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CURRICOLO, SILLABO
• Con il temine curricolo intendiamo un profilo che
definisce le mete, gli obiettivi e i contenuti che
costituiscono l’oggetto di un corso
• In prima approsimazione curricolo fonde le
nozioni di un programma e di un syllabus, però in
realtà:
• includono anche le sezioni che offrono parametri
per variare il curricolo a seconda delle
caratteristiche della situazione didattica (natura
degli allievi...)
• una guida metodologica relativa alle tecniche
didattiche che si consiglia di utilizzare per
raggiungere gli obiettivi
• una serie di parametri per la verifica e la
valutazione del raggiungimento degli obiettivi
• Il curricolo supporta il docente nel complesso
compito di selezione e graduazione dei
contenuti linguistici.
Syllabo
• indichiamo la parte curricolare che si riferisce
alla specificazione e alla graduazione dei
contenuti d’insegnamento. Esistono vari tipi di
syllabo:
• strutturale, basato su unità linguistiche (teoria
dell’interlingua)
• nozionale, basato su nozioni e atti linguistici
• task-based, basato su compiti
• integrato (strutture grammaticali e funzioni
oppure compiti e funzioni)
• A volte esiste ancor oggi un curricolo a livello
nazionale di tipo rigido e prescrittivo che non
lascia spazi all’autonomia delle istituzioni
educative o all’azione didattica del docente.
• Ciò che contraddistingue il sillabo rispetto al
curricolo è l’assenza del quadro di riferimento
metodologico e delle mete educative espresse
in un curricolo.
• L’analisi dei bisigni dei discenti mette in luce
quali sono le ragioni per cui una persona
diventa studente di lingua, quali sono le sue
mete e di conseguenza quale taglio di docente
deve dare alla propria azione didattica.
• In molte situazioni il compito del docente è
facilitato dalla presenza dei curricoli che fanno
da quida, ma purtroppo molto spesso
risultano troppo vaghi ai fini reali del percorso
formativo.
L’IMPIANTO MULTISILLABICO
• Insegnare con un approccio basato su un
multisillabo significa prendere in considerazione
svariati aspetti dell’educazione linguistica, che
nello stesso tempo devono essere collegati ed
integrati: si insegna e si apprende ad ascoltare e a
parlare, a leggere e a scrivere, e a interagire
• si impara la grammatica unitamente al lessico,
alle funzioni e nozioni, alle situazioni, agli aspetii
culturali e di civilità, alla pronuncia e
all’intonazione...
L’UNITà DIDATTICA
• Unità didattica (UD) è il modello operativo.
• si tratta di un segmento di programma che
presenta caratteristiche che lo rendono un
tutto a se’, un’ unità appunto, con uno spirito
più vivino a un approccio umanistico-affettivo.
• il termine capitolo è decisamente poco
utilizzato nel campo della glottodidattica, ma il
termine LEZIONE entra in concorrenza con il
preddetto unità didattica.
GLOBALITA’→ANALISI →SINTESI
• La prima fase della percezione è quella della
globalità in cui l’emisfero destro del cervello gioca
un ruolo predominante.
• attraverso la particolarità della sua modalità di
funzionamento l’emisfero destro aiuta
nell’acqisizione della lingua.
• La fase della percezione globale è gestita dalla
modalità destra, mentre l’analisi seccessiva alla
percezione globale è appannaggio della modalità
sinistra.
La bimodalità e la direzionalità
• due principi fondamentali
• il cervello agisce attraverso due modalità
diverse: la prima fa riferimento all’emisfero
destro, la seconda al sinistro.
• Alla teoria della bimodalità si associa quella
della direzionalità secondo la quale le
informazioni arrivano al cervello passando
dall’emisfero destro a quello sinistro.
• Ciò implica in glottodidattica una serie di
accorgimenti e di scelte metodologiche