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Cos’è la sociolinguistica?

Il settore della linguistica che studia le relazioni tra lingue e società—> i sociolinguisti sono quelle
persone interessate a capire perchè parliamo diversamente in diverse situazioni.

La sociolinguistica nasce in Italia.

AMBITI PROSSIMI ALLA SOCIOLINGUISTICI

- sociologia del linguaggio: ruolo sociale della lingua, studio dello status dei sistemi linguistici
nella società

- Dialettologia sociale e urbana : studio dei dialetti e delle varietà dialettali.

- Linguistica pragmatica : studio delle produzioni verbali come modo d’azione ( la risata, gli
insulti ecc..)

- Etnogra a della comunicazione : mezzo con cui una società costruisce e modi ca i rapporti
sociali.

- Creolistica: studio delle lingue pidgin e creole

- Psicologia sociale del linguaggio : l’impiego della lingua nelle interazioni comunicative e dei
rapporti e atteggiamenti tra i parlanti.

- Analisi dell’interazione verbale

CONCETTI PRINCIPALI DELLA SOCIOLINGUISTICA

Il fulcro è la variazione: ogni elemento che può avere realizzazioni diverse è detta variabile, un
esempio è la R; la variante è la manifestazione concreta della variabile ossia l'insieme dei modi
concreti di dire qualcosa alla stessa maniera.

Nella sociolinguistica dobbiamo fare una di erenza tra comunità linguistica, comunità di patria e
situazione sociale:

- conunità linguistica: insieme di persone che condividono l'accesso a un insieme di varietà di


lingue unite da una forma sociopolitica.

- Comunità di patria: gruppo di persone che hanno uno scopo condiviso

- Situazione sociale: due o più soggetti si trovano alla presenza diretta (uno di fronte all'altro): per
quanto possono essere muti o distanti per un periodo di tempo sono individuati come
raggruppamento e quindi devono seguire le norme di comportamento.

GLI ASSI DI VARIAZIONE

- variazione diatopica: in base alla geogra a, e quella più presente nella mente dei parlanti; una
sottoclasse è la micro variazione: di erenza tra diversi quartieri della stessa città.da questa
variazione abbiamo i geosinonimi ovvero diverse parole che esprimono uno stesso concetto, a
seconda della zona geogra ca.

- Variazione diastratica : in base alla classe sociale, età e genere; un esempio è l'italiano popolare
ovvero quell'italiano che è un dialetto fono provava a parlare. ( speci chiamo che prima il
dialetto era l'unica lingua parlata, l'italiano veniva parlato solamente se si andava a scuola).

- Variazione diafasica o situazionale: in base alle situazioni comunicative, è il registro.

- Variazione diamnesica: in base al mezzo adottato. Possiamo avere diversi tipi di parlato e
diversi tipi di scritto: per quanto riguarda il parlato possiamo avere quello piani cato, dialogico,
spontaneo; mentre per quanto riguarda quello scritto possiamo avere i testi regolativi e il
trasmesso (è la scrittura per rete esempio WhatsApp).

All'interno dell'asse diacronico troviamo il mutamento linguistico. Uno dei paradigmi principali è
l'ipotesi del tempo apparente: una volta che l'individuo apprende una lingua durante l'infanzia
dovrebbe permanere nel tempo quindi e per esempio un signore di 85 anni parla una lingua che si
parlava tanti anni — questo concetto va contro l’age grading, il concetto per il quale in realtà non
è vero che la lingua rimane uguale perché ci sono dei pattern che fanno sì che la lingua cambia
all'interno di un individuo.

LA GLOTTODIDATTICA

È una scienza transdisciplinare, ovvero è un insieme di discipline:

1) È la scienza del linguaggio e della comunicazione: devo aver chiaro come funziona la
comunicazione alla struttura del linguaggio quando ho a che fare con una lingua. Devo sapere
anche il rapporto tra la lingua e la società, la competenza comunicativa, l'Interlingua e
linguaggi non verbali e multimediali.

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2) È la scienza dell'educazione della formazione: ci servono all'azione della didattica per poter
insegnare.

3) È una scienza psicologica: la psicologia è fondamentale perché ci spiega come agisce il


cervello quando si apprende una lingua e quali sono i processi di memorizzazione e facilitarli.
È anche importante la psicologia razionale ovvero evitare ansia lo studente per aiutare
l’apprendimento.

4) È la scienza della cultura della società: dobbiamo avere delle competenze culturali per
insegnare una lingua.

AMBITI PROSSIMI ALLA GLOTTODIDATTICA

- neuro linguistica: è la branca della neurologia che si occupa di vedere come viene processata
l'acquisizione di una lingua, quali aree del cervello entrano in funzione.

- Linguistica pragmatica: studio della lingua e delle produzioni verbali come e in quanto modo
l'azione; l'insieme degli atti linguistici che ci portano all'acquisizione di una lingua.

- Linguistica acquisizioneale: studio dell'Interlingua, studia i processi di come si impara una


lingua conseguente di acquisizione — gli implicazionali : per poter apprendere B devo aver
appreso A.

- Psicologia di apprendimento: non tutte le persone apprendono una lingua allo stesso modo.

