MODELLI
OPERATIVI:
IL
SILLABO
E
LUNIT
DIDATTICA
Anna de Marco
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Denizione
di
corpus,
sillabo,
curricolo
Denizione
di
Unit
di
apprendimento,
unit
didaHca,
modulo
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
La
gloJodidaHca,
disciplina
psicologica
e
pedagogico- metodologica
Modelli
operaLvi:
devono
rispondere
in
modo
armonico
alle
indicazioni
metodologiche.
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Denizioni
Sillabo:
materiale
da
insegnare
in
un
determinato
corso.
(Ad
es.
le
indicazioni
che
si
trovano
nel
Common
European
Framework)
Programma:
mete
e
obieHvi
tracciaL
per
grandi
linee.
Curricolo:
indica
processi,
mete,
obieHvi,
contenuL
stabiliL
con
aJenta
analisi
dei
bisogni
dei
discenL.
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Curricolo
= programmazione. Materiali, metodi, valutazione costruzione di un itinerario che, in vista del conseguimento di determinati obiettivi, individui il metodo, le tecniche e i materiali didattici pi adeguati per raggiungerli (De Marco 2000)
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
La
programmazione
didaHca
La
programmazione
didaHca
consente
di
elaborare
percorsi
formaLvi
ecaci,
trasparenL
e
valutabili.
Deve
tenere
conto
di
variabili
quali:
tempo,
contesto,
arLcolazione
dell'intervento
didaHco,
risorse
disponibili,
caraJerisLche
degli
apprendenL.
orientata
dai
ni
della
formazione
e
dalle
scelte
metodologiche
Stabilisce
cosa
insegnare,
come
farlo
e
a
quale
scopo
(obieHvi
di
insegnamento,
contenuL,
metodologie
e
procedure,
materiali
e
sussidi)
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La
nozione
di
curricolo
in
gloJodidaHca
si
trova
nel
Common
European
Framework.
Nella
denizione
di
Johnson
(in
un
volume
del
1989)
il
termine
curricolo
include
tuJe
i
processi
decisionali
rilevanL
che
riguardano
i
partecipanL
allaJo
didaHco
Non
quindi
una
lista,
come
il
corpus,
n
unindicazione
programmaLca,
ma
una
serie
di
processi
cui
partecipano
docenL,
studenL,
che
perseguono
mete
ed
obieHvi,
analizzano
i
bisogni,
deniscono
i
contenuL
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Di
solito
un
curricolo
di
lingua
ha
delle
a.
mete
educaLve
generali:
autopromozione,
culturizzazione
e
socializzazione,
b.
mete
glo-odida0che,
che
riguardano
lo
sviluppo
della
competenza
comunicaLva,
cio
quelle
delle
abilit,
della
competenza
linguisLca,
di
quella
non
verbale
ecc
c.
obie0vi
glo-odida0ci
specici,
che
si
concreLzzano
di
volta
in
volta,
unit
per
unit,
e
danno
poi
corpo
alle
mete
gloJodidaHche.
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
mete
educaLve
generali
culturizzazione
cio
la
conoscenza
ed
il
rispeJo
(in
alcuni
casi
pu
esserci
anche
lassunzione)
di
modelli
culturali
e
di
valori
di
civilt
del
paese
daccoglienza,
lItalia;
da
un
lato
questa
acculturazione
permeJe
di
guardare
alla
propria
cultura
dorigine
da
un
punto
di
vista
diverso,
permeJendo
linsorgere
di
senso
criLco,
dallaltro
la
condizione
necessaria
per
la
seconda
meta
educaLva,
la
socializzazione
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
socializzazione
cio
la
possibilit
di
avere
relazioni
sociali
con
italiani
o
con
altri
immigraL
di
diverso
ceppo
linguisLco
usando
la
lingua
italiana;
solo
limmigrato
culturizzato
e
socializzato
pu
cercare,
in
Italia,
la
propria
promozione
umana
e
sociale
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autopromozione
cio
la
possibilit
di
procedere
nella
realizzazione
del
proprio
progeJo
di
vita
anche
in
Italia,
oltre
che
nel
paese
dorigine
se
un
giorno
dovesse
esserci
un
rientro
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Programmare
un
corso
basarsi sui bisogni degli apprendenti (et, tipologia); definire gli obiettivi del corso, i tempi, le risorse utilizzabili (manuale, fotocopie, lavagna luminosa, lavagna, computer, videoregistratore, registratore ); scegliere il metodo; mettere in sequenza i contenuti; scegliere i materiali.
