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Il ruolo della produzione orale e scritta

nell’acquisizione-apprendimento di una L2:


implicazioni per la didattica e per la ricerca

Elisabetta Santoro
Università di San Paolo (USP) - Brasile
Associazione Brasiliana di Professori di Italiano - ABPI
Cominciamo da due studi di caso…
ovvero, nel nostro caso, studi dettagliati di come un apprendente acquisisce una L2.
Sono di solito longitudinali e usano le manifestazioni linguistiche scritte o orali di
chi sta imparando una lingua
Il primo studio di caso: Wes

Wes, un giapponese di 33 anni, è stato studiato per tre anni tramite registrazioni di
monologhi e conversazioni informali con amici per osservare lo sviluppo della precisione
attraverso l’analisi di specifiche strutture grammaticali. Wes aveva studiato inglese a scuola
per poco tempo e mostrava incertezze nell’uso dell’inglese che gli serviva come lingua di
comunicazione perché andava spesso alle Hawaii per lavoro.
L’obiettivo dello studio era analizzare lo sviluppo della sua competenza grammaticale. La ricerca
ha mostrato che Wes usava correttamente certe strutture, ma sembrava non essere riuscito, nel
corso dei tre anni, ad imparare strutture come la -s del plurale o della terza persona singolare,
per esempio. Aveva, invece, sviluppato una strategia che lo aiutava ad aumentare fluenza e
naturalezza nella lingua straniera: usava formule (chunks), ma senza analizzarle sintatticamente e
senza essere in grado di utilizzarle in altri contesti. La sua competenza era, dunque, rimasta a un
livello basso e si era stabilizzata senza riuscire a superare certi livelli.
Il secondo studio di caso: J. e R.
J. e R., sono due bambini di 10 e 11 anni.
Il primo, portoghese, aveva studiato poco inglese, ma si sforzava di comunicare; il secondo, pachistano,
non sapeva l’inglese e all’inizio continuava a parlare nella sua lingua cercando di comunicare così.
Entrambi erano arrivati da poco in Inghilterra ed erano in una scuola di lingue per imparare l’inglese e
poter poi essere trasferiti in una scuola “regolare”. I due bambini avevano poche occasioni di contatto con
la L2 fuori della scuola, mentre in classe si parlava solo inglese. L’elemento studiato nella ricerca erano le
richieste e l’obiettivo era verificare lo sviluppo nel modo di formularle che poteva o no diventare più
complesso ed adeguarsi alle situazioni comunicative. I dati hanno mostrato chiare evidenze di sviluppo in
una direzione molto simile per entrambi: all’inizio le richieste erano senza parole, in seguito i bambini
hanno iniziato a usare gli imperativi, subito dopo sono state ampliate le richieste con l’introduzione di
verbi come “want” e dopo ancora si sono constatate richieste con l’uso del verbo “can”. Tuttavia i due
bambini tendevano a produrre quasi esclusivamente richieste dirette (usando l’imperativo, senza
differenziare a seconda del tipo di interlocutore e senza modificare le richieste), distanziandosi quindi
ancora molto dai parlanti nativi.
1. Quali aspetti vi colpiscono nella descrizione dei due studi di caso?
2. Come riassumereste le differenze tra gli studi a cui hanno partecipato

Provate Wes e i due bambini?


3. Considerando il contesto comunicativo in cui era inserito Wes e il tipo
di produzione linguistica che ha sviluppato, secondo voi quali erano i
ora a problemi o che cosa mancava nel suo percorso di apprendimento che gli
impediva di ottenere livelli di conoscenza linguistica più avanzati?

riflettere 4. Che tipo di risorse si sarebbero potute impiegare per permettergli di


giungere a livelli di conoscenza linguistica più avanzati e la capacità di
comunicare in maniera efficace in diversi contesti?
su queste 5. Considerando adesso la differenza tra i livelli linguistici iniziali di J e R,
secondo voi, che cosa potrebbe spiegare lo sviluppo della competenza in L2

domande: di entrambi i bambini?


