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1 LA CULTURA
Usiamo il termine cultura per riferirci a tutti i concetti e gli assunti sulla natura delle cose e delle persone che
acquisiamo quando diventiamo membri di un gruppo sociale . Può essere definita “conoscenza acquisita
socialmente”. E’ il tipo di conoscenza che acquisiamo senza consapevolezza. Diventiamo consapevoli di
questa conoscenza solo dopo avere sviluppato il linguaggio. La specifica L1 che acquisiamo durante il
processo di trasmissione culturale ci fornisce un sistema preconfezionato con il quale categorizzare il mondo
che ci circonda. Insieme alle parole che acquisiamo noi impariamo anche a riconoscere le categorie rilevanti
nel nostro mondo sociale.
2 CATEGORIE
Una categoria è un gruppo con determinate caratteristiche comuni e possiamo pensare al lessico che
acquisiamo come una serie di etichette di categoria. Si tratta delle parole per riferirsi ai concetti di cui le
persone del nostro mondo sociale hanno avuto bisogno di parlare. L’osservazione delle lingue del mondo
suggerisce che l’organizzazione della realtà esterna varia non poco in funzione della lingua usata per
parlarne.
3 RELATIVITA’ LINGUISTICA
Abbiamo esaminato le differenze tra le lingue per dimostrare che esistono modi diversi di parlare della
stessa realtà esterna. Ciò viene descritto in termini di relatività linguistica, poiché sembra che la nostra
lingua debba condizionare la nostra percezione del mondo.
Versione debole: questa idea esprime il fatto che non solo parliamo, ma in qualche misura forse pensiamo
anche il mondo dell’esperienza in base alle categorie presenti nella nostra lingua. La nostra L1 sembra
svolgere un ruolo importante nel plasmare il “pensiero abituale”.
Versione forte (determinismo linguistico): sostiene che “il linguaggio determina il pensiero”. Allora
possiamo pensare solo con le categorie presenti nella nostra lingua. Il sistema categoriale specifico della
lingua determina il modo in cui il parlante interpreta e articola l’esperienza.
4 CATEGORIE COGNITIVE
Per analizzare la cognizione, cioè il modo di pensare delle persone, possiamo cercare nella lingua indizi. Il
fatto che gli Hopi siano eredi di un sistema di lingua in cui le nuvole hanno il tratto animato può dirci
qualcosa sul loro sistema di credenze tradizionali. Nelle tradizioni yagua tutte queste entità hanno un
particolare valore, per cui la loro interpretazione culturale del tratto animato può esprimere il concetto di
“particolarmente importante nella vita”, invece di “dotato di vita”, come nell’interpretazione culturale di
molti parlanti di altre lingue.
4.1 Classificatori
Conosciamo la classificazione delle parole in lingue come lo Yagua grazie a marche grammaticali dette
classificatori che indicano il tipo o classe del sostantivo in questione. I classificatori sono spesso associati
alla categoria del numero per indicare il tipo di cose che si vogliono contare. L’inglese si avvicina all’uso
dei classificatori quando si parla di “unità di” alcuni tipi di cose. Esiste una distinzione tra cose numerabili e
non numerabili. L’esistenza di una classe grammaticale di “entità non numerabili” dimostra l’esistenza di un
tipo di categorizzazione cognitiva sottostante all’espressione della quantità in inglese.
5 CATEGORIE SOCIALI
Parole come zio o nonna rappresentano esempi di categorie sociali, cioè categorie di organizzazione sociale
che possiamo usare per indicare il nostro rapporto o la nostra parentela con altri. Possiamo usare queste
parole come strumenti di categorizzazione sociale, cioè come marche per indicare che una persona è
membro di un gruppo definito da rapporti sociali.
5.1 Allocutivi
Allocutivo è una parola o sintagma che indica la persona a cui si parla o si scrive. Un’interazione basata su
di un rapporto diseguale conterrà allocutivi come un titolo o titolo più cognome per la persona di status più
alto e solo il nome di battesimo per quella di status più basso. In molte lingue vi è differenza tra i pronomi
usati per rivolgersi a chi è vicino socialmente e a chi è lontano. Si tratta della distinzione T/V. In ognuna di
queste distinzioni la seconda delle due forme indica che tra i parlanti non c’è rapporto stretto. Un tempo
queste forme venivano usate per segnalare un rapporto di potere. Il parlante di status più alto o il più potente
poteva dare il tu a un ricevente di status inferiore ma non viceversa. Le persone di status inferiore dovevano
usare le forme V. Questo uso è definito non-reciproco, ma l’uso reciproco è andato aumentando in Europa
tra i giovani. Le persone senza un titolo professionale ricevono come allocutivo signore, signora o signorina.
Solo gli allocutivi femminili contengono informazioni sullo stato civile. Quando si è formato il sistema
originario, era naturale identificare socialmente una donna attraverso il suo rapporto con un uomo, o come
moglie o come figlia. Questi allocutivi continuano a funzionare come etichette di categoria sociale.
6 IL GENERE
Il genere biologico è la differenza di sesso. Il genere grammaticale è la distinzione tra femminile e maschile.
Il genere sociale è la distinzione che facciamo quando usiamo donna o uomo per classificare le persone in
relazione ai loro ruoli sociali. Moltissimi aspetti dei ruoli sociali delle donne e degli uomini non sono
collegati alla biologia. Nel processo con cui impariamo a diventare “ragazza” o “ragazzo” acquisiamo una
cultura di genere nel senso del genere sociale. Questo processo può essere semplice o complesso.
L’acquisizione di un genere sociale include anche la capacità di servirsi di un uso della lingua marcato per il
genere.