Sei sulla pagina 1di 6

l’illocuzione emerge come funzione pragmatica comunicativa

esempi:

1 gli atti di comunicazione che sono costituiti da testi che hanno uno scopi comunicativi
hanno delle conseguenze

l’illocuzione e la parte che mi fa capire che l’atto linguistico ha una funzione e provoca un
cambiamento nella realtà

dove avviene il cambiamento? nelle relazioni,nei rapporti quotidiani anche postare qualcosa
su twitter(es post mancini) è un atto linguistico,ha uno scopo comunicativo che viene
interpretato da chi legge dell’atto linguistico ha effetto anche l’atto perlocutivo che è il
messaggio come viene interpretato non ne siamo padroni dell’atto perlocutivo perché non
sappiamo come verrà interpretato, atto linguistico indiretto.

2 esempio (vedere slide blackboard)

pronostico o raccomandazione?

il”deve” non è chiaro se sia un pronostico(previsione) o una raccomandazione (come le


altre)non è chiara l’illocuzione, non è chiaro il senso di questo messaggio. Non è chiaro
quindi cosa sta facendo conte con il suo paese: fa una previsione dicendoci che sulla base
del fatto che il paese è stato grande una volta e continuerà così oppure ci fa una
raccomandazione?

conte ha descritto un obbligo, determinato dal principio? o che viene esaminato da una
necessità, dalle circostanze che inducono ad una certa situazione.

3 tweet e polemiche (leggi tweet giovanni toti)

può apparire in questo tweet che ci siano soggetti più importanti di altri.

che strutture ha utilizzato?

inizia con una struttura concessiva: quando utilizzo una struttura concessiva introduco un
argomento facendo prevedere che quello che segue contraddirà la conseguenza tesa.
es(per quando ti ami tantissimo ti lascio)

“per quanto ci addolori ogni singola vittima del covid” mi aspetto che quello che segue
contraddica la conseguenza stessa.

dato che ha iniziato con il concessivo mi aspetto che quello che segue contraddica la
conseguenza attesa, non interpreto la seconda parte in maniera empatica che parla dei
decessi, quindi la interpreto come si, ci addolora il fatto che siamo morte persone a causa
del covid ma ci addolora di meno perché questi erano anziani,nella conclusione sembra che
dica nello stesso momento che non ci interessi di queste persone ma allo stesso tempo
bisogna tutelarle. Questo è dovuto al fatto che c’è una cattiva costruzione di testo, non
funzionale a veicolare il significato vero.
il messaggio che probabilmente voleva inviarci era questo: ci addolora la perdita di tutte le
vittime del covid, ma riconosciamo che il gruppo di età che conta più vittime è quello degli
anziani. Qualcuno potrebbe dire che non “servono” al paese perché sono in pensione, ma
noi crediamo che vadano tutelati.

le lingue hanno una struttura semiotica come avviene?

abbiamo detto che i segni linguistici si intendono come venti semiotici, le lingue sono
strutture che hanno una natura semiotica, stanno per come avviene questa semiosi

due modi in cui si realizza

SEMIOSI CATEGORIALE a a che fare con le categorie, come dobbiamo intendere questo
concetto. il concetto di categorie indica una caratteristica, le parole di una lingua si usano
per attribuire caratteristiche agli aspetti della realtà, le lingue ci servono per attestare
l’esperienza, per maneggiarla, per entrare in relazione con le circostanze in cui ci troviamo,
per entrare in relazione con altri individui, per dire che cos’è questa esperienza che facciamo
ed è interessante su come persone raccontano la stessa esperienza con parole diverse

Lingue possono essere considerate repertori di possibilità sulla base delle esperienze
acquisite e tramandate la lingua mi offre delle ipotesi per interpretare ciò che può essere le
possibilità sono disponibili nelle parole di una lingua come “categorie”.

Quindi parlando o scrivendo ognuno di noi entra in sintonia fatta di persone o di esperienze
condivise.Questo aspetto per il quale sono repertori di possibilità. una dimensione potenziale
della lingua

Potenzialità: ognuna offre le strutture/ strumenti per dire come le cose possono essere no
che sono ma che possono essere perché la realtà c’è e ci circonda ma si dà esperienza di
essa.

