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9-03-23

Dialetto:
1. Designa una varietà linguistica non standardizzata tendenzialmente ristretta all'uso orale
entro una comunità locale esclusa dagli impieghi formali ed istituzionali propri della
lingua.
2. Caratterizzato come un sistema linguistico usato in zone geograficamente limitate in un
ambito socialmente e culturalmente ristretto divenuto secondario rispetto ad un altro
sistema dominante e non utilizzato in ambito ufficiale o tecnico-scientifico.
Punto in comune delle definizioni: Ristrettezza dell'uso del dialetto da tutti i punti di vista
diafasico, diamesico, diatopico. Definiscono il dialetto come qualcosa di uso limitato nel tempo,
nello strato sociale rispetto ad un sistema ritenuto come un'arte.
Dal punto di vista funzione, una lingua ed i suoi dialetti hanno una differenza che va cercata
nell'ambito socio-linguistico. Ci sono dialetti di uso molto limitato per motivi socio-linguistici per
costruire un'identità. Ci sono dialetti hanno una diffusione amplissima (Veneto: diventa sempre
meno distinguibile dall'italiano ed è come il romanesco che non esiste più ma solo l'accentualità
ma non è più un vero e proprio dialetto).
Differenza tra lingua e dialetto sta nella storia delle istituzioni.

Oralità
● Tra oralità e scrittura, esistono delle fasi intermedie chiamate… Raramente noi scriviamo
in dialetto perché nell'uso e nella pratica istituzionale e amministrativa noi siamo
obbligati ad utilizzare l'italiano standard. Ciò che ci arriva come scritto è una selezione
della lingua parlata miniata da istanze culturali (del latino parlato noi non sappiamo nulla
perché il latino che noi conosciamo proviene dai testi che mostrano che il latino parlato è
molto uguale sintatticamente a quello che sarà l'italiano).

Dal punto di vista storico e linguistico, nella seconda metà dell'800, si intrecciano due teorie:
● la teoria dell'albero genealogico (da una lingua madre da cui basi temporali sono nate
altre lingue attraverso fasi intermedie fino ad arrivare alle lingue antiche realmente
attestate – per esempio dall'indoeuropeo si passa alla fase indoiranico che non è
attestata). La ricostruzione ha dei limiti: quello che noi ricostruiamo deve avere una
valenza linguistica vera (ricostruisco una lingua madre la quale deve funzionare come
una lingua vera).
● La teoria delle onde: secondo la teoria ondulatoria , ogni innovazione linguistica
storicamente appare in un punto di origine e poi si propaga nello spazio dialettale .
Questa espansione può essere schematizzata come cerchi che si espandono dal loro
centro e poi si indeboliscono nel tempo come fanno le "onde" nell'acqua quando viene
lanciata una pietra. Dal latino di Roma e dalla sua diffusione, nasceranno le lingue
romanze. Il latino influenza tutte le lingue europee anche ben oltre la caduta dell'impero
romano d'Occidente. Allo stesso modo saranno più antichi le aree isolate in Sicilia.
Queste sono le regole della geografia linguistica.
Si oppongono anche due modi, le storie delle lingue.
1. Geografia linguistica è un sistema che vede nell'oralità e nelle tradizioni le diverse
varietà linguistiche che sono, a seconda dei dati politici, storici, sono diventate lingue
nazionali oppure sono rimaste dei dialetti. Auralità è una situazione in cui determinate
società vivono facendo uso a seconda delle situazioni, dello scritto e dell'orale. Questo
perché noi non viviamo in un mondo… Noi parliamo di norme, come le norme di aree
laterali –le aree laterali sono più antiche rispetto alle aree centrali. (Teoria delle onde)
La lingua usata istituzionalmente ha un sistema ben fissato: gli apostrofi, le punteggiature, etc.
Noi conosciamo i confini di morfo in quanto li abbiamo imparati. Nell'antichità, invece, le parole
sono attaccate, un sistema chiamato bustrofedico (una scrittura continua che parte da destra).
Oralità e scrittura si sovrappongono in incrocio tra lingua e dialetto così come il fatto che la
lettura sia diventata silenziosa nella storia occidentale. Fino a non molti secoli fa, la scrittura era
recitata, esistevano i banditori, cioè coloro che leggevano le norme, le punizioni, le sentenze.
Erano addetti a leggere le epigrafi, a raccontare le leggi che il monarca ha stabilito così gli altri
potevano conoscere i regolamenti avendoli sentiti o memorizzati.

