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IPOTESI DELL’INSEGNABILITA’
l’insegnamento è efficace solo se interessa forme linguistiche per le quali
gli apprendenti risultano pronti, ossia strutture che non richiedono
procedure molto più complesse rispetto a quelle padroneggiate.
L’apprendente è pronto quando la sua interlingua è vicina allo stadio in
cui potrebbe acquisire in modo naturale la struttura che si vuole
insegnare.
LA DEVELOMPMENT READINESS
Lo sviluppo della grammatica è un processo graduale, che procede a pelle
di leopardo e non per paradigmi. Secondo tale ipotesi, l’apprendente può
essere considerato pronto non solo per un passaggio da uno stadio
all’altro, ma anche per sviluppare una migliore padronanza delle strutture
dello stadio in cui si trova.
INPUT E OUTPUT
Negli anni ’90 prevalevano tecniche incentrate sull’input, ci furono però
delle critiche, in quanto spesso tali tecniche non permettono
all’apprendente di produrre ( output ) con sufficiente correttezza.
L’output fa notare all’apprendente lo scarto esistente tra quello che
vorrebbe dire e quello che può dire. Grazie al feedback, l’output può
costituire, per l’apprendente, una sorta di verifica delle proprie ipotesi
sulla lingua che lo portano a modificare la propria produzione,
contribuendo al processo di apprendimento.
L’input è comunque fondamentale, poiché ci presenta le forme in un
contesto , ci fa notare le forme e ci permette di confrontarle con quelle
già note, fissandole attraverso gli esercizi.
Dunque il fare grammatica prevede due momenti centrali e distinti:
1) prima fase di analisi dell’input, che ha lo scopo di guidare la
comprensione del rapporto forma-significato, di far notare le strutture e
di aiutare a processarle correttamente.
2) seconda fase che ha lo scopo di spingere l’apprendente all’utilizzo
delle nuove strutture, integrandole con il già noto , ristrutturando la
propria interlingua.