“la lingua mi offre delle ipotesi per interpretare ciò che può essere” interpreto la realtà è un
tema di soggettività

perché può essere e non è?

perché la realtà c’è ci circonda in alcuni casi la vediamo ma si fa esperienza nella realtà

la lingua mi offre delle ipotesi per interpretare ciò che può essere:sedia,poltrona sedile
albero sono delle ipotesi per interpretare perché io posso chiamare queste anche in un’altro
modo, quindi interpreto la realtà. Anche le fotografie si interpretano è un tema di soggettività.

quindi se le categorie sono caratteristiche capiamo:

es: parola FIORE

non c’è ne solo uno ci sono tanti tipi

cosa fa la parola fiore? la parola fiore mi offre delle categorie e proprietà caratteristiche che
sono attribuibili ad alcuni elementi dell’esperienze della realtà = SEMIOSI CATEGORIALE.
ci sono poi degli elementi della realtà che facciamo fatica ad includere in alcune definizioni
della realtà. perché non hanno caratteristiche tipiche che associamo a quella categoria.

es2: verbo ANDARE

comprende una parte di significato letterale (andare a piedi, in bici) ma anche metaforici
(andare bene a scuola, un abito o qualche cosa non mi va (“il minestrone non mi va”) una o
più categorie possono passare da un ambito all’altro, così funziona tipicamente la metafora
e ci fa capire che le lingue sono fatte da strutture che sono predisposte a significare ma non
sono tenute a significare una certa cosa, le lingue sono fatte di strutture che sono
predisposta a significare(natura semiotica) hanno una semiosi categoriale ma non sono
vincolate.Una struttura linguistica non è necessariamente vincolata ad una categoria ma può
cambiare, le categorie possono spostarsi da un oggetto all’altro, le parole sono usate per
essere usate in certi modi e vengono definite come classi del lessico. Alcune parole sono
fatte per significare oggetti,nomi, altre per dire le azioni, i modi d’essere, predicati verbali. Le
parole sono fatte per attribuire determinate categorie in vari aspetti dell’esperienza. Agli
oggetti tendo ad attribuire categorie attraverso nomi/aggettivi. Alle azioni tendo ad attribuire
categorie attraverso verbi

Diverse lingue offrono diversi modi, non solo diversi soggetti, la cosa interessante è che
diverse lingue mi offrono diversi modi per dire la stessa cosa la stessa realtà. DIVERSA
ATTESTAZIONE DELL’ESPERIENZA delle lingue diverse (es attestazione numeri dire la
stessa cosa in modo diverso, di attestare la stessa cosa di fare esperienza della stessa
cosa) lingue diverse attestano in modo diverso gli stessi aspetti dell’esperienza. Diciamo la
stessa cosa ma in modo diverso

altri esempi (lessico,strutture sintattiche).

il confronto tra lingue diverse offrono punti di vista diverse della realtà, per questo sapere
almeno due lingue è un vantaggio, nella capacità di comprendere l’altro, la capacità non
essere imprigionati da questo “schema” che la lingua ci offre.

La somiglianza tra le situazione alle quali ci riferiamo utilizzando la stessa parola (es. fiore) li
conosco per somiglianza. Anche per le azioni quando usiamo lo stesso verbo.

La somiglianza non è necessariamente delle cose ma anche nel modo in cui noi guardiamo
le cose che ci fa dire questo sono tutti uguali sotto un certo punto di visita. Ad esempio gli
epiteti sono modi che noi usiamo per chiamare le persone, per attribuire caratteristiche ad
un certo gruppo di persone che possono essere positive o negative. attraverso un epiteto io
attribuisco una o più caratteristiche a delle persone. Ma perché sono così o perché sono il
modo in cui le guardo. (es alcune persone durante la storia sono state descritte come
eroi,dei)

Quindi è un tema di oggettività o di sguardo? il problema sta nel fatto che il modo in cui io
caratterizzo un pezzo di realtà influenza il modo di pensare a quella cosa,persona o
situazione. Bisogna prestare particolarmente attenzione se vogliamo parlare dell’uso di certe
categorie, le categorie/ parole per descrivere parti della realtà sono in espressione del nostro
modo guardare la realtà non è una verità oggettiva, ma è il nostro modo di vederla, di
viverla.
Persone diverse possono esperire la stessa situazione ed esprimerla in modo diverso

l’altra modalità attraverso la quale si manifesta la natura semiotica della lingua è la semiosi
deittica

(citazioni blackboard categorie e vaghezza)

queste sue citazioni servono per stare sul tema dell’ampiezza delle categorie, quindi della
possibile che offrono le categorie, le parole non equivalgono ad elementi della realtà in
maniera precisa. Nella citazione se ne parla in termini di vaghezza “Il segno più che
circoscrivere con precisione una classe di segnali capaci di indicare i sensi di una
classe circoscritta con altrettanta precisione, è lo strumento di un'attività allusiva”
cioè quando parlo di qualcosa alludo ad un pezzo di realtà ma poi bisogna entrare nel
merito,(es ho comprato una nuova casa ma com’è) è un’attività allusiva la comunicazione io
alludo a determinate classi di realtà ma si precisa nell’interazione.

