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COME NASCE LA SOCIOLINGUISTICA?

La sociolinguistica nasce come disciplina negli anni '60 del XX secolo, grazie al lavoro di un gruppo di
linguisti interessati a studiare le relazioni tra la lingua e la società. In particolare, il primo congresso di
sociolinguistica si tenne a Roma nel 1968 e vide la partecipazione di importanti studiosi come William
Labov, Joshua Fishman, Dell Hymes e Charles Ferguson.

Inizialmente, la sociolinguistica si concentrò sull'analisi delle varietà regionali e sociali della lingua,
cercando di capire come e perché le persone parlano in modi diversi a seconda del loro contesto sociale
e culturale. In seguito, la disciplina si è evoluta per includere l'analisi delle relazioni tra lingua e potere,
genere, etnia, politica e altri fattori sociali.

Oggi, la sociolinguistica è una disciplina interdisciplinare che si avvale di metodologie e strumenti tratti
dalla linguistica, dalla sociologia, dalla psicologia e da altre scienze sociali. Il suo obiettivo principale è
quello di comprendere come la lingua sia utilizzata e percepita nelle diverse culture e contesti sociali, e di
utilizzare queste informazioni per migliorare la comunicazione interculturale e ridurre le disuguaglianze
linguistiche e sociali.

CONCETTO DI VARIETA’ IN SOCIOLINGUITICA

In sociolinguistica, il concetto di "varietà" si riferisce a qualsiasi forma di una lingua che è diversa da
quella standard o prestigiosa. Le varietà possono essere regionali, sociali, dialettali, etniche o legate a un
determinato contesto comunicativo, come ad esempio la lingua usata tra amici rispetto a quella usata in
un contesto formale.

Le varietà sono influenzate da molti fattori, tra cui la geografia, la storia, la cultura, il livello di istruzione e
lo status sociale degli utenti della lingua. Possono differire nella pronuncia, nella grammatica, nel
vocabolario e nell'uso di espressioni idiomatiche e di slang.

È importante notare che tutte le varietà linguistiche sono ugualmente valide e complesse, anche se
alcune sono stigmatizzate o considerate meno prestigiose di altre. La sociolinguistica studia come le
varietà si sviluppano, come vengono utilizzate e percepiti dagli utenti della lingua, e come possono
essere utilizzate per creare o superare barriere comunicative e sociali.

I POSTULATI DELLA SOCIOLINGUISTICA

I postulati della sociolinguistica possono variare a seconda dei diversi autori e delle diverse scuole di
pensiero, ma in generale si possono identificare alcuni punti comuni che caratterizzano questa disciplina.
Tra i principali postulati della sociolinguistica troviamo:

1. La lingua è un fenomeno sociale: la lingua non è un sistema isolato, ma è sempre influenzata dal
contesto sociale in cui viene utilizzata.

2. La lingua varia: esistono diverse varietà linguistiche che si differenziano a seconda della regione, della
classe sociale, dell'età e di altri fattori.

3. La variazione linguistica è sistematica: la variazione non avviene in modo casuale, ma segue dei
modelli e delle regole.
4. La variazione linguistica è socialmente stratificata: le varietà linguistiche sono distribuite in modo non
casuale nella società, ma seguono una logica di stratificazione sociale.

5. La lingua ha un valore sociale: la lingua non è solo uno strumento di comunicazione, ma ha anche un
valore simbolico e culturale.

6. La lingua può essere utilizzata come strumento di potere: la scelta della varietà linguistica può essere
utilizzata per indicare il proprio status sociale e per escludere o includere determinati individui o gruppi.

7. La sociolinguistica può essere utilizzata per risolvere problemi sociali: la sociolinguistica può essere
utilizzata per superare le barriere comunicative e per ridurre le disuguaglianze linguistiche e sociali.