Ciascuno di noi nasce con una memoria interna, fisica ed individuale ma è limitata. Esistono la
memoria a breve, a medio e a lungo termine. Esistono dunque diverse tipologie. Nelle società
senza scrittura, la memoria del singolo individuo non basta più e, dunque, quello che si chiama
enciclopedia orale della conoscenza assume la forma di un sistema simbolico esterno. Capita di
finire la memoria nel computer o nell'attrezzo digitale. Nel momento in cui un individuo non ce la
fa più a ricordare tutto, affida la propria memoria a delle persone che creano i hard disk. Fanno
da narratore imparando a memoria i testi che un singolo non è in grado di ritenere. In
determinate situazioni, una festa, un rito di passaggio, la transumanza, quando è necessario
assumere la parola intervengono queste persone che hanno messo la memoria individuale al
servizio della propria etnia per narrare i fatti della loro gente. Chi nell'antichità aveva questa
capacità trovava un utilità sociale per trasmettere testi.

Abbiamo potuto identificare la terza via di mezzo: il rito, un insieme di parole e gesti ripetuti per
cui possa avere successo. Nei rituali, il sistema linguistico e gestuale crea attenzione in chi
ascolta per fare in modo che quel che il narratore della memoria dice come uomo della
tradizione sia rettamente inteso e memorizzato per sempre. L'insieme dell'oralità passa nei
momenti linguistici in premianza e in salienza così che ciò che viene detto possa essere
memorizzato per sempre.

Le varietà linguistiche sono regolate a seconda della situazione in cui ci troviamo ma anche
all'interno di determinate copioni, per cui in certe situazioni si usa l'italiano, il dialetto oppure si
mescolano. Sono situazioni di diglossia e succede anche nelle situazioni di bilinguismo.

10-03-23
DIA-SISTEMA
1. Diacronica (nel tempo)
2. Diatopica (nello spazio): italiano che si parla a Torino è diverso dall'italiano in Catania
3. Diastratica (attraverso gli strati sociali): italiano che parlano i professori universitari è
diverso dall'Italiano dei scaricatori
4. Diafasica (legata alla situazione pragmatica): ognuno di noi utilizza una variabile di
lingua o dialetto in base alle situazioni
5. Diametica (legata al mezzo di produzione usato: scritto, orale, radio, video, etc):
Asse sincronico e asse diacronico. Il dialetto si sviluppa nel tempo e sono legati ad una
tradizione culturale.
● Superstrato è il latino portato dalla religione e dall'amministrazione Italiana imperiale
romana in Gallo.
● Sostrato è una lingua che sta sotto al latino che è il gallico (lingua dei Celti che
occupavano la Francia e l'Italia del nord, Svizzera e Germania). I Celti avevano un
impero che aveva le isole irlandesi, un impero grande tanto quello romano. I galli però
non avevano unità politica. Ovvero una lingua che sta sotto culturalmente e
linguisticamente alle lingue preesistenti. Abbiamo le lingue derivate dal latino: l'Italiano, il
friulano, il dalmatico – lingua della Dalmazia, il romeno. Sono lingue che sono frutto
dell'incrocio del latino degli invasori e delle lingue parlate prima dell'invasione dei
romani.
● Adstrato è un confronto tra lingue entrambe sotto un superstrato identico. Le lingue
romanze sono l'unione linguistica e culturale tra il latino e lingue del sostrato. (Francese:
latino + gallico).
Nel III millennio a.C. le popolazioni indoeuropee sono arrivate da un territorio al di là degli
Eurali. Queste popolazioni hanno invaso l'Eurasia soppiantando linguisticamente e
geneticamente le popolazioni preesistenti. Queste popolazioni avevano un sistema prevalente
patrichiachale dove il ruolo fondamentale era quello dei guerrieri e dei principi aristocratici. Si
pensa che queste popolazioni indoiraniche chiamavano sé stessi ari (migliore) e questo era ciò
che stava alla base dell'ideologia nazista. Si tratta di una teoria che stava in piedi per tanto
tempo fino a quando un archeologo si chiedeva come sono riusciti a farlo.
Un'invasione di massa avrebbe lasciato delle tracce visibili ma di queste presunte invasioni
delle tracce non c'erano. Nasce allora la teoria neolitica secondo la quale queste popolazioni e
lingue di queste popolazioni sono arrivate dal Medio oriente dove si è avvenuta la rivoluzione
neolitica con la crescita demografica. Si è allora creata una legittima ipotesi scientifica secondo
la quale queste popolazioni che hanno occupato i territori dell'Eurasia sono arrivate dal Medio
Oriente.