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Lanalisi
dei
bisogni
del
discente
uLle
nello
stabilire
le
mete
educaLve
generali
e
quelle
gloJodidaHche
del
processo
di
insegnamento/apprendimento.
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Cummins:
BICS
(abilit
linguisLche
interpersonali
di
base
)
CALP
(competenze
linguisLche
accademico-cogniLve)
uLlizzate
nello
studio
delle
diverse
discipline
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Curricolo
staLco,
curricolo
implicito:
nel
suo
svolgersi
esso
deve
dar
modo
allinsegnante
di
individuare
gli
elemenL
linguisLci
acquisiL
in
modo
spontaneo
anche
al
di
fuori
dellambiente
scolasLco,
sui
quali
linsegnante
lavorer
nella
loro
sistemaLzzazione
aJraverso
unadeguata
riessione.
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l u L l i z z o
d e l l a
c o n v e r s a z i o n e
maieuLca:
c h e
p o r t a
a l l a
m a t u r a z i o n e
dellautonomia
cogniLva
e
criLca
dellallievo
aJraverso
lemersione
delle
s u e
c o n o s c e n z e
i m p l i c i t e
c h e
diventano
cos
esplicite
aJraverso
la
riessione.
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Sillabo
= Scelta e sequenziazione dei contenuti di insegnamento, in termini di conoscenze e/ o di capacit (da Ciliberti 1994) Selezione e sequenziazione dei contenuti = Esplicitazione, descrizione dettagliata delle scelte fatte nella progettazione di un percorso formativo o di un sistema di valutazione (Vedovelli)
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Sillabo
Elenco
di
contenu9
di
un
percorso
di
formazione
linguisLca:
l Non
organizza9
dal
punto
di
vista
dellinsegnamento/apprendimento;
l Orienta9vi
delle
scelte
didaHche
(per
la
scelta
di
materiali,
aHvita,
iLnerario
del
corso)
l Descri0vi
delle
competenze
aJese
in
uscita
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Sillabo
1)Che cosa insegnare? Competenze linguistiche, sociolinguistiche o pragmatiche? Abilit? 2) Quando?
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Competenze
linguisLco-comunicaLve
Secondo
il
QCER
LINGUISTICHE
(Includono
conoscenze
e
abilit
riferite
al
lessico,
alla
fonologia,
alla
sintassi
e
ad
altre
dimensioni
del
linguaggio
visto
come
sistema)
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SOCIOLINGUISTICHE! Si riferiscono ai fattori socioculturali delluso linguistico ( parte sensibile alle convenzioni sociali: regole di cortesia, norme che definiscono i rapporti fra generazioni...) ! PRAGMATICHE! Riguardano luso funzionale delle risorse linguistiche (realizzazione di funzioni linguistiche, atti linguistici)
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TIPI
DI
SILLABO
Tipi
di
sillabo
diversi
a
seconda
della
focalizzazione
su
uno
degli
elemen9
della
competenza
linguis9ca:
l Sillabo
stru-urale
l Sillabo
nozionale-funzionale
l Sillabo
basato
sui
compi9
l Sillabo
ibrido
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Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Sillabo
nozionale-funzionale
l Nozioni
l Casa
l tempo
libero
l...
l Funzioni
linguisLche
l Ringraziare
l Chiedere
l Descrivere
l...
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Sillabo
basato
sui
compi9
(task
based)
l CompiL
da
svolgere
con
la
lingua
l Sostenere
uninterrogazione
l Seguire
una
lezione
di...
l...