Questi postulati rappresentano le basi della sociolinguistica e sono fondamentali per comprendere come
la lingua funziona all'interno della società

POSTULATI DELLA SL

1) la SL parte dall’osservazione dei comportamenti linguistici (metodo induttivo)

2) la lingua è sia una proprietà individuale che collettiva: comprenderla a pieno richiede anche una
PROSPETTIVA SOCIALE

3) VARIABILITA LINGUISTICA ogni parlante normale è capace di usare più di una varietà di lingua; nessun
parlante parla sempre allo stesso modo in tutte le situazioni; non tutti i parlanti parlano allo stesso
modo;

4) rifiuto del postulato chomskiano del parlante ideale che conosce perfettamente la propria lingua in
una comunità omogenea: Le competenze individuali sono eterogenee e differenziate

5) diverso status e prestigio sociale delle varietà: STANDARD (norma accettata e di prestigio) e
SUBSTANDARD (con connotazioni sociali negative): CONNOTAZIONI SOCIALI non dipendono da fatti
linguistici in sé ma dalla ASSOCIAZIONE CON PARLANTI O SITUAZIONI CHE SI VALUTANO POSITIVAMENTE
O NEGATIVAMENTE

6) PRULIFUNZIONALITA della lingua: esprimere il pensiero, comunicare, stabilire relazioni sociali, agire
sull’ambiente circostante

7) diverso grado di variabilità: in Italia si va dalla fonetica e fonolgia > lessico >morfologia derivazionale >
sintassi > morfologia flessionale > ortografia (più codificata, verso cui la tolleranza per le devianze è
minima

8) parlare = ATTO DI IDENTITÀ attraverso il comportamento linguistico ogni individuo fornisce


informazioni sulla propria identità sociale

9) plurilinguismo: in una data comunità è normale la coesistenza di più lingue e all’interno di ciascuna
lingua di più varietà

CONCETTO DI COMUNITA’ LINGUISTICA


In sociolinguistica, la "comunità linguistica" si riferisce a un gruppo di persone che condividono una
lingua o varietà linguistica comune e che la utilizzano in modo regolare. Questa comunità può essere
definita in base a vari fattori, come la geografia, l'età, la religione, l'etnia o la classe sociale.

Il concetto di "repertorio linguistico" si riferisce invece all'insieme di varietà linguistiche che un individuo
o una comunità linguistica è in grado di utilizzare. Ogni individuo ha un repertorio linguistico diverso, che
dipende dalle lingue e dalle varietà che ha imparato e dalle situazioni in cui le ha utilizzate.

La sociolinguistica studia le relazioni tra le comunità linguistiche e i loro repertori linguistici. Ad esempio,
può analizzare come le comunità linguistiche interagiscono tra di loro e come utilizzano i loro repertori
linguistici in contesti sociali specifici. La sociolinguistica può anche analizzare come i membri di una
comunità linguistica scelgono le varietà linguistiche da utilizzare in base al contesto e agli obiettivi
comunicativi.

Inoltre, la sociolinguistica si occupa anche di come le comunità linguistiche si evolvono e cambiano nel
tempo, ad esempio attraverso l'influenza di altre lingue e culture o attraverso l'adozione di nuove varietà
linguistiche.

COMPETENZA COMUNICATIVA

In sociolinguistica, il concetto di "competenza comunicativa" si riferisce alla capacità di un individuo di


utilizzare la lingua in modo appropriato e efficace in contesti sociali specifici. La competenza
comunicativa non riguarda solo la conoscenza della grammatica e del vocabolario, ma anche la capacità
di utilizzare la lingua in modo appropriato in base alla situazione comunicativa.

La competenza comunicativa include anche la conoscenza delle norme linguistiche e sociali che regolano
l'uso della lingua in una determinata comunità linguistica. Ad esempio, un individuo con una competenza
comunicativa elevata sa quando utilizzare un linguaggio formale o informale in base al contesto e alle
relazioni sociali.

La sociolinguistica si interessa alla competenza comunicativa perché è un elemento fondamentale per la


comprensione della variazione linguistica all'interno di una comunità. Le persone possono utilizzare
varietà linguistiche diverse in base al contesto, alla situazione comunicativa o alle relazioni sociali, e la
competenza comunicativa aiuta a capire come e perché avvengono queste scelte linguistiche.

Inoltre, la competenza comunicativa è importante anche per la comprensione delle disuguaglianze


linguistiche e sociali. Le persone con una competenza comunicativa elevata possono avere maggiori
opportunità sociali ed economiche rispetto a coloro che hanno una competenza comunicativa più
limitata. La sociolinguistica studia come queste disuguaglianze possono essere superate attraverso
l'educazione linguistica e il supporto alle comunità linguistiche emarginate.
SITUAZIONE COMUNICATIVA

Formata da una serie di componenti, ciascuno dei quali può influenzare il comportamento linguistico:

• contesto spazio-temporale
• partecipanti: parlante, destinatario ed eventuali altri ascoltatori presenti
• scopi/risultati
• forma del messaggio
• argomento/contenuto
• chiave: tono o modo (serio scherzoso, ironico)
• generi (tipi di testo: conversazione, monologo, conferenza, preghiera, esame)
• canale o mezzo (scritto, parlato, trasmesso, parlato grafico)
• norme di interazione e interpretazione
• intenzione comunicativa
In sociolinguistica, la "situazione comunicativa" si riferisce al contesto in cui avviene una comunicazione
tra individui. Questo contesto include vari elementi, come il luogo in cui avviene la comunicazione, il tipo
di relazione tra i partecipanti, lo scopo della comunicazione e il registro linguistico utilizzato.