E necessario fare una distinzione tra acquisizione e apprendimento.l'acquisizione è quel processo


di maturare la lingua materna, è un processo naturale non mediato dall'insegnante. Mentre il
processo di apprendimento è un processo per apprendere una lingua nuova quindi è un processo
razionale

IL BILINGUISMO

È un fenomeno non raro: riguarda più della metà della popolazione mondiale. Posso aggiungere al
nostro bagaglio della nostra lingua madre una lingua dialettale.

I bilingui sono coloro che stanno due lingue, ma molti dicono e pensano che si è bilingui solo se si
apprende una lingua dalla nascita ma non è così; oppure parlare una lingua appresa in età adulta
con l'accento della nostra lingua madre.

Poi abbiamo l'individuo plurilingue che è colui che conosce più lingue e/o dialetti e ne ha di
ognuno un pro lo diversi cato.

- lingua heritage : una lingua familiare di una comunità linguista formatosi in seguito a
migrazione--non è una lingua madre ma nemmeno indigena, un esempio è la comunità di
italiani negli USA. È diversa dalla lingua straniera, la lingua parlata fuori dei paesi in cui si vive;
che a sua volta è diversa dalla lingua seconda, non è la madrelingua ma la lingua parlata nel
paese ospitante in cui vivo.

Un fenomeno che avviene e spesso l'erosione linguistica: l'esitazione nel trovare le parole giuste e
sostituirla con un termine della lingua dominante porta a lungo andare all'impossibilità di produrre
enunciati nella lingua materna, la soluzione è favorire rapporti tra le lingue.

AUTOBIOGRAFIA LINGUISTICA

Quando decido di scrivere un'autobiogra a mi posso focalizzare sul raccontare la storia della mia
lingua e l'incontro con altre lingue la scritta da seguire è la seguente: anagra ca personale,
famiglia, atteggiamenti della famiglia e dei maestri, consapevolezza di entrare a contatto con altre
lingue e dialetti, capacità di percepire varietà dell'italiano, simpatia e antipatia.

COME NASCE LA GLOTTODIDATTICA

Teorie (linguistica di riferimento)— approccio (con cui voglio trattare la lingua, l'idea che sia della
lingua)--il metodo (deve essere coerente con l'approccio)-in ne la tecnica (ovvero gli esercizi che
si fanno)

Una volta l'anno didattica veniva chiamata linguistica applicata perché al suo interno troviamo
diverse scienze come la psicologia o pedagogia. La nascita della Glottdidattica può essere molto
remota: bastava che qualcuno insegnasse una lingua per poter essere Glottodidattica. Nel 500
l'insegnamento delle lingue era di una lingua viva: si cominciano a scrivere le prime grammatiche
come quella di Fortunio che poi Pietro Bembo userà per scrivere la sua grammatica nel 1525.

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APPROCCI

Il primo approccio è quello formalistico e fa il suo ingresso nel 1800 e come teorie di riferimento
cioè la linguistica descrittiva tradizionale.la grammatica è vista solo come un insieme di regole
con l'attenzione alla fonologia con le regole di pronuncia, poi lessico solo come liste di parole da
memorizzare.questo approccio non si importava dello studente che era come una tabula rasa a,
qualcosa da riempire di informazioni e il docente era visto come fonte di informazione
indiscutibile. L'unica dimensione insegnata era quella scritta. Al docente non interessava
permettere allo studente di dialogare lingua ne consegue un percorso deduttivo: dalle regole del
comportamento linguistico. Le tecniche didattiche erano perlopiù traduzioni ho dettati oppure
creare delle frasi senza senso a nché contenessero le regole grammaticali. Dopo l'ottocento
entrano in gioco altri tipi di approcci chiamati naturali e diretti, nati negli USA perchè la società già
era già multilingue quindi la necessità di comunicare con altre lingue era più sentita rispetto
all’Europa; per esempio gli americani vedevano già la lingua come mezzo di comunicazione e non
di regole.

Nel 1872 Maxilum Berlitz fonda delle scuole dove il docente doveva essere madre lingua
( nell’approccio formalistico questa regola non c’era). A Ginevra invece venne fatta la distinzione
tra ‘’langue e parole’’ da De Sussure. 

Abbiamo anche la nascita della fonetica grazie all’opera di Henry Sweet; secondo alcuni linguisti
in ne l’oralità è più importante della scrittura.

Le scuole di Berlitz in Italia vengono chiuse durante il fascismo.

L’approccio naturale si basa sull’insegnamento della lingua senza mediazioni —> percorso
induttivo , come se stessi insegnando la lingua madre: l’insegnante madre lingua deve insegnare
la sua lingua in maniera più naturale possibile . Lo studente in questo caso è autonomo, è lui che
induce le regole, l’obiettivo è comunicativo ( infatti le tecniche usate sono le conversazioni) , il
materiale non si incentra più su uno speci co testo ma su tutto ciò che è naturale e materiale.
Questi approcci hanno dato vita a diversi metodi come quello naturale appunto, orale e Berlitz.

Nel 1877 Henry Sweet scrive il suo libro sulla fonetica e nel 1890 scrive un libro dove presenta le
prime trascrizioni fonetiche, per far vedere come si pronunciano le parole. Negli anni in cui ci
avviciniamo alle due guerre le cose cambiano, cambia la visione delle lingue: non si può più
viaggiare e praticare la comunicazione quindi nasce un nuovo approccio con un nuovo metodo
chiamato approccio della sola lettura — Reading method. Con questo metodo mi interessa
solo saper leggere di qualsiasi tipo di lingua (— primo esempio di competenza ridotta) . Non c’è
una speci ca teoria di riferimento. Il percorso è induttivo.

