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CAPITOLO 14: ACQUISIZIONE E APPRENDIMENTO DI UNA SECONDA LINGUA

Alcuni bambini crescono in un contesto sociale in cui si parlano più lingue e riescono ad acquisire una
seconda lingua in circostanze simili alla prima. Questi bambini fortunati sono bilingui ma la maggior parte è
esposta a una seconda lingua solo più tardi e la nostra competenza in una seconda lingua raramente eguaglia
quella della prima.

1 APPRENDIMENTO DI L2
Questo fatto appare piuttosto enigmatico, dato che non esiste nessun altro sistema di conoscenze che si può
apprendere meglio a due anni piuttosto che a tredici o a trenta. Per spiegare questo enigma sono state
proposte diverse motivazioni e sono stati ideati diversi metodi per permettere a chi apprende di raggiungere
nella seconda lingua o straniera (L2) una competenza pari a quella della prima (L1). A volte si distingue tra
l’apprendimento nel contesto di lingua straniera e apprendimento nel contesto di lingua seconda.

1.1 Acquisizione e Apprendimento


Una distinzione importante è invece quella tra acquisizione e apprendimento. Il termine acquisizione si
riferisce al graduale sviluppo di una competenza in una lingua che si ottiene usandola in modo naturale in
situazioni comunicative con altre persone che la conoscono. L’acquisizione avviene senza insegnante e
senza che si dedichi troppa attenzione ai dettagli di ciò che si va acquisendo. Il termine apprendimento si
riferisce a un processo più consapevole di accumulazione di conoscenze degli elementi di una lingua, come
vocabolario e grammatica. Nella scuola le lingue sono insegnate utilizzando attività associate
all’apprendimento, le quali tendono a dare come risultato conoscenze sulla lingua studiata piuttosto che
un’effettiva capacità di usare correttamente la lingua. Sono attività connesse all’acquisizione quelle
osservate nei bambini piccoli e in chi assorbe un’altra lingua nel corso di lunghi periodi di interazione. La
differenza tra acquisizione e apprendimento corrisponde a volte anche alle preferenze soggettive rispetto al
modo di imparare. Alcune persone preferiscono un approccio olistico altre uno analitico. Coloro che hanno
soprattutto pratica di apprendimento di una L2 tendono a non sviluppare lo stesso tipo di competenza di
coloro che hanno avuto una pratica di acquisizione.

1.2 Limiti all’apprendimento


Per la maggioranza delle persone, l’esperienza di L2 è profondamente diversa da quella di L1 e raramente
porta all’acquisizione. Incontriamo una L2 nell’adolescenza o nell’età adulta, mentre facciamo anche tante
cose. Abbiamo inoltre sviluppato una fedeltà inconscia ai suoni e alle strutture di una L1 già acquisita e
usata per quasi tutte le necessità quotidiane da tanti anni. Alcune persone sembrano capaci di superare le
difficoltà e di sviluppare una reale competenza di L2. Ben pochi adulti sembrano raggiungere in L2 una
competenza pari a quella dei nativi. Chi ha appreso da adulto una L2 può parlarla molto fluentemente ma
spesso conserva un accento straniero.

1.3 Il fattore età


Questa osservazione è portata talvolta a riprova del fatto che, trascorso il periodo critico per l’acquisizione,
diventa molto più difficile acquisire pienamente un’altra lingua. Questa teoria può essere confutata dalla
dimostrazione che studenti di 10-16 anni apprendono una L2 in classe in modo più veloce ed efficace che
non dei bambini di sette anni. Potrebbe darsi che l’acquisizione ottimale di L2 richieda la combinazione di
più fattori. L’età ideale è tra i 10 e i 16 anni, quando la flessibilità delle nostre capacità linguistiche innate
non è stata ancora perduta del tutto e la maturazione delle abilità cognitive ci consente un’analisi più
efficace delle caratteristiche regolari della L2 che studiamo.