La situazione comunicativa ha un'influenza significativa sulle scelte linguistiche dei partecipanti. Ad


esempio, in una situazione formale, come una riunione di lavoro o un colloquio di lavoro, si potrebbe
utilizzare un registro linguistico più formale e preciso rispetto a una situazione informale, come una
conversazione tra amici.

La situazione comunicativa può anche influenzare la varietà linguistica utilizzata. Ad esempio, in una
situazione in cui la maggioranza dei partecipanti parla una lingua diversa, si potrebbe utilizzare una
varietà di lingua comune a entrambi, come l'inglese o il francese.

La sociolinguistica studia le situazioni comunicative per comprendere come le scelte linguistiche dei
partecipanti sono influenzate dal contesto sociale, culturale e linguistico. Inoltre, la sociolinguistica si
interessa anche a come le situazioni comunicative possono influenzare la percezione delle varietà
linguistiche e il giudizio sociale sulle persone che le utilizzano. Inoltre, la sociolinguistica si interessa
anche a come le situazioni comunicative possono influenzare la percezione delle varietà linguistiche e il
giudizio sociale sulle persone che le utilizzano.

ACCOMMODATION THEORY

La teoria dell'accomodamento (accommodation theory) in sociolinguistica si riferisce alla capacità degli


individui di adattare il proprio linguaggio in base alla situazione comunicativa e alle relazioni sociali.
Questa teoria sostiene che quando le persone comunicano, esse cercano di adattare il proprio linguaggio
per creare una maggiore armonia e una migliore comprensione con il proprio interlocutore.

L'accomodamento può avvenire in due modi: la convergenza e la divergenza. La convergenza avviene


quando un individuo adatta il proprio linguaggio per avvicinarsi a quello dell'interlocutore, in modo da
creare una maggiore armonia e una migliore comprensione. Ad esempio, un parlante che si rende conto
che l'interlocutore utilizza un linguaggio formale potrebbe iniziare a utilizzare un registro linguistico più
elevato per convergere sul registro utilizzato dall'interlocutore.
D'altra parte, la divergenza avviene quando un individuo adatta il proprio linguaggio in modo da
differenziarsi dall'interlocutore. Questo può avvenire, ad esempio, quando un individuo vuole mostrare
un'identità culturale o linguistica specifica, o quando si cerca di esprimere una sfumatura di significato
che non è presente nel linguaggio dell'interlocutore.

L'accomodamento può influenzare la percezione delle relazioni sociali tra i partecipanti alla
comunicazione. Ad esempio, la convergenza può indicare un atteggiamento positivo nei confronti
dell'interlocutore e la volontà di creare una maggiore armonia, mentre la divergenza può indicare una
distanza culturale o sociale tra i partecipanti.

La teoria dell'accomodamento è importante in sociolinguistica perché aiuta a comprendere come le


persone utilizzano il linguaggio per creare relazioni sociali e per comunicare efficacemente in situazioni
comunicative diverse.

DOMINIO E RETI SOCIALI

In sociolinguistica, il concetto di "dominio" si riferisce ad un contesto di utilizzo di una lingua o di una


varietà linguistica. Ogni dominio ha le sue caratteristiche specifiche, tra cui il tipo di situazione
comunicativa, la finalità della comunicazione e i partecipanti coinvolti. Ad esempio, i dominii possono
essere il contesto scolastico, il contesto lavorativo, il contesto familiare, il contesto religioso, il contesto
sportivo, ecc.

La conoscenza del dominio linguistico è importante per comprendere come le varietà linguistiche sono
utilizzate in contesti specifici, e come i parlanti scelgono tra diverse varietà linguistiche in base al
contesto e alla situazione.