In america durante la guerra dichiara che l’uso della lingua come strumento strategico, viene
messo in atto un programma di studio solo per l’esercito cosìche avrebbe saputo la lingua del
paese dove sarebbero andati a combattere, chiamato ASTP. . In quegli anni nasce il neo-
comportamentismo di Skinner basato sul principio di stimolo-risposta- rinforzo.
Nel ’41 Bloom eld fa u manuale di linguistica dedicato all’apprendimento delle lingue straniere.
In ne c’è un gran numero di immigrati e questo favorisce lo scambio tra le lingue. In questi anni
nascono i primi registratori ( oggi laboratori linguistici) e così lo studente può ascoltare più voci
diverse da quella del docente oppure per semplicemente riascoltare la propria voce registrata.

Alla ne del 900 viene dato alla stampa un libro di Robert Lodo sulla linguistica attraverso le
culture —>cultura come problema situazione e comunicativo ( linguistica contrastiva).

Nasce un’associazione chiamata TESOL : organizzazione internazionale che riunisce tutti gli
insegnati di inglese come L2.

Tutto ciò parte da un nuovo approccio chiamato strutturalistico che segue la teoria tassonomica
di Bloom eld, usa le nuove tecnologie. La lingua viene insegnata nelle sue strutture minime
( insieme di regole) secondo lo schema stimolo- risposta- rinforzo. Dicono che si torna un po’
indietro dal punto di vista del docente perchè è un modello da imitare che fornisce gli stimoli e
gestisce il laboratorio linguistico quindi lo studente torna ad essere passivo. L’obiettivo era di
creare comunicazione stimolano risposte immediate. — PATTERN DRILL ( esercizi strutturali) : il
docente da uno stimolo, lo studente risponde il docente e ra orza quella risposta senza
ri essione.è stato dimostrato che questo metodo funziona. ci sono tre tipi di esercizi strutturali:

- sintagma: modi cano la struttura del sintagma esempio io mangio--io ho mangiato;

- paradigmatico: modi cando il paradigma legano il verbo ad un oggetto esempio io mangio la


mela-io mangio una mela;

- Combinati: sequenza più complessa esempio io mangio pera ieri-io ho mangiato una pera ieri.

Negli anni 60 entrano in gioco la sociolinguistica e la pragrmalinguistica. Austin È stato il primo a


studiare il signi cato di determinati verbi, con il suo testo principale "come fare cose con le
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parole", è stato molto importante perché fa entrare in gioco il valore per formativo della lingua.
Hymes inserisce il concetto di competenza comunicativa: sapere cosa dire, come e quando;
saper usare correttamente una lingua.nasce così l'approccio comunicativo: dà attenzione alla
capacità di comunicare in un'altra lingua ( speech act universali o funzioni comunicative) , dando
meno importanza alla grammatica. Abbiamo due metodi: quello situazionale, che dà più
attenzione alla sociolinguistica; e quello nozionale-funzionale che guarda la pragmalinguistica.

Tra i due metodi cambia l’insegnamento:

- metodo situazionale: tradurre il lessico in situazioni di vita reale in cui posso spiegare regole
grammaticali usando i pattern drill. Nella parte iniziale dell'unità si dà una situazione non troppo
di cile per lo studente e poi esercizi ed in ne una produzione. Abbiamo un focus sulla cultura e
la caratteristica del problem solving ovvero come se avessi un problema io devo risolvere. I
manuali avevano dei dialoghi registrati, pattern drill e grammatica esplicita.

- Nozionale funzionale: il metodo è molto legato ai manuali ma seguono anche la modalità di


presentazione ,pratica e produzione.

La competenza comunicativa comprende anche l'etno linguistica (lingua e cultura) oltre alla
sociolinguistica e alla pragmalinguistica. La dimensione di questo approccio è induttivo, lo
studente è posto al centro e il docente è una guida, un input che serve agli studenti per agire.

Negli anni 80 entrano in gioco degli approcci comunicativi umanistico-a ettivo: si presuppone che
deve entrare in gioco la psicologia dell'insegnamento, la sfera emotiva è vista come forma di
intelligenza (chiamata anche intelligenza emotiva).

Tutti gli approcci no ad ora sono basati sulla scienza come la sociolinguistica. Ad un certo punto
entra in vigore una teoria fatta da un linguista americano chiamata ‘’ second lenguage acquisition
theory ‘’ ( Krashen 1941) : abbiamo una ri essione scienti ca su come viene acquisita la seconda.
Alle spalle c’è una teorizzazione linguistica di Chomsky. Teorizza quello che è oggi la ‘’ Language
acquisition decive ‘’ : l’essere umano non è una tabula rasa, da bambini abbiamo una capacità
innata di acquisire una lingua. Lui ipotizza che ci sia una grammatica universale.

La second lenguage acquisition theory di Krashen è basata su 5 ipotesi:

1. Acquisizione diverso dall’apprendimento: acquisizione e apprendimento sono 2 tipi di


memoria : l’acq. Prevede una memoria a lungo termine ( emisfero sinistri e destro , processo
inconscio) mentre l’appr. A breve termine ( emisfero sinistro , processo razionale)

2. Ipotesi del monitor: È come se avessimo nel cervello un centro di controllo per la correttezza
delle nozioni e cerca di capire se è corretto grammaticalmente .—> si attiva
nell’apprendimento. Il monitor varia a seconda dell’età, più vado avanti più sono in grado di
capire se qualcosa è sbagliata o no e in caso correggerla.

