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21. Trapezio vocalico e triangolo vocalico (nel trapezio abbiamo 2 tipi di “a”)
81. Allomorfo
Quando un morfema ha lo stesso valore grammaticale ma forme fonologicamente
diverse, tali forme si chiamano allomorfi.
82. Morfema zero
Il morfema zero si presenta quando c'è un valore grammaticale obbligatorio, a cui
corrisponde una sequenza fonologicamente nulla.
83. Circonfisso
Il circonfisso è un tipo di morfema legato che si sviluppa attorno la radice di una
parola.
84. Morfema legato/libero
I morfemi grammaticali liberi sono o proposizioni o postposizioni, possono essere
discontinui (come in francese ne...pas).
I morfemi grammaticali legati possono essere:
-Prefissi (prima della radice)
-Suffissi (dopo la radice)
-Infissi (dentro la radice)
-Circonfissi (intorno la radice)
-Tranfisso o Interfisso: nelle lingue semitiche il monema lessicale è lo scheletro
consonantico, e i valori vocalici sono dati da interfissi vocalici.
-Apofonia (cambio di una vocale radicale)
85. Parola fonetica/morfologia/sintattica
La parola può avere diverse definizioni:
-Fonologica: una sequenza di fonemi delimitata da segnalatori di confine (accento
fisso, neutralizzazzione di sonorità, ecc...)
-Morfologica: sequenza di fonemi che va dal prefisso alla desinenza
-Sintattica: sequenza di fonemi che ha una certa autonomia nella frase, non è
chiaro cosa si intenda per autonomia.
86. Criteri indivi.(?) parti del discorso
Le parti del discorso di una lingua si dividono in classi, per esempio in italiano
(nome, verbo, aggettivo, pronome, articolo che sono variabili; preposizioni, avverbi,
congiunzioni, interezioni che sono invariabili).
87. Valenze semantiche
Le valenze semantiche sono dei “vuoti” nelle parole che vanno riempiti, queste
valenze individuano dei lessemi che sono destinati a diventare dei predicati.
88. Allomorfi di un morfema
Quando un morfema ha lo stesso valore grammaticale ma forme fonologicamente
diverse, tali forme si chiamano allomorfi (esempio, plurale in inglese
Livelli di rappresentazione:
Grafica/ortografica: se scriviamo una parola, sappiamo realizzarla
Fonetica: trascrizione IPA
Fonologica: scriviamo solo ciò che è distintivo e non ridondante
Morfologica: diversa realizzazione dello stesso morfema
La maggior parte dei fonemi e allofoni si oppongono per sonorità, questa è una
correlazione, e ciò che distingue due serie di fonemi viene detta marca di correlazione.
L'onda sonora è una susseguirsi di zone di condensazione (le particelle si avvicinano l'una
all'altra) e di rarefazione (dove si allontanano).
Vibrazioni libere: ogni corpo può vibrare se sollecitato e le caratteristiche della vibrazione
(frequenza dipendono solo da questo corpo). Per far suonare un corpo possiamo metterlo
accanto ( e collegarlo) a un altro corpo, farlo vibrare e di conseguenza vibrerà anche l'altro
(se hanno la stessa frequenza): questa è la risonanza, permette di analizzare una
vibrazione complessa. Quando un risonatore risponde a un abanda di frequenza si chiama
filtro (entra in risonanza con le singole armoniche di un suono compelsso); un banco di
filtri con frequenza di risonanza diversa individua le armoniche di un suono complesso,
ogni banco di filtri ha una lunghezza di banda che può essere larga o stretta, più è stretta
e più si ha un dato preciso.
Sovrasegmentali: fenomeni fonatori che usano fenomeni superiori come intensità, altezza
e durata del suono; i fenomeni sovrasegmentali sono l'accento, il tono e l'intonazione.
Mora: nelle lingue con durata distintiva si hanno le more, unità di misura della durata e può
essere
Vocalica
Sillabica
Consonantica
Le more sono solo una nostra estrazione, non esiste il concetto di mora, le usiamo per
descrivere fonemi che coinvolgono segmenti di vocali; la mora può trovarsi:
Sulla sillaba: può dipendere dal numero e tipo di sillabe
Sulla mora: in greco anico è limitato alla terza mora vocalica
Sede dell'accento:
Libero: qualsiasi sede
Limitato: solo in determinate sedi
Fisso: sempre nello stesso posto
L'accento può essere visto morfologicamente, nelle lingue flessive si divide in:
mobile, se cambia sede nel percorso della declinazione
colonnale, rimane fisso, non si sposta nella declinazione
Trascrizione e Traslitterazione:
La trascrizione è un tentativo di rendere in forma scritta una determinata pronuncia (IPA,
romanistica, ecc...)
La traslitterazione è la conversione di un sistema di scrittura in un altro, tra i grafemi
originali e quelli traslitterati deve esservi corrispondenza biunivoca.
Conversione di classe: una parola che sta in una classe lessicale può essere trasformata
in un'altra tramite mezzi morfologici:
infinito: forma nominale del verbo
participio: forma aggettivale del verbo
gerundio: forma avverbiale del verbo
articolo: trasforma un non sostantivo in un sostantivo
Ruoli semantici: di queste valenze sappiamo quante ne servono a un certo verbo, conosco
alcune caratteristiche semantiche, catalogate in varie categorie; i ruoli semantici sono una
lista gerarchica (i più importanti sono più in alto) tra cui l'agente è il più importante:
Agente: essere vivente che svolge l'azione in modo attivo e volitivo
Paziente: colui che subisce l'azione
Esperiente: essere vivente che prova una attività mentale
Stimolo: cosa che provoca l'attività mentale
Parola secondo Sapir: rappresenta la struttura della parola con un simbolismo:
Maiuscole per la radice lessicale
Minuscole per morfemi grammaticali
Parentesi per indicare che l'elemento è legato
Tipi:
A, solo con la radice lessicale
A+(b), la desinenza non può comparire da sola
A+( ), radice più una desinenza nulla
(A)+(B), radice e desinenza non possono trovarsi da sole
A+B, due elementi radicali che formano una parola
La parola è un'unità formale, ma non funzionale, perchè in tutte le lingue ci sono delle
unità formali, non sono universali poiché si possono suddividere in modi diversi.