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Corso di linguistica italiana, prof.

Luca Bellone (25 febbraio 8 maggio 2013) 25 febbraio La linguistica la scienza del linguaggio e delle lingue, tra le varie sottodiscipline della l. ci sono la fonetica/fonologia, morfologia, sintassi, semantica , lessicologia. suddivisa sulla base di interessi e fini. Linguistica interna studia il funzionamento di una lingua a prescindere da ogni altro fattore esterno, slegata da ogni altro contesto. La l. esterna prevede approccio alla lingua inserito in contesto con aspetti esterni, es. sociali (sociolinguistica). L. sincronica se non si occupa dello studio di una lingua attraverso il tempo ma in un determinato momento storico, il nostro approccio sincronico perch ci occuperemo solo dellitaliano odierno. L. storica dalle origini fino ad un dato punto. L. comparata se studia lingua confrontandola con altre lingue o anche dialetti, allinterno della l. comparata rientra la dialettologia. Approccio comparatistico. Noi approccio sincronico e comparatistico con taglio socio-linguistico. La l. nasce con linvenzione stessa dellalfabeto, quando cio si tent di dare una forma a dei suoni. Nel mondo classico, Aristotele, Varrone e Quintiliano diedero grande importanza alla linguistica nei loro studi. Nel Medioevo con la nascita delle lingue romanze, nasce la riflessione sui nascenti volgari in rapporto al latino. La linguistica diventa scienza a tutti gli effetti con Isaia Ascoli (1907) Linguisticagrammatica, allinterno delle sottodiscipline della linguistica, possiamo eventualmente trovare la grammatica. Perch sono diverse. La l. insieme di conoscenze rigorosamente controllate che consente di raggiungere verit obiettive in relazione a un determinato ordine di fenomeni. La grammatica non una scienza, ma un insieme di convenzioni e di norme che sono state individuate e scelte a tavolino da qualcuno e che fanno riferimento a questioni di scrittura, pronuncia, morfologia e sintassi. La linguistica descrittiva (non ci dir mai questo giusto, questo sbagliato), la grammatica prescrittiva, fornisce le regole. Es. la grammatica dice che a me mi sbagliato, la linguistica ci dice che luso di a me mi diverso dal punto di vista sintattico rispetto a solo mi o a me e che di per s non sbagliato ma pu essere usato in registri diversi. Domande imbarazzanti per un linguista che non pu rispondere in maniera scientifica, es.: perch si dice io e te andiamo ma non io e tu andiamo? Non si pu rispondere in maniera scientifica ma ci si limita a constatare che luso corretto perch da un certo momento si usato io e te. Lingue romanze raggruppate in 4 gruppi: italo-romanzo (italiano, sardo, ladino, friulano) balcano-romanzo (rumeno) ibero-romanzo (spagnolo, portoghese e catalano) gallo-romanzo (francese, provenzale, guascone e franco-provenzale) Per variet letteraria si intende, ad es. per quanto riguarda lItalia, della lingua stabilita da Bembo nel 1525. Litalo-romanzo molto pi complesso se prendiamo in considerazione i dialetti, vere e proprie lingue. Rumeno parlato nella Romania politica ma anche in Istria, nella penisola Balcanica (macedonorumeno), alcune localit dellAsia Minore, variet letteraria, daco-rumeno. Spagnolo oltre che in Spagna (eccetto Catalogna, Valencia e le 4 province della Galizia e elle province basche), paralato in paesi America latina e Texas California e Arizona, variet letteraria il castigliano, ci sono variet dialettali ma non paragonabili ai dialetti italiani, solo variazioni legate a questioni di provincia. Il portoghese parlato in Portogallo e ex-colonie, ma anche nelle 4 province del nord della Spagna citate sopra. Alla base di lingue creole, sistemi linguistici parlati da popolazione soggetti a dominazione politiche portoghese e francese, lingue autoctone influenzate. Variet letteraria, gallego. Catalano lingua ponte perch pu essere inserita tanto nel gruppo iberoromanzo tanto in quello franco-romanzo per questioni geografiche e storiche, Catalogna influenzata per anni dalla tradizione provenzale, tratti vicini allo spagnolo ma anche provenzale. Regioni in cui parlato (vd. slide).

Francese parlato in (vd slide), variet letteraria franciano, parlato nell le de France, possiede variet dialettali ma il discorso analogo a quello della Spagna. Variet pi importanti vd slide. Il provenzale o occitano lingua storica in cui si sviluppa la scuola trobadorica, una volta parlata in tutta la zona meridionale (a sud del Massiccio Centrale dalle Alpi ai Pirenei), con provenzale si intende variet antica, con occitano la variet moderna. Dove si parla vd. slide. Variet letteraria, il limosino. Il guascone nelle regioni pirenaiche, si distingue dalle altre lingue, non ha variet letteraria perch non c letteratura in lingua. Franco-provenzale, lingua scoperta soltanto di recente perch era considerato provenzale, poi si scoperto che nelle regioni di Lione, Savoia e Francia Contea e altre zone (Savoia storica ad eccezione del Piemonte insomma) e in zone della Svizzera si parla lingua che ha fisionomia propria ed un misto di provenzale e francese, il patois. Variet letteraria il lionese. Italo-romanzo. Ladino o retoromanzo (dallantica Retia, provincia impero romano, zona compresa tra il Massiccio Centrale della Alpi e delle Svizzera del Cantone dei Grigioni). Distinguiamo alcune variet di Ladino, occidentale (cantone dei Grigioni), centrale (massiccio dolomitico, veneto e altoatesino) e ladino orientale (comunemente chiamato friulano). Anche il ladino, come il guascone, non possiede prod. letteraria e quindi variet letteraria. Dalmatico lunica lingua romanza scomparsa, nel 1898, quando Antonio Udina che abitava nellIsola di Veglia (adesso Cherc), lunico a parlare il dalmatico, tira le cuoia. Pochi mesi prima un linguista Matteo Bartoli ha passato con lui del tempo ed riuscito a scrivere un dizionario e una grammatica. La Dalmazia regione dei Balcani che va dallIstria e arriva fino allAlbania. UN tempo regione dellImpero romano, si sviluppa lingua romanza simile allitaliano per vicinanza geografica e per contatti storici (specie con Venezia). Esistevano due variet di Dalmatico, una, il raguseo, antica citt di Ragusa (Dubrovnik) e il veglioto di cui conosciamo qualcosa grazie a Matteo Bartoli. Scomparve perch sotto i colpi dellinfluenza italiana e slava (soprattutto serba), la Dalmazia si trov schiacciata, non fu mai stato nazionale. Rimase solo sulle isole perch territori appunto isolati. Italiano. Non tutti gli italiani parlano solo italiano. Dal punto di vista sociolinguistico considerato di madre lingua italiana chiunque utilizzi come lingua della socializzazione primaria (famiglia, amici) litaliano o uno dei dialetti del gruppo italo-romanzo. Si parlano anche cinque lingue romanze e sei lingue o variet che non sono romanze. Il quadro che ne deriva (a differenza di altri Paesi) molto complesso. Quali sono le lingue romanze: franco-provenzale ladino, il Catalano (ad Alghero) e il sardo, considerata lingua sorella dellitaliano. Quali le lingue non neo-latine? Il tedesco (e varianti dialettali) parlato nella provincia di Bolzano ma anche in Piemonte e in Val dAosta (Gressoney), lo sloveno nelle province di Udine e Gorizia, il croato da una minoranza di persone (ca 3000 persone) nel Molise in seguito a fenomeni migratori di croati dalmati per fuggire agli Ottomani attorno al XV secolo; albanese da circa 100.000 persone in 38 comuni sparsi nellItalia meridionale (non consideriamo lalbanese parlato dai migranti albanesi giunti in Italia allinizio degli anni 90, poich la linguistica considera solo le lingue storiche, non giunte qui di recente), tracce nella toponomastica, Piana degli Albanesi in Sicilia, e anche nellantroponomastica, cfr. cognome Albanese; il greco, o grico, n antico n moderno ma variet particolare intermedia, in provincia di Lecce (9 comuni) e Reggio Calabria (5 comuni), inizialmente si pensava si trattasse di residui della Magna Grecia ma cera troppa differenza e questa teoria stata scartata; si pensa che alla base ci sia una migrazione greca in seguito allarrivo degli Ottomani al XV secolo. Infine il romanes (o romans o roman), la lingua delle popolazioni nomadi, lingua indoa-aria, cio indoeuropea ma del gruppo delle lingue-iraniche (unica in Europa), parlata fin dal Medioevo, ha origini misteriose ed lingua complessa perch storicamente ha avuto contatti con numerose altre (elementi persiani, curdi, armeni, greci, caucasici) e una volta entrata in Italia si mescola con litaliano e i dialetti, si riscontrano ad es. tracce di piemontese. In Europa i parlanti sono 4 milioni e 600.000 persone; lunica lingua In Italia a non beneficiare dello status di minoranza linguistica, in altri Paesi riconosciuta. 26 febbraio

Tra le lingue parlate in Italia c anche il francese, che tutelato dalla legge 482 sulle minoranze e possiamo aggiungere alle cinque lingue romanze. Come possiamo definire il repertorio linguistico italiano. Senza tener conto delle altre lingue (5 6), un diasistema, rappresentazione unitaria delle caratteristiche che accomunano due sistemi linguistici che dal punto di vista genetico sono affini, cio hanno la stessa origine. Cio esistono due sistemi linguistici diversi, il primo rappresentato dalla lingua italiana e il secondo dai dialetti del gruppo italo-romanzo. Si collocano su due piani diversi dal punto di vista sociale (contesto formale/ famigliare), non linguistico. Berruto ha definito questo sistema una diglossia o bilinguismo endogeno a bassa distanza strutturale. Diglossia, esistenza di due sistemi linguistici diversi che per non hanno lo stesso prestigio. Bilinguismo, uso corrente di due lingue diverse ma autoctone, indigene di uno stesso territorio che si trovano tra loro in condizione di parit. Con b. endogeno intendiamo che le due lingua a contatto sono interne al territorio e tra loro sono simili perch condividono la medesima origine (in Alto Adige chiaro che non si parla di bilinguismo endogeno e a bassa distanza strutturale). Non bisogna per pensare che i dialetti siano molto simili allItaliano, allinizio lo erano di pi. A volte ci possono essere divergenze grandi (es. dialetto della Basilicata pi distante dallitaliano di quanto non lo sia lo spagnolo). In generale esiste maggioranza relativa (45,50%, non arriva al 51, per questo non si pu parlare di maggioranza assoluta) che sa e usa litaliano e un dialetto (anche solo uso passivo del dialetto, non per forza produzione), poi unampia minoranza che non sa e non usa il dialetto e infine Regione in cui si parla meno italiano il Veneto, secondo sondaggi ISTAT il 17% usa litaliano. La seconda regione la Sicilia. La regione che parla pi italiano la Liguria (62%, percentuale comunque bassa). Eccezioni al bilinguismo endogeno: provincia di Firenze perch litaliano e dialetto fiorentino sono grossomodo la stessa cosa; grossomodo perch nasce dal fiorentino trecentesco letterario, il dialetto nel frattempo si evoluto. Seconda eccezione, Roma (ma non provincia); esistito volgare romanesco fino a due momenti storici, il primo il Sacco di Roma nel 1527, Carlo V alla guida dei Lanzichenecchi (fine del Rinascimento italiano). Secondo le stime circa met degli abitanti di Roma mor e venendo meno la popolazione, viene anche meno la lingua. Clemente VII (figlio di Giuliano de Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico) deve ripopolare la citt e si porta dietro la sua corte toscana e ripopola Roma con comunit fiorentine. Secondo momento storico, Roma capitale dItalia, per ragioni istituzionali, politiche e sociali deve essere dal punto di vista linguistico uno strumento che favorisca la diffusione litaliano come lingua ufficiale. Ci sono territori in cui accanto allitaliano e a uno dei dialetti del gruppo italo-romanzo, es. Gressoney dove si parla italiano e tedesco come lingue di livello A, si parla il dialetto piemontese, penetrato in val dAosta, una variet dialettale tedesca, il Tisch, e il franco-provenzale. Nelle isole greche delle province di Lecce e Reggio Calabria dove si para italiano, dialetto pugliese, dialetto salentino e il grico. Questione dei migranti interni. Il repertorio dialettale molto complesso. Suddivisi in macroaeree: linea immaginaria La Spezia/Rimini per separare i dialetti dellItalia settentrionale da quelli del centro e del sud; dialetti gallo-romanzi; non compreso il Veneto, dove linfluenza francese pressoch assente. Al di sotto della linea La Spezia/Rimini e tra unaltra linea immaginaria Roma/Ancona, ci sono i dialetti del centro e sotto questultima linea i dialetti meridionali che si dividono in due grossi gruppi, meridionali mediani (Lazio sud, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia ad eccezione del Salento e della Calabria centro settentrionale) e area meridionale strema che comprende dialetti dellarea salentina (province Lecce e in parte Taranto) calabrese meridionale e il siciliano, che hanno tratti comuni (salentino ha pi contatti con siciliano che con uno di Foggia. 27 febbraio

