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In questo capitolo ci occuperemo della variazione linguistica in funzione dello spazio (geografia linguistica)
1 LA LINGUA STANDARD
Quando si descrivono suoni, parole e strutture di una lingua si prende in considerazione solo la lingua
standard. Una varietà idealizzata.
2 LA DIALETTOLOGIA
Tra parlanti di diversi dialetti dell’inglese si ha un’impressione generale di mutua comprensibilità. Questo è
uno dei criteri usati nello studio dei dialetti, o dialettologia, per distinguere tra due dialetti della stessa lingua
e due lingue diverse. Dal punto di vista linguistico nessuna varietà di lingua è migliore di un’altra ma solo
diversa. Da punto di vista sociale alcune varietà diventano più prestigiose. La varietà divenuta standard si è
sviluppata da un dialetto con alto prestigio sociale.
2.2 Isoglosse
Prendiamo in considerazione qualche esempio di variazione regionale tratto dall’indagine sfociata
nell’atlante linguistico dell’Upper Midwest negli USA. Uno degli obbiettivi era quello di trovare una serie di
differenze significative nel modo di parlare degli abitanti di diverse aree e di riportarle su una carta da cui si
possono rilevare i confini dialettali tra quelle aree. Tracciando una linea che separi le due aree su una carta
geografica viene chiamata isoglossa e rappresenta il confine tra le due aree per quel particolare tratto
linguistico. Se si scopre una situazione analoga per un’altra coppia di elementi si può tracciare un’altra
isoglossa sulla mappa della regione.
3.1 La Diglossia
In alcuni paesi vige la diglossia, che prevede la compresenza di due diverse varietà della stessa lingua. Nella
diglossia c’è una varietà bassa (acquisita localmente e usata per la conversazione quotidiana), e una varietà
alta (appresa a scuola e usata per le situazioni formali). La varietà bassa è la versione locale della lingua. Per
una lunga fase della storia europea c’è stata una diglossia in cui il latino fungeva da varietà alta e le diverse
lingue locali dell’Europa da lingue volgari
4 LA PIANIFICAZIONE LINGUISTICA
Il bilinguismo di solito si trova tra le minoranze ed è forse per questo che si pensa che molti paesi siano
monolingui. Alcune domande richiedono risposte formulate in base a qualche tipo di pianificazione
linguistica. In molti paesi i rappresentanti di governo, giustizia e scuola devono pianificare quale o quali
varietà di lingue vadano impiegate nei contesti ufficiali. Il processo di pianificazione può essere visto in
modo più chiaro quando viene attuato nel corso di molti anni attraverso una serie di fasi diverse. Il processo
di selezione è seguito dalla codificazione, nel quale viene stabilita la varietà standard in termini di
grammatiche, dizionari e modelli scritti. Segue il processo di elaborazione, col quale si estende l’uso della
varietà standard a tutti gli aspetti della vita sociale e si costituisce un corpus di opere letterarie scritte nello
standard. Il processo di implementazione consiste in una serie di misure da parte del governo, tese a
incoraggiare l’uso dello standard, e l’accettazione è lo stadio finale in cui si giunge quando la maggior parte
della popolazione arriva a usare lo standard e a considerarlo lingua nazionale.
5 I PIDGIN
In alcune zone lo standard scelto può essere una varietà che in origine non aveva parlanti nativi. In Papua
Nuova Guinea gran parte delle transazioni ufficiali si svolge in Tok Pisin. Questa lingua è usata da un
milione di persone, ma si è formata molti anni fa come una specie di lingua improvvisata chiamata pidgin.
Un pidgin è una varietà di lingua spesso definita varietà di contatto che si è sviluppata per fini pratici fra
gruppi di persone che avevano frequenti contatti ma che non conoscevano l’uno la lingua dell’altro. Un
pidgin non ha parlanti nativi. Oggi ci sono da 6 a 12 milioni di persone che parlano una lingua pidgin e da
10 a 17 milioni che usano lingue derivate dai pidgin e dette creoli
6 CREOLI
Quando un pidgin diventa la lingua prima di una comunità sociale, viene definito creolo. Un creolo si
sviluppa inizialmente come L1 dei bambini che crescono in una comunità di parlanti pidgin e diventa
sempre più complesso man mano che acquisisce nuove funzioni comunicative. I creoli hanno un gran
numero di parlanti nativi e non hanno alcuna restrizione d’uso. Gli elementi separati di un pidgin possono, in
un creolo, elementi grammaticali.