
Le varietà di lingua vengono identificate analizzando i fasci di tratti dove vengono collocati nel piano
cartesiano. Se vi sono grandi addensamenti di fenomeni vi è una varietà.
9/5/2023
Il continuum di variazioni
Tipi di continuum:
Schema di Berruto sulle variazioni da un italiano super standard (complesso) a livelli inferiori, sub
standard (da una massima complessità a una massima) = il livello intermedio viene riconosciuto poiché i
livelli inferiori sono distanti dal dialetto meridionale (ad esempio) diatopicamente distante (anche
diastraticamente).
Otto variabili:
varietà di apprendimento (o interlingue) quando imparo una lingua, ad esempio, tendo formare frasi
vicine alla struttura della lingua madre a livello semantico, grammaticale;
Foreigner talk
Baby talk
Lessico: un vocabolario ridotto, termini generici piuttosto; parole monomorfemiche e parafrasi di parole
complesse.
Sintassi: prevalenza di paratassi; ordine delle parole invariante; assenza di parole funzionali.
Morfologia: mancanza di flessione, rispetto a ricchi sistemi flessionali; radici invarianti, rispetto a radici
allomorfiche (equina, ignifugo).
15/05/2023
La standardizzazione dell’italiano.
Italiano standard e neo standard. Riassunto
Che polivalente, tempi e modi verbali (congiuntivo), perifrasi e fenomeni dei pronomi (clitici, estensioni
di ci e ne).
Ci sono dei tempi verbali in italiano ormai “rari” per la norma linguistica. Il trapassato remoto (ebbi
mangiato, fui stato);
Il futuro semplice (l’estate andrò a Shangai, vado)
Sostituito dal presente.
Ma mantiene e rafforza la sua funzione epistemica (andiamo, sarà tardi)
Passato remoto (Gianni andò in America).
Tempi in espansione:
L’imperfetto:
Cortesia, creazione di mondi fantastici, periodo ipotetico dell’irrealtà, per il futuro del passato e del
discorso indiretto.
Il passato prossimo:
Al posto del passato remoto e con valore di futuro anteriore.
Uso dei modi:
Regressione nell’uso di condizionale,
congiuntivo (sostituito dall’indicativo):
nelle interrogative indirette; con i verbi di opinione o di sapere e dire al negativo e nelle ipotetiche della
irrealtà.
Crisi del congiuntivo, debole fin dall’italiano antico. Berruto non ne è molto convinto secondo lui è un
fenomeno marcato in diatopia (meridionale), ma in espansione anche al nord dove è ancora marcato in
diastratia e diasfasia.
Tutte le lingue tendono alla semplificazione, essa è dovuta a ragioni interne e esterne alla lingua.
Semanticamente è spesso “inutile” il congiuntivo. Con temo, non so, si esprime già la funzione dubbiosa
del congiuntivo che diventa ridondante (sovradeterminazione semantica). Il congiuntivo è difficile da
comprendere, poiché è un modo in più. Scena Fantozzi che gioca a tennis “batti”?
Congiuntivo messo in crisi dall’assenza in molti dialetti. Assente nell’inglese if + passato.
Altri fenomeni in espansione:
perifrasi stare + gerundio (estensione a diversi tipi di verbi…);
sto vedendo, sto andando, sta piovendo
stava capendo, sta credendo, sta preferendo, sta essendo compreso (in inglese im lovining it McDonalds)
Concordanze ad sensum: concordo nomi plurali con il verbo, sorprattutto nelle costruzioni locative (ci
sono, c’è)
un gruppo di ragazzi si sono affacciati alla finestra (si è affacciato);
una serie di prove mostrano che (mostra);
c’è n’è di misteri in questa storia
rapinatori e prostitute ce n’è sono in ogni sistema sociale
Giustapposizione di nomi,
con l’ordine (standard) determinato + determinante (o testa + modificatore) mutuato dal francese
nell’Ottocento: treno lampo, marito modello, scuola guida, fine settimana (calcolo linguistico di
weekend)
(altro esempio di calcolo grattacielo (skyscreeper)
o con l’ordine determinante + determinato (o modificatore + testa),
sull’influsso dell’inglese (mondovisione, europarlamento, fantacalcio)
Espressione dell’elativo (superlativo) per gli oggetti:
superlativo degli aggettivi con forme analitiche (assai, estremamente, ecc)
o con prefissazione: stra- e ultra- (ultrarapido, strabello diffuso oggi nel settentrione (influencer))
Espressione dell’elativo per i nomi:
estensione del suffisso aggettivale -issimo (partitissima, poltronissima)
prefissazione con super- (super potere)
slide.