Inoltre, la sociolinguistica si interessa anche alle "reti sociali", ovvero il sistema di relazioni sociali in cui si
trovano gli individui. Le reti sociali possono influenzare le scelte linguistiche dei parlanti e il loro modo di
utilizzare la lingua in base alle relazioni sociali che hanno con i membri della rete. Ad esempio, gli
individui appartenenti alla stessa comunità linguistica o culturale potrebbero utilizzare le stesse varietà
linguistiche, mentre individui che appartengono a diverse reti sociali potrebbero utilizzare varietà
linguistiche diverse.

La sociolinguistica si interessa anche alle dinamiche all'interno delle reti sociali e di come queste
dinamiche influenzino il modo in cui le persone utilizzano la lingua. Ad esempio, il ruolo di una persona
all'interno di una rete sociale potrebbe influenzare il suo modo di utilizzare la lingua e la sua influenza
sugli altri membri della rete.

In sintesi, la comprensione dei concetti di "dominio" e "rete sociale" è fondamentale in sociolinguistica


per comprendere come le varietà linguistiche sono utilizzate e come le relazioni sociali influenzano le
scelte linguistiche dei parlanti.

VARIABILI SOCIODEMOGRAFICHE

In sociolinguistica, le variabili socio-demografiche sono quei fattori sociali e demografici che possono
influenzare l'uso della lingua e le scelte linguistiche dei parlanti. Queste variabili includono:
- Età: l'età di un individuo può influenzare il suo modo di utilizzare la lingua. Ad esempio, i giovani
possono utilizzare varietà linguistiche diverse rispetto agli anziani, e possono essere più propensi ad
utilizzare modi di comunicazione digitali come messaggi di testo e social media.

- Genere: il genere di un individuo può influenzare il suo modo di utilizzare la lingua. Ad esempio, gli
uomini e le donne possono utilizzare varietà linguistiche diverse o utilizzare diversi registri linguistici in
base al contesto.

- Classe sociale: la classe sociale di un individuo può influenzare il suo modo di utilizzare la lingua. Ad
esempio, i parlanti appartenenti ad una classe sociale alta possono utilizzare una varietà linguistica
diversa rispetto a quelli appartenenti a una classe sociale bassa.

- Livello di istruzione: il livello di istruzione di un individuo può influenzare il suo modo di utilizzare la
lingua. Ad esempio, i parlanti con un livello di istruzione elevato possono utilizzare un registro linguistico
più elevato o una varietà linguistica diversa rispetto a quelli con un livello di istruzione inferiore.

- Appartenenza etnica e culturale: l'appartenenza etnica e culturale di un individuo può influenzare il suo
modo di utilizzare la lingua. Ad esempio, i parlanti appartenenti a gruppi etnici o culturali diversi possono
utilizzare varietà linguistiche diverse o utilizzare il proprio dialetto o la propria lingua madre in modo
diverso.

Le variabili socio-demografiche sono importanti in sociolinguistica perché possono influenzare l'uso della
lingua e le scelte linguistiche dei parlanti. La conoscenza di queste variabili può aiutare a comprendere
meglio come le varietà linguistiche sono utilizzate in contesti specifici e come le relazioni sociali
influenzano le scelte linguistiche dei parlanti

VARIABILE E VARIANTI

In sociolinguistica, una variabile si riferisce a una caratteristica del linguaggio che può assumere diverse
forme o varianti in base a fattori sociali e culturali. Una variabile sociolinguistica può essere ad esempio
un suono, una parola, una costruzione grammaticale, un'intonazione, etc. La variabile può assumere
diverse varianti a seconda dei fattori sociali e culturali che influenzano il parlante o la comunità di
parlanti.

Una variante sociolinguistica è una delle diverse forme che una variabile sociolinguistica può assumere in
base ai fattori sociali e culturali che influenzano il parlante o la comunità di parlanti. Ad esempio, la
pronuncia della vocale "a" può variare in diverse varianti in base all'età, al sesso, alla classe sociale,
all'istruzione, alla regione geografica o all'etnia del parlante o della comunità di parlanti. Una variante
sociolinguistica può essere quindi vista come una specifica realizzazione di una variabile sociolinguistica
in un contesto specifico.

In sintesi, una variabile sociolinguistica si riferisce a una caratteristica del linguaggio che può assumere
diverse forme, mentre una variante sociolinguistica si riferisce ad una specifica realizzazione di quella
caratteristica in un contesto specifico. La comprensione delle variabili e delle loro varianti
sociolinguistiche è importante per comprendere la variazione linguistica e la sua relazione con la società
e la cultura in cui viene utilizzato.

