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Preparazione esame DITALS

5 ottobre 2012, Centro Interculturale

Profilo sociolinguistico
dell’italiano
contemporaneo

Cristina Onesti, Università di Torino


cristina.onesti@unito.it
Competenza comunicativa

 non solo competenza


grammaticale e lessicale

ma anche competenze pragmatiche

uso funzionale delle risorse linguistiche,


in base alla situazione comunicativa
- Ciao, mi dai tre etti di prosciutto?
Che cos’è la SOCIOLINGUISTICA
studia i fenomeni linguistici dal punto di vista
della dimensione sociale

 non solo la lingua come sistema astratto


 ma anche come si realizza concretamente
nell’uso che ne fanno gli individui e i gruppi
sociali
+ le variazioni cui è soggetta in relazione ai suoi
contesti d’uso  come parla
la gente
Dimensioni di variazione

In sincronia, riconosciamo quattro dimensioni di variazione di


una lingua:
1. Variazione diatopica: «la lingua varia attraverso lo spazio
geografico»

2. Variazione diastratica: «la lingua varia attraverso la


stratificazione sociale»

3. Variazione diamesica: «la lingua varia attraverso i ‘canali’ di


comunicazione»

4. Variazione diafasica: «la lingua varia attraverso le situazioni


comunicative»
Diatopia
Diatopia

La variazione diatopica si manifesta in primo luogo


nel lessico e nella fonetica.
Interessa tuttavia anche morfologia e sintassi.

Es.: il suffisso – aro è di Roma e del Centro, di


contro al toscano –aio
Nelle varietà di italiano del Sud e della Sardegna
esiste il cosiddetto ‘accusativo preposizionale’: hai
visto a Mario?
Diastratia

I poli sono l’italiano colto ricercato e l’italiano


popolare basso.

venghino («vengano»)
il ragazzo che gli («a cui») ho dato il libro

siamo obesi dal lavoro


vado a sgranocchiarmi le ginocchia
hanno afflitto un manifesto
Diastratia

Un esempio della zona ‘alta’ della variazione diastratica:

Il reazionario è colui che ritiene che vi sia una sapienza


antica, un modello tradizionale di ordine sociale e morale,
al quale bisogna tornare ad ogni costo, opponendosi a
tutte le cosiddette conquiste del progresso, dalle idee
liberal-democratiche alla tecnologia e alla scienza
moderna.

(Umberto Eco, La bustina di Minerva,


«L’espresso» 10.L, 11/03/2004)
Gerghi

Varietà di lingua usata da specifici gruppi di


persone:
- una generazione
- un gruppo sociale

ES.: Linguaggio giovanile


fuso (= distrutto, molto stanco)
rimorchiare (= avere successo con, conquistare una ragazza)
Diamesia

I poli sono l’italiano scritto e l’italiano parlato.

Un esempio di parlato spontaneo:

eh perché la / il fatto che i lavori di gruppo fossero


seguiti dal docente stesso / cioè dal docente che aveva
fatto la lezione poteva essere non so / e questo / e
quindi / e però pubblicati non ci sono i risultati dei
lavori di gruppo … ci sono solamente gli interventi

(LIP-Lessico di frequenza dell’italiano parlato,


consultabile in rete: badip.uni-graz.at)
Diamesia

Parlato rispetto allo scritto mostra:

- Particelle discorsive (articolano il discorso):


insomma, eh, cioè, ecco, diciamo…
- Particelle modali (esprimono l’atteggiamento del parlante nei
confronti del contenuto): davvero, proprio, veramente,
appunto, …
- preferenza per la paratassi
- frasi segmentate: per es. C’è Mario che vuole parlare con te /
Mario lo chiamo dopo.
- ridotta pianificazione
- minore variatio lessicale (lessemi da significato generico)
Diafasia

Due sottodimensioni  in relazione a due fattori che


intervengono a costituire e definire una situazione
comunicativa:

1) natura dell’attività che viene svolta nella situazione,


comprende l’argomento del discorso
→ Variazione di sottocodice (lingue speciali)

2) rapporto in cui si pongono i partecipanti all’interazione


comunicativa e dai ruoli sociali reciproci
→ Variazione di registro (formale/informale)
Diafasia

La variazione di registro è onnipresente. Ogni produzione


linguistica è formulata in un certo registro.