Fenomeni di metaplasma, classi di parole che cambiano categoria
Gratis era un avverbio prima ora diventato un aggettivo (concerto brutto ma gratis (aggettivi coordinati)
Bis, niente, bene, super diventano aggettivi.
Uso avverbiale di aggettivi (al contrario) (mangiare sano, guidare veloce).
Uso sostantivato di aggettivi (il privato, il nucleare, il vissuto, l’immaginario).
Espansione dell’uso di costrutti impersonali
Realizzati con la terza persona plurale (bussano alla porta (qualcuno correttamente), dicono che farà
freddo)
Realizzati con il pronome indefinito uno slide..
Livello del lessico, in ogni sistema linguistico il lessico è la buccia di esso. Parole entità su cui chi parla ha
progettualità metalinguistica. Livello più esterno perché prende influenze dalle lingue altre e dalle mode.
Fenomeni principali:
perdita di connotazione espressiva o volgare (casino, rompipalle, sputtanare, incazzarsi ecc.)
standardizzazione di termini di registro basso (arrabbiarsi, seccare, scocciare)
aumento dei forestierismi,
che si diffondono in tutta la società (non più fenomeno elitario);
restano ancora legati allo scritto e ai linguaggi specialistici.
Alcune forme si sviluppano nel sistema dell’italiano (golf, baby, optional, night)
Fenomeni a livello della formazione delle parole. Espansione di:
suffissi ( ista, ismo, izzre, eria, oso)
prefissi (inter, tele, para, mega, mini, post)
compositi plurimembri (teleradiocomunicazioni, autoferrotranvieri, pluricassintegrato,
sociopsiocolinguistico)
sigle pronunciate come parole (cielle, cigielle, efbiai, cia)
abbreviazioni (frigo, foto, sub, prof, Juve/Toro/Inter/Samp, porno)
Per converso rispetto alla tendenza sopra, incremento nell’uso di formule riempitive
(viene ad essere; quello che è/quelli che sono; a livello di; di tipo)
Estensione dell’allocutivo tu (vs. le forme di cortesia voi/lei).
L’esempio del doppiaggio di Furia (F.Lang, 1936).
23/05/23
Prototipico: gallina prototipicamente meno un uccello (a livello mentale); la tazza prototipica (tazze
giapponesi, americane). Prototipico: concepire le categorie cognitive come una sorta di categoria radiale
da un centro corrispondente a un prototipo base si espande su altri elementi che non sono
immediatamente, mentalmente intesi nella stessa categorica. Parlato prototipico: io che parlo ad un
amico; Scritto prototipico: scrivere un libro.
Nel parlato si utilizza il modo pragmatico, gestire la propria enunciazione seguendo più principi
pragmatici e sintattici: “la nonna poi ci chiami” senza preoccuparsi della struttura sintattica e
morfologica l’interesse è quello di far passare il messaggio, utilizzato anche nel foreign talk.
Nello scritto invece si ha più tempo e quindi si utilizzano tecniche di sintassi a seconda dello scopo.
Tra scritto e parlato dipende anche il contesto se sarà un contesto pubblico o indirizzato ad una
determinata circostanza (deissi (questo, quello, bambini al telefono), fenomeni para o extra linguistici
(gestualità, distanza), impliciti che non vengono esplicitati).
Funzione testuale: mi serve costruire un testo per un obiettivo, per costruire un testo nel parlato ho
bisogno di segnalare se attuo delle modifiche (cioè nel senso, bì per correggersi in siciliano (marcatore di
correzione). Altra funzione testuale da gestire nel parlato la digressione (che poi); esemplificazione (che
so); giustificazione.
Funzione interpersonale: azioni da eseguire per chiarire la propria posizione (o salvaguardarla) nello
scambio colloquiale. Es. prendere il turno di parola (se posso dire la mia, alzata di mano); cedere il turno
(no? Ditemi la vostra); attirare l’attenzione (Oh, Guarda, Ascolta); segnalare la stance (il mio punto di
vista “poi fai tu”).
Fenomeni sintattici del parlato rispetto allo scritto:
periodo paratattico vs ipotattico
(giustapposizione asindetica e coordinazione vs subordinazione e incassatura)
Slide.
Fenomeni morfologici del parlato: riduzione dell’allomorfia e riduzione dei paradigmi e concordanze a
senso.