3. Ipotesi dell’ordine naturale: secondo Krashen noi acquisiamo le regole di una logica in un
ordine particolare (quasi empirico) es. prima il presente e poi il passato ecc…

4. Ipotesi dell’input +1: È una nozione che proviene dalla teorizzazione di uno psicologo “l'area di
sviluppo potenziale": è quell'area che esiste tra la parte che già sappiamo e quella che
dobbiamo raggiungere. Si correla all'ordine materiale: io faccio qualcosa che viene dopo solo
dopo che ho fatto quello che viene prima-> GERARCHIA IMPLICAZIONALE per saper fare una
cosa devo sapere gli step precedenti input +1 perché noi abbiamo l'input (Quello che
sappiamo) +1 (quello che dobbiamo raggiungere)

5. Ipotesi del ltro a ettivo: ho una contropartita chimica: è tra il centro della comprensione e
l'acquisizione.se il ltro a ettivo è attivo non diventerà mai acquisito, rimane appreso. Se noi
siamo in una situazione serena di apprendimento l'adrenalina si trasforma in noradrenalina che
favorisce la memorizzazione-> acquisizione. Se io sono in una situazione di stress si produce
uno steroide che blocca la noradrenalina che fa andare in con itto l'amigdala e
l'ippocampo.per mettere lo studente in serenità devo fare degli esercizi a basso livello di
ansia: non forzare uno studente a parlare e non fare i compiti troppo di cili.

Riassumendo: approccio comunicativo, metodo naturale di KRASHEN.

Diversi approcci si basano su ciò :

- suggestopedia : gli studenti vengono messi a loro agio anche con la musica, come se fosse
una seduta terapeutica;

- Total physical response: usato spesso alle elementari, in cui viene usato il corpo, quasi non si
pensa più che si sta imparando una lingua.

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Come faccio a riconoscere le diverse teorie? Le teorie possono essere:

- empirista induttiva: fondata sui dati, realtà (sociolinguistica) / razionalista deduttiva: fondata su
concetti generali.

- Formaliste: principi formali (forma della lingua)/ funzionalista: funzionalità comunicativa


(funzione della lingua)

- Modulari: ipotizzano che il linguaggio sia un modulo speci co / non modulari: ipotizzano che il
linguaggio sia innescato con altri saperi, altre forme di conoscenza.

- Fondate sulla competenza: conoscenza di regole / fondate sulla produzione: focus su memoria
e attenzione.

A cosa servono le teorie?

- interpretare i dati e saperle organizzare e spiegarli;

- Generare ulteriori ipotesi-funzione produttiva.

Modelli e teorie:

- modelli innati : capacità innate;

- Modelli cognitivo funzionale e della produzione;

- Modelli ambientalisti: focus attorno all’ambiente;

- Modelli integrati.

LO SVILUPPO DELLA LINGUA— VERSO LA LINGUA L1

L'acquisizione della L1 non avviene quando il bambino nasce, ma quando comincia a sentire dei
suoni, quindi quando comincia la percezione E quando viene esposto all'ascolto della lingua,
anche prima che lui comincia a parlare. La percezione comincia nell'ultimo trimestre della
gravidanza, i suoni arrivano più adattati. La produzione necessita di più tempo. Alla 36ª settimana
il feto è in grado di riconoscere la voce della madre est a distinguere le voci già sentite da quelle
sconosciute tramite il battito cardiaco. Alla nascita si possono usare dei metodi sperimentali per
vedere come va la percezione, abbiamo due paradigmi:

- head turn paradigm: misurare i tempi e la frequenza di rotazione del capo verso la provenienza
dello stimolo;

- High amplitude paradigm: Mette il bambino davanti ad una tettarella e uno stimolo, se succhia
vuol dire che il bambino capisce che qualcosa di nuovo nché non sarà stato assimilato
smetterà di succhiare.

Venne fatto anche uno studio sull'acquisizione, High amplitude sucking : i neonati in tre giorni
sono in grado di riconoscere la voce della madre, anche a livello prosodico — la prosa dia è la
prima cosa che si acquisisce, ovvero la melodia (primato della prosodia).

Se tutto ciò avviene realmente prima della nascita allora il linguaggio si può dire che è qualcosa di
innato, è stato approvato anche con alcuni mammiferi. Queste capacità percettive del neonato
sono indipendenti dalla lingua in cui il neonato è immerso, tra un neonato italiano è un indiano
sono le stesse le capacità, sanno distinguere: i luoghi di articolazione, il metodo di articolazioni,
l'ordine dei foni. Fino a sei mesi percepiscono di erenze fonetiche non presenti nella lingua
madre, dopo perdono la capacità fonetiche resta solo quella fonologica (sette-otto mesi per poi
terminare ad un anno). Un esempio è il VOT: indagare le capacità dei neonati di distinguere i
suoni, i neonati discriminano contrasti fonetici che sono fonologicamente rilevanti, capacità che
poi si perde con la crescita. Un altro tipo di esperimento: si è detto che i bambini nella pancia
acquisiscono informazioni tramite la prosodia. Nell'esperimento venivano fatti due gruppi: nel
primo veniva data una frase prosodicamente corretta, all'altro una frase piatta, non articolata; poi
veniva data a entrambi una frase in cui veniva cambiata solo una lettera e solo il gruppo con la
frase data prosodicamente corretta e riusciva a capire la di erenza con la frase con la lettera
diversa.