Abbiamo anche il sardo e il corso, in Corsica situazione particolare, dialetti di origine Toscana con alcuni eccezioni, citt di Bonifacio, nel sud, a lungo sotto la dominazione di Genova, si parla genovese del 5-600. Rapporto tra dialetto e lingua. Cosa intendiamo per dialetto: non standardizzato, si tratta cio di una lingua che non stata soggetta a processo di normatizzazione grammaticale ( italiano), variet linguistica ristretta alluso orale, ci non significa che non esista letteratura dialettale, ma per gli usi ufficiali e dialettali (non era cos fino allincirca alla seconda met del 900). ristretta allambito regionale; secondaria rispetto a unaltra lingua (italiano). Per lingua intendiamo litaliano standard che il risultato di una standardizzazione a partire da una lingua ben determinata (fiorentino letterario trecentesco di Petrarca e Boccaccio emendato). lingua unitaria. il risultato di un processo che ha preso avvio nel 1525. Utilizzare il termine dialetto problematico: pu assumere diversi significati e seconda dei dialetti. considerato talvolta sinonimo di lingua; per altri lingua minore, cio di minor prestigio e parlata da meno persone. Oppure variante locale di una lingua nazionale (stesso rapporto che c tra il piemontese, che sta alla lingua nazionale, e il piemontese di Torino, che sta al dialetto). Oppure parlata rustica di culture subalterne e arretrate (comunit alpine o del mezzogiorno). sbagliato. Oppure lingua priva di produzione scritta. pure sbagliato. Primo testo in piemontese dellinizio del XII secolo (I sermoni subalpini). Oppure sistema comunicativo di minor prestigio,daccordo sul piano sociale ma non su quello linguistico. Oppure minoranza linguistica. Sbagliato, perch una minoranza linguistica parlata da un gruppo che non appartiene al territorio, il dialetto invece autoctono. I dialetti e litaliano sono lingue sorelle. Etimologia greca, dilektos. Nel 1945 Weinreich disse che una lingua un dialetto con una lingua e una marina. Sinonimi: Parlata, senza dare giudizi di merito, si parla di una lingua che non sottoposta a una normatizzazione. Patois, ha connotazione negativa, in Francia indica lingua parlato da popolazioni rurali (derivato del verbo patoier, gesticolare tipico di chi non in grado di esplicitare ci che pensa), in Italia usato in Val dAosta per indicare il franco-provenzale. Vernacolo, insieme delle parlate di ambito rustico della Toscana, soprattutto per le province di Siena e Arezzo, connotazione negativa, lingua della verna, dal latino vernus, schiavo. La definizione pi accettabile forse variet. Insieme delle realizzazioni di un sistema linguistico; non presuppone gerarchie sulla base di prestigioso, storia, uso,estensione geografica. Si parla quindi di variet veneta, siciliana etc. Nella linguistica non italiana, esiste unulteriore suddivisione. Anche in Italia si parla di dialetti primari e secondari. Primari sono quelli che intendiamo noi oggi, lingua sorella subordinata dal punto di vista sociolinguistico. Esistono poi gli italiani regionali, che sarebbero considerati per la linguistica straniera dialetti secondari (litaliano parlato in Piemonte non italiano standard, vedi esempio su slide). Per lItalia calza meglio la definizione di italiano regionale. Dialetto secondario linglese americano o lo spagnolo del sud America. Esistono molte variet di italiano, oltre allitaliano regionale. I parametri sono quattro (per quanto riguarda litaliano contemporaneo): - asse della variazione diatopica, a seconda del luogo - asse della variazione diastatica, parametro che considera le differenti variet ditaliano sulla base dello strato sociale e del grado di istruzione, allestremo litaliano colto e allestremo litaliano popolare - asse della variazione diafasica, differenziazioni sulla base della situazione comunicativa (registro) - asse della variazione diamesica, a seconda del mezzo fisico adottato, scritto o parlato Considerando litaliano nei secoli, ci sarebbe anche lasse della variazione diacronica.

4 marzo Il parlante distruzione medio-alta parla un italiano delluso che ammette differenze morfologiche sintattiche e fonetiche regionali allitaliano standard ma al quale rimane sempre vicino. Asse della variazione diamesica. Variazione secondo il mezzo fisico usato, scritto o parlato. Due ragioni della differenzazione: diversa natura semiotica e architettura della lingua che prevede per la scrittura regole diverse da quelle del parlato verso cui pi tollerante. Questa differenziazione si riflette su diversi fattori: diverso grado di pianificazione del discorso; il testo scritto pianificato mentre la comunicazione orale (il parlato-parlato) non prevede una pianificazione. Modo pragmatico di organizzazione del testo. Un testo scritto dovr tenere presente anche la forma e non solo il significato. Nei registri orali colloquiali invece il significato viene prima della forma. Linterazione con i partner, durante lo scritto non abbiamo di fronte linterlocutore e bisogna esplicitare tutti i nessi sintattici e semantici, non possiamo dare per scontato nulla (nel contesto orale linterazione c e si condivide la situazione fisica e ambientale). La comunicazione non verbale; quando parlo di fronte allinterlocutore, posso ricorre a segni extra linguistici (gestualit e prosodia) che possono integrare lorale e a livello scritto devono essere esplicitati attraverso il mezzo linguistico. Possiamo considerare tre ulteriori ambiti: fenomeni che non riguardano lo scritto formale, mentre nello scritto informale abbiamo la possibilit di ricorrere a strumenti tipici della scrittura (smiley e emoticon);fenomeni che non riguardano il parlato; segnali interpuntivi e punteggiatura, uso delle maiuscole per lespressione formale. Linsieme dei fenomeni comuni a entrambi i codici ma che si presentano in forme differenti. Il parlato pu avere diverse forme: il parlato-parlato privo di progettazione, usato nelle situazioni pi informali e colloquiali, dando la precedenza alla sostanza rispetto alla forma e integrando con gestualit etc. Parlato-scritto quel tipo di lingua che dal punto di vista fisico manifestato attraverso la scrittura (sms, chat, e-mail) ma che dipende pi dalloralita che dalla scrittura, la forma trascurata, limportante che il messaggio arrivi. Lo scritto-parlato litaliano dei copioni cinematografici, dei telegiornali, si manifesta nelloralit ma ha alla base un testo scritto. Esiste un'altra variet (che vedremo pi avanti), le-taliano. Differenze tra scritto e parlato sono presenti a tutti i livelli linguistici: testuale, sintattico, morfologico, fonetico/articolatorio, lessicale. Basso o nullo livello di progettazione, frammentariet sintattica e semantica. Di norma le frasi sono molto pi brevi e semplici di un testo scritto. Particelle discorsive: servono ad articolare e strutturare con mezzi non sintattici il discorso. Gli enfatismi hanno la funzione di gestire linterazione con linterlocutore e attenuare il discorso (diciamo), demarcativi, singole parole che servono a marcare un turno dialogico o segmento (insomma, ecco, allora). Connettivi pragmatici, fatismi e particelle modali (vedi slide per gli esempi) 5 marzo Video candidato cio. La sintassi, tre ambiti diversi: sintassi del periodo, ordine costituenti frasali e coesione sintattica. A livello di sintassi del periodo,differenze maggiori tra scritto e parlato riguardano la minore complessit del periodo nei discorsi orali. La scrittura ha strutturazione del periodo piuttosto complessa, nel parlato spontaneo lorganizzazione delle frasi avviene attraverso la coordinazione. Paratassi, rapporto di equivalenza sintattica che c tra due o pi preposizioni in un periodo. Si oppone allipotassi, rapporto di dipendenza dalla principale delle subordinate. Nella comunicazione spontanea la paratassi pu assumere tratti pi radicale, di tipo asindetico (o giustapposizione asindetica), la sequenza ravvicinata di due elementi frasali senza che via sia tra questi un nesso congiuntivo minimo, cio una congiunzione. Lasindeto nasce come figura retorica (veni vidi vici). Es. non vengo non ho tempo. Sequenza corretta dal punto di vista grammaticale ma dal punto di vista sintattico priva di una congiunzione. Anche laddove a livello orale si utilizzino nessi subordinanti, questi sono di numero limitato e tendono a ripetersi (pi frequenti: perch, siccome in luogo di in quanto giacch poich; quando e mentre per le temporali, in luogo di fintantoch; se e

come). Per quanto riguarda lordine dei costituenti frasali, la sintassi marcata, lordine abbastanza rigido (SVO), a livello orale per finalit enfatiche, mettere in evidenza in particolare soggetto o oggetto, si utilizzano particolari strutture per cui non si rispetta SVO, ma si anticipa o si posticipa lelemento che si vuole sottolineare. Tema: elemento dato che gi si conosce, il rema lelemento nuovo che linterlocutore non conosce, tema di solito il soggetto, rema loggetto. Io compro le sigarette, dovendo marcare attraverso dislocazione a destra le prendo io le sigarette, pronome clitico ripreso allinizio, o a sinistra le sigarette le prendo io. Bembo rifiuta le dislocazioni, affermando che siano tipiche di costrutti popolareggianti, mentre Dante e Boccaccio ne fanno largo uso, presente anche nel placito di Capua. Storicamente quindi avveniva anche a livello scritto, dopo Bembo tutti gli scrittori si attengono a Bembo. La frase scissa si differenzia rispetto alle dislocazioni, perch invece che marcare oggetto, pone laccento sul soggetto Gigi che prende le sigarette, struttura molto rigida, verbo essere coniugato, soggetto, che relativi. Probabilmente arriva dal francese che conosce questo costrutto da molto pi tempo rispetto a noi, riflesso gallo-romanzo nella nostra lingua. Ultimo punto coesione sintattica: se trascriviamo il parlato formale per scritto, andamento apparentemente sconnesso e disordinato, manca microprogettazione. Frasi incomplete, cambiamenti di microprogettazione e lanacoluto. Figura retorica della sintassi che prevede il non rispetto intenzionale della coesione tra le parti della frase o di un periodo. Si chiama anche tema sospeso. In latino si parlava di nominativus pendens. Io il vino mi fa male, si inizia frase con pronome personale soggetto e non seguono elementi che abbiano coesione. Molto usata in letteratura per funzione mimetica, avvicinarsi alloralit, soprattutto a partire da Manzoni. Quelli che muoiono bisogna pregare Dio per loro. Morfologia. Le differenze pi evidenti fra scritto e parlato riguardano verbi e pronomi. Categorie grammaticali soggette a maggiori irregolarit. 6 marzo Differenze fra scritto e parlato nellambito lessicale. Minore ricchezza lessicale nel parlato colloquiale, nello scritto c tempo e modo per variare il lessico. In orale ripetizione di gamma limitata di termini. Le caratteristiche del parlato sono i genericismi o termini passe-partout (fare, cosa, roba); laggettivo importante un iperonimo (aggettivo che vuol dire tutto e niente) largamente impiegato in particolare negli ambiti calcistico e della moda (seh). Tendenza a utilizzare superlativi morfologici in issmo e diminutivi in ino (attimino). Variet diastratiche Determinate dallo strato, cio la classe sociale. Ai limiti del segmento diastratico si collocano litaliano aulico e litaliano popolare. I fattori che determinano questa variazione sono il grado distruzione e i diversi modelli culturali e comportamentali di riferimento. Una persona che guarda molta televisione avr un certo modello di riferimento, diverso da una persona che passa il tempo sui libri. Anche la famiglia incide. La differenziazione linguistica data da aspetti sociali per questo si parla anche di variabile socio-linguistica. Litaliano popolare riguarda un numero molto elevato di parlanti, un tempo si pensava fosse proprio degli anziani ma pi recenti studi dimostrano che anche presso giovani distruzione medio-alta dei ritorni allitaliano popolare (neo-italiano popolare o it. pop. di ritorno). parlato da coloro che in famiglia e con gli amici (comunicazione primaria) utilizzano il dialetto e sono caratterizzati da un livello distruzione medio-basso. Non conoscendo le norme della nostra lingua, nel momento in cui parlano italiano commettono molte devianze rispetto alla normativa prescritta dallitaliano standard. Esempi slide: ipercorrettismi (latucche)discrezione dellarticolo (allo limpico) e concrezione dellarticolo (lorgoglio). La discrezione dellarticolo alla base dellesistenza in italiano di scuro/oscuro, dal lat. obscurus, i copisti non sempre riconoscevano nella o la prima lettera della parola e talvolta lhanno unita allarticolo precedente, dando origine allaggettivo scuro. Conguaglio analogico (rimanerai) si semplificano i verbi irregolari coniugandoli come verbi regolari. Storpiatura (tratitora), declinazione di un sostantivo per mezzo di una desinenza sbagliata.

Le ragioni che portano a queste anomalie sono il contatto con il dialetto retrostante (reggina) che riemerge nellitaliano; rielaborazione e ristrutturazione delle norme dellitaliano. Malapropismo (da personaggio Malaprope, buffone del teatro inglese cinquecentesco che si esprimeva in maniera non appropriata), parola che non viene ricordata ed sostituita da parola che le assomiglia dal punto di vista fonetica: raggi ultraviolenti per ultravioletti. 11 marzo Morfologia dellitaliano popolare. Categorie che hanno pi eccezioni pronomi e verbi, creano maggiori difficolt. Il pronome ci diventa un clitico (che pu precedere o seguire) tuttofare, gli unici due usi regolari di prima persona plurale, dativo e accusativo (pi ci locativo); utilizzo scorretto tipico piemontese. Talvolta, sempre in Piemonte, ci sostituito da le, utilizzato come dativo maschile, perch ci percepito come errato. Me e te sostituiti a io e tu, il me pi in Piemonte per influenza del dialetto piemontese. Verbi irregolari sono semplificati, scambi di ausiliari (transitivi per intransitivi). Nome: larticolo lo sostituito da il (e plurali di conseguenza). Estensione analogica delle desinenze regolari. Fonologia: nello scritto uso delle maiuscole e delle doppie errato, errata divisione delle parole, impiego dellacca, punteggiatura. Fonetica: in alcune regioni del sud si fa fatica a combinare alcuni gruppi consonantici (pissicologo), a causa del sostrato di lingue prelatine in cui non esistevano determinati suoni; si verificano epentesi vocalica, inserimento di una vocale di appoggio o eufonica, e assimilazione, da aritmetica a arimmetica. Variet diastratiche, oltre a quello che abbiamo detto, bisogna tenere conto anche delle differenze linguistiche fra generazioni; fra gruppi sociali specifici (medici vs altri) e differenze fra uomo e donna (questione non del tutto appurata). Si ritiene che un uso della variet pi vicina allo standard e pi normativa sia peculiarit delle donne. Inoltre tipico della donna il parlare gentile e cortese, utilizzo di certi termini alterati attraverso uso di suffissi diminutivali con valore vezzeggiativo. Tipico delluomo il turpiloquio, in casi estremi la bestemmia. Dal 68 in avanti le donne rivendicano il diritto di utilizzare il turpiloquio, utilizzo espressivo del linguaggio. Variet diatopiche: non parliamo di dialetti. Italiani regionali non definizione perfetta. Nessun altra lingua (romanza o non romanza) presenta caratteristiche simili allitaliano, ci dovuto alla storia, profonda frammentazione storica dellItalia. Possiamo trovare alcuni punti di contatto con la realt tedesca, la frammentazione politica ha portato a una frammentazione linguistica. Anche in Germania a un certo punto si scelto di uniformare la lingua e scegliere una fra le variet parlate sul territorio. In entrambi i Paesi, la scelta avvenuta tra il 1520 e il 1570. Per entrambi i Paesi il dibattito sullunificazione linguistica precede di circa tre secoli lunificazione politica. In Germania la lingua scelta quella della traduzione luterana della Bibbia, utilizzata come modello della comunicazione scritta e parlata e si diffonde uniformemente in tutti gli strati sociali. In Italia invece la lingua delle Tre Corone si diffonde solo tra le classi colte e prevalentemente nello scritto, Bembo non aveva nessun interesse nella divulgazione della lingua fra tutti i ceti sociali e anche a livello parlato. Italiano regionale, definizione del 92 di Michele Cortelazzo: sottoinsieme coerente di italiano fortemente influito a tutti i livelli dal dialetto al punto che i tratti identificanti di questo italiano, quelli che lo differenziano da un ipotetico italiano medio, sono proprio, e quasi solo, quelli locali. Italiano parlato in determinato territorio su cui agisce dialetto sottostante. Non avviene solo al livello regionale ma anche micro regionale. Principali variet di italiano regionale, generalizziamo e troviamo 5 variet (che corrisponde grossomodo alle cinque zone individuate per i dialetti): settentrionale, toscana, centrale e romana, meridionale, sarda. Dal punto di vista socio-linguistico, queste variet non si collocano sullo stesso piano per il prestigio. Il toscano stata la variet prestigiosa fino alla fine dell Ottocento perch stata superata dalla variet romana, quando Roma diventa capitale nel 1871. Il romanesco assume prestigio straordinario a met del 900 con la tradizione cinematografica del Neo-realismo. Negli ultimi anni la variet che gode di pi prestigio la variet settentrionale, per aspetti socioeconomici. Processo ulteriormente radicalizzato dalla diffusione delle televisioni private (tre reti

