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LA GRAMMATICA

Insegnare la grammatica significa far riflettere su di essa, inducendo gli


studenti a raggiungere un certo grado di sistematizzazione.

Esercizi per mettere a fuoco le forme:


CLASSIFICARE (riempire griglie o insiemi).
COMPLETARE: completare frasi o cloze mirati sulle strutture linguistiche
in esame.
RISPONDERE A DOMANDE: guidano l’attenzione dello studente sulle
forme e sulle loro caratteristiche.
EVIDENZIARE (cerchiare o sottolineare).

Esercizi per interiorizzare e praticare le regole:


-pratica guidata:
PATTERN DRILL: sono estremamente semplici e caratterizzati dal rinforzo
immediato. Consentono di fissare le regole attraverso appunto la
ripetizione delle strutture. Non sono esercizi comunicativi. Per migliorarli
si potrebbe contestualizzarli, riferirli alla sfera personale o arricchirli con
vuoti di informazione.
ABBINAMENTI: (abbinare immagini a parole, parole e frasi)
RIORDINI:riordinare parole o sequenze di testo. Sono utili a fissare la
struttura di particolari frasi( frasi interrogative, negative)
SCELTE MULTIPLE
TRASFORMAZIONI: trasformare frasi o brevi testi (dal plurale al singolare).
CACCIA ALL’ERRORE:risulta essere più stimolante per gli sudenti e
consiste nel trovare gli errori riguardanti in una certa regola.
COMPLETAMENTO (CLOZE): frase bucata da completare. Appare
vantaggioso in quanto integra riflessione sulla lingua e sul contenuto,
poiché lo studente prima di riempire i buchi deve necessariamente
leggere e capire il contenuto del testo.
DICTOGLOSS: leggere alla classe un breve testo e farlo ricostruire a gruppi
di studenti.
-pratica libera:
USO DI IMMAGINI: per narrare( esercitare i tempi verbali) oppure per
descrivere( esercitare preposizioni di luogo)
ROLE PLAY e DRAMMATIZZAZIONI: argomentare attraverso presentazioni,
telefonate, colloqui ( esercitare il congiuntivo, pronomi personali).

QUALE LINGUA PER RIFLETTERE SULLA LINGUA?


Deve essere una lingua ridondante, semplice e schematica. Soprattutto ai
livelli iniziali è opportuno utilizzare frasi brevi e lineari evitando strutture
difficili per il livello degli studenti e fare uso di schemi, tabelle e immagini
utili alla comprensione.
Non tutte le parti del sistema linguistico hanno lo stesso peso, quindi
saranno centrali o periferiche a seconda della:
-pervasività ossia la diffusione nel sistema.
-vitalità ossia l’effettivo impiego da parte dei parlanti
-bisogni degli apprendenti.

CRITERI DI PROGRESSIONE DEGLI ARGOMENTI DI GRAMMATICA


Si andrà dal più semplice al più complesso, dal molto diffuso al poco
diffuso, dal molto utile al meno utile.

COME E QUANDO INSEGNARE LA GRAMMATICA


Si acquisisce una L2 attraverso la progressiva elaborazione di ipotesi sui
dati forniti dall’input. Tali ipotesi portano l’apprendente a scoprire e
ricostruire poco alla volta il sistema della lingua d’arrivo.
COMPORTAMENTI DA SEGUIRE:
1) introdurre solo la terminologia indispensabile, con un aggancio diretto,
immediatamente riconoscibile, agli oggetti di volta in volta indagati.
2)scelti i termini indispensabili bisogna assicurarsi che siano noti a tutti,
intervenendo con strategie riparatorie ( esercizi di ricnoscimento).

IPOTESI DELL’INSEGNABILITA’
l’insegnamento è efficace solo se interessa forme linguistiche per le quali
gli apprendenti risultano pronti, ossia strutture che non richiedono
procedure molto più complesse rispetto a quelle padroneggiate.
L’apprendente è pronto quando la sua interlingua è vicina allo stadio in
cui potrebbe acquisire in modo naturale la struttura che si vuole
insegnare.

LA DEVELOMPMENT READINESS
Lo sviluppo della grammatica è un processo graduale, che procede a pelle
di leopardo e non per paradigmi. Secondo tale ipotesi, l’apprendente può
essere considerato pronto non solo per un passaggio da uno stadio
all’altro, ma anche per sviluppare una migliore padronanza delle strutture
dello stadio in cui si trova.

APPROCCIO FOCUS ON FORM


Ogni tipo di sforzo pedagogico usato per attirare l’attenzione
dell’apprendente sulla forma linguistica, sia implicitamente che
esplicitamente. Ciò può includere sia l’insegnamento diretto della
lingua( per esempio attraverso le regole grammaticali) sia le reazioni agli
errori degli apprendenti, ossia il feedback correttivo.

STRATEGIE DI PROCESSAZIONE DELL’INPUT


Non tutto l’input viene processato. Si processa prima il significato e poi la
forma. Per quanto riguarda la forma si va dagli elementi lessicali a quelli
morfologici.

INPUT E OUTPUT
Negli anni ’90 prevalevano tecniche incentrate sull’input, ci furono però
delle critiche, in quanto spesso tali tecniche non permettono
all’apprendente di produrre ( output ) con sufficiente correttezza.
L’output fa notare all’apprendente lo scarto esistente tra quello che
vorrebbe dire e quello che può dire. Grazie al feedback, l’output può
costituire, per l’apprendente, una sorta di verifica delle proprie ipotesi
sulla lingua che lo portano a modificare la propria produzione,
contribuendo al processo di apprendimento.
L’input è comunque fondamentale, poiché ci presenta le forme in un
contesto , ci fa notare le forme e ci permette di confrontarle con quelle
già note, fissandole attraverso gli esercizi.
Dunque il fare grammatica prevede due momenti centrali e distinti:
1) prima fase di analisi dell’input, che ha lo scopo di guidare la
comprensione del rapporto forma-significato, di far notare le strutture e
di aiutare a processarle correttamente.
2) seconda fase che ha lo scopo di spingere l’apprendente all’utilizzo
delle nuove strutture, integrandole con il già noto , ristrutturando la
propria interlingua.

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