Prima che il bambino sappia parlare bisogna aspettare che gli si abbassi la laringe, questo
avviene dopo quattro mesi. Dal giorno zero il neonato alle capacità fonatorie: piange, fa versi ma
non è in grado di articolare i suoni.il parlare è un'attività di tipo motorio, mette in atto più di 100
muscoli e il neonato a poche possibilità di espirazione. Ad un 1 anno ha il controllo delle tecniche
respiratorie che permette un ciclo di 19 respiri al minuto.

I 6 stadi dello sviluppo:

1) stadio della fonazione o dei suoni di tipo ri esso: nascita-primo mese l'unica cosa che il
bambino sa fare è emettere suoni a bocca chiusa o semichiusa legate alle condizioni siche
come il pianto o la tosse — nuclei quasi risonanti (risuonano solo nelle cavità nasali);

2) Stadio dei suoni gutturali o stadio del benessere e risate: 2,3 mesi: suoni tra contatto lingua-
palato che il bimbo emette quando è in una condizione di benessere;

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3) Stadio dell'espansione o gioco vocale: quattro-sei mese: il palato fonatorie si sta formando E il
bimbo sperimenta suoni-i suoni fuoriescono dal cavo orale. Sono nuclei pienamente risonanti
alla ne di questo stadio il bimbo è in grado di compiere delle oscillazioni della mandibola.
Babbling marginale: si producono delle pseudo sillabe;

4) Babbling canonico: sette-10 mesi: il bambino produce le consonanti e le vocali semplici o


ripetute. Tutto si basa sulla sillaba che la prima struttura che impara;

5) Babbling variato: 10-12 mese, il bambino viene esteso a nuovi suoni vocali e consonantici che
non sono parole ma si avvicinano;

6) Fase delle prime parole: +12 mesi: acquisizione lessicale

I suoni che metterà il bambino in questa fase del Babbling saranno di usi in altre lingue del
mondo come per esempio le occlusive.se un bambino produce poco BA bling potrebbero avere
uno sviluppo linguistico poco sano-si potrebbe essere di fronte ad una patologia delle linguaggio;
mentre un bambino portato a sviluppare e sperimentare il Babbling a più probabilità di diventare
un buon parlatore.i primi foni che imparano sono le occlusive sorde o di tipo nasale; impareranno
le sillabe più semplici come per esempio in ordine cv e non vc —> l'italiano ha più sillabe CV
perché è più facile passare da consonante al vocale in quanto si passa dal suono statico ad uno
stazionario. Il Babbling ha proprietà universali. Dopo i 21 mesi è in grado di distinguere le sorde
alle sonore, a due anni le fricative, a 27 mesi articola le parole quasi come un adulto. A partire dai
quattro-cinque mesi i bambini cercano di imitare l'intonazione dei genitori e qui abbiamo la fase
Gibberish Durante i 12-14 mesi, dove il ritmo e la melodia sono predominanti e le capacità
musicali accomunano le altre lingue del mondo, è una capacità innata.

LO SVILUPPO FINOLOGICO

- periodo di transizione 12-18 mesi : il bambino impara la parola come blocco unico senza
saperla dividere in sintagmi.

- Sviluppo fonemico 28 mesi - 4 anni: impara la parola in segmenti. Viene da se creare degli errori
naturali per i bambini. Esistono dei processi collegati agli errori dei bambini:

- Struttura : organizzare i suoni in sequenza e questo comporta delle sempli cazioni della
struttura fono tattica della parola.

- Sistema: vanno a sempli care il sistema fonologico perché non è in grado di di erenziare
determinati suoni.

Alla ne di questo sviluppo fonologico abbiamo la stabilizzazione del sistema fonologico appunto,
tra i quattro e gli otto anni si impara la pronuncia della propria L1.

LA PERCEZIONE DEL PARLATO

Noi siamo in grado di percepire un signi cato di un suono non è messo correttamente.a livello
percettivo viene prima la percezione che per prima avviene a livello globale (l'intonazione) e poi
nel dettaglio (fonemi).i neonati sono in grado di distinguere le lingue diverse mantenendo sempre
l'informazione prosodica, quindi ritmo e intonazione:

- lingue stressed time: come l'inglese, le durate si calcolano con l'accento tonico;

- Syllabol time : le sillabe dell'italiano hanno più o meno la stessa durata.