6. Che tipo di pratica può aver contribuito per il loro sviluppo della L2?
7. In quali aspetti i due casi si assomigliano e in quali aspetti si
differenziano?
Che cosa ci dicono questi due studi?
IL PRIMO: WES IL SECONDO: J. e R.
PUÒ FARCI PENSARE CHE: PUÒ INVECE FARCI PENSARE CHE:

L’INPUT NON SIA STATO SUFFICIENTE IL CONTESTO DI ISTRUZIONE FORMALE HA


PROBABILMENTE FORNITO PIÙ AMPIE POSSIBILITÀ DI
SAREBBERO STATE NECESSARIE VERIFICA E CORREZIONE IN SITUAZIONE DI
ISTRUZIONI CHE MANCANO IN UN INTERAZIONE
CONTESTO DI APPRENDIMENTO
SPONTANEO LA NECESSITÀ DI PRODURRE, DATA DAL CONTESTO, HA
PORTATO I BAMBINI, CON IL TEMPO, A NOTARE ED
SE CI FOSSERO STATE CORREZIONI, ELABORARE DIVERSE STRUTTURE CHE SONO ENTRATE
RIFORMULAZIONI ECC., SAREBBERO NEL LORO SISTEMA LINGUISTICO IN L2
SERVITE AD ARRIVARE AD UNA
COMPETENZA PIÙ ELEVATA IN L2 TUTTAVIA LA COMPETENZA
PRAGMATICA/SOCIOLINGUISTICA NON È STATA
WES HA USATO LE FORMULE COME SVILUPPATA ADEGUATAMENTE E CIÒ POTREBBE
STRATEGIA E HA COSÌ COMPENSATO INDICARE CHE SAREBBE STATO FORSE NECESSARIO UN
ALTRE MANCANZE ALTRO TIPO DI ISTRUZIONE
Quali strade indicano questi due
studi di caso per la ricerca?
Offrono spunti metodologici su
come può essere studiata
l’acquisizione di una L2
Indicano alcune delle domande a
cui i ricercatori devono cercare
Fanno riflettere su come si può di rispondere
descrivere la lingua degli
apprendenti di una L2
25

125
20



100
20% 20%
15

75

50
10

20% 20%
25
5


0
20%
0
Alcune questioni
metodologiche
Che cosa si deve descrivere? Come va analizzato, per esempio, l’uso di
Gli studi possono riguardare la lingua formule?
nel suo insieme o concentrarsi su Le formule possono sembrare corrette e conferire
aspetti specifici. fluenza, ma non indicano che l’apprendente SA
utilizzare gli elementi che compaiono in modo
Quando possiamo dire che un analitico (l’apprendente sa chiedere “come stai?”
apprendente ha “acquisito” una senza aver però compreso per esempio che “stai” è
la seconda persona singolare dell’indicativo
determinata struttura?
presente del verbo stare).
Quando l’apprendente manifesta usi uguali o
simili a quelli di un parlante nativo. Si deve, Ancora una questione:
tuttavia, pensare che esistono differenze tra è necessario verificare se insieme all’uso
ciò che un apprendente SA e ciò che SA corretto compare anche un uso scorretto della
FARE stessa forma linguistica.
Questioni relative alla
descrizione della lingua degli
apprendenti
In questi due studi di caso, gli errori Un’altra questione riguarda ancora la
(studiati e presenti nelle produzioni descrizione sono gli usi formulaici
degli apprendenti) erano di tipo diverso: che indicano che l’acquisizione delle lingue
grammaticale nel primo caso e straniere è sistematica e contiene sequenze
pragmatico/sociolinguistico, nel secondo. di apprendimento (in genere le formule si
apprendono prima di imparare ad analizzare
la lingua).
Altre domande:
tutti gli apprendenti hanno/seguono lo
stesso percorso? La L1 può interferire?
Questioni relative alla spiegazione
dell’acquisizione di una L2
L’acquisizione di una L2 implica vari modi di apprendimento:
perché gli apprendenti acquisiscono prima formule o singoli
elementi (item learning = apprendimento di un sistema)?
perché gli apprendenti di una L2 non riescono ad avanzare e
non arrivano a livelli paragonabili alla L1?