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Sillabo
ibrido
l Funzioni
linguisLche
associate
a
determinaL
compiL
e
struJure
grammaLcali
necessarie
per
assolverle
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Sillabo
per
insegnamento
della
lingua:
l a
scopi
generali
l a
scopi
speciali
l Per
studenL
immigraL
/
per
apprendenL
allestero
l lingue
disciplinari
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Contenuti
del
sillabo
LegaL
al
prolo
culturale
e/o
professionale
del
corsista:
l bisogni
forma9vi
l competenze
in
entrata
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Contenuti
del
sillabo
Non
riducibili
a
una
progressione
lineare
(A1A2
B1
..)
in
rapporto
agli
anni
di
studio
l RamicaL
e
diversicaL
per
bisogni
parLcolari
l SelezionaL
in
base
a:
l Frequenza
l ULlita
l Insegnabilita
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Dal
sillabo
al
curricolo
Signica
denire:
l Lordine
di
presentazione
degli
elemenL
l I
materiali,
la
metodologia,
gli
aspeH
organizzaLvi
l I
tempi
di
realizzazione
l Le
modalita
di
verica/valutazione/ cerLcazione
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Sillabi
per
litaliano
L2
SILLABO CILS e PRECILS A1-A2 (Universit di Siena)
SILLABO CELI (Universit di Perugia)
SILLABO PLIDA (Dante
Alighieri)
SILLABO PER STUDENTI UNIVERSITARI IN SCAMBIO (Lo Duca 2006 e CLA di Pd) SILLABO CENTRO LINGUISTICO DI SIENA (Benucci 2007) Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical Pubblico
Sillabi
PreCils
A1-A2
immigrati adulti in Italia;
bambini figli di immigrati in Italia da 6 a 11 anni; ragazzi figli di immigrati in Italia di 12-15 anni; stranieri adulti con tipologie linguistiche molto diverse dallitaliano (Giappone, Corea del sud, Taiwan); ragazzi figli di immigrati italiani allestero, di 1 e 2 generazione tra 8-15 anni; ragazzi figli di immigrati italiani allestero, di 3-4-5 generazione tra 8-15 anni.
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Livello
A
Comunicare nella vita quotidiana Presentarsi e parlare di s (nome, et, corso di studio, nazionalit, residenza indirizzo in Italia, numero di telefono...): sono Maria, sono la nuova insegnante di italiano, sono veneziana; presentare qualcuno: lui Paolo; ti presento mio fratello Paolo C hiedere ed esprimere informazioni personali: quanti anni hai?; ho 20 anni, che lavoro fai? Faccio linsegnante; Cosa fai nel tempo libero? Gioco a calcio, leggo e vado al cinema...
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Salutare e rispondere ai saluti: ciao!; buon giorno!; salve!; arrivederci; convenevoli: come va?; tutto bene?; abbastanza bene, grazie; non c' male... Iniziare, mantenere e chiudere un contatto (faccia a faccia, al telefono): pronto?; scusi!; per favore; davvero?; guarda!; ascolta!; capito?; grazie...
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Argomentare Esprimere giudizi e opinioni personali: per me, secondo me, a mio parere. Formulare semplici ipotesi: se piove non esco; se vieni a casa mia possiamo studiare assieme... Esprimere con mezzi linguistici espliciti certezza o incertezza su qualcosa: certamente, di sicuro, senza dubbio, quasi certamente, forse, probabilmente ...; sono/ non sono sicuro che...
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Esporre Esporre brevemente argomenti di studio e rispondere a semplici domande Capire, cercare e chiedere informazioni su argomenti di studio; mettere per iscritto (sotto forma di brevi appunti) le informazioni raccolte Chiedere chiarimenti e spiegazioni su argomenti di studio: non ho capito cosa vuol dire...; perch sul libro scritto che...?; mi potresti/ potrebbe spiegare questo passo?
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2.2.
Compiti
e
testi
Livello A- Comunicare nella vita quotidiana
Presentarsi e parlare di s (nome, et, corso di
studio, nazionalit, residenza abituale, indirizzo in Italia, numero di telefono...); presentare qualcuno Chiedere ed esprimere informazioni personali Salutare e rispondere ai saluti Iniziare, mantenere e chiudere un contatto (faccia a faccia, al telefono)
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Brevi testi monologici orali messaggi in segreteria telefonica presentazione di s di fronte ad ascoltatori
Brevi testi dialogici orali
conversazioni (faccia a faccia, al telefono)
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Brevi testi scritti biglietti da visita documenti di riconoscimento (passaporto, libretto universitario, patente...) bollettini postali e moduli (su carta, on-line) cartoline e biglietti curriculum vitae messaggi di posta elettronica, sms, chat lettere di presentazione
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Sequenziazione
in
base
a
Considerazioni di ordine linguistico (per prime forme e strutture non marcate); Considerazioni di ordine psicolinguistico: per prime forme e strutture presumibilmente pi facili (in base alla ricerca sullacquisizione);
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Considerazioni di ordine nozionale- funzionale: per prime le nozioni pi utili ad assolvere funzioni irrinunciabili; Considerazioni di ordine sociolinguistico: per prime strutture dellitaliano unitario comune, solo dopo forme troppo connotate sul piano diafasico e diamesico (troppo formali o informali). BISOGNI DEGLI STUDENTI.
