classici – classico – emulare - media aetas – Quattrocento - Rinascimento - studia humanitatis – Trecento- Umanesimo
La periodizzazione: l’età umanistico-rinascimentale Il periodo che sarà trattato
va all’incirca dalla fine del Trecento alla metà del Cinquecento. Le ragioni di questa periodizzazione sono principalmente di natura letteraria. Verso la fine del Trecento e più decisamente con gli inizi del nuovo secolo, a seguito dell’impulso di intellettuali come Petrarca e Boccaccio, si viene elaborando una cultura fondata soprattutto sulla riscoperta e sulla rivalutazione dei classici latini e greci, in contrapposizione con l’età medievale, la media aetas che gli intellettuali individuano come un’epoca a sé, e a loro estranea, che li separa dal tanto amato mondo classico. La cultura si caratterizza per la valorizzazione degli studia humanitatis, gli studi filosofico-letterari che pongano l’uomo al centro della propria attenzione (da humanitas deriva il termine Umanesimo), e per il desiderio di emulare e di far quasi rinascere la civiltà antica (da cui derivano la nozione e il termine di Rinascimento), studiandola con accanimento e metodi nuovi, depurandola delle interpretazioni moralistiche e allegoriche che il Medioevo aveva formulato. A fine periodo, alla metà del Cinquecento cioè, non assistiamo all’esaurirsi totale dello slancio della cultura umanistico-rinascimentale, ma a una sua fase di aperta e consapevole crisi, che tratteremo a suo tempo.