1.4 I fattori affettivi


Anche a questa ipotetica età ottimale, l’apprendimento di L2 può essere limitato da un fattore di diversa
natura. Gli adolescenti sono più insicuri dei bambini. Se si combina con una scarsa empatia per la cultura
straniera l’effetto di non voler sembrare un inglese può inibire il processo di apprendimento. Questo tipo di
reazione emotiva, o affettiva, può essere anche provocato da libri di testo sciocchi, da un ambiente
sgradevole o da orari faticosi. Tutti questi sentimenti o esperienze sono fattori affettivi che possono creare
una barriera all’acquisizione. Gli apprendenti che possiedono tratti di personalità diversi risultano più capaci
di superare le difficoltà di apprendimento.
2 LA CENTRALITA’ DEL METODO DIDATTICO
Il bisogno di imparare altre lingue ha portato a un gran numero di approcci e di metodi didattici miranti a
favorire l’apprendimento di una L2. I metodi più recenti rivolti a favorire l’apprendimento di L2 tendono a
riflettere diverse posizioni teoriche su come imparare al meglio una L2.

2.1 Il metodo traduttivo-grammaticale


L’approccio più tradizionale consiste nel considerare l’insegnamento di L2 come una qualsiasi altra materia
scolastica. Si considerano come obbiettivo dell’insegnamento elenchi di parole e di regole grammaticali, si
incoraggia la memorizzazione, si pone l’accento sulla lingua scritta. Questo metodo è definito metodo
traduttivo- grammaticale. Anche se ha prodotto molti utenti esperti di L2, gli utenti si sentono persi se messi
davanti al modo in cui si usa effettivamente una lingua.

2.2 Il metodo autolinguale


Verso la meta del XX secolo si diffuse un approccio molto diverso, che metteva in risalto la lingua parlata.
Comportava una presentazione sistematica delle strutture di L2. Questo metodo autolinguale era fortemente
influenzato dall’opinione che l’uso fluente di una lingua consistesse in una serie di abitudini. Questa pratica
comportava che si passassero ore in laboratorio linguistico a ripetere esercizi orali. Diverse versioni sono
ancora in uso nell’insegnamento delle lingue straniere, ma i critici sottolineano il fatto che la pratica
individuale nell’esercitazione di modelli linguistici non ha alcuna somiglianza con la natura internazionale
del linguaggio nell’uso effettivo.

2.3 Gli approcci comunicativi


Un modello più recente dell’apprendimento di L2 può essere definito in termini di approcci comunicativi.
Sono nati per reazione contro l’artificiosità della pratica di modelli e contro l’opinione che l’apprendimento
esplicito delle regole della grammatica di una lingua debba dare come risultato la capacità di usarla. Tutti i
diversi sistemi per creare esperienze comunicative nella classe di L2 si fondano sull’assunto che occorre
porre l’accento sulle funzioni della lingua e non solo sulle forme della lingua. Le lezioni sono organizzate
intorno a nozioni come “chiedere qualcosa”. A questi cambiamenti si accompagna il tentativo di produrre
materiali per l’apprendimento di L2 per scopi speciali

3 LA CENTRALITA’ DELL’APPRENDENTE
Il cambiamento più rilevante avvenuto negli ultimi anni nel settore dell’apprendimento di L2 ha riguardato
lo spostamento dell’attenzione dall’insegnante, dal libro di testo e dal metodo, verso l’apprendente e il
processo di acquisizione. Gli errori erano considerati in senso negativo. Oggi l’accettazione degli errori
nell’uso della L2 da parte degli apprendenti si basa su un mutamento totale di prospettiva rispetto al modo in
cui si acquisisce L2. Un errore non è qualcosa che impedisce il progresso di uno studente, ma è un indizio
del progresso effettivo che lo studente sta compiendo nel provare modi di comunicare nella nuova lingua.