La variazione di sottocodice si manifesta quando l’argomento del


discorso si riferisce a un ambito dotato di un proprio lessico tipico.

Variazione di registro e variazione di sottocodice possono


combinarsi insieme, per es.:
mi dai il sale? vs. sarebbe così gentile da passarmi il sale?,
di contro a:
mi dai il cloruro di sodio? (sottocodice della chimica, registro
informale) vs. sarebbe così gentile da passarmi il cloruro di sodio?
(sottocodice della chimica, registro formale)
Diafasia

Le differenze di registro si distribuiscono lungo tutti i livelli di analisi


della lingua: riguardano il lessico, la pronuncia, la morfosintassi,
l’articolazione testuale e pragmatica.

non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato loro detto
non sono affatto a conoscenza di che cosa abbiano loro detto
non so affatto che cosa abbiano loro detto
non so affatto che cosa abbian loro detto
non so affatto che cosa hanno loro detto
non so mica che cosa gli hanno detto
non so mica che cosa gli han detto
non so mica cosa gli han detto
so mica cosa gli han detto
Registri alti: Registri bassi:
• bassa velocità di eloquio • alta velocità di eloquio
• accuratezza nella • trascuratezza nella
pronuncia pronuncia
• pianificazione accurata • scarsa pianificazione del
del testo testo
• esplicitezza • uso frasi ellittiche
• scarso ricorso all’implicito • ricorso all’implicito
• sintassi elaborata • sintassi spezzettata
• ricca subordinazione • ricca coordinazione
• scarso riferimento al • riferimento al contesto
contesto • scarsa variazione lessicale
• ricca variazione lessicale • uso di termini del lessico
• uso di termini complessi e colloquiale e interdetto
dotti • uso di parole abbreviate
La lacuna dei manuali

• Parti quantitativamente ridotte nella


manualistica di italiano L2 (e
nell’educazione linguistica in genere, cfr.
Giscel Sicilia 1998)

• Poca attenzione allo sviluppo della


consapevolezza diafasica
• L’analisi della trattazione delle variabilità linguistiche nei
manuali scolastici inizia leggendo le “Premesse” ai testi: 7
grammatiche su 10 riconoscono l’esistenza di tali varietà ma
senza spiegare nello specifico in che modo saranno
sottoposte allo studente.
• Tra i libri analizzati da Fiorentino 1997, quelli che appaiono
maggiormente interessati all’insegnamento completo
dell’uso della lingua italiana sono i testi del biennio
superiore, mentre i testi delle scuole medie sono più
superficiali e concentrati nello studio delle norme
dell’italiano standard
I materiali

Alcune grammatiche definiscono come “livelli di espressione”


i vari gradi di formalità
• organizzazione monotona
• restringono l’attenzione prevalentemente al lessico
• no reale presa in carico dell’insegnamento di modalità di
mitigazione, termini di cortesia o allocutivi
• la maggior parte degli esercizi è di tipo ricognitivo-analitico
- poche le attività che comportino l’uso della lingua in
situazioni comunicative in cui vari il registro linguistico
(Fiorentino 1997)
I materiali (II)

Il tema delle variabilità linguistiche è trattato


ma non analizzato nello specifico.

Così facendo le grammatiche propongono


una visione distorta dell’italiano, in cui si
distinguono da un lato rigide regole morfo-
lessicali e dall’altra gli usi errati che devono
essere invece sanzionati (Fiorentino 1997)
I materiali (III)

• privilegiato l’apprendimento della forma


scritta emarginando l’abilità orale

• non si rilevano particolari differenze tra i testi


impiegati nelle scuole medie inferiori rispetto
a quelli usati nel biennio superiore.
Sin dalla scuola dell’infanzia!