Interiezioni secondarie: coraggio, su; Interiezioni primarie sono solo suoni: ehi, ah , eh.
Minore frequenza nel parlato di prestiti linguistici.
Le forme dello scritto digitale contengono tratte sia del parlato che dello scritto.
25/05/2023
La diastratia e l’architettura dell’italiano.
Approccio correllativista e essenzialista di questo studio sociolinguistico.
L’Italiano popolare (recupero slide).
Rabito Vincenzo chilassa: classe;
Darece: clitico ci Darici.
Mancanza di gestione del testo e controllo sintattico (slide Mio povero consorte).
La gente si trova a che fare con una lingua che non ha imparato a scuola, che hanno per madre lingua il
dialetto. Definizioni di De Mauro dalle slide. I bambini fanno gli stessi errori di chi parla italiano popolare.
a- Pur non essendo lo stesso tipo di italiano popolare diffuso (differenze diatopiche) vi sono
costruzioni simili.
b- il parlante di italiano popolare lo utilizza come massimo registro altrimenti parlerebbe in
dialetto
c- L’italiano popolare è sia scritto che parlato
d- It. Popolare probabilmente nato durante l’unificazione d’Italia nel 900 e si evolve data la
scolarizzazione crescente (italiano popolare ormai meno marcato).
Ipercorrettismo: faccio delle scelte sbagliate perché temo di parlare in dialetto.
Interferenza morfosintattica in ai suoi figlie (testo slide) butana: ipercorrettismo eliminazione delle
doppie consonanti. Nomirosa.
9) generalizzazione desinenze nominali non distinguendo avverbio e nome, semplificando.
13) Forme analogiche semplificate seguendo la norma delle altre persone del tempo verbale.
14) confusione con le preposizioni tratto distintivo dell’italiano popolare.
“malapropismi” (non ricordare una parola e la associ a parole che conosci già es. covalincenza invece di
convalescenza).
Uso nei tempi verbali complessi del morfema vo (voi), antavito (tu) per indicare la persona o le persone
a cui si sta parlando.
Negazione postverbale: E’ mica meglio, che so neanche (esempio giovane laureata accomodation
theory)
29/05/23
Modulo C
Dinamiche in atto in Europa:
1) Forte potenziamento delle lingue standard.
Slide accurate.
In Italia
Code switching, passaggio da un codice espressi nella stessa situazione comunicativa (inserire frasi in
dialetto in un parlato in italiano standard.
Inter-frasale; Intra-frasale;
Extra frasale, segmenti che non fanno davvero parte della struttura sintattica della frase e quindi e
eliminata il significato non cambia
Fenomeno presente in qualunque contesto dove vi è un chiaro bilinguismo. Scelte che dipendono dal
valore socio simbolico che un codice ha e dalle situazioni.
1) Esempio impiegato (fuoco al governo) evidente difficoltà nell’utilizzo del condizionale.
Interpretazione di convergenza.
Commutazione codice legate anche al commento personale (slide).
Legato al cambio di argomento (cambio di argomento) uso del dialetto per segnalare questo
cambiamento.
Commutazione legata anche al citare qualcuno per rievocare il contesto, si è notato anche che questo
avviene quando il citato non si era espresso in dialetto.
Reversibilità della direzione della commutazione: dare enfasi a quello che dico commutando
(passando) da una lingua all’altra o viceversa.
Funzione espressiva se il parlante usa l’italiano passa in dialetto per evidenziare il suo stato d’animo
(rabbia) estetista.
Italiano ritenuto più cortese e utilizzato per i titoli di cortesia (Signora, Avvocato).
Carusi, mbare in dialetto per marcare solidarietà.
Questi contesti possibili solo in situazioni linguistiche di dilalia come quella italiana dove i due codici
hanno grande sovrapposizione, i due codici sono altamente elastici.
Fenomeno del triggering con parole omofone cambio di codice quando si utilizza un termine che,
essendo uguale in entrambi i codici, fungono da ponte linguistico.
Fenomeni che riguardano i parlanti che hanno una competenza equilibrata di entrambi i codici.
Nei negozi con la perdita delle botteghe non si ha più un rapporto informale ma anonimo.
Parlanti evanescenti o semispeakers o imperfetti.
Le lingue che stanno scomparendo, come i dialetti, acquisiscono carattere umoristico.
Fenomeni di flagging quando si segnala in qualche modo la commutazione di codice.