Mediaset) a met degli anni Ottanta poi diffuse a livello nazionale. Non ci sono ragioni linguistiche, solo socio-linguistiche. Le differenze a livello fonetico, morfologico e sintattico tra le cinque variet di italiani regionali. Nel nord la fricativa dentale sibilante sempre sonora (casa dovrebbe essere con s sorda). Riduzioni delle consonanti lunghe, pronuncia meno intensa, non totale annullamento della geminata. Neutralizzazione dellapertura e chiusura di e e o toniche. Italiano regionale toscano: anaptissi (epitesi) sillabica, aggiunta di corpo fonico (sillabico o vocalico) alla fine o allinterno di una parola per facilitare la pronuncia: barre per bar o busse per bus, tendenza a italianizzare. La Gorgia, spiritizzazione delle occlusive sorde postvocaliche. 12 marzo Perch non si pronuncia la c (ma anche d, t)? Non si sa, ma si abbastanza certi che questo fenomeno risalga al sostrato etrusco, reazione di questo al latino. Quando i romani hanno imposto la lingua latina, letrusco non conosceva i suoni occlusivi sordi, quindi le popolazioni che vivevano l, nel momento in cui si trovano a dover articolare suoni nuovi, si sono trovate in difficolt e il suono stato sostituito da un suono simile, ma pi debole. Lo stesso fenomeno avvenuto in altre aree del territorio italiano e anche romanzo: in Sicilia la parola foglio pronunciata con difficolt, perch il suono gl non esisteva prima dei romani; in spagnolo ad es. tutte le parole spagnole inizianti per f di origine latina hanno la f muta. Esplosive sorde, occlusione totale del canale fonatorio allaltezza del velo palatino, dei denti o delle labbra. In Toscana locclusione avviene in maniera parziale, spirantizzazione o fricazione, il flusso daria passa attraverso uno spiraglio ed come un fruscio; la gorgia (nome non scientifico, dal fr. gorge, gola), avviene solo in posizione intervocalica, lespressione in casa pronunciata normale. Il fenomeno vale anche per le altre occlusive ma oggi si ridotto e vale solo pi quasi per la c. A Firenze si arriva talvolta allelisione della c (amio per amico). Secondo fenomeno, perdita dellelemento occlusivo nelle affricate c e g, litaliano cacio pronunciato cascio, agile diventa ajile laffricata diventa una fricativa e basta. Terzo fenomeno, chiusura e apertura vocali, i toscani riconoscono lopposizione fonematica nelle parole a livello innato (oggi solo pi a Firenze). Ultimo fenomeno, non originario di Firenze ma poi estesosi, dittongo uo semplificato (novo per nuovo etc.). Sappiamo che in origine non era cos perch il dittongo nato a Firenze. Terza variet: italiano regionale romano e centrale. I fenomeni sono molti. Affricamento di s quando preceduto da l e n, per cui penso penzo, passaggio dalla fricativa allaffricata. Secondo fenomeno, rafforzamento della b e della g (gi) quando sono precedute da vocali, cio vengono pronunciate doppie: roba robba. La consonante s sempre sorda, fenomeno che nasce a Roma si diffonde in tutto il sud. Quarto fenomeno, rotacizzazione: passaggio di l a r quando preceduto da consonante, alzare diventa arzare; quinto punto, dileguo, cio caduta, di l soprattutto negli articoli: la moglie a moglie, fenomeno sistematico che prende il nome di legge Porena, individuato solo nel 1925, nasce negli ambienti plebei e si diffonde in tutte la capitale e la regione. In opposizione a quanto abbiamo detto per fenomeno due, avviene anche il contrario, scempiamento della vibrante doppia: la r, quando si trova in particolari nessi, tende a essere pronunciata scempia (bira per birra). Alcuni monosillabi (preposizioni e pronomi) mantengono e etimologica del latino, de per di e me per mi (me piace). Italiano regionale del sud. difficile trovare tratti che sono comuni a tutto il territorio meridionale, ma di solito i fenomeni riguardano determinate aree. Primo fenomeno, di area napoletana, campane, arretramento degli accenti nei dittonghi: piede pede, la semiconsonante i diventa vocale vera e propria. Altro fenomeno napoletano sonorizzazione dellocclusiva dopo consonante nasale, campo diventa cambo (anche un po in Puglia e della Basilicata). Terzo fenomeno in Puglia: sonorizzazione di z se preceduto da l, alzare con z di zero. La tendenza generalizzata in tutta la Puglia a pronunciare in maniera indistinta della vocale finale, con schwa //. A Bari la a tonica passa a e. Fenomeno solo siciliano, ma solo di alcune zone: assimilazione, assorbimento di una

delle due consonanti di un nesso, la r quando seguita da consonante, barba babba (fenomeno diverso da arimmetica, italiano popolare per difficolt di pronuncia, babba dovuto a influenza dialettale), a volte soluzione estreme baiba, ma qui gi dialetto. Ultimo punto, apertura toniche e e o che, come al nord, sono articolate indistintamente; sempre aperte solo in aria meridionale estrema, in Salento, Calabria, Sicilia. In Puglia settentrionale avviene il fenomeno contrario, le vocali sono sempre chiuse. Fine parte fonetica, guardiamo ora la morfosintassi. Morfosintassi al nord. Raddoppiamento pronominale, uso pleonastico (a me mi piace), si diffonde a livello colloquiale ovunque ma settentrionale. Utilizzo di te in luogo di tu, anche questo poi si diffonde. Tendenza a semplificare il sistema dei tempi verbali perfetti, anche quando si racconta di eventi conclusi tempo fa. Si fa precedere il nome proprio dallarticolo, per il femminile un po ovunque, per il maschile solo la Lombardia. Utilizzo di c e cera per soggetti plurali, tratto piemontese perch influito dal francese. Fenomeno solo piemontese: mi mancano solo pi dieci pagine, il pi non serve. Ultimo punto, sempre piemontese, il fare che pi infinito: facciamo che andare etc. Italiano regionale toscano, sistema dei dimostrativi a tre unit (questo codesto e quello). Distinzione tra passato prossimo e passato remoto. Uso del si impersonale come pronome soggetto. Uso strano di forme verbali (vedi slide). Valore vezzeggiativo - affettivo del suffisso -accio (o -azzo), Benigni davanti al papa sto Voitilaccio, 13 marzo Tratti caratteristici dellitaliano regionale meridionale. Accusativo preposizionale derivato dallinfluenza spagnola (serve preposizione da per accusativo animato), nasce a Napoli con i Borbone e si diffonde verso sud. Uso della preposizione di invece di da tipico del territorio siciliano. Uso di a in luogo di di in relazione a moto a luogo e stato in luogo. Per vado a Vincenzo probabile di nuovo influenza spagnola. Luso del doppio congiuntivo di nuovo spagnolo, dove si dice volessi un caff. Altri tratti vedi slide. Mal di testa. Le differenze per quanto riguarda il lessico. Geosinonimi, con diverso significato ma per designare un medesimo oggetto. Per anguria/ cocomero/melone (dacqua) si parla di geomonimo, cocomero in Piemonte cetriolo e al nord il melone il melone non languria. I geosinonimi vanno classificai con diversi parametri. Sobrero propone confronto con il toscano, e abbiamo quattro possibilit. 18 marzo Perch alcuni geosinonimi di provenienza non toscana si sono imposti sul termine toscano (es. formaggio prevalso sul toscano cacio):1) questioni di prestigio dovuto a ragioni economiche. 2) prestigio nascosto di alcuni geosinonimi, cio la forza di penetrazione che alcuni termini regionali hanno avuto grazie alluso che ne hanno fatto i mass media (quotidiani, cinema, tg), sopratutto termini dellitaliano centrale/meridionale (dal sud inciucio, monnezza, dal romanesco, pennica, bella etc.). 3) Buona parte dei termini della cucina regionale hanno significanti di origine dialettale e in questi casi non si hanno geosinonimi alimentari per cui si diffonde in tuta Italia (bagna cauda bagna cauda ovunque). 4) Tutti i termini tipici di una determinata area non hanno geosinonimi (gondola a Venezia). Variet diafasiche Asse della variazione diafasica individua variet di italiano sulla base della situazione comunicativa, cio il contesto (scritto o orale) e il livello di interazione tra i parlanti. Individuiamo due sottocodici: registri e lingue speciali o linguaggio settoriali, che dipendono solo in parte dallinterazione ma soprattutto dallargomento. Tratti tipici dei registri bassi vedi slide, realizzazione fonetica rapida, parlata veloce caratterizza i registri pi bassi. Registri elevati (italiano formale aulico), sintatticamente caratterizzati dallelevata esplicitazione dellarticolazione (ipotassi), altre caratteristiche vedi slide. Elevato uso di forestierismi nella fattispecie cultismi, cio latinismi e grecismi. Di fronte a lessemi che conoscono una duplice realizzazione in cui una delle due varianti possiede una maggiore propriet arcaizzante o difficile, prevale questultima (lectio

difficilior). Uso di segni grafici ormai desueti (princip, ncora, mbito - la regola dice di accentuare le sdrucciole, data la grande presenza di parole piane in italiano). Il gergo. Mi hanno rifilato un bidone, una truffa, sei un gaggio. Espressioni gergali. Il gergo in senso proprio la lingua dei gruppi sociali marginali, a livello storico vagabondi, mendicanti, ambulanti, malviventi. Oggi il termine ha un significato pi esteso, contraddistingue gruppi sociali (gergo medico, sportivo, giornalistico, teatrale). Definizione pi precisa: in sociolinguistica variet di lingua (o dialetto) dotata di lessico specifico utilizzato da particolari gruppi di persone in determinate situazioni per non rendere trasparente la comunicazione agli estranei e sottolineare lappartenenza al gruppo. Il gergo di fatto codice segreto, criptolalia del gergo. lingua artificiale nel senso che si appoggia a lingua gi esistente e la modifica a livello morfologico, sintattico e semantico. Dato che si appoggia ad una lingua definita lingua parassitaria,. Un aspetto recentemente messo in luce dai linguisti: criticit messa in discussione perch non usato di fronte ad altre persone. A met tra il gergo in senso stretto (quello dei delinquenti) e quello in senso lato (che intendiamo solitamente), si collocano i gerghi transitori, g. studentesco e di caserma. Sono importanti per spiegare come mai parole gergali in senso stretto siano diventate di uso comune. Partiamo dal presupposto che il gergo la lingua degli emarginati che si oppongono alla societ anche per mezzo del linguaggio. Allora come si spiega il travaso di lessico gergale nellitaliano delluso? Grazie ai gerghi transitori, cio i giovani (in particolare studenti) e i militari, perch i giovani storicamente entrano in contatto con i gerganti in senso stretto. Forte connotazione contrastiva a livello sociale, la non appartenenza a un gruppo si riflette nella non appartenenza alla lingua istituzionale (italiano standard). Gaggio indica luomo sedentario nel romans quindi valore spregiativo. Il gergo ha origine antichissime, dalla nascita di quelle attivit deviate. Le prime attestazioni sono i Proverbia super natura foeminarum di origine padano-veneta in cui si ridicolizza la figura femminile che a volte presenta elementi gergali; alcuni sonetti di Cecco Angiolieri e una lettera di Luigi Pulci a Lorenzo il Magnifico, interamente scritta in gergo. Il testo pi importante, Nuovo modo di intendere la lingua zerga, glossario in cui al termine italiano corrisponde termine gergale organizzato in due colonne (sorta di dizionario). 19 marzo Dal punto di vista linguistico, il gergo usa la grammatica della lingua del luogo e vi innestano un nuovo lessico, processo dio rilessicalizzazione o risementizzazione, poi trapassi semantici, utilizzo di significati traslati. Quali sono le strategie linguistiche dei gerganti: dal punto di vista morfologico, c la parafonia: riguarda la negazione o affermazione, ad es. in ambito napoletano nisba per no, oppure siena per s; il termine piemontese lingera (donna di facili costumi) non deriva da leggera ma da legge. Altro fenomeno il troncamento, caramba per carabinieri o ero per eroina, vedi slide per altri esempi; inversione sillabica; ristrutturazione lessicale a partire dalla vocale tonica (aria settentrionale): in Veneto, detio (?) (cio dito) diventa etde, et a cui viene fatta seguire la lettera che precedeva cui viene aggiunta le stessa vocale delle sillaba tonica. Poi linguaggio farfallino (diffuso nei gerghi di tutte le lingue). Il gergo oggi. Con il progressivo controllo della societ sui gruppi emarginati, questi sono diminuiti, qualcosa rimane ancora nelle vallate alpine, spazzacamini, calderai, ombrellai, arrotini. Meno diffuso quindi il gergo, che sopravvie solo nella malavita (mafia e criminalit organizzata) e nel sottoproletariato delle grandi citt, in particolare romano. In particolare per questultimo stato fondamentale lo studio di Pier Paolo Pasolini, con Ragazzi di vita del 1955 e Una vita violenta del 59, il quale, munito di taccuino e penna frequentava, queste persone per poter poi riprodurre il loro sistema linguistico in cui si riconosciuta prossimit totale a quella dei gerganti (Pasolini, dando loro voce come mai nessuno aveva fatto, voleva dar loro voce allinterno della letteratura). Litaliano delluso di oggi annovera circa un migliaio di termini gergali che un parlante medio conosce. Vediamo come da un punto di vista lessicale si possono creare nuove parole risementizzando parole gi esistenti. Vedi slide con esempi. Perch si dice sbolognare? Nella storia della malavita, Bologna