I bambini stranieri (e anche gli italiani) possono


essere resi precocemente consapevoli della
varietà dei discorsi e della loro maggiore o
minore informalità/formalità, a seconda delle
situazioni e degli interlocutori. A tale scopo, si
possono proporre attività diverse già nella
scuola dell’infanzia per lo sviluppo di
competenze differenti (Favaro 2010)
Sollecitare usi diversi della lingua orale:

Tu mi detti, io scrivo…

Chiedo di raccontare un fatto, un evento, una storia, che


l’insegnante provvederà poi a mettere in forma scritta.

La situazione di dettatura sollecita i bambini a ricercare una forma


più adeguata  ricca dal punto di vista lessicale, esplicita rispetto ai
soggetti, i personaggi, le azioni.
Sollecita a co-costruire gli enunciati con i compagni.
Uno stesso fatto raccontato ai compagni e
presentato al telegiornale.

Si invitano i parlanti alloglotti a riferire un


fatto, prima ai compagni, usando un
linguaggio più informale e concreto, e poi a
presentarlo nella rubrica della cronaca del
telegiornale
 curando la forma, la successione
cronologica, l’accuratezza dei fatti
Varietà diafasiche: nuove entità

I mutamenti più sensibili dell’ultima ventina di anni


nello spazio di variazione dell’italiano sembrano
riguardare la dimensione diafasica.

Parallelamente all’ingresso della comunicazione mediata


dal computer, vi è stata una moltiplicazione di impieghi
differenti sulle sottodimensioni dei sottocodici e dei
registri.

Fra le nuove entità che sembrano oggi degne di


attenzione: l’italiano dei nuovi media.
Varietà diafasiche: nuove entità

Ieri pom sn andata dal dottore cn mamy x mia sorella...poi m


ha kiamato vale e sn andata ai giardi...lì ho incontrato fabry
e david..ke sn scesi x prendere i gelati e poi sn risaliti...Io.vale
e rosa siamo rimaste in giro...e poi c siamo infrattate in una
mega rissa tra 13enni

Ieri pomeriggio sono andata dal dottore con Mami per mia
sorella; poi mi ha chiamato Vale e sono andata ai giardinetti.
Lì ho incontrato Fabri e David, che sono scesi per prendere i
gelati e poi sono risaliti. Io, Vale e Rosa siamo rimaste in giro,
e poi ci siamo infrattate in una mega rissa tra tredicenni
“occorre notare un fatto […]. Si tratta di una certa
tendenza, ben riscontrabile negli ultimi tempi, a
mescolare nel parlato e in un singolo testo alla rinfusa
registri e sottocodici diversi, con frammistioni e
intrusioni di parlato informale nel discorso formale, di
burocraticismi nel registro informale, di gergalismi o
tecnicismi nel parlato colloquiale, ecc.”

(Berruto 1993: p. 82)


Neo-standard

L’italiano contemporaneo attraversa un processo di


ristandardizzazione, causato dall’avvicinamento
reciproco di scritto e parlato.
A questo nuovo standard, che è in formazione, ci si
può riferire col termine italiano neo-standard.

L’italiano standard fa ormai da riferimento per il


registro formale e non coincide più con il registro
medio dell'italiano, orientato invece sull’italiano
neo-standard.
Standard regionali

italiani regionali standard: Alcuni tratti


linguistici, frutto in origine dell’interferenza
del dialetto, hanno assunto oggi lo status di
‘norma’.