Possibili risposte:
a) riescono a comunicare anche senza conoscere tutta la grammatica;
b) forse è possibile imparare una L2 solo se si comincia molto presto;
c) le strutture grammaticali più complesse possono essere acquisite
solo se gli apprendenti ricevono istruzioni esplicite.
1. Quali aspetti vi colpiscono nella descrizione dei due studi di caso?

Osservare e analizzare come si impara una L2


La disciplina che
si occupa delle
questioni di cui Definire che cosa osservare

stiamo parlando
Descrivere la lingua degli apprendenti
è la linguistica
acquisizionale
Cercare spiegazioni ai fenomeni osservati
Definizione della disciplina
ACQUISIZIONE DI SECONDE LINGUE = LINGUISTICA
ACQUISIZIONALE

Studio sistematico di tutti i processi di acquisizione della competenza linguistica


e, più specificamente, dei processi e dei modelli relativi all’acquisizione di una
lingua non materna (L2).

In particolare
descrizione (ciò che succede alla lingua degli apprendenti)
modelli per la spiegazione dei processi di acquisizione/apprendimento
(come si imparano le lingue)
analisi dei fattori che li condizionano (ricerca delle motivazioni).
Descrizione della lingua degli apprendenti di una L2 e dei processi
di acquisizione/apprendimento di una L2

Spiegazione di come sono acquisite/apprese le L2 che considera


tanto fattori esterni (ambiente sociale, tipo di input ricevuto, ...),

Obiettivi quanto fattori interni (processi cognitivi che permettono di


estrarre informazioni dall’input)

della Tentativo di ottenere tramite la ricerca una risposta a domande


tra cui solo per fare qualche esempio

disciplina
qual è la funzione dell’istruzione
se si devono preferire testi autentici o semplificati
su se e come deve esserci una correzione dell’errore
ecc.

Partendo da queste riflessioni: identificazione di modelli che


possono spiegare i processi
Differenze tra le discipline
ACQUISIZIONE DI SECONDE DIDATTICA DELLE LINGUE (STRANIERE)
LINGUE LINGUISTICA O GLOTTODIDATTICA
ACQUISIZIONALE
Disciplina empirico-descrittiva con Disciplina teorico-pratica
ambizioni teorico-esplicative
Il suo interesse => elaborazione e
Il suo interesse => l’osservazione e analisi di attività per l’insegnamento
l’analisi della lingua degli apprendenti
(studio dei modi in cui si realizza Il suo obiettivo => definire approcci,
l’acquisizione) metodi e tecniche per l’insegnamento
e l’apprendimento delle lingue
Il suo obiettivo => scoperta di
regolarità e modelli
La glottodidattica può utilizzare gli studi di acquisizione
per definire la sua pratica, visto che la comprensione di
come viene acquisita/appresa una L2 è essenziale per
determinare “azioni” nell’insegnamento e
nell’apprendimento.
Legami D’altro canto, la didattica può influenzare
possibili tra l’aquisizione/apprendimento e, pertanto, possono essere
considerati negli studi sull’acquisizione i modelli didattici
le due utilizzati.

Inoltre, gli studi dell’ambito acquisizionale descrivono e


discipline spiegano il processo di apprendimento e rivelano, pertanto,
meccanismi che permettono di controllare le aspettative e le
reazioni del docente in relazione al discente (drill vs. parlato
spontaneo; apprendimento non lineare; asimmetria tra
input e output).
Altri concetti importanti per entrambe
le discipline
ACQUISIZIONE DI SECONDE LINGUE
DIDATTICA DELLE LINGUE (STRANIERE)
LINGUISTICA ACQUISIZIONALE O GLOTTODIDATTICA

Lingua seconda (L2) Lingua straniera (LS)


Tutte le lingue apprese dopo la prima, ovvero,
le lingue non materne La specificazione LS si usa quando è
necessario chiarire che una lingua viene
Si può trattare, dunque, anche della terza, imparata fuori dal paese in cui è parlata
della quarta o della quinta lingua
La situazione più frequente sarà, per
Quando contrapposta alla lingua “straniera”, la
definizione indica la lingua appresa nel paese questo, quella dell’apprendimento in classe
in cui è parlata => input non controllato, => input controllato; minore esposizione;
anche in contesto di istruzione formale; minori possibilità di uso “reale”; ...
maggiore esposizione; maggiori possibilità di
uso; ...
Distinzioni rilevanti
Lingua seconda o L2 o non materna vs. prima lingua o L1 o lingua materna