I neandertaliani probabilmente sono stati assorbiti dal sapiens. Mentre un maschio sapiens era
in grado di accoppiarsi con neandertaliana, gli accoppiamenti tra due sapiens erano sterili. La
cacciata dal paradiso e la torre di Babele sottolinea la nascita delle numerose lingue diverse.

I romani erano liberali, non imponevano lingua e religione sulle popolazioni occupate ma tutto
ciò cambia per fare in modo che le popolazioni occupate potessero integrarsi al sistema
amministrativo romano. Dovevano allora imparare il latino.

Le lingue si evolvono continuamente: ci sono delle parole anche escono e che entrano. (Es:
gettonare, fare una marchetta). Le lingue cambiano sotto i nostri occhi anche se non ce ne
accorgiamo. Noi impariamo un linguaggio in parte perché lo abbiamo implementato nel DNA o
in parte perché lo abbiamo imparato da bambini. Nei primi anni di vita, impariamo la
competenza pragmatica – certe cose che non si possono dire in certe situazioni. Significa che
noi impariamo a parlare bene la madre lingua e anche la sua pragmatica. Continuiamo ad
imparare per tutta la vita, qualcosa che si modifica nel tempo.

Sulla base della geografia linguistica, possiamo vedere cosa c'era prima del latino e prima dei
dialetti. Ci sono diversi tipi di scrittura come le lingue semitiche senza vocali o lingue sillabiche
come il greco miceneo con segni speciali, lingue che hanno soltanto alfabeti senza consonanti.
Ci sono gli alfabeti come il cinese, ideografici. Il cinese è una lingua isolante, cioè una lingua
dove ogni parola è un morfo. L'inglese sta diventando una lingua isolante (love può essere un
verbo, un nome). In cinese esistono tanti grafemi.

Non abbiamo testi letterari etruschi, il latino di epoca monarchica era lo stesso.
Esistono tre lingue comparativi.

16-03-23
RIASSUNTO:
Nella storia dell'uomo, il parlato ha preceduto la scrittura. L'uomo, dunque, parla e lo fa da
parecchio tempo. L'uomo parla per comunicare e l'efficacia comunicativa è lo scopo principale
del nostro sistema linguistico. Da quando l'uomo parla, è probabile che esistono varietà
linguistiche diversificate nel tempo, spazio e nelle strati sociali. Esistono anche differenze legate
al mezzo con cui produciamo la comunicazione, l'orale, lo scritto, la radio, il video. L'uomo parla
non attraverso una lingua unica ed indifferenziata ma attraverso le variabilità che noi impariamo.
Impariamo ad utilizzare adeguatamente e efficacia mente per utilizzare la lingua in diverse
circostanze.
Attraverso dalla seconda metà del '800, abbiamo visto che esiste una grande idea, teoria
chiamata albero genealogico – idea che c'è una lingua madre dalla quale nascono altre lingue.

L'etrusco non è nessuna parente a noi nota.


Finno-ugrico sono lingue parlate in Ungheria, Finlandia, in alcune zone del mar Baltico, il Turco.