Weinreich Controllo e intenzionalità nell’uso del dialetto: definizione del bilingue ideale (slide) ma non
parlava della commutazione notando solo che il parlante ideale segnala questo fenomeno.
30/05/23
Simulazione modulo b
Non scrivere errato, descrivere il fenomeno con terminologia tecnica o se non lo si ricorda descrivere il
fenomeno.
Non scrivere solo varietà regionale ma anche nello specifico (settentrionale).
Pianificare ordinatamente quello da scrivere nella risposta aperta.
A tutti i livelli di analisi (l’italiano regionale marcato). Uso del passato remoto al posto del
condizionale; transitivo per intransitivo, regionalismo lessicale (mollica, tovaglia) raddoppiamento
delle consonanti); locuzione inversa.
Fare riferimento alle 9 varietà dell’architettura dell’italiano.
Ci dativo: ci ho detto (dativale) ci hai fame (attualizzante)
1) Di solito la prendi la pizza? Io solo ogni tanto
Dislocazione a destra (l’oggetto sposato a destra o a sinistra segnalato dal clitico) – varietà neo-
standard, italiano parlato.
2) Noi non ci abbiamo creduto ma non glielo dissimo.
Concordanza a senso. Forma verbale analogica copiando la prima persona “io dissi”. Varietà
italiano popolare. Uso del passato remoto.
3) Non ho capito perché dobbiamo andare via, c’hai fretta?
Uso del ci attualizzante (clitico) con verbo avere non ausiliare, italiano neo-standard, parlato.
4) Ero stanco e mi sono stravaccato un attimo sul divajno.
Uso di un colloquialismo lessicale, italiano informale trascurato (o colloquiale).
5) Ci sarebbe in realtà una cosa che non ti ho detto.
Segmentazione frasale con C’E’presentativo. Varietà neo-standard.
6) Tu credi che il problema sia questo ma ti sbagli.
Standard letterario, uso del congiuntivo.
7) I biglietti sono rilasciati successivamente al pagamento della quota.
Uso di un costrutto impersonale (sintassi impersonale) forma passiva dove manca il soggetto
espresso (chi rilascia i biglietti?), varietà italiano burocratico.
8) Io questa cosa non mi piace affatto, scusa.
Tema (IO) sospeso anacoluto (sintatticamente la frase non tiene per come è iniziata), italiano
colloquiale.
9) Ho la macchina sporca, devo portarla all’avaggio.
Fenomeno, errato uso dell’ortografia errata divisione delle parole. Italiano popolare.
10) La legge di Zipf ha ormai smesso di interessare i linguisti.
Denominazione eponima (chiamo qualcosa con il nome del suo creatore) o tecnicismo
(generico). Italiano tecnico scientifico.
Secondo esempio
1) Porta la mollica che facciamo le cotolette
Regionalismo semantico (che polivalente), italiano regionale siciliano.
2) Mih! Simpatico forte sto Peppe!
Fenomeno uso avverbiale di un aggettivo. Varietà colloquiale.
3) Non sai quanta pazienza ci vuole per lavorare coi ragazzini.
Ci attualizzante, crea una nuova unità lessicale. Varietà neo-standard.
4) Occorre una doppia dose di cloruro di sodio.
Uso di tecnicismo, varietà tecnico scientifica.
5) Ancora è presto, venghi più tardi.
Forma verbale analogica (per analogia per la prima coniugazione del congiuntivo), variazione
italiano popolare.
6) Tu pensi che il problema è questo, io invece no.
Italiano neo-standard, uso dell’indicativo presente al posto del congiuntivo.
7) Passando di là ho rivisto a quel tuo amico, Paolo.
Fenomeno oggetto preposizionale. Italiano regionale, meridionale.
8) Il sottoscritto pagherà la somma pattuita.
Futuro deontico (usato per esprimere obbligo, un dovere). Variazione italiano burocratico.
9) L’amico tuo lo invito, non ti preoccupare.
Dislocazione a sinistra con clitico di ripresa (lo), italiano neo-standard.
10) Anna si è comprata una borsa verde bellissima al mercatino dell’usato.
Uso del dativo etico o riflessivo apparente, verbo pronominale, maggiore partecipazione a
quello che il soggetto fa. Italiano neo-standard.
Definire i diversi tipi di varietà, quante varietà nel repertorio di Berruto, tipi di varietà diafasiche,
differenza tra standard e neo-standard. Definire una delle varietà. Fattori che incidono sull’uso
del dialetto oggi.