Ludica e pratica,

evviva la grammatica!
Formatrice: Olgica Andrić
 Ludica e pratica,
evviva la grammatica!

Quante volte avete sentito dire dai vostri studenti:

«Vorrei studiare l’italiano per

poter comunicare, ma non voglio
fare la grammatica!»
«Dobbiamo proprio imparare
tutte queste regole?»
«Se non uso gli articoli,
gli italiani mi capiranno lo
stesso?»
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evviva la
grammatica!

«Imparare la lingua senza studiare la grammatica,

sarebbe come costruire una casa dal tetto!»- può
essere una spiegazione per far
riflettere gli studenti
sull’importanza della
correttezza grammaticale
nell’apprendimento di
una lingua straniera.

Cosa ne dicono gli

studiosi?
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evviva la grammatica!
La grammatica – e il suo insegnamento – è tradizionalmente
la parte di un curricolo di lingua e quindi anche di italiano L2
o LS che più spesso viene vissuta come problematica sia dai
docenti sia dagli studenti.
Insegnare la grammatica non è una scelta che può essere
fatta o meno da parte dell’insegnante o del libro di testo, ma è
una parte fondamentale di un qualsiasi curricolo di lingua,
sia essa materna, seconda o straniera.
Maria Cecilia Luise, Giulia Tardi, Tra comunicazione e
grammatica: focus on focus nell’insegnamento di italiano a
stranieri
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evviva la grammatica!

La maggioranza degli insegnanti sono

invece ancora convinti, nella prassi
didattica se non nelle parole, che la
correttezza grammaticale abbia
un’importanza pari all’efficacia
comunicativa e che la struttura
grammaticale sia la base irrinunciabile
della competenza in una lingua,
identificando di fatto la competenza
comunicativa con quella linguistica,
che invece ne è solo una parte.
Telis Marin
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COME ERA INSEGNATA LA GRAMMATICA

NEL PASSATO?
Fino agli anni Settanta non c’erano dubbi e
problemi, quindi la vita degli autori di
materiali e quella degli insegnanti che li
usavano (anche per vent’anni di seguito) era
semplice, la strada era chiara, la gerarchia
era ben stabilita la grammatica era l’asse
portante dell’insegnamento, cui si
aggiungevano pronuncia e ortografia
all’inizio, lessico durante tutto il
corso, letture di cultura e civiltà e qualche
testo letterario qua e là.
Paolo Balboni
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evviva la grammatica!

Perché oggi non funzionano più i metodi che erano in

uso 20, 30, 40 anni fa?
Come impariamo adesso?
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evviva la
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Ormai la tecnologia fa parte integrante della nostra

vita e non possiamo farne a meno.

La tecnologia non ha solo cambiato l’insegnamento

ma anche l’autoapprendimento delle lingue!

E come sono cambiate le nostre abitudini?

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«NATIVI DIGITALI»

Lo schermo del cellulare è per loro un

spazio per comunicare così come quello
del computer connesso a Internet. A loro
disposizione c’è una grande quantità di
strumenti digitali di apprendimento e
comunicazione formativa e sociale: il
web, i blog, il telefono cellulare, le chat
ecc.
Tutti questi strumenti digitali (blog,
Facebook, posta elettronica) sono parte
integrante delle loro relazioni sociali e
cambiano il loro modo di vedere il
mondo.
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Il loro apprendimento è il multitasking:

studiano mentre ascoltando musica,
mentre chattano con gli amici, mentre il
televisore è acceso con il suo sottofondo di
immagini e parole. Gli adulti cercano
sempre un manuale o degli strumenti per
inquadrare concettualmente un oggetto di
studio prima di dedicarsi ad esso, i nativi
apprendono per esperienza, navigano tra i
media in maniera non lineare e creativa.
I nativi digitali pongono anche un problema
agli immigranti digitali: come stabilire un
linguaggio comune, come entrare in
contatto nella scuola ma anche nella vita
con loro.
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IMMIGRATI DIGITALI, CHI SONO?

L’espressione “immigrato digitale” si

applica ad una persona che è cresciuta
prima delle tecnologie multimediali e le
ha adottate in un secondo tempo.
Gli Immigranti digitali (o per meglio dire
“nativi analogici”) manifestano un senso
di inadeguatezza nell’uso delle nuove
tecnologie, ma loro con un’assidua
frequentazione potrebbero sviluppare
comportamenti da nativi (digitali).
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TARDIVI DIGITALI, CHI SONO?
Una terza figura è quella del
“tardivo digitale”, una
persona cresciuta senza
tecnologia e che la guarda
tutt’oggi con diffidenza.