CONTRASSEGNI
In sociolinguistica, il termine "contrassegni" si riferisce a quei segni o caratteristiche linguistiche utilizzati
dai parlanti per esprimere la propria identità sociale o per segnalare l'appartenenza a un determinato
gruppo sociale. Questi contrassegni possono includere l'accento, la pronuncia, il vocabolario, la sintassi e
la scelta delle parole.

Ad esempio, un parlante di una determinata regione potrebbe utilizzare un accento distintivo o un


vocabolario regionale per indicare la sua appartenenza geografica. Allo stesso modo, un gruppo di amici
potrebbe utilizzare un gergo o una serie di espressioni che identificano il loro legame sociale.

I contrassegni sono importanti perché possono influire sulla percezione degli altri nei confronti del
parlante o del gruppo a cui appartiene. Possono anche contribuire a creare una maggiore coesione
all'interno del gruppo e a rafforzare l'identità sociale. La sociolinguistica studia i contrassegni per
comprendere meglio come la lingua sia utilizzata per costruire e mantenere le relazioni sociali.

VARIETA’ LINGUISTICA STANDARD

In sociolinguistica, la definizione di varietà linguistica standard può variare leggermente a seconda del
contesto e dell'approccio teorico adottato. Tuttavia, in generale, si può dire che una varietà linguistica è
considerata standard quando soddisfa i seguenti criteri:

1. Autorità riconosciuta: la varietà è associata a un'istituzione ufficiale (come un governo o un'istituzione


accademica) che la riconosce come la forma "corretta" della lingua.

2. Prestigio sociale: la varietà è associata a un alto status sociale e culturale, spesso utilizzata nelle
situazioni formali e nei contesti accademici, amministrativi e mediatici.

3. Norme linguistiche codificate: la varietà è regolata da norme linguistiche chiare e codificate in una
grammatica, un dizionario o altre risorse linguistiche simili.

4. Diffusione geografica: la varietà è ampiamente diffusa e utilizzata come lingua standard in un'ampia
area geografica.

Per quanto riguarda il concetto di dialetto, invece, in sociolinguistica si tende a considerare un dialetto
come una varietà regionale o locale di una lingua, che si differenzia dalla forma standard in termini di
pronuncia, vocabolario e strutture grammaticali. I dialetti sono spesso associati a gruppi sociali specifici,
come le comunità rurali o gli immigrati di prima generazione, e possono essere utilizzati in situazioni
informali o familiari.

Tuttavia, la distinzione tra lingua e dialetto è spesso controversa e politicamente influenzata, poiché
spesso riflette le dinamiche di potere e le relazioni di dominanza tra diverse comunità linguistiche. In
generale, si può dire che una lingua è una varietà standardizzata e istituzionalizzata di una data lingua,
mentre un dialetto è una varietà non standardizzata o locale della stessa lingua.

BILINGUISMO E DIGLOSSIA (FERGUSON)

Charles A. Ferguson è uno dei sociolinguisti più influenti del XX secolo, noto per il suo lavoro sulla
diglossia. Nella sua analisi, Ferguson ha evidenziato alcune differenze importanti tra il bilinguismo e la
diglossia.
Secondo Ferguson, il bilinguismo si riferisce alla competenza di un individuo di parlare due lingue diverse
e di utilizzarle entrambe a livello personale e sociale. L'uso delle due lingue può essere equilibrato, e non
vi è alcuna gerarchia tra le due lingue. In altre parole, entrambe le lingue possono essere utilizzate in
modo flessibile e senza alcuna discriminazione.

D'altra parte, la diglossia si riferisce alla situazione in cui due varietà linguistiche (o lingue) sono utilizzate
in una comunità, ma con funzioni e prestigio diversi. In una situazione di diglossia, una delle varietà (o
lingue) viene considerata "alta" o "prestigiosa", mentre l'altra viene considerata "bassa" o "vernacolare".
La varietà "alta" viene utilizzata per scopi formali, come la scrittura, la letteratura e la religione, mentre la
varietà "bassa" viene utilizzata per scopi informali, come la conversazione quotidiana.

In sintesi, la principale differenza tra il bilinguismo e la diglossia secondo Ferguson è che il bilinguismo si
riferisce alla competenza individuale di parlare due lingue senza alcuna gerarchia tra le due lingue,
mentre la diglossia si riferisce alla distribuzione e alla funzione di due varietà linguistiche (o lingue)
all'interno di una comunità con una gerarchia di prestigio tra le due varietà.