APPROCCIO GLOTTODIDATTICO BASATO SULLA PROSODIA

Il metodo verbo-tonale nasce per la correzione fonetica usata per favorire lo sviluppo di uditivo
per i sordi. è un modello che è molto usato in Francia.è estremamente orale con l'uso di un gesto
facilitatorio come l'uso della mano per accompagnare il suono, fare ripetere la stessa frase per
attivare la memoria a breve termine, ripetere sempre la stessa frase facendo attenzione alla
pronuncia. gli errori maggiormente correlati sono quelli di tipo prosodico.l'errore di pronuncia non
viene corretto se non cambia il signi cato globale come per esempio le vocali e le consonanti. Ci
sono vari problemi: dipende tutto dalla percezione?, Si può usare per tutti livelli?, È possibile
insegnare una lingua solo con lettura e scrittura?, È attivato il ltro a ettivo?, La pronuncia deve
essere insegnata? — la pronuncia di una lingua straniera è difettosa perché la percezione è
difettosa quindi io devo fare in modo che la prendente stia attento durante la fase di percezione.
Questo metodo verbo-tonale è nato negli anni 50 e nasce per la riabilitazione dei sordi e si basava
sulla fonetica articolatoria dove un buon insegnante deve saper come si articolano i suoni e serve
per spiegare come si usano i suoni; viene usata anche la fonetica percettiva che alla base la
percezione è il primato nello sviluppo linguistico in quanto il bambino prima di imparare una lingua
la percepisce; poi viene la fonetica acustica in cui abbiamo l'andamento melodico di un
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enunciato. Un'altra parte importante è la psicologia cognitiva che studia i processi cognitivi
coinvolti nel parlato in una lingua madre straniera e per ultimo si devono avere nozioni di didattica
dell'insegnamento delle lingue straniere.nel 2015 è uscito un manuale su questo metodo. La
correzione in questo metodo non è mai singola, non si va a correggere l'unico morfemi ma
l'insegnante va a ripetere la frase per intero perché il principio di base è dare la struttura
linguistica corretta a livello prosodico.

Premessa teorica di questo metodo: se si pronuncia male e perché si percepisce male (teoria del
ltro fonologico) che è ben diverso dalla sordità fonologica ovvero provare di coltà a distinguere
suoni di una lingua straniera — la sordità si manifesta quando si assimilano due suoni della stessa
categoria.l'acquisizione deve essere più naturale possibile e quindi la lettura e scrittura vengono
ritardate il più possibile, prima devo saper parlare bene e poi posso inserire lo scritto e la lettura
perchè io posso confondere la pronuncia della parola da come in realtà si scrive come avviene in
inglese, l'ascolto e la lettura non vanno mai di pari passo. In un articolo viene detto che questo
metodo oltre ad essere usato per i sordi poteva essere usato anche per i bambini per fare
apprendere la lingua.

FOCUS SULLA SOPRASEGMENTAZIONE

Ovvero sulla parte a livello prosodico: non esistono degli enunciati prosodicamente neutri nel
momento in cui parlo, non ci sarà mai una frase piatta ma ci sarà sempre una curva melodica.

Un altro concetto importante è crearsi delle abitudini motorie durante l'apprendimento.un fattore
problematico è la considerazione dei fattori extralinguistici: l'insegnante dovrebbe dare
importanza alla pronuncia senza penalizzare l'enunciato dello studente ma con empatia.

PERIODO CRITICO

Tutto quello che entra in gioco quando impariamo una L2 in campo di pronuncia: più comincia ad
acquisire una L2 ad età matura più viene di cile — secondo questo principio la capacità di
imparare dei cade alla soglia della pubertà (visione drastica).però lo scienziato Lemmemberg nei
suoi scritti da un'ultima visione chiamata anche visione probabilistica: riduce solo la probabilità di
apprendere con un accento straniero, anche se le regole fonologiche vengono apprese sempre
dopo. Un'evidenza è stato lo studio sui bambini selvaggi ovvero bambini abbandonati cresciuti
senza stimoli linguistici che imparano a parlare ma ovviamente viene molto di cile; oppure lo
studio delle persone che si trasferiscono e non cambiano la lingua ma la pronuncia per esempio
dall'America all'Inghilterra, i ragazzi riescono meglio rispetto agli adulti.

Le basi di questo periodo critico sono state cambiate diverse volte ma una cosa solida e il
decadere delle possibilità di acquisire una perfetta fonetica. Jack Chambers aveva fatto uno
studio simile nel 92 il cui metodo sperimentale consisteva nell'intervistare questi bambini di età
diversa con letture di parole, da questo studio emerge che la prima cosa che si impara e il lessico;
un altro studio di Peter Tridgill fatto nell'86, quando i bambini di stessa età e il metodo era
registrare le pronunce per sei mesi; un bambino aveva acquisito la pronuncia l'altro no.oggi si
parla di periodo sensibile in quanto si è abbandonato la visione drastica: no a tre anni si può
acquisire una lingua con una pronuncia perfetta; può succedere anche a tra i quattro-otto anni ma
il cervello deve fare un maggiore sforzo. Da otto-22 anni si parla di periodo sensibile: abbiamo
forti potenzialità di apprendimento della lingua ma non può più essere simile alla madrelingua. C'è
una base neurologica del periodo critico: la plasticità neutrale, crescendo il cervello si mierilizza
ovvero diventa meno essibile; la teralizzazione celebrale; e gli aspetti si colò oggi e cognitive in
cui non c'è un ltro a ettivo che mi fa vergognare del mio uso, non sia paura degli stereotipi ed
imitare nessuno perché non si è dentro delle regole sociali.passato il periodo critico i ltri a ettivi
aumento della potenzialità neurologica diminuisce, ma sia una maggiore ri essione meta
linguistica e c'è bisogno di indipendenza culturale. Uno studio degli anni 80 voleva vedere a che
velocità va l'apprendimento: in partenza l'adulto è più veloce del giovane ma solo
apparentemente.