era la capitale dello smercio di monete false, quindi sbolognare era vendere qualcosa di falso, poi traslato diventa rifilare. Parole gergali che si trovano in Ragazzi di vita e che diventano poi di uso comune. Sono parole utilizzate per la prima volta in ambito scritto da Pasolini, entrate nei dizionari grazie a lui. Vedi slide. Abbioccarsi deriva da gallina, in romanesco biocca, quando la gallina fa luovo si abbiocca. Coatto indica inizialmente colui che costretto a entrare in carcere, per estensione il giovane del sottoproletariato romano che di solito un malavitoso. Sbarellare da barella, instabile come se fosse su una barella, per estensione instabilit mentale. Pratica della nominatio, cio la denominazione attraverso nomi propri o di persona. Nasce allinterno dellambito gergale, al fine di nascondere il vero nome e la vera identit. Un esempio si ritrova in Romanzo criminale, di ? Nessuno dei personaggi ha un nome esplicitato, ma c una sorta di divergenza tra nome e condotta illecita, mentre tutte le persone che hanno una condotta onesta hanno nome e cognome espressi. 20 marzo Litaliano giovanile si colloca al di sotto dellitaliano standard ma a differenza dellitaliano popolare e del gergo, labbassamento del registro voluto e sottende una conoscenza approfondita della lingua ed usato per opporsi alla societ. Volont di creare registro sub-standard per un effetto ludico che si opponga allitaliano degli adulti. I fattori che determinano le variet di italiano giovanile riguardano tutti gli assi che abbiamo individuato. Sullasse della variazione diacronica: storia breve dellit. giovanile, ma diverse variet dal punto di vista cronologico. Le forme di giovanilese divergono anche lungo lasse della variazione diatopica. Teniamo conto anche del prestigio, si ritiene che il modello proposto dai giovani delle grandi citt del nord sia da preferire. Elemento dialettale, le variet giovanili ricercano linnovazione linguistica da diverse fonti, una delle quali il dialetto, questo vale soprattutto per le variet regionali. Si pu collocare su diversi livelli sullasse diastratico, ad es. litaliano giovanile universitario influenzato dallitaliano colto e si colloca pi in alto dei giovani lesi di altri ambienti. I linguisti non lo considerano un linguaggio, ma un registro, impiegato in determinate situazioni comunicative. Nasce in ambito orale ma si sviluppa nella letteratura generazionale, per ragioni di mimesi. Storia del linguaggio giovanile in Italia. Secondo alcuni storici una variet astorica, cio ha una storia cos recente che devessere considerata solo a livello sincronico. Le prime tracce compaiono solo nella seconda met del 900, lItalia in ritardo, in Germania gi dalla fine del Settecento, documentata nella letteratura, discorso analogo in Francia e in parte anche in Inghilterra. In Italia determinato dai nuovi ruoli dei giovani allinterno della societ. Possibilit dei giovani di accedere alluniversit. Gran parte delle innovazioni linguistiche dipende dallinfluenza dei mass-media, soprattutto le canzoni e il cinema. Altro fattore il servizio di leva come momento aggregativo, giovani sviluppano proprio linguaggio (gergo di caserma, non corrisponde esattamente allitaliano giovanile ma si colloca in parallelo), non esistono attestazioni certe di italiano giovanile prima della seconda guerra mondiale. Si arriva intorno al 68 per le prime forme. I giovani benestanti che vivono a Milano e frequentano Via Monte Napoleone nei primi anni Cinquanta sono la prima manifestazione di it.giovanile, detti montenapi, non tutti i linguisti considerano questo gruppo la fonte dei linguaggi giovanili, ma per quanto sia limitato nel tempo e nello spazio, innegabile che queste persone parlassero un italiano non standard in cui si riconoscevano, viene meno la componente criptica come nel gergo, ma rimane la componente sociale. Esistono testimonianze scritte, la pi importante un romanzo di Franca Valeri che nel 52 scrive Il diario della signorina snob, la Valeri entra in contatto con il gruppo dei montenapi e ne riproduce il linguaggio. Caratteristiche: erre uvulare, utilizzo di alcuni diminutivi champagnino, ferrarino, o accrescitivi festone, costrutti con super, mega, iper (una ragazza detta supervacca). Abbreviazioni come tele, coca, cine. I genitori chiamati vecchi etc. Si individuano neologismi come bikini, blue jeans (?) mocassini, espressioni come a palla, di brutto etc. Fenomeno propedeutico, pone le basi per litaliano giovanile futuro. Ma viene meno la consapevolezza di un uso del linguaggio, manca la

componente dellaggregazione, solo dal punto di vista linguistico alcuni tratti ci permettono di considerarlo un fenomeno precursore. La letterature degli anni Sessanta molto attenta alla mimesi del linguaggio giovanile. Umberto Simonetta Tirar mattina (1963)e Maria Corti, Il ballo dei sapienti (1966) di ambientazione milanese. Un impostazione fondamentale data dalla traduzione di The catcher in the Rye e A Orange Clockwork, romanzi generazionali nordamericani. Impulso per altri romanzi, Porci con le ali, Boccalone e Altri libertini e Pao Pao. Gruppo giovanile dei primi anni Ottanta che ha successo a livello nazionale quello dei paninari, giovani benestanti di Milano che frequentano il bar Al panino, dal punto di vista sociale rappresentano un forte elemento di rottura con la generazione precedente, gli studenti impegnati politicamente degli anni Settanta; i paninari non si curano di politica, vocazione consumista. Tra i montenapi e i paninari c il movimento studentesco che nasce nel 68. Palazzo Campana a Torino (allora sede facolt umanistiche) fu la prima sede universitaria ad essere occupata. La consapevolezza dellimpossibilit di tradurre in programmi concreti le aspirazioni dei giovani determin la fine del movimento nei primi anni Settanta. Serv a sollevare tematiche come la lotta al baronaggio, lantirazzismo, la figura della donna. Una seconda ondata rinasce quasi un decennio dopo a Bologna, caratterizzato da episodi di violenza. Fu caratterizzato da forte spirito di coesione, giovani che si distaccavano dalla famiglia, si crea fermento culturale e un linguaggio volutamente collocato al di sotto dello standard linguistico italiano per accentuare il distacco delluniversit dai poteri costituiti, riconosciuti nellit. standard. Prende elementi dal gergo ma anche dalla lingua colta. Dal punto di vista testuale si segnala per la prima volta una scrittura che conosce nuove forme espressive, graffiti, volantini etc. La contestazione e limpegno politico non sono lunico fattore, ma anche i mass-media, in particolare le canzoni della cosiddetta seconda generazione dei cantautori, tra cui De Andr, De Gregori e Guccini (dallestero arriva Bob Dylan con la contestazione per la guerra in Vietnam); nasce poi il rock demenziale bolognese. Canzone di maggio di De Andr, esempio del linguaggio dei movimenti giovanili, utilizzo di parole mai usate (sedere) e slogan (per quanto voi vi crediate siate assolti/siete lo stesso coinvolti). Innovazione che i giovani hanno provocato sulla lingua italiana standard (fino ad allora statica, non aveva mai avuto in ambito letterario dei fenomeni di rinnovamento linguistico): due dimensioni principali, intralinguistica (costante utilizzo di neologismi) e extralinguistica (nuovi metodo di comunicazione, graffiti, volantini).Innovazioni lessicali. In presenza di una coppia sinonimica formata da un elemento eufemistico e una soluzione disfemistica (volgare), si opta per la seconda. Rivendicazione da parte dei giovani di poter usare quei termini considerati tab, che rimandano al lessico osceno, sessuale (figo, fregarsene, sfottere). 25 marzo Il mondo giovanile stato la prima categoria sociale a captare dai settori mass-mediatici un singolo elemento, estrapolarlo dal contesto e usarlo in qualsiasi settore (stand-by, loop, sei connesso?, flebo, linguaggi dal settore informatico e medico riusati nel lessico quotidiano). Con il Grande Fratello risemantizzazione di nomination, tugurio, confessionale etc. Letteratura giovanile degli anni Settanta-Ottanta, il pi importante Tondelli, che introdusse per la prima volta in ambito letterario il giovanilese, e a partire da questesperienza si svilupperanno autori come Ammanitti, Brizzi e Culicchia. Potenziamento espressivo verso linformalit della lingua giovanile, sempre lingua sub standard. Privilegio delle strutture del parlato (paratassi sullipotassi, ripetizioni, strutture ellittiche, intercalari, tratti tipici che caratterizzano la letteratura giovanile). Come mai i linguaggi giovanili si sviluppano pi al nord che al sud? Si diffondono nella misura in cui regrediscono i dialetti, il cui uso meno diffuso al nord (con eccezione del Veneto). Il dialetto risorsa comunicativa fondamentale e nel momento in cui viene meno, si rileva la necessit di un nuovo codice linguistico con stessa carica espressiva e forza irriverente che si collochi a un livello sub-standard; specie nelle grandi citt del nord si formano nuovi linguaggi.

La dimensione internazionale. Il giovanilese riesce a captare le realt allogene che si manifestano attraverso parole straniere. Il linguaggio giovanile nordamericano entra in Italia attraverso il cinema, le canzoni (rap, poss?), esempi di droghese, (trip down overdose pusher). Il fumetto alla fine degli anni Sessanta influenzano il linguaggio (sempre influenza britannica e nordamericana). Fenomeno degli ispanismi (ne parliamo pi avanti). Problematiche: sopravvalutazione del parlato, progressiva perdita del ruolo educativo della scuola, perdita dellereditariet letteraria, perdita della ricchezza semantica, vocabolario stereotipato; grammatica dei nuovi mass-media. Altri spetti: una variet non marcata primariamente in diastratia e diatopia, altri vedi slide. 26 marzo Litaliano dei mass-media. Molto importante nel peso dellitaliano degli anni 50 perch propongono modelli linguistici assai diversi. Si parla di trash linguistico, in alcuni programmai abbiamo lutilizzo di un linguaggio piuttosto basso. Poi abbiamo trasmissioni, reti televisive, film e canzoni che sfruttano il dialetto per diverse finalit (casi piuttosto limitati), si a dallespressivit alla comicit quando il dialetto usato in tv. Fino alla met del scolo scorso era un argomento poco affrontato: attenzione dei linguisti era rivolta alla lingua letteraria. C generale riluttanza ad affrontare certi argomenti contemporanei per poi studiare con relativa distanza (rischio di visione non chiara del fenomeno), questo fino a quando certi linguisti come Beccaria e Migliorini hanno individuato lo studio della lingua italiana in relazione allo sviluppo dei mass-media. 1954, avvento inizio trasmissioni televisive, subito diffusione, molto popolare, pochi agi esordi avevano la tv e molte erano le divergenze rispetto ad oggi. Data simbolica ma molto importante; cinema e radio nati gi molto tempo prima. Grazie alla tv questo fenomeno assume la portata odierna. 1963, esce Storia linguistica dellItalia unita, di De Mauro per la prima volta compare una storia linguistica dellItalia contemporanea prende in considerazione radio, giornali, cinema. 1973, esce Linguaggi settoriali in Italia di Beccaria anche qui linguaggio dei mass-media. Panoramica degli studi fino al 73 molto limitati, adesso invece sono nate tesi dedicate allo studio dei mass-media. Tratti distintivi: italiano dei mm come lingua speciale o sottocodice? I linguaggi settoriali sono diversi da quelli dei mm ma spesso si confondono. Linguaggi settoriali usati in uno specifico ambito (scienza, economia, medicina), privilegia un linguaggio molto preciso: a una parola corrisponde un solo significato ed rivolto solo agli esperti (cerchia ben definita di utenti), definizione che non pu essere applicato al linguaggio dei mm. Abbiamo un pubblico anonimo, indifferenziato, non c limitatezza dellutenza, ovvero si tratta di un mezzo che pu arrivare a tutti. I destinatari possono essere raggiunti attraverso tutti i supporti possibili (tv, radio, web, scrittura); tratti caratteristici quindi pubblico illimitato, molteplicit dei canali, diversi mm in base al modo in cui i media arrivano a noi. Mm diversificati in base a: emittente, modi di trasmissione, obiettivi e funzionalit. Sono pi i tratti distintivi che quelle che li accomunano. Finalit diverse: 1) quotidiano, finalit di cronaca e informazione politica, poi altre come cultura e sport.2) radio, tv, web finalit informazione, cultura (documentari), intrattenimento (oggi dominante) . 3) cinema e canzone, intrattenimento e cultura. 4)Pubblicit con una particolare fisionomia, persuasione. Rispetto agli altri diversa. Unaltra differenza sono le modalit di trasmissione. Forma scritta (quotidiano e fumetti), forma trasmessa (tv, cinema, canzone, radio), forma scritta trasmessa (web), supporta audio visivo, linguaggi pubblicitari sfruttano tutte le categorie presso tutte le risorse dei mm. Fruizione: lettura, audio-visione, ascolto. Con la stampa e i fumetti abbiamo il rispetto delle norme dellitaliano scritto, mentre in tutti gli altri casi abbiamo luso della lingua parlata ma non si tratta per di parlato spontaneo, perch il destinatario passivo e non pu interagire (unica eccezione le telefonate alla tv o alla radio). Ruolo importante spetta alliconicit, cio ruolo delle immagini, presenza della

