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CAPITOLO 4: I SISTEMI FONOLOGICI DELLE LINGUE

1 LA FONOLOGIA
La fonologia è la descrizione del sistema dei suoni di una lingua e della sua organizzazione. Rappresenta una
teoria di ciò che ogni parlante di una lingua inconsapevolmente sa del sistema dei suoni di quella lingua. La
fonologia si occupa dell’aspetto astratto e mentale dei suoni di una lingua piuttosto che dell’effettiva
articolazione fisica dei suoni. La fonologia tratta del modello soggiacente, dello schema astratto di ciascun
tipo di suono, che può essere diverso nei diversi contesti fisici. Nel parlato reale, questi suoni sono
potenzialmente molto diversi perché possono essere pronunciati in maniera condizionata dai suoni con cui
sono a contatto. Tutte queste differenze articolatorie tra le pronunce sono meno importanti per noi parlanti
della differenza che esiste tra l’insieme dei suoni in generale e quelli dei suoni specifici. Questi suoni
devono essere suoni significativamente distinti, indipendentemente dall’apparato fonatorio individuale
impiegato per pronunciarli, poiché sono quelli che permettono di distinguere in maniera rilevante il
significato delle parole. Possiamo renderci conto del fatto che la fonologia si occupa dell’insieme astratto dei
suoni di una lingua che ci permette di distinguere i significati a partire dai suoni fisici concreti che
pronunciano e che sentiamo.

2 I FONEMI
Ciascuno di questi suoni che in una lingua sono distintivi di significato è detto fonema. Quando impariamo
ad usare la scrittura alfabetica, impieghiamo la nozione di fonema inteso come singolo tipo fonico che viene
rappresentato da un singolo simbolo grafico. E’ in questo senso che il fonema è definito come un tipo
fonico, del quale tutte le diverse versioni pronunciate costituiscono delle repliche. Il fonema ha la proprietà
fondamentale di svolgere una funzione contrastiva. Questa proprietà contrastiva costituisce la prova
empirica fondamentale per determinare i fonemi che esistono in una lingua. Se sostituiamo una parola un
suono con un altro e otteniamo un cambiamento di significato, i due suoni rappresentano fonemi diversi.

2.1 Classi Naturali


I termini tecnici usati per descrivere le caratteristiche delle vocali e delle consonanti possono essere
considerati come “tratti” che distinguono ciascun fonema da quelli contigui. Se il tratto è presente (+) se no
(-). Se condividono alcuni tratti, i suoni sono considerati membri di una classe naturale di suoni. Fonemi che
possiedono tratti comuni avranno prevedibilmente un comportamento fonologico simile. Questo genere di
analisi in tratti ci consenti non solo di descrivere i singoli fonemi, ma anche le sequenze di fonemi consentite
in una determinata lingua

3 FONI E ALLOFONI
Mentre il fonema è un’unità astratta o un “tipo” fonico, ci sono molte diverse versioni di quel tipo fonico
regolarmente prodotte nel parlato che possiamo chiamare Foni. Sono unità fonetiche e vanno inseriti tra [].
Quando abbiamo un insieme di foni li chiamavano allofoni di quel fonema. La differenza decisiva tra
fonemi e allofoni è data dal fatto che, sostituendo un fonema con un altro, si otterrà una parola con
significato diverso, mentre la sostituzione di allofoni darà soltanto una pronuncia diversa della parola

3.1 Distribuzione complementare


Quando abbiamo due diverse pronunce di uno stesso tipo fonico o fonema si dice che sono in Distribuzione
complementare.

3.2 Coppie Minime e Serie Minime


Le distinzioni fonetiche di una lingua possono essere verificate tramite coppie e serie di parole. Quando due
parole sono identiche tra che per l’opposizione di un unico fonema che si trova nella stessa posizione, si dice
che esse formano una coppia minima. Quando in un gruppo di parole, ciascuna di queste viene differenziata
dalle altre per il cambiamento di un solo fonema abbiamo una serie minima.

4 FONOTASSI
Questo tipo di esercizio che coinvolge le serie minime ci permette di capire in ogni lingua esistono degli
schemi che definiscono le combinazioni di suoni permesse. La nostra conoscenza fonologica dello schema
dei suoni delle parole italiani permetterebbe di considerare accettabili tali forme se queste entrerebbero
nell’uso comune. Potrebbero essere create come acronimi o come nomi di prodotti commerciali. Queste
restrizioni sono chiamate fonotassi di una lingua e fanno parte della conoscenza fonologica di ciascun
parlante.

5 SILLABE
Una sillaba deve contenere un fono vocalico o che svolga il ruolo di vocale. Il tipo di sillaba più comune è
quello che contiene una consonante davanti a una vocale CV. Gli elementi fondamentali sono la Testa e la
Rima, che comprende la vocale, detta Nucleo, nonché le eventuali consonanti che seguono la vocale, dette
Coda. Alcune sillabe che hanno solo testa e nucleo si chiamano sillabe aperte. Quando è presente una coda si
definiscono sillabe chiuse.

5.1 Nessi Consonantici


In molte lingue sia l’attacco che la coda possono comprendere più di una consonante, ovvero un nesso
consonantico. Questi nessi presentano in seconda posizione una vibrante, una laterale o un approssimante.

6 EFFETTI DI COARTICOLAZIONE
Nessi consonantici tanto complessi sono inconsueti nelle lingue del mondo. Nel parlato informale vengono
semplificati. E’ un esempio del fenomeno descritto in termini di effetti di coarticolazione. Il processo per cui
si produce un suono quasi contemporaneamente a quello successivo è chiamato coarticolazione

6.1 Assimilazione
Quando due segmenti fonici si trovano in sequenza e alcuni aspetti dell’uno sono presi o copiati dall’altro,
abbiamo il processo di assimilazione. Questo processo regolare si verifica perché rende più veloce, facile e
efficiente il lavoro dei nostri organi articolatori.

6.2 Nasalizzazione
Anche le vocali possono essere soggette ad assimilazione. Nella conversazione quotidiana ci risulta più
facile preparare in anticipo la consonante nasale durante l’articolazione della vocale. Questo processo è detto
nasalizzazione. E’ una caratteristica della pronuncia dell’italiano.

6.3 Elisione
L’omissione di un segmento fonico che nella pronuncia accurata di una parola presa isolatamente sarebbe
presente, si chiama tecnicamente elisione.

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