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Ordine
di
presentazione
degli
elemenL
Indicazioni
della
linguisLca
acquisizionale
l Sequenze
di
apprendimento
(sillabo
naturale)
l Apprendibilita
insegnabilit
l Meccanismi
di
elusione
l Formula
di
Krashen:
i
+
1
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Flessibilit
della
programmazione
Tener
conto
che:
l I
ritmi
di
apprendimento
sono
molto
condizionaL
da:
l CaraJerisLche
individuali
dello
studente
l L1
o
lingue
conosciute
l MoLvazione
l Ambiente
linguisLco
extra-scolasLco
l...
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Flessibilit
della
programmazione
Ne
deriva:
l Programmazione
a
breve
termine
l Verica
costante
degli
apprendimenL
l Verica
costante
delle
acquisizioni
spontanee
l AdaJamento
del
percorso
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Es.:
Educazione
agli
adulL
ObieHvi
l RisultaL
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La
psicologia
della
Gestalt
e
laJo
didaHco
La
teoria
della
psicologia
della
gestalt
che
descrive
la
percezione
come
globalit
analisi
-
sintesi
ore
lo
spunto
per
ripensare
in
quesL
termini
anche
laJo
didaHco
Una
forma
viene
considerata
unorganizzazione
che
non
pu
essere
ricondoJa
alla
somma
degli
elemenL
che
lo
cosLtuiscono
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical Lunit
di
apprendimento
Percorso
dellUnit
didaHca:
globalit
analisi
sintesi
Globalit:
nella
quale
lo
studente
pu
ripercorrere
le
sue
esperienze
di
vita
esterne
alla
scuola;
Analisi:
in
cui
si
focalizza
su
aspeH
specici
come
gli
aH
comunicaLvi
Sintesi:
aspeH
grammaLcali,
temi
culturali
e
linguaggi
non
verbali
incontraL
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Fasi
dellunit
didattica
l MoLvazione
Fase
iniziale:
approccio
globale
al
testo
orale
o
scriJo
(globalita)
l Quali
aHvit
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
La
fase
della
globalit
consiste
nel
primo
approccio
ad
una
conversazione
autenLca
tra
compagni,
ad
una
favola,
dal
racconto
di
unesperienza
vissuta
fuori
della
scuola,
ad
uno
spezzone
televisivo,
ad
una
canzone,
ad
una
conversazione
con
il
docente,
ad
una
pagina
di
un
libro
di
testo
e
cos
via:
si
traJa
di
quel
testo
orale,
scriJo
o
audiovisivo
su
cui
poi
si
interviene
in
maniera
analiLca.
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Il
passaggio
dalla
percezione
globale
a
quella
anali9ca
avviene
durante
i
vari
passaggi
dalla
comprensione
superciale
a
quella
profonda
e
deve
essere
guidata
da
opportune
aHvit
partendo
dal
testo
si
muove
allanalisi
vera
e
propria,
alla
focalizzazione
su
aspeH
specici,
e
poi
alla
fase
di
sintesi/riessione
per
far
emergere
:
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
gli
a-
comunica1vi
che
si
vogliono
far
acquisire:
li
si
fa
individuare
nel
testo,
poi
li
si
drammaLzza,
li
si
ssa
e
li
si
riuLlizza,
guidando
gli
allievi
nella
riessione
sull'aspeJo
funzionale
che
hanno
acquisito.