componente verbale e non verbale, parole e immagini che possono essere statiche o dinamiche. Le immagini arricchiscono la comunicazione, in alcuni pi importante il ruolo delle immagini rispetto alle parole. Rapporto il rapporto tra parola e immagine dipende dal tipo di mm. Nei quotidiani prevale la lingua sulle immagini, oggi si inseriscono le immagini per arricchire il linguaggio verbale. Ci sono poi casi estremi in cui il linguaggio verbale sarebbe incomprensibile senza le immagini; talvolta appaiono solo le immagini. Esempio, road movie (?), dove la componente verbale non presente o troviamo poco dialogo. Anche nei quotidiani negli ultimi anni linserzione di immagini grazie alla tv, quasi parit tra immagini e testi. In Caro diario Moretti dedica alla prima parte solo immagini e musica. Un discorso a parte merita la canzone, giocata tra melodia e testo, componente verbale e non; aspetto melodico domina sulle parole, le canzoni italiane sono caratterizzate da linguaggio ripetitivo (eccezioni i cantautori, dove domina la parola sulla melodia, come anche nel rap e nel rock). Liconismo, da un punto di vista qualitativo, pu essere grafico (schemi, tabelle, grafici) o figurativo. Se figurativo si distingue in statico (fotografie, disegni) o dinamico (immagini in movimento). Il rapporto tra apparato iconico e flusso linguistico pu essere di tre tipi: 1. Identit comunicativa fra immagini e parole: - messaggi ridondanti: es. documentari scientifici - esigenze di completezza ed esattezza descrittiva 2. Autonomia parziale: - rapporto complementare - immagini e messaggio in relazione ma con contenuti in parte diversi: integrazione e arricchimento - es fotografie dei quotidiani, giornalismo televisivo, ecc. 3. Autonomia totale: - immagini e le parole portatrici di messaggi irrelati, indipendenti - cfr. linguaggio della pubblicit [es. Benetton]. La lingua dei mm on omogenea, ma sono molte le caratteristiche comuni 27 marzo Il purismo linguistico non fa riferimento ai mezzi di comunicazione di massa, anzi al contrario si possono apprezzare molte innovazioni lessicali, riconducibili agli ambiti di forestierismi e neologismi. Larricchimento dei neologismi dato dai dizionari delluso (lo Zingarelli ogni anno aggiunti circa 1500 neologismi, di cui l85-90% proviene dai mezzi di comunicazione di massa e una buona parte sono forestierismi). Gli anglicismi entrano in Italia grazie ai quotidiani dalla caduta del fascismo in poi. Durante il Fascismo: tassazione delle insegne commerciali straniere, divieto utilizzo parole straniere, doppiatura in italiano di tutti i film importati, non tanto per facilitare la comprensione ma per nascondere completamente la lingua straniera; questultimo decreto ha influenze ancora oggi, a differenza degli altri paesi stranieri. Solo la Spagna come noi, sempre a causa della dittatura, atteggiamento autarchico, politica restrittiva dellelemento straniero. Vita politica in Italia piena di anglismi: choosy, spending review, endorcement etc. Esistono anche gli pseudo-anglismi. Spam un marchio che produce carne in scatola (equivalente Simmental) che martellava la tv inglese e che Monty Pyton ha preso di mira in una scenetta ed diventato la spam di gmail . Tra i neologismi troviamo anche la risemantizzazione, stella che cambia accezione quando designa una persona famosa dello spettacolo, in linguistica definito calco semantico, poich preso dallinglese star; altro esempio la parola velina, che un tempo designava solo la carta, allinizio negli anni 90 ha assunto nuovo significato con Striscia la notizia. La velina in ambito giornalistico quel particolare tipo di carta che le agenzie facevano pervenire agli organi di stampa durante il regime (forma di controllo dellinformazione). Diventa nellepoca

della televisione la persona che porta la notizia al lettore con usi caricaturali. Esempi di neologismi veri e propri: diffusi dalla stampa esodato, grillino, rottamatore, bunga-bunga, olgettina, femminicidio, apericena, emo, barba-trucco, cinepanettone, ciupito (quello che hai bevuto a Courmaieur). Non tutte le parole nuove avranno fortuna, lunga vita. Litaliano si rinnova anche attraverso la diffusione a livello nazionale di termini regionali (geosinonimi), grazie allutilizzo dei mezzi di comunicazione di massa. Distinguiamo i diversi mezzi: nella stampa quotidiana la presenza di regionalismi pi scarsa (maggiore nei quotidiani regionali, caso limite La Padania). Regionalismo vivo nel cinema, con il neorealismo riscoperta di dialettismi, reazione al Fascismo che imponeva litaliano e proibiva i dialetti esattamente come le lingue straniere. La sorte del dialetto: a partire dalla seconda met del Novecento il dialetto sottoposto a un processo di decadimento inesorabile, ci che si riflette nei mezzi di comunicazione di messa, scartato dalla stampa e al cinema, per ragioni commerciali, se si eccettua il Neorealismo (Luchino Visconti, La terra trema, ambientato ad Aci Trezza, fu fallimento colossale, non lo capivano nemmeno i siciliani, a parte quelli del posto). Fa eccezione la canzone (De Andr, 99 posse , Crueza de ma) per finalit culturali. Sopravvive nella pubblicit, per garantire genuinit del prodotto (la Cirio qualche anno fa, la pummarola napoletana). La lingua dei media specchio degli usi linguistici comuni, non ha picchi verso lalto o il basso, ma si mantiene su un tono medio. I meriti dei media. Hanno influito in maniera determinante sui nostri usi linguistici, nel processo di unificazione linguistica, che senza la televisione sarebbe stato molto pi lento. Tullio de Mauro solo nove anni dopo la nascita della televisione aveva gi individuato un cambiamento. Il cinema grazie ai titoli di film conia delle espressioni, vedi slide; personaggi del cinema o televisivi (Paparazzo, Fantozzi, attapirato) danno origine a nomi o aggettivi. I giornali coniano stereotipi (anni di piombo etc.), testi delle canzoni (Vita spericolata), la pubblicit (sottiletta) I media: hanno insegnato litaliano (tv); hanno avvicinato alle lingue straniere (canzoni etc.); capacit di riflettere sulla molteplicit della lingua. Problemi: troppe variet creano confusione, si pensa che tutti i registri siano allo stesso piano; produzione incontrollata di stereotipi e luoghi comuni, uso inflazionato di parole forti, ripetizione di aggettivi con valore superlativo (vedi slide per es.); produzione smaccata dellassociazione meccanica di parole (netto rifiuto etc.) e luso di metafore e cos via. Che lingua ? Di plastica, ripetitiva e costellata di luoghi comuni. Impoverimento espressivo, dovuto allimpoverimento della psiche non ci sforziamo pi di trovare una forma precisa. 8 aprile La frammentazione di variet locali vernacolari sono gi dimostrabili a livello di latino tardo (alto Medioevo), gi rintracciabili nelle regioni in cui Augusto aveva suddiviso lItalia. Unaltra spia del fatto che esiste corrispondenza tra variet antiche e dialetti di oggi il De vulgari eloquentia (1305), in cui Dante individua 14 variet regionali che non si distanziano dai dialetti odierni. Varie teorie sulle origine della differenziazione Scuola di pensiero di Mario Alinei, glottologo che insegna in Olanda: la nascita dellindoeuropeo si colloca alla fine del Paleolitico (33.000-9000 a. C.) e gi nel Mesolitico la differenziazione linguistica dei dialetti italiani. Lingue del sostrato: insieme delle lingue parlate in Italia prima della diffusione della lingua latina in tutta la penisola. La differenziazione sarebbe data dunque dallinfluenza esercitata dalle lingue gi esistenti sul latino quando si diffuse. Teoria del superstrato: le lingue che in seguito a invasioni entrano, successivamente allo sviluppo del latino sul territorio, pur non cancellando il latino, lo influenzano in modo determinante. Ogni regione in realt ha caratteristiche proprie (es. in Sicilia non si pu parlare solo di teorie del sostrato e superstrato, perch intervennero altri fattori).

Prima dellarrivo dei Romani nella penisola italica, cerano lingue (di cui non sappiamo molto) a volte imparentate tra loro. La teoria classica prevede due fasi: - prima ondata di migrazioni (IV-II millennio a. C.), i popoli di stirpe mediterranee: Liguri, Retii, Piceni, Etruschi, Sicani, Sardi (Le popolazioni mediterranee vengono oggi chiamati preindoeuropei - seconda ondata (II millennio a. C.), le popolazioni indoeuropee dallEuropa centro-Orientale: Celti, Venetici, Osco-umbri, Latini Greci, Siculi, che scalzano quasi tutte le popolazioni mediterranee. (vedi cartina per localizzazione sul territorio). Durante limpero romano: si sono gi completate le due ondate migratorie: i latini si trovano ad interagire con due popolazioni diversi: i pochi mediterranei rimasti, che appartenevano a un ceppo linguistico altro, e altre lingue con cui il latino condivide molti tratti sintattici (greco per area meridionale e celtico per larea settentrionale). Nella penisola italica ci fu lunga fase di bilinguismo, coesistevano latino e lingue dei popoli preindoeuropei, pass molto tempo prima che il latino fosse lunica lingua. Perch, data ununica lingua madre (italiano e dialetti derivano dal latino), gi in fase arcaica si arrivati a una tale differenziazione (i dialetti del sud sono pi distanti dallitaliano che lo spagnolo)? Fattori: - diverse etnie che popolavano la Romana - latino che non va considerata lingua statica ma soggetto a variet geografiche (latino di Roma diverso dal latino della penisola iberica) cronologiche stilistiche socio-culturale diversit del periodo e dellintensit della romanizzazione (territori conquistati agli albori dellimpero hanno abbandonato prima la loro lingua e si sviluppato quindi un latino pi simile a quello di Roma; nelle aree invece in cui la romanizzazione avvenuta in maniera meno intensa il latino penetrato in maniera meno decisa) Implicazioni etnico-geografiche. Dobbiamo tenere conto di tre implicazioni: sostrato (lingue presenti prima dellaavvento dello strato, cio il latino), il superstrato e ladstrato, cio quelle lingue che pur non entrando mai nel territorio, influenzarono la lingua per ragioni di prestigio (il greco per il latino, o linglese per litaliano adesso). Il sostrato. Es: i Romani arrivano in Piemonte e impongono la loro lingua ma non si cambia da un giorno allaltro, fase di bilinguismo e poi scomparsa della lingua delle popolazioni del Piemonte in cui per rimangono alcuni termini o in genere delle influenze. Es. di influenza: in latino classico non esisteva la f in posizione intervocalica e la presenza di f in tale posizione dovuta allinfluenza osco-umbra. Al sostrato etrusco sono riconducibili alcuni suffissi ravvisabili nella toponomastica e onomastica (Ravenna, Porsenna). La gorgia toscana dal sostrato etrusco. Sostrato ligure sullitaliano, suffissi -asco, -asca nella toponomastica (diffusi in Piemonte, Liguria, Lombardia) e etnici (bergamasco, comasco). Influenza del sostrato celtico (che interessa in particolare il francese): passaggio della a tonica a e (patrem pre), sistema vigesimale (quatre-vingt-disneuf per 99, caratteristica esclusiva della Francia, ascrivibile al sostrato gallico). Lessico: carrus, cerevisia, camisia, braca, gunna, tutti oggetti che i latini non conoscevano, i termini sono presi dal celtico. Il superstrato. Insieme di lingue eterogene, nel nostro caso le lingue germaniche e larabo. Differenza rispetto al sostrato: sono venuti a sovrapporsi alla lingua in epoche successive. Adottano il latino ma la loro lingua influenza. Esempi di influenze: in Francia acca muta. Nella penisola italica influenzano il lessico: entrano lessemi di ambito bellico. Guerra sostituisce bellum anche in senso pratico: la werra (scontro fisico testa a testa) sostituisce il bellum romano fatto con eserciti contrapposti. In

ambito della caccia: bracco (da cui bracconiere) razza di cane che i latini non conoscevano. Loggia, tovaglia, etc. (vedi slide) 9 aprile 10 aprile Il latino volgare parlato non era lingua omogenea ma possedeva molte sfumature. Latino volgare: lingua latina parlata, volgari antichi: italiano arcaico nelle sue varie realizzazioni su scala geografica (prima del 1525 si parla di volgari, dopo di dialetti) Il primo dialettologo che studia leterogeneit dei volgari Dante, la cui opera risulta ancora oggi un trattato affidabile. La sua suddivisione non va da nord a sud ma da est a ovest, scopo individuare dialetto che possa essere comune per il panorama letterario (non per la parlata di tutti i giorni); li condanna tutti ma salva solo il siciliano, il toscano fiorentino, il bolognese in parte (Dante lo considera illustre ma gli esponenti della scuola bolognese hanno utilizzato il fiorentino quindi di prestigio ma non pu essere considerato illustre). Primi documenti che abbiamo per certificare la nascita dellitaliano antico e dei volgari: tre tipologie. 1)Testimonianze casuali e spontanee (graffiti e iscrizioni) 2) Indovinello veronese 3) Documenti darchivio, carte notarili e documenti processuali (unico dei tre uso volontario della lingua italiana). Il graffito della catacomba di Commodilla a Roma, affrescata nel IX secolo. Termine ante quem IX secolo e post quem VII. Inscrizione: non dicere illa secrita a bboce, indicazione del canone liturgico nel IX secolo, alcune parti della messa (precedenti leucarestia) andavano recitate ad bassa voce. Questa regola parte dal VIII secolo, ulteriore riferimento cronologico. Uno dei primi documenti collocabili tra il latino volgare e una veste di italiano arcaico. I tratti italiani sono caratterizzati da alcuni fenomeni fonetici e morfologici tipici del romanesco di oggi, il sintagma a bboce, raddoppiamento del b in posizione intervocalica. Dicere tipico ancora della parlata romanesca. Secrita, fenomeni: non sonorizzazione della c e la chiusura delle e tonica. Lindovinello veronese. Siamo anche in questo caso a cavallo tra italiano e latino (pi latino in questo caso). Manoscritto della biblioteca di Madrid nellVIII secolo, portato a Verona nel IX secolo e qui vi furono aggiunte due note, indovinello popolare. Versorio lunica parola italiana, voce veneta in uso ancora oggi per indicare laratro. Atto di nascita ufficiale dellitaliano il placito di Capua, che rientra allinterno di un gruppo di quattro placiti redatti in territorio campano tra il 960 e il 963, preso come punto di riferimento il perch primo (960). Vinsero i monaci perch la legge allora prevedeva lusucapione. redatto in latino ma a un certo punto inserita la testimonianza in italiano di quattro persone. IL fatto che fossero scritti in volgare da intendere come ammonimento contro chiunque avesse eventualmente fare di nuovo causa ai monaci (era chiara a tutti la testimonianza). Qui luso del volgare intenzionale: distinguere la cronaca del processo dalle testimonianze e come ammonimento. Non volgare toscano, quattro spie: sao, kelle, ki, contene, che ci permettono di provare lappartenenza del documento a quella zona. Sao lantenato dellattuale napoletano saccio, per kelle e ki tratto tipico del napoletano moderno, riduzione del nesso labiovelare q. Contene presenta mancato dittonga mento, altro tratto tipico. IN et carolingia i volgari antichi passano dallavere valore effimero (utilizzati saltuariamente dalla popolazione che usava anche il latino volgare) e diventano lunica lingua. Come si spiega questo nuovo atteggiamento verso il volgare? Affermazioni di nuove classi sociali che sviluppano nuove attivit commerciali e hanno perci bisogno di una lingua franca. Con la nascita delle prime banche si sviluppa borghesia, che ha bisogno di lingua per il commercio. Sviluppo delle signorie e dei comuni. Ci troviamo di fronte a un territorio costellato da uneterogeneit di volgari che godono tutti dello stesso prestigio. Perch a un certo punto uno prende il sopravvento sugli altri che retrocedono e diventano dialetti?