Lo spiega voghera nella sua citazione “l'applicazione di un segno ad un referente non è


decidibile sulla base di considerazioni formali, ma è di volta in volta decisa sulla base
di condizioni intra— ed extraverbali non calcolabili a priori." (Voghera 2012: 343)”

Esempio, coppia sinonimica 'folle-pazzo':

- 'prezzo folle': eccessivamente alto

- 'prezzo pazzo': straordinariamente basso

quindi l’applicazione di un segno preferente non è decidibile a priori, c’è una categorialità ci
sono delle caratteristiche incluse e che posso attribuire alla relata ma il senso non è
decidono le a priori.

SEMIOSI DEITTICA

cos’hanno in comune queste parole?

Domani parto per la Lituania.

Tu sei simpatico, ma lui mica tanto...

Passami quel libro lì.

Siediti qui vicino a me.

In questa città corrono tutti!

se dicessi città da sola cosa mi servirebbe per capire il significato della parola a livello
basico, devo conoscere la lingua. Ma se ho questa non è sufficiente la lingua italiana ma
abbiamo bisogno di un contesto

2 dimensioni
c’è una parte linguistica e una esperenziale. Vuol dire che c’è una parte linguistica(es per
capire la parola domani basta capire la lingua italiana, ma non è sufficiente per capire dentro
un testo la parola domani) per interpretare correttamente il significato del deittico. devo
conoscere il contesto dell'enunciazione, comprende i partecipanti allo stato comunicativo, il
tempo,il luogo,la posizione. La semiosi deittica si può dire che è una semiosi di tipo
istruzionale cioè (es. prendo la parola domani, questa parola anziché avere una serie di
caratteristiche ma ha una minima parte di caratteristiche e una parte istruzionale cioè
considera il giorno che viene dopo quello dell’enunciazione) come se ci fosse un bigliettino
delle istruzione che dice cosa devo tenere in considerazione per interpretare quella parola lì.

Deissi viene da una parola greca che significa indicare con il dito, sono parole che indicano
fuori dal testo e ci dicono cosa dobbiamo considerare della situazione per capirle.

La deissi

diciamo deissi tutti quei termini e categorie lessicali e grammaticali la cui interpretazione
presuppone necessariamente il riferimento ad alcune componenti della situazione nella
quale sono prodotti.

possiamo fare una distinzione

Esistono espressioni intrinsecamente deittiche ed espressioni relazionali che possono


svolgere funzione deittica:

- Alice è partita ieri e Silvia tre giorni fa.(fa rimanda al giorno dell’enunciazione)

- Alice è partita ieri e Silvia due giorni prima. (prima è ancorata alla parola ieri, non è
intrinsecamente deittico)

categorie di classificazione della deissi

DEISSI DELLA PERSONA

si intendono espressioni che grammaticalizzano il riferimento ai ruoli dei partecipanti all’atto


comunicativo. Nell’interazione i partecipanti assumono un ruolo diverso che si
grammaticalizza (assume una forma linguistica a seconda della necessità)

ne fanno parte i pronomi personali in tutte le loro forme e nei diversi hai funzionali, gli
aggettivi e i pronomi possessivi e la morfologia verbale

Esempi:

io non conoscevo questo libro, e tu?

passo da te alle 5

“io”, “tu”, “te” e la prima persone del verbo “passare” non sono comprensibili a chi non
conosce l’identità delle persone coinvolte
DEISSI SPAZIALE

ma applicarla tutti quei deicitti che indicano coordinate spaziali quo/qui/ la/lì verbi deittici di
movimento come andare/ venire aggettivi e pronomi dimostrativi come questo e quello

es

fa caldo qui(luogo in cui si trova il parlante)

il libro che cerchi è lì (distanza del parlante)

la televisione è di là (presupposizione di una divisione dello spazio rispetto a chi parla)

sto arrivando a casa (uso legato alla presenza di chi parla o di chi ascolta nel logo verso il
quale…

DEISSI TEMPORALE

comprende espressioni la cui interpretazione richiede il riferimento all’asse temporale


dell’evento comunicativo.

ne fanno parte avverbi e avverbiali di tempo( oggi ieri ora domani ecc) e i tempi della
flessione verbale nell’uso critico (presente, futuro semplice, passato semplici, perché si
“agganciano” direttamente al tempo dell’enunciazione)

esempi

la settimana prossima vado a roma

ieri ho visitato una mostra bellissima

mi trovo di fronte alla stazione centrare va domani ti aspetto in centrale( uso non deittica del
tempo verbale)

DEISSI TESTUALE

la deissi testuale consiste in un uso particolare della funzione deittica attraverso il quale un
parlante fa riferimento a parti o momenti del discorso in atto. ha la funzione di orientare il
lettore/ ascoltatore, è una forma di organizzazione del testo

Esempi:

come accennato nel capitolo precedente

qui di seguito si potrà osservare una tabella che elenca le funzioni dei globuli bianchi

come ho già detto prima, non c’è nessuna intenzione di andare a nuove elezioni.

Potrebbero piacerti anche