DISCRIMINAZIONE SOCIALE

Lo stereotipo è un insieme rigido di credenze positive e negative sulle caratteristiche tipiche di un


gruppo sociale, è un modo per giudicare velocemente l'essere umano quando non so come
comportarsi e segue dei pattern degli stereotipi; il pregiudizio è legato allo stereotipo anche se
non è la stessa cosa, avere dei comportamenti favorevoli o sfavorevoli con un determinato
gruppo sociale; la discriminazione e la distinzione operata in seguito a un giudizio classi cazione.
Esistono degli stereotipi linguistici e sulle lingue:

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- linguistici: elementi linguistici che lasciano intendere uno stereotipo di un altro tipo per esempio
"non fare la femminuccia" è una frase relativa agli stereotipi dei ruoli di genere, quindi una frase
che mi dice qualcosa.

- Lingue: per esempio il cinese è una lingua di cile", è una credenza con l'associazione del
gruppo sociale e la propria lingua; oppure il tedesco è una lingua dura, questo allude che hai
tedeschi sono cattivi.

Dopo gli anni 80 si parla di discriminazione intersezionali: il termine è stato cognato da una
giurista americana che si trovò a dare ragione su una causa di licenziamento di un gruppo di
donne nere quindi l'intersezione di questi due elementi ovvero le donne e l'essere nero, ha portato
al licenziamento. È un termine che fa ri ettere su come qualsiasi elemento della nostra persona
può essere luogo o oggetto di discriminazione; anche la lingua è luogo di discriminazione ma è
una cosa più subdola.si parla anche di discriminazione degli accenti: la competenza linguistica
non è correlata con l'accento, io posso parlare inglese con un accento italiano ma scrivere un
testo formale meglio di un inglese stesso. A volte si crede che se io parlo una lingua con la cena
della mia L1 non sappia parlare quella lingua. Tutti i parlanti di qualsiasi lingua hanno un accento,
alcuni vengono considerati neutri ed altri no.l'accento fa capire chi siamo, questo attributo viene
chiamato Stigma ovvero una persona può essere stigmatizzata in maniera sfavorevole secondi
come viene vista.

In merito alla discriminazione sulle lingue è stato scritto un articolo recentemente dove si fa un
focus sull'argomento come per esempio i popoli colonizzati considerati inferiore anche a causa
della lingua che parlavano e la possibilità di imparare altre lingue era vista come una possibilità di
evolversi.

A partire da queste premesse sono state elaborate diverse etichette nel corso degli anni: il
linguicismo, de nito da una linguista nlandese, tutte le idee che ho per mantenere una partizione
equa; la glottofobia, coniato in Francia, quando un politico discrimino una giornalista perché la
sua lingua era con un accento diverso da quella del politico, quindi venne aggiunta una legge in
Francia in cui gli accenti diversi sono parte integrante della lingua di Stato. Anche in Italia ci sono
stati dei casi di glottofobia.

I nostri tratti si classi cano in stabili e instabili: un esempio di quelli stabili e l'altezza mentre in
quelli instabili viene compreso il sesso perché io posso cambiarlo; l'accento viene classi cato
come un tratto instabile come se io non voglio fare uno sforzo per togliermi quell'accento ma
come abbiamo visto dal metodo verbo tonale ad un certo punto è inevitabile che l’accento della
L1 rimanga. Parlare un accento stigmatizzato suscita sentimenti negativi. E la discriminazione
sugli accenti viene vista come un razzismo avversi Ivo: io non dico esplicitamente di essere
razzista ma per esempio non assumo un lavoratore che ha un accento diverso da me (razzismo
indiretto). Questo porta al razzismo sonoro esercitato nel settore immobiliare, nell'occupazione e
negli esiti processuali. Ci sono due tipi di atteggiamenti per approcciare alla diversità linguistica:
in maniera esplicita ovvero conformi alle leggi sociali che sono pienamente consapevoli e rivelati
apertamente dai soggetti anche se possono cambiare, Per esempio quando ci viene chiesto cosa
pensiamo del orentino; possono essere pure espliciti ovvero quando abbiamo la reazione
automatica istantanea nel momento in cui ascoltiamo la pronuncia di un certo tipo (questo viene
chiamato anche giudizio sociale).

Gli atteggiamenti espliciti ed impliciti non vanno di pari passo: io posso dare un parere esplicito
positivo ma una reazione automatica negativa.

La discriminazione avviene anche a scuola: tramite alcuni dati statistici si pensa che il sistema
scolastico italiano tende a marcare la di erenza tra i vari studenti e che il caso di bocciatura degli
studenti non italiani sia più alto rispetto agli studenti italiani. Fin dagli anni 70 si è riscontrato che
ci siano degli atti degli atteggiamenti negativi nei confronti di uno accento non standard — questo
provoca la profezia che si auto avvera: l'insegnante ha un'opinione su uno studente che in uenza
il suo atteggiamento con lo studente che porta ad un suo andamento negativo a scuola, la
soluzione è accedere alla conoscenza degli insegnanti e come si comportano e cosa pensano.
Abbiamo tre tipi di approcci: approccio diretto con le valutazioni esplicite; l'approccio indiretto e
l'analisi della società ovvero a vedere cosa si dice nei libri scolastici, cosa si dice dell’accento. In
seguito a diverse analisi è emerso:

- opinione negativa esplicita nei confronti dell’accento straniero.

