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LINGUE E

SOCIETA’
La sociolinguistica è il settore della linguistica che studia le relazioni tra lingua e
società. Il confisso socio- non significa sociologia ma società, infatti non è una
sociologia che prende in considerazione la lingua.
• Vari linguisti hanno assegnato all’organizzazione sociale un ruolo
rilevante nel mutamento linguistico.
• La sociolinguistica era presente nel 900, ma è più corretto parlarne
dalla seconda metà del XX secolo, quando alcuni studiosi degli USA
hanno fanno studi in dettaglio sulle lingue viventi.
• Le categorie sociologiche oggetto di analisi.
L’analisi dei fatti linguistici si serve di tecniche provenienti dalla
statistica e sociometria (in Italia un filone importante fu quello della
dialettologia: studio sulla complessità linguistica anche nei paesi
piccoli)
CONCETTI FONDAMENTALI
• Variabile: insieme dei modi con i quali i parlanti possono realizzare un
sistema linguistico in funzione a una variazione di tipo sociale
• Ciascuno di questi modi è detto variante ed è in correlazione con il
contesto comunicativo o un fattore sociale. TIPI DI VARIETA’:
• Diatopiche (geografiche): la distribuzione territoriale dei parlanti (es.
italiani regionali o le lingue coloniali).
• Diastratiche (sociali): il gruppo e strato sociale dei parlanti (italiani
popolari: hanno come madre lingua un dialetto e come seconda
l’italiano)
• Diafasiche (situazionali): diverse situazioni comunicative, si distingue a
sua volta in sottocodici legate all’argomento, registro legato al contesto
o rapporto tra gli interlocutori e i vari stili (es. inglese della medicina)
• Diamesiche: differenze tra orale/ scritto
(queste varietà sono state inventate da Eugenio Coseni)

Comunità e repertori linguistici
• Comunità linguistica: costituita da parlanti che condividono almeno una
varietà
• Insieme delle varietà di una comunità linguistica forma il repertorio
• La sociolinguistica ha classificato all’interno di un repertorio:
-diglossia (o poliglossia) la compresenza di 2 varietà, una usata per le
funzioni ufficiali, l’altra in funzioni basse e familiari.
-bilinguismo (o plurilinguismo) la compresenza di 2 varietà che possono
essere usate entrambe in tutte le situazioni comunicative
Si ha un bilinguismo monocomunitario /bicomunitario (quando i parlanti
sono bilingue/ quando la comunità è divisa in due parti, ciascuno usa una
sola lingua)
Lingue in contatto
• Le condizioni che regolano l’uso di una varietà in una comunità bilingue o
diglottica, sono dette domini d’uso.
• Code-switching (commutazione di codice) è il passaggio da una varietà
(lingua) all’altra nel corso della stessa conversazione
• Code-mixing (commistione di codice) variazione da una lingua all’altra non
per motivi sociolinguistici, non è rispettoso nella sintassi e occorre in
qualsiasi posizione dell’enunciato
• In casi di bilinguismo, nello scambio tra le 2 lingue è la lingua di maggior
prestigio che si espande (è colpito soprattutto il lessico) con effetti di
prestito e calcolo (lessema adottato come neologismo: computer in it/
neologismo si forma da una parola già esistente nella lingua modello)
• Varietà nate dal contatto linguistico: le lingue pidgin e creole: lingua
nata e sviluppata in ambiti coloniali/ quando un pidgin si consolida
nel tempo viene trasmesso come lingua madre e queste sono dette
lingue creole

STRUMENTI ED ANALISI
• Regole variabili: regole di riscrittura sociolinguistiche, usano una
formalizzazione tipica della grammatica generativa e permette di
essere integrato con indicazioni di tipo statistico
• Nelle grammatiche di varietà si registrano le percentuali di
realizzazioni oppure si creano scale di implicazione (grafico che
rappresenta i rapporti tra le variabili di un repertorio)

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