Per saperne di più,

clicca qui!
Ludica e pratica, Quale approccio scegliere per
insegnare la grammatica?
evviva la METODO DEDUTTIVO VS. METODO
grammatica! INDUTTIVO
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APPROCCIO A SPIRALE E APPROCCIO INDUTTIVO- esempio:

manuali d’italiano LS Via del Corso (Edilingua)
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Esempi
Manuale: Via del Corso B1
(Edilingua)- Unità 2, pagina 28

Obiettivi:
Capire una ricetta
Imparare i verbi di cucina
Usare gli imperativi
Scrivere una ricetta

Obiettivi extra:
“Ascolto a strati” e produzione
orale
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Apprendimento come un processo graduale:

- dalle attività più facili e quelle più difficili
- riutilizzo delle risorse a disposizione
Manuale: Via del Corso B2 (Edilingua), unità 2, pagina 25
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TORNANDO ALL’APPROCCIO INDUTTIVO…
Seguendo un approccio di tipo induttivo, è possibile affrontare la grammatica
invertendo i ruoli insegnante-studente: non è più l’insegnante a fornire regole già
belle e pronte e a farle piovere dall’alto, ma è il bambino in prima persona a
trovare le informazioni di cui ha bisogno per formulare lui stesso le regole,
“mettendo in moto quelle capacità di base che sono l’osservazione, la
classificazione, il confronto, l’ordinamento, l’inclusione, la categorizzazione” (Lo
Duca, 2008: 23). La studiosa Lo Duca nel libro Esperimenti grammaticali, a
proposito dell’uso del metodo induttivo nell’ambito dell’insegnamento della
grammatica (in questo caso il riferimento è alla lingua italiana), afferma che:
“Anziché fornire pacchetti di conoscenze già strutturati si tratterebbe quindi di
coinvolgere gli stessi allievi nella costruzione delle conoscenze mettendo in moto
quelle capacità di base che sono l’osservazione, la classificazione, il confronto,
l’ordinamento, l’ inclusione, la categorizzazione ecc… (1).
Fonte:
https://blog.centromachiavelli.it/2015/05/metodi-insegnamento-induttivo.html
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Dalla riflessione sulle funzioni alla regola completa (Via del Corso B2)
 Grammatica ludica: come e perché
Ludica e pratica, trasformare le attività negli
evviva la strumenti ludici?
grammatica!
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Attività ludiche per l’insegnamento della grammatica:
- da un lato stimola la produzione di noradrenalina e di altri
ormoni legati alla sfida ed al piacere, sostanze che sono utili ai
fini dell’acquisizione;

- dall’altro, l’attività di gioco sposta l’attenzione dalle regole, dal

lessico, dalle funzioni, dalle strutture focalizzandola sul gioco
come attività. Si applica In altre parole la regola di Krashen
nota come rule of forgetting, secondo la quale si impara meglio
una lingua quando ci si dimentica che non si sta apprendendo
una lingua.
«La grammatica con i bambini: alcune idee per l’esplorazione e il
gioco» Sara Servetti
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Obiettivo del gioco: comprendere e rispettare le regole, fare il

maggior numero di punti per vincere

Quali giochi possiamo utilizzare in classe o a distanza?

- Giochi a tavola (obiettivo: comprendere e rispettare le regole,
fare il maggior numero di punti per vincere)
- Caccia al tesoro (anche all’aperto!)
- Giochi interattivi, quiz, poster didattici (presenti nei manuali
di testo nelle sezioni di ripasso), giochi a carte
- I videogiochi- una risorsa non ancora sfruttata a sufficienza
per l’apprendimento delle lingue (articolo:
I migliori videogiochi per imparare l’italiano)
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Gioco su Worldwall come una sfida per la classe

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Liveworksheet: I fogli attivi ideali

per ripetizioni e apprendimento
autonomo (praticare a casa)

Vantaggi:
Risorse già create e messe a
disposizione
Autocorrezione
Audio integrati

Svantaggi:
Correttezza dei materiali e delle
consegne, qualche volta l’ambiguità
delle risposte (solo un’opzione è
riconosciuta come vera)
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Approfondimenti, siti utili, riferimenti bibliografici:

- Come creare i quiz
- Lavagne interattive da condividere
- Diverse mappe mentali
- Storytelling per praticare il passato prossimo
- Insegnare la grammatica (e-book gratuito di Edilingua)
- I-d-e-e (piattaforma con diverse risorse per l’insegnamento)
- La diddatica della grammatica (presentazione)
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