Il fattore letterario (tre corone) non il pi importante perch riguarda solo i dotti, e il toscano si diffonde anche tra le persone colte ma non letterati. Ragioni di tipo politico, economico. A Firenze passaggio veloce da signoria a comune (XII secolo), la citt esercita fin da subito ruolo di guida, al punto che a met del Quattrocento, con la Pace di Lodi (fine guerra tra Milano e Venezia), lago della bilancia affidato a Lorenzo de Medici. I comuni esercitano influenza giurisdizionale sulle aree rurali circostanti, Firenze estende la sua influenza sul contado. Le corporazioni consentono ai casati nobiliari di controllare le attivit commerciali, in particolare i Medici controllavano anche gli istituti di credito, che diventano punto di riferimento a livello europeo (fiorino, moneta pi forte in Europa). Importanza della cultura e delle arti, almeno fino alla calata dei lanzichenecchi si concentrano le pi grandi intelligenze creative europee (Lorenzo il Magnifico, Poliziano, Alberti, Machiavelli, Guicciardini), Firenze cuore dellUmanesimo e del Rinascimento Cosa comporta tutto questo sul piano linguistico? Il fiorentino modello per tutti i comuni prima toscani e poi pian piano al di fuori della regione. Diffusione della stampa, importanza del Veneto, Aldo Manuzio fonda a Venezia nel 1494 la prima tipografia e pubblica, oltre ai classici greci e latini, testi fiorentini. Primo grande motore che fa s che il fiorentino si diffonda. Quale fiorentino? Gli intellettuali si interrogano su quale sia la variet da prediligere in ambito letterario. Nasce dibattito, giocato su tre distinte posizioni. 1 Lingua usata da Dante, Petrarca e Boccaccio (Bembo) 2 Lingua cortigiana, integrazione tra il modello della tre corone e gli apporti e gli arricchimenti provenienti dalle corti del resto dItalia. 3 Fiorentino contemporaneo vivo del Cinquecento (Machiavelli) Perch vinse Bembo? Amicizia tra lui e Manuzio. Conseguenze. - Blocco dello sviluppo naturale della lingua italiana per quattro secoli (fino alla met del Novecento) - Lingua letteraria, destinata solo alla produzione scritta, il fiorentino non prende quindi piede tra i ceti medi e popolari, quindi salvaguardia dei dialetti (che fosse il fiorentino contemporaneo a Firenze o il piemontese) - dal punto di vista della socio-linguistica, si sviluppa presso tutti i ceti sociali alfabetizzati la consapevolezza di una netta distinzione tra lingua e dialetto (variet ancillare) e retrocessione di questultimo. Accademia della Crusca, 1582, a Firenze Leonardo Salviati, detto linfarinato che aveva come obiettivo separare la farina (lingua pura) dalla crusca (tutto ci che non fiorentino trecentesco). 1612, primo vocabolario in lingua nazionale della storia, basato su lemmi che provengono dalla produzione letteraria delle tre corone, che contribuisce al processo di paludamento della lingua. Eccezioni a questa norma: Galileo Galilei fonda la prosa scientifica italiana (fino ad allora in tutta Europa era in latino) perch la nuova scienza deve essere divulgata. Inventa parola come cannocchiale e pendolo (esisteva gi ma lo risemantizza), perch si trova a dover esprimere in volgare parole che non esistono. Tripartizione linguistica: parlato che si differenzia in ogni citt, lo scritto letterario paludato e lo scritto scientifico pi vivace. 15 aprile Alessandro Manzoni importante perch aveva notato che litaliano letterario era una lingua quasi morta, con tratti simili al latino, senza vitalit, soprattutto se messa a confronto con il francese, che egli conosceva molto bene (on era lunico a pensarlo, anche Stendhal e altri intellettuali). Elabora soluzione personale, individuare una lingua che sia per tutti (nazionale) che sia viva e la individua nel fiorentino dellOttocento (riprende dunque lidea di Machiavelli che suggeriva il fiorentino contemporaneo). Il progetto letterario complesso: nelle prime due edizioni Manzoni utilizza lingua influenzata dal francese e dal lombardo. Nel 27 pubblica una versione che scritta nel

fiorentino letterario del Trecento, espelle tutti gli elementi non toscani, utilizza il vocabolario della Crusca di padre Cesari (?), si rivela di nuovo un fallimento. Dal 27 frequenta Firenze ed entra in contatto con il fiorentino contemporaneo delle classi colte (risciacquare i panni in Arno), edizione quarantana. Entra nel vivo della questione linguistica anche al di fuori dellambito letterario. Al fine di eliminare i dialetti e unificare il territorio, propone di mandare insegnanti fiorentini in tutte le scuole dItalia, proposta che non sortisce effetto positivo e si risolve in un insuccesso. Un altro linguista contemporaneo di Manzoni, Isaia Ascoli, dir qualche anno dopo che tale progetto non si pu realizzare per due problemi: scarsa circolazione dellitaliano nel corpo sociale, la scuola elementare non era obbligatoria e anche chi vi andava si trovava a che fare con modello linguistico del Trecento. Prima dellunit, ciascuna corte aveva una propria lingua per quanto riguarda loralit. A livello scritto troviamo invece due soluzioni: la koin settentrionale (Boiardo e Ariosto), lingua che si caratterizza per toscano letterario ma che accoglie forme dialettali settentrionali e elementi francesi. Al sud esiste una variet sovra regionale (koin meridionale), esplicitata in ambito letterario da Sannazzaro e Basile, lingua con sottofondo toscano su cui si inseriscono elementi del dialetto napoletano. A livello pi basso in letteratura (lett. popolare e teatro) ulteriori casi di reazione al dominio fiorentino in XV e XVI secolo, in modo maggiore che Boiardo, Ariosto. Farse dell Allione (dialetto astigiano dei primi del Cinquecento), la Venexiana, opera anonima, e la Pastorale di Ruzante. La commedia dellarte in veneto di Goldoni, le poesie in lombardo di Porta e in romanesco di Belli rappresentano tre casi di opposizione alla soluzione bembiana in letteratura. Lingua e dialetti nellItalia unita. In Storia linguistica dellItalia unita Tullio De Mauro valuta che nel 1861 gli italofoni fossero solo il 2,5% delle popolazione, la dialettofonia era la condizione linguistica standard. Alcuni non sono daccordo con De Mauro, recentemente un nuovo studio (condotto dal toscano Arrigo Castellani) voleva dimostrare come la percentuale fosse pi alta, arriva a valutarla attorno al 10%, ma la comunit linguistica appoggia pi De Mauro. Quindi, nonostante Manzoni e tutti i tentativi fatti, il dialetto sovrano. La situazione inizia a cambiare negli ultimi due decenni dellOttocento. Erosione della vitalit del dialetto per tre ragioni fondamentali. - Scuola. Nel 1859 per il solo Regno di Sardegna, viene emanata la legge Casati (ministro pubblica istruzione) che istituisce listruzione gratuita per i primi quattro anni e obbligo di frequenza dei primi due. A partire dal 61 diventa norma nazionale. La legge non risolve il problema, la percentuale di studenti rimane bassa, raggiunge quasi lo 0% al sud e nelle zone rurali e alpine al nord. Lorganizzazione e i programmi non funzionano. Un altro problema rappresentato dagli insegnanti che spesso non conoscono litaliano e parlano in dialetto. Un ulteriore problema la Chiesa che si oppone alla diffusione dellitaliano tra il popolo perch, secondo editto papale, inutile insegnare litaliano a tutti cotesti branchi di zotici contadinelli perch sarebbe. (cerca). Ultimo problema, anche laddove si superi tutti i problemi di cui sopra, la scuola si porta con s due problemi: il purismo (insegna italiano di dante, Petrarca e Boccaccio) e, di conseguenza, la dialettofobia. - Urbanesimo. Seconda rivoluzione industriale porta con s conseguenze: abbandono delle campagne e fuga verso le citt: andare a vivere in realt urbana voleva dire venire a contatto con modelli linguistici pi prestigiosi, dove era maggiore il numero di parlanti italiano, listruzione scolastica era maggiore. - Emigrazione. Ha diverse direttrici (interna ed esterna). Ci si adegua al sistema linguistico del nuovo posto. Curiosamente i migranti dal sud imparano, venendo al nord, dapprima i dialetti del nord e poi litaliano. Abbandonano il dialetto per via di discriminazioni. Altri fattori: cinema, televisione, servizio di leva, unificazione linguistica della burocrazia. Secondo i dati ISTAT il picco pi alto della riduzione della dialettofonia in Italia evidente solo dagli anni Ottanta del Novecento. Fino a quel momento era ancora maggioritaria la presenza di parlanti dialetto. I dialetti stanno scomparendo? Scompariranno? Se s, quando? Certo c un fenomeno di perdita ma difficilmente il dialetto morir perch ci sono la dialettologia e la linguistica a salvaguardia del

patrimonio linguistico. Altre entit di tipo culturale (al di fuori della linguistica) cercano di preservare i dialetti. Diversa concezione che i giovani hanno del dialetto negli ultimissimi anni: non pi come segnale di scarsa istruzione ma sistema linguistico che pu essere forte risorsa espressiva accanto allitaliano. Utilizzo snobistico e ideologico del dialetto come contrapposizione allitaliano e allistituzione italiana da parte di alcuni partiti politici. molto difficile operare classificazione dei dialetti perch non semplice stabilire le frontiere dialettali che separino le diverse aree dialettali: se studiamo il dialetto torinese e ci spingiamo verso Rivoli troviamo alcune differenze ma non cos nette da stabilire una cesura, ma se arriviamo ad Avigliana, troviamo altre differenze minime rispetto a Rivoli (maggiori rispetto a Torino) ma anche qui non possiamo stabilire un confine. Questo discorso si pu estendere a tutta la penisola ed il concetto di continuum geografico. Principio che ha ispirato i due maggiori dialettologi in Italia, due tedeschi che hanno percorso la penisola da nord a sud e hanno definito questo concetto. Lisoglossa invece il principio che permette di stabilire confini a livello macroregionale perch la dialettologia scientifica. Strumento per distinguere e classificare i dialetti. Definizione: linea tracciata su una carta linguistica per segnare i confini di unarea in cui presente uno stesso fenomeno. Fasci di isoglosse: la ricerca sul campo (interviste etc. ) ha consentito di individuare tutta una serie di fenomeni che esistono al di sopra della linea La Spezia-Rimini e che non si verificano al di sotto. 16 aprile 17 aprile Dialetti settentrionali: galloitalici, veneti, ladini. Esiste una serie di tratti comuni, gli stessi di quelli indicati ieri. Ciascuna parlata poi si distingue per tratti peculiari propri. Il dialetto del Piemonte il pedemontano, perch il piemontese la variet di Torino. Vedi cartina. Tra Torino e Cuneo, alto piemontese, variante pi rustica, considerata dai parlanti stessi pi popolare, oggi sostituita dal torinese. Dialetti langaroli presentano al loro interno una vasta gamma di differenziazioni. Le variet monferrine (dalla collina torinese ad Alessandria), anche loro si differenziano. Poi lAlessandrino, variet che non coincide con i confini politici del territorio. Il Canavese particolare, si avvicina di pi al francese. Oltre al piemontese: nella zona di Novara si parla lombardo occidentale, piacentino nellestremo sud est in Alessandria, e tra la Langhe e Appennino ligure, dialetti liguri. I tratti distintivi che lo differenziano dalle altre variet settentrionali: faucalizzazione della nasale intervocalica postonica: cio la n in posizione postonica e dopo una vocale; Dittongamento della e lunga latina (che in it. diventa e chiusa), tratto esclusivo del piemontese; palatalizzazione della a tonica latina soprattutto nei verbi (come in francese, dove il fenomeno avviene in tutti i verbi, in piemontese solo per il verbo allinfinito). Elementi linguistici di provenienza gallo-romanza, cio francesi e provenzali. Limporto delle parole comincia gi nel XII secolo e il Piemonte il luogo attraverso cui i gallicismi entrano in Italia. Come si arrivati a differenziazioni cos marcate e come mai altre lingue. In epoca latina pur essendo territorio isolato, era anche una sorta di porta verso lEuropa, territorio di passaggio, fin dalla preistoria abitato da popoli diversi: Liguri, Celti, Latini, poi arrivano i barbari, e persino i Saraceni. Ciascuno di queste popolazioni che si sono insediate hanno esercitato influenza sulla lingua e frammentazione politica molto netta. I Savoia a partire dall XI secolo cercano di unificare il territorio con scarsi risultati, forze contrarie alla resistenza, i comuni, in primo luogo Asti (che diventa poi capitale del ducato di Monferrato) e ? Inoltre influenza su questo territorio di comuni esterni come Milano (dallepoca rinascimentale). Poi guerre fra Asburgo e Valois che chiamano in causa il Piemonte. Per quanto riguarda la storia moderna. Trattati di Cateau-Cambrsis: parziale rinsaldatura del confine piemontese, quasi quelli attuali. 1713 Torino diventa capitale del regno dei Savoia e il piemontese inizia a diffondersi come variet di prestigio, diventa koin e la letteratura piemontese comincia a diffondersi. Periodo pre-risorgimentale, 1840 Carlo Alberto impone litaliano come lingua primaria (prima non era nemmeno contemplato, solo francese). Nel 48