Acquisizione L2 vs. Acquisizione bilingue

Acquisizione spontanea di una L2 vs. Acquisizione guidata di una L2

L2 vs. pidgin, creoli e varietà semplificate

Lingua etnica (oggi anche lingua ereditaria) vs. lingua straniera

L2 vs. Lingua target, bersaglio o d’arrivo, più di recente anche lingua


aggiuntiva
Alcuni momenti chiave della
(1) Lingue in contatto = Weinrich (1953) e il
concetto di INTERFERENZA
storia della disciplina
(2) Insegnamento delle lingue = Lado (1957) e l’analisi contrastiva che (3) Chomsky introduce l’idea dell’apprendimento linguistico come
analizza comparativamente le strutture di una L1 e di una L2 basandosi processo creativo e non solo imitativo (GRAMMATICA
sullo strutturalismo di Bloomfield e sul comportamentismo di Skinner => UNIVERSALE) => diversa maniera di vedere gli “errori” degli
idea negativa di errore; non c’è interesse per la descrizione del processo apprendenti che non sono solo caotici accumuli di agrammaticalità, ma
acquisizionale in sé. “grammatiche provvisorie” che devono essere analizzate.

(5) Con i lavori di Pit Corder (ANALISI DEGLI ERRORI) viene introdotta l’idea che, diversamente
(4) Arriva anche l’approccio cognitivista di Piaget, dai mistakes (sbagli) che dipendono da problemi nell’esecuzione e non nella competenza, gli errori
più attento ai fattori mentali e cognitivi del possono fornire indizi sul processo di apprendimento perché indicano una grammatica in formazione.
Ciò implica che solo parzialmente gli errori possono dipendere dalla L1, mentre molte volte si tratta
soggetto. di “errori evolutivi”, ovvero, più simili a quelli dei bambini che imparano la loro L1.

(6) A partire da questa idea si arriva a Selinker e


al concetto di INTERLINGUA studiata in modo (7) L’inizio della LINGUISTICA
scientifico e sistematico. ACQUISIZIONALE risale pertanto al
periodo dal 1967 al 1972.
DUE CONCETTI FONDAMENTALI NELLE
TEORIE SULL’ACQUISIZIONE DELLE L2

CULTURA NATURA

INTERAZIONISMO SOCIALE INNATISMO



lingua come attività culturale gestita da Abilità linguistica come capacità innata di
regole e appresa nell’interazione con gli altri esprimersi in modo sintatticamente corretto

PREDOMINANZA DEI FATTORI PREDOMINANZA DEI FATTORI INNATI


AMBIENTALI

Vygotskij e la zona di sviluppo prossimale Krashen che parte da Chomsky e dall’idea del

LAD
Conseguenze nell’acquisizione
e nella ricerca
INTERAZIONISMO SOCIALE INNATISMO
L’acquisizione delle lingue e
L’apprendente possiede una
l’interazione sociale sono
mutuamente dipendenti => senza il
conoscenza strutturale che gli
contesto in cui si realizza non è permette di costruire la sua
possibile capire l’acquisizione grammatica di L2 basata su dati
limitati
Anche le ricerche non separano
lingua e interazione sociale, poiché La ricerca si concentra sulla natura
questo creerebbe una distorsione delle strutture innate e cerca di
(la conoscenza grammaticale isolare il sistema linguistico per
interagisce con altri aspetti della poterlo analizzare
situazione di apprendimento)
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Chini, Marina (2005). Che cos’è la linguistica acquisizionale. Roma:
Carocci, p. 9-25.

Ellis, Rod (1997). Second Language Acquisition. Oxford: Oxford University


Press, p. 3-14

Gass, Susan & Selinker, Larry (1994). Second language acquisition: an


introductory course. Lawrence Erlbaum Associates: Hillsdale, p. 1-19.

esantoro@usp.br

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