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
gli
aspe-
gramma1cali,
cio
fonologici,
morfosintaHci,
lessicali,
testuali
i
temi
culturali
impliciL
o
espliciL
nel
testo,
sopraJuJo
laddove
divergono
da
quelli
della
cultura
di
provenienza
e
quindi
vanno
faH
osservare
e
comprendere
i
linguaggi
non
verbali,
sopraJuJo
se
il
testo
di
partenza
un
video.
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
ogni
testo
ogni
dialogo,
canzone,
video,
favola,
vigne-a,
poesia,
le-era,
barzelle-a,
scena
di
lm,
ecc.
che
viene
presentato
(d)allo
studente
va
esplorato
a-raverso
le
tre
fasi
della
percezione
gestal9ca:
prima
in
maniera
globale,
poi
in
maniera
analiLca,
inne
realizzando
il
pi
autonomamente
possibile
una
sintesi
e
una
riessione
che
permeJa
allapprendimento
temporaneo
di
evolvere
in
acquisizione
permanente,
portando
le
nuove
informazioni
ad
accomodarsi,
come
dice
Piaget,
nella
mente
insieme
al
patrimonio
pre-esistente.
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Conclusione
Riessione
SistemaLzzazione
degli
aspeH
linguisLci
e
culturali
rilevaL
Controllo,
rinforzo
e
recupero
Espansione:
uLlizzo
in
altri
contesL
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Nel
caso
emergano
errori
sistemaLci
bisogna
intervenire
con
un
rinforzo
specico.
Una
procedura
pu
essere:
Recuperare
un
testo
in
cui
lerrore
compare;
Richiamare
laJenzione
su
quellerrore;
Orire
un
modello
correJo
per
sLmolare
il
confronto
e
la
scoperta
alla
regola
correJa,
per
arrivare
alla
ssazione
del
meccanismo
individuato.
Dipartimento di Lingue e Scienze dellEducazione - Unical
Scompare
la
correzione
condoJa
in
solitudine
dal
docente,
per
essere
sosLtuita
da
unanalisi
criLca
compiuta
insieme
da
studente
e
insegnante.
Linsegnante
osserva
e
registra
le
sue
osservazioni
in
una
scheda
personale
dellallievo
o
in
una
scheda
curriculare.
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Il
lavoro
di
recupero
si
basa
dunque
su
un
input
supplementare
in
cui
si
focalizza
laJenzione
sul
meccanismo
della
comprensione,
del
riassunto,
ecc.,
in
modo
che
lo
studente
impari
ad
imparare:
la
formula
potrebbe
essere
input
+
riessione
sulle
abilit
e
sui
campi
grammaLcali
traJaL.
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Il
testo
Nucleo
centrale
l comunicazione
l lingua
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l Risponde
ai
bisogni
di
comunicazione
l modello
di
uso
comunicaLvo
l input
controllato
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CONCLUDENDO
Una
perfeJa
organizzazione
didaHca
quella
che
prevede
quindi
la
suddivisione
in
unit
di
apprendimento
e
la
scansione
in
moduli.
La
valutazione
con
test
non
si
addice
a
questa
modalit.
Le
conversazioni
e
le
unit
di
apprendimento
devono
essere
osservate
aJentamente
e
longitudinalmente,
da
parte
dellinsegnante
di
Italiano
L2
in
collaborazione
con
gli
altri
docenL.
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RiferimenL:
BALBONI,
P.E.
Le
sde
di
Babele.
Insegnare
le
lingue
nelle
societ
complesse,
Torino,
UTET.,
2002
LO
DUCA,
M.G.,
Sillabo
d'italiano
L2.
Per
studen1
universitari
in
scambio,
Roma,Carocci,
2006.
VEDOVELLI,
M.,
Guida
allitaliano
per
stranieri.
La
prospe-va
del
Quadro
Comune
europeo
per
le
lingue,
Roma,
Carocci,
2002.
VEDOVELLI,
M.,
VILLARINI
A.,
Dalla
linguisLca
acquisizionale
alla
didaHca
acquisizionale:
le
sequenze
sintaHche
nei
materiali
per
litaliano
L2
desLnaL
agli
immigraL
stranieri,
in
A.
Giacalone
Ramat
(a
cura
di),
Verso
litaliano.
Percorsi
e
strategie
di
acquisizione,
Roma,
Carocci,
2003
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