diventa lingua delle camere che abbandonano il francese. Nel 59 legge Casati. Il panorama dialettale non viene toccato da questi avvenimenti. Rapporto tra piemontese e migranti meridionali e veneti. Questi, per non subire discriminazioni, imparavano il piemontese. Adesso si parla di pi litaliano, la regione del nord in cui si parla meno il dialetto, ma c alta competenza passiva, situazione di bilinguismo. Dialetti centrali. Allinterno della Toscana non parliamo di dialetti ma di vernacolari, parlate pi rustiche del fiorentino, ma pur sempre toscano, quindi italiani: variet occidentali, senese (che possiede tratti propri), aretine e della Val di Chiana. Il tratto distintivo che raggruppa tutti i dialetti toscani e li caratterizza e il sistema eptavocalico, cio sistema linguistico costituito da sette vocali, differenza gi avvertita nel Trecento, quando una e aperta non poteva rimare con una e chiusa, non era solo una differenza fonetica ma ance fonematica. Variet della Corsica, dialetti pisani nellarea centro settentrionale, a sud forte linfluenza dei dialetti sardi. Nella sola citt di Bonifacio dialetto ligure. Parte meridionale dellUmbria dialetto umbro, a nord pi toscani, stessa cosa nelle Marche, solo a sud dialetto marchigiano, a nord variet pi emiliane, in Abruzzo solo citt dellAquila (?). Il dialetto romanesco parlato fino alla fine del 400 (calata dei Lanzichenecchi) apparteneva linguisticamente al ceppo dei dialetti meridionali. Dialetti meridionali. Intendiamo le parlate dellarea abruzzese adriatica, il Molise, la Puglia fino alla linea Taranto - Brindisi, la Basilicata, la Campania, e la Calabria settentrionale. Per quanto riguarda il regno di Napoli (caratterizzati da tratti comuni) la spiegazione allorigine di queste assomiglianze, dipende dal sostrato, cio le popolazioni osco-umbre e la reazione che labbandono delle loro lingue esercit sul latino quando fu appreso. Dialetti meridionali estremi. Vocali finali ben pronunciate, aggettivo possessivo davanti al nome, meno intensa la metafonesi e dellassimilazione (tutti tratti che ritroviamo nei dialetti meridionali). Fenomeni che esistono nel Salento, a Reggio Calabria e in Sicilia: sistema penta vocalico, influenza del greco bizantino in Sicilia (da cui poi si diffonde); retroflessione consonantica, cio fenomeno fonetico che prevede il rivolgimento indietro della massa anteriore della lingua, riguarda solo parole che contengono la doppia ll che diventa una specie di dd (bedda). La Sicilia possiede una caratterizzazione linguistica che unica allinterno del panorama italiano, poich riflette una storia altrettanto unica. Prima arrivarono i greci, poi i latini, in seguito arabi, normanni, angioini, regno dAragona e di Castiglia. Oggi si pu dire che tra le varianti del mezzogiorno, il Siciliano la variante pi moderna per presenza di arabismi, normanni etc. E poi perch verso il finire dellet normanna, crisi demografica, cui segu ripopolamento in alcuni centri urbani di grande dinamicit a portato alla formazione di volgari particolari. Perch si differenzia anche dagli altri dialetti meridionali estremi. 22 aprile Allinterno della lingua italiana 7000 dialettismi, non appartengono a tutti gli ambiti della comunicazione: vita materiale, pratica, affettiva, ricerca espressivit. Questo perch litaliano una lingua fortemente letteraria, alcune parole per designare elementi della vita pratica mancano. Di questi 7000 dialettismi, oltre la met entra nel lessico dopo lUnit e oggi quasi tutti sono definiti dialettismi acclimatati, cio lemmi, locuzioni ed espressioni percepiti come italiani a tutti gli effetti, hanno perso quella sfumatura dialettale originale. Far ridere i polli e fare un quarantotto sono espressioni lombarda, essere nato con la camicia toscana, mandare a quel paese veneta. Lambito culinario quello che ha risentito di pi dellambito dialettale. LEmilia-Romagna la regione che ha influito di pi sul lessico culinario italiano, il Piemonte per i vino etc. Vongola parola che difficilmente il parlante medio identificherebbe come dialettismo napoletano. Curiosamente anche dellamministrazione e della politica, sono piemontesi questura e questore, anagrafe catasto e scontrino di origine veneziana, napoletano inciucio, lambito malavitoso (mafia, pizzo, omert). In poco pi di un secolo entrano nel lessico italiano (vedi slide). Negli anni Cinquanta entrano pi parole dialettali perch il periodo di maggior migrazione, contatti tra regioni. IL dato va calando, negli anni Ottanta c un nuovo incremento grazie alle televisioni

commerciali (Mediaset) e poi di nuovo un calo. La met dei regionalismi di origine toscana, un apporto significativo viene dato dallinsieme delle parlate romanesche (attraverso cinema e letteratura) poi venete, lombarde e piemontesi, poi il siciliano e il napoletano. Sorprende lo scarso apporto di altre parlate meridionali, come il calabrese e pugliese. Perch sono pi presenti parole settentrionali? Questioni storiche, se facessimo riferimento a un periodo storico diverso i dati sarebbero stati completamente differenti. Litaliano e le altre lingue. Il lessico il patrimonio di una lingua. Quante sono le parole dellitaliano? Dobbiamo prima capire cosa intendiamo per parola. Distinguiamo tra lessemi e forme. SE teniamo conto solo dei lessemi (Cio dei lemmi presenti in un dizionario), possiamo considerare il numero compreso tra 210 mila e 260 mila (un dizionario comune, tipo Zingarelli oscillano fra le 40 mila), mentre questi dati fanno riferimento al Battaglia e il Grande dizionario italiano delluso di De Mauro. Le forme invece sono invece oltre due milioni, cio le parole scrivibili in italiano. Es. larticolo il, dal punto di vista dei lessemi vale uno, da quello delle forme vale 6, vb. essere punto di vista dei lessemi uno, forme 92. Polirematica: agglomerato di parole (sintagma, espressione) che dal punto di vista delle parole formato da una coppia ma dal punto di vista lessematico vale uno: es. bacio, ma ci sono poi espressioni tipo bacio accademico, al bacio, bacio di dama, che significano cose diverse e sono considerate un lessema. Quante ne conosciamo? Bisogna tenere conto dellambito storico, sociale, De Mauro stima sulle 90 mila parole il bagaglio di parole di un individuo di istruzione medio-alta adesso. Quindi meglio chiedersi quante siano le parole dellitaliano o degli italiani? La met dei verbi italiani esiste gi tra il Due e Trecento. Per i sostantivi e gli aggettativi vale il discorso inverso, circa l80% nasce nel Novecento. Litaliano ha unimpalcatura morfosintattica antica (il verbo antico) ma predisposto ad accogliere nuovo lessico (aggettivi e sostantivi). possibile operare tripartizione del lessico. - vocabolario di base, composto da circa 7000 lemmi, suddiviso in lessico fondamentale, di alto uso e di alta disponibilit. Il lessico fondamentale formato da circa 2000-2500 parole che normalmente tutti quanti i parlanti usano nella comunicazione quotidiana sempre, che riguardano il 90% di qualsiasi testo scritto (preposizioni, articoli, congiunzioni, avverbi, ausiliari). Il lessico di alto uso 2500-3000 parole, comprese da tutti coloro che hanno un livello di istruzione mediobassa, sostantivi e aggettivi (lemmi come abbassare, alimento, africani). Il lessico di alta disponibilit 2000-2300 parole che fanno riferimento a parole che pu accaderci di non scrivere o non dire quasi mai ma che sono tuttavia legate a situazioni o fatti quotidiani noti a tutti (accogliente abbraccio zampogna). I primi due gruppi sono parole formate prima del Cinquecento, oltre il 60% era gi presente nella Divina Commedia. Il terzo gruppo si collocano invece quasi tutte le nuove parole dellitaliano (formate dal Cinquecento in avanti, sempre in ambito quotidiano, non di certo nuove parole del settore medico). - vocabolario comune, 45000 lessemi compresi da chiunque abbia unistruzione medio-alta. Parole esclusivamente italiane (no regionalismi, dialettismi) e non fanno riferimento ai linguaggi settoriali (no tecnicismi), parole di utilizzo quotidiano. Es. aromatico, vecchiaia, zittire, zelante. - altre categorie, cio regionalismi (geosinonimi), dialettismi, gergalismi, tecnicismi. Questi ultimi sono oltre 100.000 unit, ogni ambito, dallagricoltura alla fisica. la categoria pi soggetta a innovazione linguistica, soprattutto provenienti da altre lingue. Anche coloro che hanno una cultura alta non li conoscono. Per arrivare a conoscere tutto il Battaglia dobbiamo aggiungere tutte le parole letterarie oggi non pi in uso, ma inserite nei dizionari per chi studia. Dal punto di vista dei modi della formazione, distinguiamo tre sezioni: - latinismi - neoformazioni o formazioni endogene italiane - forestierismi o esotismi I latinismi possono essere di tradizione diretta o indiretta. Diretta: parole che derivano ininterrottamente dal latino parlato di tutte le epoche, le parole del latino volgare naturalmente

passate in italiano attraverso una trafila ininterrotta. Non sono moltissime, tra il 10 e il 15% del lessico globale, sono per oltre il 50% del lessico di base e quelle pi frequenti della nostra lingua. Latinismi indiretti detti anche cultismi, termini di origine latina ma non arrivati attraverso quel processo naturale, ma sono stati ripresi in epoca tardo medievale e umanistico-rinascimentale, da umanisti. Sono parole del lessico quotidiano oggi (biblioteca, cibo, cultura, influenza). Dal punto di vista morfologico sono molto vicine al latino, perch sono state riprese dagli umanisti cos comerano in latino, alcuni sono parole latine pure (lavabo, agenda). 23 aprile Pu un lemma essere depennato dal dizionario? Quasi mai, anche quando passa di moda. Come fa una parola ad entrare nel dizionario? Dipende dal taglio del dizionario, per il grande dizionario delluso ha messo a disposizione un libro di 300 pagine che spiega i criteri con cui si fa questa scelta. Il problema si present nel 1612 agli accademici della Crusca quando scrissero il primo dizionario europeo, poi loro scelsero i termini del fiorentino trecentesco. Dizionario storico, normativo, purista. Il dizionario delluso chiaramente usa criteri diversi. Quando entra una parola nuova, dopo quanto tempo? Di solito subito. Neologismi di una stagione: cinecocomero, su modello del cinepanettone ma versione estiva. Altro esempio: cinebox, cio il jukebox dotato di schermo in cui si pu vedere anche il video, entrato in italiano nel 1961, parola che adesso ha cessato di essere utilizzata ma continua a essere inserita nei vocabolari. Ci sono enti (ad es. lOsservatorio linguistico) che si occupano di osservare il fenomeno dei neologismi e di valutare quali inserire nei dizionario, ci sono delle banche dati da cui scegliere le parole. Ci sono anche dei corpora dellitaliano parlato. Ogni dizionario utilizza delle marche duso, sigle che riproducono diciture come lessico comune, voce letteraria, basso uso, alto uso etc. Torniamo alla tripartizione. Allotropo: parola che ha una stessa origine ma che poi ha due sviluppi diversi. Es. angustia/ angoscia, causa/cosa, disco/desco, augusto/agosto, parole con la stessa origine, una delle quali ha avuto una traduzione ininterrotta, definita in linguistica?? Le altre sono state prese dallo stesso etimo ma in epoca successiva e non hanno subito gli stessi mutamenti fonetici. Capire quale sia il cultismo e quale il latinismo. Non si guarda se la forma sia popolare o meno: disco il cultismo, mentre desco il latinismo (origine popolare) che per a noi risulta meno. famigliare. Dati numerici vedi slide. Neoformazioni. Parole che si formano in italiano attraverso procedimenti di derivazione o suffissazione da parole italiane di derivazione latina o straniera. Es. coppia latinismo diretto, derivati accoppiare e accoppiamento, procedimento morfologico che ha portato a queste due parole esclusivamente italiano. Altro es. alcol, di origine araba (attraverso il latino), neoformazione alcolizzato etc. Circa il 35% dei lessemi del vocabolario di base. Forestierismi. In un saggio del 1765 . (?) traduttore dei Canti di Ossian in italiano, in cui esplicita impossibile che un linguaggio possa sopravvivere senza ricorrere a elementi provenienti da altre lingue, quel 15% di forestierismi fondamentale affinch litaliano sopravviva. A questa soluzione era gi pervenuto nel Discorso sopra la nostra lingua 1524-24 Niccol Machiavelli, leggi citazione su slide. Machiavelli, negli stessi anni in cui Bembo scriveva, sosteneva come il purismo fosse unutopia. Quando si parla di prestiti nella nostra lingua, bisogna tenere conto che questi esistono da quando esiste litaliano, nei primi secoli lapporto era determinato dalla necessit , riferirsi a concetti per cui non si aveva parole, oggi invece ci sono anche prestiti alla moda. Nelle varie epoche sono sorti sentimenti opposti nei confronti dei prestiti; purismo, dottrina linguistica che propugna la visione intransigente a un solo campo linguistico, nel nostro caso toscano trecentesco, nasce nel primo Ottocento, in opposizione allimperversare dei francesismi nellitaliano, specie da dopo la Rivoluzione francese e allingresso napoleonico. C poi il purismo di stato che coincide con il periodo fascista: si proibisce uso di parole straniere nel settore pubblico, nella pubblicit, anche per nomi propri, cognomi e toponimi. Es. provincia di Trieste molti slavi che divennero russo, nelle nostre vallate Malan (sebbene cognome italianissimo, sentito come straniero perch terminante in consonante) divenne Malanno; Courmayeur divenne Cormaiore. LAccademia