3.1 Il transfer
Certi errori possono essere dovuti al transfer. Transfer significa usare suoni, espressioni o strutture della L1
nell’uso di L2. Se L1 e L2 hanno caratteristiche simili, l’apprendente potrà trarre beneficio dal transfer
positivo. Il trasferimento di una caratteristica della L1 che sia molto diversa dalla L2 da luogo a transfer
negativo e può rendere l’espressione in L2 di difficile comprensione. Il transfer negativo è più comune nelle
fasi precoci di apprendimento della L2 e decresce con lo sviluppo di una certa familiarità con la L2.

3.2 L’Interlingua
La lingua degli apprendenti di L2 contiene molti errori che non sembrano essere in relazione né con le forme
della L1 né con quelle della L2. Dati di questo genere fanno pensare che esista un sistema intermedio che
certamente contiene aspetti di L1 e L2 ma che è anche un sistema intrinsecamente variabile e con regole
proprie. Questo sistema è chiamato interlingua ed è considerato la base di tutta la produzione in L2. Se un
apprendente sviluppa un repertorio abbastanza fisso di forme della L2 e non mostra progressi, si dice che la
sua interlingua si è fossilizzata. Il processo di fossilizzazione nella pronuncia di L2 sembra essere una delle
cause più probabili dell’accento straniero. L’interlingua non necessariamente si fossilizza. In condizioni
appropriate si svilupperà in modo naturale diventando uno strumento di comunicazione sempre più efficace
in L2.
3.3 La motivazione
La motivazione ad apprendere una L2 è fondamentale. Molti apprendenti hanno una motivazione
strumentale. Desiderano apprendere L2 per raggiungere qualche altro obbiettivo. I parlanti con una
motivazione integrativa vogliono imparare L2 per scopi sociali. Chi riesce a comunicare con successo in L2
sarà ancora più motivato ad imparare. La motivazione può essere sia il risultato che la causa del successo.
L’apprendente pronto a gettarsi, che rischia di sbagliare e che prova a comunicare in L2 tenderà ad avere
migliori risultati. Una parte importante è costituita dalla disponibilità dell’input.

3.4 Input e Output


Input designa la lingua in cui l’apprendente è esposto. Affinchè sia utile all’apprendimento di L2 deve essere
comprensibile. Può esser reso comprensibile semplificandone struttura e vocabolario, come nel caso di
foreigner talk. Può essere utile perché fornisce un input di esempi facilmente comprensibili delle strutture di
base della L2. Con l’evolversi dell’interlingua dell’apprendente, sorge il bisogno di una maggiore
interazione tramite richieste di chiarimento e concentrando l’attenzione su ciò che viene detto. In questo tipo
di interazione l’apprendente sperimenta i vantaggi del ricevere input e produrre output. L’opportunità di
produrre un output comprensibile in interazioni dotate di significato sembra essere un altro fattore decisivo
per lo sviluppo delle capacità in L2 dell’apprendente, anche se è la più difficile da fornire in corsi di lingua
straniera troppo affollati

3.5 Apprendimento Per Task


Si è cercata una soluzione a questo problema elaborando diversi tipi di compiti e attività (task) in cui gli
apprendenti devono interagire l’uno con l’altro. Nonostante i timori che gli apprendenti potessero acquisire
gli errori l’uno dell’altro, i risultati dimostrano uno straordinario miglioramento nell’uso di L2. Il fine è
sviluppare la competenza comunicativa in L2.

4 COMPETENZA COMUNICATIVA
La competenza comunicativa è la capacità di usare L2 in modo accurato. Si compone di
Competenza grammaticale: comporta l’uso accurato di parole e di strutture di L2. Concentrarsi solo su
quest’ultima non fornirà all’ apprendente la capacità di interpretare o di produrre la lingua con
appropriatezza.
Competenza sociolinguistica: capacità di usare la lingua in modo appropriato.
Competenza strategica: Capacità di organizzare un messaggio in modo efficace e di rimediare a qualsiasi
difficoltà adottando particolari strategie. Ci saranno momenti in cui gli apprendenti sperimentano un divario
tra il loro intento comunicativo e la loro capacità di darvi espressioni. Alcuni smettono di parlare, altri
tenteranno di esprimersi tramite una strategia comunicativa

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