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Valutare per migliorare

Nome Milena_ Cognome Scudera_

Classe di concorso ADMM SOSTEGNO

1. Cosa significa per te «valutare»?


Valutare è considerare una o più situazioni, comportamenti, atteggiamenti, ed esprimere
un giudizio sulla base di quelli. Relativamente all'ambito scolastico valutare è mettere in
evidenza le attitudini, i comportamenti, le conoscenze, le abilità e competenze di un alunno
e/o di un insegnante ed esprimersi in merito.
2. Perché valutiamo? Per quale fine?
La valutazione a scuola è finalizzata all’acquisizione di un giudizio numerico imposto dal
sistema scolastico che non trova d’accordo molti docenti. Si valuta per inserire un voto nel
registro ed avere così uno strumento cartaceo e o elettronico che giustifichi il fatto che un
insegnante abbia svolto delle verifiche e abbia valutato i suoi alunni.

Come valutiamo? Di quali elementi/strumenti ci serviamo


per valutare?
Io valuto lo sforzo, l’impegno, la resa ed il prodotto finale (elaborato scritto e/ verifica
orale). Potendo seguire un alunno con un rapporto 1:1 o anche 1: 5 max 1:10 è più facile
valutare in una visione complessiva perché si riesce a seguire più da vicino il percorso
evolutivo dell’alunno. L’errore che si trasforma in compito corretto, la consegna che viene
ben compresa dopo una spiegazione, la difficoltà di memorizzazione, di calcolo, la mancata
scolarizzazione su cui si sta lavorando. Sulla base di questo ogni verifica dovrebbe essere
diversificata per gli alunni, ma le esigenze burocratiche e scolastiche spesso portano a
compiti standardizzati, verifiche standardizzate che alla fine presuppongono che anche gli
alunni uscenti siano standardizzati, per il raggiungimento di un obiettivo comune che è : la
classe ha seguito, ed ha lavorato.
3. Quali dinamiche (individuali e collegiali) si mettono in moto?
Valutare per come ci viene richiesto dall’Istituzione scuola richiede uno svecchiamento
delle tradizionali metodologie, corsi di aggiornamento per i docenti e secondo me tutti i
docenti dovrebbero avere conoscenze sul sostegno per rendere il proprio lavoro più giusto
e adatto a tutti. Si parla di una Scuola aperta, inclusiva ma spesso l’inclusione che si
richiede tra i banchi scolastici è quella che manca. Se l’alunno disturba, non segue, non
capisce ecc….lo si isola, lo si rimprovera, gli si da qualcosa da fare purché stia buono ma
poi a conti fatti, purtroppo, essendo il docente curricolare uno solo, in una classe con troppi
alunni, non può dedicare il giusto tempo e attenzione a tutti e non sempre chi ha difficoltà
ha il privilegio di potersi avvalere di una figura di sostegno in classe che lo possa aiutare.
Cosa vogliamo trasmettere ai genitori attraverso la
valutazione?
4. Con la valutazione dell’alunno proviamo a far capire ai genitori in che modo l’alunno si
approccia allo studio e comprensione delle materie. Ma in realtà la valutazione più
importante per me è quella relativa alla dinamica relazionale, a come l’alunno riesce ad
essere autonomo, a gestire una nota, momenti di rabbia, di tristezza, desiderio di isolarsi
dal corpo classe e tutto ciò che potrebbe determinare un atteggiamento problema. La
valutazione tende a guardare il carattere dell’alunno e di conseguenza l'atteggiamento
(sereno, nervoso, disinteressato,...) che manifesta per ogni materia ma soprattutto per la
scuola in generale.

5. Come utilizzi il registro elettronico, cosa documenti


Utilizzo il registro elettronico per comunicare le assenze e raramente le note negative non
credendo molto nel loro valore. Dovrebbe essere uno strumento che usato in sinergia con
le famiglie dovrebbe fungere da diario scolastico ma purtroppo non è così. I genitori non
sono attenti a quello che viene pubblicato sul registro e nemmeno gli alunni, spesso. Così
trovo più “umano” contattare il genitore telefonicamente e se necessario convocare di
presenza per discutere del proprio figlio/a e sapere qualcosa in più della famiglia che mi
possa aiutare a comprendere e capire meglio l’alunno.

6. Cosa possiamo/dobbiamo migliorare come scuola perché


prevalga la dimensione formativa della valutazione
Bisognerebbe valorizzare e premiare gli atteggiamenti positivi, provare a parlare di più con i
ragazzi, ascoltarli e capire quale quale evento o situazione è causa di un determinato
comportamento. Spesso i docenti si lamentano di non essere accetti in quella classe o di
non volere fare lezione per la presenza di alunni difficili e problematici, ma mi accorgo dopo
anni che il vero problema è tenere distanti gli alunni e non entrare nel loro mondo. A mio
parere provando a capirli di più i ragazzi si sentirebbero più fiduciosi e si approccerebbero a
quella materia in modo differente.

7. Riflessioni libere
Io personalmente non ho mai apprezzato la valutazione numerica e discutendo con i
ragazzi trovo riscontro in loro. Un ragazzo non è un numero e la valutazione non può tenere
conto di una singola interrogazione o verifica. spesso si segue la logica della media e non si
valuta magari lo sforzo che un alunno compie giornalmente nel tentativo di stare al passo.
bisogna sempre essere performanti e chi non lo è , o non lo è con i giusti tempi, che
sarebbero poi quelli degli altri, non è compreso e di conseguenza “punito” e catalogato
come svogliato e non volenteroso. ogni ragazzo ha i propri tempi di apprendimento e
purtroppo il rapporto 1: 20 non aiuta la classe, portando l'insegnante a curare la
maggioranza e dimenticare chi invece non riesce a stare al passo.

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