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Multimodal Input for Italian Beginner Learners of English

A Study on Comprehension and Vocabulary Learning from Undubbed TV Series

Valeria Galimberti
(Universitat de Barcelona, Catalunya)

Imma Miralpeix
(Universitat de Barcelona, Catalunya)

Negli ultimi 50 anni la tecnologia è avanzata e ha permesso la nascita di materiali audiovisivi in L2


e altre fonti di input per l'apprendimento di una lingua straniera. L'uso di video in L2 è
fondamentale per l'apprendimento di una lingua straniera, ma allo stesso tempo presenta dei
problemi, che possono essere causati da fattori come:
La competenza degli studenti
⮚ l'età
⮚ l'adeguatezza del contesto di apprendimento linguistico
⮚ opzioni di sottotitoli (in L1 o L2)

Certe volte, sebbene i sottotitoli permettano di accedere a materiale audiovisivo autentico in


lingua straniera, rendendolo più comprensibile, è stato notato che essere esposti ad un input ricco
senza svolgere precedentemente e successivamente delle attività, non produce sempre un
progresso nella competenza linguistica.
In relazione a questa questione è stato svolto uno studio sui materiali audiovisivi sottotitolati, che
si basa su due teorie: the Dual Coding Theory (Pavio, 1986) e the Theory of Multimedia Learning
(Mayer, 2005). La prima afferma che l'acquisizione del lessico di una L2 dipenda dall'associazione
con referenti non-verbali, che aiutano ad apprendere i vocaboli in un modo più efficace e ad usarli
in modo sensato. La seconda teoria, invece, definisce che le persone imparano di più grazie
all’associazione tra parole e immagini che dalle sole parole.
Per permettere tutto ciò, però, è importante che l'input sia calibrato sulle competenze linguistiche
degli studenti. In questo modo essi possono allenare le loro abilità di listening, attivando i loro
meccanismi visuali e di ascolto.
Partendo da questa base, programmi televisivi e serie TV possono costituire una buona fonte di
input in L2 per varie ragioni:
⮚ questi materiali sono accessibili in grandi quantità;
⮚ questi materiali creano un coinvolgimento affettivo, incoraggiando lo spettatore a guardare
più episodi. In questo modo, il contatto con lo stesso background e gli stessi personaggi,
l'apprendente riesce ad acquisire un carico di lessico che seppur minimo ha una forte
incidenza e tende a consolidarsi meglio. Inoltre, essendo che le serie TV sono incentrate su
dialoghi che avvengono in un contesto colloquiale, permettono già di predire le interazioni
tra i personaggi e quindi le frasi o espressioni che utilizzano. Questa caratteristica è
alimentata anche dal contesto visuale e situazionale in cui hanno luogo le scene.

I sottotitoli hanno un grande potenziale di apprendimento, ma in base alla tipologia, molti studiosi
hanno delle opinioni diverse al riguardo.
Secondo Mitterer e McQueen, l'uso della lingua originale con i sottotitoli può essere dannoso per
l'apprendimento e la percezione della L2, mentre altri sono dell'opinione opposta. Alcuni giovani
apprendenti beneficiano di più dei sottotitoli nella propria lingua rispetto a quelli in L2, altri con
più esperienza, invece, beneficiano di entrambi.
Diverse modalità degli input servono per diversi scopi, che dipendono dal livello che si ha in L2 e
dalle abilità che si vogliono migliorare.
Quanto detto ci fa capire che l'apprendimento dei vocaboli in lingua straniera non deve essere
ridotto solamente al contesto della classe, ma l'apprendimento deve avvenire anche in relazione a
varie esposizioni alla lingua stessa attraverso materiali audiovisivi.

Una ricerca condotta in relazione a questa questione ha cercato di capire se guardare materiali
audiovisivi in lingua straniera con sottotitoli in L1, L2 o senza, porta a diversi risultati in termini di
comprensione e in termini di riconoscimento e memorizzazione dei vocaboli.
La ricerca è stata svolta in una scuola media di Milano durante le ore di inglese. Tre gruppi di
apprendenti di livello beginner devono guardare l'episodio di una serie. Ogni gruppo lo guarda in
un modo diverso: uno con i sottotitoli in L1, un altro con i sottotitoli in L2 e un altro senza
sottotitoli. Prima di guardare l'episodio viene somministrato un pre-test e dopo la visione
completano un post-test. I risultati hanno mostrato che per quanto riguarda la comprensione i
punteggi ottenuti dai tre gruppi non presentano grandi discrepanze, sebbene il gruppo che ha
ottenuto più punti sia stato quello che ha visto l'episodio con i sottotitoli in L1. Nel caso della
memorizzazione delle parole, il gruppo che ha visto l'episodio con sottotitoli in L2 ha ottenuto un
punteggio maggiore. Tirando le somme, questo studio ha mostrato che sebbene nel caso della
comprensione, l'uso di sottotitoli in L1 è quasi alla pari dell'uso di quelli in L2 o addirittura senza,
nel caso dell'assimilazione del lessico, invece, i sottotitoli in L1 non favoriscono un'associazione tra
la parola tradotta e la parola ascoltata in L2 durante la visione dell'episodio, nonostante questa
venga ripetuta più volte. Di conseguenza, il lessico non viene ricordato né a livello di forma né di
significato. Ciò che è utile per memorizzarlo è invece l'uso di sottotitoli in L2. Quindi in linea di
massima, in base a questa ricerca, si può dire che è maggiormente raccomandabile l'uso di
sottotitoli in lingua straniera.

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