dItalia, istituto di cultura fondata 1927-29, scopo promuove e coordinareleggi slide. Si oppone allAccademia della Crusca, la cui attivit viene interrotta in questi anni. LAccademia dItalia pubblica un bollettino 41-43 in cui si cerca di valutare caso per caso i forestierismi e di eliminarli quasi tutti, si rendono conto che per alcuni impossibile ad es. bar, film, tennis e poche altre. Bar ci fu qualcuno che al di fuori dellAccademia dItalia connescia? Una parta viene adatta alla grafia dellitaliano, eliminati i suoni non italiani: brioscia e festivale. Poi sostituzione vere e proprie: garage diventa autorimessa, cocktail diventa arlecchino. Cessato il regime si scaten un potentissimo sentimento di rivincita, le persone tornano ai nomi originali. La denominazione prestito imperfetta, perch presuppone la restituzione e perch pu anche arrivare dallinterno, non per forza straniero. Ci sono casi eccezionali in cui accade di restituire un prestito, detto cavallo di ritorno: sport, parola che ha un etimo latino che passa dallitaliano, attraverso il francese, allinglese e torna a noi in epoca recente. La parola italiana diporto. Un altro esempio revolution i leghisti??? Altre parole per prestito: forestierismo utilizzato per i prestiti integrali non adattati o adattati ma non ancora naturalizzate. Barbarismo, xenismo, esotismo, oggi per con esotismo intendiamo qualcosa di diverso, parole provenienti da lingue remote geograficamente e linguisticamente (lingue orientali, es. sushi kimono) con cui non ci sono fenomeni di interferenza (come avviene ad es. col francese, lingua contigua); o lingue precolombiane giunte a noi attraverso lo spagnole, maggiore la lontananza maggiormente concreta la parola (sushi e kimono sono oggetti, non concetti), pi vicina una lingua pi profondo e astratto il significo. 250 lingue che hanno prestato parole allitaliano, il contributo maggiore dellinglese e del francese. Quali sono i fattori linguistici del prestito. Sostrato, superstrato, allostrato (o alter??), rapporto tra lingue contigue, una lingua riconosce nellaltra un maggior prestigio (es. latino per il greco, in epoca moderna il francese e oggi linglese). Lambito letterario fu per secoli lunico fattore che permise il travaso. Il passaggio pi facile se i rapporti sono pi stretti: francese e spagnolo hanno lo stesso prestigio, ma dato il pi stretto rapporto tra Italia e Francia, abbiamo pi francesismi che iberismi (prestiti circoscritti al Cinque e Seicento). Vale anche il discorso viceversa. Italiano lingua delle arti e della musica, riconosciuta superiorit, soprattutto XIV e XV secolo. Francese considerato lingua franca per moda, abbigliamento e settore culinario. Oggi la lingua franca per sport e tecnologia linglese. Come avviene il passaggio nel concreto? Due elementi: in passato avveniva in conseguenza a spostamento fisico, in ordine di importanza: guerre, commerci, pellegrinaggi, scoperte geografiche; esclusivamente per via orale, ci significa che chi sente una parola, la riproduce adattandola alla sua lingua, non un caso che le parole entrate in italiano prima del Novecento siano state adattate alla nostra morfologia, es. bistecca e altri es. vedi slide. Nel Settecento i contatti maggiori sono scritti (con lIlluminismo maggiore il tasso di alfabetizzazione) e si rimane pi fedeli alla parola dorigine. Ma solo con il Novecento, mass-media etc. 29 aprile Suddivisione dei prestiti in base alla necessit: prestiti di necessit e di uso. Di necessit: fanno riferimenti ad oggetti nuovi che non corrispondono a una realt nella lingua darrivo; quasi tutti gli esotismi sono prestiti di necessit; es. boomerang, arriva dalle lingue indigene dellAustralia, noi non possediamo un significante; patata, arancio, importati in fase coloniale. Prestiti di lusso (o prestiti di moda), parole di cui noi possediamo gi un corrispondente nella nostra lingua, che si preferisce sostituire per ragioni di prestigio o di moda. Il fattore moda oggi alla base di quasi tutti i prestiti linguistici. Da un punto di vista teorico il prestito di necessit non esiste perch io posso creare una nuova parola. Es. pomodoro, che quando arriva in Europa si chiama tomate ma in Francia e in Italia non si accetta e si crea una nuova parola. Non poi del tutto vero che il prestito di lusso sia inutile, perch sempre un elemento di arricchimento per la nostra lingua. Poi alcune parole hanno una sfumatura semantica che non sempre si pu mantenere nella lingua darrivo (es.

gossip, show). A volte lostentamento della parola straniera per ragioni di pseudo-prestigio (endorsment, per cui abbiamo sostegno, appoggio, supporto). Si tratta pur sempre di parole che arricchiscono il lessico. Dal punto di vista della linguistica dovremmo quindi operare distinzione diversa, cio tra prestiti definitivi e prestiti effimeri. Parole francesi cadute in disuso in italiano da dopo il crollo di prestigio. Dal punto di vista morfologico, si possono avere tre forme diverse: - prestiti integrali, parole prese tali e quali dalla lingua (tipologia un tempo del tutto assente, oggi la maggiore), ma di solito operiamo un adattamento fonetico; - prestito adattato: regalo, cugino, guerra, sciovinismo, stoccafisso. Vengono presi e non mantenuti nella loro forma originale ma subiscono processi fonetici e morfologici. Regalo spagnolo, prestito integrale se guardiamo solo il singolare, adattato se pensiamo al plurale (regali e non regalos), cugino francese, guerra germanica da werra, sciovinismo francese e stoccafisso da lingue nordiche. Entrano molti termini francesi con la Rivoluzione Francese; - calco, lett. traduzione, la riproduzione nella propria lingua di una parola straniera. Anche il lessema della lingua darrivo considerato forestierismo. Individuiamo due sottocategorie: calco strutturale, traduzione composta: grattacielo, da skyscraper, finesettimana, weekend, pallacanestro, tutti casi dove avviene linversione per ragioni di grammatica. Il francese pi vicino, ancien rgime, antico regime. Calco semantico: si prende una parola gi esistente e le si conferisce un nuovo significato (es. sito, da site, stella, da star). Ultima possibile classificazione riguarda la tipologia del contatto che avviene tra le due lingue; avviene in maniera diretta, contatti ravvicinati per ragioni geografici (es. Italia e Francia, specie nelle zone di confine). Quasi tutti gli iberismi ci giungono attraverso il francese, data la lontananza maggiore. Contatti a distanza, esotismi, dallAfrica e dallAmerica latina. Terza tipologia: forestierismi mediati, che entrano in una lingua da un'altra attraverso una terza; quasi tutte le parole inglesi che entrano in Italiano dal medioevo alla fine dellOttocento entrano mediate dal francese e tutte le traduzioni delle opere letterarie inglesi avvengono su traduzioni francesi (Foscolo che traduce A Sentimental Journey di Sterne parte da una versione francese, sentimentale parola nuova). Diverso comportamento che una parola straniera pu assumere quando entra nella nuova lingua: adeguamento alla lingua darrivo. Distinguiamo tra prestiti acclimatati, riconosciuti come elementi stranieri ma considerati a tutti gli effetti lessemi che fanno parte del nostro vocabolario (bar, film, sport); prestiti integrati o adattati: per ragioni linguistiche vengono sottoposti a un processo di integrazione formale (fonetica, morfologia) e eventualmente grammaticale. Es. budget, trust etc., pronunciate con /a/ italiana. Formazione del plurale: i grammatici sconsigliano di fare il plurale secondo le regole della lingua di partenza; quando il prestito rimane invariato al plurale, significa che quella parola entrata nel sistema dellitaliano. Bar, film e sport non sono messi al plurale con s. Gli pseudo-forestierismi. Sono privi di corrispondenza nella lingua che presta la parola: camionista, snobismo, sportivo. Poi termini italiani che derivano da nomi propri: montgomery in Inghilterra non si verificato questo slittamento, da noi giunge dal francese. Stessa cosa per scotch, eponimo, nome generico, marca del nastro adesivo. Poi i falsi forestierismi: anche i dizionari segnalano come anglicismi o francesismi etc.:footing, smoking (riduzione sintagmatica, da smoking jacket, ci arriva solo il primo pezzo dal francese), autobus e slip (slittamento semantico, da scivolare), in inglese non esistono proprio o hanno un altro significato. Segnale del peso dellinglese sulla nostra lingua. Quanti sono i forestierismi? Il numero e la frequenza sono variabili a seconda del settore di lingua che consideriamo: italiano del Rinascimento, del Settecento, contemporaneo; poi livello duso, vocabolario comune, di base, fondamentale? Poi il contesto comunicativo, linguaggi settoriali in cui la percentuale di anglicismi elevatissima (informatica); bisognerebbe stabilire criteri utili per individuare confine netto tra forestierismi acclimatati e quelli in via dintegrazione. 30 aprile

Lafflusso di anglicismi veri o presunti non si arresta. Motivo, apparente insostituibilit del termine, ma falso e noi lo sappiamo. La situazione odierna va giudicata da un punto di vista sincronico, se noi analizziamo invece da un punto di vista diacronico, le cose sono diverse. In passato non ce nerano cos tanti, per motivi di somiglianza (inglese pi lontano dal francese, anche se molti linguisti oggi considerano linglese una lingua a cavallo tra una lingua germanica e una romanza, data la massiccia presenza di termini latini nel lessico). Quindi per inglese consideriamo due aspetti: linflusso tardivo e il tramite (di tipo culturale, la stampa e la traduzione di testi letterari. La spinta maggiore si rileva a partire dalla seconda met del Novecento con la diffusione dei mass-media. Il cinema gioca un ruolo determinante per la diffusione degli anglicismi presso tutti i ceti della societ. Un ultimo aspetto che consente di verificare la presenza dellinglese nella nostra lingua data dallonomastica. Il termine anglicismo attestato per la prima volta nella met della met del Settecento; langlofilo torinese Baretti nella rivista La Frusta letteraria scrive (vedi slide con citazione). Altri sinonimi per anglicismi, inglesismo o anglismo o anglo americanismo. Comera nel passato: nel Medioevo linflusso irrilevante, pochissimi casi di anglicismi adattati. Per tutto il Duecento abbiamo solo due parole, sterlini (maschile dovuto allanalogia con fiorino) e stanforte, tipo di stoffa prodotta a Stanford. Le cose non cambiano molto nel Trecento, qualcosa in pi nel lessico commerciale: chierico (impiegato da clergy), costume (custom inglese antico per dogana) e feo (tassa da fee), arrivano tutti per tramite francese. A Venezia ci sono traduzioni letterali di sintagmi inglesi che riguardano la sfera amministrativa (vedi slide). Durante il Rinascimento si assiste al fenomeno opposto, ingresso di italianismi nel resto dEuropa, in Inghilterra teatro shakespeariano (Molto rumore per nulla, La dodicesima notte), e di Marlow, Machiavelli fa scalpore in tutta Europa, gli inglese giocano sul suo nome match-(d)evil (da cui proverbio Machevill that evil none can match). Nel XVI secolo opera di John Florio, maestro italiano che viveva a Londra, redige il primo vocabolario inglese-italiano A worlde of wordes. Nel Seicento laccademico della Crusca Lorenzo Magalotti il primo traduttore di opere classiche della letteratura inglese ( il primo a tradurre Paradise Lost di Milton, ma sempre dal francese). Poi il Settecento, lInghilterra si espande a livello europeo e mondiale (rivoluzione industriale, impero coloniale) poi c lAmerica del nord (mito americano). Conseguenze: esplosione dellanglomania soprattutto in Francia e poi in Italia, e poi anche il mito americano. Riscoperta della letteratura inglese, per secoli trascurata (scopriamo Shakespeare solo adesso). il secolo dei lumi, si segnalano le figure di riferimento, i fratelli Verri che, come Baretti, promulgano la cultura inglese. Baretti scrive dizionario inglese-italiano che ha diffusione enorme, sei edizione, si sente necessit di fornire strumenti utili per lo studio (primo passo, le grammatiche arriveranno solo nellOttocento). Per esempi di anglicismi entrati nel Settecento, vedi slide. Settori pi sensibili sono la vita politica e sociale, i prestiti sono integrali e non pi adattati. Alcuni termini subiscono adattamento o fanno da calchi, sono cavalli di ritorno (parliamo di anglo-latinismi). Poi ambiti del commercio e della navigazione, moda, cibo e bevande. Presenza significativa di aggettivi, riflesso di una presenza pi forte di una lingua su unaltra. NellOttocento continua langlomania dilagante, alimentata dalla diffusione della stampa e per le traduzioni di Scott e Dickens. Poi la traduzione di opere scientifiche e filosofiche. Tra Ottocento e Novecento per la prima volta si sviluppano anglicismi anche nel lessico quotidiano, risultato del successo dei film di importazione americana. Sono comunque sempre numericamente inferiori ai francesismi e non influenzano molto il lessico. Le cose cambiano al termine della seconda guerra mondiale con la nascita dei mezzi di comunicazione di massa, influenza cinema, letteratura e musica da Nord America. Linglese diviene lingua franca. Listruzione scolastica in Italia subisce picco verso lalto, litaliano diventa la prima lingua e in ambito universitario e culturale divulgati testi scientifici in lingua (non solo medicina, ma anche letteratura e linguistica). Entrano in maniera cospicua anglicismi di lessico quotidiano, del vocabolario di base. Parliamo di convergenza linguistica, le lingue vanno assomigliandosi a causa dellinglese, un tempo erano pi diverse. La pronuncia pi corretta grazie ai mezzi di comunicazione, non solo pi a stampa. Come stabiliamo il genere dei sostantivi inglesi? Non c sistema logico e si creano casi ambigui. Cinque fattori possibili a cui se ne aggiunge uno. Genere

naturale (girl), fattori legati alla morfologia, per la desinenza, -ion (relation), sempre femminile e -ty (royalty). Significato della parola darrivo (penalty rigore e per analogia diventa maschile). Predominanza di uno dei due generi nella lingua darrivo (litaliano androcentrico e quindi a volte a priori si dice, maschile). A volte poi ripeschiamo i generi che hanno dati i francesi. Termini ermafroditi, interpretati in Italia in modi diversi. Inizialmente film era femminile, pigiama femminile (desinenza), jeep era maschile (perch fuoristrada) e, misteriosamente, coca-cola era maschile. Alcuni oggi hanno due generi perch non chiaro. Poi mail, a volte maschile (ma quando mai?!), emoticon pure. Perch la bistecca femminile? Non si sa. Peraltro bistecco attestato allinizio. Mah.

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