L'italiano sviluppatosi seconda la geografia linguistica dall'incrocio di latino e (?) dà vita ad una
serie di varietà locali e grazie all'opera di grandi poeti come Dante, ha dato vita ad una
nazionale che ha messo secoli per diventare la lingua degli italiani. Gli italiani dopo la guerra
mondiale, hanno cominciato a parlare una lingua secondaria, diversa dai dialetti. Nel XIX
secolo, si è diffusa una lingua standard che è l'italiano. Oggi, molti italiani parlano in un dialetto
e usano l'italiano solo in determinate situazioni.

Lingue in contatto: nel caso di latino e lingue preesistenti non c'è stata una ibridazione completa
ma l'influenza delle lingue europee non romane. Genealogia linguistica, geografia linguistica,
lega linguistica (quella che si è creata tra lingue rimaste a contatto fra di loro – servo, croato,
bulgaro, romeno, sloveccho — e sono state messe sotto la stessa autorità polizia, si
interferiscono nelle situazioni di convivenza non sempre pacifica nei sistemi socio politici). Dopo
il latino, c'è stato l'italiano,il francese,il tedesco, lo spagnolo e adesso l'inglese.
Nella diversificazione attuale, la situazione linguistico dialettale italiana sta mutando perché un
tempo tutti gli italiani parlavano in dialetti e usavano un italiano regionale vicino ma a volte
lontano dall'italiano standard. Per italiano standard, si è sempre inteso il Tuscano in bocca
romana, vale a dire il tuscano privo delle caratteristiche morfologiche(?). L'italiano ha assunto
caratteristiche del romano ed è diventato un toscano che oggi non esiste più in Toscana. Si
pensa che l'etrusco come lingua parlata era già scomparsa prima della prima repubblica.

Celtico gallo-italico, venetico in Venezia e una parte della Lombardia.

Diversi fenomeni di base fonetiche e morfologiche

Più gli incroci di latino con lingue romanze e celtiche, e sono caso dell'italiano, le inferenze delle
lingue germaniche sono arrivate con le invasioni barbariche.
Frangimento vocalico: nelle lingue vedono cadere le vocali.
La schwa
Quando parliamo di lingua e di dialetti, dobbiamo sempre tenere presente le interferenze che
queste lingue hanno conosciuto a causa delle invasioni.

Obbligatorietà del soggetto è un altra caratteristica del inglese, del tedesco, del romagnolo a
differenza dell'italiano standard.
Antavleva (io non ti volevo)
I nomi di persona derivati dai numeri – otto, primo, secondo, terziglia, quintiglio, ottavio, decimo.

Dobbiamo tenere presente che noi abbiamo pochissime testimonianze dl latino parlato e del
latino cosiddetto vulgare. Ci sono rimasti solo dei testi scritti dalle grandi intellettuali. Allo stesso
modo, dei dialetti italiani nelle fasi antiche non abbiamo nulla, solo delle documentazioni scritte,
letterarie o documenti burocratici.
Il friulano è una lingua a sé. Le fasce alpine saranno sempre zone di interferenza linguistica
perché tutta la zona di Piemonte e Valle d'Aosta sarà influenzata dalla lingua gallica, dal
francese. Le altre zone alpine subiranno le invasioni dei cosiddetti baiuvari.
L'italiano della Svizzera ha assunto una serie di caratteristiche diverse dall'italiano standard
come l'uso delle preposizioni. Hanno poi una serie di parole che non hanno corrispettivi in
italiano.
Nella diversità nell'uso delle lingue e delle scritture, quasi ogni città etrusca nella penisola
italiana ha voluto distinguersi con varietà linguistiche. La lingua è sempre stata uno degli
elementi fondanti di una popolazione. Per esempio, i greci definivano barbari tutti quelli che non
parlavano il greco. L'autodistruzione è un fatto antico.
Le diversità linguistiche in italiano e nei dialetti sono dovute a una generica antica e alle
numerose invasioni che la penisola italiano ha subito. La Dalmazia e l'Istria cercano di
mantenere vivo l'italiano anche oggi.