- Opinione positiva su multiculturalismi a scuola

- Opinione positiva su multilinguismo a scuola ma non sanno come gestirlo

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- Scuole diverse mostrano gli stessi atteggiamenti nei confronti degli accenti.— i docenti di
giusti cano dicendo che la categoria di stranieri è troppo ampia. —> ETHNIC ACCENT
BULLYING : quando gli studenti vengono bullizzati per il loro accento

MODELLO DEL CONTENUTO DEGLI STEREOTIPI

Nel momento in cui percepiamo un gruppo di persone come donne, lavoratori eccetera e si
presuppone che la percezione a livello della psicologia cognitiva viaggi su due livelli: della
competenza e del colore, che entrano in gioco nella valutazione degli accenti dei gruppi.poi sono
in uenzate da status e competizione. Da qui nascono quattro tipi di stereotipi: ammirazione,
disprezzo, invidia, pietà.

L’EDUCAZIONE LINGUISTICA DEMOCRATICA

Alcune tesi elaborate per favorire un'educazione linguistica democratica sono nata durante un
convegno della società linguistica italiana.andando indietro con il tempo negli anni 50-60, nasce la
scuola di Barbiana di Don Milani: una scuola che tutelava le persone senza considerare il loro
passato, Ovviamente erano persone senza delle famiglie scolarizzate.nasce così il gruppo di
intervento e studio nel campo dell'educazione linguistica ( GISCEL) , L'idea è quella di studiare dal
punto di vista teorico le pratiche per l'educazione linguistica e poi proporre agli insegnanti. Fin da
subito non vengono coinvolti solo linguisti ma anche insegnanti; il GISCEL a un comitato
scienti co che promuove delle iniziative in questo campo sia in Italia che all'estero.uno dei più
importanti documenti del GISCEL sono le 10 tesi di Glottodidattica per l'educazione linguistica
democratica: viene fatto perché il desiderio dei membri era contribuire a rimuovere metodi e
tecniche della Glottodidattica e dell'educazione linguistica che non dovrà più essere fondata solo
sulla grammatica o imitazione di modelli formali, ma porre attenzione all'essere umano e ai diversi
livelli di scolarità. Le 10 tesi:

1- la centralità del linguaggio verbale: il linguaggio verbale e il primato linguistico ed è uno degli
aspetti simbolici dell'essere umano-attività espressiva che è importante per la sua vita individuale
e sociale;

2- il suo radicamento nella vita biologica, emozionale, intellettuale, sociale: per favorire lo sviluppo
del sistema linguistico di essere umano è importante che si sviluppi nella sua interezza non solo a
livello linguistico;

3- pluralità e complessità delle capacità linguistiche: il linguaggio verbale a molteplici capacità;

4- diritti linguistici nella costituzione: si deve favorire lo sviluppo di tutte le capacità linguistiche
senza distinzioni;

5- caratteri della pedagogia linguistica tradizionale: no ad ora l'attenzione in questi anni veniva
data a studenti che sapevano scrivere bene a livello ortogra co ma di contenuto no, poi veniva
l'analisi logica grammaticale e quindi si va contro i principi detti precedentemente;

6- ine cacia della pedagogia linguistica tradizionale: legata alla cinque, ne segue che le persone
non sanno dire qualcosa di logico e sensato;

7- limiti della pedagogia linguistica tradizionale: quello che viene valutato sono degli scritti solo
nell'ora di italiano a scuola che però nella vita di tutti i giorni non serve.l'unico momento dell'orale
l'interrogazione anche se si viene esaminati su cosa si dice non su come si dice;

8- principi della linguistica democratica: saper valutare il livello di comprensione di un testo non
solo la forma di espressione, la capacità delle diversità linguistiche tramite biogra e, passare da
un codice informale ad un codice formale e le capacità di autode nirsi;

9- per un nuovo curriculum per gli insegnanti: un docente ha più cose da compiere e attuare,
nuove disposizioni;

10- conclusione.

INSEGNARE LA VARIAZIONE

Le lingue variano e quindi il problema della variazione importante. Il problema è che gli assi di
variazione sono collegati con me le assi diamnesica, diafasica e o diatopica-> a livello didattico è
di cile sapere le nozioni e insegnare.come faccio ad insegnare bene le varietà? L'insegnamento
di una lingua potenzia l’italiano.

CODE SWITCHING, CODE MIXING

La commutazione di codice avviene quando c'è un passaggio funzionale da un codice all'altro in


uno stesso evento, per esempio quando io comincio a parlare italiano e poi in dialetto.

CODE SWITCHING — e’ il mescolamento di due lingue da parte di una persona che parla bene
entrambe le lingue e che usa quest’estespediente per essere piu’ e cace nella propria
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comunicazione o per trasmettere dei messaggi complessi, quali per esempio l’appartenenza ad
un certo gruppo sociale.

CODE MIXING — invece e’ cio’ che fanno le persone, grandi e bambini, quando stanno
imparando una lingua e prendono in prestito parole e strutture grammaticali dalla lingua nativa per
supplire alla loro incapacita’ di esprimersi nella seconda lingua, insomma, e’ quello che fa Mia
quando dice “Mia prend-it!”. Code Mixing testimonia un’incompleta padronanza di una o due
lingue.

— alternanza di codici: è un passaggio di codice a seconda della situazione comunicativa.

°LINGUA MISTA — due comunità con lingue di erenti che producono esse stesse delle altre
lingue.

°LINGUA LX — qualsiasi straniera acquisita dopo i 3 anni di nascita.


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