L’italiano neo-standard tende a inglobare i


tratti costitutivi dei diversi italiani regionali
standard.
Esempi:

è solo più una questione di dettagli (Cristiano Chiavegato, La


Stampa, 16.09.1998)

Kate Winslet, grassoccia protagonista di «Titanic», 22 anni,


ha detto durante un’intervista alla televisione inglese che
per lei il peso non rappresenta un problema […] invitando
tutte le ragazze a non stare a preoccuparsi del peso (Giorgio
Dell’Arti, La Stampa, 02.02.1998)

Il piccolo Mauro, infatti, era lì che spingeva per entrare nel


gruppo (Francesco Grignetti, La Stampa, 04.12.1998)
DITALS:
Sezione C – Conoscenze glottodidattiche

C2. La variazione diafasica dipende

a. dal mezzo attraverso il quale viene veicolata la lingua

b. dalla provenienza geografica del parlante

c. dal contesto in cui viene usata la lingua


DITALS:
Sezione C – Conoscenze glottodidattiche

1. L’ «italiano burocratico» è una varietà della


lingua italiana che appartiene all’asse di
variazione:

a. diamesico (canale di trasmissione)


b. diafasico (situazione d’uso)
c. diastratico (situazione socio-culturale del parlante)
Sezione B –
Analisi e sfruttamento didattico di un testo

1) ANALISI

Analizzi il testo che Le abbiamo fornito


(tratto da: Campionato di Sms: sfida finale,
in Focus, n. 167 – settembre 2006, pp. 141-
142 ) e completi la scheda seguente in base ai
parametri indicati nella colonna a sinistra.
Sezione B –
Analisi e sfruttamento didattico di un testo
Assistenza sanitaria per cittadini stranieri - con permesso

I cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno possono avere diritto a due tipi
di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, obbligatoria o facoltativa,
facoltativa a seconda della
durata e della motivazione del permesso.
Iscrizione obbligatoria
al Servizio Sanitario Nazionale per:
•LAVORO SUBORDINATO
•LAVORO AUTONOMO
•ATTESA DI OCCUPAZIONE (solo se iscritti alle liste di collocamento)
•MOTIVI FAMILIARI (ricongiungimento), esclusi i genitori con più di 65 anni con
domande di ricongiungimento presentate dopo il 5.11.2008
•RICHIESTA DI ASILO POLITICO E DI ASILO UMANITARIO
•ATTESA ADOZIONE O AFFIDAMENTO
•ACQUISIZIONE CITTADINANZA ITALIANA
•SACERDOTI DI CULTO CATTOLICO, se in possesso di una dichiarazione rilasciata dalla
Diocesi
•SPORT E FANTINI
•PROROGA DELL'ASSICURAZIONE (nel caso di malattia, infortunio o malattia
professionale che non consentono di lasciare l'Italia, l'eventuale proroga del permesso
di soggiorno dà diritto alla protrazione dell'assicurazione obbligatoria).

Da: prova DITALS 25/10/2010


Sfida al
Devoto-Oli

http://www.pianetascuola.it/risorse/media/d
izionari/devotino/index.html
Grazie!

cristina.onesti@unito.it
Bibliografia
Berruto G., 1993, Varietà diamesiche, diastratiche, diafasiche, in Sobrero A.
A. (a c. di), Introduzione all’italiano contemporaneo, vol. II, Laterza, Roma,
pp. 37-92.
Cerruti M., 2009, Premesse per uno studio della variazione di registro in
italiano, in: Rivista Italiana di Dialettologia, 33, pp. 267-282.
Favaro G., 2010, Una lingua “seconda e adottiva”. L’italiano delle seconde
generazioni, in: Italiano LinguaDue, 2, n° 2.
Fiorentino G., Quale italiano parlano le grammatiche?, in R. Calò e S. Ferreri
(a c. di), Il testo fa scuola. Libri di testo, linguaggi ed educazione linguistica,
La Nuova Italia, Firenze, 1997, pp. 109-130.
Giscel Sicilia, 1998, La varietà di registro nei manuali di educazione
linguistica, in R. Calò / S. Ferreri (a c. di), Il testo fa scuola. Libri di testo,
linguaggi ed educazione linguistica, La Nuova Italia, Firenze, 1997, pp. 147-
168.
Sobrero A. A., Miglietta A., 2006, Introduzione alla linguistica italiana,
Laterza, Roma.

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