SITUAZIONE DI DILALIA IN ITALIA

La dilalia in Italia è una situazione sociolinguistica complessa e multifattoriale che deriva dalla diversità
linguistica presente nel paese e dalle sue dinamiche socio-culturali e politiche.

In Italia, esistono diverse varietà linguistiche che sono utilizzate in modo differente in base al contesto
geografico e sociale. La varietà standard dell'italiano è utilizzata soprattutto nelle situazioni formali e
ufficiali, mentre le varietà dialettali sono utilizzate nelle conversazioni informali e familiari.

La dilalia si riferisce alla tendenza a mescolare l'italiano standard con elementi dialettali nella parlata
quotidiana. Questo fenomeno è presente soprattutto nelle regioni meridionali dell'Italia, dove l'uso dei
dialetti locali è ancora molto diffuso e radicato nella cultura popolare.

La dilalia può essere vista come una forma di resistenza culturale contro l'imposizione dell'italiano
standard, che è stata promossa in passato come un mezzo per unificare il paese e creare una lingua
nazionale. Tuttavia, questa uniformità linguistica ha spesso ignorato la diversità culturale e linguistica
presente in Italia, creando una situazione di disuguaglianza linguistica tra le diverse regioni del paese.

La situazione di dilalia in Italia è anche influenzata dalla politica linguistica del paese, che ha spesso
favorito l'italiano standard a discapito delle varietà dialettali. Questo ha portato a una diminuzione
dell'uso dei dialetti locali e ha creato una situazione in cui molte persone parlano solo l'italiano standard,
senza conoscere la propria varietà dialettale.

In sintesi, la dilalia in Italia è una situazione complessa che deriva dalla diversità linguistica e culturale del
paese, dalle dinamiche socio-culturali e politiche e dall'impatto dell'italiano standard sulla varietà
dialettale locale.

VARIETA’ LINGUISTICHE (SONO 5)

In sociolinguistica, le varietà linguistiche sono le diverse forme di una lingua che sono utilizzate in
contesti sociali e culturali specifici. Esistono diverse tipologie di varietà linguistiche:
1. Diatopiche: si riferiscono alle varietà linguistiche che si differenziano in base alla loro localizzazione
geografica. Ad esempio, l'italiano parlato in Sicilia ha alcune caratteristiche che lo distinguono
dall'italiano parlato in Veneto.

2. Diacroniche: si riferiscono alle varietà linguistiche che si differenziano in base al periodo storico in cui
sono state utilizzate. Ad esempio, l'italiano parlato nel Rinascimento ha alcune caratteristiche che lo
distinguono dall'italiano contemporaneo.

3. Diafasiche: si riferiscono alle varietà linguistiche che si differenziano in base al contesto comunicativo
in cui vengono utilizzate. Ad esempio, l'italiano formale usato in un discorso accademico è diverso
dall'italiano informale utilizzato in un colloquio tra amici.

4. Diamesiche: si riferiscono alle varietà linguistiche che si differenziano in base alla situazione
comunicativa in cui vengono utilizzate. Ad esempio, l'italiano utilizzato in un contesto lavorativo è diverso
dall'italiano utilizzato in un contesto familiare.

5. Diastratiche: si riferiscono alle varietà linguistiche che si differenziano in base alla classe sociale,
all'educazione e alle caratteristiche personali dei parlanti. Ad esempio, l'italiano utilizzato da un laureato
in medicina è diverso dall'italiano utilizzato da un operaio.

CAMBIAMENTO DELL CONFIGURAIZONE FUNZIONALE DEL REPERTORIO LINGUISTICO ITALIANO:

A) Italiano diventa lingua della conversazione quotidiana.


B) Italiano diventa anche lingua materna (della socializzazione primaria)

Non piu’ DIGLOSSIA ma una situazione definibile come:

BILINGUISMO ENDOGENO (o ENDOCOMUNITARIO, (di origine interna alla comunità, non risultato di
migrazioni (aspetto storico), A BASSA DISTANZA STRUTTURALE, (italiano e dialetto sono due sistemi
geneticamente affini (varietà romanze) (aspetto linguistico)) CON DILALIA (italiano e dialetto usati
entrambi nella conversazione quotidiana; sovrapposizione funzionale (aspetto sociolinguistico).hh

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