La mappa non è il territorio secondo Korzybski, cioè sulla carta geografica esistono delle linee
che uniscono diversi punti (linee isoglosse). Atlante linguistiche isofonde, isoíde.
Nelle atlante linguistiche e geografiche, siamo in grado di annotare ciò che differenzia ai nostri
occhi un territorio da un altro. Notiamo ciò che ci compare agli occhi, come guardando il deserto
vediamo l'oasi e non la sabbia.

17-03-23
L'italiano è la lingua nazionale dell'Italia e la distanza strutturale tra italiano e dialetto è
abbastanza ampia come la differenza tra le lingue romanze (tra italiano e francese).
I dialetti sono varietà linguistiche e non varietà italiano…
Repertorio del linguistico italiano: Insieme delle varietà di lingua a disposizione della comunità
parlante italofona. I singoli repertori linguistici dei parlanti vanno comunque collocati nello spazio
e nel tempo. Repertorio medio che costituisce una griglia di vari tipi e varie età e ciascuno di
questa ha una zona delimitata e non sempre coincidente con le province.

La lingua nazionale e il dialetto: la differenza di questo è la diglossia o il bilinguismo a bassa


struttura.

Nel caso di italiano, non ci sono esempi né di immigrazione interna di massa né tanto meno ci
sono stati spostamenti degli italiani da una regione all'altra.
Sociolinguistica che si occupa della linguistica sincronica ha avuto origine in america e nelle
scuole torinesi si occupa delle varietà della lingua negli strati sociali. Ci siamo accorti che
esistono differenze nell'uso della pragmatica dei dialetti dovuta alle classi sociali. Interpreta il
repertorio italiano sulla base dell'area geografica dove viene usata la lingua, la variazione
diatopica, la variazione diastratica, diafasica e dislessica (il mezzo con cui comunichiamo la
lingua).
Ci sono delle forme in mezzo tra parlato e lo scritto: quelli che recitano il giornale.
Esistono forme di italiano scritto di uso formale e colloquiale tra i quali esistono una variabilità
linguistica, la presenza di espressioni figurali. La varietà ruota intorno ad un italiano standard
sostanzialmente usato da persone colte

Anche in italiano standard ci sono forme colloquiali che sono entrate a far parte dell'italiano
normale e d'altronde strada facendo è mutato l'idea di buona educazione e di buona
educazione linguistica. Di certi argomenti non si parlava per esempio negli Stati Uniti. I soldi e la
religione sono di solito gli argomenti da evitare nelle conversazioni.
Italiano standard letterato che è la varietà scritta, colloquiale che è quella parlata, italiano
popolare a base regionale che è la varietà parlata da classi sociali trascurate, italiano trascurato
spontaneo non controllato e dove il contesto è quello che fa la differenza in livello comunicativo.
Ciascuno di queste varietà ha un'ampia struttura….
Ogni varietà ha una variabilità interna e la frequenza della presenza o assenza dei tratti varianti
è un aspetto significativo che serve per identificare dei sottotipi di varietà.
La marcatezza linguistica accompagna tutti gli elementi del diasistema.

A seconda delle situazioni, il modo in cui abbiamo visto il rapporto tra l'italiano parlato come
standard
Standardizzazione e codificazione dei dialetti: il dialetto è facilmente influenzabile. 4 variabilità
del dialetto (il dialetto letterario). Non tutti i dialetti hanno una tradizione scritta. Esiste poi un
dialetto urbano parlato nelle città, un dialetto gergale utilizzato nei gerghi (vocabolario usato da
persone che hanno un certo mestiere, vocabolario dei giovani). Noi abbiamo una serie di
variabilità dialettale collegata nella varietà nello spazio.

Tra scritto e parlato, ci sono differenze costitutive e interferenze. Esistono serie di calchi come
grattacielo e prestiti come il bar. Ci sono parti della lingua sensibili alle influenze, alle
interferenze a livello lessicale.
Noi stessi passiamo a livello del discorso da un codice all'altro. Nella conversazione quotidiano
esiste un alto grado di compatibilità e di intercambiabilità tra la grammatica del dialetto e della
lingua standard.

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