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Inoltre, il docente è portato a considerare la disciplina e il silenzio come una corretta condizione per
l’apprendimento, ma in realtà nella lezione di lingua straniera il rumore è solo un bene perché
durante un lavoro di coppia o a gruppi il rumore e la confusione sono normali: pertanto
bisognerebbe vedere il rumore in positivo.
Queste attività linguistiche non andrebbero fatte da seduti, ma in piedi muovendosi per la classe alla
ricerca di un compagno a cui fare domande per riempire un questionario ad esempio. Questa è una
risorsa per rendere più attiva la lezione.
Ciò che sbaglia l’insegnante è camminare tra i banchi durante un esame scritto, questo mette in
difficoltà l’alunno perché diventerebbe la figura di un controllore e durante un esame orale
interromperlo mentre parla quando sta rispondendo correttamente per passare alla domanda
successiva. Inoltre, altri errori che fa l’insegnante è quando rimane seduto dietro la propria cattedra
per tutto il tempo della lezione, si crea una barriera fisica tra lui e gli alunni che può facilmente
diventare una barriera psicologica. Ciò che è importante fare è proiettarsi in avanti, cercare il
contatto visivo e sorridere per creare un’atmosfera più rilassata.
Sono importanti momenti di alleggerimento come battute e interruzioni dell’attività didattica.
Cosa deve fare quindi l’insegnante? Muoversi, camminare per la classe, avvicinarsi e allontanarsi
dagli studenti. Se sta introducendo un nuovo compito, se sta spiegando alla classe cosa fare allora
potrà mettersi in piedi di fronte alla classe ma se la sua presenza può inibire la classe si dovrà
mettere seduto.
L’insegnante dovrà camminare fra i banchi durante le attività a coppie o gruppi facendo capire alla
classe che il suo ruolo in quel momento è quello di consigliere che può aiutare nei momenti di
difficoltà e di controllore per correggere gli errori.
Questi piccoli accorgimenti possono portare a un migliore livello di apprendimento e a
un’atmosfera più rilassata.
L’autovalutazione dell’azione didattica del docente:
Il docente dopo aver fatto una lezione deve fare un’autovalutazione e chiedersi:
LA LEZIONE
Era chiaro lo scopo della lezione?
Ho sorriso spesso?
Ho cercato di ricordarmi che sono gli studenti che hanno bisogno di parlare e non l’insegnante?
Ho abusato della traduzione e della lingua madre degli studenti?
Ho evitato domande tipo “Avete capito?” perché la risposta affermativa o negativa non mi da
elementi per valutare l’efficacia dell’azione didattica.
Ho alternato varie tipologie di lezione (frontale, a coppie, in gruppi)?
GLI ERRORI
Ho alternato attività che ponevano attenzione sulla correttezza ad altre in cui ciò che era importante
era comunicare?
Ho evitato di correggere gli errori quando non era indispensabile?
Ho creato un’atmosfera in cui gli studenti non avessero paura di sbagliare?
I poster didattici:
I poster didattici sono fondamentali perché danno colore e personalizzano le aule. È sbagliato
considerare i poster didattici utili sono per i bambini perché l’efficacia delle immagini e il conforto
che può dare un’aula più personalizzata sono elementi importanti anche per adolescenti e adulti. I
poster rappresentano una valida alternativa alle schede riassuntive di grammatica. Sono utili anche
per avere sotto controllo elementi di difficile apprendimento, ad esempio una struttura che la classe
sbaglia frequentemente.
Le flashcard:
le flashcard sono immagini che stimolano una reazione creativa. Si possono usare ad esempio in
fase di apprendimento di termini perché le immagini facilitano l’ancoraggio del termine della lingua
straniera all’equivalente dell’altra lingua. Le flashcard sono utili perché l’immagine è in grado di
richiamare in maniera immediata l’esperienza vissuta e l’insegnante mostrerà l’immagine nel
momento di necessità. Un tipo di attività potrebbe essere le azioni che lo studente fa durante la
giornata. L’insegnante fornisce allo studente una cartolina che contiene l’immagine di una persona
che sta ascoltando la musica. La classe deve fare delle frasi e in questo modo può praticare il lessico
della routine e il presente indicativo prima di passare a una fase più libera in cui a coppie gli
studenti fanno la stessa cosa senza l’ausilio delle flashcard. Questo fa innescare dei meccanismi
comunicativi anche a livelli bassi di competenza linguistica.
L’individualizzazione:
La collaborazione è importante ma allo stesso tempo è anche importante porre al centro del
percorso di insegnamento l’individuo con i suoi bisogni e le sue caratteristiche personali. Infatti,
l’insegnamento tradizionale ex cathedra non poneva attenzione all’individuo, ma ci sono luoghi
maggiormente idonei a un approccio individualizzato al lavoro ad esempio le lezioni individuali. Il
lavoro domestico rimane l’ambito in cui lo studente ha più possibilità di compiere un percorso di
tipo individuale. Durante il lavoro in classe è opportuno riservare momenti della lezione a un lavoro
di tipo individuale. Uno degli ambiti ideali è il recupero che segue la fase di controllo e verifica
alla fine dell’unità didattica. L’insegnante deve cogliere e annotare i bisogni emersi attraverso i dati
raccolti con la verifica e proporre un lavoro differenziato a seconda delle necessità. Qualcuno si
impegna nelle attività di lettura, altri in attività di grammatica e così via. Strumenti adatti possono
essere fotocopie, materiali proposti dal libro degli esercizi, letture di articoli di giornale e se si
riesce si possono creare all’interno della classe condizioni grazie alle quali il lavoro dei singoli
studenti o dei gruppi non viene disturbato. Nel caso di classi con livelli di competenza linguistica
diversificati è necessario programmare il lavoro tenendo in considerazione una maggior frequenza
di momenti di lavoro individualizzato. Le classi di lingua non possono essere formate da più di 15 o
20 allievi.
Il lavoro a coppie:
Con il lavoro a coppie lo studente è chiamato a un ruolo attivo con la realizzazione di atti
comunicativi. Alcuni punti difficili che l’insegnante deve affrontare è il rumore, la mancanza di
fluidità nella lingua di studio che porta gli studenti a un utilizzo della lingua madre oppure a lunghi
silenzi. Ciò che è importante è la fluency, la possibilità di comunicare in maniera fluida ed è più
importante dell’accuratezza. Un altro punto che l’insegnante deve verificare è l’equilibrio
all’interno della coppia: deve decidere se creare coppie di studenti dello stesso livello oppure di
livello diverso affinchè sia lo studente più debole che quello più efficace possano trarre beneficio.
Altra modalità di formazione delle coppie è una scelta del tutto casuale che può avere il vantaggio
di far lavorare e conoscere gli studenti fra di loro e di evitare momenti di stanchezza e
demotivazione dovuti dall’abitudine di dover sempre lavorare con lo stesso compagno.
Il lavoro a gruppi: