1. Approcci
Approccio formalistico (dal XVIII secolo) – Europa [grammatica, scritto, testi letterari]
Metodi diretti (dal XVIII secolo fino agli anni ‘60) – Europa [immersione l2, oralità]
Approccio strutturalistico (dai ‘40 ai ‘60) – Usa / Europa [oralità con laboratorio]
Approccio comunicativo (dai ‘60) – Europa [competenza comunicativa]
Approccio umanistico-affettivo (dai ‘60 / ‘70) – Usa / Europa [generico, filtro affettivo]
Approccio integrato (‘90) – Europa [tutte le abilità, competenza comunicativa]
2. Errori
3. Interferenza: si verificano quando ciò che si sta apprendendo viene influenzato da ciò che
il discente ha già appreso: la L1 o un’altra L2 appresa prima di quella che si sta imparando in
quel momento. Es. Ho visitato i miei genitori. Es. Usare il verbo desiderare al posto di
augurare, per interferenza da desear (vorrei desiderarti buon anno)
Ciliberti. L’errore era considerato frutto di interferenza negativa (teoria skinneriana condizionamento operante).
Ora indicazione delle ipotesi compiute dall’apprendente rispetto ai sistemi dalla L2 (atto creativo). L’errore è
solo il frutto di strategie di apprendimento inadeguate. La funzione demotivante di un’eccessiva correzione
legata all’assegnazione di un voto.
Benucci. La lingua è ciò che dicono quelli che la parlano come lingua materna e non quello che si pensa
debbano dire. Dall’analisi contrastiva, condizionata dalle teorie comportamentiste (transfert positivo e negativo
tra L1 e L2), si è passati, negli anni sessanta, all’analisi degli errori, dove l’analisi si sposta sul processo,
sull’ordine temporale del processo di acquisizione. Ogni fase di questo processo può essere considerato un vero
e proprio sistema linguistico con regole in parte della L1 e in parte della L2, un’interlingua che differisce in ogni
diverso parlante. Anche l’analisi degli errori ha dei limiti, perché a volte lo studente non li commette perché
evita strutture che ritiene difficili. L’universalità dei meccanismi di acquisizione di una lingua è stata comprovata
da errori commessi da madrelingua in L1 diverse, errori di tipo evolutivo, creativo, che evidenzia le ipotesi fatte
dall’apprendente.
Età. Gli apprendenti adulti sono portatori di un sistema di apprendimento legato al proprio paese di
provenienza: gli inglesi, ad esempio, danno più importanza alla comunicazione e quindi sarà più difficile invitarli
a riflettere sugli aspetti strutturali della lingua. I bambini sono invece aperti alle nuove esperienze, a nuovi
approcci rispetto a quelli usati in precedenza: importanza del gioco, non punire l’errore, no aspetti
metalinguistici inadeguati all’età.
Aspetti importanti nel processo di apprendimento. Il filtro chiama in causa la motivazione, l’organizzatore
sistematizza gli input, il monitor controlla coscientemente la produzione (ne verifica la correttezza).
L’errore va valutato anche in relazione alla didattica (errata consecutio temporum accettabile se ancora non
sono state viste le regole per costruirla adeguatamente) e può dipendere anche da consegne imprecise
(esempio: raccontare un fatto accaduto nel passato), cioè nell’errata presentazione dei compiti (per vaghezza o
per troppa complessità, usando terminologia metalinguistica troppo difficile). L’errore va valutato anche in base
al mezzo (fattori diamesici), dove il lessico dell’oralità può non essere così preciso come nel caso dello scritto.
4 errori più frequenti: preposizioni, uso congiuntivo, uso tempi passati (perfettivi vs imperfettivi), p. personali.
3. Teorie glottodidattiche
- Presente
- Passato prossimo senza ausiliare > con ausiliare
- Infinito (per subordinate, volitive, dubitative)
- Imperfetto
- Futuro
- Competenze generali: sapere, saper fare, saper fare con, saper essere
- Competenze comunicative: è una realtà mentale che si realizza come esecuzione nel
mondo, in eventi comunicativi realizzati in contesti sociali dove chi usa la lingua compie
un’azione (atti linguistici)
- Competenze generali dell’apprendente: sapere, saper fare, saper essere, saper apprendere.
- Importanza della compito comunicativo in confronto all’esercizio
- Lingue per: svolgere attività quotidiana, scambiare informazioni e idee, comprendere gli altri
- Obiettivi concreti, realizzabili, realistici e validi, rispondenti ai bisogni dell’apprendente
- Aiutare lo studente a diventare un buon valutatore del proprio lavoro
- Dal “non sono capace di fare” al “riesco a fare con successo” (cosa so fare realisticamente)
- Metodi e materiali adatti
- Base empirica: contenuti linguistici attinti da produzioni autentiche di parlanti come lingua non materna
- Percorso a spirale
- Controllo pieno, parziale, concettuale (certi aspetti possono essere insegnati con un controllo…)
- Input (concettuale) > intake (parziale) > output (pieno)
- Focus sulla performance: viene valutata sulla base di chiari indicatori di capacità che enfatizzano i punti di
forza più che quelli di debolezza
- Focus: dal prodotto al processo
Qcer (2001): l’intera struttura teorica del QCER è costruita intorno al concetto di “competenza
linguistico-comunicativa”* (communicative language competence), la quale, correlata alle
competenze generali (sapere, saper fare, saper essere, saper apprendere) permette «a una persona
di agire usando specificamente strumenti linguistici». L’utente è per il Quadro un “attore sociale”
che si avvale di tali competenze per produrre/ricevere testi, in determinati domini, e compiere così
attività pratiche usando le proprie abilità linguistiche. Ben distanti da un approccio di tipo traduttivo,
gli estensori del Quadro sottolineano ed enfatizzano proprio la dimensione sociale e pragmatica
dell’attività linguistica.
*La competenza comunicativa è un termine linguistico collegato non solo all'abilità di applicare le regole
grammaticali di una lingua per formare enunciati corretti, ma anche di sapere quando usare correttamente
questi enunciati. Il termine è stato coniato da Dell Hymes nel 1966, in risposta all'inadeguatezza della
distinzione di Noam Chomsky tra competenza e prestazione. Hymes dunque affermava che una persona era
dotata di competenza comunicativa quando era capace di scegliere “quando parlare, quando tacere, e riguardo
a che cosa parlare, a chi, quando, dove, in che modo”.
Per competenza comunicativa intendiamo la capacità di ricavare un numero di informazioni comprendendo
alcune parole, interpretando il contesto in cui queste frasi sono emesse e sfruttando la nostra conoscenza
generale del mondo. La nostra conoscenza del mondo, la lettura dei contesti dove avviene lo scambio
comunicativo, le inferenze permettono ad ognuno di noi di orientarsi, senza ricorrere alla competenza
linguistica, la quale si articola in capacità di ”fare lingua”, “fare con la lingua”, conoscere i linguaggi verbali e non
verbali.
Profilo lingua italiana (2010): definisce il materiale linguistico per ogni livello, con insegnanti,
creando inventare linguistici su base empirica.
Novità del profilo: raggiungimento di obiettivi parziali nel percorso evolutivo della
competenza linguistica. Es. “Vorrei” potrebbe già essere presente al livello A1.
5. Funzioni comunicative
1. Accettare le scuse
2. Accogliere qualcuno
3. Accusare, accusarsi, confessare
4. Annunciare l’inizio di un argomento
5. Aprire una digressione
6. Asserire
7. Assicurarsi che l’interlocutore abbia capito bene / di aver capito bene l’interlocutore
8. Attirare l’attenzione
9. Augurare qualcosa a qualcuno
10. Cedere la parola
11. Cercare una parola o una frase
12. Chiedere a qualcuno di fare qualcosa / aiuto
13. Citare
14. Cominciare una conversazione
15. Concludere un discorso
16. Confermare, smentire
17. Congratularsi
18. Consigliare
19. Consolare, incoraggiare, confortare
20. Contraddire
21. Correggersi, riprendersi
22. Dare un esempio
23. Dare un’autorizzazione
24. Descrivere
25. Dire ciò che si sa / si conosce
26. Esprimere collera, cattivo umore
27. Esprimere opinioni
28. Esprimere sentimenti
29. Fare le proprie condoglianze
30. Fare un brindisi
31. Fare una transizione, cambiare argomento
32. Identificare
33. Impedire a qualcuno di parlare
34. Imprecare
35. Informarsi
36. Insultare
37. Interagire al telefono
38. Interagire al telefono chiedendo di parlare con qualcuno
39. Interrogare sulla gioia o sulla tristezza / sulla soddisfazione e sull’insoddisfazione
40. Introdurre un’informazione, una storia, un racconto, un aneddoto
41. Mettere in guardia
42. Minacciare
43. Offrire qualcosa a qualcuno
44. Opporsi ad un divieto
45. Placare la collera o il cattivo umore altrui
46. Prendere la parola nel corso di una conversazione
47. Presentare qualcuno / presentarsi
48. Promettere
49. Proporre a qualcuno di aiutarlo/la
50. Raccontare / Riportare
51. Respingere un tema, un argomento
52. Riassumere
53. Ricordare qualcosa a qualcuno
54. Riferire opinioni altrui
55. Rifiutare
56. Rimproverare
57. Riprendere la parola dopo essere stati interrotti
58. Rispondere a un saluto
59. Salutare
60. Scusarsi
61. Sostituire una parola dimenticata o sconosciuta
62. Sottolineare, mettere in evidenza
63. Sviluppare un tema, un argomento
64. Tornare su un tema, su un argomento già trattato
65. Vietare
Imperfetto
Futuro
- epistemico (supposizioni)
- concessivo (concedere)
- imperativo
- attenuativo
Presente
- storico
- atemporale, acronico
- imperativo
- profuturo
- iterativo
- Ortografia (prosciuto)
- Morfosintassi (il mio padre)
- Lessico (invitazione)
- Registro (se si fa > se si facesse)
12. Categorie
- Funzioni comunicative
- Grammatica
- Lessico
- Fonetica – pronuncia e grafia
- Aspetti socio – culturali
- Testi
- Abilità
Globalità: somministrazione testo e alla verifica della comprensione [3. v/f o r. multipla]
Analisi: verifica della comprensione (specifica), sul lessico [4. abbinamento significato espressioni]
Sintesi: esercizi di fissazione, reimpiego, socializzanti, ecc.
Posso verificare:
17. Video
Motivazione: stimolare l’interesse con vari canali per verificare conoscenze pregresse
Globalità: aiutare lo studente a comprendere il testo
Elicitazione: stimolare la capacità di anticipare i contenuti di un testo sfruttando ogni ridondanza
possibile
a. Globalità
b. Analisi
c. sintesi (o riutilizzo)
d. (eventuale) attività extra
Spina.
- interazione
- dinamismo
- condivisione
- partecipazione
- multimedialità
- aggiornamento costante.
- L20: social network dell’Unistrapg utile per condividere esperienze, trovare materiale, confrontarsi.